Saturday, Oct 9, 2021 • 38min

Ep. 6: Il mistero della fine

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"L’omicidio Piscitelli ovviamente non è un omicidio di strada, è un omicidio strategico, che è stato funzionale – uso un termine più vago possibile – al riassetto di alcuni equilibri criminali non soltanto della città di Roma. E’ evidente che è un omicidio che ha una certa matrice, è evidente che è stato eseguito con una metodologia seria, e su questo noi abbiamo una serie di attività investigative in corso, che sono ovviamente coperte dal segreto…" In questa puntata raccontiamo: - La nuova diffida dagli stadi per Diabolik, dopo gli scontri ad Auronzo con i tifosi della Spal, ai quali lui non ha partecipato, ma era lì. - La restituzione dei beni dissequestrati, battaglia legale vinta sul filo di lana. - La gioia per il matrimonio della figlia primogenita - L’enigma del boss diventato boss dopo la sua morte. - La battaglia dei genitori per riavere almeno la panchina per poter piangere il figlio, mentre aspettano di sapere chi e perché lo ha ammazzato.
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Talking about
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Speakers
(7)
Francesco Acquaroli
Fenu
Cortese
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Transcript
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Fenu
00:10
Io penso che Fabrizio era molto buono.
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00:14
Questo però un pensiero personale e non ho mai potuto dire, lo dico ora perché non c'è più non potrei mai esprimere un giudizio personale sui pazienti che abbiamo trattato.
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00:25
Era un giocherellone, gli era rimasto, secondo me, anche se era diventato papà di due ragazzi ormai grandi, gli era rimasta comunque una parte infantile però positiva.
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00:36
Stavano allo scherzo, stava al gioco quando stava bene.
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00:39
Vedevo anche con gli altri che condivideva, come ha detto, delle occasioni per stare il e pensare che qualcuno abbia fatto una cosa del genere.
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Francesco Acquaroli
00:51
Una cosa del genere di cui la responsabile della comunità di recupero non riesce a spiegarsi il motivo e il suo omicidio, un esecuzione su una panchina, in un parco pubblico, in mezzo a decine di persone in un pomeriggio d'estate, mentre la vittima parla al telefonino e scambia messaggi.
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01:13
Le dinamiche dei che stanno all'interno dei centri, sono sempre dinamiche, molto positive.
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Fenu
01:21
Perché è il momento della comunità, per loro, io credo che sia il momento più bello è un raggiungimento di un obiettivo.
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Francesco Acquaroli
01:31
Tornato alle frequentazioni vecchie e nuove forse Fabrizio ha sottovalutato qualcosa di quello che gli stava accadendo intorno, o si è fidato troppo di se stesso, della sua autorità, del suo ascendente.
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01:45
Sembrava tranquillo e sicuro di sé, come sempre, con familiari e amici mostrava di non avere preoccupazioni, ma forse era il suo modo di essere.
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01:56
Apparire come un uomo capace di tenere sempre tutto sotto controllo.
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02:01
Faceva parte del personaggio, un uomo dai mille pensieri che dai mille interessi, dalle mille occupazioni e dalle mille risorse un uomo, come scriveranno in curva nel giorno dell'ultimo saluto prendendo in prestito la frase di una canzone di
Franco Califano
, che se muore non ci credere, perché è capace pure di rinascere, il suo nome di Fabrizio Piscitelli, ma tutti lo chiamavano diabolik.
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02:39
Sono Francesco Acquaroli e questo è un uomo chiamato diabolico, un podcast di Choramedia scritto da
Giovanni Bianconi
e
Mauro Pesce
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02:57
Qualche amico aveva persino confidato di volersi trasferire all'estero.
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03:01
Sognava l'inghilterra, Fabrizio Piscitelli, anche se poi sarebbe stato difficile abbandonare il suo mondo, gli ultras dei quali era divenuto un capo e un simbolo, un leader carismatico, come si dice, al quale piaceva essere considerato tale.
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03:19
È anche possibile che fosse subentrata un po' di stanchezza nel dover pensare sempre a come evitare indagini e controlli degli investigatori.
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03:28
Dopo una vita vissuta tra lecito e illecito, Diabolik è consapevole di poter essere l'obiettivo di qualche nuova inchiesta giudiziaria e ad aprile duemiladiciotto teme di tornare in carcere.
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03:42
Sa, o intuito che ci sono indagini che possono riguardarlo da parte del Gico della Finanza e del Ros dei carabinieri.
