Tuesday, Nov 9, 2021 • 17min

Ep. 03: Città inquinate, campagne inquinate

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Francesco Forastiere è un’autorità nel suo campo: medico epidemiologo, direttore della rivista Epidemiologia e Prevenzione dell’associazione italiana epidemiologia, insegna all’Imperial College di Londra. Con lui abbiamo parlato dell’inquinamento dell’aria nelle città italiane e di quanto ancora bisogna lavorare per portare le soglie di tossicità dell’aria sotto i limiti consigliati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Con Giacomo Gerosa, direttore del laboratorio di ecofisiologia e fisica ambientale dell’Università Cattolica, sede di Brescia, sfatiamo un mito: l’aria è inquinata non solo nelle città, ma anche in campagna, dove agricoltura e allevamento contribuiscono enormemente all’immissione di sostanze tossiche nell’atmosfera.
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Talking about
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Speakers
(4)
Guido Brera
Giacomo Gerosa
Francesco Forastiere
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Transcript
Verified
J-Ax
00:02
Ogni anno nel mondo l'inquinamento dell'aria uccide otto milioni di persone.
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Guido Brera
00:09
In
Italia
ogni anno le persone morte per colpa dell'inquinamento dell'aria sono ottantamila.
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J-Ax
00:16
L'inquinamento dell'aria riduce di un anno e mezzo l'aspettativa di vita di ogni bambino nato a
Milano
.
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Guido Brera
00:23
Undici delle venti città più inquinate
d'Europa
si trovano in
Italia
e sono tutte in
Pianura Padana
.
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00:35
Milano
è la città perfetta per andare in bicicletta, è una città piatta, concentrica e quindi appena mi sono trasferito da
Roma
ho cominciato subito ad andarci.
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00:45
Da romano mi sembrava un sogno poter andare al lavoro in bici senza impazzire per il parcheggio e facendo anche un po' di esercizio, però ho incominciato a notare che quando lasciavo la bicicletta la mattina sotto l'ufficio e tornavo la sera a riprenderla, c'era questo sellino che luccicava di questa polvere che boh sembrava brillantina, polvere che la mattina non c'era e dopo mezza giornata era già lì, sempre, tanto che a un certo punto ho iniziato a portarmi dietro uno straccio per pulire il sellino.
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01:12
Quella polvere è la stessa polvere che c'è sulle macchine, sui binari del tram, sotto nelle stazioni della metro, sui marciapiedi.
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01:21
É la polvere che ci respiriamo tutti i santi giorni.
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J-Ax
01:24
Ok, one, two, check!
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01:28
Sono
J-Ax
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Guido Brera
01:29
E io sono Guido Brera
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J-Ax
01:31
E questo è un podcast di Chora Media.
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01:35
Si chiama Metallaria.
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01:46
Io però vorrei dire una cosa no, spiegarla perché questo sembra poi un discorso da elitari, dicendo okay, voi potete permettervi di andare in taxi o come volete, con le vostre macchine elettriche che costano tre volte una macchina normale dove volete, però io devo andare a lavorare, no, non posso permettermi una casa a
Milano
, quindi devo prendere dalla periferia, andare tutti i giorni a lavorare a
Milano
e questo è un discorso vero, un problema vero, perché i mezzi, oggi come oggi i mezzi pubblici non sono pronti per una svolta green totale di
Milano
.
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Guido Brera
02:17
Ma certo non è un problema solo di
Milano
, è un problema italiano.
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02:21
Voi che ci state ascoltando, lo sapete, le vivete tutti i giorni queste città coi rifiuti, il traffico, i gas di scarico, le finestre che non le puoi aprire, sennò entra lo smog, lo sappiamo tutti.
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02:31
L'inquinamento dell'aria in città è materia di studio del professor Francesco Forastiere, un'autorità nel suo campo: medico, epidemiologo, direttore della rivista Epidemiologia e Prevenzione, insegna
all'Imperial College Di Londra.
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02:45
Siamo andati a trovarlo a
Roma
e gli abbiamo chiesto di raccontarci da quando la comunità scientifica ha iniziato a lanciare l'allarme, a mettere dei paletti per provare a contenere l'inquinamento delle città.
