Sunday, Apr 25, 2021 • 8min

8. Cosa vogliamo davvero?

Play Episode
Grandi personaggi dell’innovazione informatica, tra gli altri Steve Jobs, riconosceranno il proprio debito verso il progetto olivettiano. Eppure, troppo spesso, la storia raccontata da questo podcast è stata dimenticata. È il momento di tornare a chiedersi cosa essa ci insegni: forse ci continua a ripetere che il futuro può essere frutto delle nostre intuizioni, della dedizione a idee di grande respiro, della capacità di immaginare obiettivi meritevoli di impegno e del coraggio di scommettere anche su ciò che a volte pare irraggiungibile. Cosa vogliamo davvero per il tempo a venire?
Read more
Talking about
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Speakers
(1)
Paolo Colombo
Transcript
Verified
Paolo Colombo
00:02
Mi chiamo
Paolo Colombo
e insegno storia all'università cattolica di
Milano
. Per anni i miei studenti mi hanno assillato, lamentandosi, perché la storia che gli era stata insegnata era noiosa e a un certo punto anch'io mi sono stufato e ho cominciato con un format che si chiama Storia e Narrazione a mettere in piedi degli Historytelling. Vi racconto qui di come la
Olivetti
riesca a produrre il primo personal computer della storia, ma poi quella fantastica opportunità vada perduta. Una storia che non bisognerebbe mai stancarsi di raccontare agli italiani per ricordarci che sappiamo essere molto migliori di come si dice.
Share
00:50
C'erano molti pescatori intorno alla barca, intenti a guardare ciò che era legato accanto un'ora nell'acqua, calzoni arrotolati, misurava lo scheletro con un pezzo di lenza. Era lungo cinque metri e mezzo, dal muso alla coda, gridò. Nel pomeriggio arriva una comitiva di turisti alla terrazza e mentre guardavano nell’acqua tra le latte di birra e barracudas morte, una donna vide una lunga, grande spina dorsale bianca, con una coda enorme che si alzava e dondolava con la corrente. Che cos'è? Chiese al cameriere indicando la lunga colonna vertebrale del grande pesce ormai spazzatura, che aspettava di essere portata via dalla corrente. Tiburon, disse il cameriere. Pescecane voleva spiegare quello che era successo. Non sapevo che i pescecani avessero la coda così bella, così ben fatta. Neanch'io. rispose il suo compagno.
Share
01:54
Sembra spazzatura, pronta ad essere portata via dalla corrente della storia, del presente incalzante, dell'immediato della futile attualità. E se capita che tu non conosca tutta questa storia, puoi non capire. Tiburon, squali. Ma qualcuno capisce per fortuna. Cinque metri e mezzo. Cinque grandiosi, eccezionali, incredibili, eroici metri e mezzo di lunghezza conquistati da Davide, non Golia. Non sardine, non tonni, il pesce più grande della corrente del golfo, l'occasione di una vita, di un intero tempo storico. L'avevi preso tu, non un altro tutto per primo. Qualcuno lo capisce e se ne ricorda.
Share
02:41
Thomas J. Watson
, niente di meno che presidente
dell'IBM
quando viene insignito del Tiffany Award per l’American Design nel 1966, non può che riconoscere l'onore delle armi all'avversario sconfitto alla cerimonia di premiazione, prende la parola e afferma: Mi piacerebbe prendermi il merito per tutte le cose che voi avete interpretato, come mie. In realtà vengono da un'azienda chiamata
Olivetti
, che non ha avuto il successo commerciale che realmente le spetterebbe.
Adriano
Olivetti
un'italiana molti anni fa decise che avrebbe potuto trasformare la sua azienda in un simbolo mondiale grazie al valore dell'eccellenza.
