Wednesday, Dec 1, 2021 • 27min

Ep.3: La razionalità

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Il sogno è ormai diventato realtà e Ca' del Bosco arriva a un bivio. Crescere ancora o rimanere una realtà familiare? È il 1994 e l'ultimo atto di Albano Zanella, raccontato dalla sorella Emanuela, porta all’incontro con una nuova famiglia, i Marzotto, che segnano l’arrivo della managerialità. Ma le tante passioni e lo sguardo creativo di Maurizio non si fermano e vanno dall'amore per il calcio e l'amicizia con Adriano Galliani, alla volontà di espandere il suo mercato all’estero testimoniata dalla Master of Wine Serena Sutcliffe, fino a sfociare in un connubio tanto inaspettato quanto vincente: il vino e l'arte.
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Talking about
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Speakers
(7)
Martina Colombari
Maurizio Zanella
Luca Marzotto
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00:06
Chora.
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00:13
Chi produce vino deve avere un animo signorile e deve essere capace di rispettare la natura, rapportandosi con il flusso delle stagioni e soprattutto con il tempo.
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Generic
00:26
È questo il bello del lavoro di vignaiolo per il quale il vino deve rappresentare la riprova e l'esaltazione del talento inventivo e della capacità espressiva, al pari di ciò che altri fanno con la pittura, la scultura o l'architettura, tutto deve essere, come nelle arti, rapportato all'applicazione pratica del proprio saper fare nei suoi più alti livelli, coniugandolo con ciò che lo circonda.
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00:54
Eppure il rapporto con mio padre continuava a essere molto conflittuale, perché lui non amava l'agricoltura e non amava questo mestiere, pur rispettandolo.
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01:04
Una frase emblematica che mi è rimasta impressa nella memoria fu, tu nella vita parlerai solo con cuochi e camerieri e non crescerai, mai.
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01:18
Ma posso dirvi che per me, per Cà Del Bosco, mio padre è stato fondamentale, fornendomi un contributo cruciale in tre momenti fondamentali, innanzitutto per la costruzione della cantina.
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01:31
In seguito, quando mi consigliò di assumere un cantiniere con le unghie nere e infine, per l'affiancamento di un partner importante che sapesse far di conto, mi tutelasse e mi permettesse di realizzare il mio sogno.
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Martina Colombari
01:54
Ricapitoliamo, dopo essere stato spedito per punizione da
Milano
alla casa immersa nei boschi della
Franciacorta
, l'adolescente ribelle, Maurizio Zanella matura in questo luogo d'esilio un amore inaspettato, quello per la natura e i frutti della terra, in particolare uno, il vino.
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02:14
Dopo un viaggio studio nelle storiche famose aree vinicole francesi, l'ancora minorenne, Maurizio sa che dovrà costruire una cantina per realizzare il suo sogno e dare identità alla casa nel bosco.
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02:28
Detto fatto, il padre Albano stanzia la somma necessaria per la costruzione della cantina, anche se fa credere al figlio di doversi indebitare con la banca per ottenere il finanziamento.
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02:40
La bugia però permette a Maurizio di responsabilizzarsi e di dedicarsi a pieno ritmo con l'aiuto del fattore Antonio Gandossi e successivamente di vari amici e collaboratori che gli indicano la via giusta da seguire.
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02:55
All'affermazione di Cà Del Bosco, da quella fotografia di cui vi ho parlato nell'episodio precedente e che venne scattata alla fine degli anni ottanta, le cose cambiano rapidamente e dopo la realizzazione del sogno arriva all'epoca della razionalità.
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03:18
Io sono Martina Colombari e questo è Vite nel bosco, un podcast di Chora Media per Cà Del Bosco.
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03:30
Nonostante l'appoggio economico, il razionale papà Albano Zanella non crede nel futuro mestiere del vignaiolo perché è convinto che avrebbe portato il figlio a confrontarsi solamente con cuochi e camerieri.
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03:44
Mestieri considerati tra i più umili in un'epoca, ben lontana dalla grande moda della cucina e dagli chef, oggi molto popolari anche grazie alla tv.
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03:55
Anche in fatto di vino, le posizioni tra padre e figlio prendono due strade opposte, strade che sfoceranno nel millenovecento novantaquattro, in una scelta tanto drastica quanto importante per il futuro di Cà Del Bosco.
