Tuesday, Nov 30, 2021 • 27min

Ep.1: La ribellione

Play Episode
Milano, fine degli anni Sessanta. Pur di unirsi alle contestazioni e al clima di ribellione in atto in quel periodo, il liceale Maurizio Zanella salta la scuola, ma non la passa liscia e papà Albano lo spedisce per punizione lontano da casa. Si trova in una fattoria in mezzo ai boschi della Franciacorta quando, in seguito a un viaggio-studio in Francia, si accende in lui una piccola scintilla. La passione che inizia a bruciare e che ancora oggi lo scalda è quella per il vino.
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Talking about
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Speakers
(4)
Martina Colombari
Maurizio Zanella
Emanuela Zanella
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Transcript
Verified
00:06
Chora.
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00:11
Arrivò a casa un invito per un viaggio studio in
Francia
.
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00:16
Piuttosto che andare a scuola, avrei fatto qualsiasi cosa, anche iscrivermi a quel viaggio studio di cui non mi importava niente.
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00:22
Per passare due giorni a
Parigi
valeva la pena sacrificarsi, no?
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00:27
Era il millenovecentosettantatre.
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00:29
Quel viaggio mi consentì, dopo qualche tempo, di dare un senso a quel piccolo mondo agreste in cui ero stato catapultato.
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00:38
Iniziai a lavorare per costruire un sogno che nella mia mente divenne sempre più grande, reale.
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00:45
Non pensavo a quanto sarebbe stato difficile realizzarlo.
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00:49
Ricordo che mi avvolse una bella e positiva follia che ancora oggi mi scalda con il suo piacevole abbraccio.
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00:57
Ricordo anche che ero carico come una molla, avevo in testa tante di quelle idee e prima o poi avrei dovuto trovare loro una collocazione.
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01:04
Mi ero convinto che per cambiare passo e dare identità alla casa nel bosco avrei dovuto fare una cantina.
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Martina Colombari
01:16
Parte da una punizione esemplare, una di quelle che lasciano il segno anche da adulti, la storia di un ragazzo di indole ribelle, non particolarmente dedito allo studio e per questi motivi, spedito in una casa in campagna senza luce, acqua o strada asfaltata per raggiungerla.
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01:35
La fattoria non era distante da
Milano
, ma lontano abbastanza per impedire a quel giovane scapestrato di combinare altri guai.
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01:43
Nessuno, tanto meno i genitori del ragazzo, avrebbe potuto immaginare che quella dura lezione morale si sarebbe trasformata da lì a poco in un'avventura rivoluzionaria.
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02:03
Ci sono idee che sono come scintille.
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02:06
Possono sembrare folli, irrealizzabili o troppo ambiziose, ma solo con le persone giuste al momento giusto e nel posto giusto possono diventare realtà.
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02:18
Io sono Martina Colombari e questo è Vite nel bosco, una serie che racconta di come da una piccola casa nella campagna della
Franciacorta
è avvenuta una rivoluzione nel mondo del vino.
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02:30
Vite nel bosco è un podcast di ChoraMedia per Cade il bosco.
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02:42
A
Milano
più che in qualsiasi altra città italiana, alla fine degli anni sessanta L'aria profuma di fermento.
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02:50
Avete presente l'odore delle cantine in cui si produce il vino? Tutto intorno a voi sembra calmo, fermo, silenzioso.
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02:59
Eppure avvicinando l'orecchio un tino sentireste un gorgoglio.
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03:04
È la sommossa di una miriade di organismi, i lieviti che trasformano lo zucchero presente nel mosto, d'uva in alcol etilico, anidride carbonica ed energia.
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03:15
Sta avvenendo una rivoluzione, o meglio una fermentazione, solo così si ottiene il vino.
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03:23
Solo in questo modo si crea qualcosa di nuovo.
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03:30
Milano
a quel tempo è come un enorme tino in fermentazione.
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03:34
Brulica di vita e di energia e in continua trasformazione.
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03:40
Oltre ai lunghi cortei di studenti con la rivolta tra le dita, come cantava Guccini, anche le minigonne sfilano per la prima volta lungo le vie del centro.
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03:50
Sembra che ognuno abbia la sua piccola o grande rivoluzione in cui credere per cui combattere.
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03:55
Sono anni di occupazioni, lotte operaie, liberazione sessuale ed emancipazione femminile.
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04:02
Così
Milano
diventa fucina di ribelli con la voglia di cambiare il mondo.
