Wednesday, Aug 3, 2022 • 1h, 17min

Product Innovation - con Marco Paglia, CPO @ Musixmatch

Play Episode
Product Innovation &Co: come si creano prodotti rivoluzionari e pioneristici? Ce ne parla Marco Paglia, Capo del Prodotto per Musixmatch, con esperienze super in Uber come Direttore dell’area di Product Design, Google Play e YouTube, per cui ha diretto progetti di innovazione e l’incubatore Area 120. Host di questo episodio è la nostra Sara Tortoli, Head of Product @BackBone, Public Speaker e writer. I tuoi feedback, come sempre, saranno la chiave del successo della community, e ricordati: *Dopo i tempi duri, arrivano sempre i tempi eroici* 👉 Iscriviti alla Newsletter per essere sempre sul pezzo: https://bit.ly/3OEtvVM https://bit.ly/3OEtvVM 👉 Scopri il nostro Master in Product Management: https://bit.ly/3v2rtGV https://bit.ly/3v2rtGV
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Talking about
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Speakers
(2)
Marco Paglia
Sarah Tortoli
Transcript
Verified
Sarah Tortoli
00:01
E siamo live! Buonasera e benvenuti ad una nuova puntata live di Product Heroes. Product Heroes è la prima tac community dedicata al prodotto che parla italiano. Se volete rimanere aggiornati su tutte le nostre news e i prossimi eventi, iscrivetevi al canale qua sotto e cliccate la campanella a fianco per essere notificati sulle nostre prossime dirette.
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00:32
Io sono Sarah Tortoli e sono tornato a
Berlino
, quindi vi parlo da
Berlino
e sono la vostra hostess ed è mio compito, come ben sapete, intervistare per voi product leaders da tutto il mondo con l'obiettivo di ricavare le best practices e lesson learned che puoi mettere in pratica fin da subito nella tua azienda.
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00:53
La puntata di oggi ha un ospite a dir poco eccezionale, perché ha lavorato per le più grandi tech company del tutto in tutto il mondo. È un visionario ed è una persona incredibile e si chiama Marco Paglia. Marco è attualmente a
Musixmatch
, a
Bologna
.
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01:17
Precedentemente ha speso svariati anni nella
Silicon Valley
, negli
Stati Uniti
, dove è stato: direttore dell'area di product design di
Uber
a
San Francisco
. Ha lavorato a
Google
, dove ha fondato e diretto il team di
Google Play.
Sí, esattamente, avete capito bene. Il team che si è occupato del lancio della sure di
Google
, diretto progetti di innovazione per
YouTube
ed incubatore
Area120
, dove ha fondato la sua startup prima di trasferirsi negli
Stati Uniti
.
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01:49
Ha lavorato dagli anni duemila nel campo del design nell'area dell'interfaccia presso
Nokia
a
Londra
,
Siemens
e per
Frog Design
, ed
LG Electronics
a
Milano
. Curiosità: ha più di venti brevetti depositati a suo nome e la sua frase motto è "la forma segue l'emozione".
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02:13
Marco, benvenuto!
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Marco Paglia
02:17
Grazie con questo introduction direi che la barra è così alta che possiamo solo fallire a questo punto, comunque grazie, grazie per l'invito.
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Sarah Tortoli
02:29
Ma no, assolutamente, anzi poi dopo parliamo anche di fallimento, se vuoi no? Così...
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Marco Paglia
02:33
Guarda, sono il capo di questa cosa qui.
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Sarah Tortoli
02:35
La perfezione io la trovo noiosa, quindi magari non ne parliamo.
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Marco Paglia
02:40
Il fallimento ci vuole. Alla grande, volentieri.
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Sarah Tortoli
02:42
Parliamo anche di questa cosa.
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Marco Paglia
02:43
Facciamo a gara a chi ha fallito di più.
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Sarah Tortoli
02:46
Qui vinco io! Tranquilla.
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02:50
Salutiamo anche i nostri ospiti che nel frattempo si stanno connettendo, quindi salutiamo il pubblico che ci sta seguendo da casa arriveranno più persone man mano che andiamo avanti.
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02:59
Invitiamo come al solito a utilizzare la chat per lasciarci commenti, farci sapere da dove arrivate, dove venite e ovviamente per fare le domande a Marco, ragazzi.
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Marco Paglia
03:13
Soprattutto dove andate.
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Sarah Tortoli
03:14
Ah, dove andate! Meglio ancora mi raccomando, fate domande a Marco perché è un'opportunità d'oro quello di poter interagire con lui e fargli le domande.
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03:26
Io infatti sono fortunatissima e comincio appunto. In realtà io ho fatto un po' un excursus così, no? Molto, molto ampio della tua storia, ma ci racconti un pochino meglio perché come si fa a entrare a lavorare per tutte queste aziende? Tu sei passato da
Nokia
,
Siemens
,
Google
,
YouTube
,
Uber
adesso
Musixmatch...
come come si fa?
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Marco Paglia
03:60
Ma forse bastava essere dei designer un po' nerd ai tempi, no? Io ho studiato al
Politecnico
e ho fatto design però mi il campo che mi piaceva di più era quello dei videogiochi. Quindi già ai tempi cercavo di capire ma come si fa un videogioco?
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04:16
Perché stiamo parlando degli inizi duemila e non era non era facilissimo districarsi in questo modo in questo mondo, quando poi spesso i designer di di quegli anni magari o puntavano a fare - e non lo dico in modo dispregiativo perché secondo me quello è l'apice - quindi o fare gli architetti a fare sedia, fare automobili.
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04:39
Però questa parte un pochino più nerd non era molto... Non era molto in voga, diciamo così, ai tempi, sennò non era neanche possibile esprimere la bellezza estetica nei prodotti interattivi perché erano dei processori così scarsi degli schermi monocromatici. Non era assolutamente facile.
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04:60
Pensiamo di essere un designer per
Nokia
. Negli anni duemila, io sono arrivato che già gli schermi a colori per i miei colleghi avevano progettato quello che chiamavano il "
soft key
", quindi il pulsante unico con la parolina in mezzo che cambia in base al contesto e bisogna avere un po' quella passione.
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05:18
Quindi io ho studiato al
Politecnico
, ha avuto la possibilità di fare un anno in
Australia
nel 2003, 2002-2003, in cui invece erano già proiettato in avanti rispetto a questa cosa.
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05:32
A
Brisbane
avevano gli studi della
Warner Bros
. Lí quindi faceva un sacco di tre di animation, faceva tante cose di questo tipo e quindi l'anno insegnarono Lingo, che era il linguaggio che stava dietro Director, che era in pratica di software interattivo prima di
Flash
.
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05:49
Quindi ha imparato a fare un po' di
Flash
,
ActionScript
per fare le cose interattive già avere questa cosa qui, magari nel 2003-04, magari in
Italia
, in cui eravamo un pochino più indietro su alcuni aspetti, quindi la possibilità di non solo disegnare dei prodotti grafici, ma di disegnarle con un'inter attività per lasciare clicchi un bottone e la cosa si anima qui, si anima lá... era già un vantaggio.
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06:16
Io ho amici che sono diventati non dico ricchi però riuscivano a fare i soldi ai tempi. Se vi ricordate facendo le intro nei siti in
Flash
in cui prima di partire il sito c'erano delle cose che si muovevano e già questo era era fantastico per allora.
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06:33
E quindi un pochino aver imparato queste cose qui, quindi specializzandosi magari in un campo non tanto allora conosciuto per la parte era sull'interazione
-design dell'interazione-
mi ha portato magari a un tipo di carriera che non era legata a quello che era in voga nel momento che era web design in cui tante persone hanno lavorato, ma lavorare già sui prodotti.
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06:56
E quindi prima feci un un lavoro per
LG
che era un piccolo schermo di 240 per 360 pixel per leggere la musica era uno schermo a colori. Questo era molto prima
dell'iphone
e quindi anche lì, come lo fai? Fai un prototipo in
Flash
, ti immagini cosa succede quando clicchi le cose, eccetera eccetera. Poi lo produssero.
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07:19
Da lí
Nokia
cercava persone che avessero un po' di dimestichezza nel campo, in realtà contro dodici no, come hai fatto, ma in realtà dall'altra parte. Avevi persone che cercavano talenti ed era molto difficile trovarli con quel tipo di capacità. Quindi poi a
Nokia
abbiamo sviluppato sistemi operativi
Symbian
.
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07:39
Da lì con noi che mi sono trasferito negli
Stati Uniti
, cosa in realtà facilissima, se sei un'azienda europea che ha delle sedi negli
Stati Uniti
, trasferirsi é facilissimo perché l'ha visto si chiama
L-Visa
e quindi non c'è bisogno. È una sponsorizzazione automatica. In pratica... Basta avere... quindi chiunque abbia voglia di trasferirsi negli
Stati Uniti
. Vi dico cercate un'azienda che abbia sede in
Europa
e negli
Stati Uniti
in questo modo trasferirsi. Proprio una questione di un mese, é molto facile.
