Friday, May 6, 2022 • 25min

Ep.2: Voce

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Giovanni Cupidi racconta la storia di Carlotta Visconti, campionessa di boccia paralimpica, amante dello sci e di tanti altri sport. Carlotta ha una tetraparesi distonica, ovvero una condizione che non le permette di coordinare bene i movimenti. Anche la sua voce è diversa da quella che viene considerata la norma e per questo suo padre Davide, che la capisce perfettamente, le presta la sua voce, facendole quasi da interprete. Nella puntata intervengono più di una decina di amici e parenti di Carlotta, che vanno a costruire un ritratto multisfaccettato e colorato. Interviene di nuovo Sofia Righetti, esperta di linguaggio sulla disabilità, che spiega cosa si intende per “infantilizzazione”.
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Talking about
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Speakers
(14)
Giovanni Cupidi
Davide Visconti
Sofia Righetti
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Transcript
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00:06
Chora.
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Giorgia Visconti
00:12
Ciao Giovanni, ero appena riuscita a fare la registrazione come la desideravo ed è entrato mio papà sbattendo la porta e quindi non andava bene. È difficilissimo questo compito che mi avete dato, quindi cercherò di essere velocissima, anche se è da più di un'ora che sto provando a registrare questa nota vocale.
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00:32
Se devo pensare a Cocca da piccola....
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Giovanni Cupidi
00:39
Allora fermi tutti... in quanto presentatore di questo podcast, sento che è mio dovere dare delle spiegazioni. La voce che state sentendo è quella di Giorgia Visconti, la sorella di Carlotta Visconti. Carlotta è la protagonista di questo episodio. Ha ventisei anni, è una campionessa di Boccia Paralimpica ed è anche una sciatrice.
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01:05
Abbiamo affidato a Giorgia un compito molto difficile, ma tengo a precisare che è tutta colpa delle mie autrici. Sto scherzando. Giorgia e Carlotta sono cresciute in una di quelle famiglie piene di amici e di cugini. Molti anni fa, quando facevano le vacanze tutti insieme, la gente vedeva arrivare questo gruppone di bambini e si chiedeva se non fossero addirittura una colonia.
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01:31
Abbiamo chiesto a Giorgia di raccontarci come fosse Carlotta da piccola...
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Giorgia Visconti
01:37
La prima immagine che mi viene in mente è la scoperta del mondo a due: cioè lei la testa, la parte gestionale organizzativa e io, quella, invece più di esperienza diretta, braccia e gambe. Tutte le volte che è stato possibile i miei genitori, che sono dei supereroi, loro lo negheranno ma è così, hanno cercato di fare sperimentare anche a lei in prima persona tutto. Quindi abbiamo un sacco di dipinti fatti da noi insieme, abbiamo dei fantastici oggettini fatti con la pasta di sale, abbiamo fatto i gavettoni, abbiamo impastato, abbiamo pitturato i muri della nostra stanza. Esperienze ne abbiamo vissute tantissime. Cocca è sempre stata solare, energica, raggiante proprio. Molto testarda, caratteristica che si porta dietro tutt'ora. Ed è sempre stata molto curiosa... ehm... ha sempre avuto molta voglia di mettersi in gioco e anzi, a volte è stata lei la forza motrice che ha spinto anche noi a buttarci in esperienze nuove.
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Giovanni Cupidi
02:45
Altra cosa molto importante Cocca è Carlotta. Chi le vuole bene la chiama così. Come vi ho accennato prima, Carlotta è una grande sportiva. Dal duemila e diciassette, per tre anni di fila è stata campionessa italiana della sua categoria insieme al suo compagno di squadra Mirco Garavaglia. Ma ha al suo attivo anche altre vittorie: come i due argenti individuali conquistati nel duemila e diciotto e nel duemila e diciannove oppure la prima vittoria internazionale conquistata in
Polonia
, sempre a coppie. Insomma, come avrete ben capito Carlotta e lo sport sono una cosa sola.
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03:26
Io sono Giovanni Cupidi e questo è Senza cornice. Un podcast di Chora Media promosso da SpecialMente, il programma di responsabilità sociale e d'impresa di BMW Italia.
