Saturday, Jun 18, 2022 • 25min

Puntata 5: Paola Zancani Montuoro

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È la prima donna ammessa all’Accademia Nazionale dei Lincei. Entrata alla Scuola archeologica di Atene, rimane vedova giovanissima di un collega col quale condivide vita, studi e passioni e, dopo anni di buio decide di completare l’opera da sola. Indipendente e antifascista, resterà sempre esclusa da un’Accademia che, anche nel dopoguerra rimane appannaggio maschile. Eppure è autrice di scoperte fondamentali per la storia della Magna Grecia - in quel Sud Italia all’epoca completamente trascurato dalle ricerche. Con le sue intuizioni brillanti e i suoi studi puntuali non fallisce mai un obbiettivo. Si devono a lei, tra le altre cose, le scoperte del mitico Santuario di Hera alla foce del Sele, fondato da Giasone, e dell’antica Sibari.
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Talking about
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Speakers
(6)
Serena Dandini
Fabrizio Vistoli
Paola Zancani Montuoro
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Transcript
Verified
Serena Dandini
00:12
Che la storia dell'arte sia piena di figure femminili non è certamente una novità, c'è il vizio però, pessimo, di tendere a indicarle come la fonte dell'ispirazione artistica. La fonte d'ispirazione per chi, scusate? Eh, già: noi le muse, loro i creatori.
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00:30
Ecco, io qui voglio invece raccontare un'altra storia: una storia di conquiste professionali, di coraggio, passione e tenacia, in nome dell'arte, della sua scoperta, custodia e promozione. Otto ritratti di donne che hanno vissuto e lottato per l'arte e la cultura. Sono Serena Dandini e vi presento Paladine, una serie podcast realizzata da Chora Media per la Direzione Musei del Ministero della Cultura.
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00:59
Oggi vi racconto la storia di
Paola Zancani Montuoro
.
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01:07
Quattordici agosto mille novecento ottantasette. Il Golfo di Napoli è un via vai di barche che sfrecciano avanti e indietro. Rombi di motori in lontananza, conversazioni, musica e schiamazzi salgono a brandelli dalle spiagge, insieme a un'aria densa di olio solare al cocco, tanto di moda in quelle estati.
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01:27
A
Sorrento
c'è il tutto esaurito e i bagnanti fremono nell'eccitazione del Ferragosto mentre, a poche centinaia di metri, i rumori attutiti dal fitto agrumeto, il
Vesuvio
incorniciato dalla finestra, si spegne
Paola Zancani Montuoro,
nella sua proprietà di famiglia a Sant'Agnello, una tenuta agricola di molti ettari detta Il Pizzo, sulla falesia a strapiombo sul mare che precede
Sorrento
.
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01:52
É qui che
Donna Paola
, ottantasei anni, pioniera degli studi sulla
Magna Grecia
, ha passato l'infanzia e, da adulta, si è ritirata a studiare, regalando all'archeologia italiana scoperte tra le più importanti del Novecento.
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Licia Vlad Borrelli
02:07
Paola Zancani
ha fatto delle scoperte straordinarie, che hanno segnato proprio la storia della Magna Grecia.
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Serena Dandini
02:14
Locri
,
Paestum
,
Sibari
,
Francavilla Marittima
e la Penisola Sorrentina sono tutti luoghi che devono la conoscenza del loro passato a
Donna Paola.
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Fabrizio Vistoli
02:25
Un'archeologa outsider, un'archeologa non allineata, un'archeologa indipendente. Viveva la sua professione come una missione civile, che poi condivise con molti altri colleghi nel corso della sua lunga parabola professionale.
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Serena Dandini
02:40
Nei primi anni del Novecento, a
Napoli
si respira quello spirito di innovazione che per tutto l'Ottocento ne ha fatto un importante polo culturale e filosofico di fama internazionale, secondo soltanto a Parigi.
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02:52
Paola Montuoro cresce nella
Napoli
liberale antifascista, che si dipana intorno a Benedetto Croce, tra i circoli intellettuali che lo circondano. Mente brillante e determinata, ha portato a termine senza sforzo gli studi alla facoltà di Lettere con uno dei maggiori classicisti italiani:
Giulio Emanuele Rizzo
, studioso anticonformista che rimarrà per sempre il suo maestro.