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04:07
Maurizio Zanella e uno di loro appena adolescente e iscritto al primo anno del liceo scientifico privato Zaccaria alle elezioni tra i banchi di scuola, preferisce la rivoluzione in strada.
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04:20
E se fino a qualche tempo prima indossava il loden, ora predilige le eskimo.
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04:25
Anche se il primo anno di scuola sembra andare bene o meglio, così credono mamma Annamaria e papà Albano la bocciatura non tarda ad arrivare.
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Maurizio Zanella
04:34
Penso fino a quando è arrivata la bocciatura, riuscivo a mascherare in maniera elegante il fatto che non andavo quasi mai a scuola e ero più alla statale a sentire delle cose o far dei cortei o a scappare o, per cui nel primo anno non ci sono state mai avvisaglie.
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04:53
Nel senso non sono mai arrivato a casa col naso rotto, cosa che poi invece nel secondo anno è accaduta, per cui nel secondo anno se ne sono resi conto.
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05:01
Ma il primo anno era passata quasi in sordina la cosa, nel senso che fui bocciato e quindi mi spostarono dallo Zaccaria al liceo volta, dove c'erano tutti quelli di lotta continua che avevo frequentato.
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05:20
E ovviamente io mi iscrissi al giovane
Italia
, che era il neofascisti quantaltro che erano quelli che erano lo Zaccaria prima.
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05:27
Questo forse è indicativo del fatto che non c'era una convinzione politica.
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Martina Colombari
05:34
L'adolescenza fa mutare rapidamente i pensieri d'altronde per un ragazzo in qualsiasi epoca il mondo gira come una giostra.
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Maurizio Zanella
05:41
Vivere eh un'avventura non andare a scuola che era boring, ma vivere con l'adrenalina della sorpresa della paura e della rabbia.
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05:56
Solo che qualcuno, la maggior parte, immagino lo facesse per convinzioni reali e credo politiche io analizzandolo a ritroso avevo fatto delle cose non legate a una convinzione, ma legate al fatto di essere un ribelle, di fare quello che non facevano i miei compagni.
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Martina Colombari
06:20
Ancora oggi nell'immaginario comune, quegli anni rappresentano un agglomerato di fatti tanto rivoluzionari quanto confusi, figuriamoci cosa potevano significare per un'adolescente che li stava vivendo in prima persona.
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06:34
E sono ancora più complessi se si pensa che la luce portata dal boom economico, dalle novità di idee di ideali, viene presto oscurata dall'ombra degli anni di piombo.
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06:44
E' il dodici dicembre, millenovecentosessantanove, quando un venerdì pomeriggio qualunque viene interrotto alle sedici e trentasette da un'esplosione.
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06:59
La bomba confezionata con sette chilogrammi di tritolo, scoppia all'interno della
Banca Nazionale Dell'Agricoltura
di
Piazza Fontana
, nel centro di
Milano
, causando la morte di diciassette persone.
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07:10
I feriti sono ottantotto, orrenda strage a
Milano
titola il Corriere Della Sera.
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07:16
Quel giorno segna l'inizio della strategia della tensione.
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Maurizio Zanella
07:20
Io ricordo solo ho un ricordo di
Piazza Fontana
che era vicino, oltretutto alla scuola per le sirene, per il fatto che ci fecero andare a casa prima e dai telegiornali.
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07:34
Ma non ho un ricordo live, nel senso che non l'ho vissuto, come invece poi, ahimè, per altri due anni vissi sulla prima linea molti episodi, come dire, abbastanza cruenti.
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Martina Colombari
07:49
Tra la fine degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta.
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07:52
Anche il piccolo mondo di Maurizio si fa più complicato del previsto.
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07:57
Un fermo di
Polizia
fa perdere le staffe a papà Albano Zanella, che lavora nel campo delle spedizioni internazionali e che letteralmente il giorno successivo carica il figlio su un aereo per l'inghilterra.
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08:11
Maurizio alloggia a casa di un operaio e il suo compito é di scaricare Casse al porto di
Manchester
per tutta l'estate.
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08:20
Messo alla prova in una città lontana da casa e con una lingua che conosce ben poco.
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08:24
D'altronde le lezioni di inglese a scuola non le aveva seguite molto e con un lavoro duro il giovane Zanella inizia a imparare la lezione.
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08:33
La punizione però non è finita al ritorno in
Italia
lo aspetta un anno intero di collegio a Domodossola.
