Tuesday, Feb 22, 2022 • 9min

Ep.32: Un dialogo unico in una Corte francese

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“Signori, con tutto il mio dolore, vi voglio dire che non avrete il mio odio”. “E lei ha il mio amore, glielo dico guardandola negli occhi”. Questo scambio di battute è avvenuto nell’aula Voltaire della Corte d’Assise di Parigi, tra Roseline Hamel, la sorella del sacerdote sgozzato da due giovani terroristi islamisti, e Farid Khelil, accusato di complicità nell’attentato.
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Talking about
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Speakers
(1)
Cecilia Sala
Transcript
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00:07
Chora
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00:14
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Cecilia Sala
00:23
Parla Roseline "Signori, con tutto il mio dolore vi voglio dire che non avrete il mio odio"
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00:31
Risponde Farid "E lei ha il mio amore, glielo dico guardandola negli occhi."
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00:40
Questo scambio è avvenuto venerdì nell'aula Voltaire della corte d'Assise di
Parigi
.
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00:45
Roseline è la sorella di padre Hamel, un sacerdote sgozzato sull'altare alla fine della messa da due giovanissimi terroristi islamisti.
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00:55
Farid è il cugino di uno degli assassini, è considerato anche lui un fondamentalista ed è accusato di complicità nell'attentato.
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01:04
È un dialogo unico.
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01:06
Non era mai avvenuto qualcosa di simile nella catena di processi per terrorismo in
Francia
.
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01:12
Di solito le vittime, quindi le mogli, i mariti, i genitori e i figli mostrano dolore e anche comprensibilmente molto odio.
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01:20
Fanno domande ma non ottengono mai risposta dalle gabbie degli imputati, che spesso sono sembrati distratti o quasi indifferenti a quello che stava succedendo e questo si è visto molto spesso nei mesi delle infinite udienze per la strage del
Bataclan
.
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01:34
È per questo che quello che è appena successo nella corte d'Assise che deve giudicare l'attentato di una parrocchia di campagna, in
Francia
sta diventando un simbolo.
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01:51
Sono Cecilia Sala e questo è Stories un podcast di Chora Media che vi racconta una storia dal mondo, ogni giorno.
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02:12
Per capire questa storia bisogna tornare a quel giorno.
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02:16
Immaginate una chiesa, ne piccola ne grande, che ha per facciata una torre quadrata, un po' tozza, pietra bianca, tetti a punta nessuna decorazione esterna.
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02:27
Siamo a Saint Etienne, una cittadina di ventotto mila abitanti in
Normandia
, dipartimento della
Senna Marittima
, è il nord della
Francia
.
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02:36
Siamo a una trentina di chilometri dalle spiagge dello sbarco, quelle dove all'alba del sei giugno quarantaquattro, migliaia di soldati alleati hanno attraversato la
Manica
per liberare la
Francia
e
l'Europa
dal nazismo.
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02:49
La chiesa parrocchiale dedicata proprio a
Saint Etienne
, ha una sola navata, le pareti spoglie, nessun tesoro artistico, solo un'antica statua di legno scolpito e dipinto che raffigura Sant'anna.
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03:16
---
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Cecilia Sala
03:19
È la mattina di un giorno feriale, è un lunedì ed è il venticinque luglio duemila e sedici.
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03:25
La messa comincia alle nove, celebra l'abate Hamel che a ottantasette anni.
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03:31
Assistono cinque persone, tre suore e una coppia.
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03:35
Anche i due anziani della coppia hanno entrambi ottantasette anni e sono sposati da sessantaquattro.
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03:41
Alle nove e un quarto la porta laterale si apre.
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03:44
Entra un ragazzo che indossa una maglietta azzurra, gli va incontro a una suora e gli chiede di tornare più tardi, cioè a messa finita.
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03:53
Il ragazzo con la polo azzurra dirà poi "la suora aveva uno sguardo dolce".
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03:59
Alle nove e trenta lui torna insieme ad un altro, non ha più la polo ma ha una tenuta da combattimento nera, una bandana con carattere in arabo sulla fronte e colotta nera in testa.
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04:11
Ordina a tutti di non muoversi.
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04:14
I due hanno pistole, cinture esplosive e granate, tutte finte ma lo abbiamo scoperto solo dopo.
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04:21
E poi hanno dei coltelli e quelli ovviamente sono veri.
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04:25
Urlano e fanno la predica ai cinque fedeli impietriti, costringono padre Hamel a inginocchiarsi accanto all'altare, lo accoltellano al costato e poi alla gola.
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04:36
Lui muore in una manciata di secondi gridando "Vattene satana!"
