Friday, Feb 18, 2022 • 19min

Ep.4: Appartenenza

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La pandemia ci ha ricordato quanto ogni essere umano, nel bene o nel male, appartiene all’altro. Se da un lato la vicinanza tra i corpi, nei luoghi di lavoro e sui mezzi di trasporto, è la condizione che ha reso possibile la circolazione del virus, dall’altra sappiamo, oggi più che mai, che la nostra vita ha bisogno della presenza degli altri e di un diverso rapporto con la natura, come insegna l’esperienza della Biblioteca degli Alberi a Milano. La felicità urbana non può prescindere dalla qualità della vita in comune. Vale soprattutto per i margini e le periferie, dove spesso la città serba le proprie migliori risorse. Ospiti: Kelly Russell Catella, Manfredi Catella, Renzo Piano.
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Talking about
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Speakers
(5)
Francesca Milano
Kelly Russell Catella
Mario Calabresi
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Transcript
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00:06
Chora.
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Francesca Milano
00:13
L'esplosione della pandemia ci ha ricordato quanto sono stretti i vincoli che legano l'uno all'altro ogni essere umano.
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00:20
Ma se da una parte il contatto e la vicinanza tra i corpi nei luoghi di lavoro e sui mezzi di trasporto è la condizione che ha reso possibile la circolazione del virus, dall'altra sappiamo, oggi più che mai, che la nostra vita, per essere felice, ha bisogno della presenza degli altri e di un diverso rapporto con la natura.
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00:38
Se ci guardiamo intorno, camminando per strada, nei parchi e nelle piazze, ci capiterà di notare che forse tra le persone è nato un nuovo desiderio di socialità e che nelle città si avverte il bisogno di un nuovo equilibrio tra uomo e ambiente. Insomma, abbiamo bisogno di un modello diverso di felicità e bellezza. Abbiamo bisogno di una nuova relazione tra l'io e gli altri.
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01:05
Mi chiamo
Francesca Milano
, faccio la giornalista e questo è Nuove radici. Un podcast di Chora Media sulle città del futuro promosso da Coima, protagonista da oltre quarant'anni della trasformazione urbana sostenibile in
Italia
.
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01:19
Nel corso di quattro episodi realizzati con le voci di chi le città le costruisce, le immagini e le abita, raccoglieremo testimonianze, visioni e proposte sull'avvenire delle città e del territorio italiano per rispondere ai bisogni delle donne e degli uomini di domani.
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01:41
Socialità, sostenibilità, appartenenza, bellezza, città, periferia: sono i temi di cui parleremo in questo quarto e ultimo episodio di Nuove radici.
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01:52
Lo faremo con l'architetto e senatore
Renzo Piano
, con il giornalista e scrittore
Mario Calabresi
, con Kelly Russell Catella e Manfredi Catella, rispettivamente Head of Sustainability & Communication e CEO di
Coima
, il gruppo italiano che da oltre quarant'anni si occupa di sviluppo e gestione del patrimonio immobiliare e che oggi è impegnato in importanti progetti di sostenibilità e rigenerazione urbana.
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02:16
La storia di
Coima
è legata indissolubilmente allo skyline milanese di
Porta Nuova
, al
Bosco Verticale
e a un parco, la
Biblioteca Degli Alberi
, dove si raccoglie una speciale concentrazione di biodiversità vegetale. Abbiamo chiesto a Kelly Russell Catella come si declina concretamente, su piccola scala, il concetto di sostenibilità ambientale.
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Kelly Russell Catella
02:36
Noi in questi anni abbiamo avuto il privilegio di poter lavorare veramente su una scala di quartiere, dove una progettazione integrata può veramente incidere su queste tematiche e queste sfide mondiali.
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02:48
Lavoriamo a tanti livelli, una parte è veramente dedicata a una connessione fra il quartiere che vuol dire mobilità verde piuttosto che la qualità dello spazio pubblico e l'attivazione del piano terra degli immobili per avere un quartiere più, più attivo e più vivo e più inclusivo.
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03:04
Poi, ovviamente, quando si scende su un tema del livello di immobili si tratta molto di una progettazione dedicata un'innovazione tecnologica, innovazione legata agli impianti, alla scelta delle facciate.
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03:16
E questo può incidere su una riduzione delle emissioni, sia durante la progettazione e lo sviluppo degli immobili, ma anche nella gestione stessa, che ovviamente è un arco di anni avanti per un periodo molto lungo.
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Francesca Milano
03:27
Da Kelly Russell Catella mi interessava sapere anche come ha visto cambiare l'aria di
Porta Nuova
e della
Biblioteca Degli Alberi
in questi mesi di pandemia. E In che cosa consiste, giorno per giorno il lavoro svolto da Coima su questa grande area verde?