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08:41
Anche qui però Maurizio trova il modo di farsi espellere.
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08:45
Albano mette dunque in atto un ultimo piano spedire il figlio in quella casa comprata qualche anno prima in mezzo ai boschi di castagni a
Erbusco
, in Provincia Di Brescia, nel cuore dell'area lombarda denominata
Franciacorta
, non troppo distante da
Milano
, ma sufficientemente lontano da creare un profondo distacco per il figlio indisciplinato.
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09:08
Già, quella che oggi è conosciuta in tutto il mondo come ca del bosco e che ospita una cantina che pare essere un'astronave, poggiata sul manto verde di vigneti, prati e boschi, pullulante di cantiniere, agronomi, addetti al commercio e all'ospitalità.
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09:26
Quel luogo destinato a diventare una delle aziende vinicole portabandiera della moderna enologia.
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09:32
Poco più di cinquant'anni fa non era che un cascinale, collegato alla strada principale da un sentiero percorribile solo a piedi o con un buon fuoristrada.
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09:41
La casa era stata acquistata nel millenovecentosessantaquattro da Albano Zanella e dalla moglie
Anna Maria Clementi
, che qui decidono di dar vita a una piccola fattoria di meno di due ettari, dove passare i fine settimana insieme ai due figli Maurizio ed Emanuela.
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09:58
Qui c'erano l'orto il frutteto, i maiali e le galline e successivamente anche un vigneto impiantato nel millenovecentosessantotto.
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10:07
Per la produzione di vino, ma solo per uso familiare, una scelta lungimirante, ma anche del tutto casuale, dato che a quel tempo la Franciacorta non era così famosa per la viticultura.
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10:21
Ma proprio in quegli anni il Pinot Di Franciacorta acquisisce la doc, ovvero la denominazione di origine controllata.
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10:29
Un piccolo tassello che sarebbe andato a formare da lì a poco tempo, il rinascimento enologico italiano.
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Maurizio Zanella
10:38
Mia madre si innamorò di questa Ca del bosco perché così era chiamata sui Mappali del Comune e perché aveva questo spirito un po' di abbandono, nel senso che non ci si poteva arrivare facilmente, non c'era la luce, non c'era l'acqua ed era proprio ed era in controtendenza.
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10:58
Non solo perché tutti scappavano dalla campagna, ma perché era l'inizio di una rinascita economica del nostro Paese e ricordo i genitori dei miei compagni che avevano disponibilità tutti compravano appartamenti, nessuno investiva in campagna.
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Martina Colombari
11:19
E dunque Annamaria Clementi a insegnare ai figli Maurizio e Manuela l'importanza della campagna e dei prodotti genuini a piantare il primo seme di quella che diventerà Ca del bosco.
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11:34
Figlia di albergatori di
Bormio
, in
Valtellina
, Anna Maria è una mamma protettiva che tende a giustificare il comportamento del figlio e, nonostante avesse più volte cercato di nascondere le marachelle di Maurizio, probabilmente non riuscì ad impedire che venisse mandato in castigo ad
Erbusco
.
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11:52
Così questo contesto bucolico e meditativo diventa anche il luogo dell'esilio di un teenager vivace che ne aveva combinate troppe e che in cuor suo sapeva di aver oltrepassato il limite.
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Emanuela Zanella
12:04
Maurizio da piccolo era più che scapestrato, era iperattivo, era uno molto vivace.
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12:12
La cosa che in assoluto lui detestava di più era l'ambiente scolastico, la scuola il fatto di dover stare seduti fermi era una cosa che proprio non gli andava giù.
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Martina Colombari
12:24
Questa è la voce di Emanuela Zanella, la sorella di Maurizio, più giovane di quattro anni.
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12:31
Non solo è la memoria storica della famiglia, ma è un esempio lampante di quanto si possa essere diversi tra fratelli.
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12:38
Eppure essere profondamente uniti.
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Emanuela Zanella
12:42
Come tutti i fratelli eh c'erano le litigate c'erano un po' di cose, però niente di trascendentale.
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12:51
Tendenzialmente si andava abbastanza d'accordo.
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12:53
Però già da piccoli avevamo due proprio eravamo due mondi completamente diversi.
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12:59
Io ero molto, io ho frequentato una scuola tedesca per cui sono stata molto incanalata alla alla tedesca, molto rigida mentalmente.
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13:08
Maurizio era l'opposto, era già da piccolo creativo era un po', un pazzerello.
