Saturday, Oct 2, 2021 • 45min

Ep. 4: Latitante

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"…Un latitante della caratura di Fabrizio Piscitelli, se non si fa trovare, è perché ha intenzione di fuggire. Speravamo, e avevamo ragione, che lui non avesse avuto il tempo di organizzare una fuga e quindi che fosse in qualche modo nascosto in città perché è il luogo che conosce meglio, dove ha più contatti ed è nelle condizioni di nascondersi a lungo. Quindi avevamo i giorni contati." Nella quarta puntata si racconta dell’arresto di Piscitelli dopo un mese di latitanza, a cui gli investigatori arrivano, seguendo un ragazzo che fa le consegne delle pizze, durante una partita della Lazio, guardata in tv. E poi ancora l’origine, le accuse e le prove dell’indagine chiamata “Castillos” con i viaggi in Spagna di Diabolik, per recuperare affari e contatti; i primi traffici in cui Diabolik è coinvolto insieme al clan camorrista dei Senese, il suo rapporto con Gennaro Senese, suo coetaneo conosciuto da ragazzino. Ed infine si ricostruisce il periodo del carcere dopo la latitanza e poi la vita all’interno della comunità di recupero dove Piscitelli tenta di riabilitarsi con la conversione al buddismo e il lavoro legato alla Lazio portato avanti anche durante la detenzione, tentativi e difficoltà di uscire dal personaggio pubblico che si era creato.
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Talking about
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Speakers
(10)
Francesco Acquaroli
Fabrizio Piscitelli
Francesca Di Paolo
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Transcript
Verified
00:11
Allora li c'è un portone all'ingresso, citofona apre il portone entra il pizzaiolo cioè il ragazzo delle consegne della pizza dietro uno di noi entra come se quella fosse a casa sua e sale, lo supera però nel superare, sa qual è il pianerottolo e la porta in cui si è fermato il pizzaiolo.
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00:30
A quel punto il nostro ragazzo è dentro, il pizzaiolo esce il nostro ragazzo riscende giù apre il cancello e fa entrare altri tre, quattro di noi.
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00:37
Noi aliamo lì e andiamo ad ascoltare, a quel punto sentiamo Piscitelli, riapriamo il cancello e entriamo in dieci, ci nei piani più alti nei piani più bassi in modo che non possono uscire.
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00:48
Le persone che sono fuori, vanno controllare che dai balconi non si possa scappare, saltare, volare dall'altro lato, non è così e quindi abbiamo la certezza che l'unica porta di entrata e di uscita è quella da cui sono state consegnate le pizze.
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01:01
Che quella porta prima o poi si aprirà, non abbiamo più fretta, Piscitelli è li dentro, la cosa più importante operare in sicurezza.
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01:07
Per operare in sicurezza debbiamo aspettare che si apra naturalmente quella porta, avremmo tutti le autorizzazioni di legge per sfondarla, quella porta ma sfondare quella porta potrebbe voler dire avere di là, una con un kalashnikov che ci spara, non ha non ha senso correre questo rischio in quel momento.
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01:23
Aspettiamo che si apra naturalmente entriamo con veemenza, in modo da fermare subito Piscitelli veemenza che in verità viene fermata subito, perché Piscitelli si consegna immediatamente quindi tutto poi si svolge in grande facilità.
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Speaker 2
01:38
Quando si ritrova davanti i militari della
Guardia di Finanza
andati a catturarlo dopo un mese di latitanza diabolica, Diabolik non ha con sé il kalashnikov temuto dagli investigatori, ma solo una carta d'identità intestata a tale Gianfranco Giglio, con attaccata la sua foto, un documento falso e nient'altro.
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Francesco Acquaroli
01:60
Sette anni dopo la arresto per le presunte minacce e la tentata estorsione al presidente della
Lazio
, il capo degli ultras biancocelesti torna in carcere.
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02:10
Stavolta non centra il calcio né Claudio Lotito, anzi, verso di lui resta l'antipatia.
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02:18
Ma la guerra dichiarata dagli irriducibili è finita e in un intervista rilasciata al quotidiano Il Tempo del ventuno settembre del duemilatredici.
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02:27
Diabolik ha attribuito la colpa di quella vicenda al mito di un tempo Giorgio Chinaglia, il centravanti dello scudetto che voleva diventare presidente.
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Fabrizio Piscitelli
02:39
Abbiamo creduto in lui ci ha deluso e da quel momento si è creata una frazione insanabile con la curva, ci dobbiamo prendere le nostre responsabilità.
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02:49
Abbiamo fatto una guerra sul nulla, ho creduto alle fandonie sue e dei suoi compagni di merende.
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02:57
Due anni e mezzo di detenzione preventiva.
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03:01
Abbiamo subito un'ingiustizia con l'unica colpa di aver creduto a Chinagli.
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03:06
A quattro giorni di distanza da queste dichiarazione diabolik si dà alla fuga e un mese più tardi si ritrova in galera a Regina Celi, il vecchio penitenziario che secondo l'antico detto, rappresenta una sorta di passaggio obbligato per chi voglia considerarsi davvero un cittadino di
Roma
.
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03:26
A via della Lungara ce sta un gradino chi non sa lisce quello non è romano e è trasteverino.
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03:35
Lui è un vecchio frequentatore di Trastevere e in carcere ci è già stato.
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03:40
Dalla sua cella ascolta compiaciuto i saluti e gli slogan che gli ultras gridano in suo onore dalla collina del
Gianicolo
e lancia proclami di sfida.
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03:51
Perché anche dal fondo di una prigione non rinuncia ad agire da capitano, al suo ruolo di uomo, come scriveranno in curva nel giorno dell'ultimo saluto, prendendo in prestito una frase di una canzone di
Franco Califano
che se muore non ci credere perché è capace pure di rinascere.
