Saturday, Apr 30, 2022 • 15min

Ep.15 - L’ultima curva di Gilles Villeneuve

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Al provino con Enzo Ferrari, Gilles Villeneuve si era presentato guidando una Fiat 131 noleggiata e un paio di jeans addosso. Ma in quel ragazzino canadese dagli occhi dolci il fondatore della Ferrari intravide una luce, la stessa che ha accecato i tifosi della Rossa, che lo hanno amato nonostante abbia vinto solo 6 corse in tutto. Durante il GP di Imola del 1982 litigò con il compagno di scuderia Didier Pironi. Alle prove della gara successiva, in Belgio, aveva un solo obiettivo: arrivare davanti a Didier. Fu fatale l’incidente con la March di Jochen Mass, alla curva Terlamenbocht.
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Talking about
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Speakers
(4)
Angelo Carotenuto
Maurizio Vallone
Mario Pastore
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Transcript
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Angelo Carotenuto
00:10
Gli ultimi che lo avevano guardato occhi negli occhi, poco prima che uscisse per l'ultima volta dalla pista, raccontarono che aveva lo sguardo fisso circondato dalla cuffia ignifuga, puntato nel vuoto, come sempre quando cercava da qualche parte dentro la sua testa un punto sgombro di altri pensieri.
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00:31
Un punto dove avrebbe incontrato solo se stesso, se stesso e il concetto di velocità. Gli restavano otto minuti, ancora otto, soltanto otto per migliorare il proprio tempo e cercare la pole position sul circuito di
Zolder
Belgio
, tre chilometri e novecento metri, dieci curve in mezzo a certe chiese e alle brughiere.
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00:57
L'ultima curva di Gilles Villeneuve si chiama Terlamenbocht, la curva del bosco, perché se avessero spento i motori tutti insieme si sarebbe potuto sentire il canto delle allodole. Nel breve rettilineo prima della chicane davanti al box, una fotocellula avrebbe visto passare la
Ferrari
con il numero ventisette a duecento settantadue chilometri orari.
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01:22
Veloce come la giovinezza quando svanisce, nessuno aveva spinto di più in quel tratto, e superata la collinetta, il taglio scoperto degli occhi sotto il casco aveva scorto davanti a una trentina di metri circa la March di
Jochen Mass
, un tedesco che aveva vinto solo una corsa, sette anni prima.
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01:46
Era piuttosto lento nei due passaggi precedenti, quaranta cinquanta chilometri all'ora in meno e stava decelerando ancora, Villeneuve si immise imprendibile nel curvone e pensò di passarlo sulla destra, Mass lo sentì arrivare, sbirciò dentro lo specchietto e si spostò di lato, lo stesso lato; per una frazione di tempo che parve lunghissima, quello non sorpassò.
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02:15
Ci fu solo una macchia nera che all'improvviso volava sopra la sua testa e poi niente, e poi basta, e poi, e poi Gilles non c'era più.
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02:29
Io sono Angelo Carotenuto, ogni mattina curo la newsletter Lo slalom e questo è Rimbalzi, un podcast prodotto da Chora Media.
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02:43
La morte di Gilles Villeneuve fu uno strazio che
l'Italia
aveva già vissuto con il grande
Torino
a
Superga
o con la malaria che aveva fulminato Fausto Coppi. La gente iniziò a portare garofani rossi al cancello della pista di Fiorano, l'impianto di casa Ferrari. Voleva sapere com'era stato possibile che la gomma anteriore di una macchina, toccasse quella posteriore di un'altra per poi sollevarsi dall'asfalto e puntare il cielo.
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03:13
La Rossa si era impennata di circa quarantacinque gradi per l'impatto, era finita con la coda su quel prato misto a sabbia che stava all'esterno della curva, aveva lasciato un solco e non si era fermata là, aveva iniziato a volteggiare fino a sbattere contro il guardrail sulla destra, rimbalzando di nuovo al centro della pista, prigioniera di una carambola assurda.
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03:38
Tre giri completi in aria fino a disintegrarsi al suolo con tre ruote staccate, l'abitacolo spezzato. Trovarono il volante a cento metri di distanza e anche le scarpe di Gilles, e il casco che aveva perso, prima di finire il suo volo contro uno dei paletti che sostenevano le reti di protezione.
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Mario Pastore
04:00
Il pilota canadese del
Ferrari
è in condizioni disperate, considerato clinicamente morto in seguito ad un incidente davvero spaventoso, vedrete subito le immagini, incidente accaduto durante le prove del Gran Premio del
Belgio a Zolder
.
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Angelo Carotenuto
04:19
Enzo Ferrari
se n'era innamorato guardandolo in tv mentre correva a
Silverstone,
il suo primo Gran Premio di Formula uno su una McLaren; avrebbe scelto quel ragazzino canadese senza esperienza per dargli la macchina di
Niki Lauda
. Convocò due piloti per il provino, l'altro era
Mario Andretti
, un italoamericano decisamente più in vista.