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13:14
Io ero una formichina, la paghetta, io la mettevo da parte Maurizio spendeva più di quello che riuscì e infatti, sapendo che io ero una formichina, mi vendeva delle cose assurde, ma me le vendeva, perché sapeva che tanto io i soldi li avevo perché li mettevo da parte quando lui aveva bisogno.
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13:35
Mi vendeva delle cose dicendomi raccontandomi delle storie assurde e io ci cascacavo.
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13:41
Quello che mi ricorderò sempre era e mi ricordo anche a quanto me lo vendette, un affare di plexiglass piccolino con dentro un ri-show cinese, ma una roba terrificantemente brutta tra l'altro.
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13:57
Ma me l'aveva spacciata come una cosa di un'importanza che lui aveva ricevuto e io, da brava allocca ci cascai e gli diedi ben cinquecento lire.
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Martina Colombari
14:11
Sia Maurizio sia la sorella Emanuela ricordano il padre Albano come una figura autoritaria, un uomo estremamente severo, forse d'altri tempi diremmo oggi.
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14:21
Albano era l'ultimo di dodici fratelli ed era nato in
Val Di Sole
, in
Trentino
, da una famiglia molto povera.
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14:29
Tutto quello che da adulto aveva ottenuto se lo era creato con le sue mani e il suo sudore.
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Emanuela Zanella
14:35
La figura del Papa è stata per Maurizio, per noi, ma specificatamente per Maurizio una figura estremamente importante.
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14:43
Molto eh, ho detto un rapporto estremamente conflittuale, molto perchè Maurizio comunque è sempre stato un ribelle, il papà era una persona molto pragmatica.
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Martina Colombari
14:60
E così Maurizio viene mandato nella casa in campagna a studiare e a lavorare la terra.
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15:06
Ora immaginatevi nella situazione di venire catapultati da soli e nel pieno della vostra adolescenza, dal centro di
Milano
alle campagne di
Erbusco
, piccolo centro di provincia in
Franciacorta
, circondato oggi da stretti filari di vite a perdita d'occhio.
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15:24
Certe sensazioni, certi odori della prima volta la casa nel bosco Maurizio li ricorda nitidamente.
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15:33
Come quello del muschio intorno alla vasca che serviva per raccogliere l'acqua piovana e dove proliferavano, rane, girini, odori che un ragazzino di città probabilmente non aveva mai potuto isolare da tutta quella miriade di emanazione di una metropoli in crescita e in continua evoluzione come
Milano
.
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15:53
Ma questi profumi diventeranno presto sempre più abituali, chiari, persino indispensabili.
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16:01
É proprio qui, infatti, che Maurizio impara a conoscere un nuovo mondo agreste e soprattutto nuove persone.
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16:11
Si tratta della famiglia di Antonio Gandossi, il fattore della casa nel bosco.
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Maria Rosa Gandossi
16:18
Quando la famiglia Zanella arrivò in
Franciacorta
, in particolare ad
Erbusco
, la mia famiglia abitava in una cascina, è poco distante da quella che poi sarebbe diventata cà del bosco.
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16:33
Nella collina che veniva chiamata. E ancora oggi viene chiamata Val Del Bluff, che in italiano significa Valle del lupo.
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Martina Colombari
16:42
Lei invece è Maria Rosa Gandossi, figlia del fattore Antonio All'Epoca, una ragazzina di campagna che non aveva mai visto la città, praticamente la controparte perfetta di Maurizio.
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Maria Rosa Gandossi
16:58
I genitori di Maurizio ed Emanuela cercavano un contadino, un fattore che si occupasse appunto di questa cascina e la cascina veniva chiamata ad
Erbusco
Ca del Bosco perché era attorniata da tutti i boschi,
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17:17
Albano ed Annamaria con i loro figli durante i fine settimana passeggiavano per la collina e spesso venivano ad osservare gli animali da cortile che i miei genitori allevavano per uso domestico, oche, anatre, faraone, polli, conigli e c'era anche un asinello che era il mio preferito che si chiamava Ciro.
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17:46
Io bambina di campagna, per cui ricordo che sono dei primi anni sessanta, per cui qualche annetto ce l'ho, vidi una bimba ed un ragazzino un pochino più grande per con una scatola magica a tracolla dalla quale uscivano le canzoni che si ascoltavano alla radio.
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18:08
Scoprì poi che si trattava di un mangia dischi portatile Paxson di colore arancione.