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08:09
Quindi trasferito a
Nokia
negli
Stati Uniti
, in quel momento stava sorgendo il sistema operativo
Android
. Quindi anche qui: quante persone hanno lavorato insieme operativi mobile nel -non so se era stato il 2007-2008 o qualcosa di simile- molto pochi. Quindi anche
Android
era disperato per cercare persone locali che ad essere lavorato su sistemi operativi mobile. C'era solo
Nokia
a quel punto.
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08:31
A quel punto in quel momento, no, da quando era appena uscito
Apple
rimane, come sappiamo, una specie di setta. Quindi le persone da
Apple
non le prendi.
Google
ed
Apple
, come sappiamo, anche avevano anche un deal per non assumersi le persone l'uno dall'altro quindi anche lì in realtà c'era una ricerca forsennata in quel campo. E poi se vogliamo
Google
è stato poi mi rivolgo in cui ho imparato di più perché sono stati otto anni in cui mi sono formato.
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08:56
Però tornando alla tua domanda è credo che la questo è un discorso che si fa, che faccio anche a persone che lavorano con me, che magari di cui sono il loro manager, che ti chiedono, "Come faccio a venire promosso, come faccio a crescere in azienda?"
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09:15
In realtà non è molto diverso rispetto a far crescere una tua startup facendo partire da zero. Devi riuscire a trovare una nicchia in crescita e crescere con lei, no? Se hai questa capacità o questa fortuna... Quindi se tu fossi stato
Zynga
ai tempi con
Facebook
, quindi aver capito di fare giochini su
Facebook
quando stai crescendo,
Facebook
cresce, cresce con
Facebook
.
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09:42
Nel mio caso è stato quello di individuare nell'interattività e negli schermi portatili un mercato che mi appassionava. E come sappiamo che questo tipo di tecnologia è cresciuta in maniera pazzesca, perché quando avevo incontrato il team di
Android
ancora misuravamo le centinaia di migliaia di milioni di utenti e facevamo le celebrazioni. Adesso si parla di billions, no?
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10:08
E quindi poi tutto cresce. Rispetto, no, a un settore che hai scelto. Penso anche quando lavori in un'azienda é un po' la stessa mentalità: cercare di trovare quelle nicchie in cui l'azienda sta investendo, che tu individuo pensi possano diventare qualcosa, perché se crescono crescerai.
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Sarah Tortoli
10:27
Questa è penso sia il summary dell'introduzione perfetta, perché questa puntata in realtà è dedicata... è meno dedicata al product come lo facciamo di solito, come anche la puntata scorsa, forse meno dedicata al product, nonostante tu sia CPO, ma è più dedicata proprio il concetto di innovazione e di quali sono le posizioni che puoi assumere oggi che ti mettano in una condizione di essere in un vantaggio competitivo, difendibile nel tempo, no?
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Marco Paglia
10:59
E di crescere.
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Sarah Tortoli
10:60
E di crescere, no? Relativo a questo, se tu dovessi fare un paragone no, rispetto a quando hai cominciato tu: quali sono le aree oggi di innovazione che ti danno questo vantaggio competitivo, difendibile? Se tu fossi un giovane oggi che deve cominciare, devo studiare o si deve specializzare, no? Cioé tu hai cominciato quando tutti facevano web design e tu sei andato invece proprio l'esperienza del prodotto disegnare giochi, games, no? Che non faceva quasi nessuno. Sul design interattivo che non faceva quasi nessuno. E questo ti ha dato una competenza che era quasi introvabile nel mercato? No, questo è stato il tuo vantaggio. Se tu dovessi fare un paragone oggi, quali sono queste aree?
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Marco Paglia
11:50
Non è sempre... Cioé un può andare un po' a intuizione... Però chi ci sta seguendo non prenda nota, perché se uno avesse la sfera di cristallo sarebbe facile. Devo dire, no, parlando di me stesso, poi è stato sempre in realtà seguire quello che ti piaceva. Penso a me da bambino piacevano anche i libretti di istruzione, quindi glieli leggevo tutti, no? La lavatrice come funzionava ci deve essere comunque un po' questo questo fattore, sennò sono difficile, no?
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12:21
Quello che vedo, per esempio tra gli sviluppatori adesso, parlando di
Musixmatch
dove lavoro ora in cui abbiamo un team di
intelligenza artificiale
molto in crescita tra gli sviluppatori vediamo molto questa questa cosa qui, cioè tanti sviluppatori che si sono già inseriti in quel tipo in quel tipo di mercato, in quel tipo di interesse. Direi che anche a livello di design non è un mercato sbagliato su cui contare, no?
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12:52
Perché se noi pensiamo ad oggi, quanti designer capiscono
l'intelligenza artificiale
o si occupino di residenza ufficiale direi molto pochi. Tant'è che ha assistito... Anch'io ho provato io stesso a fare qualche qualche webinar introduttivo, no? Nonostante poi non non è che ne sappia tantissimo, però giusto per fondare le basi.
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13:16
Quindi sicuramente quello è un campo interessante perché ancora si conosce poco ed è sicuramente in crescita. A livello design significa semplicemente capirne le logiche del marketing. E poi no, la tecnologia alla base e la tecnologia che usiamo oggi per
l'intelligenza artificiale
e cercare di infilarsi nei progetti in cui questo tipo di componente sia molto forte.
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13:49
E direi anche oggi, sí quindi se io ti parlo di questa cosa qui e penso, no? La critica al designer e che è molto più interessato alla parte grafica parte estetica piuttosto che andare magari in in questi in questi settori di nicchia. Quindi quella è sicuramente una parte.
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14:10
Su altre cose, ci sono stati tanti tentativi ultimamente, no nel nello sperare di trovare qualcosa che avesse quel tipo di crescita che hanno avuto i computer tascabile cellulari, insomma chiamiamoli così no? Per esempio, come sappiamo si è sviluppato VR, ci siamo tutti lanciati, no nel fare queste cose, sperando che... e stiamo ancora un po'... e stiamo ancora aspettando.
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14:33
Anche sulla parte di AI stiamo ancora aspettando. Perché anche lì cioè tutto in realtà una parte, una competenza specifica è quella nel -al di là di capire l'ergonomia di questi di questi strumenti- o anche nel saper prototipare in
Unity,
nel capire un po' quella parte un pochino piú tridimensionale della della progettazione. Questa è una cosa nuova su cui tante persone sono entusiaste. Si sta ancora un po' aspettando che venga che venga fuori, che venga fuori qualcosa.
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15:11
Direi che il campo dell'automotive, al di là di come uno si mette, no, si mette come il traction eccetera, è sicuramente un campo chi verrà rivoluzionato. Io stesso nel 2003 lavorai un anno in
Francia
per
Siemens
facendo i cruscotti, e quindi già ci immaginavamo come è sempre stato il cruscotto sia tutto fatto di schermi. Adesso questa cosa sta avvenendo. Ma la cosa più interessante che sta avvenendo è che non parliamo più... o almeno alcune aziende non parlano più di veicoli elettrici, ma parlano di computer con quattro ruote.
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15:55
E allora se si entra un po' in questo meccanismo non sei capace di lavorare in quelle aziende che la pensano così. Ovviamente
Tesla
di queste però ce ne sono altri che stanno stanno nascendo, no? Piuttosto che oppure anche infilarsi in quei in quei laboratori di progettazione, magari in aziende più tradizionali che hanno però ho capito che questo è il futuro. Perché questo l'ho vissuto su a Nokia, no? Cioé
Apple
diciamo ci ha fatto un mazzo tanto. Però noi all'interno del nostro laboratorio di progettazione di
Nokia
come designer, come progettisti penso che invece le valsero certissimo abbastanza chiare, no? Quindi parlavamo di cose molto simili ben prima che
Apple
uscisse con
l'iPhone
.
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16:39
Non siamo riusciti a che non riuscite nell'organizzazione nel creare una filiera produttiva che andasse dall'ideazione alla produzione e l'ha messa nel mercato. Però come individuo sono sicuro che in tante case automobilistiche, anche se magari non arriveranno mai a fare quel tipo di rivoluzione... però, hanno sicuramente dei team molto in gamba, che stanno pensando che stanno pensando a questo tipo di cosa. Quella è una cosa molto, molto, molto interessante: la parte dell'automobile. E penso che ci siano compagnie di automotive ovunque. Quindi non è necessario andare negli
Stati Uniti
.
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Sarah Tortoli
17:16
Quindi, cioé, è come... se si pensa al ciclo di vita di un prodotto anche per la carriera, forse bisogna essere un po' early adopters, no? Perché sei un po', sei sei dalla la parte della late majority, forse il mercato diventa un po' inflazionato, eccetera. Però se sei in questa early adopters di una nuova tecnologia, di un nuovo settore, eccetera, all'improvviso ti si aprono molte più forte, molte più opportunità. Quindi penso che questo sia un consiglio fantastico.