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03:51
E ne parla col suo amico Fabietti, chiuso agli arresti domiciliari.
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04:04
Fabietti si mostra preoccupato perché ritiene che sui telefoni intercettati fin dentro il carcere di
Rebibbia
ci sia la voce di Diabolik.
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04:17
E Piscitelli, consapevole e magari rassegnato, all'idea, che prima o poi le forze dell'ordine torneranno a bussare a casa sua, racconta che questo timore non lo fa dormire la notte, dice che rimane sveglio per aspettare le guardie.
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04:38
Quando cinque cani abbaiano come successo qualche notte fa in casa si preoccupano.
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04:45
Ma diabolik dice che lui a sto giro, nemmeno proverà a scappare.
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05:02
Non come l'altra volta che sarà nascosto così bene e così vicino da sentire che imprecavano per esserselo fatto sfuggire e la moglie che diceva che se n'era andato dalla finestra.
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05:32
La rievocazione di un arresto evitato di un soffio e poi della successiva fuga, fanno sorridere diabolik e il suo amico.
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05:40
Ma l'ansia di dover rientrare in carcere forte e ogni volta che i cani di casa scatta l'allarme.
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05:50
Forse anche per questo, per godersi ciò che offre la vita da uomo libero finché dura a Piscitelli piace frequentare i ristoranti di lusso.
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05:60
Il racconto di una cena sui tetti di
Roma
, costata un po' troppo, si mescola con i commenti sul derby che si è giocato tre giorni prima finito zero a zero Fabietti romanista e provoca l'amico laziale.
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06:36
Poi si torna alla
Lazio
e a Lotito che secondo Fabrizio non naviga in acque tranquille perché non se la prende più con lui diabolik il capo degli ultras.
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06:58
E' trascorso quasi un anno, da quando il presidente della
Lazio
ha riferito alla
commissione parlamentare antimafia
i suoi complicati rapporti con gli irriducibili e appena quattro mesi da quando a dicembre duemiladiciassettenne la stessa commissione ha approvato una relazione sui rapporti tra criminalità organizzata e il mondo del calcio.
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07:21
Lì dentro compare anche il nome di Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, chiamato in causa come pregiudicato per traffico di stupefacenti, già sottoposto a misura di prevenzione, e poi per la condanna in primo grado per la tentata scalata, la
Lazio
, le citazioni nell'inchiesta su Mafia Capitale e i rapporti con altri ultrà laziali coinvolti nel narcotraffico.
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07:46
Diabolik è ormai entrato negli atti ufficiali dell'antimafia e secondo gli investigatori la notorietà acquisita dal capo tifoso diventa una risorsa da sfruttare nel sottobosco del crimine
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Cortese
07:60
Piscitelli era abituato anche a dialogare con mafiosi storici con chi fa questo di mestiere.
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08:07
Era abituato a parlare con i colombiani, era abituato a parlare con i calabresi, era abituato a parlare in qualche modo con esponenti che ecco, facevano questo mestiere utilizzando altre regole.
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08:17
Lui era capace di cambiare il suo registro senza troppe difficoltà.
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08:22
Però qui su
Roma
ha deciso di utilizzare quest'atro tipo di registro.
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08:27
Non si è mai nascosto dai riflettori, anzi, li ha cercati e li ha utilizzati anche per anzi soprattutto per avere poi un ritorno di immagine, diciamo nel mondo criminale romano.
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Francesco Acquaroli
08:41
Le considerazioni del maggiore Cortese fanno capire quanto il personaggio interpretato da Diabolik sia diventato importante per gli investigatori antidroga antimafia.
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08:53
Tuttavia si tratta di valutazioni basate su elementi svelati solo dopo la morte di Piscitelli prima, quando c'era ancora, ma le indagini sul suo conto sono tenute segrete.
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09:05
Veniva considerato soprattutto un leader di curva, che come tanti altri in tutta Italia aveva avuto qualche problema con la giustizia e continuava ad avere l'onore delle cronache soprattutto per quel ruolo.
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09:20
Anche quando nell'estate del Duemiladiciotto, un incontro tra sostenitori della
Lazio
e della spal si trasforma in un'occasione di darsele di santa ragione.
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Fenu
09:31
Scontri tra biancocelesti e bianchiazzurri a oronzo di Cadore, con alcuni ultras di
Lazio
e Spal coinvolti in una rissa in strada.