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04:43
Andretti fu perfetto, Gilles un disastro. Andretti era arrivato a bordo di una Rolls Royce con un vistoso anello di diamanti al dito, e Villeneuve si era presentato guidando una Fiat Centotrentuno noleggiata da qualche parte e con un paio di jeans.
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05:01
Eppure, eppure Ferrari scelse lui; aveva intuito qualcosa che altri non avevano intravisto, la misteriosa favilla del talento. Quando disse a Gilles di tenersi pronto per debuttare, il ragazzo si entusiasmò fino a volersi portare da
Maranello
in
Canada
il sedile della monoposto. Gli steward
dell'Alitalia
gli fecero notare che doveva imbarcarlo con i bagagli.
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05:30
"Non se ne parla proprio, viaggia con me". Lo raccontarono subito a Ferrari e allora il signor Enzo capì che aveva scelto l'uomo giusto. Gilles era diverso, era diverso da tutti, lo dicevano anche gli avversari. Nella Formula uno dei cuori d'acciaio, aveva portato i battiti della carne, l'istinto, la polpa del coraggio.
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05:56
Si era preso lo spazio vuoto lasciato dai ragionieri e dai calcolatori, si era smarcato dai molti robot, lui che aveva cominciato guidando le motoslitte, un motoscafo offshore da mille cavalli e alla fine anche l'elicottero, un'Augusta. Tutto, tutto ciò che poteva tenerlo distante dalla silenziosa serenità della quiete.
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06:20
Quando prese il brevetto fece salire a bordo per un giro
Jody Scheckter
, un sudafricano suo compagno in Ferrari, campione del mondo e gli fece credere che stavano precipitando. Aveva portato al limite la batteria, restò in aria accendendo e spegnendo il motore mentre l'altro si era consegnato al terrore.
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06:48
Si era costruito come camera di compensazione un angolo di riservatezza dove entravano solo la moglie Joann e i due figli Jacques e Melanie, giravano il mondo con lui, dormivano tutti insieme in un motor room all'interno dei circuiti, niente alberghi. Mangiavano hamburger e patatine e poi c'era la musica, una passione ereditata dal papà e Gilles suonava il piano e la tromba. Questo che sentite è lui.
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07:18
Ma era un Villeneuve quasi invisibile, il Villeneuve di tutti era il titano. La storia d'amore tra la folla e Gilles non poteva riguardare il quanto, solo sei corse vinte in tutto; la storia d'amore con Villeneuve riguardava il come, tipo quella volta che in Olanda aveva continuato a correre su tre ruote, oppure in
Canada
senza alettone e più di sempre in Francia a
Digione
, dove fece a sportellate con
René Arnoux
come in genere succede solo ai luna park; si erano toccati per sette volte negli ultimi giri.
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07:59
Al Gran premio successivo sentirono l'annuncio dagli altoparlanti del circuito: "Villeneuve e Arnoux sono convocati dalla direzione della corsa", aprirono la porta e chiesero al direttore: "Che cosa è successo? Niente" rispose lui "per me tutto bene ma ci sono cinque persone che vi vogliono parlare".
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08:20
Erano quattro piloti, quattro colleghi più
Niki Lauda
che prese la parola per primo perché era il leader, gli disse: "A
Digione
avete guidato come dementi, avreste potuto toccarvi con le ruote e uno di voi avrebbe rischiato di finire sulla folla, ci sarebbero stati dei morti e la Formula Uno avrebbe avuto un danno serio", e allora Gilles fissò il suo predecessore sulla Ferrari e gli disse: "Guarda Niki, se domani si ripresenta la stessa situazione io mi comporto allo stesso modo".
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Mario Poltronieri
08:55
"Si prepara a uscire per l'attacco Villeneuve, si toccano, si toccano, Villeneuve resiste, resiste ma stavolta forse, è eccezionale questa corsa insieme, eccezionale! Una cosa incredibile, è uscito, è uscito Arnoux avete visto e Villeneuve è riuscito a passarlo. Si toccano quasi, si sono toccati nuovamente. Beh, adesso Villeneuve però ha forse forzato un po', ha dovuto correggere, tutto il pubblico in piedi è entusiasmante questa corsa, di nuovo avanza Villeneuve! Arnoux resiste, si agganciano i due se non stanno attenti, una cosa incredibile e entusiasmante, e siamo alla conclusione della corsa.
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Angelo Carotenuto
09:40
La voce è di Mario Poltronieri, il cantore storico della Formula Uno sulla
Rai,
raccontava che quando Gilles Villeneuve usciva di scena, se da un Gran Premio si ritirava, il calo degli ascolti era del settanta percento. Quando passava Villeneuve certi si mettevano l'indice alla tempia "E' matto, è matto!". Non era matto, era oltre.