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Francesco Acquaroli
04:11
Il suo nome è Fabrizio Piscitelli ma tutti lo chiamavano Dibolik.
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04:21
Sono
Francesco Acquaroli
e questo è un uomo chiamato diabolico, un podcast di choramedia scritto da
Giovanni Bianconi
e Mauro Pesce.
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04:35
Adesso però l'accusa contro Diabolik è diversa, stavolta centra la droga.
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04:42
Importazione dalla
Spagna
di oltre centottanta chili di hashish, con il ruolo di promotore, nonché acquisto e stoccaggio di altri sessanta chili tra il novembre dicembre, duemilaundici, in concorso con altri indagati.
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04:57
E' un'inchiesta della
Procura
di
Roma
portata avanti dagli investigatori antidroga della
Guardia di Finanza
, ribattezzata Castillos per via degli intrecci tra Italia e Spagna.
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Federico Feno
05:08
E' stata Castillos e costruisce lo stralcio della precedente indagine che avevamo deominato Ring in In quel contesto, noi monitorando dei soggetti, riusciamo prevenire al sequestro di cento chili di hashish che erano trasportati a bordo di un'autovettura di un corriere.
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Francesco Acquaroli
05:27
Il maggiore Federico Feno, ora a capo del Gruppo operativo antidroga di
Roma
, è uno dei finanzieri che nell'autunno del duemilaundici sono appostati intorno a un edificio rubale lungo la via Tuscolana nel comune di Rocca Priora.
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Federico Feno
05:42
Il monitoraggio di quella cessione ci consente di individuare il magazzino dove noi sospettiamo che era stato occultato, stupefacente oggetto di questa cessione, da qui nasce l'indagine Castillos con questo monitoraggio di questo magazzino.
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05:57
Che poi scopriremo essere in uso a un soggetto che si pone come anello di congiunzione di due separati gruppi criminali, uno dove la figura principe era appunto quella di Piscitelli Fabrizio e un secondo gruppo, invece, dove la figura principale era quello di un altro pregiudicato romano.
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Francesco Acquaroli
06:14
Quel magazzino dovrebbe essere una rimessa per mezzi agricoli, ma il viavai di macchine e scooter e persone sospette fa sorgere il dubbio che in realtà sia un deposito di droga, di proprietà dei genitori di un signore che si chiama Elvio Gentili, che è nato e abita a
Rocca Priora
, ma utilizza un telefonino intestato a un cittadino turco.
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06:38
Strano.
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06:40
Su quel telefonino vengono intercettati colloqui in cui Gentili dice frasi apparentemente senza senso, che però l'interlocutore capisce al volo come se parlassero un linguaggio criptato.
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06:54
Seguendo le mosse e i contatti di quel telefonino, i finanzieri registrano i colloqui tra Gentili e un cittadino inglese.
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07:03
Marc Oul, si convincono che è lui il corriere della droga in arrivo dall'estero perché dopo aver parlato con Oul, Gentili dice un'altra persona dentro la sua macchina, senza immaginare che pure dice una microspia.
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07:21
È arrivato il fumo molto lo faccio vedere bello chiaro è crema buona.
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07:28
La conferma arriva quando Gentili in un'altra conversazione sembra spiegare come Marco Oul porti l'hashish dalla
Spagna
dentro un nascondiglio nella macchina.
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07:39
C'ho un inguaiato La
Smart
, la smart con targa inglese ha detto che l'hanno fermato pure in
Francia
, l'anno pure ha controllato.
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07:49
E così, quando sentono dire che L'inglese sta per arrivare nuovamente in
Italia
, sbarcando con un carro attrezzi al seguito che si a riportare indietro la
Smart
lasciata a
Roma
, gli decidono di intervenire.
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08:04
L'indagine è partita dal deposito di
Rocca Priora
sta per dare i frutti sperati un maxi sequestro di droga.
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Federico Feno
08:11
Un sequestro che viene effettuata dal porto di Civitavecchia quando il in arrivo da
Barcellona
indichiamo un carro attrezzi che occultava all'interno del pianale quasi cento novanta chilogrammi di hashish.
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Francesco Acquaroli
08:26
Quando entrano in azione nel porto di Civitavecchia gli investigatori già sanno che nel traffico centro pure Diabolik.
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Federico Feno
08:33
Questa importazione era stata organizzata proprio da Piscitelli e dal soggetto che gestiva quel magazzino.
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08:39
Piscitelli era pienamente coinvolto in questa questa questa importazione ci sono degli appuntamenti che noi, delle intercettazioni telefoniche, che noi intercettiamo appunto tra il gestore del magazzino Gentili e Piscitelli Fabrizio.
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08:53
Che non, che già all'epoca, parliamo del duemilaundici, manteneva un livello superiore rispetto a quelli che materialmente maneggiavano lo stupefacente.
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Francesco Acquaroli
09:02
Una settimana prima del blitz, il due dicembre duemilaundici, Gentili aveva fissato un appuntamento con diabolik.
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Gentili
09:10
A bella come stai?
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Fabrizio Piscitelli
09:13
Bene ma ndo stai?
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Gentili
09:13
Sto uscendo da amico mio dei cavalli
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Fabrizio Piscitelli
09:18
Mortacci sua lo sto chiamando da due ore ma dove ce l'ha il telefono ar culo ahhaha che dici?
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Gentili
09:27
Senti io stavo anna li a scesa a Bar Bulgari a Roma a prenneme una cosa. vuoi veni?
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Fabrizio Piscitelli
09:36
E Annamo.
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Gentili
09:37
Vabbeh dai.
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09:37
Ce vedemo li al bar noi partimo adesso da qua ci vediamo giù da Bulgari.
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Fabrizio Piscitelli
09:43
Ok. Ciao Ciao.
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Francesco Acquaroli
09:47
Nei giorni successivi Gentili ha spiegato a Piscitelli di aver prenotato l'albergo per il corriere.
