Saturday, Jun 18, 2022 • 12min

Ep.22 - Il Settebello non è nato in piscina ma su un treno

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Tutte le volte che gioca la Nazionale di pallanuoto - il Settebello - dovremmo pensare a Mimì Grimaldi, il ragazzo con i baffetti che inventò questo soprannome per far colpo su delle tedesche che - come la squadra della Rari Nantes Napoli - viaggiavano in terza classe sul treno Genova-Napoli. Era il 1937. Solo nel 1948, alle Olimpiadi di Londra, quel soprannome iniziò a essere usato per la nazionale.
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Talking about
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Speakers
(2)
Angelo Carotenuto
Niccolò Carosio
Transcript
Verified
00:07
Chora.
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Angelo Carotenuto
00:11
Avete presente
De Gregori
?
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00:13
Ma chi l'ha detto che in terza classe, che in terza classe si viaggia male?
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00:20
Questa è una storia che comincia lì, in terza classe, e che finisce con un mucchio di medaglie d'oro addosso.
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00:27
Vi dovete immaginare una di quelle carrozze, le panche di legno, i portabagagli a stecche, è l'estate del millenovecento trentasette, l'estate in cui muore Guglielmo Marconi.
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00:39
Durante il suo funerale tutte le stazioni radio del mondo interrompono le trasmissioni per due minuti, facendo tornare il silenzio che c'era prima della sua invenzione.
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00:51
Su quel vagone, invece, silenzio non ce n'è.
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00:55
Il treno sta attraversando la Versilia.
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00:58
A bordo ci sono dei ragazzi che giocano a pallanuoto.
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01:02
La squadra della
Rari Nantes Napoli
sta rientrando a casa da una trasferta a
Genova
e nei pressi di Viareggio la folla aumenta.
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01:13
Sale a bordo pure un gruppetto di ragazze dagli occhi chiari, gentili, bionde.
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01:19
Sono tedesche, non c'è dubbio.
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01:23
Uno di quelli belli guaglioni è stato a Berlino l'anno prima a vedere le Olimpiadi.
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01:29
Qualche parola la mastica, si fa avanti lui, ci prova, si chiama Mimì.
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01:35
Si presenta, Mimì Grimaldi.
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01:38
E poi ci sono gli amici, "wir sind sieben" dice, siamo sette, "schon" belli, "sieben schon" sette belli, ecco tutte le volte che gioca la Nazionale di pallanuoto, il Settebello, dovremmo pensare allora al ragazzo con i baffetti che inventò questo soprannome senza saperlo, al bel Mimì che voleva fare colpo sulle tedesche in terza classe.
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02:05
A
Napoli
si chiama l'acchiappanza.
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02:11
Io sono Angelo Carotenuto, ogni mattina curo la newsletter Lo Slalom e questo è Rimbalzi, un podcast prodotto da Chora Media.
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02:25
La leggenda racconta che in qualche modo la cosa funzionò.
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02:29
Altro non si sa, non si dice.
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02:32
Certe avventure galanti d'altri tempi si gonfiavano come mongolfiere, ma altre restavano serrate nei cuori dei gentiluomini.
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02:40
Una sera, nei saloni del circolo della Rari Nantes, il famoso Mimì sta giocando a scopa con un socio.
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02:47
Se ne tramanda pure il nome, Pasqualino Cangiullo, uomo di mare, di buone letture, è il fratello di Francesco, scrittore, poeta, pittore, un'attivista del futurismo, un amico di Marinetti.
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03:01
Cangiullo conta le carte e gli scappa detto “Mia la primiera, ho preso il settebello. "
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03:08
Chissà a Mimì che cosa gli passa per la testa, si inalbera, getta le carte sul tavolo, "Eh no, il settebello no, il Settebello siamo noi!"
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03:21
Sarebbe rimasta una faccenda da tavolino di gioco se quella Rari Nantes non avesse cominciato di lì a poco a vincere.
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03:28
Il suo primo scudetto è del millenovecento trentanove, ne seguiranno altri quattro.
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03:34
Il circolo si trova al
Rione Santa Lucia
, dentro il quale convivono il popolarissimo Borgo del Pallonetto e il Palazzo Reale.
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03:43
È uno di quei miracoli di mescolanza così tipicamente napoletani dove borghesia e popolo possono abitare nello stesso quartiere.