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03:24
Tra gli allievi di Rizzo c'è anche Domenico Valentino Zancani. È il più bravo di tutti e sta bruciando le tappe della carriera universitaria, come racconta Fabrizio Vistoli, segretario della Società Magna Grecia, che sta lavorando a una biografia su Donna Paola.
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Fabrizio Vistoli
03:39
Domenico Valentino Zancani era considerato un grande prospetto dell'archeologia: non soltanto il miglior allievo di Giulio Emanuele Rizzo, che l'aveva scelto nell'ambito della sua scuola come suo assistente personale, ma anche, diciamo così, come prospetto in generale nella disciplina.
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Serena Dandini
03:55
Per Paola è già diventato più che un compagno di studi, Domenico è l'uomo della sua vita.
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Fabrizio Vistoli
04:01
Donna Paola
e Domenico Valentino Zancani si laurearono pressoché assieme, poco dopo la metà degli anni Venti. Entrambi tentarono i concorsi per adire alla Scuola Archeologica di Atene. Zancani vinse per primo e partì per
Atene,
e Donna Paola lo raggiunse l'anno successivo nel fatidico mille novecento ventisette.
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Serena Dandini
04:19
Entrare alla Scuola Archeologica di
Atene,
per un archeologo europeo, è come per un aspirante attore americano essere ammesso all'Actors Studio.
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04:29
Paola e Domenico si sposano e, nel mille novecento ventisette, partono insieme per la Grecia carichi di progetti, sogni, aspettative, pronti a cambiare il mondo.
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04:42
Pochi mesi dopo il loro arrivo, però, un'infezione di tifo contratta in
Beozia
consuma Domenico e se lo porta via. Paola si chiude in sé; per quella donna minuta, dal fisico asciutto e la volontà di ferro, niente ha più senso. Nemmeno l'archeologia, la passione di una vita. Fa sparire carte e appunti. Torna a Santaniello, rimane a casa, lavora a maglia, ma non studia più. Scrive a Rizzo.
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Paola Zancani Montuoro
05:12
Io ho visto chiudersi tragicamente, breve come un sogno, il periodo più luminoso della mia esistenza.
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Serena Dandini
05:21
Passano quattro anni, poi però succede qualcosa. E' a questo punto che, nella vita di Paola, fa il suo ingresso un nuovo personaggio, che diventerà fondamentale nella sua vita e nella nostra storia. È
Umberto Zanotti Bianco
.
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05:39
Zanotti Bianco era arrivato nel
Sud Italia
poco più che ventenne, nel mille novecento otto, per portare soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto di Messina, e si era accorto che al Sud serviva molto più che un'operazione di soccorso in emergenza. In quella occasione aveva conosciuto
Paolo Orsi
di Rovereto, uno dei pilastri dell'archeologia italiana, che già nel mille ottocento ottantotto aveva lasciato il Nord per compiere ricerche in Calabria e Sicilia.
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06:07
L'incontro tra i due aveva portato alla fondazione della Società Magna Grecia, nata per dare impulso allo sviluppo del Sud, finanziando la ricerca archeologica e la riscoperta del suo patrimonio storico artistico.
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Fabrizio Vistoli
06:21
Umberto Zanotti Bianco era un filantropo, un meridionalista abbastanza noto che in quel periodo, diciamo così, pensava di ristrutturare l'organigramma di una associazione che aveva creato un decennio prima per sovvenire le sovrintendenze nella ricerca di fondi per realizzare scavi nel Mezzogiorno d'Italia, il cui nome corrisponde a quello di Società Magna Grecia. Per cui Zanotti propose a Paola Zancani di divenire la segretaria della costituenda sezione napoletana della Società Magna Grecia.
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Serena Dandini
06:52
Magra, dai tratti scuri, aperta, schietta e vivace, la napoletana Paola.
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Licia Vlad Borrelli
06:58
Paola era molto esuberante, era una donna, si interessava anche di molte cose che non c'entravano con l'archeologia. Si interessava di teatro, faceva delle gare di vela, insomma aveva tutta una serie di interessi estranei.
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Serena Dandini
07:13
Biondo, alto, elegante, taciturno e riservato, il piemontese Umberto. Il carisma fatto persona. A descriverceli è l'archeologa Licia Vlad Borrelli, amica e lontana parente di
Paola Zancani Montuoro
, ex direttrice dell'Istituto Centrale del Restauro, che oggi ha 101 anni.