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09:39
All'osteria di via Cella c'è una ventina di sostenitori della società romana.
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09:44
Quei tifosi sembrano tranquilli, ma il passaggio di due furgoni carichi di tifosi della Spal li fa schizzare fuori dal locale.
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09:51
Partono calci, pugni e cinghiate e bastonate.
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09:54
Qualcuno accende dei fumogeni, l'aria è elettrica, nello scontro si rompono tavoli, sedie e altri arredi dell'osteria.
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10:02
Sul posto arrivano le forze dell'ordine.
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10:05
Probabilmente la lista dei Daspo a carico dei tifosi coinvolti si era rivelerà piuttosto lunga.
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Francesco Acquaroli
10:11
Quel ventotto luglio, quando la quiete dolomitica è infranta dalle violenze degli ultra che lasciano sgomenti i notiziari locali.
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10:21
Fabrizio Piscitelli si trova proprio da A oronzo nel bar L'ostaria, insieme ad altri amici.
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10:28
Vede passare i sostenitori della spal, ma allo scoppiare della rissa resta all'interno del locale.
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10:34
Tuttavia, al momento delle identificazioni da parte della
polizia
, viene fuori anche il suo nome.
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10:41
Pochi giorni dopo scattano i Daspo, cioè i divieti di ingresso negli stadi per i tifosi accusati di violenze e intemperanze e un riguarda anche lui, anche se non ha fatto niente.
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10:55
È bastata la sua presenza sul luogo degli scontri e probabilmente qualche precedente condanna emessa dai giudici trentini per episodi analoghi.
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11:16
All'improvviso, quando meno se lo aspettava, il tempio della sua religione gli è di nuovo interdetto.
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11:23
Ma Piscitelli anche a distanza, non rinuncia a partecipare al rito, anzi a celebrarlo secondo le sue regole.
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11:33
Così la sera di sabato diciotto agosto, Duemiladiciotto tra i tifosi che arrivano in Curva Nord per assistere a Lazio Napoli, viene diffuso un volantino di poche righe che contiene un avvertimento.
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Fenu
11:47
La Nord per noi rappresenta un luogo sacro in un ambiente con un codice non scritto da rispettare le prime file da sempre le viviamo come fossero una linea trincerata, all'interno di essa non ammettiamo donne, mogli e fidanzate.
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12:03
Pertanto la invitiamo a posizionarsi dalla decima fila in poi.
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12:07
Chi sceglie lo stadio come alternativa alla spensierata e romantica giornata villa borghese andasse in altri settori.
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Francesco Acquaroli
12:14
Quel volantino non è altro che un discorso da ultras e tra ultras portato all'estremo, con il loro linguaggio e i loro codici.
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12:24
Ma basta il nome di Diabolik per aprire nuove polemiche e il prezzo di una popolarità e di un ascendente che l'hanno aiutato a diventare un capo, un leader che ispira e che pretende rispetto, in ogni ambiente nel quale si muove.
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12:43
E' il pomeriggio del quindici settembre duemiladiciotto e Piscitelli replica Fabietti che peggiorava la causa di un complice perché gli faceva pena.
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13:03
Uno sfogo che diventa l'occasione per manifestare la gioia per il prossimo matrimonio di giorgia, la primogenita.
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13:22
Alla famiglia a cui tanto tiene Piscitelli ha dato una bella casa e un agio che all'improvviso nel luglio duemilaquattordici erano stati messi a repentaglio dal sequestro ordinato dal Tribunale di
Roma
dopo la arresto per droga.
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13:38
Furono sigillati beni stimati per oltre due milioni di euro dalla villa di
Grottaferrata
alle società che commercializzano i gadget per i tifosi laziali, qualche conto corrente e deposito postale, due macchine e una microcar.
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13:54
Piscitelli ha fatto dell'illecito uno stile di vita, scrissero i giudici nel provvedimento, è possibile ritenere con ragionevole certezza che viva abitualmente anche in parte, con i proventi delle attività delittuose.
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14:10
Prima ancora delle condanne per i reati contestati, la legge prevede che il sequestro dei beni scatti per via della cosiddetta pericolosità sociale dell'inquisito.
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Fenu
14:21
Cioè cos'hai come ti sei creato quel patrimonio e a fronte di quel patrimonio cosa è dimostrabile e giustificabile rispetto ai tuoi redditi e cosa no.