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04:13
Albano Zanella intuisce che l'azienda è arrivato a un bivio.
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04:18
Sarebbe potuta restare una realtà familiare come quella ritratta nella fotografia di cui vi ho già raccontato con una ventina di persone in tutto tra vigna la cantina, l'amministrazione, i contatti con i consumatori.
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04:31
Oppure avrebbe potuto crescere ancora, magari con l'aiuto di qualcuno in grado di far quadrare i conti.
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04:40
Certo, per soddisfare le spesso folli ambizioni di Maurizio, quel piccolo mondo agreste non sarebbe bastato.
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04:49
Il padre individua allora nella figura del conte Paolo Marzotto, imprenditore illuminato e appassionato di vini, un valido alleato per Cà Del Bosco, che nel millenovecento novantaquattro stringe un accordo con la famiglia Marzotto.
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05:04
Inutile dire che Maurizio non accetta di buon grado questa decisione, tanto che gli servirà un po' di tempo per digerirla racconta, Emanuela Zanella, sorella di Maurizio.
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Emanuela Zanella
05:16
Maurizio questa decisione l'ha presa malissimo, proprio non l'ha accettata, è stata fonte anche questa di scontri col papà.
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05:26
Comunque, a distanza di tempo ha capito che la scelta del papà è stata in assoluto la scelta migliore per lui e per l'azienda.
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05:35
Diciamo che ci saranno voluti due tre anni, anche perché è stato aiutato dalle persone che la famiglia Marzotto avevano affiancato qui a Maurizio e sono state sicuramente delle persone molto valide.
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05:52
Probabilmente bisogna ringraziare il dottor Luca Marzotto, col quale c'è un grosso feeling tra con Maurizio.
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06:00
Però anche Luca è un imprenditore puro, però aperto mentalmente, che è assolutamente importante, quindi ben disposto a sentire le varie idee di Maurizio, ma è anche in grado di a volte arginarlo un pochino.
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Martina Colombari
06:21
Sentiamo a questo proposito le parole di Luca Marzotto è lui a spiegarci come, più che di un accordo imprenditoriale si sia trattato dell'unione di due grandi famiglie.
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Luca Marzotto
06:30
Non ho avuto la fortuna di conoscere il papà di Maurizio, ma in famiglia mi viene raccontato che tra
Albano
e mio zio Paolo ci fu subito una simpatia, ci fu una condivisione di interessi.
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06:44
Trovarono quindi motivo di credere che le nostre due famiglie potessero percorrere un percorso virtuoso.
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06:51
I risultati che questa iniziativa ha portato sono stati molto importanti.
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06:57
Ventisette anni di collaborazione felice.
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Martina Colombari
07:04
Inizia così un sodalizio tra due famiglie di imprenditori che, grazie a due anime opposte ma anche profondamente complementari, riesce a portare un valore aggiunto alla cantina e ai vini.
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07:16
Quale sia questo valore, nonché la sintesi tra passione visionaria e lucido pragmatismo, lo spiega bene Maurizio Zanella.
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Maurizio Zanella
07:23
La mia famiglia, quindi soprattutto mio padre, ha sempre seguito le mie, non so se chiamarle follie o intuizioni o modalità di approccio che erano totalmente slegate da un fattore economico.
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07:40
A me non è mai interessato niente guadagnare un rapporto totalmente inesistente col denaro.
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07:47
Ed è un limite, ovvio, quindi mio padre che si è reso conto immediatamente di questo limite.
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07:54
Lui ha intuito che per fare quello che io avrei voluto fare serviva una pianificazione, serviva una gestione delle mie forze fatta da chi ne aveva le competenze.
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08:11
E questo lo dico ripeto, a posteriori, perché al momento non la vedevo esattamente così.
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08:18
Quando hai persone intelligenti di qui e di là, la fusione riesce da dei risultati straordinari, come quelli che Cà Del Bosco ha avuto negli ultimi dieci anni.
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08:28
Dove con Luca c'è un totale accordo per cui è stato straordinario il fatto che si uniscano mentalità opposte, ma che si capiscono, però questo l'ho capito, ripeto, ci ho messo almeno due o tre anni a capirlo.