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Licia Vlad Borrelli
07:34
Zanotti Bianco
era una specie di laico santo. Era una persona estremamente, come dire, austera, non religiosa, ma molto austero, molto, non era una persona molto normale, nel senso che non somigliava alle persone con cui in genere si aveva a che fare, insomma.
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Serena Dandini
07:56
Sono molto diversi Paola e Umberto, ma condividono gli stessi ideali, la stessa indifferenza verso le comodità, la stessa curiosità e determinazione. Diffidano delle convenzioni, hanno in dote una grande libertà di giudizio e sono pronti a mettere in pratica all'istante idee e intuizioni. Nemici dei tentennamenti e del tempo perso. È l'inizio di un sodalizio che durerà tutta la vita.
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Licia Vlad Borrelli
08:23
Il loro era un rapporto molto stretto perché erano legati da questo comune amore per la
Magna Grecia.
E per l'antifascismo, erano tutti entrambi antifascisti.
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Serena Dandini
08:33
Dopo quell'incontro, Paola torna a vivere, ritrova l'antica passione e riceve un'offerta che non può rifiutare.
Paolo Orsi
, il padre dell'archeologia in
Magna Grecia
, la incarica di completare lo studio dei Pinakes locresi iniziato dal marito per la sua tesi di laurea.
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Fabrizio Vistoli
08:50
I Pinakes sono delle tavolette di terracotta policroma, decorate a bassorilievo, prodotte per un brevissimo periodo di tempo nella colonia italiota di
Locri
Epizefiri. Erano degli ex-voto, quindi erano degli oggetti che venivano deposti come offerta votiva in alcuni spazi di questo santuario dedicato alla dea Persefone, in una zona molto precisa della colonia. Raffigurano tutta una serie di soggetti che hanno a che fare con la liturgia, e quindi con le modalità di svolgimento del culto della dea Persefone, però hanno tutti a che vedere con dei rituali di passaggio di ambito femminile, dalla fanciullezza alla donna matura in predicato di prendere marito.
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Serena Dandini
09:31
Lo studio dei Pinakes è un'opera immensa, un lavoro certosino che impegnerà Paola per tutta la vita. Ma per lei ha un valore speciale, oltre a quello scientifico: riannoda i fili spezzati col marito scomparso e con la passione condivisa in quegli anni straordinari.
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Fabrizio Vistoli
09:50
La difficoltà dello studio dei Pinakes risiedeva nell'enorme quantità di questi reperti, che però erano ridotti in frammenti, probabilmente già in antico. Tutta questa operazione preliminare di studio, di catalogazione doveva poi portarla, questo era l'obiettivo di
Paolo Orsi
, quello di riuscire a uscire a stampa con un catalogo complessivo che illustrasse l'intera classe.
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Paola Zancani Montuoro
10:13
Caro professore, ho già smistato tutti i frammenti oltre i famosi quattro grandi armadi, due casse e credo di aver già ottenuto un certo numero di buoni risultati, anche dal punto di vista delle considerazioni generali. Sono moltissimi i frammenti che combaciano fra loro, mentre disgraziatamente è raro che gli elementi di uno stesso tipo appartengano ad un medesimo esemplare.
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Serena Dandini
10:41
Paola, però, ha in testa anche un'altra idea, nata in quegli anni lontani e richiusa nel cassetto. Vuole ritrovare il leggendario santuario di Hera, che gli antichi dicono innalzato da Giasone in onore della dea, quando sbarcò sulle coste italiche con i suoi argonauti, trovandovi la salvezza.
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11:01
Ha studiato bene le fonti. Quattro autori antichi lo collocano alla foce del fiume Sele, a sud di Salerno, ma in punti diversi. Mentre lo storico e geografo Strabone lo pone a cinquanta stadi da Poseidonia, la Paestum romana, Plinio Il Vecchio lo inserisce invece a nord del fiume. Da secoli lo si cerca senza successo. Lei, però, ha già una sua visione.
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Fabrizio Vistoli
11:26
Fin dai tempi dell'università lei probabilmente aveva in testa una sua idea. In alcune lettere dirette a Giulio Emanuele Rizzo, lei racconta che insieme a
Domenico Valentino
condusse delle gite domenicali in loco. Quindi, probabilmente, lei si aveva subodorato in qualche modo che una fonte era prevalente rispetto all'altra.
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Serena Dandini
11:46
Non resta che verificare di persona.
