Thursday, Apr 7, 2022 • 8min

Ep.66: Il violinista spia e le paranoie in tempo di guerra

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Ilya Smetanin ha 35 anni ed è ucraino. Fa il violinista, anche se il suo desiderio è sempre stato fare il pilota. È cresciuto vicino a una base aerea e ha il mito della grande potenza militare sovietica. Ilya è stato arrestato dagli ucraini che lo considerano una spia del nemico e lo accusano di aver passato informazioni militari ai russi prima della guerra. Il video con la sua confessione è stato trasmesso da tutte le televisioni, ma in tempo di guerra il giusto processo è impossibile e la ricerca dei sabotatori mescola realtà e paranoia.
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Talking about
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Speakers
(1)
Cecilia Sala
Transcript
Verified
00:06
Chora.
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Cecilia Sala
00:17
Oggi sono tutto il giorno in macchina sono partita
dall'Ucraina
, ho attraversato il confine con la
Moldova
, ho attraversato poi il confine con la
Romania
e da qui sempre in macchina sto andando a raggiungere l'aeroporto internazionale più vicino o meglio quello che aveva il primo volo per
Roma
.
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00:35
Oggi è una giornata tutta di viaggio, ma la cosa interessante è che rispetto all'ultima volta che sono tornati in
Italia
dall'Ucraina
, ero nella corsia in cui si facevano delle file lunghissime, prima in macchina e poi a piedi per il passaggio del confine.
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00:50
In questo momento succede il contrario e l'ho visto sia a
Odessa
che a
Kiev
e poi l'ho visto nel momento in cui ha attraversato la frontiera.
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00:58
La prima volta che sono venuta in
Ucraina
, da quando è cominciata L'invasione C'era una coda infinita che andava nella direzione opposta rispetto a quella in cui andavo io, che fuggiva dalla capitale
Kiev
.
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01:11
Adesso le code sono per rientrare in città e anche ad
Odessa
ci sono code molto lunghe per tornare in città.
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01:17
E sia
Odessa
che a
Kiev
effettivamente le persone ti dicono che i loro quartieri, rispetto ai primi giorni dell'invasione, adesso si stanno ripopolando.
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01:28
L'altra grande differenza, ovviamente è che mentre l'altra volta ho fatto una coda lunghissima stando ferma in piedi, in mezzo a una tempesta di neve, per ore prima che arrivasse il mio turno, questa volta non c'era alcuna coda al confine con la
Moldova
e non c'era nessuna coda al confine con la
Romania
.
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01:51
Questo ovviamente vale per
Odessa
, per
Kiev
, nell'est del paese, dove Putin ha deciso di concentrare il prossimo sforzo militare in questa nuova fase della guerra.
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02:00
Li invece le persone stanno scappando e il presidente Zelanski li ha invitati a evacuare la zona.
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02:11
Sono Cecilia Sala e questo stories.
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02:20
Oggi, appunto, è una giornata di viaggio e io non ho una storia un'intervista raccolta in questo momento sul campo da me per questa puntata.
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02:29
Ma c'è un tema a cui accenniamo molto spesso ma di cui non parliamo per bene da tempo.
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02:34
Che è quello dei sabotatori russi, degli infiltrati russi o delle spie, che siano stranieri o che siano locali, o che siano ucraini.
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02:44
Della presenza di questi sabotatori, di queste spie che è una certezza, ma anche dell'ansia generalizzata e delle paranoie rispetto alla presenza dei sabotatori e delle spie.
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02:56
Come sempre quando c'è una guerra in questo momento in
Ucraina
c'è la legge marziale.
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03:00
E la legge marziale permette di sospendere alcuni diritti, permette di sospendere alcune libertà individuali e di sospendere alcune garanzie.
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03:09
Se uno é sospettato di collaborare con il nemico mentre la guerra in corso, lo si prende e lo si arresta.
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03:16
I metodi e i tempi delle indagini e dei processi, non sono quelli che ci sono in tempo di pace.
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03:24
Adesso c'è questa storia abbastanza interessante che è la storia di un violinista di Lutsk.
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03:29
Lutske nell'ovest
Dell'Ucraina
, è una città abbastanza sicura ma è anche una città dove un missile russo ha colpito una base aerea
Ucraina
.
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03:38
Il violinista ha trentacinque anni, si chiama Ilias Metanin.