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10:07
Poi il dieci dicembre, il Corriere inglese viene fermato mentre scende dalla nave con oltre centottanta tre chili di hashish nascosti nel doppiofondo di un carroattrezzi.
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10:19
E dieci giorni più tardi, dopo aver verificato che stava per arrivare un altro carico di droga, gli investigatori fanno irruzione nel magazzino di
Rocca Priora
, arrestano gentili con altri due complici e trovano duecentonovantacinque chili di hashish.
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10:36
Quella sera stessa la moglie di Piscitelli, telefona allarmata al marito.
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10:41
Per gli inquirenti è un chiaro avviso diabolik del nuovo blitz della finanza.
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Rita Corazza
10:47
Vieni a casa?
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Fabrizio Piscitelli
10:50
Che è successo?
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Rita Corazza
10:53
Eh niente mi sono fatta male, sbrigate perchè son cascata me fa male forte il ginocchio di quelli proprio, veloce, mi fa male forte mi devi portare in ospedale svelto.
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Fabrizio Piscitelli
11:03
Ciao
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Rita Corazza
11:04
Svelto proprio è.
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Fabrizio Piscitelli
11:06
Si ciao.
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Francesco Acquaroli
11:10
La sera successiva Piscitelli manda un sms a un numero spagnolo.
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11:15
Qui altri problemi, perso pure l'altro e amici.
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11:20
Per gli investigatori antidroga il ruolo di Diabolik si delinea in maniera sempre più nitida.
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Speaker 8
11:26
Lui era quella cava i contatti diretti con i fornitori in
Spagna
.
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Federico Feno
11:31
In questo senso registriamo delle conversazioni e dei messaggi sia prima che dopo il sequestro dello stupefacente, dove Piscitelli si rammarica con il suo interlocutore spagnolo per l'arresto del Corriere e per il sequestro dello stupefacente.
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Francesco Acquaroli
11:45
Il ventiquattro dicembre, vigilia di Natale, dal telefono di Piscitelli parte un altro sms per lo stesso numero spagnolo.
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11:55
Il dottore va il ventisette qui è successo di tutto e spero di vederti al più presto.
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12:01
Il destinatario risponde in uno strano miscuglio di italiano e spagnolo, el tempo di stare tranquillo, prossimo messe spero che mi possa organizzare dime che dice il dottore di analize, che sto male.
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Federico Feno
12:16
Si capisce anche che si trattava di un rapporto già consolidato non si trattava della prima importazione di stupefacente e non sarebbe stata probabilmente neanche l'ultima.
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12:24
Infatti in questo senso l'interlocutore spagnolo e Piscitelli organizzano insomma un appuntamento per ritrovarsi e per gestire quello che poteva essere un modo per rientrare dalla perdita subita.
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Francesco Acquaroli
12:36
L'incontro viene deciso l'ultimo dell'anno trentuno dicembre duemila undici in un'altra telefonata.
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12:43
Vai e auguri, auguri, ti arrivano ah meno a male sè sbloccato va. Niente, niente esco un attimo cosi a mangiare e un attimo in giro e poi a casa. E poi ci dobbimo vedere io e te pure. sì ecco allora che lo fa via subito un giorno qua torni e poi chiariamo tutto e infatti. Ok ci sentiamo lunedì intanto ci facciamo gli auguri e lunedi ci mettiamo d'accordo, sul prezzo fondo perché vengo prima da te. Se è possibile oppure se mandi qualcuno che la fa ma meglio che viene te. No, no vengo io, vengo io, vengo io da te e poi vado la ok.
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Federico Feno
13:36
Il riscontro di questo appuntamento arriva subito dopo.
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13:40
A distanza di qualche giorno, infatti, monitoriamo un viaggio che il Piscitelli fa con la moglie per andare a
Barcellona
un paio di giorni, probabilmente per definire ecco le quelli che sarebbero state le successive mosse.
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Francesco Acquaroli
13:53
Sulla base di questi e altri elementi raccolti e messi insieme nei mesi successivi, i magistrati della
procura
di
Roma
chiedono e ottengono dal giudice di un ordine di arresto per Fabrizio Piscitelli e alcuni presunti complici.
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14:08
Traffico di hashish con l'aggravante per Diabolik di avere promosso e diretto l'importazione.
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14:15
L'operazione della finanza scatta all'alba del ventitré settembre Duemilatredici.
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14:19
Ma quando gli investigatori arrivano a casa di Piscitelli, non lo trovano, l'irruzione notturna porta solo un letto vuoto.
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14:32
Diabolik ha beffato i detective della
Guardia di Finanza
che ora devono cambiare metodi e obiettivi come racconta il maggiore Cortese.
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Cortese
14:42
Noi facciamo un tipo di indagine per cui costruiamo il narcotraffico.
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14:47
La caccia all'uomo è una cosa diversa, quindi creiamo una squadra ad hoc e agli investigatori che avevano fino a quel momento gestito l'indagine narcotraffico, affianchiamo qualcun altro e iniziamo ad avviare una serie di indagini tecniche quindi intercettazioni telefoniche, ambientali, gps, utili a capire che fine avesse fatto Fabrizio Piscitelli.
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15:18
Sapevamo di avere poco tempo, perché un latitante della taratura di se non si fa trovare e perché intenzione di fuggire.
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15:29
Speravamo e avevamo ragione che lui non avesse avuto il tempo di organizzare una fuga, quindi che fosse in qualche modo nascosto in città perché è il luogo che conosce meglio dove ha più contatti.
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15:40
Ebbene, le condizioni di nascondersi a lungo, ma sapevamo che l'unica soluzione che aveva era quella di emigrare, di andare via da qualche parte.
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15:51
Quindi avevamo i giorni contati.
