Wednesday, Jul 13, 2022 • 21min

Ep.1: Pulizia

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A volte le idee migliori sono le più semplici. Molti di noi hanno in casa i robot aspirapolvere, che si attivano da soli e puliscono la casa senza bisogno del nostro intervento. Perché non pensare a qualcosa di simile per le strade o per ambienti come gli aeroporti? Questa, in estrema sintesi, è l’idea di Andrea Saliola e Pierpaolo Ceccaranelli, giovani romani che hanno creato la startup Pixies. In questo episodio Andrea e Pierpaolo raccontano a Fabio Salamida la loro amicizia, a volte più simile a un matrimonio, la loro storia e le difficoltà incontrate lungo il percorso, come quella volta in cui la stampante 3D appena comprata è letteralmente esplosa. Ma, soprattutto, raccontano come nasce un’idea che può fare la differenza. Scopri ADR Innovation a questo link: https://www.adr.it/innovation https://www.adr.it/innovation
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Talking about
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Speakers
(3)
Fabio Salamida
Pier Paolo
Andrea Saliola
Transcript
Verified
00:06
Chora.
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Fabio Salamida
00:12
Centinaia di migliaia di anni fa l'Homo Sapiens ha fatto la sua comparsa sulla Terra.
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00:17
I nostri antenati avevano a disposizione foreste, oceani, metalli, vulcani.
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00:21
Un mondo ricco di meraviglie ancora da scoprire.
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00:24
Ora, come sia stato possibile assemblare i pezzi di quel meraviglioso giardino e arrivare a creare, secolo dopo secolo, cose come la lampadina, la macchina fotografica, la connessione a internet.
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00:34
Ecco se uno ci pensa, é quasi un mistero.
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00:38
Prendiamo un'invenzione che fa parte ormai della nostra quotidianità, l'aeroplano.
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00:43
Se apparisse davanti a voi un uomo del millecinquecento, sareste in grado di spiegargli come funziona?
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00:49
Io credo che la maggior parte di noi se la caverebbe come Benigni e Troisi nel film, non ci resta che piangere, quando i due improvvisamente scaraventati nel passato, cercano di spiegare a un
Leonardo da Vinci,
giustamente perplesso, come si costruisce un treno.
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01:03
Alcuni oggetti che fanno parte del nostro quotidiano sono stati inventati in tempi più recenti di quanto potremmo pensare.
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01:09
E non perché la tecnologia fino a quel momento non lo consentisse, ma semplicemente perché nessuno ci aveva pensato prima.
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01:17
Un esempio?
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01:18
Fino al millenovecento uno le carrozze dei treni venivano pulite con una macchina soffiatrice, cioè una ventola che sparava lontano lo sporco, un po' come fanno i giardinieri quando ammucchiano le foglie secche.
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01:29
Insomma, una macchina che non risolveva il problema, ma lo spostava semplicemente da un'altra parte come ogni tanto mi sa facciamo tutti.
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01:36
Un ingegnere inglese che si chiamava Huber But, invece decise di approcciare il problema diversamente e pensò: ma non sarebbe più igienico aspirare lo sporco e radunare tutto in un unico serbatoio invece che soffiarlo via lontano.
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01:49
Nacque così l'aspirapolvere elettrico.
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01:52
Ma ora giustamente vi chiederete perché siamo finiti a parlare di aspirapolveri.
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01:56
Il primo motivo è che vorrei anch'io uno Huber But a mettere ordine nella mia vita.
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02:01
Il secondo è che molte buone idee secondo me, hanno una caratteristica in comune.
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02:05
Sembrano semplici, eppure c'è qualcuno che quella soluzione l'ha vista prima di tutti gli altri ed è quel qualcuno che fa la differenza.
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02:21
Sono Fabio Salamida e questo è Tuned.
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02:23
Un podcast che racconta le storie, i percorsi e il lavoro svolto dagli innovatori del presente per creare le soluzioni del futuro.
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02:31
Tuned è un podcast promosso da
Aeroporti di Roma
, è prodotto da Chora Media.
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Andrea Saliola
02:40
Scusate ragazzi, ma non posso proprio venire ero sul taxi ma sono dovuto tornare indietro per un problema imprevisto al robot.
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Fabio Salamida
02:49
Allora io ero partito da lontano parlando di grandi invenzioni, dell'umanità e cose così.