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Francesco Forastiere
02:56
Diciamo all'interno della città, abbiamo particolato, biossido di azoto e ozono.
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03:01
Questi tre inquinanti sono quelli che danno più preoccupazione per quanto riguarda gli effetti sulla salute e
l'Organizzazione Mondiale della Sanità
nel duemila cinque stabilì, le cosiddette Air Quality Guidelines, i valori guida per la qualità dell'aria.
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03:16
Queste linee guida
dell'Organizzazione Mondiale della Sanità
sono state da tutti i citate, sono state il riferimento in tutto il mondo anche per stabilire quelle che sono invece i livelli consentiti di legge, i livelli stabiliti di legge, che sono per quanto riguarda l'Europa, sono fissati da una direttiva comunitaria.
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03:38
Purtroppo la direttiva comunitaria ormai è abbastanza vecchia, del duemila otto, non ha rispettato interamente i valori guida
dell'Organizzazione Mondiale della Sanità
ma ha fissato dei limiti di legge che sono molto più alti dei valori guida.
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03:52
Quindi siamo nel paradosso oggi in
Europa
, per cui l'Organizzazione Sanitaria dice se la popolazione se vuole stare bene, deve stare al di sotto di questi valori e la Comunità Europea che dice beh, va bene, però i valori che noi consentiamo sono più alti perché non possiamo raggiungere questi valori troppo bassi.
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04:17
Per fare un esempio, nell'intervallo per quanto riguarda il pm dieci le linee guida
dell'OMS
sono pari a dieci microgrammi metro cubo, la direttiva europea era prima di venticinque milligrammi metro cubo, adesso di venti milligrammi metro cubo; in questo intervallo tra dieci e venticinque si è visto in studi in gran parte del mondo che esistono degli effetti sanitari rilevanti, quindi questo è un dato importante.
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Guido Brera
04:45
Avete capito? La direttiva fissata dalla
Comunità Europea
è già due volte più alta dei limiti stabiliti
dall'Organizzazione Mondiale della Sanità
.
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04:55
Due volte.
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04:56
Quindi, quando noi leggiamo "superato il limite per tot giorni, siamo a cinquanta giorni di superamento del limite fissato", ecco, quel limite è già il doppio di quello che ci consiglia
l'OMS
.
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05:10
Forastiere ci sta dicendo che i dati sono chiari e cristallini, ignorare le soglie stabilite
dall'OMS
, perché non ce la facciamo proprio a rimanere sotto, significa voler chiudere gli occhi di fronte ad una minaccia enorme alla salute di tutti e mentre le autorità continuano a far finta di nulla, la comunità scientifica continua a monitorare, a misurare, a lanciare allarmi.
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Francesco Forastiere
05:32
Un'organizzazione internazionale che ogni anno sul Lancet pubblica una sorta di graduatoria dei fattori di rischio che nel mondo hanno la maggiore probabilità di avere effetti nocivi e questa graduatoria, ovviamente, ai primi posti considera le cose che noi sappiamo essere più pericolose, come ovviamente l'ipertensione, come ovviamente il diabete, come ovviamente il fumo di sigarette ma, questo è molto importante sottolinearlo, al quarto posto questa organizzazione internazionale pone l'inquinamento atmosferico.
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06:05
Quindi l'inquinamento atmosferico è la quarta causa di mortalità prematura in tutto il mondo e quindi è una causa importante per la nostra salute.
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Guido Brera
06:16
Noi lo ripetiamo ogni volta a inizio puntata, ogni anno nel mondo l'inquinamento dell'aria uccide otto milioni di persone.
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06:24
È un numero enorme, terrificante, perché è un numero che si può e si deve abbassare proprio cominciando a reimmaginare le nostre città ora, oggi, portare avanti un lavoro iniziato qualche decennio fa, ma che non basta più.
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06:39
Si può e si deve fare di più.
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Francesco Forastiere
06:41
Quello che non abbiamo fatto è la riorganizzazione del trasporto urbano nella città.
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06:47
Il trasporto urbano è sostanzialmente ancora molto dipendente dal veicolo, dalla macchina.
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06:53
Lo sforzo che è stato messo sul trasporto pubblico e soprattutto su un'attività che
l'Organizzazione Mondiale della Sanità
dice essere chiave, che è quella dell'attività fisica, quindi il trasporto all'andare a piedi o il trasporto in bicicletta è stato sostanzialmente ignorato.
