Wednesday, May 4, 2022 • 9min

Ep.83: Abituati alla guerra

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Ad Avdiivka in russi sono a quattrocento metri e dalle trincee si spara direttamente con i kalashnikov. Qui la guerra non è una novità degli ultimi mesi: “per noi il 24 febbraio è arrivato otto anni fa, a vivere in un bunker e spostarci sotto il rumore dei colpi siamo abituati”. La nuova guerra però è più pericolosa perché dall’altra parte non ci sono i separatisti male equipaggiati, ma i soldati russi.
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Talking about
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Speakers
(2)
Cecilia Sala
Larissa
Transcript
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00:06
Chora
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Cecilia Sala
00:27
Sono appena arrivata nella città di
Avdiivka
, è un posto abbastanza spettrale, in gran parte abbandonato, ed è un posto che è sulla linea del fronte della guerra in
Donbass
da otto anni.
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00:44
La prima cosa che ho incontrato dopo aver parcheggiato è un cane, un husky, morto scaraventato contro un albero, e rimasto impigliato, attaccato a quest'albero.
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00:58
Oggi sono venuta qui perché ieri sera i russi hanno colpito con un missile una fabbrica di
Avdiivka
. In realtà hanno colpito la fermata dell'autobus che è una fermata dell'autobus fatta apposta per gli operai della fabbrica.
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01:13
Sono morti dieci operai che stavano aspettando l'autobus per tornare a casa e tredici sono stati feriti. Io li ho cercati sia al cimitero che all'ospedale, ma nessuno di loro è di questa città.
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01:28
Quindi, i morti sono stati sepolti nei villaggi da cui vengono e i feriti sono stati portati a
Dnipro
, perché qui le strutture sanitarie ci sono ma non sono adeguate per quello di cui avevano bisogno.
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01:46
Sono
Cecilia Sala
e questo è Stories.
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02:16
Credo che li sentiate dalla registrazione. Insomma, qui i colpi di mortaio, in particolare, ma non solo, si sentono in continuazione. Ci sono gli elicotteri russi che passano sopra. Ed è vero che
Avdiivka
è sulla linea del fronte da otto anni. Le persone che ho incontrato qui mi hanno detto alla guerra siamo abituati, ma non c'é nulla di nuovo per noi.
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02:39
Quello che per il resto degli ucraini è cominciato il ventiquattro febbraio, per noi il ventiquattro febbraio dura da otto anni, non ci ricordiamo neanche più come si viveva senza il rumore dei colpi, senza essersi portati un po' di cose nel bunker, di andarci a dormire molto spesso.
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03:00
It's bad situation…
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Cecilia Sala
03:02
Quindi è vero che qui la guerra c'è da otto anni. Ma è vero che adesso è molto più pericolosa. Perché al fronte ci sono i russi, non ci sono i separatisti e i russi sono di più e più attrezzati.
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03:21
Io sono con alcuni uomini che sono venuti a portare l'acqua ai soldati ucraini nella prima linea. Erano rimasti senza acqua da un giorno.
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03:49
How close are… them?
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03:51
Close? Five hundred.
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Cecilia Sala
03:53
Five hundred meters. Fuck!
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03:54
I russi sono a cinquecento metri, quindi sparano anche con i
Kalashnikov
. Quelli che state sentendo sono colpi di
Kalashnikov
, oltre ai mortai all'artiglieria.
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04:09
È senza alcun dubbio la volta in cui mi trovo più vicina ai soldati russi di tutte le trasferte che ho fatto in
Ucraina
quando è cominciata la guerra.
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04:26
Sono seduta sulla ghiaia, seduta non con il sedere ma comunque con i piedi a terra perché si potrebbe dover correre da un momento all'altro. Sono dietro a delle colonne di copertoni di gomma, ci sono anche molte mosche oltre ai colpi.
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04:51
Come avete capito nel caso di
Avdiivka
, la frontline è praticamente in città, al confine della città.
Avdiivka
è vicinissima alla autoproclamata Repubblica Popolare di
Donetsk
. È abituata a combattere con i separatisti, tra cui in realtà ci sono sempre stati anche i cecchini russi da anni, ma ovviamente è molto più difficile combattere con i russi che hanno di fronte in questo momento.
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05:19
Qui sul fronte si deve restare poco, perché più tempo ci si passa, più il rischio aumenta. Ovviamente me ne vado appena è finito il trasporto dell'acqua dei volontari che in realtà sono dei civili, della difesa territoriale, dei civili che si sono arruolati, che sono le persone con cui sono venuta.
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05:41
Di fronte a me c'è anche una specie di museo a cielo aperto, cioè con cimeli dei battaglioni ucraini che hanno combattuto fino a questo momento in questa zona, ci sono tutte le loro bandiere. Ci sono alcuni loro mezzi militari, ci sono delle lapidi e una croce è il luogo dove si celebrano i caduti di questi otto anni di guerra con i separatisti.
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06:06
Ma appunto, i russi sono a cinquecento metri, quindi è possibile che questo luogo fra poco sarà occupato da loro.
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06:19
Ok, operazione acqua finita. Quindi andiamo in città e andiamo via da questo posto.
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06:37
Il quartiere di
Avdiivka
dove sono arrivata, ho incontrato una signora che parla francese. Insegna francese in una delle scuole della città. Mi ha portato a vedere un gigantesco murales che hanno fatto su un palazzo con il gigantesco volto di un insegnante locale.
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Larissa
06:55
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Cecilia Sala
07:03
Ho incontrato una signora che si chiama Larissa. Prima non mi voleva portare nel suo bunker. Lei non vuole essere fotografata o ripresa. A un certo punto però i colpi erano forti e vicini. Quindi scherzando, gli ho detto che non poteva lasciarmi lì.
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07:24
Nel bunker c'è una famiglia con una figlia. Sono due anziani con una figlia adulta. La sua casa è stata distrutta e quindi lei è tornata a vivere con i genitori.
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07:35
Eight year, twentyfour February is every day.
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Larissa
07:39
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Cecilia Sala
07:45
La signora Larissa è un'altra che dice “A noi non cambia niente. Io alla guerra ci sono abituata”.
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07:51
What’s her hope for the future?
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07:53
Le ho chiesto, “Qual è la sua speranza? Cosa vuole che succeda? Cosa vorrebbe che accadesse? ”
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07:59
She says “only live”
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Cecilia Sala
08:01
Lei ha risposto, “Solo sopravvivere”.
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Larissa
08:04
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Cecilia Sala
08:06
Lei la casa ce l'ha ancora, mentre quest'altra famiglia l'ha persa anni fa e vive nei giardini, nel cortile.
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08:16
Una cosa incredibile qui è che lei vuole dei cortili dei complessi edilizi. Sono sempre curatissime anche se intorno o è tutto abbandonato o c'è molto di distrutto.
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08:29
Ecco, questa famiglia si è abituata a vivere tra il cortile quando il tempo è bello e il bunker ogni notte, da anni.
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08:40
Noi ci sentiamo domani.
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08:50
Stories è un podcast di
Cecilia Sala
prodotto da Chora Media.
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08:54
La cura editoriale di Francesca Milano. L'advisor
Pablo Trincia
, la producer Monica De Benedictis, la Post-produzione il sound design sono di Daniele Marinello. La sigla e la supervisione del suono della musica sono di Luca Micheli.
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