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02:54
Ma ecco che Andrea Saliola, uno dei due ospiti di questa puntata, mi ha riportato subito con i piedi per terra così, dandomi buca.
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03:01
Ovviamente scherzo, ma a causa di un imprevisto da startupper, diciamo così, Andrea ha risposto alle mie domande tramite messaggio vocale.
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03:08
Pier Paolo Ceccaranelli, invece, il secondo ospite della puntata, ha registrato in studio.
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03:14
Prima di andare avanti vi voglio presentare meglio questi due ragazzi.
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03:17
Pier Paolo e Andrea, hanno ventisei anni, sono entrambi laureati in ingegneria edile, architettura a
Torvergata
e hanno fondato Pixies, una start-up che vuole rivoluzionare il modo in cui puliamo le nostre città.
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03:28
Andrea e Pier Paolo si conoscono da tanto tempo e devo dire che la chimica tra di loro è evidente.
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03:34
Ecco cosa mi ha raccontato Andrea con un messaggio vocale a proposito della loro amicizia.
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Andrea Saliola
03:39
Io, Pier Paolo lo conosco dai primi anni del liceo, eravamo stesso gruppo di amici, non stesso liceo e sostanzialmente quindi ci conosciamo da dodici anni.
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03:52
Poi abbiamo fatto lo stesso percorso all'università e poi abbiamo, era quasi diciamo venuto naturale proseguire un percorso anche lavorativo e imprenditoriale insieme.
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04:04
Ed è effettivamente un matrimonio, perché comunque lo devi sopportare, specialmente lui, tutti i giorni e che diventa anche abbastanza complicato.
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04:12
No, scherzi a parte, si è nata così, è venuto proprio naturale come cosa, da quando ci conosciamo ci hanno trovati sugli stessi concetti, stesse visioni e la stessa voglia di fare alla fine.
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Fabio Salamida
04:25
Ed ecco la versione di
Pier Paolo.
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Pier Paolo
04:27
Siamo carissimi amici, che a volte può anche essere un problema per il lavoro, però non nel nostro caso.
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04:35
Quello che penso che ci dà valore anche il fatto che abbiamo fatto insieme il percorso di studi, che è un percorso di studi molto pratico e quindi ci ha sempre insegnato a lavorare in team.
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04:44
Quindi noi siamo bravissimi a dire cretinate fino alle otto e trenta, poi dalle otto e trentuno in realtà ci trattiamo come due perfetti sconosciuti.
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Fabio Salamida
04:55
Insomma, ricapitoliamo.
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04:56
I protagonisti di questa storia sono due amici laureati in architettura, animati da una grande voglia di fare e anche da una certa attitudine al cazzeggio che a me sembra molto sana.
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05:05
Questo fatto degli studi di architettura salta subito all'occhio perché proprio in questo ambiente che Andrea e Pier Paolo hanno iniziato a fantasticare su come dare vita a un ambiente urbano nuovo, diverso, una città del futuro.
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05:18
Ci siamo immaginati di avere una città che fosse più autosufficiente, più sostenibile attraverso le nuove tecnologie.
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05:26
E diciamo il nostro concetto di base è quello di rifarsi anche a chi le aveva immaginate già prima di noi.
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Pier Paolo
05:32
Perché c'è un filo conduttore quando si immaginano città nuove, dalle avanguardie di archi Gram, Superstudio, Archi zoom, in cui si riusciva già percepire come le correnti tecnologie avessero un impatto positivo sulla vita delle persone, cambiando piccole cose.
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Fabio Salamida
05:53
Ammetto di aver dovuto gongolare archi gram.
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05:56
Che brutta parola che ho usato.
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05:58
Fatelo anche voi. Si apre un mondo interessante.
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06:01
E comunque mi piace molto questo concetto delle piccole cose che possono migliorare le nostre vite.
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Andrea Saliola
06:06
Uno fa innovazione non solo per salvare il pianeta dalla catastrofe ambientale, che poi è un principio che noi sposiamo, ma anche per risolvere, banalmente piccoli problemi dal attraversare una strada e quindi un semaforo aiuti piuttosto che un cestino intelligente che semplifica la logistica dell'operatore che lo deve svuotare.
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Fabio Salamida
06:29
All'inizio di questo episodio ho accennato al fatto che alcune cose che oggi diamo per scontate sono in realtà invenzioni che risalgono a poco tempo fa.
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06:37
Ad esempio oggi vogliamo che le città in cui viviamo siano pulite e decorose.
