Monday, Apr 4, 2022 • 9min

Ep.63: Entrare a Chernihiv, bombardata e isolata da un mese

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Dal 5 marzo la città di Chernihiv era rimasta isolata, accerchiata e sotto le bombe: dentro i cittadini che hanno organizzato la resistenza, fuori i russi, che hanno bombardato gli ospedali, le code dei civili in attesa della razione di pane, le centrali elettriche e l’acquedotto. Entrare a Chernihiv finora è stato impossibile. Noi ci siamo riusciti e abbiamo trovato una città distrutta.
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Talking about
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Speakers
(1)
Cecilia Sala
Transcript
Verified
00:06
Chora.
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Cecilia Sala
00:15
Ho preso una macchina affittata a
Odessa
che mi sono portata a Kiev.
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00:20
Poi con la macchina da Kiev mi sono spostata verso nord.
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00:24
Sto andando nelle zone da cui i russi stanno scappando.
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00:27
Quello che dicono, è che è una ritirata che era nei piani che era nei programmi, perché l'idea è sempre stata quella di distrarre le truppe ucraine nel nord, a nord di
Kiev
, intorno alla capitale, perché non andassero in
Donbass
.
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00:43
L'unica zona, dice adesso
Mosca
, che ci interessa davvero.
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00:48
In realtà qui a nord, la capitale e le cose sono state molto difficili per i russi.
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00:54
E questa assomiglia più a una fuga per rifornirsi e per riorganizzarsi perché non riuscivano più a continuare i combattimenti da queste parti, erano in stallo non riuscivano ad avanzare e anzi da un certo punto in poi non riuscivano più neanche a tenere le posizioni ed erano costrette ad indietreggiare.
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01:12
Io ho preso la macchina, sono state due ore di viaggio.
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01:15
Poi da un certo punto non si può più usare la propria macchina privata perché è una zona pericolosa.
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01:21
Bisogna per forza andare con qualcuno del posto con dei volontari o con dei militari locali.
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01:38
Le strade sono tutte complicate, nel senso che quelle che ti indica Waze su
Google Maps
non si possono utilizzare.
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01:45
Bisogna fare dei giri molto più lunghi, schivare i ponti saltati, le zone minate.
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01:50
Perché i russi in questo ritiro, che dicono essere la dimostrazione della loro buona fede e della loro intenzione di pace, questo dicono nei negoziati in realtà, nel ritirarsi, hanno nominato il territorio che lasciavano e quindi muoversi può essere pericoloso.
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02:07
Per questo io a Kulikovo, a nord di Kiev, sono salita in macchina con un militare, quello che parla alla radio, che avete appena sentito e siamo andati ancora più a nord.
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02:17
Siamo andati verso cernie, Chernobyl.
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02:19
Chernobyl è la città assediata quasi trecentomila abitanti, è la piccola
Mariupol
, che i russi hanno circondato, mentre il centro che era ancora sotto il controllo ucraino, ma di una città, appunto, accerchiata quindi dove portare i rifornimenti, il cibo e la benzina era diventato quasi impossibile.
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02:35
Il centro, ancora sotto il controllo degli ucraini, veniva continuamente bombardato, esattamente come
Mariupol
.
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02:42
Sono stati bombardati civili in coda per il pane e quando sono arrivati gli aiuti è stato bombardato l'ospedale psichiatrico, è stato bombardato il reparto oncologico dell'ospedale di Chernobyl.
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02:54
E poi sono state bombardate infrastrutture come la centrale elettrica e questo ha fatto sì che Chernobyl fosse molto difficile ricaricare i telefoni, di utilizzare l'elettricità ovviamente in generale e anche la linea telefonica e internet ci sono solo in alcuni punti, e solo ogni tanto.
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03:14
Chernobyl è la città di
Denis
ed è la città della puntata sotto le bombe con Denis.
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03:30
Sono Cecilia Sala e questo è Stories, un podcast di Chora Media che vi racconta una storia dal mondo, ogni giorno.
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04:06
Dopo un viaggio complicato ci ho messo quarantotto ore a riuscire ad arrivare a Chernobyl.
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04:13
Ho bucato due gomme e il primo tentativo non è andato.
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04:17
Ho dormito in un asilo, in una cittadina in un villaggio a sud di
Chernobyl
.
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04:22
Ho riprovato la mattina dopo e sono riuscito ad arrivare.
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04:26
Sono con il fotografo Alfredo Bosco e siamo stati i primi giornalisti a riuscire ad arrivare qui.
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04:33
Chernobyl è stata assediata e circondata dai russi per un mese non si poteva passare e non c'è stata nessuna copertura stampa dall'interno.