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03:38
Allora io credo che ognuno di noi sia tante persone diverse. Non è che fingiamo, è che reagiamo al contesto in cui ci troviamo o semplicemente lo sguardo delle persone ci dice cose che noi nemmeno notiamo. Per questo mi piace l'idea di raccontare una persona mettendo insieme tanti tasselli.
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04:04
Certo, con Carlotta questo concetto è andato un po' oltre. Io e le mie autrici le abbiamo chiesto un elenco di persone che potessero raccontarci qualcosa su di lei. Ci ha dato un elenco di quindici persone. Insomma, questa puntata si è trasformata praticamente in una festa parecchio affollata.
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04:24
Abbiamo chiesto agli amici di Carlotta di descriverla cercando di utilizzare solo tre aggettivi. Ecco cosa hanno detto Emily che è la sua assistente personale e poi Alberto, Alex ed Elena che invece sono dei suoi cari amici.
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Emily
04:42
Ciao Giovanni! Per me Carlotta è: raggiante perché la sua felicità travolge tutti quelli che ha accanto, premurosa perché è in grado di trasmettere il suo amore e prendersi cura dei suoi cari e tenace perché quando ha in mente qualcosa non si arrende mai.
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Alberto
04:58
Per me Carlotta è solare, festaiola, cazzuta.
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Elena
05:04
Giovanni sono Alex, per me Carlotta è gioia, forza di volontà. Per me Carlotta è Carlotta ed è la mia amica.
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05:16
Per me Cocca è: altruista perché è sempre disponibile verso tutti e si offre per aiutare tutti in ogni situazione, in ogni momento; è organizzata perché sa sempre cosa deve fare ed è sempre precisa in quello che deve fare e si organizza nelle nelle cose della sua vita, insomma.
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Giovanni Cupidi
05:34
Ecco come vi dicevo, questo episodio si è trasformato in un assembramento. Ma comunque io lo so cosa vi state chiedendo sin dall'inizio. Perché mai una ragazza di ventisei anni decide di darsi alle bocce? Non è una domanda strana. Anche Carlotta in effetti se l'è chiesto, ma la risposta c'è, e ora ce lo dirà lei stessa.
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06:00
Prima di andare avanti, però, c'è una cosa che voglio spiegare e ci terrei veramente a farvi capire bene. In questo podcast ascolteremo le parole di Carlotta, ma sentiremo soprattutto la voce di suo papà Davide, che poi è anche il suo allenatore e il suo assistente.
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06:17
Il motivo è che noi non siamo abituati ad ascoltare persone che parlano in maniera diversa da quella che è considerata la normalità. Gli amici di Carlotta, la sua famiglia, le persone che la frequentano capiscono tutte le sue parole, ma gli altri, noi, abbiamo bisogno di una guida, quasi di una traduzione simultanea.
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06:38
Le autrici che hanno seguito l'intervista perché io non posso spostarmi facilmente fisicamente mi hanno raccontato che l'intesa tra Carlotta e suo papà è molto bella. Come prima cosa abbiamo chiesto a Carlotta quando è nata la sua passione per lo sport. Ricapitoliamo, abbiamo fatto delle domande a Carlotta, ma la voce che sentirete è quella di Davide.
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Davide Visconti
07:02
Ho iniziato a fare sport da sempre, da sempre, perché io amo lo sport. Diciamo che io e lo sport siamo una cosa unica. A livello agonistico è da sette anni che pratica sport. Se quindi come sport intendiamo proprio la disciplina della Boccia Paralimpica, perché qualsiasi altri sport, avendo io una disabilità grave, non esistono sport agonistici che permettono di confrontarsi e competere.
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Giovanni Cupidi
07:28
Carlotta ha una tetraparesi distonica, ovvero una condizione che non le permette di coordinare bene i movimenti. Quindi ha scelto questo sport perché è giusto per lei, perché vuole competere, che tra l'altro mi sembra un ottimo motivo. Poi ha praticato tantissimi altri sport, ma a un livello più amatoriale.
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Davide Visconti
07:49
Giocavo a calcio, a pallavolo, a hockey.