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06:42
Lo so, purtroppo non è sempre così.
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06:44
Ne sanno qualcosa i poveri cinghiali di
Roma
.
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06:46
Ma il concetto di pulizia delle città è relativamente recente.
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06:50
Fino alla metà dell'ottocento e oltre metropoli come
Londra
o
Parigi
avevano grossi problemi di igiene.
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06:57
Per dire, nel milleottocento cinquantotto a
Londra
un sistema fognario inefficiente e un'estate particolarmente calda causarono un fenomeno ancora oggi ricordato come la grande puzza.
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07:09
Per fortuna dove c'è un problema c'è sempre qualcuno che cerca una soluzione.
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07:13
E così abbiamo iniziato a pulire le strade, a renderla una priorità e anche a costruire delle macchine che potessero aiutarci a farlo.
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07:22
Il primo prototipo di una spazzatrice stradale, ovvero quella specie di camionetta per pulire le strade che usiamo ancora oggi, che ci troviamo sempre davanti quando andiamo di fretta, risale al milleottocento quarantasei pensate ed è merito di un ingegnere inglese,
Sir Joseph Whitworth
.
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07:36
Si trattava all'epoca di un macchinario con spazzole abbastanza simili a quelle delle moderne spazzatrici, ma il tutto era trainato da un cavallo.
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07:45
Comunque, dicevamo, con l'intento di risolvere un problema quotidiano.
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07:48
Andrea e Pier Paolo hanno dato vita al loro progetto che, come vi ho già detto, si chiama Pixies.
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07:54
Usiamo già dei robot per pulire le nostre case hanno pensato quindi perché non applicare lo stesso principio agli spazi pubblici.
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08:00
Pier Paolo
ci ha spiegato come funziona Pixies.
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Pier Paolo
08:03
Immaginati una panchina che funziona come base di ricarica per due robot mobili autonomi che sono in grado di pulire autonomamente lo spazio urbano, grandi spazi indoor e outdoor.
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08:14
Il funzionamento è molto semplice ci sta la panchina con i pannelli che catturano l'energia solare per ricaricare i robot.
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08:21
Quando i robot sono carichi si sganciano dalla panchina per pulire l'invaso urbano.
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08:26
E una volta che hanno svolto il loro compito, questi ritornano all'interno della panchina, sia per ricaricarsi che per notificare un operatore ecologico che li svuoterà come dei normali cestini.
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08:37
In questo caso raggiungi l'obiettivo di avere una città che si pulisce da sola, perché se ci pensi le città sono fatte di panchine, di fontane e di cestini e di pochi elementi e sicuramente la panchina è uno degli elementi principe dell'idea di città che ognuno di noi ha e noi gli diamo una nuova funzione.
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Fabio Salamida
08:56
Ecco, io sono una persona che si diverte con poco mi rendo conto, ma quando ho pensato a Pixies ho subito immaginato questa panchina che all'improvviso si anima e l'aspirapolvere che inizia a pulire la strada sotto gli occhi dei pensionati che ovviamente iniziano a dare indicazioni al robot come farebbero con i cantieri.
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09:10
Scusate, comunque, la start-up di Andrea e Pier Paolo è stata selezionata per partecipare al Rewind to the future, il programma di accelerazione che si svolge nell'Innovation Hub di Aeroporti di Roma e che ha proprio l'obiettivo di supportare le imprese più giovani.
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09:24
Ecco, gli aeroporti parliamone, in passato sono stati considerati dei posti dove si va solo quando si è di passaggio, senza prestare troppa attenzione al contesto.
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09:35
Oggi però questa concessione è decisamente cambiata e l'aeroporto è sempre più parte integrante dell'esperienza del viaggio.
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09:42
Io ad esempio ci passo molto tempo perché la mia compagna, che ha costantemente paura di perdere aerei, treni, autobus, calessi trainati da asinelli, cammelli e pedalò, vuole arrivare al gate molte ore prima della partenza.
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09:53
Gli scali romani sono un ottimo esempio di questo processo di trasformazione degli aeroporti da luoghi di passaggio a luoghi da apprezzare e ricordare e poi anche le aspettative dei passeggeri sono sempre più alte.
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10:04
In aeroporto ci aspettiamo di trovare del cibo, delle sedie sulle quali aspettare il nostro volo e magari poter lavorare e certamente ci aspettiamo che sia pulito.
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10:13
Ma come funziona Pixies in questo ambiente?
