Friday, Oct 28, 2022 • 31min

Canova immortale

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Antonio Canova non è stato soltanto lo scultore più conosciuto e stimato dell’800, ma anche colui che ha salvato l’arte italiana. Senza il suo prestigio, senza la sua incessante attività diplomatica presso la corte di Francia, oggi - per ammirare capolavori come il Laocoonte, la trasfigurazione di Raffaello o l’Apollo del Belvedere - dovremmo per forza andare andare al Louvre. A 200 anni della morte del grande artista di Possagno, in questo podcast ripercorriamo la vita di Antonio Canova nel racconto di due importanti scrittori come Alessandro Marzo Magno e Luca Nannipieri.
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Talking about
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Speakers
(8)
John Pedeferri
Alessandro Marzo Magno
Luca Nanni Pieri
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Antonio Canova
00:06
No, va così. Non va. Sono perfette. Non vanno bene. Non vanno bene. No, no, no!
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John Pedeferri
00:22
Quello che avete appena sentito è il suono del gesso che si scheggia, che si spezza. A rompersi sono due dita della bellissima statua dedicata alla dea Ebe staccate di netto dalle mani del suo stesso creatore, eterno insoddisfatto alla ricerca della perfezione.
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00:40
Le mani sono quelle dell'uomo che ha salvato l'arte italiana, riportando a casa centinaia di opere trafugate da
Napoleone
. Io sono già un John Pedeferri. E questa è la storia del più grande scultore dell'Ottocento:
Antonio Canova
.
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00:59
Milioni di reperti, tesori unici al mondo, statue antiche di millenni. La grande razzia è il grande saccheggio del nostro sottosuolo. Oggi vi parliamo dell'arte rubata. Oggi vi parliamo della bellezza offesa. Tutto questo è Trafug’Arte.
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Pius VII
01:20
Napoleone Bonaparte
, quel folle, maledetto condottiero è caduto.
L'Italia
sarà di nuovo suddivisa in vari stati e noi riavremo gran parte delle terre della Chiesa. Per questo vi nomino ufficialmente capo della delegazione che andrà al
Congresso Di Parigi
.
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Antonio Canova
01:42
Sua Santità, sono al vostro servizio.
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John Pedeferri
01:50
Care amiche, cari amici, bentornati a Trafug’Arte in queste poche semplici parole sulla santità. Sono al vostro servizio. Si racchiude il senso, il contenuto di questa puntata dedicata al grande scultore dell'Ottocento al più grande scultore dell'Ottocento.
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02:07
E sì, perché dovete sapere che senza questo signore oggi noi e i nostri figli se volessimo ammirare bellezze come il gruppo scultoreo del
Laocoonte
o
l'Apollo Del Belvedere
o la Trasfigurazione di
Raffaello
, dovremmo acquistare un biglietto per un Frecciarossa Milano
Parigi
in sette ore sei lì, per entrare in quella gigantesca costruzione che è
Louvre
, dove tuttora sono custoditi molti capolavori trafugati al nostro Paese da
Napoleone
.
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02:35
E non consola il fatto che i bambini viaggiano gratis in treno o entrano nei musei francesi senza pagare fino a 26 anni. Senza
Canova
, senza la sua opera diplomatica in
Italia
sarebbe tornato poco o niente.
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Pius VII
02:54
Non sarà semplice portare a casa tutto il maltolto, perché tanti re, principi, duchi desiderano possedere i tesori trafugati e molte opere sono già state spartite.
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03:08
Il vostro compito, maestro
Canova
, sarà far ritornare nelle nostre chiese, nelle nostre a abbazie, nei nostri castelli, nei nostri palazzi arcivescovile, le maggiori glorie dell'arte italiana.
Michelangelo
,
Leonardo Da Vinci
,
Raffaello
,
Tiziano
,
Guercino
,
Tintoretto
e tutti gli altri maestri della pittura e della scultura.