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Francesco Acquaroli
15:56
Viene individuato quello che sembra essere l'anello di collegamento tra Piscitelli e la famiglia e un altro ultras laziale, militante della Curva Nord, molto legato a Diabolik
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Cortese
16:08
Intercettiamo quello che secondo noi era il suo braccio destro.
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16:13
E poi effettivamente è stato così e dove ha continuato ad essere a lungo uno dei suoi bracci destri.
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16:19
Alessandro, detto er tavoletta, si scoprirà poi è un soggetto dotato di enormi competenze nell'ambito delle comunicazioni, delle intercettazioni, dei software.
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Francesco Acquaroli
16:35
Alcuni contatti di tavoletta confermano gli investigatori che forse hanno afferrato il bandolo giusto della matassa, come quello con la figlia maggiore di Piscitelli, Giorgia, che in quel periodo si trova a Londra.
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Cortese
16:48
Chiama la figlia e gli dice devi accendere quella, ci parliamo da di là.
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16:55
Giorgia capisce e dice ok accendo, parliamo di la.
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16:57
Evidentemente quindi già dal duemilatredici il gruppo criminale di Piscitelli aveva dei canali di comunicazione paralleli che utilizzavano delle applicazioni, come posso dire, difficilmente intercettabile.
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17:11
Ora perché aveva bisogno di parlare in maniera criptata con la figlia di Piscitelli.
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17:17
La figlia di bici non aveva nessun ruolo nel mondo criminale l'unica, cosa che poteva interessare alla figlia di Piscitelli era parlare con il padre, quindi probabilmente doveva dargli delle direttive per poter parlare con il padre o dargli informazioni sulla salute del padre come stava, dove stava.
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17:35
Ne consegue che sapeva qualcosa di Fabrizio Piscitelli.
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Francesco Acquaroli
17:41
L'indagine si stringe su di lui fino a scoprire altri contatti e appuntamenti con la moglie di Piscitelli, Rita Corazza, fissati sempre attraverso messaggi criptici.
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17:53
In uno si fa riferimento a dei cambi, forse dei vestiti per il marito che fosse deve consegnare.
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Cortese
18:01
Soprattutto perché a un certo punto c'è un messaggio che nel suo essere troppo criptico ci fa capire che c'è qualcosa che bolle in pentola, cioè con la saliva, scrive a Peric, ciao, cambi Meo P. Dove Meo P. sta per Meo Pinelli, il locale sulla
Tuscolana.
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18:21
Cambi? cosa vuol dire? Beh, probabilmente corazzati voleva dare i cambi, i panni puliti a Peric che avrebbe dovuto portare a Fabrizio Piscitelli.
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18:33
Beh, allora Peric era bandiere se seguiamo Peric abbiamo la conferma che capiamo dove sta Piscitelli.
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Francesco Acquaroli
18:40
Intercettazioni e pedinamenti proseguono fino a giovedì ventiquattro ottobre, duemilatredici quando a Cipro la
Lazio
è impegnata nel girone di
Europa
League contro L'apollon Limassol.
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19:00
E quella sera gli investigatori che seguono tavoletta, lo vedono entrare in un palazzo di via Pallanza a Casalotti, zona ovest di
Roma
.
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19:18
E' li, che dopo appostamenti verifiche, scatta il blitz che porta all'arresto di Diabolik sorpreso con in tasca una falsa carta d'identità.
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19:32
Comincia un periodo di reclusione che si rivelerà a lungo e piuttosto complicato per il detenuto Piscitelli e per i familiari che vanno a fargli visita.
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19:43
Perché la famiglia da cui proviene Fabrizio, detto Diabolik, è abituata ad avere rapporti di ben altro tipo con le istituzioni e con il carcere.
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19:53
Suo padre è stato un ispettore di polizia, la madre, impiegata al
ministero della Giustizia
, ha lavorato per un periodo come vigilatrice a Rebibbia.
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20:04
Anche la sorella maggiore di Fabrizio è una funzionaria del
ministero della Giustizia
e il fratello più giovane è impiegato al ministero dell'interno.
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20:13
Lo stesso Diabolik, al tempo della ferma militare, è stato arruolato in polizia come ausiliario da dicembre millenovecentoottantacinque all'aprile ottantasette, a anni di età, una famiglia dai saldi legami con le forze dell'ordine e il rispetto della legalità, insomma.
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20:31
Ma quando sono cominciati i problemi di Fabrizio con la giustizia, prima per vicende legate al tifo ultras e poi per quelle connesse alla droga.
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20:41
I suoi genitori, come la sorella e il fratello, non lo hanno mai abbandonato, superando imbarazzi e difficoltà.
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20:50
Perché si tratta di un figlio e un fratello che, per quanto ribelle e indisciplinato, è sempre stato affettuoso e amorevole e premuroso, uno che sa farsi perdonare anche dopo aver combinato qualche guaio, anche dal fondo di una prigione.
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21:08
Dopo tre settimane di detenzione, Piscitelli torna a vestire i panni del capitano e manda una lettera al suo popolo, ai tifosi ultrà della
Lazio
che hanno imparato a vederlo come una guida e un esempio.
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21:21
E lui che in cella ha potuto risentire alla radio la trasmissione intitolata, La voce della nord, decide di rivolgersi alla curva.
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21:30
Stavolta non può intervenire in diretta, deve scrivere.
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Fabrizio Piscitelli
21:34
Ciao a tutti, sono Fabrizio Diabolik.
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21:38
Innanzitutto voglio ringraziare coloro i quali sono venuti al
Gianicolo
dando il via ad una sonora battitura avvenuta qui a Regina Celi.
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21:46
Anche se non posso sentire e vedere che poche persone sono sicuro che tutto il carcere vi ringrazia.
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Francesco Acquaroli
21:52
Il capo ultrà arrestato con accuse che niente hanno a che vedere col tifo, si rivolge ai sempre avversati ben pensanti per metterli davanti ai problemi del carcere e più in generale dell'amministrazione della giustizia in
Italia
.