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Kelly Russell Catella
03:42
Quello che noi abbiamo visto, per esempio il maggio scorso, e appena le persone potevano uscire dalle proprie case e i parchi sono stati inondati. Questa è un'altra momento, secondo me, di riflessione, dove le persone alla fine hanno bisogno di natura e hanno bisogno della cultura.
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03:59
E questo è stato dimostrato nell'arco ormai di centinaia, se non migliaia d'anni e quindi quando noi stiamo ragionando su come andare a sviluppare in questi quartieri o porzione di città e come si può andare a coniugare l'inserimento importante della natura, che vuol dire anche studiare una biodiversità, le varie specie animali che possono essere attratti dalla biodiversità insieme a momenti che possono essere inseriti di cultura o di animazione o di momenti dove varie generazioni possono vivere insieme quegli spazi pubblici.
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04:32
Per esempio nell'area di
Porta Nuova
noi abbiamo stretto un accordo, una collaborazione pubblico-privato fra Coima la fondazione incaricata dal
Comune di Milano
per la gestione della manutenzione del verde, la sicurezza e l'animazione del parco la
Biblioteca Degli Alberi
, che è il terzo parco più grande della città.
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04:51
E questa è una sfida da tutti gli attori coinvolti. Per questo, quando parla di consapevolezza da parte degli attori che devono affrontare le nuove esigenze della città, della cittadinanza, parlo anche di questi aspetti, perché ovviamente la manutenzione e la cura della biodiversità all'interno dei nostri parchi è fondamentale.
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05:11
Come anche ovviamente oggi il tema della sicurezza è sempre più sottolineato come un'emergenza sociale che dobbiamo affrontare.
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05:18
E questi sono aspetti molto importanti quando uno parla e ragiona su come sviluppare i quartieri del futuro. L'attivazione del programma culturale è studiata su vari pilastri: educazione, Open Air Culture, quindi cultura all'aria aperto, benessere, educazione. Ed è sviluppata in modo per poter dare più di duecentocinquanta eventi all'anno alla cittadinanza gratuiti che va dal piccolo workshop dedicato magari alla botanica, quindi la natura, fino al grande concerto di grande musica classica nel parco che il nostro Back to the City Concert che si tiene ogni settembre quando tutti rientro dalle vacanze.
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05:57
Quindi è un programma culturale veramente pensato per poter abbracciare tutte le generazioni, le esigenze, proprio per avere un momento, un luogo inclusivo che la città di
Milano
possa vivere.
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Francesca Milano
06:10
Quella descritta da Kelly Russell Catella è la
Milano
di oggi, una città dal paesaggio profondamente rinnovato, tanto da conquistarsi l'attenzione dei magazine internazionali e l'interesse dei tanti turisti che in questi anni, da tutto il mondo, sono sbarcati nei due aeroporti di
Malpensa
e
Linate
. Il giornalista e scrittore
Mario Calabresi
è cresciuto a
Milano
fra gli anni settanta, ottanta e novanta.
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06:33
A lui ho chiesto come è cambiato in tutto questo tempo il rapporto dei milanesi con la natura e l'ambiente.
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Mario Calabresi
06:40
Quando ero bambino, io identificava le biciclette con gli anziani. Cioè, quindi la bicicletta mi sembrava un mezzo in via di estinzione.
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06:53
Oggi invece le biciclette sono identificate con i giovani. Stanno tornando sempre di più e la città viene vissuta molto più a piedi. Diciamo così, che noi siamo passati da una città che aveva il dominio delle macchine a una città che lo sta mettendo in discussione.
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07:12
Siamo ancora lontani, da avere una città meno inquinata e davvero a misura d'uomo. Però secondo me quella strada è stata imboccata. C'era un fenomeno a
Milano
che era in corso da alcuni anni, ma che è stato enormemente accelerato dalla pandemia e che è il vivere la città e quindi stare nel verde, camminare, andare in bicicletta, in monopattino, stare seduti ai tavolini sui marciapiedi.
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07:46
Oggi vediamo che c'è una riconquista di spazi sociali e mi sembra che ci sia davvero un diverso rapporto con l'ambiente. Se noi guardiamo le città del Nord Europa, penso ad
Amsterdam
o
Copenaghen
, ci sembravano fino a poco tempo fa dei modelli inarrivabili di vivibilità.
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08:09
Io però sono andato per curiosità a guardare come erano, com'era soprattutto
Amsterdam
quarant'anni fa
. Amsterdam
quarant'anni fa era una città fa soffocata dalle automobili. Oggi è esattamente il contrario e quindi questo ci dice che sono percorsi possibili. Sono percorsi possibili di ripensamento della vivibilità di una città.
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Francesca Milano
08:32
Camminare nei parchi, pedalare lungo le ciclabili o sostare tra i tavoli all'aperto dei bar significa riscoprire una ricchezza sociale di cui forse avevamo dimenticato l'importanza. Socialità e appartenenza sono requisiti fondamentali del vivere in comune.
