Costruire un mondo di vecchi dove l'importante è conservare le rendite di posizione? No, grazie. Lasciare che abbiano la ricchezza coloro che già ce l'hanno indipendentemente dal merito, dalle capacità. No, grazie. Assecondare i potenti così che lascino anche noi qualche briciola di potere, no grazie. Tagliare le gambe ai giovani perché non li capiamo. Perché hanno idee diverse. Perché ci mettono in discussione? No, grazie. Mangiare fuori dalla mensa, al freddo, nella nebbia perché sporchi di un lavoro che ci dovrebbe inorgoglire. No, grazie. Sederci nel presente e scordare l’intraprendenza, la voglia di futuro, il sapore acre del rischio. No, grazie. Stringerci la mano solo per convenzione, non per dire impegno, fiducia, comprensione. No, grazie. Accettare ogni cosa lasciandoci portare dal fiume, anche se è lercio, del nostro benestare. No, grazie. Bruciare la bellezza come fosse infinita, convinti che non serva, che non stia lì la vita. No, grazie. Uccider la cultura perché non serve a niente? Perché non scuce soldi fare quel che vuole la gente? No, grazie. E finire con il rimpianto di ciò che non è stato che potevamo fare, ma il tempo è ormai andato? No, grazie. No, grazie. No, grazie! No!