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Martina Colombari
08:48
L'intervento manageriale della famiglia Marzotto non porta beneficio solo a Cà Del Bosco, ma anche a tutta la
Franciacorta
, un territorio in crescita e su cui
Santa Margherita
, gruppo vinicolo, ha scelto da subito di investire.
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09:01
Ce lo conferma Luca Marzotto.
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Luca Marzotto
09:04
Fu invece una scelta di entrare in un territorio promettente, dove si stava sviluppando un prodotto unico e distintivo e la Cà Del Bosco era un'azienda che ha quel momento poteva essere sviluppata in maniera conforme alle iniziative del gruppo.
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09:23
L'aspetto più nobile dei vini Cà del Bosco è il legame tra il territorio e il fedele legame al territorio e la forte propensione all'innovazione.
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09:35
Questo connubio territorio e innovazione ha contraddistinto l'azione dell'azienda, di Maurizio Zanella inizialmente, ma dell'azienda in tutti gli anni e di collaborazione con la mia famiglia ed è uno dei principi fondanti della nostra attività.
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09:52
Noi vogliamo, con l'ausilio delle tecnologie più avanzate, portare avanti la migliore espressione o la migliore interpretazione espressiva del di questo territorio.
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Martina Colombari
10:06
Nel corso degli anni novanta intanto, intorno alla casa nel bosco, iniziano a moltiplicarsi i filari di vite di altre cantine.
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10:14
Gli allora ventisei produttori Franciacortini fondano il
Consorzio per la Tutela del Franciacorta
con l'obiettivo di pensare e redigere insieme un disciplinare, ovvero un meticoloso e rigido testo per la regolamentazione della vitivinicoltura della zona.
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10:33
Questo è un primo fondamentale passo che porterà la Franciacorta a ottenere la
Docg
, ovvero la denominazione di origine controllata e garantita,
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10:43
Era il millenovecento novantacinque in meno di trent'anni di storia vitivinicola.
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10:47
Niente in confronto a tante altre rinomate zone
d'Italia
e del mondo, la Franciacorta passa dall'essere l'ultima arrivata tra i produttori di spumante italiano, ha una posizione di leadership in termini di qualità e di valore e di conseguenza, di percezione dei suoi prodotti.
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11:08
Nel frattempo, sempre in quell'anno, viene presentata al grande pubblico l'etichetta che da allora segna la punta d'eccellenza della produzione spumantistica di Cà Del Bosco.
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11:21
Vi ricordate di quel Franciacorta Pinot millesimato nato alla fine degli anni settanta grazie alla consulenza del francese André Du Bois il cantiniere con le unghie sporche, assunto da Maurizio, su consiglio del padre Albano?
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11:35
Dal millenovecento novantacinque quel primo spumante che riporta sull'etichetta l'annata millenovecento ottantanove viene commercializzato e dedicato ad
Anna Maria Clementi
, la mamma di Maurizio.
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11:48
Un tributo necessario verso chi trent'anni prima si innamorò di quella Cà Del Bosque, così era chiamata sulle mappe del comune di
Erbusco
, piantando il primo seme di questa fiorente cantina.
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Maurizio Zanella
12:01
C'è diciamo un ringraziamento a chi ha fondato l'azienda perché di fatto è stata lei e quindi abbiamo pensato tutti di fare questa scelta sul vino più iconico che fa Cà Del Bosco di dedicarlo a chi Cà Del Bosco l'aveva creata e voluta.
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Martina Colombari
12:20
Dopo anni di studi, viaggi, investimenti, intere stagioni di semina e di duro lavoro per Cà Del Bosco, è giunto il tempo della piena consapevolezza e dei premi della critica che non tardano ad arrivare anche dall'estero, in particolare
dall'Inghilterra
, paese che ha una grande stimata storia nella critica del vino, come ci spiega Zanella.
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Maurizio Zanella
12:43
Io stimo in maniera importante la critica anglosassone perché ha una storia in termini di tradizione, di tempi, non sospette, perché
l'Inghilterra
ha avuto la funzione storica nella valorizzazione dei vini di Porto, dei vini di
Bordeaux
e dello Champagne.