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03:46
Lui è un violinista, ma non voleva fare il violinista e voleva fare il pilota.
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03:50
È un appassionato di aviazione e le sue librerie sono piene di diari e di memorie e di grandi piloti della storia.
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03:58
I suoi genitori, però sono entrambi insegnanti di musica, una all'accademia cittadina e la madre alle scuole medie.
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04:06
Questo non era l'unico problema del nostro violinista Ilia.
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04:10
Lui era più piccolo di un anno aveva fatto la primina e per questo, perché era il più piccolo lo bullizzavano a scuola.
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04:17
E poi lui è russofono, suo padre è russo, ma Nell'ovest
Dell'Ucraina
dove lui è cresciuto ci sono pochissimi russofoni e a Lutsk c'è solo una scuola russofona che è quella che lui ha fatto.
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04:30
Ma in qualche modo in quella zona
Dell'Ucraina
lui apparteneva a una minoranza.
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04:37
C'è poi un'altra cosa, Ilia non odia l'unione sovietica, anzi è un nostalgico.
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04:43
È nato nelle ottantasei quindi non se la può ricordare, ma ha una visione nel suo immaginario, una visione romantica di quella base aerea con i piloti che sono la sua grande passione ai tempi della grande potenza sovietica.
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04:59
Ilia è stato arrestato dagli ucraini che lo considerano una spia russa.
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05:03
Dicono che ha passato dei documenti e delle informazioni sensibili sulla base aerea che è stata bombardata a dei russi, alcuni anni fa.
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05:12
Sono andati a prenderlo e il processo è iniziato poco dopo.
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05:15
Al processo sotto la legge marziale non sono stati ammessi in tribunale, neanche i suoi genitori ad assistere.
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05:22
In quel contesto Ilia ha confessato e la confessione è stata registrata in un video.
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05:29
La confessione la sera stessa è stata trasmessa su tutte le televisioni, questa è una cosa che non potrebbe mai succedere in tempi normali, ma che è consentita sotto la legge marziale.
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05:41
Ovviamente, dato il contesto, capire se quella confessione sia sincera o in qualche modo é storta è impossibile.
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05:48
Sicuramente Ilia ha parlato di cose di cui non doveva parlare con i russi, prima che cominciasse questa invasione e dopo il duemilaequattordici, quando i rapporti tra la
Russia
e l'Ucraina erano già, pessimi, per usare un eufemismo, ha continuato a viaggiare in
Russia
e ad andare soprattutto a delle mostre e a degli eventi sull'aviazione.
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06:13
Oggi i suoi colleghi dell'orchestra dicono che erano semplicemente colleghi e non sono mai stati i suoi amici, e dicono che lui non amava L'Ucraina.
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06:25
C'è una sua collega che abita proprio di fronte alla porzione della base aerea che è stata colpita, che era lì a fumarsi una sigaretta sul balcone nel momento in cui è successo e i giorni successivi le sono venuti i capelli grigi e lei dice, non so se è stato per la paura dell'esplosione o per lo shock di aver visto alla televisione il video confessione di Ilia.
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06:47
I suoi amici che invece dicono di essere i suoi amici in questo momento così delicato accettano di parlare con la stampa solo sotto anonimato.
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06:56
E dicono che in quel video, mostrato da tutte le televisioni, sembra una grande spia, in realtà era un ragazzo che capiva il giusto di politica, che non era riuscito a costruirsi e che a trentacinque anni viveva ancora con i genitori e che più probabilmente è stato un utile idiota.
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07:14
Ilia in questo momento si trova in carcere, non può incontrare nessuno, non sa per quanto tempo ci rimarrà, perché la priorità è la guerra e il processo con le garanzie avverrà quando ci sarà tempo e modo di farlo.
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07:28
In carcere è considerato ad alto rischio suicidio e per questo non può avere con sé neanche il suo violino, per evitare che possa usarlo per ferirsi.
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07:41
Vado a prendere l'aereo, noi ci sentiamo domani.
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07:51
Stories è un podcast di Cecilia Sala, prodotto da Cora Media. La cura editoriale di
Francesca Milano
L'advisor
Pablo Trincia
, la producer
Monica De Benedictis
, la Post-produzione il sound design sono di Daniele Marinello. La sigla e la supervisione del suono della musica sono di
Luca Micheli
.
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