Wednesday, Mar 23, 2022 • 5min

Ep.55: Il professore di geografia

Play Episode
Kamran Manafly ha 28 anni ed è un insegnante di geografia al liceo numero 498 di Mosca. Il clima nella sua scuola, come in tutte le altre, è cambiato quando è cominciata l’invasione. I suoi studenti gli facevano domande sulla guerra, lui aveva l’ordine di non rispondere se non ripetendo “le linee guida” diffuse dal governo centrale su come raccontare “l’operazione speciale” ai ragazzi. Ha detto che non era a suo agio con questa imposizione, e come lui molti altri insegnanti. Quando ha provato a tornare in classe, c’erano dei dei poliziotti che lo aspettavano per impedirglielo e, dietro a quei poliziotti, gli sguardi increduli dei suoi studenti.
Read more
Talking about
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Speakers
(1)
Cecilia Sala
Transcript
Verified
00:00
Chora.
Share
Cecilia Sala
00:12
Noi dovremmo vivere in un modo che ci permetta poi di non essere tormentati dalle nostre coscienze.
Share
00:18
Ma a scuola mi hanno detto che non posso avere nessuna posizione che non sia la posizione ufficiale della
Russia
.
Share
00:24
Eppure io ho la mia opinione e non sono da solo.
Share
00:27
A scuola molti insegnanti hanno una propria opinione e, sapete, non rispecchia quella dello Stato.
Share
00:34
A me non va di essere lo specchio della propaganda e sono orgoglioso di non avere paura di scriverlo.
Share
00:40
E sono orgoglioso di essere un insegnante.
Share
00:43
La mia coscienza è a posto e io adoro ogni singolo studente che ho avuto, che ho e che avrò.
Share
00:52
Kamran Manafly ha ventotto anni ed è, o meglio era, un professore di geografia in un liceo di
Mosca
.
Share
01:07
Sono Cecilia Sala e questo è Stories, un podcast di Chora Media che vi racconta una storia dal mondo ogni giorno.
Share
01:24
Kamran ha perso il lavoro perché si è rifiutato di seguire le linee guida decise dalle istituzioni della
Federazione Russa
.
Share
01:34
Sono delle linee guida specifiche che impongono come raccontare, in particolare agli studenti, questa guerra che, come sapete, lì non si può chiamare guerra.
Share
01:43
Lui, Kamran, insegna da sette anni.
Share
01:46
Dopo essersi laureato, ha seguito anche un corso di pedagogia e poi ha fatto pratica nel lavorare con i ragazzi come volontario alle Olimpiadi di geografia per adolescenti.
Share
01:56
Kamran ha detto che le conoscenze di base che i bambini russi acquisiscono a scuola sono molto buone, che i libri di testo sono di alta qualità e che in molte scuole c'era uno spirito di libertà, dove ogni insegnante in classe poteva sviluppare il pensiero critico degli studenti e poteva insegnare a modo suo.
Share
02:14
Da quando Kamran ha cominciato a insegnare sette anni fa, i primi problemi sono venuti fuori con le ultime elezioni.
Share
02:20
Gli insegnanti lavorano anche come scrutinatori ai seggi e, a lui non è successo, ma in altri quartieri i suoi colleghi gli hanno raccontato che hanno dovuto manipolare i conteggi, cioè hanno dovuto buttare delle schede elettorali e riscriverle.
Share
02:35
Ma dopo il ventiquattro febbraio, cioè dopo il giorno dell'invasione, il clima è cambiato in tutte le scuole.
Share
02:42
Kamran dice: "In effetti non riconoscevo più nemmeno la preside.
Share
02:46
Ci hanno inviato le linee guida sull'operazione speciale, come la chiamano loro.
Share
02:51
E noi dovevamo raccontarla ai ragazzi con le parole della propaganda e mostrandogli le immagini selezionate dalla propaganda.
Share
02:58
Naturalmente ho rifiutato ".
Share
03:01
All'inizio non ci sono stati grandi problemi.
Share
03:03
Come ha spiegato lui stesso, normalmente dei controlli per vedere parola per parola che cosa dici tu professore quando sei in classe, non ci sono.
Share
03:12
Ma pochi giorni dopo l'inizio della guerra, la preside e gli amministratori della scuola hanno riunito tutti gli insegnanti ed è successo questo.
Share
03:20
Ci hanno detto che non ci è permesso avere nostre opinioni.
Share
03:25
Questo dal momento che siamo dipendenti dello
Stato
.
Share
03:29
Questa frase mi ha colpito, non pensavo che i dipendenti pubblici fossero servi o schiavi.
Share
03:38
Kamran ha raccontato che era molto difficile non parlare della guerra, perché fin da quando è cominciata i ragazzi gli correvano incontro nei corridoi e ovviamente avevano milioni di domande.
Share
03:48
E ha detto che lui ha cercato il più possibile di rimanere neutrale e di spiegare la situazione senza fare politica.
Share
03:54
Ha detto che molte cose stanno andando storte, ma che il messaggio che ha passato agli studenti è che devono essere loro a trarre le conclusioni da soli.
Share
04:03
Kamran
dice: "I giovani di oggi sono grandi e amano la pace più delle generazioni precedenti e, per come sono fatti loro, non riescono proprio a capire che senso abbia andare laggiù e uccidere".
Share
04:17
L'otto marzo ha pubblicato su Instagram il post che vi ho letto all'inizio, quello in cui dice che la sua opinione e quella di molti insegnanti non corrisponde alle linee guida.
Share
04:26
Le linee guida sulla guerra, che come abbiamo già detto molte volte lì non si può chiamare guerra, decise dai vertici della
Federazione Russa
.
Share
04:35
Appena pubblica il post lo chiama la preside Tamara Korzheiko e gli dice: "Cancella subito il post o ti licenzio!"
Share
04:44
Lui non l'ha cancellato.
Share
04:47
Il giorno dopo si presenta a scuola, ma trova la
polizia
ad aspettarlo.
Share
04:51
È lì per impedirgli di parlare con i suoi studenti e salutarli l'ultima volta.
Share
04:56
I poliziotti, oltre a bloccarlo e a non farlo passare, gli urlano contro e lo insultano davanti a tutti.
Share
05:02
Kamran non si arrende subito.
Share
05:05
Chiama il sindacato di cui fa parte e chiede cosa può fare e quali moduli deve compilare per fare ricorso contro il suo licenziamento.
Share
05:12
Ma si rende subito conto che l'atmosfera è cambiata, quasi all'improvviso, anche dentro il sindacato.
Share
05:19
E a quel punto, invece di aspettare nel suo appartamento il momento in cui la
polizia
gli avrebbe bussato alla porta, fugge.
Share
05:33
Stories è un podcast di Cecilia Sala prodotto da Chora Media.
Share
05:37
La cura editoriale è di
Francesca Milano,
l'advisor
è Pablo Trincia,
la producer è
Monica De Benedictis,
la post-produzione e il sound design sono di Daniele Marinello, la sigla e la supervisione del suono e della musica sono di Luca Micheli.
Share
Add podcast
🇮🇹 Made with love & passion in Italy. 🌎 Enjoyed everywhere
Build n. 1.38.1
Cecilia Sala
BETA
Sign in
🌎