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17:49
Peraltro abbracciandomi a questo ti volevo domandare. Nel frattempo saluto chi si sta unendo e invito gli ascoltatori che si sono appena uniti a fare uso della chat per lasciare domande a Marco perché è veramente un'opportunità unica questa. Ne approfitto per continuare a chiederti e a parlare di innovazione, perché l'innovazione sembra un po', una buzzword, no.
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18:16
Ultimamente si sente un po' ovunque trasformazione digitale, innovazione, eccetera no? Che probabilmente vero sacrosanto necessario da fare. Ma io volevo capire da una persona come te che ha lavorato a dei progetti tra i più innovativi al mondo, che adesso che ci sembrano no "for granted" no, ci siamo scontati. Ma lanciare
l'Apple
store di
Google
no, auando il concetto di app store nemmeno esisteva non è così scontato. Quindi volevo chiederti...
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Marco Paglia
18:51
Sí su Nokia si chiamava Download! col punto esclamativo alla Yahoo!
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Sarah Tortoli
18:59
Volevo chiederti no, quali sono gli ingredienti dell'innovazione, ma quella vera, non la buzzword che sentiamo tutti. Se tu dovessi fare una checklist, no, degli ingredienti che ci minimi almeno che ci vogliono per avere innovazione all'interno di un'azienda di una start up a vario titolo, quali sarebbero?
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Marco Paglia
19:25
Quando me sono d'accordo sul discorso di buzzoword però è sempre stato così, no? Quindi non direi che e negli istituti umano alla ricerca di questa cosa, perché poi noi siamo sistemi che si evolvono e quindi inevitabilmente puntiamo a cercare di capire che cosa c'é dopo. Tant'é che io stesso anche l'università mi era piaciuto studiarla, perché come il concetto è affascinante.
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19:57
E non per fare il teorico, però un modo per pensarla che mi piace è qualcuno disse "il connubio tra l'idea e l'organizzazione". Quindi una specie di modo di pensare a delle idee però ci siano processate che siano, serializzate. E questo per dire che, no, le idee vengono tutti, peró l'innovazione la si riesce a fare solo quando ci sono tutti quei meccanismi di tempistica, di mercato, di progetto, di prodotto che poi viene fuori quando tutto questo viene insieme diventa innovazione vera.
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20:37
Ovvero quante persone dicono -magari lo fanno anche con te- ti scrivono, "Ho un'idea, volevo dirti un'idea, possiamo sentirci?". Però l'innovazione quando poi l'idea viene messo in pratica, quindi la messa in pratica che è interessante secondo me. E quindi come aziende storicamente, no, perché poi tutte le aziende poi crescono e tendono a incartare un po'.
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21:02
Però se vogliamo
Google
è stata vista come un'azienda che è riuscita a creare un processo di innovazione, quindi ha fatto tanti prodotti nuovi, no? Ha fatto Google,
Google Drive
,
YouTube
-è stato comprato però comunque l'ha portato avanti- quindi vedi anche questa idea, no, è vero che
YouTube
esisteva già, ma
Google
ha preso molto presto. Quindi l'innovazione sta anche nell'inserire all'interno di una macchina che riesce poi a far diventare questa cosa un un prodotto che cambia il mondo.
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21:35
Quindi come si fa? Beh, la risposta non ce l'ha nessuno. È però quello che possiamo magari notare nelle aziende che lo fanno di più, ma é di mantenere un rapporto abbastanza aperto con l'ambiguità. Non lasciare che le persone lavorino senza andare troppo a predire quale sarà l'output del loro lavoro, no?
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22:08
Uno magari si aspetta un'azienda come
Google
molto organizzato, magari poi ne parliamo di più. Ed effettivamente molto organizzata a livello di organizzazione delle risorse umane. Cioé per la serie, dove ti vai a sedere, qual è il tuo edificio, dove vai a mangiare, ti sei rotto il computer? Te lo mettiamo subito a posto. Tutte queste cose qui ineccepibile, no?
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22:30
Però poi come organizzazione del lavoro? In realtà molto, molto loose, no? Per cui magari noi studiamo no all'uso di adesso non so quale sia il project management tool di riferimento, grido tante anche che vengono fuori come pubblicità su sono su
Facebook
. Però in realtà questa parte qui lasciata abbastanza abbastanza aperta no? Magari sistemi di tracciamento di quello che non va, quindi di bugs per per essere sicuri che non non ti è scoppiato qualcosa, non ti è scoppiata una pipeline, nessuno lo sa, no, quello assolutamente.
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23:09
Però al livello di quanto ci mettiamo a fare qualcosa? Chi lo fa? Di cosa si tratta? Questa parte qui ti dirò lasciata molto, molto come lo faresti in una in una startup. Poi anche
Google
nel corso degli otto anni in cui ho lavorato lì è cambiata sicuramente qualcuno che aveva lavorato dieci anni prima di me aveva detto che era cambiata di piú, e sarà cambiata ancora, no?
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23:34
Però è un processo in cui riesce ancora a fare riesce ancora a mollare quello che stai facendo per unirti a un gruppo che pensi che stia facendo qualcosa eccezionale e dove riesce ancora a fare come gruppo sentirti di poter fare recruitment su persone che credono nella tua idea che si uniranno nel fare questa cosa.
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23:55
Parliamo di
Android
adesso nello specifico.
Android
era stato comprato da
Google
è prima che esistesse avevano comprato in pratica i tagli i founders dell'idea, quindi di
Andy Rubin
e alcune delle persone che lavoravano con lui, ma ancora non esisteva come prodotto. Quindi si può dire che andrai l'ha fatto
Google
da zero no? E
Android
è un un un prodotto che è nato dentro
Google
, però in modo assolutamente startupparo.
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24:23
Quindi per la serie che il resto di
Google
magari non credeva immediatamente nel progetto, per cui se ci arriva a fare l'app di
Android
di
Gmail
non te lo faceva il team di
Gmail
perché diceva, "Tanto
Android
non andrà da nessuna parte".
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24:37
Allora stava in te non nel convincere ingegneri di unirsi al tuo team, perché la cosa é interessante. Stava nel team stesso nel creare no quel tipo di atmosfera in cui ti metti la maglietta
Android
perché abbiamo fatto cento milioni di utenti. Quindi crei le figure di Android, no? Crei tutto un meccanismo per cui viene voglia di andare a lavorare in questo gruppo e questo gruppo poi tende a lavorare giorno e notte.
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25:04
Noi avevamo venivano chiamati "bacon day" voleva dire andare a lavorare il sabato e la domenica. E siccome si serviva bacon per breakfast veniva chiamato il bacon day, poi lo recuperava quando no, quando era finita la parte di release.
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25:18
Però un po' cercare di ricreare quell'entusiasmo che forse non era stato definito già dall'inizio, no? Perché nessuno dice: "Il futuro
Android
tutti su
Android!
" Qualcuno dice, "C'é questo team ha queste idee, no? Cavatela voi." Quindi lasciare un pochino quella ambiguità è quella quella imprecisione nel nel nella che cosa si andrà a fare, rimane rimane secondo me un aspetto, un aspetto importante.
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Sarah Tortoli
25:50
Ma quindi adesso nella domanda sequenziale questa no, perché se mi pare di aver capito bene da quello che hai detto uno degli ingredienti fondamentali è essere organizzati in certi ambiti molto organizzati e lasciare fare proprio "laissez faire" alla francese è invece in altro lasciare indefinito dei margini di ombra, eccetera. Altri aspetti, no? una forma di caos. Se vuoi un po' organizzato.
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Marco Paglia
26:26
Sí, sí, sí.
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Sarah Tortoli
26:27
Una domanda sequenziale è come si fa a mantenere... Io penso che questa è una startup, tenga abbastanza bene, no? Infatti è se nascono con l'idea giusta, poi si muovono molto velocemente...
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Marco Paglia
26:40
Cambiano.
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Sarah Tortoli
26:41
Cambiano... sono in continua evoluzione, eccetera. Poi a un certo punto queste startup si allargano, no? E cominciano a creare processi su processi. Perché organizzazione di qui e di là. Allora come si mantiene l'innovazione anche in strutture, è che magari startup non sono piú? Per esempio
Google
no. Come fa a rimanere innovativa
Google
, che ormai non è più una startup, è una multinazionale ormai, no?
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Marco Paglia
27:11
Come può fare un'azienda...
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27:14
Sì, sì, sì.
Google
è molto grande, quindi é un discorso difficile e se vuoi tutte le aziende tengono ad evolversi, no? Quindi gli
IBM
m'non so che è un percorso evolutivo in cui a un certo punto diventi
Microsoft
, poi diventi
IBM
e poi diventi diventi qualcos'altro, no?
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27:33
In realtà sono tutte aziende che vanno molto bene, perché se dici
IBM
-anche se
Steve Jobs
che lo chiamano Big Blue, no? - però é ancora un'azienda molto profitable che va molto bene che un sacco di cose. Quindi un pochino questa cosa qui penso che sia inevitabile per tutti va bene così, anche perché se non non penso che vanno vadano sminuite le grosse aziende, visto che poi rappresentano anche un po' i pilastri della società, per quanto abbiano anche tanti difetti che possono creare frustrazione sotto tanti punti di vista. Però ci aiutano molto.