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04:42
Mentre i soldati e la difesa territoriale locale combattevano con i russi per proteggere i confini della città.
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04:49
Ma tutto intorno c'erano le truppe russe.
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04:53
E mentre contemporaneamente sulla città piovevano missili e bombe dei raid aerei russi.
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04:59
La strada che abbiamo dovuto fare per arrivare qui è una strada che adesso è più sicura perché appunto è in corso la ritirata delle truppe russe da nord.
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05:09
Ma fino a tre giorni fa chi ha provato a raggiungere Chernobyl, dei giornalisti spagnoli, un convoglio con anche un parlamentare ucraino, i convogli umanitari sono stati colpiti.
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05:23
Una ragazza, una volontaria, è morta, il parlamentare morto, i giornalisti spagnoli sono stati feriti.
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05:29
C'erano anche parecchi problemi pratici per arrivare qui.
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05:31
In due occasioni abbiamo fatto una strada diversa rispetto a quella del giorno prima, proprio perché il tentativo era fallito.
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05:39
E nel fare la nuova strada abbiamo dovuto aspettare due volte che arrivassero i militari che arrivassero gli ingegneri militari
Ucraini
perché cerano due punti saltati e loro ne hanno approntati due provvisori, ovviamente poi andranno ricostruiti, ma servono per il passaggio, per i militari, per i rifornimenti da portare i militari di Chernobyl e poi anche per gli aiuti umanitari che devono arrivare urgentemente in città.
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06:17
Quando sono arrivata in città stava facendo buio.
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06:19
Ho fatto un giro, velocemente e sono dovuta andare all'ospedale numero quattro.
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06:26
É un ospedale che non è stato bombardato, mentre l'ospedale militare, l'ospedale numero due sono stati colpiti dai russi.
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06:33
É il mio posto sicuro per passare la notte è qui.
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06:36
Solo ieri sera è tornata la luce e l'elettricità, non c'è il riscaldamento.
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06:43
Non c'è l'acqua corrente.
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06:44
Il bagno è la strada.
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06:46
E il giardino fuori dall'ospedale.
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06:50
Adesso alcune delle persone che hanno trovato rifugio qui sono tornati negli shelter, nei bunker sotto le loro case.
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06:57
Perché, appunto, i russi se ne stanno andando.
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07:00
Ma fino a due sere fa, qui sotto e non è uno spazio grande, ve lo garantisco, ci dormivano centottanta persone.
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07:08
Adesso siamo una quarantina.
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07:11
L'ospedale come il resto della città è rimasto senza elettricità e senza acqua.
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07:15
Qui c'erano trentanove pazienti prima che i russi assediassero Chernobyl.
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07:21
Quello che è successo a questi trentanove pazienti è che tre sono stati rimandati a casa e non perché siano stati colpiti dalle bombe, appunto, questo ospedale è rimasto intatto.
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07:33
Ma ventidue dei rimanenti trentasei sono morti perché non potevano essere curati.
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07:51
L'accoglienza all'ospedale è stata molto calorosa.
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07:54
Sono i primi giornalisti internazionali che vedono da quando è iniziata la guerra.
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07:59
Ci hanno dato da mangiare della carne cotta alla brace, fuori dalla struttura.
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08:05
Non si possono ancora frequentare i piani superiori perché non è scampato del tutto il pericolo.
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08:11
È una città che è stata bombardata per un mese e che è stata isolata per un mese.
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08:16
Non si poteva uscire, non si poteva entrare.
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08:19
Ci sono centomila abitanti qui.
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08:21
Prima erano trecentomila, duecentomila sono scappati quando è cominciata la guerra ma prima che Chernobyl fosse completamente circondata dai russi.
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08:31
A cena ho conosciuto Ola, ho conosciuto Dimitri, ho conosciuto Andrei e Sergy.
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08:40
Tutti loro vivono da un mese senz'acqua, senza elettricità, senza riscaldamento.
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08:45
La luce, appunto, è appena tornata.
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08:47
L'acqua e il riscaldamento no.
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08:51
E domani vi racconterò cos'hanno visto, cos'hanno vissuto e alcune delle loro storie.
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09:02
Stories è un podcast di Cecilia Sala prodotto da Chora Media.
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09:06
La cura editoriale è di
Francesca Milano
.
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09:09
L'advisor è
Pablo Trincia
.
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09:11
La producer è
Monica De Benedictis
.
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09:13
La post-produzione e il sound design sono di Daniele Marinello.
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09:17
La sigla e la supervisione del suono della musica sono di
Luca Micheli
.
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Cecilia Sala
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