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John Pedeferri
03:43
Antonio Canova
nato a
Possagno
, in Provincia Di Treviso, professionalmente cresciuto a
Roma
, è considerato il più importante esponente della corrente del
neoclassicismo
. Un grande scultore, ma anche, secondo alcuni, una persona timida e schiva, poco propensa a fare il diplomatico ma innamorato soltanto della propria arte, sempre alla ricerca della perfezione.
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04:06
Nel prologo di questo podcast, Alessandro Bressanello ha recitato per noi la scena in cui lo scultore spezza le dita di gesso della statua a cui stava lavorando, Ebe, la dea della giovinezza e della bellezza, figlia di Zeus e di Era.
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04:20
Un racconto che fa parte del romanzo su
Canova
, Candore Immortale, scritto dallo storico dell'arte Luca Nanni Pieri a cui diamo il benvenuto. Luca buongiorno! Innanzitutto posso chiederti perché questa idea di spie alzare le dita della statua di Ebe?
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Luca Nanni Pieri
04:37
Grazie di avermi invitato a Trafug’Arte arte e grazie a te e a tutti voi
Antonio Canova
, come tutti gli artisti di valore sanno, sentiva questo costante bisogno di perfezionare fin nei minimi dettagli le sculture che andava prima a disegnare, poi realizzare in gesso, poi a sgozzare poi a replicare nella copia è in marmo o in bronzo, in alcune.
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05:08
Quindi l'uomo
Canova
era un continuo assillo, come lo è in tanti altri artisti, di cercare quella bellezza che superasse il tempo. Può la bellezza superare il tempo? Può il tempo, essere ininfluente rispetto alla bellezza?
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05:27
Questo fu il grande patema d'animo che agitava il cuore di
Canova
e agitava anche le sue mani. Diceva, "il martello e la matita sono gli strumenti con cui l'artista si conquista l'immortalità".
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John Pedeferri
05:42
Può la bellezza davvero conquistare l'immortalità? Chissà che alla fine di questo podcast non riusciremo a dare una risposta.
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Laura Ceccherini
05:58
Opere d'arte riportate in
Italia
da
Antonio Canova
: Venere dei Medici, Amazzone Mattei,
Apollo Sauroctono
,
Apollo Del Belvedere
, La Trasfigurazione di
Raffaello
.
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John Pedeferri
06:15
Grazie alla nostra Laura Ceccherini vi facciamo ascoltare, vi faremo ascoltare una piccolissima parte della lista dei capolavori rientrati in
Italia
grazie ad
Antonio Canova,
e che erano stati portati in
Francia
a seguito dell'invasione del nostro paese da parte dell'Esercito del generalissimo
Napoleone Bonaparte
.
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06:33
Ma cosa furono esattamente le spoliazioni napoleoniche? Allora ripercorriamo quel momento storico con l'aiuto di un altro nostro gradito ospite che torna a Trafug’Arte. Alessandro Marzo Magno, il cui libro missione grande bellezza ci aiuta ogni volta che dobbiamo parlare di
Napoleone
. Buongiorno Alessandro.
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Alessandro Marzo Magno
06:53
Buongiorno, buongiorno a tutte le ascoltatrice e a tutti gli ascoltatori di Trafug'Arte. Beh, diciamo che c'erano due filoni, uno era predatorio, fine a se stesso, cioè era quello di dotare le truppe bonapartiste di quello che di cui avevano bisogno. Perché non dimentichiamoci che questi soldati sono arrivati in
Italia
scalzi, senza vestiti così erano descritti e quindi tutto ciò che trovavano di prezioso, soprattutto nelle chiese, quindi argenti, ori, decori, veniva poi fuso per trasformarlo in moneta.
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07:44
E ovviamente alcuni di questi ori erano opere d'arte preziosissime. Ricordiamo per esempio che dalla Basilica del Santo a
Padova
sono state depredate una cinquantina di lampade d'oro e d'argento e fuse.
