Saturday, Sep 3, 2022 • 12min

Ep.31 - Spitz e l’Olimpiade del terrorismo

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I Giochi di München del 1972 sono rimasti nella storia per due motivi: per la prima volta qualcuno vinceva 7 medaglie d’oro nella stessa edizione, e per la prima volta il terrorismo colpiva le Olimpiadi. Mark Spitz era coinvolto in entrambi gli avvenimenti. I contributi audio di questa puntata sono tratti dalla telecronaca diretta di Giorgio Martino trasmessa dalla RAI il 28 luglio 1972 e dal servizio del Tg2 del 6 settembre 1972 disponibili su RaiPlay.
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Talking about
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Speakers
(2)
Angelo Carotenuto
Giorgio Martino
Transcript
Verified
Angelo Carotenuto
00:14
Quando a Munchen si presentò in piscina con i capelli lunghi e i baffi,
Mark Spitz
era un ragazzo di venti due anni che passava per un mezzo sbruffone presuntuoso, il torto che portano sulle spalle gli ambiziosi quando perdono.
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00:32
Si ripresentava alle Olimpiadi quattro anni dopo uno scorno storico patito a
Città Del Messico
mille nove cento sessantotto, dove era andato per vincere sei ori e se n'era tornato solo con il paio delle staffette, grazie ai compagni.
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00:52
Senza fare pronostici, adesso in
Germania
avrebbe nuotato sedici volte in una settimana. Sette gare.
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00:59
Boom! E chi sei? Ercole.
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01:02
Non l'hai imparata la lezione?
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01:05
Andava in giro tutto ingrugnito, imbronciato, così somigliante all'attore egiziano
Omar Sharif
, ma senza il colbacco del dottor Zivago, senza le amate carte di bridge in mano e senza lo stesso sorriso.
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01:22
Niente contatti con il mondo, niente interviste, così imparate a essere perfidi.
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01:30
Spitz avrebbe seguito il suo programma, avrebbe chiuso con tutto questo circo e se ne sarebbe tornato in
America
a fare l'ortodontista, così almeno raccontava in giro, se proprio non poteva ritrovare il suo, almeno avrebbe aggiustato il sorriso degli altri.
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01:50
Era un lunedì, si tuffò per i due cento farfalla e invece finì come finì, dopo due minuti e settanta centesimi di secondo stava cominciando a cambiare la sua vita.
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Giorgio Martino
02:05
Mondiale. Spitz nettamente staccato, e Spitz si avvia a conquistare il suo primo titolo individuale olimpico. Il primato del mondo è di due uno e cinque.
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02:18
Tocca Spitz, record del mondo, record del mondo per Mark Spitz, titolo olimpico e primato del mondo per Mark Spitz
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Angelo Carotenuto
02:31
Io sono Angelo Carotenuto, ogni mattina curo la newsletter Lo Slalom e questo è Rimbalzi, un podcast prodotto da Chora Media.
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02:45
I giochi di Munchen del mille nove cento settanta due sono rimasti nella storia per due motivi: per la prima volta qualcuno vinceva sette medaglie d'oro nella stessa edizione; per la prima volta il terrorismo colpiva le Olimpiadi.
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03:00
Mark Spitz
era coinvolto in entrambi gli avvenimenti. la mattina dopo la fine delle gare di nuoto e dopo la sua ultima vittoria fu scortato a una conferenza stampa dove pensava di parlare dei suoi record, delle sue bracciate, della sua impresa. Quando arrivò per dirlo con le sue parole trovò invece il pandemonio.
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03:23
Durante la notte, un commando dell'organizzazione palestinese Settembre nero, aveva fatto irruzione nelle stanze del villaggio olimpico riservate a
Israele
. Erano riusciti a scavalcare la recinzione con le loro borse, le loro armi, grazie all'aiuto di altri sportivi.
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03:41
Erano stati scambiati per degli atleti di ritorno da una scappatella. Non c'era vigilanza. Dovevano essere le Olimpiadi della gioia, della pace nelle intenzioni della
Germania
a trenta sei anni di distanza dalla celebrazione di Hitler a
Berlino
.
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04:00
Gli otto terroristi uccisero subito due israeliani e ne presero in ostaggio altri nove. Alcune ore più tardi, il tentativo di liberazione da parte della Polizia Tedesca all'aeroporto finì in una tragedia.
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04:15
Davanti ai giornalisti con le sue sette medaglie d'oro, a Spitz veniva chiesto di diventare una specie di portavoce dell'olimpismo e allo stesso tempo della comunità ebraica.
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04:28
Il mondo esigeva le sue parole, quando era solo un bimbo di otto anni suo padre Arnold lo aveva iscritto a un programma di nuoto allo YMCA di
Sacramento
.
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04:41
Si allenava un'ora ogni lunedì, mercoledì e venerdì, doppia razione al sabato, e visto dai gradoni non pareva abbastanza cattivo, allora papà gli asciugava i capelli e gli domandava: "quante corsie ci sono in una piscina, Mark?" "sei!" rispondeva il piccolo "e in quante corsie c'è il vincitore?" Ogni giorno così. Una goccia, una goccia che scava.
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05:08
E appena la ferocia del nuoto iniziò a interferire con gli studi di ebraico dopo la scuola, in casa Spitz non ci furono indugi sulla gerarchia da dare alle cose. La fatica in piscina veniva prima.
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05:23
Papà Arnold Spitz andò in direzione e disse: "Rabbino! Anche a Dio piace vincere".
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05:30
Sulle pagine sportive del San Francisco Chronicle e nella rubrica delle lettere, tutti si domandavano se tanta dedizione familiare, tanto sacrificio, chiamiamola pure tanta ossessione, fosse moralmente giustificata.
