Saturday, Mar 19, 2022 • 13min

Ep.9: Padri e figli nello sport: la storia di Derek Redmond

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Mancano 250 metri al traguardo quando Derek Redmond sente un dolore acuto alla gamba destra. Cade, si rialza, e saltellando prova a raggiungere la linea finale. Tra un saltello e l’altro avverte una mano sulla sua spalla: è suo padre, arrivato sulla pista per soccorrerlo. Sarà lui a sorreggerlo fino al traguardo. Perché di padri e figli è pieno la storia dello sport.
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(1)
Angelo Carotenuto
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Angelo Carotenuto
00:14
Corsia numero cinque, pettorale settecentoquarantanove, i piedi sui blocchi di partenza. Derek Redmond ha atteso questo momento per quattro anni, da quando ha perso i giochi di Seul per un infortunio. Ha messo allora un cerchio intorno a questa data, il millenovecentonovantadue, le Olimpiadi di Barcellona, ha corso le eliminatorie dei quattrocento metri con il tempo più veloce e adesso sta aspettando la partenza della semifinale. Ma che bella giornata di sole in questa giornata, senza cattivi pensieri.
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00:53
Tiene gli occhi sul rosso della pista, la mente dentro le righe: "pronti, ecco, lo sparo. Derek impiega tre o quattro passi per risollevarsi, un'altra mezza dozzina per accorciare la distanza dall'avversario che gli sta davanti, dieci secondi, undici, dodici ha percorso solo centocinquanta metri quando sente i muscoli contrarsi e poi un dolore esplosivo, come i suoi gesti. Un dolore al bicipite femorale, non c'è dubbio è uno strappo.
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01:31
Prima si tocca la gamba destra mentre rallenta, poi si ferma. Si inginocchia sulla pista, se ne sta raccolto come in preghiera, con la mano sinistra davanti agli occhi. Ma che bella giornata di sole, questo sole che adesso mi infastidisce.
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01:51
La gente applaude, la telecamera si accosta, si avvicinano pure i soccorsi vogliono portarlo via. Allora è un attimo, allora Derek si rialza come se avesse sentito un altro sparo e riparte. Avanza, non può correre ma saltella, saltella su un solo piede, il destro, con la gamba buona. Vuole arrivare al traguardo, resiste per qualche decina di metri ma è stravolto e non più dal solo dolore, è stravolto anche dalla fatica.
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02:22
Quando all'ultima curva di quello che chiamano il giro della morte, sente una mano sulla spalla. C'è un uomo che dalla tribuna ha visto tutto, ha visto e ha capito, ha visto ha capito e ha sentito un pezzo di quel dolore dentro di sé, è sceso con la velocità di una medaglia d'oro e ha scavalcato le transenne. Gli uomini della sicurezza con i walkie-talkie in mano hanno provato a fermarlo, lui li ha dribblati, non gli ha lasciato modo di fermarlo e adesso è là con i suoi chili in più, La sua t-shirt bianca a mezze maniche e un berretto con la visiera blu.
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03:02
Tiene per il fianco il ragazzo con il numero settecentoquarantanove in lacrime con la faccia sulla sua spalla e lo sorregge, mentre un altro burocrate si avvicina per dirgli: "scusi, lei non puo'".
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03:17
E chi lo dice che non posso? Io posso! Certo che posso! Ora ti porto al traguardo Derek. Passeggia, il ragazzo piange, lui alza una mano per salutare la folla incerta, incerta se commuoversi o battere le mani. Ora sei al sicuro, non può succederti più niente, ci sono qua io, sono papà.
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03:54
Io sono Angelo Carotenuto, ogni mattina curò la newsletter e lo slalom, questo è Rimbalzi un podcast prodotto da Chora Media.
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04:07
Davanti alla scena di Derek Redmond e al soccorso di suo padre Jim, tutti pensammo al suo contrario, a Enea in fuga dall'incendio di Troia che carica sulle spalle il vecchio Anchise. La letteratura o la litografia da secoli si domandano chi in questa relazione accudisce e chi sia l'accudito, come poi succede tra Ulisse e Telemaco, oppure nel romanzo La strada di
Cormac McCarty:
all'uomo e al bambino, che in un post apocalisse si tengono per mano. Lo sport è sempre stato più freudiano, chiede ai figli prima o poi di uccidere i padri per sopravvivere al peso di un cognome da portare.
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04:51
Sono all'incirca un migliaio gli sportivi padre e figlio visti uno dopo l'altro alle Olimpiadi, per l'italia Giuseppe e
Vincenzo Abbagnale
nel canottaggio per esempio, oppure Giorgio e
Tania Cagnotto
nei tuffi.
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05:06
Le molte famiglie della pallanuoto, dell'equitazione, della scherma, sì è più facilmente dinastia nel capitalismo, sotto il tendone di un circo tra avvocati, ortopedici, notai, erediti la ditta o lo studio di papà senza grosse conseguenze. Ma nello sport, nello sport c'è da reggere la verità del campo, ci sono i cronometri, i pugni presi o i pugni da tirare, ci sono i palloni da mettere in porta o in un canestro, non si è mai visto un cognome segnare un gol da fuori area. L'eredità è una risorsa per il Dna, ma può essere un peso dentro la testa. Puoi posare con leggerezza i piedi nelle orme oppure da quelle stesse orme, lasciarti schiacciare senza rimedio.