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08:03
Le opere d'arte invece i quadri o libri o un po' di tutto - perché poi non sono state portate in
Francia
solo opere d'arte, ma anche collezioni scientifiche, persino una pariglia di bufale per cominciare la produzione della mozzarella in Provenza -
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08:24
Queste invece erano considerate una specie di liberazione, ovvero le opere d'arte che erano state costrette in un paese oscurantista qual era
l'Italia
vista dalla
Francia
rivoluzionaria con un paese clericale, venivano liberate portate in
Francia
, così, insomma, potevano essere finalmente fruibili.
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08:47
E c'era poi un concetto di base che la
Francia
si riproponeva come la moderna democrazia e quindi si richiamava il principio di democrazia è libertà della Grecia antica. Poi sulla libertà della
Grecia
antica e anche della
Francia
rivoluzionaria ci sarebbe molto da discutere, ma insomma, questo è quello che pensavano.
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John Pedeferri
09:11
L'arte viene liberata, deve essere fruibile da tutti. Un concetto ancora vivo ai nostri giorni. Oggi crediamo che le opere d'arte siano patrimonio dell'umanità e questa è un'eredità della concezione francese di quell'epoca dell'opera d'arte. Come ci spiega ancora Marzo Magno.
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Alessandro Marzo Magno
09:27
Le opere d'arte che vengono portate in
Francia
vengono collocate soprattutto in un museo che deve essere universale, dove tutti possono andare al
Louvre
.
E poi in una serie di musei dipartimentali in giro per la
Francia
. Perché? Non lo so. Per esempio al direttore del
Louvre
Vivant Denon
non piaceva
Perugino
, per cui le opere del
Perugino
le mandava in giro e poi infatti sono ancora li', non sono mai tornate, perché i musei dipartimentali non sono stati sottoposti i recuperi.
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09:59
Comunque. Insomma l'idea era questa no. Tutti dovevano poter vedere le opere d'arte, tanto che quando queste opere d'arte torno in
Italia
in parecchi casi non tornano nel luogo di origine. E questo mi riferisco soprattutto a
Roma,
e quindi alle opere d'arte dello Stato pontificio.
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John Pedeferri
10:21
Napoleone
vuole costruire un museo universale dove raccogliere le opere depredate trafugate nei territori conquistati. Territori appunto, come
l'Italia
, la
Grecia,
l'Egitto
che sono state culla della civiltà occidentale, ma che ora, secondo
Napoleone
, non sono più all'altezza del loro compito. Torniamo a parlarne con Luca Nanni Pieri.
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Luca Nanni Pieri
10:41
Napoleone
, però, a differenza di tutti gli altri imperatori che erano venuti in precedenza, realizza la più grande spoliazione di opere d'arte della storia dell'umanità, portando veramente una quantità gigantesca di capolavori pittorici, scultori di di qualunque epoca lungo la Senna, in quel che in quel mastodontico edificio che poi verrà chiamato il
Louvre
di
Parigi
: il più grande museo al mondo.
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John Pedeferri
11:17
Il vero museo di
Roma
non è composto solo di statue, colossi, templi, archi di trionfo, tombe e obi rischi, ma è composto dalle strade, dalle vie antiche, dalle relazioni tra tutti questi oggetti, dalle tradizioni locali, dagli usi ancora esistenti, dai paragoni e dai confronti che non si possono fare se non nel paese stesso.
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11:46
Non tutti sono d'accordo con questa opera di spoliazione portata avanti da
Napoleone
non lo è il politico, lo scrittore d'arte Antwan tremende che ha il coraggio. Lo avete sentito in questa lettera di dire cose, di scrivere cose che neppure
Canova
ebbe il coraggio di dire. Parole dure contro
Napoleone
, quando ancora era al culmine del suo potere. Parole che sono alla base della tutela del patrimonio culturale di ogni paese. Sentiamo Nanni Pieri.
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Luca Nanni Pieri
12:16
Napoleone
voleva costruire il lucro come grande museo totale, d'arte totale. Doveva esserci un luogo al mondo dove si manteneva e si conservava il meglio di quanto l'umanità avesse prodotto, e perciò fece razziare quanto di più grande l'uomo avesse realizzato nelle terre che aveva conquistato in
Europa
, nel
Medio Oriente
, nell'area mediterranea.
