Sunday, Feb 27, 2022 • 9min

Ep.37: Arrivare a Kyiv all’alba del coprifuoco

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La capitale Kyiv è sotto le bombe: quando ci arrivo, con un treno notturno, il primo suono che sento è la sirena che annuncia i bombardamenti. In città c’è il coprifuoco, non si può stare fuori: chiunque venga sorpreso a girare per strada sarà considerato un nemico. Riesco a raggiungere l’hotel, e fino alla fine del coprifuoco non potrò uscire. Si tratta - in teoria - di un bell’albergo, anche se adesso ha tutti i vetri oscurati, è vietato accendere le luci e gli ingressi sono sbarrati con dei sacchi di sabbia. La stanza è bella, ma non la userò: di notte io e tutti gli altri ospiti dovremo rifugiarci nel bunker sotterraneo.
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Talking about
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Speakers
(1)
Cecilia Sala
Transcript
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Cecilia Sala
00:01
Sono partita per
Kiev
questa notte da un paesino in cui ero, in cui avevo fatto una sosta, che era a metà strada tra le Leopoli e la capitale.
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00:09
Da lì ho preso un treno notturno con le cuccette, non sapevo se sarebbe passato, non lo sapevo con certezza e alla fine è passato all'una e cinquantacinque di notte.
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00:19
C'erano pochissime persone, in realtà c'erano due signore al binario per quel treno per
Kiev
.
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00:25
Quando sono salita non sapevo se il treno sarebbe arrivato a destinazione, perché qui ovviamente le cose cambiano di ora in ora basta una bomba, basta un missile, basta che l'Esercito Ucraino decida di far saltare un ponte, come era successo ieri, è successo anche questa mattina e ovviamente lo fanno per bloccare il passaggio ai russi.
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00:42
Basta una di queste cose e si ferma tutto.
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00:51
Sono Cecilia Sala e questo è Stories un podcast di Chora Media che vi racconta una storia dal mondo, ogni giorno.
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01:16
Io sono salita sul treno con il mio zaino e la mia borsa e poi con due pacchi di emmenthal, due pacchi di salame già affettato, i Tuk, tre bottiglie di acqua grande, le pile, la carta igienica il il mango essiccato che è ultracalorico quindi in caso di necessità ci resisti per un po', un pacco di riso che si può cucinare anche con un bollitore in qualsiasi albergo, è compatto, si conserva e riempie, il Nescafè e poi mi sono portata anche una boccetta piccola di quelle di whisky che si comprano nei supermarket o negli autogrill e mi serve nel caso di notte mi venga l'ansia.
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01:53
Le scorte servono, ovviamente, perché se il treno rimane bloccato non sai per quanto sarai bloccato, non sai quando, non sai chi potrà venire a recuperarti.
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02:02
E se non resti bloccato, serve comunque a
Kiev
perché c'è il coprifuoco e quindi tutti i negozi sono chiusi ma è così da giorni e sarà sempre peggio, anche quando riapriranno avranno poche cose e delle code infinite.
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02:13
Sono arrivata alla stazione principale di
Kiev
questa mattina alle sette.
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02:17
Il coprifuoco era iniziato ieri pomeriggio e finirà se non ci sono sorprese domani mattina.
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02:23
È un coprifuoco serio, la città era completamente deserta.
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02:27
Diciamo il mio piano era ovviamente se quando prendo il treno non so ore dopo quale sarà la situazione, quindi il mio piano era se quando arrivo a ci sono bombardamenti o ci sono dei combattimenti addirittura nella zona della stazione centrale mi sarei infilata nella stazione della metropolitana, che ovviamente ha una fermata dove c'è la stazione centrale e che è un bunker naturale che, come sapete, è stato usato molte volte da quando è iniziata l'invasione.
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02:55
Non c'erano bombardamenti in quel momento, quindi io esco, so che devo camminare un'ora per arrivare all'hotel e a un certo punto suonano le sirene che avvisano dei bombardamenti aerei.
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03:05
Io in quel momento non posso fare nulla perché comunque il bunker che conosco, dove mi farebbero entrare, il più vicino che ho è quello dell'hotel.
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03:19
Continuo a camminare, supero una collina con i giardini in centro e a quel punto mi fermano due uomini, uno vestito tutto di nero, uno vestito con la mimetica, entrambi con il mitra, perché appunto, c'è il coprifuoco e quindi in teoria non si può girare.
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03:33
Io gli faccio vedere i miei documenti, gli faccio vedere il tesserino da giornalista, gli faccio vedere l'autorizzazione perché ovviamente avevo sentito la difesa ucraina, avevo fatto tutta una serie di passaggi per potermi spostare dalla stazione all'hotel il più in sicurezza possibile.
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03:48
Quello che ha detto l'Esercito Ucraino è che durante questo coprifuoco chiunque su un'auto o a piedi o su qualsiasi mezzo venga visto girare in città, sarà considerato il nemico cioè sarà considerato un sabotatore, una spia, un agente provocatore, un terrorista russo.
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04:04
Mentre sto facendo questo controllo che dura molto, mi perquisiscono lo zaino, mi perquisiscono la borsa in cui ho dentro il cibo, la carta igienica, le pile, eccetera, si sentono due esplosioni abbastanza vicino al punto in cui siamo e quello il momento in cui i due paramilitari innanzitutto hanno cose più importanti da fare che stare appresso a me e anche in cui per la mia sicurezza mi lasciano andare.
