Panasaya ha 22 anni e quasi un anno e mezzo fa è salita sul palco dell’università di Bangkok per chiedere la riforma della monarchia e per questo è finita in carcere. Adesso è stata temporaneamente rilasciata su cauzione: le hanno concesso la libertà fino a maggio e solo per finire l’università. Poi dovrà tornare dentro. Ma intanto, in Thailandia, migliaia di studenti hanno deciso di appoggiare la battaglia di Panasaya e da mesi organizzano manifestazioni contro il re.
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Cecilia Sala
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Chora
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Cecilia Sala
00:15
Siamo nel campus dell'università di
Bangkok
, in
Thailandia
, c'è il fumo artificiale che si diffonde sul palco e quando si disperde compare una ragazza con gli occhiali, ha ventidue anni si chiama Panasaya, ma in
Thailandia
tutti hanno un soprannome e il suo è Rung che vuol dire arcobaleno.
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00:33
In mano ha un manifesto politico in dieci punti per chiedere quello che fino a questo momento era impensabile, la riforma della monarchia.
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00:43
Limitare i poteri di un re semi divino che i thailandesi vengono istruiti ad adorare da quando vanno all'asilo.
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00:50
La folla l'applaude, ma questa per Panasaya è l'ultima buona notizia.
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01:02
Sono Cecilia Sala e questo è Stories, un podcast di Chora Media che vi racconta una storia dal mondo, ogni giorno.
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01:26
È passato quasi un anno e mezzo dalla sera in cui Panasaya è salita su quel palco.
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01:31
Dopo lei è finita in carcere.
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01:34
Invece il generale
Prayut
è ancora primo ministro e il re é ancora sul trono con pieni poteri.
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01:40
Ha un patrimonio di ottanta miliardi di dollari, una villa in
Baviera
, è sposato con la quarta moglie ma ha anche una concubina ufficiale.
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01:48
Adesso Panasaya, detta Rung, è stata temporaneamente rilasciata su cauzione.
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01:53
Le hanno concesso di vivere fuori dal carcere fino a maggio e solo per finire l'università, poi dovrà tornare dentro.
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02:01
Su di lei pesano due accuse di lesa maestà e una di sedizione e potrebbero costarle fino a quarant'anni di carcere.
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02:11
Insieme a un piccolo gruppo di attivisti lei sta pagando un prezzo molto alto per aver detto quello che pensa un numero crescente di giovani, cioè che il paese dei sorrisi, come alla
Thailandia
piace definirsi, ha bisogno di una rivoluzione.
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02:26
In
Thailandia
da mesi migliaia di studenti organizzano manifestazioni contro il
Governo
.
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02:30
Vogliono le dimissioni del primo ministro generale, la riforma della monarchia e una nuova Costituzione.
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02:37
La definizione "Paese dei Sorrisi" è un ottimo brand, anche se non tutti thailandesi ci credono, fuori dai confini funziona benissimo.
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02:45
La rappresentazione è sole, spiagge, foto ricordo in groppa agli elefanti, cibo di strada e gente di buon umore.
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02:52
E questo è il volto che da sempre chi comanda
Bangkok
vuole mostrare all'estero.
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03:01
Ma la
Thailandia
è uno dei paesi con le peggiori diseguaglianze sociali e ha una cultura molto gerarchica.
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03:07
Il rispetto e l'obbedienza verso i più anziani, ma soprattutto verso i più potenti, sono considerati fondamentali e sono inculcati dalle famiglie e dalla scuola.
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03:17
Chiaramente questo riguarda soprattutto il re, che è semidivino e va adorato.
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03:22
Questo per legge, sta scritto nella Costituzione e se non dimostri di farlo, rischi.
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03:28
Fino a una quindicina di anni fa tutto questo non rappresentava un problema e nessuno lo metteva in discussione.
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03:34
Il precedente sovrano, che è stato sul trono per sette decenni, era sinceramente venerato.
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Lui era parco di spese, era considerato uno che viveva il ruolo con una certa dose di umiltà non scontata, che si occupava molto delle aree povere e si impegnava per lo sviluppo del paese.
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03:52
Ma quando lui ha iniziato a diventare molto anziano, sempre più thailandesi hanno iniziato a farsi domande;
sull'Esercito
al
Governo
, sulla dozzina di famiglie straricche tutte legate ai militari e ai politici coinvolti in faccende di corruzione.
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04:07
Il vecchio re muore e il figlio
Vajiralongkorn
con sale al trono.
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04:12
In quel momento qualcosa si rompe.
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Lui è molto diverso dal padre, spende, sta quasi sempre in
Germania
nella sua villa in
Baviera
, non visita i villaggi e non si mescola mai con i sudditi.
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04:26
I thailandesi fanno moltissimo gossip su di lui e lui gli ha sempre dato parecchi pretesti.
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04:32
In realtà anche i monarchici lo amano il giusto proprio perché non ha niente a che vedere con quello a cui li aveva abituati suo padre.
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04:42
Adesso molti giovani, come Panasaya, hanno dichiarato guerra alla
Thailandia
, ossessionata dalle gerarchie e straordinariamente diseguale e per loro il re è il bersaglio perfetto.
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04:54
Panasaya poi da quel palco e con quelle richieste che nessuno aveva osato fare prima è stata un sasso nello stagno.
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05:02
Lì sono cominciate le proteste degli studenti e i manifestanti tenevano le tre dita alzate come i dissidenti del film Hanger Games.
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05:10
Questo finché il
Governo
non ha iniziato ad arrestarli.
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05:15
Per molti thailandesi delle generazioni dei genitori e dei nonni, le richieste dei giovani sono quasi blasfeme.
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05:21
Come dicevamo anche a loro la attuale re non convince troppo, ma sfidarlo non si può.
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05:28
In
Thailandia
e per queste generazioni è più grave che ripudiare il padre.
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05:33
Gli adulti e gli anziani si preoccupano anche perché sanno che se i giovani non ci credono più, significa che l'incantesimo della monarchia si è già spezzato.
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05:43
I ragazzi e le ragazzi infatti ormai ammettono pubblicamente di non sentirsi rappresentati dal sovrano e sono talmente tanti che continuare ad applicare le leggi sul vilipendio e sulla sedizione è quasi impossibile.
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05:56
E la prima ad ammetterlo pubblicamente era stata Panasaya.
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06:00
Se, come sembra, quello che ha innescato lei è un cambiamento capace di contagiare una generazione intera, quando avrà finito di scontare la pena, potrebbe scoprire di aver fatto la storia.
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06:18
Stories è un podcast di Cecilia Sala, prodotto da Chora Media.
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06:22
A questo episodio ha collaborato Alessandro Ursic, la cura editoriale è di Francesca Milano l'advisor è
Pablo Trincia
, la producer è Monica De Benedictis, la post-produzione e il sound design sono di Daniele Marinello, la sigla e la supervisione del suono della musica sono di Luca Micheli.