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12:46
Per fortuna, e li sta anche il cuore del mio romanzo Candore Immortale, dopo la caduta di
Napoleone
a
Waterloo
, avviene nel 1815, la prima vera grande restituzione di opere d'arte della storia dell'umanità, data epocale nella storia dell'umanità.
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13:08
Perché per la prima volta si dice, attraverso un atto concreto, che le opere d'arte appartengono ad un popolo, ne sono la sua memoria, ne sono la sua testimonianza, ne sono la sua eredità e non possono essere trafugate. Chi lo fa saccheggia e il saccheggio illegale. Pian piano questo diventerà legge. Ci vorranno due secoli, ma oggi uno se va a Pompei o ai
Musei Vaticani
e ruba un'opera giustamente viene arrestato.
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John Pedeferri
13:44
Il 1815 è dunque una data epocale.
Papa Pio VII
ufficializza, nella figura di
Antonio Canova
il responsabile, colui che doveva, in sinergia con altri funzionari, riportare indietro i capolavori che erano stati trafugati, che si trovavano al
Louvre
. Una parte, almeno emblematicamente, possiamo dire rappresentata dalla o con te, questa statua bellissima che oggi si trova ai
Musei Vaticani
.
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14:09
Parleremo tra poco di quello che
Canova
fece per il
Papa
e per
l'Italia
intera. Ma è più giusto ricordare anche quelli che sono gli aspetti, i più controversi della figura del grande scultore, ovvero il fatto che prima di lavorare per il Papa,
Canova
lavorava per il suo nemico, ovvero per
Napoleone
.
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Luca Nanni Pieri
14:26
Antonio Canova
non era un coraggioso, era un artista che puntava alla fama della propria, della propria arte. Quindi quando a dominare era il
Papa
, riceveva le commissioni dal Papa, nel momento in cui dal 1796 arriva, è questo condottiero che poi diventa primo console in
Francia
e poi si fa incoronare imperatore, ovvero
Napoleone Bonaparte,
l'atteggiamento di
Canova
diventa ovviamente di un artista che si concede ai voleri del grande potere che aveva questo - e anche del gran fascino - che aveva questo questo condottiero che era amato, odiato, che era celebrato con un re o eppure anche detestato come un criminale che prima era il simbolo della rivoluzione francese, poi diventa il simbolo del potere assoluto.
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15:20
Però così come questo
Napoleone
che aveva ciurme legioni di scrittori, dattilografo, stampatori, musicisti, minatori, che pittori, scultori che esaltavano la sua grandezza, anche
Canova
, si mise nella schiera di coloro che tributavano onore ed saltavano il mito di questo grande condottiero che riuscì a cambiare la storia
d'Italia
e del mondo.
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15:49
Quindi da una parte
Canova
riceve i benefici della
Napoleone
e dall'altra parte e tace, in parte quello che
Napoleone
sta facendo, ovvero quello che avevano sempre fatto i vincitori verso i vinti conquistare le terre e razziare tutto quel che c'era da razziare.
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John Pedeferri
16:11
Napoleone
era innamorato di
Canova
, anche se una volta si arrabbiò parecchio con lui perché non gli piacque una statua che lo scultore veneto realizzò proprio per l'imperatore.
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Luca Nanni Pieri
16:22
Canova
fece una statua, non rappresentò come Marte Pacificatore, mentre tutti lo esaltavano pensate all'immagine classica di
Napoleone
, come è un condottiero a cavallo, Canova invece lo rappresentò come odio greco nudo che teneva in mano il globo con la vittoria alata. E questa nudità, che per
Canova
era un valore, per
Napoleone
fu una vergogna.