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05:46
Arnold Spitz era il dirigente di una grande azienda di rottami metallici.
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05:51
"Non c'è niente di sbagliato" si difendeva "nei genitori che danno un indirizzo ai figli". Non ho mai detto a Mark: "sei arrivato secondo. Bravissimo! e se alla gente questo non piace, ma che se ne vadano al diavolo".
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06:08
E adesso? Adesso, dopo sette medaglie d'oro e sette record del mondo, con un papà così, gli domandavano della strage, a lui che non si sentiva il portavoce di nessuno, a lui che era solo uno studente dell'università dell'Indiana, reduce da ore e ore e ore di noia nelle corsie, ore e ore a battere i piedi, a muovere le braccia, a lui che aveva fatto arrabbiare i russi con tutto quel dominio; avevano presentato un ricorso perché Mark si era presentato sul podio, mostrando le scarpe dello sponsor. Il quinto oro, per evitare problemi, andò a prenderlo scalzo.
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06:50
Dopo si vendicò a modo suo: fece credere a un allenatore di
Mosca
che portava i baffi per deviare il corso dell'acqua dalla bocca, ecco perché andava così veloce.
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07:02
Ai Mondiali dell'anno dopo, tutti i nuotatori dell'URS se li erano fatti crescere.
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07:15
Si è concluso nella maniera più tragica che si potesse temere, l'attacco dei terroristi palestinesi al villaggio olimpico di
Monaco di Baviera
.
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07:23
Sono stati uccisi senza pietà, tutti, ripeto tutti gli atleti e i tecnici israeliani presi in ostaggio. Anche i terroristi hanno trovato la morte. E hanno perso la vita anche un poliziotto tedesco e il pilota di un elicottero della Germania federale.
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Angelo Carotenuto
07:41
Spitz uscì da quella stanza piena di microfoni con le sette medaglie d'oro, senza essere piaciuto a nessuno. La tv americana disse che il paese aveva un campione che voleva parlare di medaglie d'oro e del suo futuro al cinema, mentre era in corso una strage. Lo chiamarono sfacciato, sfrontato, un monello viziato.
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08:03
I tedeschi invece erano rabbrividiti dinanzi al suo umorismo nero qualche giorno prima, quando era stato chiesto a Spitz cosa provasse a vincere proprio in
Germania
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08:14
"Non ho alcun risentimento" rispose "forse dovrei, ma non ero nato quando sono successe tutte quelle cose. Mi è sempre piaciuto molto il vostro paese, anche se questo" aggiunse picchiettando su un paralume "forse è stato fatto da una delle mie zie".
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08:36
Gli diedero una scorta, gli dissero di lasciare in fretta la
Germania
, lo portarono via di corsa per motivi di sicurezza venti quattro ore prima del previsto, poteva essere un bersaglio.
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08:50
Tutti sapevano dove alloggiava il primo atleta della storia con sette medaglie d'oro in una borsa.
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09:01
Tornò a casa e diventò un recluso, un prigioniero di se stesso, del nuovo mito di
Mark Spitz
.
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09:07
Negli otto mesi successivi alle Olimpiadi vennero venduti tre cento mila poster di lui in costume da bagno e con i trofei al collo. Prezzo: due dollari, per Spitz una percentuale di quindici centesimi. Guadagno totale: quaranta cinque mila dollari, così.
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09:26
Il suo volto appariva a milioni di persone davanti a un bicchiere di latte su innumerevoli cartelloni pubblicitari lungo chilometri e chilometri di autostrade e ovviamente in tv, tra un programma e l'altro.
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09:41
Affidò la cura dell'immagine a
Norman Brokaw
, che lavorava per l'agenzia Morris, la stessa che mezzo secolo prima aveva trasformato in Tarzan un altro nuotatore,
Johnny Weissmuller
.
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09:56
Scartarono lo stesso percorso, perché gli parve troppo, ma gli fecero firmare contratti per libri, biografie, dischi, programmi tv, film.
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10:06
Il
New York Times
lo descrisse come lo sfruttamento più palese di un corpo umano dai tempi del celebre calendario di
Marilyn Monroe
e nel pieno di questo nuovo stile di vita, fotografato a bordo del suo yacht per le copertine delle riviste americane, un giorno chiesero a Spitz in un'intervista: "Ehi, ma quel tuo progetto di fare l'ortodontista?" risposta: "Stai scherzando, vero?"
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10:36
Provò a rientrare nel mille nove cento novanta due in piscina, era tardi, ma fu il momento in cui capii che certe volte, per ambizione, si rinuncia a molto di quello che ti accade intorno.
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10:48
È diventato il testimonial della Fondazione Laureus per programmi sociali, ha fatto il maestro di nuoto per sei bimbe rom in una piscina di
Torpignattara
a
Roma
, ha detto: "vincevo e stavo sulle scatole a tutti, ma lo sport è questo: se non hai chi ti fa soffrire, non migliori".
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11:09
Quando oggi chiedono a
Mark Spitz
che cosa siano l'orgoglio e la felicità, risponde che la cosa di cui va più fiero, la cosa più bella che gli sia capitata è aver avuto un maestro, in prima elementare, che gli ha insegnato a leggere.
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11:36
Rimbalzi è un podcast di Angelo Carotenuto prodotto da Chora Media. La cura editoriale e di Francesca Milano, la producer è Monica
De Benedictis
, la sound designer è Aurora Ricci. La supervisione del suono e della musica è di Luca Michele.
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11:55
I contributi audio di questa puntata sono tratti dalla telecronaca diretta di
Giorgio Martino
, trasmessa dalla
RAI
il ventotto luglio, mille nove cento settantadue ed dal servizio del tg due del sei settembre millenovecento settantadue disponibili su
RaiPlay
.
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Angelo Carotenuto
Giorgio Martino
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