Dal 5 marzo la città di Chernihiv era rimasta isolata, accerchiata e sotto le bombe: dentro i cittadini che hanno organizzato la resistenza, fuori i russi, che hanno bombardato gli ospedali, le code dei civili in attesa della razione di pane, le centrali elettriche e l’acquedotto. Entrare a Chernihiv finora è stato impossibile. Noi ci siamo riusciti e abbiamo trovato una città distrutta.