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Pier Paolo
10:16
All'interno di un aeroporto, il nostro dispositivo funziona allo stesso modo perché se ci pensi l'aeroporto è una città in miniatura.
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10:24
Immaginiamoci ad esempio di metterlo sotto una pensilina al Kiss and go all'arrivo del terminal quando siamo pronti per partire e troveremo lì la nostra panchina che che si ricarica con l'energia solare e che può anche ricaricare i nostri dispositivi come iPhone, tablet con tecnologia wireless.
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10:41
E su questa panchina ci sono sotto agganciati in doking due robot, che in maniera opportuna si sganciano e puliscono tutta la parte esterna dell'aeroporto evitando gli ostacoli e raccogliendo i rifiuti, mantenendo il terminal costantemente pulito e dandogli un'immagine sicuramente innovativa e sostenibile.
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11:01
La parte più interessante è quella che lui lavora sulla base di quella che è la necessità di pulizia.
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11:08
Infatti dobbiamo pensare che i dispositivi sono ricchissimi di sensori che ci permettono di identificare i rifiuti che noi che noi incontriamo durante il percorso.
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11:17
Quindi quando i dispositivi navigano raccolgono dati sui rifiuti, cioè dove si trovano più spesso i rifiuti e in che momento della giornata.
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11:26
In questo modo siamo in grado di programmare l'operatività delle macchine in maniera intelligente, contribuendo a ridurre i costi e soprattutto i consumi dal punto di vista energetico.
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Fabio Salamida
11:36
Arrivati a questo punto, sento il bisogno di riavvolgere il nastro e tornare alle fasi iniziali della creazione di Pixies.
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11:43
Torniamo al momento in cui Andrea e Pier Paolo hanno avuto la loro idea e si apprestano a realizzarla.
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11:48
Che cosa hanno fatto concretamente?
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Pier Paolo
11:50
Noi, forse anche per il percorso che avevamo fatto, che ci aveva un po' plasmato come architetti, avevamo la necessità di di avere qualcosa di tangibile, quindi dare forma a qualcosa, c'è chi invece va più su immagini visive o landing page, siti web.
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12:05
Noi invece abbiamo detto ok, disegnare la sappiamo disegnare, progettare, lo sappiamo progettare e abbiamo comprato una stampante tre di.
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12:12
E ci siamo riuniti in un appartamento che Andrea aveva e siamo stati letteralmente lì tre mesi a stampare questo mega robot perché è stampato in tre di.
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12:22
Comunque il primo era circa cinquanta centimetri per cinquanta centimetri e cinquanta centimetri, che per la tecnologia di stampa tre di domestica perché non avevamo le risorse per comprare una roba super sofisticata e industriale è una dimensione molto importante.
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12:36
Considera che le stampe duravano anche dieci giorni di fila in cui devi stare lì a dormire, perché se qualcosa va storto rischi addirittura il ti prende fuoco la stampante.
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Fabio Salamida
12:44
Ecco questa stampante tre di inizialmente non è stata molto amichevole.
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Pier Paolo
12:49
Sì, avevamo un appartamento e ci fa strano, ma non te lo sto dicendo perché fa molto mito della start-up, ma abbiamo letteralmente dormito là, ma non perché ci piacesse particolarmente, anzi, per me era proprio un incubo.
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13:02
Ma perché la stampante la dovevamo controllare.
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13:04
Quindi Andrea ha detto ok, ci sta mio padre che ci dà le chiavi di questo appartamento, ma se gli facciamo per qualche motivo un danno ci ammazza.
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13:13
Quindi, e quindi insomma, per evitare gli incendi, problemi abbiamo sempre dormito là.
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13:19
Devi anche considerare che il primo giorno che abbiamo cominciato a stampare avevamo ordinato questa stampante dalla
Cina
, che ovviamente non aveva nessun tipo di certificazione o niente.
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13:27
Era, mi ricordo fine estate, quindi stavamo un po' anche festeggiando eravamo appena laureati, abbiamo detto a partiamo con questo progetto, quindi avevamo la stampa e funzionava e stavamo nel giardinetto fuori di questo appartamento e a un certo punto sentiamo un botto clamoroso.
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13:40
E era completamente saltata perché l'alimentazione era andata in affanno e si era completamente rotta.
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13:47
Quindi diciamo, siamo partiti proprio col piede sbagliato e da quel giorno abbiamo detto ok, la dobbiamo controllare tutti i giorni, tutto il giorno.