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14:32
Tutto quello che non può essere giustificato con la lecita capacità contributiva non può che essere il frutto di un'attività delinquenziale.
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14:41
La particolarità dell'indagine patrimoniale nei confronti del Piscitelli fu quella soprattutto di pervenire al sequestro della società che commercializzava il Merchandising non ufficiale della Lazio.
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Francesco Acquaroli
14:55
Gli ufficiali della finanza eseguirono l'ordine di sequestro.
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15:01
Poi toccò agli amministratori giudiziari gestire il patrimonio sigillato.
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15:06
Ma all'indomani del sequestro, per Diabolik e la sua famiglia cominciò la battaglia legale per riottenere i beni sottratti dalla giustizia, soprattutto la villa di
Grottaferrata
e giunti all'ultimo gradino quello della corte di Cassazione.
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15:23
Un collegio di giudici presieduto dal dottor Pier Camillo Davigo l'inflessibile, magistrato simbolo di Mani Pulite, affermò che parte dei sequestri era immotivata, come sostenuto dall'avvocato di Diabolik, il professor Luca Marafioti.
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15:40
Le precedenti pronunce vennero dunque annullate e a maggio duemiladiciannove una nuova decisione della corte d'appello, restituisce la villa di
Grottaferrata
.
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15:52
Quella dove sul selciato esterno ha fatto incidere uno stemma dell'aquila laziale che assomiglia molto a quella della germania nazista.
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16:01
E al cui interno custodisce busti e ritratti di
Benito Mussolini
.
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16:05
Sono i segni del credo fascista vantato da Fabrizio Piscitelli, esponente del tifo estremista e sostenitore della destra politica.
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16:16
Senza però essere un militante effettivo dell'estremismo nero, a differenza di altri ultras frequentatori della curva nord e di altre curve.
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16:26
Intervistato dalla Bbc sulle gradinate dello
stadio Olimpico
, Diabolik non dimentica un pensiero ai camerati morti negli scontri degli anni settanta con le forze dell'ordine e con gli estremisti di sinistra.
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16:47
Il ventiquattro aprile duemiladiciannove, vigilia dell'anniversario della liberazione dell'italia dal nazifascismo e giorno di milan-lazio, una delegazione di irriducibili della curva Nord in trasferta, si presenta a
piazzale Loreto
, il luogo in cui fu risposto il Duce dopo la fucilazione.
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17:07
Srotolano un lungo striscione dove hanno scritto onore a
Benito Mussolini
con la firma del
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17:16
Poi uno di loro lancia il segnale e gli altri rispondono alzando il braccio teso nel saluto romano.
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17:23
E' un'iniziativa che suscita scalpore e polemiche, con commenti più o meno indignati, diabolik quel giorno a Milano non c'è ma non si sottrae ai giornalisti che gli chiedono un'opinione.
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Fenu
17:43
Non c'è nulla di organizzato, il tifo della
Lazio
e così, una cosa spontanea sono orgoglioso di questo.
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Francesco Acquaroli
17:52
E non passano nemmeno due settimane.
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17:55
E a
Roma
arriva quella che suona come una risposta all'episodio di
piazzale Loreto
.
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18:01
La notte tra il cinque e il sei maggio una bomba carta squarcia la saracinesca della sede degli Irriducibili in via Amulio alle spalle di via H. la Renzia, altro luogo simbolo del neofascismo romano.
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18:15
A Gennaio millenovecentosettantotto tre giovani militanti del fronte della gioventù caddero assassinati.
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18:24
Due dal piombo dell'estremismo rosso, uno dallo sparo di un carabiniere, l'esclusione di via Amulio fa temere un rigurgito di violenza politica e Piscitelli rilascia una nuova dichiarazione, stavolta più battagliera.
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Fenu
18:40
Se vogliono tornare agli anni settanta, a quel clima noi siamo pronti, anzi, io non vedo l'ora e certo non ci tiriamo indietro.
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18:50
Siamo abituati al peggio, paura mai, per carità.
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18:54
E' chi ha messo la bomba che ha dimostrato di avere paura, è un atto vigliacco, fatto di notte, avrebbero potuto ferire chi dorme nei paraggi, in strada, sanno dove stiamo, sanno dove abito e sanno bene che al di là di quella saracinesca c'è un'associazione che si occupa del sociale dove non si fa politica.
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19:16
Noi andiamo allo stadio, fine, poi certo, siamo fascisti, gli ultimi fascisti di
Roma
e non rinneghiamo nulla.