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Sarah Tortoli
28:09
Come fanno a rimanere queste grandi aziende innovative e competitive e rilevanti, no? In un paesaggio che invece in quella tecnologia cambia continuamente tecnologia. Tredici anni sarà molto diversa da quella che è oggi, no? Dieci anni fa era completamente diversa. Sarà ancora più veloce. Probabilmente questo tasso di accelerazione.
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Marco Paglia
28:31
Non non credo siano le risposte. Quello che ho fatto Google... cié delle risposte precise, no, ma comunque anche se parliamo di IBM non so quanti anni avrà, però sì, si ragiona nelle decine, non nelle centinaia, no? Quindi alcune cose le impariamo, impariamo mentre facciamo.
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28:48
Vedi quello che per esempio ha fatto
Google
no? Allora si sono riorganizzati nel concetto di
Alphabet
, quindi un'azienda unica che comprende tante aziende, cercando di lasciare le varie aziende di essere più autonome. Che cosa significa? Che la parte di self-driving cars, per esempio -che è sicuramente una di quelle di quelle aziende più innovative all'interno di questo complesso- riesca comunque a mantenere uno spirito no, più legato al loro... al loro il loro momento storico.
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29:18
Credo che un'azienda che si espande inevitabilmente cambia perché va ad attrarre talenti necessari in cui magari per cui magari a loro core competence non è quello dell'innovazione, ma è quello della stabilizzazione. Questo è successo anche
YouTube
, no?
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29:35
Senza andare a fare nomi, però i capi di
YouTube
si sono evoluti nel passare da una persona che abbia voglia di fare tanti cambiamenti a persone invece si sono concentrati più sulla stabilità e sulla monetizzazione. E quindi forse capita che esiste una curva di stabilità. Però questo non vuol dire che questa curva appartenga l'azienda no, appartiene, appartiene ai progetti.
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29:59
Anche se parlo di
Musixmatch
stesso. Inevitabilmente abbiamo dei progetti che sono in cui abbiamo più competenze, più sviluppati nel corso del tempo, in cui per la serie se non si rompe nulla è un buon giorno. Però abbiamo anche i progetti ambigui in cui effettivamente non ti potrei dare una data specifica rispetto all'uscita. Però sappiamo che usciranno e ci muoviamo in quella direzione, no? Ogni giorno fai delle scelte che sono le migliori per portarti più vicino all'obiettivo nonostante tu non sappia se l'obiettivo è settembre 12 ottobre 15. Tu sai comunque qual è il margine.
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30:41
E i team che lavorano su cerca di progetti per i progetti, hanno un certo tipo di di processo che magari diverso rispetto a quelli che lavorano su altri progetti, ma sono le persone che prediligono una cosa rispetto all'altra. Io stesso, visto che parliamo di fallimenti non non penso di essere una persona da startup... Le prime dieci persone, no? É un'esperienza che ho provato.
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31:10
Penso che sono più una persona di stabilizzazione rispetto a certi processi però sempre abbastanza dello stage l'azienda da cinquantamila persone. Ognuno poi trova il proprio il proprio stato naturale e va quindi a unirsi un'azienda nel momento in cui l'azienda sta trasformando e si sta evolvendo in quella in quella direzione.
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31:33
Quindi come fa a mantenere l'innovazione? Forse una volta tornando alla domanda iniziale, è quella di non trattare tutta l'azienda nello stesso modo, nel lasciare che diversi team organizzazioni siano in grado di capire qual è, qual è la loro storia, dove sono in quel momento.
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31:51
Poi in questo modo apro una parentesi che è quello del discorso della valorizzazione dell'autonomia dei teams, no? E questo forse forse magari trattiamo dopo, però è alla base di questo, no, perché significa che quindi un'azienda ci ha una cultura di base che attrae un certo tipo di persone. Però poi esistono tante marchio culture che sono legate ai team in cui vai a lavorare.
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Sarah Tortoli
32:18
Certo, perché questo è vero, influenza tantissimo, secondo me hai ragione. Il grado di autonomia quanto team sono... Possono decidere quello su cui lavorano, dove secondo loro si ha piú più valore no? Perché sono anche le persone anche più vicini. E poi magari all'utente finale rispetto a chi invece non lavora a contatto. Io nel frattempo comincio a prendere un po' delle domande che nel frattempo stanno arrivando anche.
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32:52
Alessia, che io saluto, "Ciao Alessia".
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32:54
"Ciao Marco, nella mia esperienza ho visto che spesso ci sia ancora ancora ai ruoli e alle definizioni per capire come posizionarsi invece che basarsi su approcci e competenze. Secondo te cosa conta di più se sei una conta di più?"
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Marco Paglia
33:14
Quindi stiamo parlando di...
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Sarah Tortoli
33:18
Aspetta perché una domanda composita.
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Marco Paglia
33:20
Ruoli, rispetto, rispetto... Ah okay, andiamo avanti col...
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Sarah Tortoli
33:23
Continua nel tuo caso molto simile al mio. Vediamo nel tuo caso molto simile al mio, sembra che il tuo approccio alla tua curiosità abbiano fatto la differenza nel lato pratico del tuo ruolo da
product manager
. Quanto conta approccio e motivazioni rispetto al sapere cosa fa e cosa non fa un
product manager
. Intanto vogliamo dire che tu in realtà non sei un
product manager
.
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Marco Paglia
33:49
Nessuno lo è! Forse quelli che adesso forse lo si è, diciamo dalla nascita, tipo dall'universitá da come ci si forma.
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Sarah Tortoli
33:60
Ma nemmeno.
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Marco Paglia
34:01
Però in un ruolo particolare. Sí, sfatiamo questa cosa. Diciamo che se il
product manager
ha tre cappelli: business, design, e la parte tecnica... tendenzialmente tende a venire in uno di questi mondi. Io vengo dal mondo del design, quindi sicuramente il mio approccio è molto più legato a questo.
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34:23
Hai ragione nel dire non sono problemi, nel senso che prima di di
Musixmatch
il mio unico ruolo, come
product manager
era stato quello da tra virgolette CEO nella startup che avevo fatto dentro l'incubatore di
Area120
. Qui ho avuto un ruolo più a tutto tondo. Più simile a questo però il mio background e design, anche se poi non spesso comunque ci si trova in questa carriera venendo già da questi background, no?
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34:49
Quindi che sia tecnico, che sia per una competenza invece molto di business o conoscenza specifica del settore. Quello che ci accomuna, secondo me è la voglia di vedere le cose fatte. Quindi di mettere da parte no qualsiasi tipo di interesse personale, ma proprio a livello a livello di, che cosa faccio la mattina, no, pur di vedere il prodotto realizzato, avere proprio questa questa cosa viscerale. Che quando esce la nuova feature sei il primo che ci si lancia a trovarlo perché è una specie di droga.
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35:28
La voglio di vederla realizzata, per cui non che ti faccia che quel giorno lì tu ti metta a pulire le scale, a fare un meeting noiosissimo, a fare progettazione qualsiasi a parlare con un esterno, qualsiasi cosa comunque... il tuo desiderio solo quello, no? E quindi poi questo tipo di motivazione intrinseca ti porta a essere contagiante, rispetto magari ad altri, senza sminuire negli articoli che invece hanno più passione per la loro disciplina, no? Quindi ci sono altri che dicono, "Guarda per me potrei sviluppare un lettore mp3, un virus o qualsiasi cosa. A me piace sviluppare. Quindi dimmi cosa devo fare."
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36:12
In realtà sono oppure il grafico che dice, "A me piace fare creazioni. Il campo può essere qualsiasi. Mi piace creare." Quindi quelle sono persone che tendono invece diventare più tecniche, più specifiche nel nel loro nel loro mondo.
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Sarah Tortoli
36:29
Quindi, tornando alla domanda, i ruoli e definizioni. Sai, sarebbe bello parlare con Alessia, perché ma devo interpretare quello che vuole dire con la prima domanda.
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36:45
Prima magari ci aiuti perché questa purtroppo non è
YouTube
, non ci consente di dare la parola
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Marco Paglia
36:51
A invitarti.
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Sarah Tortoli
36:52
Invitarti a parlare. Magari questa roba con
Clubhouse
, Twitter Space, eccetera no? Ale che chiarisce un attimo in chat il concetto?
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37:07
Nel frattempo io vado avanti perché c'è un'altra domanda che è più legata al concetto di innovazione di cui parlavamo prima è: "Marco in base alla tua esperienza meglio co-creazione dell'innovazione o ricerca e sviluppo separata? Meglio approcci disruptive o continui?"
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Marco Paglia
37:28
Mi sembrano due domande diverse. Quindi la prima per procreazione. Immagino che intenda un discorso di innovazione più legata alla ricerca lavorare con gli utenti, capire i loro bisogni, rispetto invece co-creation. Co-creation io intendo in questo modo, no, co-creation con i suoi utenti, rispetto invece ad avere magari la il team di ricerca e sviluppo che lavora più sull'intuizione. Immaginiamo ci sia questa sia la domanda.