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03:54
L'unica capitale europea nel cui centro storico può soffiare pure l'aria della banlieue.
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04:01
Santa Lucia è un posto magico per questo, un posto nel quale convergono tutte le leggende della fondazione, dalla
Sirena Partenope
, all'uovo di Virgilio, la tradizione della canzone popolare, i riti del Satiricon, il Grand Tour del diciottesimo secolo.
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04:18
Un posto dove davanti agli albergoni sul lungomare per i turisti più ricchi sono passati pescatori e contrabbandieri.
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04:25
Dove
Francesco Rosi
ha girato “Lucky Luciano“, dove
Vittorio De Sica
ha portato
Sophia Loren
per "Ieri, oggi e domani" e dove prima di tutti hanno messo le loro cineprese i fratelli Lumière.
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04:41
La Rari Nantes è tuttora qui, esporta il suo nomignolo perché un paio di giornalisti cittadini si innamorano della storia e lo adottano.
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04:50
Uno si chiama Gino Palumbo, e presto salirà "a parte e copp", la parte di sopra, il Nord.
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04:58
Andrà a
Milano
, farà carriera fino alla direzione del Corriere d'Informazione e poi della
Gazzetta.
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05:06
Non paia strano che si interessasse alla pallanuoto.
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05:10
A
Napoli
è stata a lungo una specie di iniziazione al mestiere.
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05:15
Chi voleva fare il giornalista sportivo, passava per primo dalla piscina.
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05:19
Così i capi vedevano se ci sapevi fare, prima casomai di mandarti a seguire il calcio.
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05:25
Controllavano se sapevi prendere un tabellino, cioè la lunga sequela di minuti, espulsioni, i goal con l'uomo in più, oppure se sapevi entrare in confidenza con un informatore dentro uno spogliatoio.
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05:40
E poi la pallanuoto a
Napoli
è vita di circolo, intorno ai goal dell'acqua si è sempre mosso un certo pezzo di città, più che intorno ai goal dello stadio.
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05:49
In piscina magari non ci trovavi la folla il sabato pomeriggio, ma il presidente di una conf qualcosa, un viceprefetto, un sottosegretario.
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05:59
In piscina se ci sapevi fare ti costruivi un'agenda e i vecchi del mestiere te lo spiegavano che sapersi costruire un'agenda era più importante che pettinare un aggettivo.
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06:14
Sono i Giochi Olimpici di
Londra
del millenovecento quarantotto, a dare una seconda vita alla parola Settebello con una seconda leggenda, il mezzo è la voce di Niccolò Carosio
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Niccolò Carosio
06:26
Gentili ascoltatori buonasera è Niccolò Carosio che vi parla.
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Angelo Carotenuto
06:30
Carosio è il cantore ufficiale della Nazionale di calcio.
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06:33
Ha raccontato i due titoli mondiali del millenovecento trentaquattro e del millenovecento trentotto.
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06:40
Ma da quelle prime Olimpiadi dopo la guerra,
l'Italia
del pallone viene eliminata in fretta.
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06:45
Il cinque agosto perde contro la
Danimarca
e se ne torna a casa.
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06:50
Non il radiocronista, lui ha ancora una settimana di lavoro da inviato.
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06:55
Allora lo dirottano in piscina.
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06:57
Il sei agosto si gioca Italia - Belgio, il sette l'ultima partita del girone per la medaglia d'oro Italia - Olanda.
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07:07
A bordo vasca Carosio si imbatte in tre napoletani della Rari Nantes convocati in nazionale.
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07:13
"Noi siamo quelli del Settebello", gli dicono "Lei alla radio ci chiami così".
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07:20
Il resto della squadra è composto da triestini e fiorentini, loro invece spingono per settefiori.
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07:27
L'Italia
è campione d'Europa in carica, ma gioca in un clima di ostilità.
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07:32
La guerra è un ricordo ancora fresco, è il paese di
Mussolini
.
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07:37
Ma loro sono ragazzi svegli, si sono portati dietro seta da paracadute, bottiglie di liquore, foulard, allestiscono rapidamente un mercatino che dà i suoi frutti.
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07:49
Riescono perfino a scambiare con gli argentini la pasta per delle bistecche.
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07:54
Hanno il pubblico contro, ma sono i più forti.