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Francesco Acquaroli
19:28
Lo stesso diabolik collega allo striscione in onore di Mussolini.
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19:34
Se andiamo per logica, quanto accaduto si può ricondurre a quella situazione, spiega.
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19:40
Dunque la sua sembra una risposta politica a un atto politico, ma gli investigatori leggono in un altro modo le sue parole.
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Fenu
19:49
In questo senso lui lanciava un messaggio non soltanto a coloro che avevano piazzato quella bomba carta al di fuori della dell'asilo di cibi, ma anche a tutti gli altri criminali romani che in un certo senso potevano entrare in competizione con lui e con il suo gruppo.
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20:03
Quindi anche questa possibilità di interloquire liberamente con la stampa, i mass media e lanciare un messaggio di violenza, non fosse stato necessario attuarla.
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Francesco Acquaroli
20:15
Alle considerazioni del maggiore Fenu si aggiungono quelle del suo collega Cortese.
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Cortese
20:20
Voi non avreste potuto intervistare il leader dei corleonesi, non poteva andare a intervistare Rina.
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20:26
E Rina non vi dava una dichiarazione, è una dichiarazione fortissima anche per gli uomini di governo.
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20:31
Tornare al terrorismo degli anni settanta, cioè attenzione che noi ci mettiamo per strada e spariamo.
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20:36
E non vediamo l'ora dice, aveva creato una figura nuova, ibrida, piena di potenziale, molto, molto potente, molto visibile e anche molto esposta.
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Francesco Acquaroli
20:50
Dunque nei proclami di Piscitelli politica e criminalità, si intrecciano secondo l'interpretazione degli investigatori.
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20:58
E nei suoi interventi alla trasmissione radiofonica, La voce della nord, Diabolik mescola politica, calcio e iniziative sociali portate avanti dagli irriducibili.
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21:19
Sostiene la campagna Tifiamo per la sicurezza stradale, promossa insieme all'associazione vittime della strada a me.
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21:26
Allora, signor sindaco, adesso cominciate veramente volete fa vede di esistere ai cittadini romani ecco se volete da un segnale fate vedere veramente lavorare, lavorare sui veri problemi di questa città.
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Francesco Acquaroli
21:40
Così come si infiamma per la
Lazio
, e sterza i giocatori perché onorino sempre la maglia che indossano.
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Cortese
21:48
La nostra rabbia è preventiva, i nostri striscioni contro alcuni giocatori sono stati preventivi come quelli che da molti sono considerati come dei campioni, da cento milioni in su, io non sono tecnico del gioco, io so tifoso, sono un ultras e preferisco perdere con undici pippe e non chi viene considerato poi un campione.
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Francesco Acquaroli
22:09
Nella primavera del Duemiladiciannove l'ultima della sua vita, Fabrizio Piscitelli riceverà comunque nuove soddisfazioni dalla sua
Lazio
.
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22:18
Il quindici maggio, la squadra biancoceleste conquista la settima Coppa Italia battendo in finale L'atalanta.
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22:26
Ma prima della partita, nella zona tra Ponte Milvio e lo
stadio Olimpico
va in scena quella che un giudice definirà, una vera e propria guerriglia urbana all'esterno dello
stadio Olimpico
, con lancio di oggetti e materiale incendiario contro le forze dell'ordine, scatenata da centinaia di ultras della
Lazio
.
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22:57
Nemmeno stavolta diabolik è in piazza, ma secondo la ricostruzione degli inquirenti ci sono due suoi fedeli amici, Pluto e Lello, identificati dalle riprese televisive e successivamente mandati agli arresti domiciliari, con l'accusa di violenza a pubblico ufficiale, radunata sediziosa, incendio e danneggiamento.
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23:19
Entrambi irriducibili ed entrambi gravati da folti precedenti penali, sia Lello che pluto sono anche sotto inchiesta insieme Fabietti e altre quarantuno persone, per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti.
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23:39
Il sedici luglio duemiladiciannove, il Gico della Guardia di Finanza consegna alla
procura
di
Roma
l'informativa finale dell'inchiesta chiamata, Grande Raccordo criminale.
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23:52
Noi nel corso delle indagini recensiamo anche una serie di atti che cominciavano ad acquisire una pericolosità non indifferente.
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24:02
E quindi c'è anche la volontà e la necessità di bloccare o comunque di assicurare alla giustizia un gruppo criminale che non si occupava solo di narcotraffico ma che ci muoveva anche con violenza, si muoveva come un'organizzazione mafiosa.