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16:53
E
Napoleone
nascose sempre questa opera, se ne vergognava. Ma questa opera, appena
Napoleone
crollò, fu venduta alla corona
d'Inghilterra
puntata al
Duca Di Wellington
e il Duca di Wellington, curiosamente, la mise alla alla base di una lunga scalinata, in modo tale che gli inglesi che salivano lungo la scala potevano arrivando in cima a vedere dal basso
Napoleone,
la statua gigantesca in marmo di
Napoleone,
e dire, "Ebbene sì
Napoleone
e ora sotto i nostri piedi".
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John Pedeferri
17:40
Chi non vuole andare a
Londra
può vedere una replica esatta in bronzo della statua del Marte Pacificatore nell'atrio del palazzo di brera, dove fu messa nel milleottocento cinquantanove a testimonianza della grandezza duratura e prolifica del genio creativo di
Antonio Canova.
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Laura Ceccherini
17:57
Laooconte, Amore E Psiche, Fanciulla Che Gioca Ai Dadi, Hermes Detto Antino, Galata Morente, Quattro Cavalli Di Bronzo, Sarcofago Di Proserpina, Giovane Orante, Spinario.
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Antonio Canova
18:14
Amico, mi sento male, anzi, dubito cadere malato, nulla ancora ottenuto e forse non lo otterrò. Mi fa tanto male prevedere che dovrò tornare in
Roma
con le mani vuote, che se voi mi scrive ste che tutto il mio studio è andato a fuoco e nulla mi è rimasto per la mia sussistenza di niente.
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18:38
Mi rammaricherei, in confronto di quanto mi duole di non vedere un raggio di luce che mi consoli. Ed intanto soffro pene di morte. Almeno potessi ritornare in
Roma
con l'apollo e la trasfigurazione, questi due oggetti soli salverebbero in parte l'onor mio.
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John Pedeferri
18:59
In questa lettera del 1815
Antonio Canova
scrive all'amico Antonio D'Este, che diventerà poi il primo direttore dei
Musei Vaticani
, gli scrive che non si sente pronto all'altezza del compito affidatogli dal papa. Nonostante in quel momento storico
Canova
sia una delle persone più apprezzate in tutta
Europa
,
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Alessandro Marzo Magno
19:20
Canova
era l'artista più famoso del tempo. Era un vero e proprio divo, conosciutissimo, conteso da tutti i sì sovrani e non solo, anche del presidente della Repubblica, visto che è andato in America scolpire una statua di
George Washington,
che poi è andata perduta. Oggi ne esiste una copia ma l'originale è stato distrutto.
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19:41
E quindi viene mandato a
Parigi
come rappresentante del Papa e questa è stata una vera e propria furbata del cardinale Segretario di Stato, Ettore Consalvi, perché in realtà lo Stato pontificio aveva firmato un trattato, il
Trattato Di Tolentino
, che continuava a rimanere in vigore anche dopo la caduta di
Napoleone
e quindi non avrebbe avuto diritto ad avere indietro nulla.
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20:08
E quindi cosa fa Consalvi? Manda questo personaggio conosciutissimo a
Parigi
e questa cosa si rivela una carta vincente perché poi cominciano gli stessi, per esempio gli stessi inglesi che stavano lì a chiedergli se gli facevano il busto, e quindi accolgono con benevolenza le richieste di
Canova
, che altrimenti, insomma, fossero state espresse da qualcun altro, avrebbero corso il rischio di non essere prese in considerazione.
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20:42
Vivant Denon
che era il direttore del
Louvre
, fondatore del
Louvre
moderno, il direttore e lui non voleva restituire niente. Denon insegue Canova urlando che ci state portando via tutto e appunto e lo chiamava quando si è presentato, ha presentato le credenziali dicendo sono l'ambasciata, ambasciatore ambassadeur del papa,
Vivant Denon
, ha risposto: "Ambassador? Piuttosto emballeur", cioé "imballatore".
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John Pedeferri
21:17
Canova
dunque emballeur, Canova imballatore, traditore. Così lo vedono ancora oggi i francesi l'altra faccia della medaglia, insomma.