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Fabrizio Piscitelli
22:08
Tra coloro i quali sono soliti giudicare e condannare ogni persona, che per un motivo o per un altro cade nelle maglie della magistratura.
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22:17
Ricordo e tendo a sottolineare che non sto qui a piangere per me, nonostante vive in gabbia tutto il giorno bombardato di terapie per tenervi buono calmo, così pensano loro.
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22:28
Sono abituato a soffrire cari benpensanti e a soffrire con la dignità che mi contraddistingue, a prescindere dai fatti, tutti da appurare che mi costringono ancora una volta il carcere preventivo.
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22:41
Ricordo a coloro i quali sono soliti condannare, giudicare una persona solo perché sta in carcere, che una buona parte dei detenuti sono ancora in attesa di giudizio e fino a prova contraria, ancora innocenti.
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Francesco Acquaroli
22:54
Poi torna a parlare di sé e sta volta se la prende con gli altri tifosi della
Lazio
, quelli che non frequentano la nord.
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Fabrizio Piscitelli
23:03
Per chi lo avesse già dimenticato, nonostante i miei quarantasette anni suonati ormai, di cui trentadue passati in curva.
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23:10
Io sono sempre lo stesso ultras che per la
Lazio
e la mia curva si è sempre schierato in prima linea, che per i miei ragazzi si è sempre fatto in quattro, che per le ingiustizie che ci riguardavano ho sempre messo la mia faccia in prima persona, è sempre rischiando.
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23:25
Lo stesso che di fronte al secondo tentativo di rubarci lo scudetto, non ci ha pensato due volte a farsi massacrare e sparare addosso da pochi metri di distanza, dal boia di turno che sparò quel lacrimogeno ad altezza d'uomo, colpendomi per poi accanirsi su di me che aveva portato il gruppo sotto la federazione.
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Francesco Acquaroli
23:44
Piscitelli sta parlando della protesta organizzata dagli irriducibili il dodici maggio Duemila, contro l'arbitro che la domenica precedente, penultima di campionato, aveva fatto vincere alla Juventus che si stava giocando il campionato coi biancocelesti, annullando un buon regolare al parma.
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24:02
L'assedio alla sede della federcalcio cominciò con lanci di arance, uova e finì in violenti scontri di piazza andati avanti per ore, che Diabolik rivendica con orgoglio sferzando chi non c'era.
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Fabrizio Piscitelli
24:17
Voi che volete sentire parlare solo di lazio e che ve ne fregate di tutto, eravate a casa, ma poi avete festeggiato uno scudetto che solo trecento persone erano riusciti a vincere, e cioè quelle presenti quel giorno di una stupenda battaglia vittoriosa.
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Francesco Acquaroli
24:34
Diabolik, estremista del tifo ma anche della ribellione sociale politica, accusa il sistema che non condiziona solo il mondo del calcio.
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Fabrizio Piscitelli
24:43
Ora c'è un'altra battaglia da combattere, ed è quella della libertà e della dignità dell'essere umano, contro l'ingiustizia che in
italia
la fa da padrone.
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24:53
Nel salutarvi, tengo a sottolineare che non riconosco l'autorità che mi tiene qui dentro in quanto palesemente ingiusta, un'autorità che manda a casa pedofili, violentatori e che lascia in giro assassini riconosciuti che fa uscire i loro compagni di merenda solo perché amici e soci in affari loschi.
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25:12
Per quanto mi riguarda io qui dentro ci posso pure morire, ma allo specchio guardandomi vedo sempre il diaboliche che ero e che sono e che spero sarà fino alla morte.
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25:26
Ciao ragazzi, Avanti Curva nord.
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Francesco Acquaroli
25:31
Il capo ultras assume i toni del capopopolo, ma per gli inquirenti Piscitelli è un narcotrafficante, che ancor prima dell'indagine del Duemilaundici già aveva a che fare con la droga e la criminalità organizzata, in particolare con la camorra napoletana trapiantata a
Roma
.
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Federico Feno
25:49
Storicamente lui viene considerato un personaggio vicino al cielo se queste sono già delle evidenze che emettono operazione il
Nizza,
quindi qualche anno prima e in un certo senso questi collegamenti con
Michele Senese
, Gennaro Senese e Clara senese di
Napoli
tornano nell'indagine Castillos.
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Francesco Acquaroli
26:11
Il maggiore Feno si riferisce all'intercettazione in cui uno degli indagati, dice di essere legati a uomini vicino a
Michele Senese
, un campano di
Afragola
che secondo quanto risulta dagli atti giudiziari si è trasferito nella capitale diventando in breve tempo il referente a
Roma
della nuova famiglia, il clan camorrista che ha spodestato il vecchio boss Raffaele Cutolo,
Michele Senese
diventa imputato anche nel processo alla banda della Magliana.
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Michele Senese
26:41
Cosa sempre a Napoli poi ho fatto tutti i mi hanno sempre dato contro questi questi titoli che riceveranno aiuto ciò vendi mandati che tornavano mai preso, mandatemi dentro non ho mai fatto sti cose qua Camorra non so proprio niente sono stat sempre gli chiuso negli ospedali. Non mi hanno mai che soprattutto in pausa, dice tutto appartiene a Stahma Diana, basta maglia, non lo so. Che fate, l'associazione? Non so niente, siamo associazione napoletana, dovrete, diciamo pure perché la lotta.
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Francesco Acquaroli
27:15
In quel processo Michele Senese sarà assolto per insufficienza di prove, pur essendo certa, secondo i giudici, la contiguità dell'imputato agli ambienti della criminalità romana per la sua propensione a evitare condanne e detenzione in carcere, sulla base di una presunta infermità mentale l'hanno soprannominato Michele o pazzo.