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18:16
Durante queste passeggiate della famiglia Zanella, i nostri genitori si conobbero e da lì scoccò la scintilla.
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18:24
Nacque una collaborazione di lavoro improntata e fondata sulla stima e fiducia reciproca.
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18:32
Dopodiché è nacque un'amicizia, che dura da oltre cinquant'anni.
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Martina Colombari
18:39
Da quel mangia dischi portatile di colore arancione, un oggetto allora futuristico, che probabilmente un bambino d'oggi scambierebbe per un tostapane o qualcosa d'altro.
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18:49
Uscivano le note e le parole di un successo che nel millenovecentosessantasei è il sesto singolo più venduto in
Italia
.
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18:57
Chi di noi non conosce la melodia di nessuno mi può giudicare di
Caterina Caselli
.
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19:04
Una canzone innovativa all'epoca, il canto per il diritto di una donna di non essere giudicata e di poter scegliere tra diversi uomini.
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19:12
Ma si tratta di un testo in qualche modo profetico anche per la storia di Ca del bosco.
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19:18
Sentite bene queste parole se ho sbagliato un giorno, ora capisco che l'ho pagata cara la verità, io ti chiedo scusa e sai perché sta di casa qui la felicità.
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19:33
Effettivamente Maurizio Zanella impiega poco a trovare la felicità a ca del bosco.
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19:40
Viene accolto da una famiglia, i Gandossi, che lo ospita quando i suoi genitori non ci sono, stringe nuove amicizie e scopre inaspettate passioni.
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Maria Rosa Gandossi
19:49
Nella tenuta c'erano anche le scuderie e c'erano dei cavalli arabi e noi, noi tre andavamo a cavallo poi venivano i loro amici e così via.
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19:59
E una volta lui voleva fare il ganzo con una ragazza e prese dalle scuderie una delle cavalle più più briose.
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20:07
Era veramente una cavalla molto focosa, iniziò a saltare gli ostacoli che c'erano nel maneggio.
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20:15
I primi sono andati bene davanti al muro di siepi, il cavallo si è impuntato e lui badabam che è finito per terra, naturalmente la ragazza l'ha conquistata lo stesso.
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Martina Colombari
20:28
Inizia così, nei primi anni settanta, la stagione degli amori e delle passioni di Maurizio Zanella, che oltre alle ragazze inizia a interessarsi alla campagna e in particolare alla viticoltura.
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20:43
Da alcuni decenni il vino, insieme al pane, costituiva l'elemento principale dei contadini italiani presente da Vipiteno a Pantelleria.
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20:52
Il vino unisce
l'Italia
, ma ben presto diventa appannaggio delle industrie che in meno di un secolo ne compromettono la storia, la tradizione, la cultura che fino al secolo precedente questo prodotto dell'uomo aveva rappresentato.
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Maurizio Zanella
21:08
Il vino precipita in un baratro sotto il profilo qualitativo terrificante.
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21:15
Ricordo che nel millenovecentosessantuno il consumo pro capite in
Italia
era cento, questi numeri sono esatti, sono gli unici due numeri che sono esatti.
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21:27
Era centodiciannove litri di consumo di vino all'anno a testa.
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21:32
Ricordo che Gandossi quando andavano in campagna, facevano colazione con il vino annacquato, con dentro il pane e ho ricordo molto nitido di questo tipo di consumo.
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Martina Colombari
21:44
Maurizio Zanella tiene a ricordare che i numeri non sono il suo forte.
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21:48
Non rammenta date, quantità, età, ricorda però esattamente quali erano i numeri del mondo del vino da cui è partito cento, diciannove litri a testa in un anno.
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21:59
Oggi in
Italia
il consumo di vino è decisamente diminuito.
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22:03
Beviamo un terzo del vino rispetto al millenovecentosessantuno, ma a vantaggio della qualità.
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22:08
Dopo un periodo buio per l'enologia italiana in cui i vignaioli furono costretti prima a svendere le uve con conseguente crisi e abbandono delle campagne, poi ad aumentare le rese per ettaro, imparando non a fare una buona ma farne tanta.
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22:22
Il mondo del vino a cavallo tra gli anni sessanta e si prepara a un grande cambiamento.
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22:27
Lo anticipa magistralmente un grande giornalista, regista e scrittore del Novecento,
Mario Soldati
, che proprio in quegli anni aveva intrapreso tre viaggi in lungo e in largo per
l'Italia
alla ricerca del vino genuino.