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38:02
Quindi se vogliamo passare due esempi No,
Apple
è conosciuto per fare, dicono poca ricerca sugli utenti. Questo non vuol dire che non fanno ricerca perché fanno tanta ricerca di trend, marketing, eccetera eccetera. Semplicemente, il motto non è quello che "il modo migliore per definire il futuro è quello di crearlo" oppure di capire il futuro. Quello di creare non era una frase simile a quello di
Steve Jobs
.
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38:26
Rispetto invece se paragonandolo con
Nokia
in cui eravamo fortissimi sulla parte di ricerca sull'utente e facciamo un sacco di analisi antropologiche, viaggiavamo al mondo in grande frequenza proprio per andare a studiare dalla Cina, all'india al Brasile, come le persone usano i cellulari, e così.
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38:48
A un certo punto Norman,
Donald Norman
scrisse proposta ginocchia che fa in sulla letteratura dicevamo di aver scoperto che non mi ricordo anche il paese, però forse era l'India, usavano il cellulare come pila, no, usando lo schermo quando era buio, quindi Nokia innovó con un telefono che vendette molto, che aveva la luce incorporata nel nel telefono in modo proprio, diciamo in modo autonomo. Era una torcia con un telefono.
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39:21
E
Donald Norman
disse, "Beh, se dovevate capire questa cosa, bastava che venivate a casa mia". Perché? "Perché lo facevo tutto il tempo anch'io". E quindi effettivamente è vero o no che c'è un po', magari una glorificazione della ricerca continua sull'utente quando spesso no, se si cerca... se si, se si guarda l'intuizione, si creano dei team molto corti di ricerca e sviluppo autonomo, che lavorano insieme da molto tempo, che hanno una forte conoscenza del prodotto, tendono a portare altrettante innovazione, anche se magari non passano tantissimo tempo a parlare con le persone. Quindi questi sono i due modi.
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39:59
Qual è migliore? Se ti devo dire la mia preferenza, io tendo a credere all'intuizione umana. Ma questa è puramente una cosa filosofica. Quindi no, non sto dicendo che funzioni meglio, no? Quindi per dire da una parte puoi prendere un clima di dieci persone eccellenti nel loro ramo, che lavoreranno insieme per i prossimi vent'anni su una tecnologia, oppure dall'altro prendo dei ricercatori che magari che cambiano più spesso, però fanno molta ricerca sullo tempo.
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40:31
Chi prendo? Penso che prenderei la i primi che creano una cultura forte nel team, di dare loro la fiducia nel sapere quello che stanno facendo. Però è un discorso... é difficile dire chi ha ragione, questo discorso. Perché esistono esistono esempi eccellenti sia di aziende molto focalizzate sulla ricerca, assolutamente, sia di aziende che invece hanno persone che tendono a definire.
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41:07
Non lo so, non ti ho detto la mia preferenza, però non penso che è possibile dire qual è meglio.
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Sarah Tortoli
41:14
E per la seconda?
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Marco Paglia
41:17
L'approccio disruptive o continuous improve. Mhh.
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Sarah Tortoli
41:26
Google forse è un po' famosa perché era molto disruptive ma poco continuous improvement. Ma la gente si annoia? Questo ce lo diceva un altro ospite, Marco, che anche anche lui, Marco, anche lui lavora
Google
e ci raccontava appunto questa cosa che tutti vogliono fare molto disruptive ma si annoiano a fare continuous improvement.
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Marco Paglia
41:46
Sì sì, è vero. Infatti storicamente lavori su un progetto nuovo appena esci appena esce tutto il team va a fare un'altra cosa. Quando invece nel mondo della startup insegnano che il momento in cui esce il tuo MVP é il momento in cui viene fatta lavorare veramente, no? Fare iteration, capire come funziona. Perché è difficile che ti venga buona prima, quindi sicuramente
Google
soffre un po' di questo.
Apple
se vogliamo mantenere i paragoni più un'azienda invece no. Tende un po' a capire come va il mercato e a continuare a migliorare i suoi prodotti.
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42:20
Tant'è che se proviamo ad esempio l'orologio Apple, non dico che è perfetto perché comunque un prodotto ancora molto ausiliare, non necessario, però sono riusciti no nel corso degli anni a migliorare e migliorare migliorarlo, quando invece magari l'ecosistema Android sugli orologi fa fatica perché è stato più uno splash iniziale, poi é stato un po' abbandonato.
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42:41
È quindi ancora una volta all'interno di un'azienda ci vorrebbero tutte due, no? Sicuramente se chiedi a me io sono un sono appassionata del continuous improvement perché un po' come si chiama il concetto:
"Kaizen"
, mi sembra. Questa ricerca continua di quella cosa che puoi migliorare, no, quella cosa che nessuno si aspetta, che non fa la differenza a nessuno, però quando la introduci porta il prodotto in un'altra direzione. Alla fine è abbastanza facile, basta guardare i prodotti fisici e vedere come si sono evoluti, no? Ma questo anche perché io faccio design, quindi mi piace molto questa parte qui.
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43:25
Ancora una volta un po' il discorso facevamo prima, no, parlavamo di come si fa a trovare un'azienda, invece quando l'azienda trova una curva in cui è più difficile innovare. Devi fare un po' tutti e due devi investire su cose nuove, avere le persone giuste che si divertono a fare questo zero to one e trattarle in un modo specifico e accettare il fallimento come come processo, e devi investire su team che sono molto appassionati al loro prodotto, che sono capaci di lavorarci senza mai cambiare per i prossimi dieci anni è anche quella non è un'innovazione distratti, ma è sempre innovazione. Perché il prodotto comunque migliora e tende a definire lo standard difficile dire uno o l'altro.
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Sarah Tortoli
44:13
Visto che l'hai appena toccato no, cioè ci pare del ruolo del fallimento o del rapporto anche che tu hai con il fallimento, perché tu tra l'altro ha esordito dicendo, "Io ho fallito tanto". E perché ti vede da fuori, no, con questa carriera pazzesca, il concetto di fallimento che viene in mente un altro insomma non certo un percorso così come il tuo. Quindi quali sono stati i tuoi, i tuoi fallimenti? Qual è il modo giusto per guardare guardare a quelli?
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44:52
E Alessia ho visto la qualificazione molto più chiaro, Adesso riprendo la domanda. Per quella del fallimento me l'hai servita così, quindi la dovevo chiedere.
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Marco Paglia
45:05
Ma no, la facciamo. bene comunque la mia esperienza più diretta nel fallimento è stata la startup chiamava Uptime un'applicazione fatta dentro
Google
nell'incubatore, quindi diciamo quello un'esperienza più diretta con un fallimento perché gli ero il CEO di questa avventura. Avevamo una decina di persone che ci lavoravano, ci abbiamo lavorato un anno e mezzo giorno e notte.
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45:32
Io ero andato a
South By Southwest
a distribuire pizze per installs. Tutto quello che potevo fare, l'ho fatto però insomma abbiamo visto un'applicazione che non cresceva neanche il classico, cioè una persone stanno alla applauso una settimana puoi smettere a persone nuove e va avanti questo ciclo. Quindi quella è l'esperienza più, più, più, più netta.
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45:56
Però voglio dire anche no a lavorare a
Nokia
, vedere il proprio competitor -in quel caso era
l'iPhone
, poi
Android-
Prenderti il mercato è comunque se sei una persona che crede in quello che fa è un pochino piú anche nella propria azienda, dispiace.
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46:17
Penso che la quello che si si impara col tempo -anche se non è sempre facile perché siamo tutti esseri umani- è quello di mantenere un certo distacco tra quello che fai e quello che sei dentro. Capire che il fallimento non sei tu, perché tu comunque devi avere una consapevolezza di quello che sei, ma sono le circostanze intorno alle cose che stavi facendo in quel momento, no?
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46:46
Quindi in un certo senso you move on e iniziare a fare un'altra cosa, e non guardarsi indietro. E accettarsi per per quello che si è, no, che comunque si è una una pedina in mezzo a tantissime altre pedine che si muovono contemporaneamente rispetto al quale tu stessi in un'altra situazione in un altro luogo in un'altra regione, no, piccoli piccoli cambiamenti. Magari sarei stato di successo, no, rispetto a quella cosa che cercavi di fare.
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47:19
Ma i fallimenti condividiamo tutti i giorni, anche semplicemente con un progetto viene cancellato. E questo non è successo a me penso che succede a tanti, no? Quando ci si mette, magari una settimana, si fanno le notti per fare una grande presentazione e poi non se ne fa nulla.
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47:36
Io a
YouTube
prima di questa startup guidavo un team che si occupava di fare piccole applicazioni da far uscire sotto il l'ombrella di
YouTube
. Però
Susan
, CEO di
YouTube
non ce l'ha mai fatta uscire. Però ci abbiamo lavorato tanto e sono cose sono cose che succedono però vedi c'e' sempre un lato positivo, perché rispetto a queste applicazioni poi sono diventate qualcos'altro perché magari ha ispirato un altro team no? Magari nel lavorare sull'aspetto live su altri aspetti su cui magari l'individuo non avrebbe lavorato.