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Francesco Acquaroli
24:24
Il ventotto novembre, duemiladiciannove, Pluto e Lello vengono trasferiti dai domiciliari in carcere e in cella sarebbe tornato anche Fabrizio Piscitelli se nel frattempo non fosse morto assassinato sulla panchina del
Parco degli Acquedotti
.
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24:41
È successo la sera del sette agosto un appuntamento rinviato dal giorno prima,. Diabolik che arriva in anticipo e aspetta seduto in compagnia del suo autista cubano.
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24:52
Il killer che gli piomba alle spalle, gli spara un colpo alla testa, riprende la corsa e sparisce.
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Cortese
24:60
Abbiamo fatto questa curva e ci siamo trovati questa persona per terra, distesa per terra davanti alla panchina, in un lago il sangue e alzando lo sguardo in lontananza una persona con una bandana in testa e una tenuta sportiva che correva, scavalcando la recinzione andando sulla strada sul viale Monia e poi perdendosi vivendo in mezzo al traffico son passati una quindicina venti minuti quindici dai.
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25:26
E' arrivata una volante della
polizia
che però non sapeva cosa fosse successo, gli abbiamo detto noi che è stato un omicidio, e poi, e poi è arrivato il mondo e poi è arrivato tutto, cioè sono arrivate almeno venti volanti, due o tre ambulanze.
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Francesco Acquaroli
25:43
Finisce la vita di un personaggio noto soprattutto per essere un capo degli ultras, e comincia l'indagine su un delitto che sembra compiuto da un killer professionista su commissione di uno o più mandanti.
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25:57
Un'esecuzione di stampo mafioso, ipotizzano gli inquirenti che per cercare i responsabili ricominciano a scavare nel sottobosco criminale frequentato dalla vittima.
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26:10
Nemmeno il funerale, prima negato come si fa per i criminali più pericolosi e poi blindato per motivi di ordine pubblico, chiude la ricostruzione postuma della carriera criminale di Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, squadernata quando lui non può più difendersi.
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26:31
Poche settimane dopo il delitto, un amico di Piscitelli, Fabio Gaudenzi, detto Romel dal nome del generale nazista, coinvolto nell'indagine sul mondo di mezzo di Massimo Carminati, manda in scena un curioso pezzo di teatro.
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26:47
Si fa arrestare sparando in aria dei colpi di pistola che allertano i vicini e portano i carabinieri a bussare a casa sua.
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26:56
Ma prima di consegnarsi ha girato e diffuso un video.
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Fabio Gaudenzi
26:60
Buongiorno a tutti, vorrei fare delle dichiarazioni, mi consegnerò come prigioniero politico, mi chiamo Fabio Gaudenzi, appartengo dal millenovecentonovantadue a un gruppo elitario di estrema destra, denominato, i fascisti di Roma nord, con la capo Massimo Carminati, mi consegno consapevole di subire dei processi, ma vorrei essere processato per banda armata.
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27:30
Noi non siamo mafiosi, ma siamo fascisti e lo siamo sempre stati e lo saremo sempere, mi sto consegnando al questore di Roma, e parlerò del mandante dell'omicidio di Fabrizio Piscitelli e di tanto tanto altro.
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Francesco Acquaroli
27:49
Un messaggio confuso dove si associa Piscitelli a Carminati, quando Diabolik ha sempre raccontato di non aver mai conosciuto l'estremista nero accusato, processato e assolto per associazione mafiosa.
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28:04
Nel carcere di Rebibia, Rmmel viene interrogato dai pubblici ministeri di
Roma
.
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28:09
Riferisce di un contrabbando di oro andato in fumo in un paese africano di cui lui stesso sarebbe stato protagonista.
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28:17
Accusa un suo presunto socio nell'affare di non aver restituito i soldi investiti e sostiene che Piscitelli era intervenuto per il recupero del credito.
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28:28
Secondo gli inquirenti si tratta di dichiarazioni non credibili né riscontrate.
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28:33
Resta il mistero del perché Gaudenzi abbia deciso di andare in galera con questa denuncia.
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28:40
In ogni caso, dall'analisi di uno dei telefoni di Piscitelli emerge che pochi minuti prima di essere ucciso, Diabolik aveva scambiato messaggi, parzialmente cancellati proprio contro Romel.