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22:42
La sua indagine è racchiusa in un capolavoro di storia sociale, antropologia culturale e critica enologica, dal titolo Vino al vino.
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22:54
Intanto quel vigneto fatto piantare da Albano nel millenovecentosessantotto inizia a dare i primi frutti.
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23:01
Nel millenovecentosettantadue esce il primo vino dalla casa nel bosco è il Pino Di Franciacorta bianco, grazie al quale la famiglia Zanenella entra a far parte dei viticoltori lombardi che vengono invitati a partecipare a un viaggio di formazione organizzato dalla Regione Lombardia alla scoperta di importanti maison e cantine francesi con visita finale di due giorni a
Parigi
e a cui Maurizio partecipa grazie all'appoggio inconsapevole della mamma.
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23:33
Quel famoso viaggio studio con cui abbiamo aperto questo episodio ricordate?
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23:38
Naturalmente l'unica, cosa che gli interessava era saltare qualche giorno di scuola.
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23:45
E allora eccolo qui, su quel pullman con i sedili di velluto l'aria rarefatta in cui si può ancora fumare e qualcuno lo fa senza problemi.
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23:55
Maurizio è drammaticamente il più giovane tra i suoi compagni di viaggio.
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23:59
Da loro lo separano anche cinquanta o sessant'anni diventa subito la mascotte del gruppo e non fa troppo caso alle parole di quegli anziani industriali del vino che denigrano quella viticoltura francese ancora così improntata sulla tradizione.
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24:17
La prima cantina che visita in vita sua in
Borgogna
è per puro caso Domaine de la romaneè Conti.
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24:24
Un mito dell'enologia mondiale dalla storia secolare, pochi ettari di vigneto che portano alla produzione di uno dei vini più celebrati e anche più costosi del pianeta.
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24:36
Pensate che nel duemiladiciotto una bottiglia di Romaneè Conti del millenovecentoquarantacinque è stata battuta all'asta da
Sotheby's
a
New York
per oltre mezzo milione di dollari.
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24:47
Ma il gruppo Franciacortino non sembra apprezzare tutti, tranne uno il giovane inesperto Maurizio.
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24:59
In
Borgogna
ancora si usava il cavallo invece del trattore, ma le bottiglie avevano già prezzi stratosferici, tanto che nessuno azzarda l'acquisto.
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25:08
Anche in questo caso nessuno, tranne Maurizio.
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25:12
L'unico a comprare tre bottiglie, non solo finendo tutti i soldi che la madre gli aveva dato per il viaggio, ma indebitandosi di alcuni franchi.
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25:22
Quel viaggio, forse non da subito, ma sicuramente negli anni successivi ha mostrato a Maurizio Zanella la strada da seguire, lontana anni luce da quella percorsa dai vignaioli anziani che lo avevano accompagnato, ma illuminata da grandi intuizioni che hanno permesso la realizzazione di un grande sogno e di una nuova storia.
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Maurizio Zanella
25:45
Lo vedi adesso a ritroso quando fai la storia mi spiego che ti sei trovato nel posto giusto al momento giusto.
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25:52
Perché se partivi dieci anni prima non vendeva una bottiglia perché era fuori mercato.
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25:58
E se partivi dieci anni dopo non era il primo, ma era il numero ventotto.
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26:03
Ed è molto importante essere i primi e partire bene rispetto a partire più tardi quindi quella è stata una fortuna straordinaria.
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Martina Colombari
26:14
Il fermento è tanto. I tempi sono maturi per una nuova rivoluzione che trova le radici e la ragion d'essere nella ribellione, ovvero nella volontà di proseguire per la propria strada in direzione ostinata e contraria, ma questa volta con i piedi ben piantati per terra come le radici di una vite.
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26:33
Perché adesso la strada del sedicenne Maurizio è davvero illuminata.
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26:38
Ca del bosco, diventerà una cantina, ora bisogna costruirla.
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26:44
Resta solamente un piccolo, minuscolo dettaglio, come? Con quali soldi?
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27:03
Vite nel bosco. È un podcast di ChoraMedia per Ca del bosco è stato scritto da Anita Franzoni. La produssero e Anna Nenna, il fonico in presa diretta e Francesco Cieco per Frigo Studio Recording Editing Sound Design di Francesco Ferrari per Frigo Studio La cura editoriale e di Sarah. Grazie a Pierfrancesco Favino per aver prestato la voce al Diario di Maurizio Zanella.
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