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13:52
Quindi sì sono stati tre mesi di inferno che però ne è valsa la pena.
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Fabio Salamida
13:57
A questo punto, come si suol dire, la domanda sorge spontanea, Andrea e Pier Paolo hanno tenuto la maledetta stampante tre di anche dopo questo incidente?
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Pier Paolo
14:07
Sì, abbiamo tenuto la stessa stampante che è arrivata in fondo al prototipo perché il prototipo è fatto di n pezzi che poi sono stati letteralmente messi insieme con carta vetrata e colle di vario tipo.
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14:19
È arrivata fino in fondo che si teneva insieme con lo scotch.
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14:22
Erano pezzi che saltavano e durante i processi di stampa che noi avevamo rincollato con lo scotch.
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14:28
Come abbiamo finito quel prototipo l'abbiamo tirata in cantina e successivamente rottamata e adesso non la voglio più vedere.
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Fabio Salamida
14:35
Ma c'è pure una seconda domanda che mi sorge spontanea: come hanno fatto degli architetti ingegneri a costruire un robot così dal nulla?
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Andrea Saliola
14:42
Una domanda legittima e sostanzialmente quello di cui ci siamo occupati noi all'inizio era partire da un'idea, che è appunto una visione di città che fosse in qualche modo aiutata dalla tecnologia, passando per gli elementi della città stessa e quindi in questo caso delle panchine che venissero automatizzate.
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15:02
Poi per mettere a terra un'idea, ti serve anche tutta la componente tecnica, no?
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15:07
E per far sì che un oggetto d'architettura prenda vita in un certo senso ti serve la robotica e l'intelligenza artificiale.
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15:15
E quindi a quel punto noi ci siamo chiesti, ok, qui le nostre competenze in un certo senso si fermano.
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15:19
Dobbiamo ampliare il team, per renderla effettivamente concreta.
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15:23
E quindi ci siamo avvalsi di ragazzi super intraprendenti, specialmente della
Sapienza
, che studiano robotica e intelligenza artificiale, con cui abbiamo sviluppato la parte software del robot.
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15:36
Sono Marco, Michele, Matteo e adesso sono parte integrante del team e stiamo lavorando per migliorare quello che è stato fatto.
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Fabio Salamida
15:45
C'è una cosa che mi colpisce sempre un po' della narrazione sul mondo delle start-up.
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15:49
Mi sembra sempre tutto molto serio, un po' ingessato, come se si fosse sempre così ansiosi di condividere i successi da dimenticare che anche le difficoltà sono parte importante della storia.
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16:00
Andrea e Pier Paolo mi sembrano persone schiette e sincere, quindi ho provato a indagare su questo fronte.
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16:06
Insomma, siamo giunti al momento emotivo della nostra storia.
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16:09
Vi risparmio il pianoforte in sottofondo però voglio davvero sapere se ci sono stati dei momenti difficili e Pier Paolo ne ha raccontato uno.
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Pier Paolo
16:18
Avevamo realizzato il prototipo, ci stava il primo interesse di alcune persone, però non riuscivamo ad avere qualcuno che ci sostenesse finanziariamente.
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16:28
Considera che noi ci eravamo appena laureati, quindi era anche difficile per dei ragazzi che si sono subito buttati in questa in questa avventura, magari dopo un anno non avere più i fondi e non capire come finanziarsi per dare vita al progetto.
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16:43
A questo ci devi aggiungere pure che dopo un po' i nostri genitori avevano detto ok sì, siamo contenti, crediamo in voi il buttatevi in questa cosa, però dopo un po' dicevano ok, voi avete una laurea in ingegneria, adesso state qui quasi da un anno, cioè questo rischio non è più ripagato. Che volete fare?
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16:59
Quindi un po' queste cose ci portavano ad avere un po' paura.
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17:03
E non ti nascondo che a un certo punto stavamo quasi per dire vabbè non chiudiamola costantemente però invece che starci full-time tutti i giorni, mettiamola un po' da parte e cominciamo a vedere di trovare un piano b e poi se troviamo il modo di farla partire la facciamo ripartire.
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17:20
Un giorno era, stava cominciando l'estate scorsa, avevamo una delle tantissime call con gli investitori già ci aspettavamo la risposta.
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17:27
Nel senso si, bella idea però è troppo presto provate a portare un po' più risultati e poi magari richiamatemi.