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27:37
Ma indagini e processi lo descrivono come un capoclan perfettamente in grado di intendere e di volere, che ha reclutato nel malaffare anche il padre e due fratelli, uno dei quali, Gennaro, di dieci anni più giovane tutti trapiantati a
Roma.
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Cortese
27:55
Sono uscito ottantasei dal manicomio del Monte nuovo fiorentino. La mia famiglia vive a
Roma
da danno settantotto sulla
Tuscolana
, Lei, io abito anche lei a
Roma
insieme alla sua famiglia, quando sono uscito nell'Ottantasei.
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Francesco Acquaroli
28:11
Sulla
Tuscolana
significa in viale dei Consoli, nel quartiere popolare del Quadraro, la stessa strada dove abita la famiglia Piscitelli.
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28:22
E c'è un oratorio con tanto di campo da calcio frequentato dai ragazzini del quartiere.
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28:28
E' lì che si incontrano, si conoscono e cominciano a frequentarsi, Gennaro Senese, il fratello minore di Michele o pazzo e Fabrizio Piscitelli sono coetanei nel settantotto hanno dodici anni, diventano amici e crescendo anche complici.
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28:47
Così hanno accertato le indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Frascati che tra settembre millenovecentonovantuno e il gennaio millenovecentonovantadue, intercettano diverse telefonate tra i due ex ragazzini diventati giovani uomini in cui si parla di hashish in arrivo dal Marocco,
Spagna
, di agganci in
Francia
e in Olanda e di viaggi in barca organizzati dal molo toscano di Cala Galera,
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29:13
Quell'indagine chiamata a
Nizza
.
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29:17
Non sfocia in alcun processo, ma nel millenovecentonovantanove la corte d'appello di
Napoli
dichiarerà Piscitelli, colpevole di detenzione e cessione illecita di sostanze stupefacenti.
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29:30
Infliggendoli una pena di tre anni e dieci mesi di carcere.
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29:34
E' il primo verdetto a carico di Diabolik che ha a che fare con la droga in mezzo a qualche condanna per reati tipici degli scontri da stadio, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale e ingiurie.
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29:48
Per Fabrizio scatteranno l'indulto e altri benefici, ma negli atti giudiziari e il suo nome comincia ad essere associato con sempre maggiore frequenza a quello del clan senese, sempre per via del rapporto con Gennaro, al quale però tocca in sorte una brutta fine.
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30:13
Rai, giornale radio GR, era considerato un esponente di spicco della camorra Gennaro Senese trentuno anni di
Afragola
ucciso a
Roma
, L'uomo è stato colpito tre volte con un coltello nell'abitazione di un suo conoscente,
Francesco Carlino
, a scoprire l'omicidio.
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Francesco Acquaroli
30:32
Senese Junior è stato ammazzato praticamente sotto il naso degli investigatori antidroga che lo pedinava.
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30:40
Il pomeriggio del sedici settembre Millenovecentonovantasette lo vedono entrare in un palazzo dalle parti della Casilina, dal quale non esce più.
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30:50
Quando scatta l'allarme è troppo tardi.
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30:53
Gennaro è già morto.
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30:54
Ucciso a coltellate da
Francesco Carlino
che nel frattempo ha lasciato il palazzo con moglie e figli, senza destare sospetti dei finanzieri che in strada aspettavano di rivedere senese.
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31:07
Anche
Francesco Carlino
, detto Fumone, è un pregiudicato sospettato di appartenere alla cosiddetta banda della Marranella, ma sembra avere commesso quello che un tempo si chiamava un delitto d'onore.
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31:22
Accusava Gennaro di avere una relazione con sua moglie, ma
Michele Senese
, il fratello maggiore della vittima, comincia a cercarlo per vendicare Gennaro.
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31:33
Una storia di malavita che coinvolge anche gli amici e i complici dei contendenti, come racconta il pentito di camorra, Pasquale Cinture.
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Pasquale Centore
31:42
Mi impegno a dire la verità, senatore Pasquale, nato a
San Nicola
la Strada Caserta il cinque gennaio, Millenovecentocinquantacinque attualmente detenuto.
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Francesco Acquaroli
31:49
Centore è un narcotrafficante, ma pure un colletto bianco, prima funzionario di banca e poi sindaco del paese di
San Nicola
la strada alle porte di Caserta.
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32:04
Dopo il suo arresto nel febbraio, millenovecentonovantanove decide di collaborare con i magistrati e parla pure del legame tra Fabrizio Piscitelli e il clan senese.
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Federico Feno
32:14
In quelle quelle dichiarazioni emergeva come Piscitelli Fabrizio fosse un uomo di fiducia di Gennaro Senese, fosse inserita in quella famiglia proprio già all'epoca per il recupero dei crediti per il traffico di droga.
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32:28
Probabilmente quello è un rapporto che non si è mai dissoluto, ecco, in un certo senso, più volte nel corso degli anni, poi riemergerà questo questo rapporto di fiducia, questo rapporto di stima che probabilmente è stato anche il motivo per cui Piscitelli Fabrizio ne corso degli anni poi è riuscito sempre di maggior peso all'interno del contestato criminale romano.
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Francesco Acquaroli
32:52
Nei verbali sottoscritti davanti ai magistrati Centore parla di Diabolik, da lui conosciuto con il nome di Maurizio.
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33:01
In un interrogatorio del dodici aprile duemila lo riconosce in fotografia.
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Centore
33:06
Si tratta della persona appartenente al gruppo senese, soprannominata diabolik.
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33:11
Per quanto riguarda i rapporti di droga, che ho direttamente avuto con questa diabolik posso indicare tre o quattro cessioni di quantitativi di cocaina e di cinque otto grammi per volta avvenuta nel millenovecentonovantasei, millenovecentonovantasette.
