Wednesday, Mar 16, 2022 • 7min

Ep.50: In Russia c’è una frattura generazionale

Play Episode
La percezione che hanno i giovani russi di quello che sta succedendo è diversa da quella dei loro genitori e nonni, e nelle case si litiga. Gli adulti guardano la televisione russa, dove in questo momento la parola “guerra” è vietata, i giovani sanno usare il VPN e riescono ancora ad aprire Twitter (bannato) sul deepweb. Poi raccontano quello che scoprono ai genitori: qualcuno li ascolta, qualcuno li addita come “traditori della patria”.
Read more
Talking about
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Speakers
(1)
Cecilia Sala
Transcript
Verified
Cecilia Sala
00:36
A
Kiev
avevo conosciuto Nikita, forse ve lo ricordate è il ragazzo con la mamma che vive in
Russia
con i genitori che si sono separati da tanti anni e lei si è risposata con un militare russo?
Share
00:48
E forse vi ricordate delle sue telefonate surreali con la mamma che gli dice: "ma perché credi alla propaganda degli americani? Non c'è nessuna guerra, ma solo un'operazione speciale e mirata di denazificazione" con lui che le risponde che la guerra ce l'ha davanti agli occhi.
Share
01:04
Infatti mentre parlavamo, Nikita ed io eravamo in un quartiere residenziale di
Kiev
, eravamo di fronte ad un palazzo bucato da un missile russo e stavamo camminando sulle macerie.
Share
01:15
Nikita ha deciso di continuare a vivere a
Kiev
, ma per un momento c'è stata l'ipotesi che si trasferisse in
Russia
insieme a sua madre. Se fosse andata così, in questo momento guarderebbe la guerra da un altro punto di vista, quello del paese invasore.
Share
01:30
O forse no, Perché in
Russia
sta succedendo questo. La percezione che hanno i giovani di quello che accade in
Ucraina
è diversa da quella dei loro genitori e dei loro nonni. E in casa spesso si litiga.
Share
01:50
Sono Cecilia Sala e questo è Stories, un podcast di Chora Media che vi racconta una storia dal Mondo ogni giorno.
Share
02:11
Alcuni ragazzi russi hanno scritto al Guardian delle loro difficoltà a comunicare con i genitori da quando è cominciata l'invasione. "Mia mamma dice che sono un traditore della patria", ha scritto Dimitri Da
Mosca.
"Da quando è cominciata e io provo a spiegare ai miei cosa sta realmente accadendo. Durante la prima settimana ogni giorno ho mostrato ai miei genitori i video dei bombardamenti russi sulle città ucraine, ma niente ha avuto effetto su di loro".
Share
02:41
Qui c'è la prima frattura generazionale: l'idea che ti fai di una guerra ovviamente dipende da dove ti informi.
Share
02:54
Gli adulti guardano la televisione russa, sono abituati così negli anni, con quei canali con i volti e le voci dei conduttori, hanno instaurato un rapporto di fiducia. I canali di informazione dei giovani, invece, i blog e i social, in teoria in
Russia
sono spariti.
Share
03:12
Meta, cioè Facebook e Instagram è stata dichiarata fuori legge in quanto associazione eversiva. E anche Twitter è bannato. Ma i giovani sanno usare il VPN, che permette di geolocalizzarsi in un posto del mondo diverso da quello in cui realmente ci si trova e sanno che Twitter si è spostato sul dark web.
Share
03:31
Questo per permettere agli utenti che sanno muoversi nei meandri dell'internet, coperto tra virgolette e segreto, di continuare ad usare la piattaforma senza essere individuati e quindi puniti dalle autorità russe.
Share
03:46
Torniamo a Dimitri. Lui a un certo punto dice di essersi reso conto che parlare con i suoi genitori non è stato utile e che forse ha anche peggiorato le cose. A dire il vero la mia insistenza li ha resi ancora più convinti di avere ragione. Dopo la prima settimana di guerra e di discussioni me ne sono andato di casa.
Share
04:06
Da allora però mia mamma continua a mandarmi gli sms in cui mi scrive che sto tradendo il mio Paese. Oltre alla questione del tradimento, a un certo punto la mamma di Dimitri manda a suo figlio un video dei bombardamenti di
Mariupol
in cui si dice che è tutta una messa in scena.
Share
04:23
Il video è montato insieme a un altro video che non c'entra niente che il video di una protesta contro la guerra che si è tenuta in
Austria
e lì gli attivisti si sono messi nei sacchi di plastica, come è stato fatto per i cadaveri di
Mariupol
e poi, ovviamente, finito il flash mob, sono usciti.
Share
04:42
Con questo montaggio il video mandato dalla mamma di Dimitri sostiene che i morti non siano veramente morti e che i feriti siano attori truccati. Dimitri dice di essere disgustato e dice che non sa se riuscirà mai più a sedersi a tavola con i suoi genitori e che non sa neanche se loro riusciranno mai a smettere di vederlo come un nemico della patria.
Share
05:04
Ovviamente, visto che le nostre comunicazioni con la
Russia
sono praticamente tagliate rispetto a un po' di tempo fa, riuscire comunque a conoscere delle storie come queste è molto importante per capire che tipo di situazione si è creata lì e se regga il fronte compatto che crede alla propaganda di Putin, oppure se la propaganda è stata bucata e il consenso per Putin e per la sua guerra non è così ampio-
Share
05:32
Per
Victoria
, anche lei una ragazza di
Mosca
le cose vanno un po' meglio. Lei, come Dimitri, sta cercando di convincere ciascun membro della sua famiglia di che cosa stia realmente succedendo in
Ucraina.
Share
05:44
Ha cominciato da sua madre che all'inizio era scettica, ma adesso mi sta a sentire. poi ha fatto una lista e ha detto che vuole convincere tutti i suoi familiari procedendo uno alla volta e non passando a quello dopo, finché la missione con quello prima non è riuscita.
Share
05:60
In questo momento tocca ai suoi cugini. Questa cosa è interessante perché anche in
Ucraina
molti attivisti, in particolare a
Kiev
, e io ne ho conosciuto uno che si chiama Vova, fa parte di un gruppo hacker, e il loro obiettivo non è solo interrompere le trasmissioni dei media russi o bloccare il sito del
Cremlino
per alcuni minuti.
Share
06:20
Stanno cercando di contattare direttamente online quanti più russi possibili, facendo anche una targhettizzazione, cercando di capire quelli che potrebbero essere più sensibili alle informazioni che arrivano
dall'Ucraina
.
Share
06:32
Loro cercano proprio persone come Dimitri e Veronica che possano aiutarli a diffondere quello che sta succedendo in
Ucraina
. E le immagini vere di quello che succede a Mariupol tra i russi e pensano che oltre alla resistenza civile e alla resistenza armata, questa guerra non possa finire se non succede anche qualcosa in
Russia
; se in
Russia
non aumenta la pressione su Putin E se i vertici a
Mosca
non si rendono conto che il consenso per questa guerra diminuisce di giorno in giorno.
Share
07:10
Stories è un podcast di Cecilia Sala prodotto da Chora Media. La cura editoriale è di
Francesca Milano,
l'advisor
è Pablo Trincia
, la producer è
Monica De Benedictis
, la post-produzione e il sound design sono di Daniele Marinello, la sigla e la supervisione del suono e della musica sono di Luca Micheli
Share
Add podcast
🇮🇹 Made with love & passion in Italy. 🌎 Enjoyed everywhere
Build n. 1.38.1
Cecilia Sala
BETA
Sign in
🌎