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48:11
Quindi se ti vede all'interno di un network il tuo contributo è sempre valido. Voglio dire che chi scrive libri, no? Il loro libro un'influenza su una persona e si sveglia la mattina inizia a fare una cosa grandiosa, quindi se poi ci vediamo tutti come come contributori dello stesso ecosistema la cosa più facile però ovviamente nel day-to-day sei sempre in competizione continuamente di questa cosa e ci rimane un po' male.
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48:39
Devi un pochino sempre cercare di essere un po' zen su questa cosa e anche sapere che se vieni licenziato, o licenziata, comunque non è colpa tua, no? La circostanza della combinazione. Cioé quante volte siamo stati in team se in cui magari non facevamo benissimo... Cambiato team, cambiato aziende, siamo i numeri uno. Quindi è mantenere questa prospettiva, no?
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49:07
Quindi se c'è un se c'è una una un consiglio al di là di tutta questa discussione è quello di cambiare, di cambiare abbastanza spesso soprattutto all'inizio, soprattutto all'inizio. A noi a
Google
primo giorno di di lavoro di lavoro, mi dissero... Ci dicevano che dopo di che ci aspettavamo un cambio di timo ogni diciotto mesi.
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49:34
Che vuol dire cambiare lavoro, no? Perché se vai da
Android
a
YouTube
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Sarah Tortoli
49:39
Cambi completamente.
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Marco Paglia
49:39
Non conosce neanche un collega. Cioè cambia tutto.
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49:43
Sarebbe bello che fosse così nella vita reale, no? Che ci fosse così tanta disponibilità di lavoro. So che in alcuni paesi è il più possibile alcune regioni, città, che in altri. Però penso che se tutti noi avessimo la consapevolezza che la mobilità è facile -quindi si entra e si esce con grande facilità- Forse saremmo tutti più felici, saremo tutti un pochino più... Prenderemo più rischi, saremmo più adattabili al fallimento e saremo anche un pochino più felici, no?
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50:16
Tant'è che penso che in tutti i luoghi di lavoro in cui si è lavorato meglio personalmente io sono i luoghi in cui sapevo che sarei andato via dopo un anno, no? Quindi quando quando tu affronti la situazione nel modo molto, molto aperto, poi tutto diventa molto, molto più facile.
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Sarah Tortoli
50:32
Certo. Secondo me questa è una bellissima cosa tra l'altro che chiarezza è molto importante. Ti rende se vuoi il piccoli shock continui, no, ti rendono anti-fragile, no, se vuoi. Piuttosto che avere un grande patatrac, no, tutto stabile... Poi anche a un certo punto è un patatrac, no? Allora quello veramente ti butta, ti butta giù. Questo è anche molto interessante. Se parliamo di come si possono organizzare no le organizzazioni per resistere a questa cosa e si lega benissimo quello che dicevi, No?
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51:12
Di non di non inquadrare tutto, di non scrivere tutto quanto di lasciare sempre un po' aperto. Perché probabilmente si possono creare dei piccoli shock dei piccoli effetti marea, no? Effetti farfalla, no? Che possono dare luogo cose interessanti.
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51:33
Ritorno alla domanda di Alessia.
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Marco Paglia
51:35
Dai.
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Sarah Tortoli
51:35
Adesso che ho farneticato abbastanza. Perché dice: "Intendo dire secondo te, quanto tempo qua quanto essere l'innovazione parte del processo e nasce da approccio, motivazione? E quanto dipende invece dall'azienda in cui lavori e dal prodotto che stai sviluppando? E ti dice perché lei ha un background molto product, però non è un prodotto manager e lavora nel marketing.
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Marco Paglia
52:05
Viene dal marketing. Sì, quindi una domanda era specifica sul product management. Questo è quello che ci mancava.
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52:14
Si'. Beh, lo dicevamo prima, é vero, che il ruolo del proprio manager non è, è non è completamente definito, ma questo neanche in
Silicon Valley
. Poi ripeto, parlo di adesso. Non sono da due anni. Magari si é più definito però anche, ma è inevitabile che una disciplina che meno storia rispetto a un
software engineer
. Quindi ci può essere più ambiguità nella definizione di quello che fa. E poi è un ruolo ambiguo di per sé perché è un po', un ministero senza senza portafoglio, no? Cioé spesso il proprio manager magari hanno molto influenza sul prodotto, ma non pochissimi reports. Spesso è così.
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52:59
Non sempre peró product a Google i
product manager
non avevano report, se non altri
product manager
. Quindi avevi l'ingegnere con cento ingegneri designer con 20 designer, e il proprio manager con magari due
product manager
o tre no? Per le features su che su cui dovevano lavorare, nonostante avessero magari un grande influenza superiore al designer e all'ingegnere, però senza il portafoglio, in quel senso, no? Quindi prendi decisioni, ma non hai una una, una, una unteam verticale sotto di te.
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53:29
Anche perché sono diventi il boss e credo che si diventi il boss per quel discorso di innovazione diventa più difficile perché poi la gente si aspetta che gli dici cosa fare, quando invece tu devi cercare un pochino di aiutare loro a tirare le somme, a guidare nella direzione che sia che sia la migliore possibile in questi piccoli spostamenti che avvengono in settimana dopo settimana no, visto che se lavoriamo sull'innovazione non sappiamo esattamente come sarà il prodotto finale. Quindi detto ciò...
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53:59
Guarda noi
Musixmatch
per esempio quando ha iniziato non avevamo ancora definito la disciplina in modo così ferreo. Cioé tu sei frontend, to sei backend, tu sei questo, tu sei quell'altro. Però è stato abbastanza facile per me individuare chi erano i
product manager
perché facevano già questo ruolo, anche se non tutti siano dati quel tipo di appellativo no eh, per cui come dire spesso ti ci trovi per merito o per interesse, no?
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54:34
E poi se l'azienda si dà una strutturazione più formale che dipende appunto poi dalla dall'autorità dell'azienda se sono anche aziende di dieci persone, magari non si danno tutti questi e tutti questi rumori così formali secondo me finisci un po', un po' trovarci questo è anche successo a me, nel senso che io stesso non sono il designer canonico se fossi un designer a cui piace disegnare la pretty picture -e ancora non lo voglio dire in modo dispregiativo, no? - se non avessi questa pressione di lavorare qui bello per lo stretto contatto di mettermi lì a sporcarmi le mani, essere no presente nel processo a trecentosessanta gradi piuttosto che mandare il mock bellissimo dire, "Vediamo che succede". Non mi sarei appassionato a questa disciplina.
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55:22
E quindi quando quando parlavo con Max non sia dei migliori, ma che il mio capo, questo ruolo è venuto fuori anche da quelle che erano le mie volontà e quello che mi interessava fare, quindi venuto naturale.
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55:37
Nel caso di Alessia mi viene da dire che sembra che forse l'azienda non é elastica sufficientemente per dare la possibilità di mettersi alla prova, no? Perché ripeto spesso come ci si trova in quel ruolo, perché comunque c'erano cinque, diciamo una barzelletta no, cinque ingegneri erano due designer e poi c'era una persona che faceva un po' di tutto e però senza questa persona alcune decisioni non venivano prese e quindi si è trovata, si è trovata in questo ruolo.
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Sarah Tortoli
56:13
Eccoci qua. Eccoci nati cosí.
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Marco Paglia
56:18
E non sono tutte le aziende, siccome no con tutte le aziende hanno piena conoscenza di conoscenza di cos'é il product management per questo state facendo diversi master a proposito. Però non tutte le aziende cercano
product managers
, però succede che partendo dal ruolo finisce a farlo, anche se magari non hai quell'appellativo. Però se se l'azienda è molto strutturata, invece ai luoghi come manager dice, "No, tu non lo puoi fare". Perché non hai studiato x, y, z mi sembra curiosa come cosa, perché anche anche
Google
abbastanza aperta, insomma alle candidature di esterni ed è un luogo in cui il product manager si é sviluppato parecchio.
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57:04
Quindi non lo so, cambia azienda. Non so se la risposta che voleva sentire Alessia però di solito ci si trova a farlo senza saperlo.
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Sarah Tortoli
57:15
Tantissimo. Peraltro la storia di la metà delle persone no, Forse tutte tutte le persone che sono state ospiti qua che tipo lo facevano all'inizio ma non lo sapevano. E l'hanno scoperto ci sono inciampati? No, un po', un po' così peraltro.
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57:29
Senti, rimaniamo un attimo a
Musixmatch,
no? Perché io sono molto affascinata dal tuo percorso. E magari adesso guardiamo invece dalla fine, no, perché abbiamo parlato tanto di
Google
, di
YouTube,
poco di
Uber.