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05:58
Così ci siamo imbattuti in figli che hanno vinto più dei loro padri, come
Paolo Maldini
con Cesare nel calcio, oppure come Jaques Villeneuve il campione del mondo di Formula Uno, in memoria del povero Jill. Altri si sono diretti su discipline diverse per non doversi confrontare con ombre gigantesche, prendete
Joakim Noah
che si è dato ai canestri lasciando attaccata alla parete la racchetta di Yannick.
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06:27
Non c'è una regola, ognuno ha la sua storia, il proprio carattere, ha una certa personalità. Quando viene al mondo da un gigante e avverte la condanna di avere a che fare per sempre con lui. Il pianista
Franz Mozart
si logorò l'esistenza nella consapevolezza di non poter raggiungere papà Amadeus.
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06:50
Come se non bastasse lo avevano mandato pure a scuola da Salieri, Francesco Bondone invece prese il pennello e sfidò con sprezzo del pericolo il mito di Giotto.
Pietro Alighieri
azzardò qualche rima,
Christian Brando
tentò di smarcarsi dall'ombra di Marlon, fece il taglialegna, il pescivendolo, il muratore, il macellaio e alla fine ci cascò.
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07:18
Vuole recitare scoprendo che al massimo per lui c'era qualche piccolo ruolo da comparsa e ne uscì in frantumi.
Frank Sinatra Junior
non ebbe nemmeno un nome tutto suo così fece la cosa più naturale, andare in giro per il mondo a fare duetti con il padre. Si racconta invece che
Judith Shakespeare
sia rimasta per sempre analfabeta e sua sorella Susanna a stento sapesse firmare.
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07:48
Edward Einstein fu psichiatra, mentre Deirde Barnard non ha mai trapiantato cuori e si è invece data allo sci nautico. Hanno evitato pene a dei ragazzi: Leonardo, Beethoven, Caravaggio, Michelangelo, Donatello e
Van Gogh
tutti senza figli, mentre l'azzardo più azzardo di tutti è della dottoressa
Anna Freud
, psicanalista come Sigmund, proprio lei.
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08:24
Jim Redmond invece non aveva mai allenato suo figlio, lo aveva spinto a fare sport certamente, gli aveva trasmesso la capacità di avere fiducia in se stessi, è chiaro, era un immigrato. A vevano preso una casa popolare a Bletchey nel Buckinghamshire, vendeva attrezzature per la lavorazione della carne e il massimo dell'invadenza nelle faccende da atleta di Derek era la frase: "se vuoi vincere allenati". Di quel pomeriggio a
Barcellona
, della storia di quel papà e di suo figlio, avrebbero parlato
Barack Obama
in un discorso alla Casa Bianca nel duemilanove,
Morgan Freeman
in un documentario e
Robin Williams
in una pubblicità.
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09:11
Quando Jim passò le transenne e si lanciò sulla pista dello stadio di
Barcellona
, sulla collina del
Montjuic
, dove sono sepolti anarchici e poeti, il pittore Mirò, il portiere di calcio Zamora, allora al suo ragazzo sussurrò: "guarda che non sei obbligato a finire, guarda che non hai niente da dimostrare".
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09:33
Gliel'ho ripeteva in quel tratto finale da cento metri, breve e lunghissimo al tempo stesso, zoppicando con il medesimo passo mentre il pubblico era tutto in piedi e stavano tutti fermi, tutti dritti sulle gambe. Beati loro! Andarono avanti invece, andarono avanti insieme perché insieme avevano cominciato, quando Jim accompagnava Derek in macchina agli allenamenti e approfittava di quel tempo per lasciargli una frase, un insegnamento nell'età in cui i bambini sono spugne e tutto assorbono e ancora ascoltano. La storia della salsiccia per esempio, quando sarai grande, gli diceva, tratta tutti come una salsiccia. Era il tempo in cui i macellai portavano in giro le proprie per mostre e fiere, iscrivendosi ai concorsi organizzati nelle campagne.
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10:35
Arrivavano con i loro bei camici bianchi, un cappellino pulito e un cartellino in mano: "cento" c'era scritto sopra, cento il massimo del voto, l'ho infilzavano nel corpaccione molle della carne e aspettavano dietro il bancone il passaggio dei giudici che avrebbero valutato come era la forma, se la consistenza era morbida, se il sapore era salato, se era troppo piccante e da quel cento iniziale avrebbero un po' alla volta sottratto i punti necessari per giungere al voto definitivo.
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11:12
Tratta tutti come una salsiccia! Voleva dire non giudicare prima di aver capito, lascia che tutti partano da cento, qualunque sia il loro abito, il loro genere, la loro apparenza, tutti alla pari in partenza come sui blocchi in pista.
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11:35
Un'ora prima di ogni gara quando non puoi più allenarti, quando quel che è fatto è fatto, Derek aveva l'abitudine di visualizzare mentalmente il suo giro, i suoi quattrocento metri, il vento se c'era vento, la pioggia se pioveva, il sole se c'era il sole. Visualizzava la sua figura che andava piano mentre gli altri si stressano, gli dava un senso di pace e con quella pace dentro si chinava, posava le dita delle mani sul Tartan e aspettava il suono dello sparo.
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12:15
Non per la regina Elisabetta, non per la nazione, nemmeno per il pubblico. Correva per sé, per sé e per le elezioni ricevute in macchina. Tratta il mondo come una salsiccia e non può succederti niente di male Derek, ci sono qua io, sono papà.
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12:52
Rimbalzi è un podcast di Angelo Carotenuto prodotto da Cora Media. La cura editoriale e di
Francesca Milano
La producer è
Monica De Benedictis
, La Post-produzione il sound design sono di Daniele Marinello. La supervisione del suono e della musica è di
Luca Micheli
.
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