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28:57
Lasciata da parte la pista indicata dal Gaudenzi, l'indagine prosegue nella convinzione che si tratti di un delitto di alto livello, come l'ha definito il procuratore di
Roma
Michele Prestipino davanti alla
commissione parlamentare antimafia
.
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Michele Prestipino
29:12
L'omicidio Piscitelli è, questo lo possiamo dire senza rivelare particolari segreti.
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29:18
Ovviamente non è un omicidio di strada, è un omicidio strategico, è stato funzionale al riassetto di alcuni equilibri criminali e non soltanto della città di
Roma
.
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29:33
Piscitelli era l'indagato principale di un'importante attività investigativa, dove era disegnata esattamente una parte della mappa di uno dei livelli intermedi del traffico di stupefacenti sulla città di
Roma
.
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29:52
E dentro a questa mappa, dentro a questa rete, qual era il ruolo che veniva esercitato da Piscitelli.
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29:58
Il ruolo era un ruolo importante di mediatore e sia nella garanzia di certi equilibri tra le diverse piazze di spaccio e questo è già di suo, dice molto.
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Francesco Acquaroli
30:18
Dalle indagini emerge un contesto che lascia intravedere contrasti maturati tra gruppi contrapposti nel mondo sommerso del narcotraffico, dove Piscitelli, Diabolik era forse divenuto ingombrante o scomodo nel suo presunto ruolo di mediatore o garante.
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30:36
Contrasti che potrebbero essere legati al motivo e ai protagonisti dell'appuntamento trappola al quale la vittima si è presentata senza apparenti timori e sfociati in quel colpo di pistola.
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30:50
Ordinato da uno o più ideatori che per non subire vendette o contraccolpi potrebbero aver avuto l'appoggio o il via libera di altri personaggi influenti della criminalità romana.
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31:03
Si tratta però di ipotesi, che attendono di diventare prove.
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Cortese
31:14
Volevo fare gli auguri, oggi sarebbe stato il compleanno di Fabrizio, Luigi è il primo compleanno che la famiglia festeggerà senza di lui.
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Luigi
31:23
Infatti, era arrivata prima un augurio Diabolik, non capivo bene
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Cortese
31:27
Quindi, stasera, alle sei una messa li a
Grottaferrata
, una festa, diciamo per gli amici, per chi gli voleva bene, quindi non potrò andarci per questioni lavorative.
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31:38
Però quando poi pensi no a compleanni, ricorrenze varie, pensi che lui non ci sia più comunque fa male, quindi il primo compleanno da quando Fabrizio è volato in cielo e volevo chiaramente ricordarlo, salutarlo, fargli gli auguri virtuali e abbracciare la famiglia.
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Francesco Acquaroli
31:56
Il due luglio, duemilaventi, Diabolik avrebbe compiuto cinquantaquattro anni e nelle radio romane si dà voce a nn'intera comunità che gli rende omaggio.
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32:08
E ancor più il mese successivo, primo anniversario dell'omicidio.
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32:13
Su Facebook le figlie Ginevra e Giorgia lo ricordano con una foto in cui il loro padre mostra una sciarpa biancoceleste con la scritta Amore e coraggio e sotto il loro commento, è una perdita immensa che ha lasciato un vuoto incolmabile nelle nostre vite.
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32:32
Tuttavia siamo profondamente convinte che non esistano ad con lui lui continua a vivere ogni giorno dentro di noi.
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32:42
Poi ricordano il brano di Califano, divenuto lo slogan della curva.
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32:47
È uno che se muore non ci credere perché capace pure di rinascere.
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32:52
Un bacio al cielo, amore nostro, sui muri di alcuni quartieri di
Roma
compaiono centinaia di manifesti con gli occhi mascherati di Diabolik e lo slogan, Diablo vive.
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33:08
Al
Parco degli Acquedotti,
la sorella Angela, che continua a coltivare la piantata dov'era la panchina su cui è morto suo fratello, fa risuonare la canzone tratta dal musical jesus christ superstar, in cui Giuda e
Maria Maddalena
, il traditore di Gesù e la prima testimone della sua risurrezione, cantano insieme.
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33:31
Qualcuno ha tradito Fabrizio, che Angela ricorda pubblicamente in un'intervista concessa all'agenzia Adn.
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Angela
33:40
Mai come nel caso di mio fratello, è stato utilizzato così tante volte l'aggettivo grande, si è scritto e detto che era un grande criminale, un grande boss mafioso, un grande fascista, un grande violento.