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33:25
Quando ci serviva cocaina per uso personale e lei chiedeva Gennaro Senese e lui si rivolgeva Diabolik, il quale a sua volta incaricava uno dei suoi ragazzi di portarci alla direttamente al ristorante.
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33:36
Aggiungo che in diverse occasioni, ogni volta che trasportava un carico di cocaina destinata Gennaro Senese ho poi assistito a diverse discussioni tra quest'ultimo e diabolik, ho assistito a consegne di buste contenenti denaro contante da parte di Diabolik.
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33:52
A gennaro, ho assistito anche a discussione tra Gennaro Senese, Diabolik, nelle quali due stavano organizzando importazione dalla spagna di quantitativi di hashish a mezza autovettura.
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34:02
Ricordo che parlavano di quantitativi minimo di settecento, ottocento chili dello smercio dell'hashish a roma si occupava diabolik.
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Francesco Acquaroli
34:11
Attendibile o meno che siano le sue dichiarazioni.
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34:14
Oltre agli affari legati al traffico di droga, il pentito sentore racconta i propositi di
Michele Senese
di vendicare la morte del fratello Gennaro.
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Centore
34:24
Aggiungo di avere incontrato a
Roma
questo diabolik anche dopo l'omicidio di Gennaro Senese in un ristorante e dall'omicidio di Gennaro Senese potevano essere passati circa sei mesi.
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Francesco Acquaroli
34:35
Centore e aveva saputo che dal carcere in cui era rinchiuso,
Michele Senese
aveva ordinato ai suoi uomini di scovare e uccidere l'assassino di suo fratello Gennaro.
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34:45
Francesco Carlino, detto Fumone, rifugiatosi all'estero.
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34:50
Centore e provò a informarsi tramite i suoi contatti, ma si sentì rispondere che non volevano saperne, perché a sbagliare in quella storia era stato Gennaro Senese, intrattenendo una relazione con la moglie di fumone.
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35:04
E la stessa cosa gli ribadì Fabrizio Piscitelli.
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Centore
35:07
In occasione dell'incontro al ristorante Diaboliche.
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35:10
Si disse che lui era stato recentemente in
Spagna
a vedere una partita di calcio e aveva incontrato Fumone, spiegò che lui e le persone che erano con lui non si erano sentiti di fare nulla contro Fumone Perche' anche loro erano convinti che era stato Gennaro Senese.
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Francesco Acquaroli
35:26
Per vendicare suo fratello Gennaro
Michele Senese
dovrà aspettare quattro anni.
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35:32
Nel Duemila Fumone era stato arrestato di rientro dalla
Spagna
e chiuso in cella, mentre nel Duemilauno al fratello
Francesco Carlino
, detto Pinocchietto, furono concessi gli arresti domiciliari con obbligo di firma alla caserma dei carabinieri di torre aglianica sul litorale romano il dieci settembre.
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35:54
Due killer lo attesero al rientro a casa e lo con quattro colpi di pistola.
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36:01
Con l'accusa di essere mandante di quel delitto
Michele Senese
verrà arrestato nel novembre, Duemilatredici, pochi giorni dopo la cattura di Diabolik per l'indagine antidroga chiamata Castiglione.
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36:14
Michele Senese
, detto o Pazzo, è dietro le sbarre nno degli esponenti più pericolosi della criminalità organizzata romana è stato arrestato la scorsa notte insieme ad altre tre persone dai carabinieri del Nucleo investigativo di
Roma
.
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36:26
Oggi possiamo dire che sulla base di un provvedimento emesso dal gip del Tribunale di
Roma
, lui è riconosciuto quale mandante dell'omicidio di Carlino Giuseppe.
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Francesco Acquaroli
36:39
Per Quell'omicidio senese sarà condannato a trent'anni di galera, sono storie di malavita di cui forse Piscitelli conosceva retroscena mai svelati e per i quali non è mai stato chiamato a rispondere.
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36:54
Tra il Duemilatredici e il Duemila sedici trascorre una lunga carcerazione preventiva in attesa di una condanna che alla fine sarà più lieve del temuto.
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37:05
Quattro anni e sei mesi di carcere per traffico di droga, ma assoluzione dall'accusa più grave associazione per delinquere finalizzata al commercio di sostanze stupefacenti.
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37:16
Una pena che quando diventa definitiva, diabolica ha già scontato quasi per intero, prima in carcere e poi in una comunità terapeutica, durante la quale mostra un improvviso interesse per certe pratiche orientali.
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37:31
La dottoressa Francesca di Paolo, responsabile della comunità dove diabolik ha trascorso dopo il carcere, un periodo di detenzione, ricorda bene quei momenti.
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Francesca Di Paolo
37:42
Si alzava la mattina molto presto e faceva delle preghiere meditative.
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37:47
Io credo l'ho ascoltato qualche volta passando nel giardino, che si stesse avvicinando al buddismo, se non erro, e quindi era molto profondo in quel periodo cercava di connettersi con se stesso.
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Francesco Acquaroli
38:04
C'è chi pensa che diabolica volesse seguire le orme di
Michele Senese
o pazzo, mostrandosi mentalmente instabile per evitare la galera.
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38:14
Ma per la dottoressa Di Paolo era un paziente che aveva realmente bisogno di cure.
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Francesca Di Paolo
38:19
Comunque i disturbi quotidianamente emergevano ovviamente c'erano delle dei momenti in cui il paziente era più in, cioè li manifestava e dei momenti in cui era più out.
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38:35
Quindi una depressione che cercava di gestire isolandosi.
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38:45
È successo anche una volta che lui stava talmente male, stava talmente male, che si tagliò anche si il braccio un giorno.
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Speaker 14
38:56
Fabrizio non avrebbe mai fatto questo gesto perché lui amava la sua famiglia e sapeva anche cosa significava un grande rispetto per i figli.
