Monday, Feb 28, 2022 • 11min

Ep.38: Con le unghie, con i denti e con le molotov

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Questione di priorità: il poco carburante che c’è non è in vendita per chi vuole fare rifornimento e scappare in auto, ma è destinato a chi resta. I cittadini ucraini lo usano per preparare molotov con bottiglie e lattine. Il piano è: lanciarle dalle finestre sui carri armati russi, qualora dovessero riuscire a entrare a Kyiv. La guerra partigiana si combatte così e a combatterla sono civili che non posseggono armi: c’è chi si arma con coltelli, chi con martelli per resistere all’invasione russa e per uccidere i russi infiltrati in città.
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Talking about
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Speakers
(1)
Cecilia Sala
Transcript
Verified
00:07
Chora
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Cecilia Sala
00:09
È lunedì mattina sono uscita per la prima volta perché è finito il coprifuoco dall'hotel di
Kiev
dove sono, dove sono arrivata ieri.
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00:22
In questo momento sto andando verso il sono già in centro, sto andando proprio nel insomma nel cuore della capitale verso
Maidan
a cercare alcuni dei checkpoint dei civili, alcune delle persone che anche quelle che non avevano nessun tipo di esperienza con le armi, mentre altri civili dopo il duemila quattordici, dopo l'invasione e l'occupazione russa della
Crimea
, dopo l'inizio della guerra est nel
Donbass
e dopo le manifestazioni di
Maidan
che hanno messo in fuga il governo filo russo a
Kiev
, da allora molti civili come come Natalie, come tutti quelli della sua brigata, della Brigata Morussia, hanno capito che la minaccia russa non sarebbe finita lì, hanno iniziato ad imparare a curare i feriti d'arma da fuoco o a imparare a combattere.
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01:19
In questo momento io stamattina ho visto un video che mi ha colpito molto che è il video di una ragazza con i capelli biondi, con gli occhi chiari, che impugna un fucile e che dice che la mandano il fronte, che lei ha deciso di farlo spontaneamente ma nel dirlo piange, racconta che lei non ha nessun tipo di competenza, che ha iniziato a maneggiare un'arma per la prima volta due giorni fa e che l'unica cosa che vuole é poter continuare a vivere in
Ucraina
e a vivere nel suo paese non occupato da una potenza straniera e dalle truppe del nemico.
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01:58
I just want to live in my own country, that's all.
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01:58
Well, you are fighting for it. Very brave. Do you know how to use the gun?
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02:06
No... a little bit. We started to teach two days ago. It's awful.
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Cecilia Sala
02:27
Mi sono messa un attimo a camminare in un punto più riparato, c'è c'è molto vento a
Kiev
, temo che lo ascolterete in tutta la registrazione, sto andando a vedere i punti di raccolta dove si riuniscono i volontari civili, appunto in particolare la cosa più incredibile sono quelli che non hanno già iniziato ad addestrarsi tempo fa come volontari, ma che si ritrovano in questa situazione solo solo adesso, solo in questo momento e solo da quando giovedì all'alba
Putin
ha dato ordine di partire con l'invasione totale.
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03:08
Sono
Cecilia Sala
e questo è Stories, un podcast di Chora Media che vi racconta una storia dal mondo, ogni giorno.
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03:28
Anche se il coprifuoco è finito alle otto di questa mattina, di persone, di macchine in giro per
Kiev
ce ne sono poche, ci sono dei combattimenti in giro per la città che sono non con i carri armati e le truppe russe, ma con degli infiltrati, dei sabotatori, dei provocatori russi.
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03:50
Ieri ne sono stati arrestati due che cercavano di introdursi nella città con un'ambulanza.
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03:55
Due giorni prima ci avevano provato, avevano prima ucciso dai soldati ucraini su un mezzo blindato ucraino, si erano tolti i loro vestiti, si erano messi le divise degli ucraini sul loro mezzo blindato ma erano in realtà ovviamente dei russi sul loro mezzo blindato provavano a entrare a
Kiev
.
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04:13
Quindi in città esistono questo tipo di combattimenti e stamattina ho sentito Veronica che è sempre a casa sua, la notte scende nel bunker, non ha ancora trovato come comprare benzina per potersi muovere dalla città, cosa che per la zona in cui si trova lei, visto che è circondata da combattimenti in questo momento comunque non non sarebbe possibile.
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04:37
Stasera andrò da loro, lei è uscita per andare a comprare del cibo perché non ne ha più in casa e ha visto varie macchine bruciate intorno al complesso residenziale dove abita.
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04:48
Lei sta quindici minuti dal confine di nord ovest della città, quindi dove ci sono invece i veri e propri combattimenti con i colpi di mortaio, con l'artiglieria, con i carri armati russi.
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04:59
Ma anche dentro l'anello che circonda la città ci sono questo tipo di fenomeni di guerriglia con quelli che gli ucraini, i civili armati l'esercito e la polizia considerano o scoprono essere agenti russi.
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05:16
Questo tipo di guerriglia armata dentro la città è quella che abbiamo definito la guerra partigiana e quando abbiamo detto che a
Kiev
i cittadini preparano la guerra partigiana, la stanno facendo contro gli agenti russi, sono pronti a farla anche contro i veri e propri soldati in divisa con i mezzi
dell'Esercito Russo
, se riuscissero ad entrare, cosa che a questo momento è quasi ora di pranzo, non sono ancora riusciti a fare.