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13:08
Ha fatto sì che nascesse più di un secolo fa una critica che è sempre stata, anche per capacità editoriali e poi con l'innesto delle case d'asta, molto seria.
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Martina Colombari
13:27
Tra i critici inglesi che più apprezzano Cà Del Bosco c'è un'autorità mondiale in materia di vino è Serena Southcliffe, honorary chairman per la casa d'aste
Sotheby's
, nonché una delle sole quattrocento persone al mondo che si può fregiare del prestigioso titolo Master of Wine.
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13:45
Dopo il loro primo incontro durante una fiera a Bordeaux in Francia, tra Serena e Maurizio nasce un intenso rapporto di stima reciproca, come conferma lei stessa.
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13:56
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Serena Southcliffe
13:59
Ho assaggiato per la prima volta i vini di Cà del bosco a Bordeaux durante la grande fiera Vin Expo, ho incontrato Maurizio Zanella, abbiamo fatto alcune degustazioni e ho subito capito che si trattava di qualcosa di veramente speciale.
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14:18
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Serena Southcliffe
14:18
Cos'ho apprezzato fin dall'inizio, ma prima di tutto il territorio ha un grande potenziale e questo probabilmente l'ho intuito subito.
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14:26
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Serena Southcliffe
14:33
Poi abbiamo sorvolato la proprietà in elicottero ho visto dove si trovano i vigneti, le loro diverse posizioni come sono esposti e ho capito che tutte queste cose hanno contribuito alla complessità del vino, perché i vini di Cà del Bosco hanno grande spessore e appunto, grande complessità e ho potuto constatarlo di persona.
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14:58
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Martina Colombari
15:02
Ecco come anche all'estero si aggiungono altri ritratti e altri amici alla famiglia di Cà del Bosco che si allarga sempre di più e lo fa nei modi più inconsueti, come la persona che Maurizio Zanella incontra durante un ritiro detox in mezzo alle montagne altoatesine.
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Adriano Galliani
15:21
Il primo incontro con Maurizio risale, non ricordo bene se fosse il millenovecento ottantasei ottantasette quindi tanto tempo fa, entrambi eravamo da Chenot a Merano a cercare di recuperare un po' di forma fisica e la prima cosa che ci ha legati, più che il vino è stato il
Milan
.
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15:43
Quindi io in quel momento l'amministratore delegato del
Milan
, Maurizio Zanella, grande tifoso rossonero da bambino e quindi abbiamo cominciato a parlare di calcio.
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15:54
Poi abbiamo parlato di vino e da quel momento siamo diventati inseparabili e con Maurizio mi legano appunto così tanti anni, trentacinque anni di due storie la storia della sua azienda, il vino e le trasferte che facevamo con il
Milan
in tutta Europa, in tutto il mondo.
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Martina Colombari
16:20
La voce che avete appena ascoltato è di
Adriano Galliani
, imprenditore e politico, oggi amministratore delegato del Monza Calcio all'epoca lo era del
Milan
.
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16:30
I due condividono dunque le stesse passioni, per il calcio e per il vino, destinate negli anni a seguire, a incrociarsi più e più volte.
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16:41
Se infatti
Adriano Galliani
può contare sull'amicizia di Maurizio per approfondire la sua curiosità verso il vino, il viticoltore tifoso rossonero non declina di certo gli inviti alle partite del
Milan
, a cui però, per scaramanzia, Galliani vietava di portare il vino per festeggiare in caso di vittoria.
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16:58
Che peccato. Come ormai ben sappiamo, Zanella non è tipo da farsi fermare da questi impedimenti, ecco la sua versione.
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Maurizio Zanella
17:06
Avevo tutti i miei amici, compresi i magazzinieri, e quando arrivavano le partite fondamentali che avrebbero potuto portare alla vittoria di una coppa scudetto, senza che lui sapesse niente, infilavamo le bottiglie grandi insieme alle divise sotto nascoste perché non lo doveva sapere l'allenatore, non devo saperlo i giocatori, soprattutto lui che ci avrebbe licenziato tutti.
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17:30
Ma la cosa incredibile è che, in questo sono stato assolutamente sono, in contraddizione più assoluta perché giudico in termini di immagine totalmente sbagliato usare un vino nobile per essere spruzzato, ma ovviamente per il
Milan
ho derogato a un concetto professionale.