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08:49
Manfredi Catella, CEO di Coima, ha riflettuto a lungo sui cambiamenti che hanno riguardato queste due dimensioni della vita collettiva e sul prima e il dopo segnati dall'evento pandemico.
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Manfredi Catella
08:60
Il senso di appartenenza a qualcosa è un sentimento che deriva da una sensazione di conforto che ciascuno di noi naturalmente ha nella propria esperienza soggettiva, ma che in realtà poi è ricorrente tra tutti noi. Ci sono alcuni elementi almeno ricorrenti. Ricorrenti, che possono essere sentirsi sicuro, sentirsi in un contesto bello, piacevole.
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09:30
Quindi ci sono degli elementi che in qualche modo ci fanno affezionare a qualcosa che sono molto di carattere, anche emotivo, di facilità, di comodità, di sicurezza che alla fine ci fanno amare quel qualcosa che ci genera il senso di appartenenza. E non è diverso rispetto alle città.
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09:52
Le città prima della pandemia, secondo me, erano figlie di un periodo culturale legato a un paradigma di capitalismo degli anni ottanta e degli anni novanta, dove in qualche modo il tema del profitto individuale, della crescita continua erano diventati dei valori di riferimento.
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10:15
O più che dei valori, diciamo dei punti di riferimento che però determinavano concetti di città molto più basati sull'efficienza. L'efficienza non crea da sola senso di appartenenza. Se ci pensiamo nella nostra vita quotidiana non ci piace andare in un posto solo perché è efficiente, mentre il modello precedente era un modello prevalentemente di efficienza.
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Francesca Milano
10:40
Natura e cultura, grazie alla giusta combinazione di questi due fattori abbiamo la possibilità di costruire un mondo fatto di equità e bellezza. Viceversa, un rapporto squilibrato tra uomo e ambiente condannerà tutti noi e i luoghi in cui abitiamo a una esistenza poco felice e priva di grazia.
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10:60
La bellezza, non a caso, è qualcosa che sta molto a cuore anche all'architetto e senatore
Renzo Piano.
Per Piano la bellezza è qualcosa di visibile e invisibile e di indissolubilmente legato alla vita in comune e alle città.
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Renzo Piano
11:13
La nostra bellezza, se posso parlare di bellezza per un attimo... ci siamo fatti scippare questa parola dai guru della pubblicità e allora, per prudenza, per pudore, oserei dire, non si parla più di bellezza. La città, lo stare assieme è bellezza! Non è una bellezza solo visibile, anche quella che non si vede, che non si può vedere.
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11:34
È la bellezza della, della solidarietà, bellezza di stare assieme, bellezza conoscenza, dell'imparare, del conoscere. Una bella persona non è solo bella da guardare, è bella perché la senti bella. Una bella idea - a beautiful mind- in tutte le lingue del mondo si dice. In particolare le nostre, che sono quelle dell'Umanesimo, ma le nostre, quelle
dell'Europa
e del Mediterraneo. Nel Mediterraneo la parola bellezza non vuol dire mai bello e basta. Ovviamente tutti conoscono che in
Grecia
kalòs e agathòs non è soltanto una bellezza visibile, è anche quella invisibile.
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12:09
Ma questo esiste in tutte le lingue del... il limpio degli spagnoli, il bello degli italiani... è sempre così. E io amo profondamente la città. Amo la possibilità di vedere, di incrociarmi, dell'improvviso, dell'inatteso, dell'incontro, della curiosità, dell'intensità, del sentirsi vicini. Vivere distanziati è vivere di meno. Non c'è niente da fare. Poi la smetto perché sono divento troppo romantico.
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Francesca Milano
12:37
Se c'è un luogo che di solito non viene percepito come romantico, quello è la periferia. Parola che sulla stampa e in televisione sentiamo continuamente associata a situazioni di pericolo, disagio sociale e abbandono. Ho chiesto al giornalista e scrittore
Mario Calabresi
come secondo lui la periferia può riscattarsi da questo destino e da questo equivoco.
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Mario Calabresi
12:58
Le periferie hanno occasioni di riscatto nel momento in cui riescono a costruire comunità, gruppi di persone che siano capaci di fare iniziative, di aggregarsi. Io penso che da questo punto di vista le associazioni siano fondamentali. L'altra però è che le periferie smettono di essere periferie nel momento in cui una città porta in tutti i suoi luoghi i servizi essenziali.
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13:31
Significa che se io vivo in una periferia in cui però ci sono i servizi comunali e non ho bisogno di andare altrove, allora quel luogo diventa vivibile perché ha la vivibilità di un paese. Allora io credo davvero che sia fondamentale per togliere lo stigma delle periferie, portargli quei valori che normalmente siamo abituati ad identificare con il centro.