Zanotti Bianco
la appoggia senza indugio e, grazie a un primo finanziamento della Società Magna Grecia, il nove aprile mille novecento trentaquattro i due iniziano la ricognizione. Il territorio, però, è completamente ricoperto di acquitrini, tanto che il
Regime
ne ha da poco fatto una zona di bonifica e sta costruendo una diga sul fiume per regolarne le piene.
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12:10
Un'altra imponente opera del
Regime
è la diga di sbarramento del
Sele
, inaugurata dal principe di Piemonte. Regolate acque del fiume creano la vita laddove regnavano l'acquitrino e la malaria.
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Serena Dandini
12:22
La bonifica mussoliniana dell'agro salernitano sta muovendo i primi passi, ma la vegetazione nella piana di
Paestum
è ancora un'unica sterpaglia inestricabile e la malaria sempre in agguato, Malaria che affliggerà Paola con crisi cicliche, fino alla fine dei suoi giorni. I due, però, non si lasciano scoraggiare.
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Paola Zancani Montuoro
12:44
Attraversato il Ponte dei Lagni della vecchia bonifica, trovammo qua e là abbandonati nei campi alcuni grandi blocchi squadrati di un calcare biancastro, simile a quello usato a
Paestum
per i templi arcaici.
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12:59
Benché ci venisse assicurato che, proseguendo verso il fiume, non ne avremmo trovati altri, battemmo metro a metro tutta quella zona, decisi a scoprirne il luogo di provenienza.
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Serena Dandini
13:12
Già nel pomeriggio del primo giorno di perlustrazione, si accende la speranza.
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Paola Zancani Montuoro
13:17
A circa centottanta passi dal fiume, due frammenti di calcare di cui uno con stuck.
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Serena Dandini
13:24
E due giorni dopo-
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Paola Zancani Montuoro
13:27
Il giorno undici, di buon mattino, con cinque operai iniziammo tre pozzi di saggio nella zona suddetta. Il primo, attorno a un masso informe, che appariva incastrato nel terreno. Dopo alcune ore, il masso ripulito si rivelava essere un capitello dorico arcaico, rovesciato e corroso. E, accanto al vecchio rovinato capitello, il primo che ci dette la gioia di aver ritrovato il famoso santuario di Hera, ecco apparire a poca profondità dal piano di terra le prime testine, le prime statuette, le prime offerte votive.
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Serena Dandini
14:06
È ormai fuori di dubbio: il santuario di Hera va cercato proprio lì, sulla riva sinistra del fiume. Chiedono al soprintendente di iniziare gli scavi. La Soprintendenza di
Napoli
è dalla loro parte. Il
Governo
, invece, non li ama. Umberto, noto antifascista, è un sorvegliato speciale, irriducibile e pericolosissimo, come descritto in alcune segnalazioni degli informatori dell'OVRA, il servizio segreto di Mussolini. Scavare nella palude poi, è tutt'altro che semplice, con l'acqua spesso fino ai polpacci.
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Paola Zancani Montuoro
14:44
Spettabilissimo Consorzio di Bonifica. Ringrazio vivamente codesto Consorzio, per la cortese premura con la quale tanto generosamente ha voluto provvedere all'apertura del canale di scolo dell'acqua piovana dall'area dello scavo archeologico.
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Serena Dandini
15:06
Dopo mesi di lavoro, eccolo, finalmente, il famoso Heraion, il tempio dedicato alla dea Hera, che aveva protetto i fondatori di Poseidonia al loro arrivo. Paola aveva ragione.
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15:20
Scrive un anonimo testimone della spedizione che si firma "un cacciatore di anatre selvatiche, avvocato a tempo perso".
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15:29
Aveva piovuto tutta la notte e la mattina dopo, verso le sette, era apparso sull'alto della strada che dominava la piana un carro pieno di paglia tirato da due bufale con le frogie fumanti e gli occhi di sangue.
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15:41
Sulla paglia era distesa non una statua, ma una lastra di arenaria. I due archeologi erano là ad attendere davanti a una capanna vuota e vi fecero trasportare con grandi precauzioni il pezzo. Era ancora coperto di argilla, rappresentava un uomo con in braccio una donna.
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Serena Dandini
16:01
In quattro campagne, dal Trentaquattro al Trentasette, vengono alla luce la platea di un grande tempio, la base degli edifici destinati ai pellegrini e i pozzi sacri dove si gettavano le offerte.