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07:51
Lo spiego solo un attimo meglio... Nel senso che quando lei era ovviamente più piccolina, con la sorella abbiamo fatto veramente di tutto e ogni prato, ogni cortile, ogni situazione era buona perché lei, sostenuta da me, provasse comunque quella che era il gesto sportivo. Quindi dalla pallavolo con le braccia insieme ci siamo dati un sacco di botte in tutti i modi, a qualsiasi sport. Insomma, abbiamo provato tutto senza tirarci indietro.
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Giovanni Cupidi
08:13
Ma Carlotta, soprattutto, ha un debole per lo sci. Mentre la boccia è uno sport più tranquillo e riflessivo che le permette di avere il controllo della situazione, lo sci per lei è quasi una valvola di sfogo. Quando lo pratica riesce a scaricare tutta la rabbia e tutta la tensione e trasformarla in qualcosa di positivo. Ha iniziato con il progetto SciAbile di BMW Italia e SpecialMente.
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Davide Visconti
08:39
Il progetto SciAbile è energia pura da diciannove anni che sono gli anni da cui Carlotta fa questo progetto di sci. È praticamente la mascotte. Appena nevica, chiama la scuola di sci di Sauze Project, che è praticamente una seconda famiglia, e dice: "Voglio venire" e di lì si va.
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Giovanni Cupidi
08:60
Vi parlerò di questa scuola di sci anche più avanti. È importante per tanti motivi, ma anche perché è proprio lì che Carlotta è venuta in contatto con il mondo della Boccia Paralimpica.
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Davide Visconti
09:12
L'ho conosciuto grazie a un mio carissimo amico: Claudio Arrigoni, giornalista sportivo che da sempre segue le Paralimpiadi che abbiamo conosciuto al decennale della scuola di sci del progetto, appunto SciAbile, con cui Carlotta, insomma collabora e partecipa da diciannove anni. E appena mi ha visto mi ha detto: "Perché non giochi a boccia?"
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09:31
E io e papà ci siamo, in quella occasione, proprio riguardati... che sono il suo assistente, allenatore e ci siamo guardati e la frase che abbiamo detto è: una parolaccia in mezzo e poi "Che sport da vecchi!" E adesso siamo qua che non vediamo l'ora di fare gare.
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Giovanni Cupidi
09:48
Io sono sempre stato un grande appassionato di sport fin da piccolo. Prima della malattia ne ho sempre praticati diversi dal calcio, dal tennis, al basket. Oggi li seguo in tv con grande passione. Continuo a seguire calcio, tennis, gli sport motoristici. Ma quando è il momento delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi divento uno dei tifosi più accaniti. E soprattutto divento un grande spettatore perché sto lì a guardarli e non mi importa neanche dei fusi orari. Soprattutto guardare le Paraolimpiadi mi fa capire come sia possibile costruire un mondo senza barriere. A tal proposito abbiamo chiesto a Carlotta cosa cambierebbe lei nella società per renderla più inclusiva per tutti.
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Davide Visconti
10:42
Io cambierei parecchie cose. Prima di tutto insegnerei alla gente che le persone in carrozzina non sono degli alieni. Se ci vedono per strada non devono guardarci come se fosse un miracolo, ma deve essere la normalità. Consiglierei alle città di costruire una viabilità pedonale senza barriere architettoniche, perché se trovi un gradino o un buco con una carrozzina diventa sempre faticoso e ti passa la voglia di uscire.
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Giovanni Cupidi
11:11
Sono assolutamente d'accordo con l'elenco che ha fatto Carlotta, ma in più aggiungerei qualcosa per me molto importante: dare la possibilità alle persone con disabilità di accedere al mondo del lavoro. Solo così infatti potrebbero raggiungere una vera indipendenza.
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11:30
Come spiegava Sofia Righetti, filosofa esperta di linguaggio sulla disabilità, il grande problema è che viviamo in una società abilista. Questo significa che i bisogni delle persone con disabilità molto spesso passano in secondo piano e questo semplicemente non è giusto.
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11:47
Con Sofia, però, questa volta voglio affrontare un argomento diverso. Con lei vorrei parlare di corpo. Del corpo delle persone con disabilità, un corpo che spesso viene raccontato in maniera sbagliata, mettendo in risalto solo le fragilità e mai la sua potenza. Chiedo a Sofia, come viene raccontato il corpo delle persone con disabilità e in particolare che cos'è l'infantilizzazione.