Però volevo capire da te, no, adesso che sei
Musixmatch
, se tu ti guardi indietro, no, tutte queste tutte queste esperienze che è avuto che cosa hai applicato a
Musixmatch
e come le applicate soprattutto tutte queste elezioni, eccetera? Se dovessi distillare quali sono?
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Marco Paglia
58:10
Beh, diciamo innanzitutto
Musixmatch
è sempre stata un'azienda che aveva già tante qualità rispetto a quello di cui stiamo parlando. Quindi un'azienda... Beh, essendo una startup un'azienda che è stata abituata alla gestione del dell'ambiguità, chiamiamola così, no?
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58:30
Quindi riuscire a capire che cosa, cioè dopo, ma anche riuscire a capire che se il dopo è una cosa e diventare la next
Google
per arrivarci devi fare tanti piccoli step che forse ci porteranno in quella direzione e forse ci porteranno in una direzione che non era un
next Google
, ma è un'altra, cosa interessante che scoprirai nel percorso, no?
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58:52
Quindi aveva sempre avuto in sé questo tipo di mentalità, Il che vuol dire che ha raccolto i talenti non solo italiani, perché comunque anche quando sono arrivato c'erano persone in tutto il mondo che lavorano
Musixmatch
già adesso, per esempio, abbiamo un ufficio a
Londra
di una decina di persone. Quindi aveva già un meccanismo internazionale di persone con background diversi
ex-Apple
, ex-Airbnb, per cui una cultura legata appunto al fare le cose molto forte e non so se è la parola giusta. Totalizzante, però un tipo di cultura in cui il tuo lavoro em é più di un lavoro.
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59:36
Ma poi entriamo nei discorsi coi sindacati. Se questa è una cosa buona, una cosa cattiva non sta né dirlo. Però in cui comunque il lavoro ti rappresenta e quindi vuoi fare in un certo modo la passione a un grande importante. Quindi devo dire che è arrivato non ho visto un un mondo diverso rispetto a quello che ho abituato, perché sappiamo che poi l'America che secondo me è molto così, no?
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01:00:00
Quindi lavora
Google
la maglietta
Google,
cambiare il mondo. Ecco Musixmatch invece ha una cultura forte anche in questa in questa in questa direzione. E quello che ho cercato di portare io forse è stato dare nomi alle cose. Un po', quello che dicevamo prima no, persone sono trovate a fare il tuo manager senza saperlo. E io ho fatto un po' come Adamo ed Eva che arrivati sulla terra... Ma se ci pensi, no, la Bibbia dice il loro una delle cose che facevano dare un nome alle cose. Ma dare nome alle cose è una cosa fortissima.
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01:00:39
Il motivo perché i francesi si vanta di avere la cucina meglio di noi. È perché hanno avuto uno scrittore che hanno scritto della loro cucina. Hanno dato nome a dei cibi specifici, prima magari che lo facesse
Artusi
in
Italia.
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01:00:52
E ho fatto un po' di questo. Quindi no nel dire, "OK, questo team è il team di frontend, sono queste le persone che fanno questo e anche nella loro carriera ci aspetteremo questi tipi di competenza rispetto, no, ha una progressione". Quindi magari questa persona un po' più junior, e questo é un po' piú senior, e quindi dovremmo aspettarci da queste persone questa quest'atro, no?
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01:01:17
E quindi sono un po' a definire quali erano i team, anche se non è che non c'erano prima, sono sempre stati ovviamente, però magari non erano definiti formalmente andare a definire i tools, per cui c'era molta sperimentazione su Dropbox,
Google Drive
e altre. Magari andare a prendere decisioni nel dire, usiamo questo perché usiamo quest'altro, no? Quindi ripeto, prendere delle decisioni, dare nomi alle cose per formalizzarsi un pochino di più.
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01:01:46
Questa cosa credo che ci abbia aiutato nella pandemia. Perché lavorare tutti insieme in una stanza funziona quando seduti insieme, perché c'é questa percezione di chi sa dove in pandemia, senza organizzarsi, avere gli gli eventi sul calendario a fare tutte queste cose diventa un pochino più difficile. Questa è una cosa che ero più abituato a fare.
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01:02:10
E questa cosa ci ha portato a scalare di più anche internazionalmente? No? Perché a questo punto, quando ti abitui a formalizzare certi processi, ma non dover più essere tutti in sostanza, perché ci si è dati, ci si formalizzati di più nella documentazione, nello scheduling, nella definizione dei team dei processi. Poi diventa anche più facile dire, "Sai cosa, possiamo assumere dieci persone in più a
Londra
". Perché tanto il processo a questo punto è definito è questo. Quindi a questo fatto, soprattutto.
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Sarah Tortoli
01:02:49
Senti, è ancora più in generale, no? Ma cosa cosa consiglieresti a chi si approccia al prodotto in generale, qualsiasi professione possa essere: design, project manager, eccetera, no? Rispetto a quello che hai visto hai imparato, ma anche non soltanto in queste grandi aziende, ma proprio avendo a che fare con le persone, no?
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01:03:19
Cosa ti sentiresti di dire siano le cose che più hai imparato tu personalmente?
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Marco Paglia
01:03:31
Rispetto a persone che vogliono prendere, che vogliono fare carriera in questa disciplina?
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Sarah Tortoli
01:03:35
Si, ma anche rispetto a lavorare in organizzazioni, no? in generale. Perché ci sono delle cose comuni, indipendentemente da qualsiasi professione, no? Lavorare con persone all'interno di organizzazioni.
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Marco Paglia
01:03:49
C'é
Jack Ma
, che ogni tanto viene fuori su
Facebook
, quando le volte che lo apro, che ho sempre le sue, le sue, i suoi motti, no? che sono molto interessanti. E uno di questi dice soprattutto all'inizio della tua carriera tra venti, trenta dice "find a good boss".
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01:04:14
E secondo me é molto vero. Perché sai, a noi piace pensare di essere persone autonome, per cui vai a lavorare in un'azienda, è tu sei tu, e non importa chi sono i tuoi capi, perché farai vedere a tutti chi sei. Però in realtà, sai, il tuo capo non è semplicemente una persona che ti giudica e che ti mette il dito contro e non è uno che non fa niente. Il tuo capo può essere, in realtà è una persona che ti può ispirare da cui puoi imparare. E questo dovrebbe essere sostanzialmente.
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01:04:44
Soprattutto in un'azienda sana in cui i capi sono anche i leader. No, visto che ci diciamo che non è una frase nostra, perché da qualche parte però "che non tutti i manager sono leader, però tutti i leader devono essere anche i buoni manager". È difficile essere leader se ma semmai quel tipo di soft skills che rispetto alle persone.
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01:05:06
Quindi tendiamo a dare il ruolo di leadership a persone che hanno la competenza anche del del lavoro che praticano, che siano anche esperti nel loro lavoro e non che siano o non siano semplicemente persone che ti fanno l'approval, come di andare in vacanza, no?
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01:05:22
Se questo è vero, vuol dire che tu dovresti vedere nel tuo manager, del tuo capo, nel tuo coordinatore quello che vuoi, una persona a cui ti ispiri, una persona da cui vuoi imparare qualcosa. Se questa cosa non accade o la tua organizzazione completamente flat... faccio fatica a crederlo che sia la gran parte nella gran parte dei casi, però magari ci sono delle eccezioni per cui impari da tutti.
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01:05:50
Però nella gran parte dei casi avrai comunque delle persone con cui lavori, che siano appunto il tuo capo, i tuoi capi, le persone più esperte di te. Che devono essere persone da cui devi imparare.
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01:06:02
Questa è una cosa che nel lavoro non la gran parte della gente non non si approccia in questo modo. No, Quando facciamo un colloquio, non sempre, anzi quasi mai, la persona. Diciamo quello che ci interessa dire, "Ma chi saranno le persone a cui riporto?" No? Quando invece poi tendono a essere il motivo fondamentale della tua crescita e del tuo stare in azienda o del tuo lasciare l'azienda.
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01:06:27
Sappiamo tutti, sono i dati che vengono sempre fuori l'80%, non so quanto sia. 80, 90, 70... Non importa pero'. La gran parte delle persone lasciano la loro azienda per colpa del loro manager. Direi dovreste ribaltare la cosa, no? Dovresti andare in un'azienda per via del tuo manager.
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01:06:45
Nel mio caso, infatti, tutte le esperienze positive sono state quelle in cui ho dato priorità a chi sarebbe stata la persona con cui avrei lavorato, no? Nel mio caso tutta la fortuna di lavorare, per esempio con
Matías Duarte
, che è stato il capo di
Android
Design, ma anche il primo VP del design a
Google
è un po', una specie di
Jonathan Ive
di
Google
, anche se
Google
non celebra a quei livelli i suoi suoi designers, no?
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01:07:14
Senza quel tipo di esperienza sarai una persona diversa. E così via ho sempre cercato... il mio motivo di decisionale rispetto a unirmi all'azienda è sempre stata ci sarà la persona a cui devo fare riferimento.
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01:07:32
Se non fossi un fan di Max Ciociola a
Musixmatch
non avrebbe senso per me di lavorare a Musixmatch e probabilmente sarebbe un'esperienza anche molto frustrante se avessi dell'antipatia rispetto...