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16:13
Ma, soprattutto, emergono le grandi metope che decoravano il tempio con scene mitologiche di straordinaria bellezza ed enorme importanza sul piano scientifico. I due sognano già un museo dove alloggiarle, con all'interno una ricostruzione della facciata del tempio.
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Fabrizio Vistoli
16:33
Già nel Trentotto, quindi quattro anni dopo l'avvio degli scavi, Zanotti e la Zancani sono propositori e fautori della realizzazione di un museo territoriale in un luogo non troppo lontano da quello che era il luogo di ritrovamento. E questa cosa faceva il paio con quello che era uno dei propositi principali della Società Magna Grecia, che era quello di generare delle strutture e delle occasioni di crescita culturale per la popolazione che risiedeva in quegli stessi luoghi.
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Serena Dandini
17:03
La notizia della scoperta dell'Heraion è una bomba: esalta gli studiosi stranieri, appare sui giornali in
Europa
e in America. Nel 1937 Paola è invitata dalla Columbia University a New York per una conferenza sul nuovo clamoroso ritrovamento, la prima di una lunga serie. In
Italia
invece, il
Regime
è freddo.
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Fabrizio Vistoli
17:27
Negli inoltrati anni Trenta le soprintendenze sono completamente fascistizzate e quindi non potevano accettare che ci fosse un ente privato che sovvenisse il pubblico. Il
Regime
non poteva accettare che arrivasse
Zanotti Bianco
, che portasse lui i capitali per l'impresa. Quindi questo fu il primo grosso problema che si trovarono ad avere
Paola Zancani
e Zanotti, quando il
Regime
prese consapevolezza non soltanto che loro avevano fatto una grande scoperta e riuscivano a finanziarla, ma riuscivano a finanziare una scoperta che riguardava poi un ambito culturale che il
Regime
non voleva mettere in evidenza, che aveva a che fare con la crescita ad Occidente che al
Regime
non interessava assolutamente, perché era tutto intriso di retorica romanocentrica.
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18:10
L'annuale della Fondazione dell'Impero, celebrato a l'Asmara con una rivista militare alla presenza del governatore dell'Eritrea, Sua Eccellenza De Feo, che ha distribuito ricompense al valore ad ufficiali ed a guerrieri indigeni delle tribù degli Azebù e dei Galaia Galla.
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Serena Dandini
18:26
Mentre Mussolini si lancia nell'impresa coloniale e sogna di rinnovare i fasti dell'antico impero romano, Paolo e Umberto contro tutti continuano a scavare. Lei pensa alla parte scientifica, lui con la sua fitta rete di relazioni, cerca finanziamenti all'estero.
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18:47
La situazione è sempre più critica, mentre in
Europa
soffiano venti di guerra. Per
Zanotti Bianco
è scattato il confino che è riuscito, grazie ad amici influenti, a farsi assegnare a
Paestum
.
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19:01
Paola è afflitta da continui attacchi di malaria e dalla polmonite. Umberto, dagli strascichi della ferita della Grande Guerra, quando una mina lo ha quasi tranciato in due. Ma lavorano senza tregua, in mezzo al fango, per salvare l'incredibile quantità di materiali che continua a venire alla luce e che le inondazioni del
Sele
rischiano di spazzare via da un momento all'altro.
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Speaker 6
19:24
Oramai ci avvicinavamo a Natale. Camminando sull'argine con i miei cani vidi, verso le dieci, gli ultimi operai che avevano accettato di finire i trasporti prima delle feste, pedalare via velocemente e i due, sfiniti, avvolti nei loro mantelli, stendersi sul prato per addormentarsi nel grande silenzio di quella tiepida giornata invernale.
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19:47
Ripassai verso l'una e li trovai ancora addormentati. Li guardavo commosso. È bello dare tutte le proprie forze per strappare dalle viscere della terra una pagina della scomparsa civiltà della nostra gente.
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Serena Dandini
20:05
Con l'avvento della guerra, quando anche gli ultimi operai sono chiamati alle armi, non si può fare altro che chiudere lo scavo.
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Speaker 7
20:12
Attenzione. Attenzione. Sua Maestà il Re e Imperatore ha accettato le dimissioni dalla carica di Capo del
Governo
, Primo Ministro e Segretario di Stato presentate da Sua Eccellenza, il Cavaliere
Benito Mussolini
.
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Pietro Badoglio
20:33
Il Governo italiano, riconosciuta la impossibilità di continuare la impari lotta, ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate anglo-americane.