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04:42
Colpiscono alla gola superficialmente anche l'altro uomo, il marito della coppia.
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04:47
Poi c'è una suora che riesce a scappare e a dare l'allarme e dieci minuti dopo la chiesa é circondata.
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04:53
I due terroristi si chiudono dentro con gli ostaggi ma la
Polizia
li neutralizza, cioè li uccide.
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04:60
Hanno entrambi diciannove anni e sono nati in
Francia
.
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05:03
Sono di origine algerina.
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05:05
Loro avevano tre anni l'undici settembre, volevano andare a combattere in
Siria
, ma alla fine hanno fatto la loro jihad in una chiesa di campagna saltando dei vecchietti in preghiera.
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05:17
A
Parigi
la settimana scorsa si è aperto il processo.
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05:21
Hanno deposto la sorella dell'abate Roseline e l'altro uomo che era stato ferito che adesso ha novantadue anni ed è rimasto vedovo.
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05:29
Lui ha detto di considerare una missione spirituale la sua deposizione al processo e ha ricostruito lucidamente e con voce ferma quei dieci minuti di terrore.
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05:40
Hanno preso Padre Hamel, l'hanno messo in ginocchio e una volta pugnalato l'hanno trascinato per terra, lui si è difeso come ha potuto ma poi ha cominciato a vomitare sangue.
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05:50
A quel punto hanno preso me.
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05:51
Mi hanno gridato "Ora tocca a te"
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05:54
E io gli ho risposto "Cosa volete fare? Uccidere vostro nonno?"
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05:58
Mi hanno pugnalato alla gola e alla schiena quattro volte, ma mi sentivo vivo.
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06:04
Allora mi sono detto non muoverti, se no ti finiscono.
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06:08
In quel momento si provano strane sensazioni.
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06:11
Lui non ha visto l'assalto dei poliziotti, ricorda solo il gran rumore della porta sfondata e i terroristi che urlano Allah Akbar prima di venire uccisi.
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06:22
Lui a quel punto interrompe il suo racconto in corte d'Assise e recita una preghiera e i laicissimi cronisti francesi hanno commentato che quell'Ave Maria non è stata recitata senza ostentazione e senza intenzioni di proselitismo.
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06:39
Lui è sopravvissuto grazie a due operazioni e cinque trasfusioni.
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06:43
A un certo punto ricorda la telefonata del Presidente della Repubblica Francois Hollande, dice "Gli ho tirato su il morale, gli ho detto che ero contento di essere al mio posto anziché al suo, perché lui doveva prendere tante decisioni difficili."
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07:01
Roseline Hamel la sorella di padre Jacques, ha raccontato il suo incontro con la madre di uno dei terroristi che era nato e cresciuto a due chilometri dalla chiesa.
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07:11
Le ho detto che Dio ci aveva condotte l'una e l'altra sulla stessa strada e che le nostre famiglie erano così simili.
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07:20
Veniamo dalla stessa zona, entrambi abbiamo i papà che fanno i trasportatori e abbiamo lo stesso numero di figli.
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07:27
Poi Roseline si è rivolta al box degli imputati, dove ci sono tre ragazzi accusati di essere militanti del fondamentalismo islamista e complici dei terroristi.
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07:39
Guardandoli in faccia, Roseline appunto ha detto "Signori, con tutto il dolore che tuttora provo insieme alla mia famiglia, voglio dirvi che non avrete il mio odio.
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07:48
Mio fratello ha subito questo massacro e noi camminiamo verso giorni felici che non vengono nemmeno sfiorati dall'odio, non provare nemmeno un'oncia di odio e la grazia che ho avuto da Dio "
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08:01
A questo punto Farid Khelil, cugino del terrorista Abdel Malik Petitjean, chiede la parola.
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08:08
Si dice scosso dalle due testimonianze che ha appena sentito, quella dell'uomo che era stato ferito e della sorella del prete.
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08:16
"Trovo ammirevole quello che qui avete detto, sappiate che avete il mio amore e ve lo dico guardandovi negli occhi."
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08:23
Roseline replica "Confesso di avere ancora qualche dubbio sulla sincerità delle sue parole ma mi hanno fatto molto bene."
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08:32
L'ultima parola è di Farid "Capisco le sue riserve e lo accetto."
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08:44
Stories è un podcast di Cecilia Sala, prodotto da Chora Media.
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08:48
A questa puntata ha collaborato Cesare Martinetti.
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08:51
La cura editoriale è di Francesca Milano, l'advisor è
Pablo Trincia
, la producer è Monica De Benedittis, la post-produzione il sound design sono di Daniele Marinello, la sigla e la supervisione del suono della musica sono di Luca Micheli.
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Cecilia Sala
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