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Martina Colombari
17:56
Anche
Adriano Galliani
ci dà conferma della sua scaramanzia e della profonda amicizia che lo lega ormai da tempo a Maurizio e abbiamo quindi chiesto quale ruolo assegnerebbe a Maurizio Zanella nel caso in cui dovesse creare una squadra di imprenditori del vino.
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Adriano Galliani
18:14
Non ho dubbi assolutamente centravanti di sfondamento come si chiamava una volta.
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18:18
Adesso è un vocabolo po' desueto ma ma assolutamente centravanti di sfondamento.
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18:26
È partito dal nulla e ha fatto questa cosa qui, quindi è tipica di chi sfonda, di chi fa gol e quindi numero nove sulla maglia.
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Martina Colombari
18:37
Anche perché Galliani sa molto bene che Maurizio, oltre a essere un grande tifoso, ama giocare a calcio, come quando per consolidare i rapporti con la stampa di settore, con i protagonisti della ristorazione, nonché con amici appassionati di enogastronomia, ne inventa una delle sue.
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18:56
Un torneo di calcetto che nel corso degli anni novanta diventerà un atteso e inusuale appuntamento.
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19:04
Lo sapete come vanno a finire queste partite a calcetto amichevoli e goliardiche vero?
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19:10
Che alla fine ci si fa male.
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19:13
Già dalla prima edizione, infatti, più che sul campo di calcetto sembrava di essere sul campo di battaglia, tibia e perone andati, compresi quelli dell'amico, giornalista e mentore Luigi Veronelli, spalle lussate, dita fratturate, ma anche tante, tante risate e aneddoti da raccontare a figli e nipoti.
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19:32
Del resto, non può che andare così, quando al posto delle bandierine d'angolo vengono messe delle bottiglie in formato Magnum di
Franciacorta
, dosage zero a disposizione di tutti i giocatori.
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19:43
Nonostante qualche ginocchio rotto e diversi arti, il torneo di calcetto organizzato da Zanella è durato diversi anni, rafforzando i legami tra Cà Del Bosco e il mondo enogastronomico.
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19:57
Ma il lavoro in vigna e in cantina procede, se c'è una cosa che l'agricoltura insegna, è che la natura non si ferma mai.
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20:05
Nonostante gli impegni commerciali e di promozione in
Italia
e all'estero, Maurizio non tradisce il suo primo amore, il vino, e continua con i suoi studi e le prove alla ricerca del miglior vino possibile, anche a costo di andare contro tutto e tutti.
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20:24
Nel millenovecento novantasette per esempio, grazie al suo lavoro di ricerca ostinata, Cà Del Bosco scopre che il vitigno coltivato in tutto il Nord Italia, e qui conosciuto come Cabernet franc, è in realtà Carmenere, ovvero un'altra varietà, oltretutto all'epoca non ammessa in
Italia
.
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20:43
Zanella e la sua squadra portano così alla luce una frode, che coinvolse moltissimi contadini di quelle zone inizia quindi una battaglia legale per far inserire il Carmenere nella lista dei vitigni autorizzati nei disciplinari delle denominazioni di origine protetta e nasce allora il vino rosso Carmenero, che verrà commercializzato a partire dal duemila uno.
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21:08
L'etichetta è davvero molto rappresentativa, si tratta di un lupo che nasconde la sua vera identità sotto la pelle di un agnello.
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21:18
Il lupo cambia il pelo, ma non il vizio, è proprio il caso di dirlo, in questo caso con accezione positiva, perché senza la testardaggine di Maurizio, ancora oggi probabilmente la verità su questa storia non sarebbe venuta a galla.
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21:33
Una testardaggine che non si ferma al lavoro sul vino, perché in quegli stessi anni Cà Del Bosco, intraprende nuovi percorsi, aprendo strade fino ad allora sconosciute al mondo del vino italiano.
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21:47
Come quando, dopo averlo conosciuto casualmente in un ristorante di
Los Angeles
, Maurizio convince il fotografo
Helmut Newton
, famoso in tutto il mondo grazie ai suoi audaci scatti del corpo e delle forme femminili.