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01:07:44
Tutti i momenti in cui mi sono trovato di avere per chi, per vari motivi magari le persone a cui li portavo, rispetto alle quali non avevo quel tipo di ispirazione ho fatto bene a cambiare il mio ruolo, a cambiare la mia professione.
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01:07:60
Però questa è una cosa su cui le persone non riflettono. Ma sai, se se se nel lavoro non pensi di andare per trovare persone da cui puoi imparare, poi non ha molto senso andare al lavoro, secondo me. E quindi vedi che non devi andare in
Silicon Valley
per questo motivo, no? Puoi trovare talenti ovunque.
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01:08:23
Quindi non devi lavorare proprio piuttosto trovare delle persone. Una persona, un gruppo di persone di tu reputi più signor vita e con cui andrà a lavorare in cui andrai, da cui andrò a imparare qualcosa.
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Sarah Tortoli
01:08:35
Certo, questo è assolutamente vero, soprattutto come dici tu agli inizi, ma anche dopo è in realtà anche non hai inizi anche dopo, perché non che non c'è stimolo, eccetera, diventa diventa molto difficile.
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01:08:55
Ti faccio un'ultima domanda perché siamo... non ci piacciono i long form, ma stiamo andando veramente lunghissimi. Ma lo sapevo per i ragazzi e io ho fatto forse la metà delle domande che avevo nemmeno, nemmeno. Lo sai avevo una sfilza di domande incredibili.
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Marco Paglia
01:09:12
Facciamo la nottata?
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Sarah Tortoli
01:09:17
Faremo la seconda parte in autunno di sicuro.
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01:09:21
Però l'ultima domanda è proprio relativa
all'Italia
, no? E questa è una domanda che faccio soprattutto le persone che dall'estero poi tornano in
Italia
no? Quindi quella che è la scena product italiana quali vedi che sono possono essere challenge e soprattutto dal punto di vista dell'innovazione
l'Italia,
come come puoi
l'Italia
a diventare più innovativa?
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Marco Paglia
01:09:48
Allora, come tutte le aziende tech, anche noi stiamo cercando
product managers
, quindi se potete andare a lavorare con me, raccomando andate tutti sul sito /jobs.
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01:10:05
No, a parte gli scherzi, questo è vero. Però perché dico questo? Perché quello che vedono in
Italia
è che dove ci sono i talenti, i talenti sono top come qualsiasi altra azienda. Magari è un discorso culturale. Rispetto, no, a quanto noi italiani siamo in grado di di fare il challenging rispetto alla gerarchia, no? Io credo che un'azienda innovativa che punta sul prodotto deve essere bottom-up, quindi avere persone che si prendono la responsabilità, non importa quanto sia la loro età, la loro esperienza, purché si prendano la responsabilità delle scelte che fanno. Quindi anche mettere in discussione il CEO.
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01:10:52
Culturalmente rispetto magari al mondo anglosassone. Gli italiani siamo un pochino più ubbidienti, no? Tendiamo ad essere un pochino più attenti nel non mette in discussione l'autorità, no, però questo magari un cambiamento epocale e diventeremo meno gerarchici.
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01:11:12
Dico questo è importante perché sai, se produce lavori sui prodotti, sui prodotti nuovi, si lavori su prodotti usati da giovani. A quel punto la l'intuizione del juior, al di là del fatto che magari non ha tutti i processi chiari di produzione del prodotto, però è importante come quella della persona che è lì da molti più anni.
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01:11:32
Ora detto cio' la cosa che manca, quindi non è tanto il talento, perché tutte le persone con esperienza o con motivazione che ho incontrato lavorano ai massimi livelli. E questo l'ho incontrato dalla mia azienda, altre persone con cui ho avuto modo di confrontarmi. Forse manca un po' la quantità, no, quindi non tanto la qualità, ma la quantità. Infatti dicevo prima stiamo assumendo, quindi mettevo come sponsor, perché effettivamente non è facile trovare persone che hanno avuto questo tipo di esperienza.
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01:12:09
Quindi o dai magari butti su una persona junior se questo quello stai cercando forme in quella direzione, purché le competenze, poiché la personalità l'intenzione sia quella di crescere in quella direzione.
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01:12:25
Però se stai cercando magari una persona senior su cui quindi poter contare anche a livello di crescita di junior diventa un pochino più difficile perché non siamo tantissimi, e molti sono all'estero, molti magari si stanno formando e sono formati in aziende estere, e quelli che ci sono le aziende se li tengono stretti.
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01:12:50
Quindi credo che sia vero per per tanti altri campi. Anche il
software engineer
è una è una è una è un tipo di competenza molto più diffusa, però il numero non è sufficiente neanche in quel caso lì, no? Si cercano persone, si fa fatica a trovarmi.
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Sarah Tortoli
01:13:10
É incredibile...
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Marco Paglia
01:13:11
Forse per quel motivo che dicevamo all'inizio.
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Sarah Tortoli
01:13:14
Perché qua é il contrario quasi...
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Marco Paglia
01:13:16
Ci sono troppi sviluppatori?
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Sarah Tortoli
01:13:18
No, troppo pochi.
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Marco Paglia
01:13:20
Eh! Troppo pochi, dico, no? Dicevo anch'io questo dico sono sempre troppo pochi. Quindi, anche se sembra qualcosa di più stabili, stabilito che la realtà è sempre una nicchia, no?
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01:13:30
Proprio per qual discorso che magari dicevamo all'inizio. Che quando sei studente studi ti butti sulle sui primi lavori tende magari a pensare a le cose più comuni. Quindi da designer pensi di fare brand da che ne so, da persona magari interessata al prodotto non so, magari ti butti sul marketing. Non so, sto sto ipotizzando. Ti butti sulla cosa che sai, magari non su questa cosa che è un pochino più un pochino più tech. Un pochino più nerd, un pochino più geek, non sono abbastanza che ci si buttano dentro.
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01:14:07
E quando a cercare una persona senior magari ha fatto tante esperienze di un certo tipo, ma non non ha sviluppato quel tipo di competenza è quello del gas, intensità che da anni a capire come funziona la macchina, capire la parte tech e riuscire a parlare con l'ingegnere. Riuscire a parlare di ingegnere non vuol dire semplicemente sulla parte tecnica, ma anche sulla parte emotiva, perché sappiamo che no, magari sono a volte caratteri introversi, legati allo sviluppo software. Sono tante dinamiche che se non l'hai vissuto è difficile, é difficile impararle.
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01:14:43
Sai, è é lo stesso motivo per cui non è software. In genere non ci sono molte donne, perché le informazioni non arrivano nel momento in cui una persona inizia a fare delle scelte. Non sono abbastanza comunicate, non si conoscono e si sa cosa siano. Ma basti pensare anche a noi, a diciotto anni quando sceglie l'università, anch'io non sapevo, sapevo molto, poco, no?
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01:15:09
Però allo stesso tempo, se pensiamo ma dove siamo oggi? Lo pensiamo no rispetto a tante iniziative rispetto anche a quello a cui partecipi tu, quattro cinque anni penso che staremo parlando di una cosa molto di un settore molto diverso rispetto a quello che vediamo oggi. Quindi la quantità della colmata.
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Sarah Tortoli
01:15:29
Questa è un po', la nostra missione a product heroes per far conoscere questo mondo fare in modo che se ne parli, portando figure come te, eccetera. E soprattutto hai toccato un tema molto... che mi è molto caro, molto caro a me, molto caro ad Alessia, per esempio, anche ci seguiva oggi che è quello delle donne, soprattutto in posizioni tech, no?
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01:15:54
Infatti sono contentissima di poter ufficialmente annunciare che da ottobre parte con Egemoni il master è in software development dedicato esclusivamente alle donne.
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01:16:11
Ci sono dolci borse di studio, quindi sarà interamente gratuito, riservate a donne che possono lavorare per la durata del master in
Sicilia
. E dalla prossima settimana apriamo ufficialmente le selezioni e tutte le notizie del caso, ma è un'iniziativa bellissima, sponsorizzata da un sacco di aziende italiane.
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01:16:40
Quindi metteremo tutti i dettagli con ci sono queste aziende chi ha messo in palio borse di studio, eccetera. E quindi se conoscete sapete di amiche, figlie, sorelle, eccetera, cugine che possono essere interessate, mi raccomando, buttato un occhio sulla pagina di prodotti rosso perché lo pubblicizziamo a breve, è un'iniziativa bellissima.
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01:17:07
Quindi e su questa nota di questa iniziativa bellissima, io voglio ringraziare tantissimo Marco, ringraziare tutte le persone che ci hanno seguito fino adesso invitare ufficialmente Marco già per il bis e magari il bis ko facciamo in inglese, ce lo siamo già detti. E ringrazio tutti e auguro tutti quanti una buona serata: alla prossima puntata. Ciao!
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Marco Paglia
01:17:34
Ciao. Ciao grazie!
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Sarah Tortoli
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