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Sofia Righetti
12:18
L'infantilizzazione della persona e quindi del suo corpo disabile deriva dal modello medico individualista ed assistenzialista. Sì, è sempre lui! È quel modello che spiega la disabilità come una tragedia personale. Tragedia che è propria di tutte quelle persone che hanno un corpo che si distacca dalla norma prestabilita e dai canoni.
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12:42
A volte basta anche soltanto uno strumento, come una carrozzina, una stampella, un bastone per far sì che le persone cambino subito idea su di te e si rapportino con te in modo diverso, stupido, paternalista. Anche se il tuo corpo, il tuo viso magari si inseriscono perfettamente nei canoni di bellezza sociale. Improvvisamente non ti viene più riconosciuta autorevolezza, potere, autodeterminazione.
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13:09
Pensa che nei giornali anche il tuo titolo di studio e il tuo cognome, spariscono. È una cosa che succede spessissimo anche con le donne. Subentrano questi atteggiamenti paternalistici, no? La gente parla di te come se fossi un bambino che non è capace di comprendere. Non ti ritengono in grado di decidere per te stesso.
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13:32
Non sei più una donna o un uomo, ma un ragazzo, anche se hai cinquant'anni e magari boh tre divorzi alle spalle, arriva quella benevolenza che viene riservata a chi riteniamo inferiore a noi, non al nostro pari. E con questa l'infantilizzazione della persona, del suo corpo e la negazione della sua sessualità.
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Giovanni Cupidi
13:56
Finora non vi ho detto tanto sulla Boccia Paralimpica, ma rimedio subito. Questa disciplina è arrivata in
Italia
solo pochi anni fa grazie al progetto SpecialMente di BMW Italia, che ha proposto l'idea al
Comitato Italiano Paralimpico
e alla
FIB
, la Federazione Italiana Bocce. Nel duemila sedici quando sono iniziati i finanziamenti si partiva praticamente da zero. Oggi ci sono più di trecento atleti e atlete in tutta
Italia
. Con progetti come questo, BMW Italia vuole creare valore sociale condiviso e restituire qualcosa alla società. Un altro esempio è il progetto SciAbile, quello che ho citato prima.
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14:40
In quel caso è nata la Scuola Sci Sauze d'Oulx, che ormai quasi vent'anni di vita ed è quasi una seconda casa per Carlotta. Uno dei protagonisti della Boccia paralimpica
è Mauro Perrone
. Lui e Carlotta sono stati addirittura i primi due italiani a partecipare a un torneo internazionale. Abbiamo direttamente chiesto a Mauro di raccontarci com'é andato quel torneo.
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Mauro Perrone
15:07
Ad aprile del duemila quattordici io e Cocca siamo andati a
Barcellona
per partecipare al primo torneo all'estero di... appunto due giocatori italiani della Boccia Paralimpica.
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Giovanni Cupidi
15:25
Mauro racconta che lui e Cocca non avevano neanche un equipaggiamento adatto alla situazione.
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Mauro Perrone
15:32
Gli altri atleti avevano un materiale migliore e avevano più esperienza di gioco. Noi eravamo proprio all'inizio ed è stata un'esperienza fantastica.
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Giovanni Cupidi
15:49
Abbiamo ricevuto un vocale anche da Renata Busettini che è la compagna di squadra e di società di Carlotta. Renata ci ha raccontato che sia lei che Cocca sono molto competitive e che a volte non riescono a godersi veramente appieno i momenti delle gare, però, trovano sempre comunque il modo di divertirsi, soprattutto in trasferta.
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Renata Busettini
16:11
Il viaggio è sempre carico di eccitazione, paura pre-competizione, ma anche pieno di risate, canzoni cantate a squarciagola con grande felicità degli altri compagni di viaggio, relax, sonnellini, scambio di confidenze. Sinceramente io non vedo l'ora di avere la possibilità di partecipare insieme alla nostra prima gara internazionale. Ma se devo pensare ad un viaggio, al viaggio che vorrei tanto fare con lei, beh è quello per Parigi, per le Paralimpiadi del duemila e ventiquattro. Quindi Cocca datti da fare perché a Parigi tu vai, io e Max ti accompagniamo senza se e senza ma.