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Francesca Milano
14:01
Da ormai moltissimi anni Kelly Russell Catella risiede a
Milano
, dove vive felicemente con la propria famiglia e dove all'interno di
Coima
si occupa di sostenibilità. È nata negli
Stati Uniti
in
Georgia
ed è cresciuta fuori dalla città, in un luogo che in qualche modo, all'epoca in cui era bambina, aveva le caratteristiche della periferia.
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Kelly Russell Catella
14:23
Io sono cresciuto in un piccolo paese, però che stava al di fuori della città e quindi conseguenza potrebbe essere in tal caso considerate con una periferia. Io lo associo molto a un tema di vero vissuto dalla città, perché trovo almeno dal mio vissuto gli
Stati Uniti
e trovo anche in un'occasione in
Italia
che quando tu vai a frequentare questi posti effettivamente tu hai una comunità talvolta molto più unita, dove il barista sotto casa effettivamente conosce tutti i propri clienti o che ci sia un'aggregazione quasi di protezione fra di loro. Quindi mi piacerebbe ritornare un tema di periferie non vissuta in maniera negativa ma più vissuta come il vero vissuta dalla città, che può stare non necessariamente in centro città.
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Francesca Milano
15:07
Giornali, cinema e tv spesso contribuiscono ad alimentare una serie di luoghi comuni e un'immagine fosca delle periferie. Il senatore
Renzo Piano
non è d'accordo. Contrariamente al senso comune, Piano prova sentimenti di grande affetto e attenzione verso quelle porzioni di territorio urbano lontane dal centro, di più recente costruzione e apparentemente meno nobili delle altre.
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Renzo Piano
15:31
Smetterei di chiamarle periferie. Ormai sono talmente associate a un aggettivo infamante che smetterei di chiamarle periferie. Sono luoghi straordinari le periferie. Vengono sempre dipinti male, ma sono luoghi di bellezza, credetemi! E non solo di bellezza umana che c'è ovviamente, l'energia delle città è lì, le speranze, i desideri e le aspirazioni... sono fabbriche di desiderio.
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15:56
Ma c'è anche una bellezza fisica, credetemi c'è! Bisogna svilupparla! Talvolta è nascosta, perché le periferie sono belle, nonostante siano costruite senza affetto, senza desideri, in maniera banale.
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Francesca Milano
16:09
La speranza di ciascuno di noi è che, lentamente e a fatica, il mondo possa finalmente uscire dalla fase di pandemia.
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16:16
Eppure ciò che abbiamo vissuto a partire dal marzo duemila venti continuerà a condizionare le nostre vite, il nostro modo di pensare e di progettare il mondo. Non potrebbe essere diversamente.
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16:28
Se invece la memoria della pandemia dovesse scomparire senza lasciare un segno, senza impartire una lezione, sarebbe davvero un disastro. É un'occasione persa. Non possiamo prescindere dall'insegnamento che ci arriva da questa dolorosa esperienza. Ne è convinto anche Manfredi Catella.
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Manfredi Catella
16:45
Quello che la pandemia ci ha insegnato, e che credo ci riporti tutti quanti noi a una normalità di sentimenti, normalità di aspirazioni, sono tutte quelle altre cose che in qualche modo ci fanno star bene, che non sono solo legate all'efficienza. Sono legate al al piacere di poter vivere in quartieri dove magari conosco il vicino di casa, dove magari ho delle attività condivise. Se ci pensiamo, anche tutto questo tema della condivisione non è solo un fatto economico, è un fatto di ritorno alla socialità. Anche quello dell'ambiente è un ritorno all'ambiente. Quindi se lo si legge in un modo... forse è più semplice.
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17:30
Ci siamo allontanati troppo dal pianeta in cui veniamo e ci siamo allontanati troppo dalle persone che fanno parte della nostra comunità, per motivi appunto di un paradigma economico troppo stressato che ci ha portato invece a disgregarci o allontanarci sia dal pianeta, sia dalla, dalle persone.
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Francesca Milano
17:51
Quali sono quelle cose che in qualche modo ci fanno stare bene, alle quali accenna Manfredi Catella? E come possiamo riavvicinarci agli altri esseri umani e alla natura? Come è possibile, infine, restituire armonia e bellezza alle nostre vite e ai quartieri in cui viviamo?
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18:08
Sono domande connesse, legate l'una all'altra alle quali dobbiamo provare a rispondere. Se non vogliamo ripetere gli errori del passato e di chi ci ha preceduto, allora è di nuove radici che abbiamo bisogno.
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18:33
Nuove radici è un podcast di Chora Media promosso da Coima. Le registrazioni, l'editing e il sound design sono di Davide De Benedetti per Filmico, la producer è
Anna Nenna
, la cura editoriale è di Sara Poma.
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