Friday, Apr 8, 2022 • 6min

Ep.67: Il ritorno dei massacratori di Bucha

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Dopo il massacro di Bucha, gli uomini del colonnello Asanbekovich si sono ritirati in Bielorussia. Adesso, però, stanno per essere riposizionati nell’est. Per questo Zelensky ha invitato gli abitanti del Donbass a scappare, ma decine di quelli che oggi sono corsi in stazione per fuggire sono stati uccisi da un missile russo. Gli ucraini scappano perché sanno che Bucha è un metodo e non un’eccezione, e il timore è che a Mariupol gli uomini di Kadyrov abbiano fatto di peggio.
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Talking about
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Speakers
(1)
Cecilia Sala
Transcript
Verified
00:06
Chora.
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Cecilia Sala
00:17
La sessantaquattresima brigata dei fucilieri motorizzati russi dovrebbe tornare oggi a combattere.
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00:22
Questo dice L'intelligence
Ucraina
.
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00:25
Si sposta dalle parti di Archive comunque nell'est del paese.
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00:28
Lì dove sono dirette le forze russe adesso che a
Mosca
hanno cambiato strategia, il piano e concentrarsi sul
Donbass.
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00:35
Li starebbero arrivando gli uomini del colonnello Asanbekovich.
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00:39
Loro che dopo il ritiro dal nord
Dell'Ucraina
hanno avuto qualche giorno di riposo in
Bielorussia
.
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00:45
Secondo le prime indagini, quegli uomini sono i massacratori di Bucha.
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00:49
Sono le truppe che erano schierate nei sobborghi a nord ovest della capitale.
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00:54
Si sono ritirati lasciandosi alle spalle l'eccidio che è diventato il più simbolico di questa guerra, quello sulla Jablonski, dove c'erano i corpi in strada e alcuni avevano le mani legate dietro la schiena.
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01:05
Quelle foto le avete viste tutti.
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01:09
Le facce del colonnello e dei suoi soldati sono facce orientali.
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01:13
Hanno gli occhi stretti e obliqui come quelle dei soldati russi che secondo il racconto dei testimoni, hanno fatto irruzione nelle case di Bucha.
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01:25
Sono Cecilia Sala e questo è stories.
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01:34
C'è una foto di questi soldati e un selfie di gruppo in cui sorridono e una ha in mano la loro bandiera, quella biancazzurra verde e rossa, che la bandiera di un posto molto lontano da noi è molto lontano
dall'Ucraina.
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01:47
È la bandiera della Repubblica di Jacuzia, una delle ottantacinque realtà amministrative della federazione russa.
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01:54
Infatti dovete sapere che Putin manda a combattere soprattutto le minoranze e che per esempio nell'ospedale russo di
Rostov
, che è il più vicino al confine con l'ucraina, il nome più comune tra i soldati ricoverati è Mohammed.
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02:09
La Jacuzia è all'estremo Oriente della
Russia
e della regione più grande del mondo.
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02:13
Tre milioni di chilometri quadrati cioè dieci volte
l'Italia
.
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02:19
La Jacuzia si trova a sette fusi orari da Bucha, ma la
Siberia Orientale
, dove si trova la Jacuzia, è abitata in gran parte da russi e proprio da ucraini mandati laggiù per colonizzare territori disabitati e ostili.
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02:32
Mentre gli Jacuzi, quelli con gli occhi obliqui come i soldati nella foto sono una minoranza.
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02:38
Sui giornali russi ogni tanto si trovano le storie di questi soldati e spesso hanno nomi che assomigliano a quelli del colonnello Asanbekovich o nomi Daghestani, kazaki o ceceni.
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02:52
Come abbiamo detto gli Jacuzi nella foto adesso sarebbero diretti nell'est.
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02:56
E anche per questo Zelanski ha invitato gli abitanti del
Donbass
a scappare, ma decine di quelli che oggi a
Kramatorsk
sono corsi in stazione per fuggire sono stati uccisi da un missile russo.
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03:07
Questo significa che i russi hanno colpito una stazione in un momento in cui, proprio per l'evacuazione, sapevano benissimo che sarebbe stata molto affollata.
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03:18
Adesso noi non sappiamo se quei soldati hanno commesso altri massacri prima di Bucha e se faranno lo stesso nell'est.
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03:24
Ma sappiamo che Bucha non è un'eccezione e basta pensare a un'altra guerra, cioè quella in
Cecenia
che è stata feroce ma di cui si è parlato poco perché nessuno sapeva dov'era la
Cecenia
e ci sembrava che non ci riguardasse.
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03:38
Ma per ricordarcelo basta leggere qualche pagina di
Anna Politkovskaja
, lei che per aver raccontato quella guerra è stata ammazzata.
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03:48
Ed è stata ammazzata a
Mosca
il mattino del sette ottobre, duemilaesei davanti all'ingresso di casa sua, stava tornando dalla spesa e aveva ancora le buste in mano.
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03:58
Ad ucciderla sono stati Kadyrovsky ai ragazzi di
Ramzan Kadyrov
, lui oggi il leader ceceno, ed è il più fedele alleato di Putin.
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04:07
E di lui abbiamo già parlato nella puntata Kadyrov e i feroci.
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04:12
I suoi combattenti in questo momento sono sul campo in
Ucraina
e sono a Mariupol.
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04:16
A
Mariupol
non si può entrare, la ritirata dei russi da lì non c'è stata e non si possono fare le foto di quello che hanno lasciato.
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04:23
Ma è probabile che sia successo qualcosa di peggiore che a Bucha.
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04:27
Le autorità locali dicono che lì ci sono almeno cinquemila civili morti e che i russi fanno di tutto per far sparire i corpi.
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04:35
Diventerà impossibile contarli e sarà impossibile indagare.
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04:40
Mentre c'erano i fragili negoziati di pace a
Istanbul
, Kadirof ha detto che bisogna arrivare a
Kiev
e finire il lavoro.
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04:51
E noi leggiamo
Anna Politkovskaja
per capire meglio cosa intende per lavoro.
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04:56
Il pezzo Dell'aprile Duemilaequattro.
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04:59
Sono entrati nel cortile numero ventisette.
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05:02
Avevano già ammazzato i fratelli Arsamursef, il vecchio Abul Scanof, marito di Aina, tutto davanti agli occhi della loro figlia Luisa, di nove anni.
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05:11
A lei avevano regalato una scatola di carne stufata, ordinandole di non gridare.
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05:16
Avevano ucciso anche Stamiroff di un anno insieme alla mamma, al nono mese di gravidanza, insieme al padre e al nonno.
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05:26
I testimoni raccontano che dopo aver ucciso i carnefici Brindavano con la vodka che si erano portati dietro sui mezzi blindati.
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05:38
Questo è il racconto di un massacro compiuto in un sobborgo di Grozny, in
Cecenia
.
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05:43
Non è diventato famoso come Bucha oggi, ma quel massacro era stato uno dei tanti come Bucha che è un metodo e non un'eccezione.
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06:01
Stories è un podcast di Cecilia Sala, prodotto da ChoraMedia.
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06:05
La cura editoriale è di
Francesca Milano
.
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06:07
L'advisor è
Pablo Trincia
.
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06:09
La producer è
Monica De Benedictis
.
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06:12
La Post-produzione il sound design sono di Daniele Marinello.
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06:16
La sigla e la supervisione del suono della musica sono di
Luca Micheli
.
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Cecilia Sala
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