Sunday, Mar 13, 2022 • 5min

Ep.7: Il trucco per restare al potere

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Nel 2008, dopo due mandati da presidente, Putin non può più ricandidarsi. Ma escogita un piano per restare al potere: appoggia la candidatura di un suo fedelissimo, Dmitrij Medvedev, che vince le elezioni e nomina a sua volta Putin come primo ministro. Medvedev è un presidente fantoccio, e le redini le continua a tenere Putin. Nel 2012, Medvedev non si ricandida. Si ricandida invece Putin, che vince di nuovo.
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(1)
Enrico Franceschini
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00:06
Chora.
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Enrico Franceschini
00:10
Nel duemila e quattro
Vladimir Putin
viene rieletto presidente per un secondo mandato, con una percentuale più alta rispetto alla prima vittoria: settantuno percento. Segno che è diventato più popolare. In fondo ha vinto la guerra contro i separatisti ceceni, ristabilito un po' di ordine nell'economia, assicurato stabilità.
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00:32
Ma quella percentuale così alta è forse anche il segno che la libertà goduta dalla
Russia
dopo il crollo del comunismo nel millenovecento novantuno comincia a declinare e che Putin è deciso a tutto, anche truccare o abbellire il risultato di un'elezione per restare al potere.
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00:56
Sono
Enrico Franceschini
e questo è Nella mente di Putin, un podcast prodotto da Chora Media.
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01:08
Il dissenso, che nel decennio precedente veniva autorizzato, almeno tollerato, inizia a non essere più considerato accettabile. Uno degli oligarchi, la classe di miliardari che si è arricchita con la privatizzazione selvaggia sulle spoglie dell'economia statale sovietica e che olia il
governo
con fondi occulti, non sostiene più Putin.
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01:30
Si chiama
Mikhail Khodorkovsky
, è un petroliere considerato l'uomo più ricco di
Russia
e inizia a finanziare il partito liberale che fa opposizione a Putin accusandolo di corruzione. Un giorno l'aereo privato di Khodorkovsky viene circondato dalle forze speciali sulla pista dell'aeroporto. Il miliardario viene arrestato e processato per presunte frodi, condannato, spedito in un carcere in
Siberia
.
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01:57
Ci resterà dieci anni prima di essere rilasciato ed emigrare subito a
Londra
. Il ritorno dell'Arcipelago Gulag descritto da Solženicyn.
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02:08
Una giornalista che rivela la corruzione delle forze armate russe e le violazioni dei diritti umani nella guerra in
Cecenia
,
Anna Politkovskaja,
viene assassinata a pistolettate sulla porta mentre rientra a tarda sera nella sua casa di
Mosca.
È il sette ottobre duemila e sei, guarda caso il giorno del compleanno di Putin.
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02:30
Il campione mondiale di scacchi
Garry Kasparov
accusa Putin di stare riportando la Russia verso il totalitarismo e annuncia che si candiderà alla presidenza per salvare la democrazia. Viene arrestato più volte. Alla fine emigra anche lui all'estero.
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02:48
Qualcosa è cambiato e cambia sempre di più in
Russia
. Ma l'Occidente, pur denunciando gli arresti di dissidenti e gli assassini di giornalisti, deve mantenere rapporti con la Russia, necessari per ragioni economiche e politiche, dal cambiamento climatico ai negoziati in
Medio Oriente
, per cui chiude un occhio, talvolta entrambi, accettando l'apparenza di democrazia esibita da Putin, continuando ad avere rapporti con lui.
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03:14
Tanto, si dice nelle capitali occidentali, Putin non durerà mica in eterno. Dopo di lui, magari, arriverà un leader migliore. La Costituzione russa, come quella americana, permette infatti di essere presidente solo per due mandati consecutivi.
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03:30
Putin non potrà ricandidarsi a un terzo mandato, a meno che non riveli il volto del dittatore e rimanga al Cremlino, violando la Costituzione. Ma Putin non viola la Costituzione.
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03:42
Alle successive elezioni presidenziali, nel duemila e otto, appoggia la candidatura a presidente di un suo fedelissimo
: Dmitri Medvedev
. Un signor nessuno che tuttavia vince con il settanta virgola otto percento dei voti, grande affermazione, ma guarda caso, lo zero virgola due per cento in meno di Putin quattro anni prima. A dimostrazione che l'uomo scelto da Putin è popolare ma non più di lui. Il giorno dopo, Medvedev appena eletto, nomina Putin primo ministro, incarico che Putin aveva già ricoperto durante la presidenza di
Boris Él’cin
.
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04:18
La differenza è che, con Él’cin il presidente comandava e il primo ministro obbediva, con Medvedev comanda il primo ministro e il presidente obbedisce. Tanto perché non ci siano dubbi su quale dei due conta di più Putin, che è piccolo di statura, ha scelto come successore un leader ancora più piccolo.
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04:39
Il suo solito complesso di inferiorità, trasformato in complesso di superiorità, deve sentirsi più grande di tutti. Insomma, in sostanza non cambia niente. Sotto la cupola del
Cremlino
regna sempre Putin, anche se non è più presidente, non sarà più presidente per poco, comunque, al termine dei quattro anni del suo mandato, nel duemila e dodici, Medvedev non si ricandida.
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05:04
Si ricandida Putin invece, come tutti si aspettavano, perché la Costituzione limita solo a due mandati consecutivi e quindi può candidarsi a un terzo dopo un intervallo. Vince dopo appena quattro anni da premier. Adesso può fare il presidente per altri due mandati, per un totale di otto anni, dunque fino al duemila eventi. Ma lui intende farlo per molto più tempo.
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05:33
Nella mente di Putin è un podcast di
Enrico Franceschini,
prodotto da Chora Media.
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05:38
La cura editoriale è di
Francesca Milano.
La producer è
Monica De Benedictis
. Il sound designer è Filippo Mainardi. La supervisione del suono e della musica sono di
Luca Micheli
.
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Enrico Franceschini
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