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10:04
Dicono che dopo ogni pericolo avesse l'abitudine di picchiettare i polpastrelli sul petto all'altezza del cuore, voleva essere certo che battesse ancora. Apparve pure nella serie a fumetti di Jean Graton dove il protagonista era un pilota immaginario, si chiamava Michele Vaillant, e Villeneuve veniva disegnato alla guida di una
Ferrari
con cinque ruote. Perché questo piaceva di lui, non che arrivasse primo sotto la bandiera con gli scacchi, era il re del superfluo, era una scelta estetica.
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10:38
Aveva bisogno di fare le curve con una marcia più alta degli altri, di andare in slalom in partenza sulla griglia per superare quante più macchine nei primi cinquanta metri, aveva bisogno dei testacoda, dei sorpassi lungo linee e traiettorie improbabili. E così spingeva gli altri a guardare in faccia il limite, la linea di passaggio che esiste tra il fascino e la noia, e poi lungo una linea di passaggio si trovò anche Gilles.
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Maurizio Vallone
11:07
Il colpo di scena veniva dopo un'ora e dodici minuti di corsa, la macchina di Arnoux prendeva fuoco e lasciava così il campo libero alle vetture di
Maranello
. Questo avveniva al quarantaquattresimo giro, ovvero a sedici giri del termine.
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11:18
Fuori le Renault, rimanevano solitarie in testa alla gara le due Ferrari; ma quando le emozioni sembravano esaurite ecco che i due ferraristi, ignorando i cartelli che invitavano ad una gara tranquilla, davano invece vita ad una serie di sorpassi molto azzardati, facendo temere anche il peggio.
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11:34
Alla fine ad avere la meglio e per fortuna senza danni è stato Pironi, il quale vinceva così il suo primo Gran Premio con la Ferrari, percorrendo i sessanta giri del circuito in un'ora e trentasei minuti alla media di cento ottantasette chilometri orari.
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Angelo Carotenuto
11:46
Il Gran Premio di
Imola
del venticinque aprile mille novecento ottantadue era finito così, con due ragazzi che sul podio non si guardarono. Villeneuve rimproverò a
Didier Pironi
di aver ignorato i cartelli che dai box dicevano di non sorpassare.
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12:02
Aveva smesso di controllare negli specchietti retrovisori, sicuro che l'altro non avrebbe attaccato; lo chiamò uno sgarbo disse: "Tra noi è finita l'amicizia". Non sapevano che non si sarebbero parlati mai più. Gilles si rabbuiò, si chiuse, era diventato irrequieto, trascorse la settimana che portava a
Zolder
con una luce spenta negli occhi. Joann era rimasta a casa a
Montecarlo,
per la prima comunione di Melanie.
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12:33
Nel libro
Enzo Ferrari
un eroe italiano, il giornalista
Leo Turrini
racconta che nel frattempo Gilles si era innamorato di un'altra donna e viveva la cosa con tormento, con un senso di colpa verso i figli, verso Jacques in particolare.
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12:49
Gilles si nutrì di cattivi pensieri e il giorno prima delle prove disse: "Se a
Zolder
la mia macchina dovesse sbandare, l'unica cosa che posso fare è chiamare la mamma e farmi il segno della croce". Aveva una sola ossessione in quei giorni, arrivare davanti a Pironi, perciò quando mancavano otto minuti alla fine delle prove calò il piede sull'acceleratore, pesante, e andò.
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13:18
Joann sarebbe arrivata in clinica nel pomeriggio per dare il consenso a spegnere la macchina che teneva in vita suo marito e per accompagnarlo nell'ultimo viaggio, il ritorno definitivo
dall'Europa
in
Canada
, a bordo di un Boeing dove non parlò nessuno.
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13:37
Il piccolo Jacques, undici anni quel giorno, avrebbe fatto lo stesso lavoro di papà, è diventato Campione del Mondo nel mille novecento novantacinque. Jochen Mass corse altri sei Gran Premi e poi, poi mai più.
Didier Pironi
tre mesi dopo Zolder ebbe un incidente che gli fece perdere l'uso delle gambe, chiuse la carriera in Formula Uno e nel mille novecento ottantasette morì durante una gara di motonautica.
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14:07
C'è una canzone di Claudio Lolli dedicata a Villeneuve, dice: "L'aria lo ha rivoltato come un animale nobile arrivato al macello, mentre il pubblico delle prove ha un brivido a metà, un poco del meglio che forse possiamo fare e poi amare molto Villeneuve, è imparare a guidare".
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14:29
Un giorno Villeneuve disse una grossa scemenza, gli chiesero che cosa pensasse della morte. Rispose: "Ho già previsto il peggio, dopo sei mesi mi dimenticheranno". Non era vero.
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14:44
Poco dopo la morte di Pironi, la sua compagna Catherine partorì i due gemelli che aspettavano, uno porta lo stesso nome di suo padre, l'altro, l'altro fa l'ingegnere in Formula Uno e si chiama Gilles, si chiama Gilles Pironi.
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🇮🇹 Made with love & passion in Italy. 🌎 Enjoyed everywhere
Build n. 1.36.0
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Mario Pastore
Mario Poltronieri
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