La percezione che hanno i giovani russi di quello che sta succedendo è diversa da quella dei loro genitori e nonni, e nelle case si litiga. Gli adulti guardano la televisione russa, dove in questo momento la parola “guerra” è vietata, i giovani sanno usare il VPN e riescono ancora ad aprire Twitter (bannato) sul deepweb. Poi raccontano quello che scoprono ai genitori: qualcuno li ascolta, qualcuno li addita come “traditori della patria”.