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05:44
Per farvi un altro esempio qui a
Kiev
, ed è un altro posto dove oggi cercherò di andare se ce la faccio, il primo obiettivo sono i checkpoint dei civili armati ai confini della città.
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05:56
So già in quale voglio andare, ovviamente la città semi deserta, nessuno è disponibile a darti passaggi in macchina in questo momento e quindi la complicazione è questa.
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06:08
Ma oltre ai checkpoint dei civili armati e ci sono zone di raccolta di bottiglie di vetro dove qui a
Kiev
come a
Charkiv
, che è la seconda città più importante e più popolosa, con un milione di abitanti, anche quella sotto assedio, che si trova nell'est, in queste due città ci sono punti di raccolta dove tutti i cittadini portano bottiglie di vetro vuote che servono per preparare le
molotov
per la guerra partigiana, contro gli agenti russi e appunto contro i militari, se riusciranno ad entrare.
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06:42
---
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Cecilia Sala
06:46
Non ho trovato i checkpoint o meglio ne ho trovato un milione perché la città è completamente militarizzata, ma non si possono fotografare perché sono punti sensibili perché i russi non devono sapere dove troveranno sorprese e perché tra questi checkpoint alcuni sono delle trappole.
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07:03
Quindi non si possono fotografare, ovviamente ne quelli dell'Esercito ne quelli dei civili armati ma ho trovato le
molotov
e il rumore di vetri che sentite in sottofondo sono dei ragazzi che si preparano a fare la guerriglia, appunto la guerra partigiana, contro i russi.
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07:20
Ho incontrato questi ragazzi che stanno in questo momento trasportando sono nove sacchi pieni stracolmi di bottiglie di vetro, saranno cinquanta bottiglie a sacco.
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07:33
Il piano qual è? Adesso, ci sono le bottiglie di vetro, si va a prendere la benzina che tra l'altro è impossibile da trovare perché moltissimi hanno preso la macchina per scappare, ma i distributori di benzina hanno conservato della benzina per la guerriglia, per la guerra contro i russi che non vendono a nessun prezzo a chi vuole scappare.
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07:56
Questa benzina serve per le
molotov
che si fanno sia con le bottiglie di vetro che con le lattine, perché sono più facili da trasportare perché non si rompono e dai palazzi se i carri russi riusciranno ad entrare e sfileranno per le strade di
Kiev
, dal terzo piano, dal quarto piano, dal quinto piano dei palazzi, i cittadini di
Kiev
lanceranno le
molotov
dentro il foro superiore dei carri armati russi.
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08:23
Purtroppo, almeno per oggi, non sono riuscita a parlare con nessuno dei civili armati ai checkpoint, proprio perché ovviamente non ci si può fermare lì, non si possono fotografare, non si possono intervistare le persone che li stanno in questo momento presidiando.
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08:44
---
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Cecilia Sala
08:56
Ma torniamo alle
molotov
.
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08:58
Il ragazzo che è un po' il caposquadra di questo gruppo che ha radunato queste centinaia di bottiglie di vetro e di lattine e che è andato a prendere la benzina tenuta da parte per loro dai benzinai di
Kiev
, mi ha raccontato quando e come ha imparato a usare le
molotov
.
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09:17
Ed è stato nel 2014, nel momento della rivoluzione della dignità, come è stata soprannominata qui, nel momento delle manifestazioni di
Maidan
a
Kiev
, nel centro di
Kiev
, che poi si sono diffuse anche in altre zone del paese e che avevano appunto messo in fuga, erano state proteste, come abbiamo raccontato, anche violente, avevano messo in fuga il governo amico dei russi che all'epoca era al potere qui in
Ucraina
.
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09:49
---
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Cecilia Sala
09:53
Anche il ragazzo delle
molotov
mi ha aiutato a trovare civili armati ai checkpoint.
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09:60
Questa questa telefonata ha questo scopo, ovviamente anche in questo caso la risposta è stata "non è possibile in questo momento" perché giustamente hanno altre priorità e non è possibile, appunto, perché tutto quello che loro stanno facendo sono informazioni sensibili che non devono trapelare e che i russi non devono conoscere.
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10:20
Però sono davvero tantissimi, ci sono civili addirittura che non hanno neanche un kalashnikov, perché le persone che vogliono aiutare in questo momento la resistenza a
Kiev
sono più delle armi a disposizione.
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10:33
Quindi ci sono civili armati con un semplice pistola che possedevano già o addirittura coltelli e martelli, che si rendono identificabili solo con un nastro giallo, con dello scotch giallo legato intorno al braccio sinistro.
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10:46
Ma fermano tutti, chiedono i documenti perché hanno paura che ci siano dei russi in città.
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10:51
Anzi, sono sicuri che i russi ci siano già da almeno uno o due mesi, che vivano qui a
Kiev
da uno o due mesi e che siano la rete di supporto per avere informazioni da dare all'Esercito russo e per organizzare la guerriglia qui a
Kiev
.
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11:07
Noi ci sentiamo domani sempre da
Kiev
.
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11:14
Stories è un podcast di
Cecilia Sala
, prodotto da Chora Media.
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11:18
La cura editoriale è di Francesca Milano, l'advisor è
Pablo Trincia
, la producer è Monica De Benedictis, la post-produzione e il sound design sono di Daniele Marinello, la sigla e la supervisione del suono della musica sono di Luca Micheli.
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Cecilia Sala
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