Saturday, Jan 22, 2022 • 9min

Ep.1: Margaret Smith Court, la campionessa che imbarazza l'Australia

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Margaret Smith Court è la tennista che ha vinto più titoli di Grande Slam in singolare di tutti (24 - record assoluto compresi gli uomini - 11 in Australia, 5 a Parigi, 3 a Wimbledon, 5 a New York) e alla quale è intitolato in vita uno degli stadi di Melbourne, dove si gioca l'Austrialian Open. Ma negli ultimi anni le sue posizioni sull'omosessualità ("Un abominio agli occhi del Signore") e le sue campagne contro il movimento LGBT stanno imbarazzando il Paese. Molti chiedono che lo stadio cambi nome e gli inviti pubblici per lei sono sempre motivo di polemica. Storia di un'ex eroina che ha deluso.
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Speakers
(1)
Angelo Carotenuto
Transcript
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Angelo Carotenuto
00:16
La casa di Margaret era molto modesta, due camere da letto per sei persone ad Albury, sul fiume Murray, seicento chilometri da
Sidney
nel sud
dell'Australia
. Pareti sottili, il tetto era una lamiera d'amianto, non avevano nemmeno la macchina, la parte più bella dell'appartamento stava dall'altra parte della strada.
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00:40
Ventiquattro campi da tennis in erba dove per fortuna andavano a giocare anche gli improvvisati della domenica, così più di una pallina volava spesso da quest'altra parte. Anche spelacchiate, a Margaret andavano bene lo stesso. Si chinava, le raccoglieva e le tirava contro i muri oppure contro le saracinesche dei garage là attorno, non con una vera racchetta, non ne aveva, ma aveva ingegno. Aveva sfilato un paletto di ferro dalla recinzione lungo il marciapiede e dritto, rovescio, dritto, rovescio, per giocare a tennis usava quello.
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01:29
Non esistono pugni e goal, canestri e corse, non esistono imprese senza le storie delle donne e degli uomini che le hanno realizzate. Qui raccontiamo come sono finiti dentro lo sport, i loro mondi. Io sono Angelo Carotenuto, ogni mattina curo la newsletter Lo slalom e questo è Rimbalzi, un podcast prodotto da Chora Media.
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01:56
Otto anni aveva, la campionessa dell'epoca da imitare si chiamava Thelma Coyne, una signora che durante la seconda guerra mondiale si era unita alla
Croce Rossa
come autista.
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02:08
Più Margaret cresceva, più picchiava forte quelle palline mezzo consumate, perché non aveva il cuore di picchiare direttamente il signor Smith. L'uomo che le dava un dolore ogni volta che toglieva il tappo da una bottiglia e la finiva, il signor Smith, suo padre. La madre quasi moriva per farla nascere, lei, quarta di quattro figli.
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02:35
Il tennis sarebbe diventato prima un rifugio e dopo un'ossessione. Margaret si intrufolava ogni tanto di nascosto al circolo passando da un buco dentro la rete e, che fosse un tipo speciale, l'avrebbero capito presto, la lasciavano entrare, le diedero una racchetta, le mostrarono come portare i colpi, ma nessuno, nessuno si accorse che avevano spinto a giocare con la mano destra una sedicenne che era mancina, ma che era un fenomeno lo stesso.
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03:08
Qualcuno allora alzò il telefono e segnalò questa ormai ex bambina a Frank Sedgman, che nel frattempo aveva vinto quattro Slam, due in
Australia
, uno
a Wimbledon
e uno a
New York
. Sei brava perché non vieni
Melbourne
? Così potrai allenarti con un vero coach.
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03:27
E Margaret partì, tanto non aveva niente da lasciarsi alle spalle. Partì senza immaginare che sarebbe diventata la donna con il maggior numero di titoli di Slam nella storia del tennis: ventiquattro in singolare, sessantaquattro contando il doppio, nè poteva sapere che più in là nel tempo sarebbe diventata la campionessa meno amata, una volta aggiunto il cognome di suo marito, Barry Court.
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03:57
Barry era il figlio del premier
dell'Australia Occidentale,
Sir Charles
, fratello del futuro capo del
Governo,
Richard, un ex manager della
Ford
e poi ambasciatore in
Giappone
, una famiglia liberale e conservatrice, di origini inglesi, emigrata a Perth quando Barry era un neonato, e decisamente distanti sia dalle radici proletarie degli Smith sia dal mondo dello sport.
