Cowan avrebbe voluto ricambiare, si frugò le tasche, aveva solo un pettine, allargò le braccia, mormorò: "Grazie e buona fortuna" e scesero insieme dal pullman senza immaginare che lì fuori un fotografo giapponese avrebbe fatto: clic, tic tac, titic titac io la tiro di là , tu la tiri di qua, ping pong, ping-pong a te, a me che cos'è se non la simulazione di un dialogo? Io batto, tu rispondi, appunto rispondi, non puoi tacere, non puoi sottrarti. Chi esce dallo scambio ha perso, scambio, ma non nel senso di equivoco, di errore, un abbaglio, scambio nel senso di confronto.