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17:34
Cioè la classica risposta che ti da qualcuno quando, non è veramente convinto di quello che stai facendo.
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17:39
E invece in realtà questo investitore con cui stavamo parlando finiamo la presentazione, ci guarda e fa io sono molto interessato ad investire nella la vostra società.
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17:50
Beh vabbè come puoi immaginare, noi stavamo in uno pseudo ufficio, quindi c'era Andrea che sta in una stanza, io letteralmente a due metri, quindi per dare l'impressione che stavamo in una vera e propria sede, ma in realtà l'unica cosa che volevamo fare era dire va bene, arrivederci allora ci aggiorniamo per le carte tra x giorni.
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18:06
Era quindi chiudere il pc e cominciare a saltare effettivamente è stato così è stato uno dei momenti più belli dell'ultimo anno.
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Fabio Salamida
18:16
A questo punto vorrei tornare lì dove abbiamo iniziato questa puntata, ovvero alle invenzioni.
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18:22
Una buona idea può cambiare la vita di chi l'ha avuta, ma un'ottima idea può cambiare la vita di tante persone.
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18:27
Per questo mi piacerebbe rendere giustizia in questo podcast a invenzioni e inventori dei quali ci siamo dimenticati troppo presto.
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18:35
Domanda per i nostri protagonisti di oggi, qual è l'idea che avreste voluto avere voi?
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18:40
La cosa che avreste voluto inventare?
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18:42
Vale tutto, anche le grandi idee del passato.
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Pier Paolo
18:46
Ti dico la verità io come persona che lavora nell'ambito delle start-up, sono molto affascinato da chi ha dato forma a tutto ciò che è sharing.
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18:56
Sono affascinato da chi un giorno si è svegliato un po' come con
Uber
per le macchine ha detto, perché la mobilità non può diventare condivisa o lo stesso discorso di Airbnb.
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19:08
Ammiro molto questa loro visione che hanno avuto perché sono cose che per noi adesso sono normali, ma vent'anni fa erano assurde.
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Andrea Saliola
19:18
Personalmente un'invenzione che reputo geniale sembrerà banale è l'iPhone del caro
Steve Jobs
.
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19:26
La parte geniale è stata mettere insieme delle cose che già esistevano.
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19:30
No, per creare un prodotto nuovo che non esisteva. Perché avevi già i telefoni con la la tastiera, avevi i computer e quando è riuscito a rendere un telefono, un computer, al di là del del concetto stesso, aveva un design incredibile, è entrata nelle case di tutti.
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19:49
E allora li capisci che hai portato una cosa che è che veramente cambia la vita di tutti i giorni.
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Fabio Salamida
19:55
Ecco perché innovare non vuol dire necessariamente inventare qualcosa da zero.
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20:01
Anzi spesso significa tenere gli occhi aperti sulle cose che già esistono per vedere delle potenzialità che nessuno aveva notato prima.
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Andrea Saliola
20:09
Fare innovazione per me non significa per forza inventare, sai, c'è una differenza da scoprire una cosa quindi si scopre l'elettricità e si inventa un'altra cosa, si crea un'altra cosa.
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20:22
Scoprire vuol dire quella cosa c'è già e tu l'hai trovata, inventare vuol dire che stai creando una cosa nuova.
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20:27
Adesso tutto quello che si inventa viaggia su due binari che sono due possibilità diverse.
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20:33
Una è applicare un oggetto, un concetto in un segmento di mercato nuovo.
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20:40
Allora lì stai scoprendo che quella cosa che funziona da un'altra parte, la applichi in un altro segmento di mercato e funziona e lì hai inventato, hai innovato in quel senso.
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20:49
E un'altra invece mettere insieme pezzi che già esistono, per creare un nuovo prodotto.
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Fabio Salamida
20:55
Mi piace molto questo concetto di innovazione, adattare ciò che già esiste per trovare soluzioni migliori.
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21:02
E forse il genio è proprio questo la capacità di trovare un punto di vista differente, di saper cambiare la prospettiva laddove tutti vedono o pensano di vedere la stessa cosa.
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21:20
Tuned è una serie podcast scritta da Ilaria Ouru, promossa da
Aeroporti Di Roma
e prodotta da Chora Media.
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21:26
Il fonico di Presa diretta è Filippo Mainardi.
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21:44
Le musiche addizionali sono su Licenza Machiavelli Music e Universal Music Publishing Ricordi srl.
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Build n. 1.38.1
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