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Corrado Mantoni
20:48
Interrompiamo le trasmissioni per comunicarvi una notizia straordinaria. Le Forze Armate tedesche si sono arrese agli angloamericani. La guerra è finita.
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Serena Dandini
21:04
Finito il conflitto, caduto il Fascismo,
l'Italia
è tutta da ricostruire.
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21:10
Zanotti Bianco
, futuro senatore, continua a battersi per la realizzazione del museo di
Paestum
e scrive al Ministro dei Lavori Pubblici nel mille novecento quarantotto: "So benissimo che un museo non reca al
Governo
alcun vantaggio politico, ma i vantaggi morali e materiali sono tali per la Nazione, che non mi pare si possa restare indifferenti".
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21:32
Nel Trentaquattro, alle foci del
Sele
, il senatore
Zanotti Bianco
e
Paola Zancani Montuoro
scopersero con fondi privati due altri templi. Un nuovo museo ne raccoglie i tesori, lo inaugura il Ministro dell'Istruzione, taglia il nastro la signora Segni.
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Serena Dandini
21:49
Il museo viene finalmente inaugurato nel mille novecento cinquantadue, insieme a quello di Reggio Calabria dello stesso anno, sarà uno dei primi musei archeologici del meridione. Fino ad allora erano esistiti soltanto quelli di
Napoli
, Taranto e Siracusa.
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22:05
Le esplorazioni alla foce del
Sele
intanto sono riprese e continuano fino al 1962, con un lavoro di ricerca che rimane una pietra miliare nella storia dell'archeologia della
Magna Grecia
.
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22:25
In quell'anno muore Umberto. Insieme a lui Paola ha aggiunto alla sua lista di successi altri trofei, come l'identificazione dell'antica colonia di
Sibari
, da dove erano partiti i fondatori di Poseidonia, e la scoperta del sito di
Francavilla Marittima
. Risultati ottenuti seguendo il principio che ha legato i due sin dal primo incontro.
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Paola Zancani Montuoro
22:47
Quando si ha un progetto nella mente, e un forte desiderio di realizzarlo, non esiste oggi senza domani.
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Serena Dandini
22:56
Paola è ormai un'autorità in campo archeologico. Dal mille novecento quarantasette è anche membro dell'Accademia dei Lincei. È stata la prima donna ad esservi ammessa, eppure non ha mai avuto una cattedra all'università, né un museo da dirigere.
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Licia Vlad Borrelli
23:11
L'Italia
è un paese che critica molto i propri personaggi, quindi c'era gente che diceva che siccome non lavorava stabilmente in un museo o in un'istituzione, era una dilettante. Lei diceva: "Se dilettante vuol dire che faccio il lavoro per cui mi diletto, allora sono una dilettante".
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Serena Dandini
23:31
E, tra scavi e ricerche, Paola si diletta fino all'ultimo giorno. Un solo cruccio la insegue: non è riuscita a pubblicare lo studio dei Pinakes di
Locri
. Certo, era un'opera impossibile per un solo essere umano, ma lei in cuor suo lo aveva promesso a Domenico, a quella sua metà per la quale Paola si chiama ancora Zancani, che le sorride in bianco e nero, eternamente giovane, dal comodino. Quel grande amore, durato troppo poco.
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24:09
Io sono
Serena Dandini
e in questa puntata di Paladine vi ho raccontato la storia di
Paola Zancani Montuoro
con la voce di Orsetta De Rossi.
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Speaker 10
24:19
Paladine è una serie podcast realizzata da Chora Media per la Direzione Musei del Ministero della Cultura. La puntata che avete ascoltato è scritta da Michela Guberti. La produzione esecutiva è di
Valentina Meli
. La post-produzione è di Stefano Tumiati. In redazione Anna Iacovino. Le registrazioni in presa diretta sono di Michela Guberti.
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24:45
Il fonico di studio è Ruben Stacchi. Hanno partecipato Fabrizio Vistoli e Licia Vlad Borrelli. La voce maschile è di Paolo Salomone. Questo podcast è stato realizzato con il supporto di Cinecittà. Si ringraziano Archivio Luce, Società Magna Grecia, Accademia Nazionale dei Lincei.
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🇮🇹 Made with love & passion in Italy. 🌎 Enjoyed everywhere
Build n. 1.38.1
Serena Dandini
Licia Vlad Borrelli
Fabrizio Vistoli
Paola Zancani Montuoro
Pietro Badoglio
Corrado Mantoni
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