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04:29
Gli ho fatto vedere la prenotazione dell'hotel, sapevano che andavo in un posto sicuro dove c'era un rifugio sotterraneo, dove c'era un bunker.
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04:36
Ma l'hotel è completamente chiuso quindi tutti gli accessi non capisci come fai ad entrare, anche se sai che è aperto e hai una prenotazione quindi alla fine sono andata dietro dove c'è il parcheggio dell'hotel, una persona per fortuna è uscita a fumarsi una sigaretta, a quel punto gli ho spiegato chi ero e gli ho spiegato che avevo prenotato.
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04:54
Mi ha fatto entrare da dietro dal parcheggio, ho passato la sicurezza di nuovo con tutti i controlli dei miei documenti, dei miei delle cose che ho con me, la perquisizione delle borse, della borsa, del mio zaino, della borsa con il cibo.
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05:07
A quel punto sono dentro l'hotel e so che dal mio hotel fortificato non ti fanno uscire per nessuna ragione al mondo, giustamente, finché non è finito il coprifuoco.
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05:17
Il mio hotel è un bellissimo albergo, anche se è difficile da capire perché nella hall tutti i vetri sono stati oscurati, è vietato accendere le luci, tutta la disposizione delle sedie delle poltrone è stata cambiata, è vietato accendere le luci perché nel caso arrivi il nemico non deve capire cosa si sta muovendo dentro, sia a tutela degli ospiti dell'hotel, sia perché potrebbero invece dover intervenire dall'interno per difenderci dei militari ucraini.
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05:45
Ci sono le porte a vetri, come spesso accade negli hotel, e quindi sono state progressivamente coperte tutte con i sacchi di sabbia.
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05:52
---
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Cecilia Sala
05:59
Poi in treno, nella cuccetta accanto alla mia c'era signore ucraino, credo cinquantenne, che russava moltissimo, quindi ho dormito molto poco questa notte.
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06:09
Il letto di questo hotel, molto comodo, l'ho provato quando sono arrivata dopo aver fatto tutte le procedure per un'oretta però tutti, me e tutti gli altri ospiti dell'hotel, sanno che comunque le notti le passeremo nel rifugio sotterraneo e nel bunker.
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06:26
Ho scelto questo hotel anche perché pare che sia uno di quelli con più scorte di viveri però comunque puoi fare due pasti, c'è il la colazione e la cena, non c'è il pranzo, le porzioni non sono abbondanti.
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06:40
Ovviamente nessuno sa quando e come e se si potranno fare altre scorte di cibo, quindi bisogna stare molto attenti.
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06:48
Anche se è un hotel di lusso, ti chiedono di conservarti il bicchiere di plastica per giorni, perché anche di tutto il resto ovviamente non si sa quando se ne potranno avere degli altri, da dove arriveranno, come arriveranno e ovviamente dipende da come si metterà la situazione qui.
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07:05
Per quanto possa sembrare assurda una frase così, in questo momento le cose a
Kiev
sono messe abbastanza bene, o meglio, sono messe meglio delle aspettative.
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07:15
Se c'è il coprifuoco in questo momento è anche perché ci si aspettava, si temeva che i russi potessero avanzare più di quanto non stiano facendo.
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07:25
La verità è che comunque gli ucraini stanno riuscendo a bloccarli nelle periferie della città senza farli arrivare dentro al cuore di
Kiev
.
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07:33
I russi vorrebbero entrare dentro al cuore di
Kiev
, arrivare anche ai palazzi del potere, perché il loro obiettivo è decapitare l'attuale governo, perché poi questo gli renderebbe tutto più semplice invece che dover conquistare tutto il territorio, tra l'altro vastissimo più grande della
Francia
, dell'Ucraina, tu decapiti l'organizzazione centrale e in quel momento hai già vinto poi dovrai comunque tenere gli altri territori, ma hai già portato a termine quella che è la loro missione.
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08:02
Quindi per quanto riguarda la guerra combattuta qui, le cose vanno male, ma non malissimo, nel senso che l'Esercito Ucraino resiste appunto sopra le aspettative di chiunque su quelle che sarebbero potute essere le loro prestazioni e questo perché
l'Esercito Russo
è sicuramente tecnicamente superiore ma la motivazione degli ucraini non ce l'ha.
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08:23
Ci sono diciottenne russi che non hanno la più pallida idea del perché siano finiti qui a combattere.
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08:29
Gli ucraini che si difendono invece stanno tutti perché lo stanno facendo.
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08:33
I russi possono lanciare missili, possono far piovere le bombe dal cielo, ma non riescono ad avanzare a terra, almeno fino al momento in cui esce questa puntata.
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08:43
Noi ci sentiamo domani da
Kiev
e se tutto va bene il coprifuoco sarà finito e vi potrò raccontare le persone che incontro e quello che vedo in giro per la città.
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08:58
Stories è un podcast di Cecilia Sala, prodotto da Chora Media.
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09:02
La cura editoriale è di Francesca Milano, l'advisor è
Pablo Trincia
, la producer è Monica De Benedictis, la post-produzione il sound design sono di Daniele Marinello, la sigla e la supervisione del suono della musica sono di Luca Micheli.
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