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Giovanni Cupidi
16:52
Dovete sapere che tra un torneo e l'altro Carlotta ha trovato anche il tempo di laurearsi: una laurea triennale in scienze dell'educazione e al momento sta studiando anche scienze della comunicazione. Tra i vocali ho trovato il racconto della sua laurea fatto dalle cugine: Felicita e
Maria. Carlotta
in realtà le chiama zie, ma insomma, a prescindere dal grado di parentela, erano molto emozionate dalla proclamazione.
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Felicita
17:21
Era l'anno, sì, duemila e diciannove e ancora non si parlava né di distanziamento, di mascherine, di ingressi contingentati. C'erano tanti amici, parenti e persone care che erano arrivate anche da lontano per vivere insieme questo momento così importante.
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Maria
17:38
La sua tesi è stata molto, molto interessante. Il titolo: La contenzione fisica e mi ha anche fatto riflettere molto. Io ho avuto modo poi di parlare con Carlotta e veramente mi ha insegnato molto, come come sempre, perché Carlotta mi insegna sempre tanto.
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Giovanni Cupidi
18:00
Abbiamo chiesto a Carlotta perché abbia scelto proprio scienze della comunicazione e lei ci ha fatto una piccola confidenza.
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Davide Visconti
18:08
Guarda, è una cosa che non sa ancora praticamente nessuno. Vorrei diventare giornalista sportiva perché adoro gli sport e adoro viaggiare, quindi cos'è meglio di poter fare una giornalista sportiva? Andare alle Olimpiadi Paralimpiche, viaggiare, scoprire nuovi luoghi, nuovi amici e chissà incontrare l'anima gemella.
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Giovanni Cupidi
18:28
Nuovi amici? Sì, così se rifacciamo un podcast su di lei non ci bastano due ore. E infatti a proposito di amici, trova altri due vocali nella cartella. Sono dei due amici di Carlotta che si chiamano Alberto e Daniele. Alberto ci ha raccontato come sono le vacanze che lui, Carlotta e un gruppo di amici fanno insieme.
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Alberto
18:52
Solitamente siamo noi siamo in strutture in autogestione, quindi bisogna dividersi i compiti tra cucinare, pulizia e anche tra quelli d'aiutare e accudire chi ha più bisogno di una mano, magari nelle nelle docce o nel vestiario della mattina, cambiarsi per la sera così. Comunque lo spirito è quello che ognuno è libero di fare ciò che si sente di fare e quindi lo spirito è quello nella vacanza NOA... divertimento, distrazione dalla quotidianità. Poi, nel particolare con con Carlotta si passano un grande tempo in acqua, perché a lei piace un casino stare in acqua e si sente libera. E magari la sera ci si perde in chiacchiere, in pettegolezzi e qualche birra e tante risate si tende, si spera di fare tante risate.
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Giovanni Cupidi
19:56
Anche l'amicizia con Daniele è nata in vacanza.
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Daniele
19:59
Il profondo legame di amicizia con Cocca è nato in età relativamente tarda, dove per relativamente tarda intendo età delle scuole superiori. Io credo di individuare come momento di inizio della nostra amicizia le settimane di centro estivo che frequentammo insieme.
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20:15
Durante queste settimane, vivemmo insieme, condividendo ogni momento della giornata e della notte, perché appunto dormivamo insieme e facevamo tutto insieme e questo ha sicuramente rinforzato di molto il legame, tanto che quelli che ci vedevano in quel periodo ci chiamavano affettuosamente "quasi amici" in onore del famoso film.
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Giovanni Cupidi
20:40
A volte mi capita di pensare che mi piacerebbe fare una chiacchierata con me stesso bambino: dargli dei consigli per affrontare meglio le situazioni che stava vivendo. Vorrei dirgli, ad esempio, di vivere con meno disagio con i ragazzi della sua età. Ecco ho pensato di fare un po' la stessa domanda a Carlotta e lei mi ha risposto così:
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Davide Visconti
21:04
Questa domanda mi ha fatto davvero piacere perché io nella vita, fino a cinque anni fa, davo troppo peso alle opinioni della gente. Adesso ho imparato a fregarmene. Se voglio fare una cosa la faccio e basta. Questo me l'ha insegnato
Alex Zanardi
sia a livello sportivo sia a livello quotidiano, usare i miei ostacoli come obiettivi.