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Alessandro Marzo Magno
21:27
Che è stato considerato un traditore, questo è anche poi la particolare malevolenza con cui è stato guardato dai francesi e il motivo per cui ci eravamo in particolar modo con lui. Perché lui è tornato, no, al
Louvre
. Ecco perché ci era già stato quando c'era
Napoleone
aveva scolpito le sue statue.
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21:48
Quindi è insomma, era un personaggio conosciuto anche all'interno della di questa galleria galleria d'arte, e per cui dico, "Ma come prima se è venuto qui a prenderti i soldi, a se a essere pagato da dalla
Francia
per fare le statue di
Napoleone
adesso torni e ce le porti via e ci porti via le opere d'arte".
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22:15
Quindi questa cosa insomma, lo aveva reso molto malvisto. Così mai visto che in tempi recenti, pochi anni fa, quando una docente di storia dell'arte che adesso insegna Milano-bicocca Franca Zuccoli è andata a fare la sua tesi di dottorato sui recuperi di opere d'arte di
Napoleone
al
Louvre
, è stata accolta al
Louvre
in maniera molto fredda. Non è che fossero tanto contenti.
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John Pedeferri
22:43
E allora se sei d'accordo Alessandro, facciamoci raccontare la storia proprio da lei, dalla professoressa Franca Zuccoli.
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Alessandro Marzo Magno
22:50
Mi sembra un'ottima idea, così può raccontare direttamente lei la sua esperienza al
Louvre
in tempi molto recenti.
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John Pedeferri
22:59
Buongiorno professoressa e grazie per aver accettato il nostro invito.
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Franca Zuccoli
23:03
Vi ringrazio io davvero molto di essere stata invitata a Trafug’Arte, a poter parlare di una delle mie passioni.
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23:11
Allora ho fatto una tesi parecchi anni fa ormai sulla figura di
Antonio Canova
, diplomatico a
Parigi
nel 1815, e il suo impegno nel recupero delle opere d'arte italiane. É stato veramente molto interessante confrontarsi con le persone che mi accoglievano e trovare ancora un riferimento, un po' negativo nei confronti di
Canova
, definito da loro "il traditore".
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23:38
Questo può essere spiegato con il fatto che
Canova
aveva lavorato anche per lo stesso
Napoleone
per realizzare dei ritratti, quindi era già andato due volte a
Parigi
nel passato, e torna una terza volta proprio in vista di questo incarico come diplomatico, e quindi con un incarico completamente diverso, che era quello di riportare le opere a casa.
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24:04
Conosciamo tutti
Antonio Canova
come un grandissimo scultore e sorprende il fatto di vederlo ad esempio Ambasciatore. Aveva un carattere anche molto timido, non voleva assumere ruoli diversi di quelli di essere artista ma l'intelligenza del Papa del Cardinal Consalvi, invece, era stata quella di capire che mandare una figura di questa caratura internazionale - perché
Canova
era riconosciuto come artista da tutti - avrebbe aperto le porte a un riconoscimento anche diverso dallo Stato Pontificio, che in quel momento non navigava in buone acque.
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Laura Ceccherini
24:44
Opere rimaste al
Louvre
:
Incoronazione Della Vergine del
Beato Angelico
, Madonna In Trono di
Cimabue
, San Francesco Riceve Le Stigmate di
Giotto
, Madonna Della Vittoria di Andrea Mantegna, L'incoronazione Di Spine di
Tiziano
, Le Nozze Di Cana del
Veronese
.
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John Pedeferri
25:07
L'ultimo elenco parziale indicativo riguarda alcuna delle moltissime opere italiane trafugate che sono rimaste in
Francia
. Anche perché se alcune di quelle che si trovavano al
Louvre
sono tornate per tutte le altre finite poi nei musei dipartimentali, la questione non si è mai nemmeno posta. Sono rimaste là, sono rimaste in
Francia
.
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25:26
Così come non in
Francia
, ma in
Inghilterra
è finita un'altra statua di
Antonio Canova
, una delle ultime scolpite prima della sua morte, che fu regolarmente venduta al primo ministro inglese
Lord Liverpool
, e di cui se ne sono perse le tracce pensate per circa cent'anni.