Share
03:25
Passa qualche anno dal successo della P101 siamo nel 1981. Un giovane si imbuca alla International Design Conference di Aspen, dedicata quell’anno al design italiano. E’ un colpo di fulmine. Il giovane rimane rapito dal gusto italiano, vede Bellini,
Pininfarina
e tanti altri. È stata una fonte d'ispirazione incredibile, ricorderà quel giovane si chiama
Steve Jobs
. Il cofondatore di Apple torna a casa ripensando al design funzionale italiano. Qualche tempo dopo
Mario Bellini
riceve una telefonata. Io me lo immagino… la moglie dal tinello “Caro è un tale, un certo Steve Jobs, non ho capito. Chiama da
Palo Alto
. ” Ho ricevuto una telefonata personale di Jobs, ha raccontato l'architetto, che mi chiedeva se volevo disegnare per loro. Gli ho risposto che aveva un contratto di consulenza esclusiva con
Olivetti
e pertanto non potevo collaborare con lui. Una grande occasione mancata? Per niente risponde Bellini. Ho vissuto ancora 15 anni di straordinaria avventura.
Olivetti
aveva un prestigio immenso, era invidiata anche da
IBM
.
Share
04:46
Più tardi, nei primi anni 90, Jobs fa un giro in
Italia
e guarda caso va a Ivrea a visitare gli
stabilimenti
Olivetti
A portare omaggio alle sue fonti d'ispirazione. Cerca ancora Bellini non lo trova più in azienda e si fa portare immediatamente a
Milano
per incontrarlo. Steve Jobs vuole incontrare Bellini.
Share
05:12
Ci facciamo delle gran pippe con “Stay Hungry, Stay Foolish”, lo scriviamo sulle t-shirt che ostentiamo, sui poster, nelle pubblicità e pensiamo che gran genio è quello che l'ha detto e poi… poi ci proviamo a stare affamati e folli. Oppure stiamo nel branco dicendo sempre sì, sì alla depressione, alla svogliatezza, alla crisi, alla sfiducia, alla delusione, all'apatia, al conformismo. Cosa vogliamo davvero per noi e per questo oggi che viviamo? E per chi verrà dopo per il tempo venire. Il futuro deve arrivare a toglierci il fiato o non forse a darcelo? Cosa vogliamo davvero?
Share
05:55
Costruire un mondo di vecchi dove l'importante è conservare le rendite di posizione? No, grazie. Lasciare che abbiano la ricchezza coloro che già ce l'hanno indipendentemente dal merito, dalle capacità. No, grazie. Assecondare i potenti così che lascino anche noi qualche briciola di potere, no grazie. Tagliare le gambe ai giovani perché non li capiamo. Perché hanno idee diverse. Perché ci mettono in discussione? No, grazie. Mangiare fuori dalla mensa, al freddo, nella nebbia perché sporchi di un lavoro che ci dovrebbe inorgoglire. No, grazie. Sederci nel presente e scordare l’intraprendenza, la voglia di futuro, il sapore acre del rischio. No, grazie. Stringerci la mano solo per convenzione, non per dire impegno, fiducia, comprensione. No, grazie. Accettare ogni cosa lasciandoci portare dal fiume, anche se è lercio, del nostro benestare. No, grazie. Bruciare la bellezza come fosse infinita, convinti che non serva, che non stia lì la vita. No, grazie. Uccider la cultura perché non serve a niente? Perché non scuce soldi fare quel che vuole la gente? No, grazie. E finire con il rimpianto di ciò che non è stato che potevamo fare, ma il tempo è ormai andato? No, grazie. No, grazie. No, grazie! No!
Share
07:16
Volete avere nostalgia? Tra altri quarant'anni di un paese che non ci è mai stato? Volete avere nostalgia? Tra altri quarant'anni di un paese che non c'è mai stato? No, grazie no!
Share
08:09
Avete ascoltato
Olivetti
l'occasione perduta un podcast prodotto dal sole 24ore. Testi di
Paolo Colombo
e Luca Falciola letto da
Paolo Colombo
. Sound design e post-produzione audio Daniele Marinello. Responsabile di produzione Massimo Brignone, responsabile di edizione Andrea Francese. Un ringraziamento speciale a Domenico Tappero e Gabriele Vacis.
Olivetti
L'occasione perduta è un progetto di Storia e Narrazione disponibile sul sole 24ore. com e su tutte le piattaforme streaming gratuite.
Share
Add podcast
🇮🇹 Made with love & passion in Italy. 🌎 Enjoyed everywhere
Build n. 1.38.1
Paolo Colombo
BETA
Sign in
🌎