Monday, Jan 10, 2022 • 7min

Ep.1: Benvenuti al Park Hotel

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Il Park Hotel è un albergo anonimo e un po’ triste di Melbourne, Australia. E’ un posto inquietante, non si può uscire in nessun caso, neppure mentre è in corso un incendio. Nei pasti ogni tanto ci sono i vermi e le finestre non si aprono più di 5 centimetri. Proprio lì c’è stato il focolaio da cui si è diffuso il Covid a Melbourne, la città che ha vissuto il lockdown più lungo del mondo. Il campione Novak Djokovic lo ha lasciato oggi, gli altri ospiti — che non sono in Australia per i campionati di tennis ma per chiedere asilo politico — non hanno idea di quando e se potranno fare altrettanto.
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Talking about
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Speakers
(1)
Cecilia Sala
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00:06
Chora
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Cecilia Sala
00:16
Ce n'è sicuramente uno anche dalle vostre parti quindi provate a immaginarvi un hotel un po' triste, un po' grigio, un po' anonimo.
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00:23
Ecco, il Park Hotel a
Melbourne
, in
Australia
, è esattamente così.
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00:29
È anche un posto inquietante, intanto perché non si può uscire, questo in nessun caso, neppure mentre è in corso un incendio e questa cosa effettivamente è successa di recente, poi nella cena ogni tanto ci trovi dei vermi e le finestre non si aprono più di cinque centimetri.
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00:45
Questa mattina si è svegliato e ha fatto colazione lì il tennista più forte del pianeta,
Novak Djokovic
.
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00:52
E con lui molti altri stranieri che non sono in
Australia
per i campionati di tennis ma per chiedere asilo politico.
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01:08
Sono Cecilia Sala e questo è Stories, un podcast di Chora Media che vi racconta una storia dal mondo ogni giorno.
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01:29
Adesso il Park Hotel è uno di quegli hotel che magari funzionavano in altri tempi, magari funzionavano benissimo negli anni ottanta, poi sono passati di moda, anche le nostre abitudini quando viaggiamo sono cambiate.
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01:41
Per esempio, ad alcuni piace di più
Airbnb
e questi alberghi casermoni, ne di lusso ne troppo economici, sono diventati dei posti decadenti.
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01:50
Chi li gestisce ha capito che con i turisti non si facevano più molti soldi e adesso si fa pagare dal
Governo
per chiuderci dentro tutte quelle persone che arrivano effettivamente e fisicamente nel paese ma che non possono circolare legalmente, perché non hanno i documenti in regola o più di recente, perché hanno i sintomi da covid o non sono vaccinate.
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02:13
Ma il Park Hotel era diventato famosissimo in
Australia
già prima che noi ci accorgessimo dell'esistenza di questo posto semplicemente perché lì è stata rinchiusa una star come Djokovic.
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02:24
Era famosissimo in
Australia
perché proprio da lì si era diffuso il covid a
Melbourne
, cioè in quella città che poi ha vissuto il lockdown più lungo del mondo, quasi nove mesi e fino allo scorso ottobre.
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02:36
Pensate che secondo il
Governo
che è risalito a ritroso nella catena dei contagi tramite il tracciamento, addirittura il novanta per cento delle infezioni avevano come origine quell'hotel.
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02:47
Anche perché, come avete capito, le condizioni igieniche fanno abbastanza schifo e banalmente non si possono aprire le finestre.
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02:57
Per sua fortuna per Djokovic la scorsa notte è stata l'ultima al Park Hotel.
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03:02
Oggi un tribunale di
Melbourne
ha stabilito che anche se non è vaccinato, la sua esenzione medica è sufficiente e lui ha diritto al visto.
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03:09
Questo è un bel problema per il
Governo
.
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03:12
Il caso Djokovic fa arrabbiare quegli australiani che sono rimasti chiusi in casa per mesi e mesi e che avevano in quel momento una sola speranza a cui aggrapparsi, che era una promessa del premier, questa: quando il settanta percento della popolazione sarà vaccinata con due dosi, solo allora potrete uscire.
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03:33
Capite bene che per uno che ha fatto questa promessa avere il
no vax Djokovic
che di dosi ne ha fatto zero ma può girare per il paese è una figuraccia.
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03:41
Infatti il premier
Scott Morrison
ha promesso battaglia ma nel frattempo Djokovic ha tirato l'attenzione sul Park Hotel e lì davanti negli ultimi giorni è successo un po' di tutto e si alternavano proteste molto diverse tra loro.
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03:59
Da una parte c'erano i suoi fan che vogliono assolutamente vederlo giocare e dall'altra parte c'erano le proteste degli attivisti che si battono contro le leggi locali sull'immigrazione.
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04:10
L'Australia
ha una delle politiche migratorie più dure del pianeta e forse vi ricordate di uno spot che aveva fatto il giro del mondo e che si intitola No Way, dove a parlare è un generale australiano in divisa.
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04:25
---
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Cecilia Sala
04:27
Dice: "Il
Governo
ha introdotto le misure per il controllo delle frontiere più dure di sempre.
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04:33
E poi non faremo eccezioni, non ci importa se siete adulti o bambini da soli, non ci importa se avete studiato, non ci importa il vostro passato.
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04:44
Il senso è non ci provate, non c'è verso, qui non si entra. "
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04:48
Il modello australiano funziona così, i profughi vengono intercettati in mare e poi vengono portati su delle isole prigione o in delle strutture come il Park Hotel.
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04:59
I richiedenti asilo vengono rinchiusi a tempo indeterminato e gli agenti non li chiamano per nome ma, con una pratica piuttosto inquietante, con dei codici tipo a enne a zero due zero o a enne a zero due tre.
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05:15
Ovviamente a enne a zero due zero e a enne a zero due tre sono due persone, sono Medi e Hanan, la loro storia è questa: sono iraniani, sono cugini, si erano persi di vista nel proprio paese di origine ma incredibilmente si sono ritrovati sulla stessa barca che portava verso le coste australiane.
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05:36
Sono partiti che erano entrambi adolescenti, uno dei due aveva quindici anni ed è tornato in libertà solo a ventitré.
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05:43
Ovviamente nessuno dei due aveva commesso dei reati, erano entrambi minorenni e c'è di più, non erano migranti irregolari.
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05:53
Gli australiani poi infatti hanno riconosciuto che effettivamente avevano subito abusi nel proprio paese e che avevano portato le prove.
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06:00
Quindi senza dubbio avevano diritto all'asilo e ai documenti ma per capirlo gli australiani ci hanno messo davvero troppo tempo.
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06:09
Hanno rinchiuso a enne a zero due zero e a enne a zero due tre, come li chiamano loro, oppure Medi e Hanan, come si chiamano davvero, e li hanno tenuti prigionieri senza motivo per ben otto anni, che se ci pensate, in un caso come questo, significa aver vissuto reclusi quasi tutta la propria giovinezza.
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06:40
Stories è un podcast di Cecilia Sala, prodotto da Chora Media.
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06:44
La cura editoriale è di Francesca Milano, l'advisor
è Pablo prigioni Trincia
, la producer è Monica De Benedictis, iI sound designer è Daniele Marinello, la sigla e la supervisione del suono e della musica sono di Luca Micheli.
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Cecilia Sala
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