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Giovanni Cupidi
21:23
Fra tutti i vocali che mi sono arrivati, quello che mi ha colpito di più forse è quello della norma di Carlotta,
Maria Elena
detta Maggie. Anche lei ha provato a descrivere la figlia con tre soli aggettivi, non è stato semplice, ma ha scelto tre bellissime parole che sono dono, insegnamento e bellezza. Vi faccio sentire qualcosa di quello che ha detto.
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Maria Elena - Maggie
21:50
L'insegnamento: qui non basterebbero ore per elencare quanto ho imparato e continuo ad imparare da Carlotta ogni giorno. Innanzitutto la pazienza. Lei, dovendo dipendere dagli altri per ogni azione più semplice della sua quotidianità, ha dovuto sviluppare una capacità di attesa notevole. Tantissime volte si sente rispondere un attimo e lei, con pazienza, attende che chi è con lei possa rispondere ai suoi bisogni. Non so se io sarei così capace e altrettanto paziente.
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Giovanni Cupidi
22:26
E poi c'e' una parte sulla bellezza che vale davvero la pena di ascoltare.
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Maria Elena - Maggie
22:32
La bellezza, la bellezza che non è solo la bellezza fisica di Carlotta perché è proprio bella. Però è la bellezza che traspare nei suoi occhi azzurri che sono illuminati di gioia al termine di una discesa innevata, quando arriva a scapicollo coi suoi maestri matti come lei di sciAbile; è la bellezza in quei riccioli biondi, tutti spettinati, appiccicati perché al termine di una partita di basket che siamo andati magari a vedere la sua Briantea ha vinto e lei è più sudata da spettatrice di quanto lo siano i giocatori che hanno effettivamente fatto la partita. E la bellezza nella sua risata fragorosa, quando in compagnia degli amici speciali, ne cito alcuni, quelli della NOA ma anche Alex, Giada, Mauro, accompagnata magari da uno spritz o da una birretta e si scassa proprio di risate, ma altrettanto nel pianto sincero e disperato quando accadono degli eventi tristi, perché ci insegna comunque quanto è anche bello poter esprimere i sentimenti in modo non costretto.
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Giovanni Cupidi
23:57
All'inizio di questo episodio, vi ho detto che per capire Carlotta è necessario allenare un po' l'orecchio, perché non siamo abituati ad ascoltare voci come la sua. Eppure non ci vorrebbe tanto, solo un po' di pazienza e attenzione, ve lo dimostro. Abbiamo chiesto a Carlotta cosa significa lo sport per lei e lei ha risposto così:
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Carlotta Visconti
24:28
Per me lo sport è una regola di vita.
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Giovanni Cupidi
24:30
Mi sembra chiaro, quindi: per me lo sport è una regola di vita e io sono d'accordo perché spesso nella vita le cose non sono semplici. Come nello sport, bisogna continuare ad allenarsi solo così i risultati possono arrivare.
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24:55
Senza cornice è un podcast prodotto da Chora Media. È promosso da SpecialMente il programma di responsabilità sociale e d'impresa di BMW Italia.
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25:05
È stato scritto insieme a Ilaria Orrù e Antonella Serrecchia. Le registrazioni sono di Daniele Sciacca e Cristiano Lo Mele. L’editing delle interviste è di Francesca Bottenghi. La consulenza editoriale sulla disabilità è di Sofia Righetti. L’editing e il sound design sono di Davide De Benedetti per Filmico. La producer è Anna Nenna. La cura editoriale è di Sara Poma.
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🇮🇹 Made with love & passion in Italy. 🌎 Enjoyed everywhere
Build n. 1.36.0
Giorgia Visconti
Giovanni Cupidi
Emily
Alberto
Elena
Davide Visconti
Sofia Righetti
Mauro Perrone
Renata Busettini
Felicita
BETA
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