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33:54
Premesso che non ha mai avuto una condanna per associazione mafiosa, ci tengo a usare lo stesso aggettivo per continuare a parafrasare questa cornice di grandiosità diabolica con cui lo hanno dipinto.
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34:06
Per me Fabrizio era soprattutto un grande fratello, un uomo con una grande intelligenza e grandi potenzialità anche se purtroppo mal riposte.
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34:15
Era un figlio e padre affettuoso, certo era una personalità complessa, un uomo con un grande narcisismo e grandi ambivalenze, ma anche con una grande generosità.
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Francesco Acquaroli
34:27
Un ricordo che si tramuta in richiesta di giustizia, da parte di tutti i familiari di Piscitelli, pur nella consapevolezza di un omicidio maturato nel mondo del crimine con cui era entrato in contatto.
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34:44
La madre e il padre di Fabrizio, ormai molto anziani, sperano di vedere gli assassini del figlio alla sbarra, prima di morire.
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34:53
Ma a marzo duemilaventuno, trascorso altro tempo senza ricevere notizie, hanno deciso di diffondere una lettera.
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35:02
Nostro figlio, nella sua assenza, ha già fatto consumare fiumi di inchiostro per riempire brutalmente pagine dei giornali o per colmare i buchi neri di palinsesto.
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35:13
È stato descritto nelle sue forme peggiori e come pochi altri potremmo dire, certamente ha imboccato strada assai diverse e lontane nel suo percorso di crescita rispetto a quelle indicate da noi genitori semplici ed onesti.
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Francesco Acquaroli
35:28
I genitori decidono di adeguarsi al linguaggio di chi ha descritto Diabolik come il quinto re di
Roma
.
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35:35
Dopo i quattro già incoronati dalla stampa, Camminati, Senesi, Fasciani e Casamonica.
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35:42
Le ipotesi e le interpretazioni mai hanno considerato che forse nostro figlio volesse invece abdicare al trono, come a noi allo stato attuale risulta da fonti accertate.
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35:55
Alcuni ripensamenti, umanamente possibili, non sono però contemplati in certi ambienti né in altre.
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36:02
Qualora nostro figlio fosse stato arrestato, nessuno può dire come sarebbero andati il suo processo e la sua difesa.
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36:09
Si potrebbe quindi presupporre, che anche per nostro figlio, lo spessore da grande boss, da quinto re di
Roma
e da numero uno del narcotraffico, sì sarebbe ridimensionato negli stravolgimenti giudiziari a cui siamo abituati ad assistere.
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Francesco Acquaroli
36:28
Parole che suonano come lo sfogo di genitori delusi, addolorati ma ancora aggrappati a una speranza di giustizia che possa rimpiazzare i giudizi sommari e aggiungersi agli omaggi tributati dagli ultras al capitano Diabolik.
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36:45
Investigatori e inquirenti continuano a indagare per dare volti e nomi agli assassini, setacciando il sottobosco in cui lo stesso Piscitelli si muoveva.
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36:56
Alla polizia che l'ha portata via dalla sede sgomberata degli Irriducibili, i genitori hanno chiesto di poter avere la panchina su cui è stato ucciso Fabrizio per conservarla in memoria di un figlio contraddittorio e contrastato, specchiato e nascosto, solare e ombroso, osannato e inseguito, amato e contestato, con tanti problemi e tante soluzioni giuste e sbagliate.
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37:25
Un pezzo di legno bruciato, il ricordo di un uomo assassinato in attesa di sapere chi l'ha ucciso e perché.
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37:39
È un uomo chiamato Diabolik e un po' a casa di
Giovanni Bianconi
e Mauro Pescio. Prodotto da ChoraMedia La voce narrante e di Francesco con un sound design e musiche originali di
Luca Miniero
Montaggio e finalizzazione di Guido Bortolotti, la supervisione editoriale creativa e di
Pablo Trincia
, Executive producer Valentina Il fonico di studio e Jacopo.
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38:10
La dichiarazione di Fabrizio Piscitelli eletta da Stefano parla la lettera pubblica del padre di Fabrizio Piscitelli, letta da Federico Pacifici la lettera della sorella eletta da Alessia Predare Ringraziamo radio radicale per i contributi audio dei processi e la.
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Francesco Acquaroli
Cortese
Fabio Gaudenzi
Michele Prestipino
Luigi
Angela
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