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04:23
Quando Margaret venne presentata alla sua futura suocera si sentì rispondere: "Oh che cosa buffa, hai lo stesso nome di una tennista!"
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04:32
Il matrimonio la allontanò dai campi per un anno, ma quando rientrò finì per giocare le due stagioni migliori della sua vita.
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04:41
Perse una finale a
Wimbledon
che era già incinta, alla nascita del primo figlio Daniel tutti erano convinti che avrebbe finito per lasciare, e si sbagliavano. Tornò, tornò perché sentiva di avere qualcosa da dimostrare, voleva essere la prima madre a eccellere nel tennis, ci riuscì.
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05:02
Nel mille novecento settantatre vinse ventiquattro dei venticinque tornei a cui prese parte, solo l'arrivo della seconda figlia Marika segnò un distacco più marcato dal suo amatissimo gioco e nel mille novecento settantasette si ritirò.
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05:18
Era arrivata da ragazzina prodigio e se ne andava come una innovatrice, aveva cancellato ogni cedimento al tocco e alla svenevolezza, sollevava pesi in palestra, si allenava con gli uomini, aveva portato la potenza e la fisicità nel tennis femminile molto prima di
Serena Williams,
si diceva che avesse braccia otto, nove centimetri più lunghe rispetto alla media delle donne della sua taglia. Perciò l'avevano soprannominata Dior; aveva solo un rimpianto, se fossi rimasta mancina, diceva, avrei avuto un servizio migliore.
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05:55
Ma fu dopo, quando smise, fu dopo che successe tutto il resto, fu dopo che
l'Australia
cominciò a vergognarsi di lei, quando avevano già dato il suo nome a uno dei campi in
Melbourne Park
. Senza più partite e tornei, tornata dentro casa a fare la mamma, Margaret cadde in preda a una depressione, dovette cercarsi un nuovo rifugio.
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06:21
Lo trovò nelle scritture, anzi in un versetto della seconda lettera a Timòteo: "Dio ci ha dato uno spirito non di timidezza ma di forza, di amore e di autocontrollo". Nelle sue tre autobiografie avrebbe raccontato che queste parole furono la svolta, furono un click, ma scavarono un solco tra lei e il suo vecchio mondo.
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06:46
Non tanto perché si mise a studiare teologia, e nemmeno perché nel mille novecento novantuno diventò un ministro della Fede, fondatrice della
Margaret Court Ministries
Inc, società che aveva il compito di diffondere il Vangelo, di organizzare raduni salvifici. Creò il Victory Life Center, una chiesa pentecostale con tanto di predicatori televisivi.
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07:10
La rottura con il tennis arrivò quando prese posizioni sempre più esplicite contro l'omosessualità, definendo le nozze gay un abominio agli occhi del Signore. Era una sfida esplicita al percorso di inclusione aperto dall'impegno per l'uguaglianza, di Billie Jean King e
Martina Navratilova
, le due icone del circuito. Loro si battevano e lei reagiva.
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07:36
Vado nelle scuole diceva, a parlare ai bambini, a dirgli che si nasce maschi o femmine e il tennis è troppo spaventato per farmi parlare, teme che io possa fare proseliti. Ci fu allora, tra le giocatrici, chi iniziò a chiedere che venisse rimosso il suo nome
Margaret Smith
Court, dall'arena di
Melbourne
. La sua replica fu drastica: sono un branco di lesbiche!
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08:01
Eppure King l'aveva difesa, aveva detto che lo stadio se lo era meritato per quel che aveva fatto in campo, non glielo poteva togliere nessuno. Le loro strade si sono via via divaricate, King è diventata un'icona culturale, ma colpevole agli occhi di Margaret di un aborto e Margaret una sorta di estranea al tennis e alle sue lotte per l'emancipazione e la libertà sessuale.
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08:28
Il club di Ku Jong ha rimosso la sua foto dalla galleria delle star mondiali. L'anniversario del suo Slam è stato celebrato con non poco imbarazzo, ora la maggioranza si augura che
Serena Williams
prima o poi riesca a eguagliarla, le manca un solo titolo, che Serena insomma, riesca a sporcarle il record. Il reverendo Margaret, invece, tira dritto, tira dritto e forte come faceva da bambina, con quel paletto della recinzione, con le palline contro il muro.
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09:13
Rimbalzi è un podcast di Angelo Carotenuto prodotto da Chora Media. La cura editoriale è di
Francesca Milano
, la producer è
Monica De Benedictis
, la post-produzione e il sound design sono di Daniele Marinello.
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