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22:00
Ad andare a trovarlo ad
Erbusco
, il fotografo mantiene la promessa portando con sé stylist, parrucchiere, due assistenti e quattro modelle, creando non poco scompiglio tra i lavoratori di Cà Del Bosco.
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Maurizio Zanella
22:24
In quegli anni
Helmut Newton
era un po' l'icona della fotografia, anche un po' trasgressiva perché erano i primi nudi che apparivano in quegli anni in maniera divulgata, cioè non non nascosti e quindi era molto discusso.
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22:44
Fu importante le connessioni proprio con Wolf Hampac, questo ristoratore di
Los Angeles
, dove Newton spesso andava a mangiare.
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22:53
Cercai col vino di convincerlo, ci riuscimmo col suo agente e firmammo questo accordo.
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23:01
La cosa bella e curiosa è che normalmente, con dei costi del genere, qualsiasi committente avrebbe messo in primo piano una bottiglia.
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23:13
E invece io feci esattamente l'opposto a tutti i fotografi diedi il divieto che poteva fare quel che volevano come volevano, ma non ci doveva essere un'etichetta, perché la mia idea di fare un progetto che fosse più sull'arte che sulla pubblicità.
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23:32
E per fortuna che feci così, perché poi queste collezione è finita in tre esposizioni importanti.
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Martina Colombari
23:42
Già, perché questa prima collaborazione dà il via a una serie di altri scatti d'autore da parte di undici fotografi internazionali, uno all'anno che daranno origine a tre importantissime esposizioni alla Triennale di
Milano
, al Museo europeo della Fotografia di Parigi e infine al Museo d'Arte Contemporanea di Tokyo.
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24:02
Il tutto coronato con la pubblicazione di un libro dal titolo, undici fotografi un vino, edito dalla casa editrice Skira nel duemila e quattro.
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24:14
Una sensibilità, quella verso l'espressione artistiche, destinata a segnare la storia e il presente di Cà Del Bosco, che in questo modo diviene un riferimento per il connubio di due mondi, solo apparentemente molto distanti, il vino e l'arte, in particolare, oltre alla fotografia, la scultura.
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24:35
É lo stesso Zanella a spiegare il perché.
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Maurizio Zanella
24:38
Quindi amando l'arte contemporanea ho pensato e in particolare la scultura che è tridimensionale.
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24:45
Quindi come i tre sensi del vino, visto, olfatto e gusto.
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24:50
Sarebbe stato bello riuscire a fare qualcosa con degli artisti viventi, cercando di convincerli a fare qualcosa, soprattutto con dei significati, per cui il tutto è iniziato con l'ingresso di
Arnaldo Pomodoro
è stata la prima opera che all'inizio lo aveva molto spaventato dicendo, ma io non faccio cancelli, ho detto: "Ma non è un cancello, è una scultura che si apre, è diverso".
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25:18
Una volta realizzata la scultura, la scultura rimase in fonderia quasi tre anni perché
l'Amministrazione
del comune di
Erbusco
non ci dava il permesso perché snaturava l'ambiente.
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Martina Colombari
25:34
Zanella chiede allo scultore
Arnaldo Pomodoro
un'opera mai realizzata prima, un cancello, nello specifico il cancello d'ingresso a Cà Del Bosco perfettamente visibile dalla strada principale.
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25:49
Un'opera regalata dunque a tutti e che come spesso accade con le idee visionarie, inizialmente non viene capita dall'Amministrazione comunale.
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25:58
Eppure oggi, a distanza di oltre trent'anni dalla sua creazione, quell'opera è sempre li ad accogliere i visitatori di Cà Del Bosco.
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26:08
Il cancello solare ora si apre e illumina una nuova fase di Cà Del Bosco, quella in cui la cantina si afferma come un'icona del vino ed in particolare del
Franciacorta
, proiettandosi verso un futuro ancora più splendente.
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26:28
Vite nel bosco è un podcast di Chora Media per Cà Del Bosco.
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26:33
È stato scritto da Anita Franzoni. La produssero è Anna Nenna, il fonico in presa diretta Francesco Ciego per Frigo Studio Recording Editing Sound Design Francesco Ferrari per frigo La cura editoriale e di Sarah Grazie a
Pierfrancesco Favino
per aver prestato la voce al diario di Maurizio Zanella.
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