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07:58
Quando allora Mimì a Napoli gira la manopola della radio e sente Carosio pronunciare quella parola, quando sente che il Settebello ha vinto le Olimpiadi, pensa alle ragazze tedesche e gli viene da ridere.
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08:14
I tre che hanno convinto Carosio si chiamano
Emilio Bulgarelli
, Pasquale Buonocore e Gildo Arena.
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08:21
Bulgarelli è un difensore tra i più potenti, Buonocore si è laureato in ingegneria sta in porta quasi per caso, ha iniziato a mettersi là perché la pallanuoto dell'epoca in
Italia
si gioca in mare e molti hanno paura di tagliarsi i piedi sugli scogli.
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08:39
A
Londra
para un rigore decisivo a Von Fergle.
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08:44
Il terzo dei tre sarà per la pallanuoto un innovatore finanche più dell'amico Mimì.
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08:50
Gildo Arena ha inventato il dribbling e il gesto che si chiama "Beduina".
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08:56
Consiste nel tirare dando le spalle alla porta, allargando lateralmente il braccio e facendo partire la palla con un colpetto di polso, oh un colpetto per modo di dire, perché bisogna impugnarla come se il palmo della mano fosse una ventosa.
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09:15
Bisogna farla partire usando il braccio alla maniera della leva di una catapulta e bisogna immaginare pure di avere degli occhi dietro la nuca, perché in tutto questo dovresti fare goal.
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09:29
Arena aveva imparato in acqua certi trucchi e certe fantasie dai maestri ungheresi, andando a quattordici anni a
Budapest
con l'allenatore che l'aveva lanciato poco più che bambino, Bandi Zolyomi, una specie di tutore per lui che era figlio di un gioielliere, terzo di quattro fratelli.
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09:49
Mai alcun dubbio su cosa scegliere tra un giorno da cicala e cento da formica.
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09:55
Tutta
l'Italia
del nuoto in piedi a salutare e anche
Sandro Campagna
guardate, non è inquadrato, invita il pubblico in piedi! Un minuto, un minuto e cinque al termine di questa partita! che pallone il pallone, la palla in rete!
L'Italia
è campione del mondo! lo possiamo dire campioni del mondo per la quarta volta.. si toglie le scarpe Amedeo Pomilio ed eccoli qua, tutti insieme! e adesso il tuffo della commemorazione, collettivo, dive into peace, per l'Italia è un tuffo nell'oro quello degli azzurri del Settebello.
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Angelo Carotenuto
10:34
Ecco, questa invece è la telecronaca del titolo mondiale vinto nel duemila diciannove, oltre settant'anni dopo chiamiamo questa nazionale ancora con lo stesso soprannome nato a bordo di un treno e che curiosamente pure un treno diventò.
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10:53
A metà degli anni cinquanta fu battezzato Settebello il super elettrotreno che collegava
Milano
e Roma in sei ore.
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11:03
Le cronache dell'epoca lo definivano un treno marziano.
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11:07
Bisognava pagare una sovrattassa sul biglietto del venti percento.
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11:11
La novità all'inizio non piacque.
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11:14
Il pubblico non l'ha chiesto, perché bisogna accettare questo treno di lusso.
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11:19
Il Corriere Della Sera scrisse che era treno su cui si parlava con l'accento di
Franca Valeri
, nel senso di classista, perché l'attrice recitava a quel tempo la parte della signorina snob della borghesia milanese.
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11:34
Un treno finito via via sulle prime pagine per l'incendio di un carrello, per un ritardo di cinquanta minuti e perché una volta fece una strage di mucche a centoventi all'ora.
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11:47
La sua introduzione portò nel giro di un anno, era il febbraio del cinquantasei, alla scomparsa della vecchia terza classe, proprio dove Mimì Grimaldi, dove sette ragazzi napoletani, wir sind sieben wir sin sieben schon, il Settebello l'avevano inventato.
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12:10
Ma chi l'ha detto che in terza classe che in terza classe si viaggia male?
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12:26
Rimbalzi è un podcast di Angelo Carotenuto prodotto da Chora Media.
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12:31
La cura editoriale è di Francesca Milano, la producer è Monica De Benedictis, la post-produzione, il sound design sono di Filippo Mainardi, la supervisione del suono e della musica è di Luca Micheli.
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