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39:06
Per fare un gesto era arrivato ad un disagio molto forte.
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Francesco Acquaroli
39:11
Superati i momenti di maggiore sconforto e persino di autolesionismo, tornava ad essere il Fabrizio di sempre, allegro e affabile verso tutti.
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Francesca Di Paolo
39:21
Facciamo la pizza, il pane, poi io personalmente presentare nn'istanza per lui dove accettarono la possibilità per Fabrizio di uscire settimanalmente per momenti di ravvicinamento familiare esterno in presenza degli operatori.
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39:43
A me capitò due volte chi era in turno di portare Fabrizio insieme a tutti gli altri, una villa borghese eravamo e io ricordo questa cosa in maniera molto piacevole perché Fabrizio era stato raggiunto da Rita e le figlie e mi chiese se poteva andare nel laghetto, quello della barchette e salutava io anche queste foto adesso le voglio cercare.
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40:09
Si comportava molto bene fuori, poi era il momento del pranzo e quindi e cercava insieme a noi dove stare con le figlie, dove ecco era molto premuroso.
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40:20
E anche le figlie erano molto innamorate del papà.
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Francesco Acquaroli
40:24
Alla famiglia, anche durante la lunga detenzione Piscitelli ha sempre mostrato grande attaccamento e di averne grande bisogno.
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Francesca Di Paolo
40:34
Rispetto a quello che emergeva fuori Fabrizio, non da noi ad esempio, purtroppo sono capitati spesso dei momenti di sconforto dove Lui si è proprio confidato, se lasciato andare, ha pianto anche, quindi abbiamo visto un po' la parte diversa di Fabrizio, non quella mediatica.
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40:58
Anche se da noi insomma partecipavamo quello era l'amore che lui aveva per la
Lazio
, perché nella sua camera era praticamente diventato il negozio della
Lazio
.
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41:09
Quindi c'avevamo dai completini dei bambini e una via alla nascita, al gioco, quindi i palloni di calcio.
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41:19
Lui voleva continuare a lavorare per insomma per fare queste cose con la moglie.
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41:26
Poi aveva un amore particolarissimo, poi entrambi, sia la moglie di lui, erano dei bravissimi genitori con le figlie.
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Francesco Acquaroli
41:34
Nel racconto della dottoressa L'immagine, pubblica del capo tifoso, diventa quasi un peso da sopportare per Piscitelli Diabolik e di cui fatica a liberarsi.
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Francesca Di Paolo
41:45
Lui voleva, lui desiderava, mi correggo di abbandonarlo, vedevamo che faceva fatica a pensare di abbandonarlo, nel senso oddio poi che pensano gli altri.
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41:58
Aveva, si sentiva il dettato e aveva paura di lasciare quella figura del suo io, anche se secondo me lo desideravo tutto il suo cuore.
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Francesco Acquaroli
42:09
Un io che si rispehccia in un mpersonaggio costruito nel tempo ma che ha finito per intrecciarsi con l'etichetta del criminale, che ora Fabrizio non riesce a scrollarsi di dosso.
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Francesca Di Paolo
42:21
E diceva sempre Sai, mi sento come seguito quando vado a fare la visita sono seguito, quando vado a lui comunque ripedo, era anche delirante, quindi bisognava vedere se era vero non vero però lui diceva che si seguito.
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42:39
Quindi vuol dire, questo che io non posso più andare neanche a fare una visita dallo psichiatra perché eccolo uscito il Piscitelli, è si lui dicendo così si sentirà in grado nel senso di quello che lui voleva dire.
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42:53
Vedi ancora non credono in me rispetto al perché mi trovavo qui, insomma, per voler recuperare.
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Francesco Acquaroli
43:02
Dopo dieci mesi Fabrizio Piscitelli abbandona la comunità.
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Francesca Di Paolo
43:06
Nell'ultimo periodo lui nacque questo problema e voleva trasferirsi perché non confidava nella sua terapeuta, non confidava nel trattamento perché aveva dei malesseri.
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43:19
Può avvenire che il paziente, che non è quel momento in grado di gestire da solo le proprie emozioni, faccia delle scelte cliniche cioè terapeutiche diverse, firmando di voler andare, andare in un altro posto io non potevo tenerlo.
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Francesco Acquaroli
43:38
Finita di scontare la pena, pur rimanendo il vincolo della sorveglianza speciale, Fabrizio può finalmente tornare a casa dalla moglie e dalle figlie, riprendere a giocare con i cani, rivedere gli amici, riassaporare la libertà, riallacciare vecchi rapporti e di nuovi, gustare e mescolare nuovamente gli ingredienti di un esistenza fatta di gioie e soddisfazione, ma anche di tensioni e insidie.
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44:08
La vita di un padre sempre presente, protettivo, generoso e disponibile con il prossimo che però fuori di casa, ha incrociato il crimine che ha commesso reati.
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44:20
Una vita che riprende a correre veloce verso l'ultimo tratto.
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44:25
Di un uomo chiamato diabolik È, un po' a casa di
Giovanni Bianconi
e Mauro Pescio.
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44:32
Prodotto ancora Miljan, la voce narrante e di
Francesco Acquaroli
Sound, musiche originali e montaggio di Luca Micheli, Post-produzione e finalizzazione di Guido Bertolotti, la supervisione editoriale creativa e di Pablo Trincia la e Valentina Melis, il fonico di studio e Jacopo, la lettera pubblica di Fabrizio Piscitelli eletta da Stefano Parte. Ringraziamo radio radicale per i contributi audio dei processi che ma.
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Add podcast
🇮🇹 Made with love & passion in Italy. 🌎 Enjoyed everywhere
Build n. 1.38.1
Francesco Acquaroli
Fabrizio Piscitelli
Federico Feno
Gentili
Rita Corazza
Cortese
Michele Senese
Pasquale Centore
Centore
Francesca Di Paolo
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