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25:45
In un podcast che parla di arte trafugata ma anche di arte scomparsa non potevamo non raccontarvi questo aneddoto, questa storia, e lo facciamo con la direttrice del museo civico di
Bassano Del Grappa
, dove questa bellissima statua si trova per una mostra. E allora diamo il benvenuto a Barbara Guidi che ci racconta la storia della Maddalena Giacente.
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Barbara Guidi
26:10
La storia della Maddalena è una storia mitica, se vogliamo leggendaria viene realizzata a partire dal 1819, viene terminata nel 1822 e spedita in
Inghilterra
per la residenza londinese di
Lord Liverpool
, appunto.
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26:29
Dopodiché iniziano a susseguirsi una serie di vicissitudini i passaggi di proprietà di padre in figlio, il secondo Duca di Dudley, e poi dopo, con la vendita della proprietà, ad un altro importante personaggio inglese,
Sir Herbert Smith
. È sta di fatto che a un certo punto, in questi passaggi di proprietà, nel mille 1937, la residenza dove si conservava questa scultura subisce un incendio devastante e la statua viene successivamente venduta alla all'asta.
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27:11
Di fatto nel paese nell'ultimo passaggio la perla l'autografia viene omessa, viene dimenticata e da lì questa statua inizia praticamente a vagare senza più una paternità in qualche modo.
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27:27
È è solo molto di recente una era finita di fatto in un giardino era diventata una statua da giardino da giardino. E anche per questo per tantissimi anni, esposta alle intemperie, alla pioggia e alla vegetazione che piano piano si era impadronita di lei, quasi a stendere un ulteriore velo di oblio sopra questo straordinario capolavoro.
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27:55
Fino a che nel maggio del 2002 viene questa questa scultura da giardino torna sul mercato in un'asta da
Sotheby's
e viene venduta per la modestissima cifra di 4,400 sterline. L'acquirente è totalmente ignaro di quello che stava comprando, riceve una bellissima sorpresa perché questa stampa viene pulita, viene restaurata, viene studiata e grazie al fatto che viene messa in connessione con alcuni studi preparatori con il gesso originale, il modello in gesso originale, si ha la certezza di aver ritrovato dopo quasi due secoli l'ultimo capolavoro scolpito da
Antonio Canova
. Quindi è a tutti gli effetti un ritrovamento a dir poco sensazionale.
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John Pedeferri
28:50
Sapete a quanto è stata messa all'asta la statua da
Christie's
Londra
lo scorso luglio? Per 8 milioni di sterline! Insomma, niente male per chi si è ritrovato questa statua in giardino. Statua che, lo ricordiamo ancora una volta, potete ammirare per qualche mese al Museo Civico di
Bassano Del Grappa
dove si tiene una mostra celebrativa per i duecento anni dalla morte di
Canova
, aperta fino al prossimo febbraio del 2023. Mostra dal titolo "Io
Canova
Genio Europeo" che racconta L'uomo L'artista, il collezionista, il diplomatico tutto quello, insomma, di cui vi abbiamo parlato in questa puntata di Trafug'Arte.
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29:31
Noi ci fermiamo qui, ma torneremo ad aggiornarvi sulle prossime mostre dedicate al grande scultore di
Possagno
.
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Antonio Canova
30:16
Una nasce, cresce, si educano, lavora, s'affatica, lotta, patisce, s'affanna per cosa? Per cosa se poi alla fine rimangono con le gambe irrigidite che danzano all'aria oppure allungata in una cassa di legno mal piallata. L'arte, ecco sì è proprio lei, l'arte, la bellezza ciò che non mi farà buttar via il dono di esser nato.
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John Pedeferri
30:55
Parole bellissime queste di
Canova
. Con cui vi salutiamo. Viva l'arte, viva la bellezza.
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🇮🇹 Made with love & passion in Italy. 🌎 Enjoyed everywhere
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