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Guido Brera
07:12
E allora noi dobbiamo continuare a chiedere, chiedere, chiedere.
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07:15
Anzi dobbiamo imparare a pretendere una vera e propria rivoluzione del trasporto urbano che deve mettere al centro la mobilità attiva, corsie preferenziali per le biciclette e mezzi pubblici molto più efficienti, molto meno inquinanti.
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Francesco Forastiere
07:29
Durante il periodo di lockdown tutte le amministrazioni erano piene di buona volontà, si parlava di aumento delle piste ciclabili, come il periodo post
Covid
doveva significare una trasformazione del trasporto urbano, però di questa trasformazione a un anno dalle dichiarazioni sostanzialmente si è visto molto poco.
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J-Ax
07:50
Per mettersi la coscienza a posto qui bisogna bloccare le macchine in entrata e lo so che all'inizio sarà una pillola amara per tutti, però poi potrebbe cambiare in meglio questa situazione su cui bisogna agire adesso, no.
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Guido Brera
08:04
Ora però le cose potrebbero cambiare veramente e
l'Italia
ha un'occasione imperdibile.
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08:09
Si chiama Next Generation Europe o Recovery Fund.
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08:13
Ne abbiamo sentito parlare moltissimo in questi mesi.
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08:15
È un programma di finanziamento ambizioso promosso
dall'Unione Europea
per far ripartire i paesi membri dopo la botta del
Covid
.
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08:23
All'Italia andranno più di duecento miliardi di euro e di questi, secondo il programma stilato dal
Governo Draghi
, trentuno miliardi saranno stanziati per progetti di infrastrutture e mobilità sostenibile.
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08:35
Ecco cosa
l'Italia
, secondo il professor Forastiere, dovrebbe fare con questi soldi.
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Francesco Forastiere
08:40
Al primo posto dovrebbe essere messo proprio il trasporto della mobilità urbana come uno dei temi più importanti che sono relativi sia alla sostenibilità, quindi alla trasformazione della metodologia di trasporto, ma anche alla salute della popolazione.
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08:56
Perché una città meno congestionata, una città in cui l'ambito di pertinenza non è un ambito lontano, ma è molto vicino, in cui la mobilità è sostanzialmente una mobilità locale attraverso spostamenti a piedi o in bicicletta, rappresenta un sogno per il futuro.
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09:16
Il sogno per il futuro non è assolutamente l'automobile elettrica, il sogno per il futuro è una una mobilità che è sostenibile attraverso dei metodi sostenibili alternativi.
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Guido Brera
09:37
A questo punto la questione sembra tutto sommato, non dico semplice, ma quanto meno chiara.
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09:41
Bisogna ripensare le nostre città e farle tornare davvero a misura d'uomo, andare in bicicletta, potenziare i mezzi di trasporto green, essere coscienti del nostro impatto ambientale.
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09:52
Ma l'inquinamento dell'aria, specialmente in
Pianura Padana
, non è solo un problema delle città.
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09:57
Non è solo traffico, gas di scarico e ciminiere industriali.
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10:00
Ci sono altre due fonti inquinanti di cui si parla ancora troppo poco: l'agricoltura e l'allevamento.
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10:06
Siamo andati in un piccolo paese del bergamasco a parlarne col professor Giacomo Gerosa, direttore del laboratorio di Ecofisiologia e Fisica ambientale
dell'Università Cattolica,
sede di
Brescia.
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Giacomo Gerosa
10:18
L'agricoltura siamo tutti abituati a pensare che sia un'attività assolutamente naturale, con.. bucolica, con impatto zero sull'ambiente.
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10:27
In realtà l'agricoltura è responsabile di grossi impatti, soprattutto sul comparto atmosferico, in particolare l'agricoltura, è responsabile del novantatré percento delle emissioni di ammoniaca in atmosfera, l'unico comparto.
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10:42
L'ammoniaca è un gas pungente, è un gas tossico anche per l'uomo, anche se non ne conosciamo la tossicità all'esposizione a lungo termine ed è un gas che non è non è normato, non è ancora normato.
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10:56
Tuttavia le Arpa hanno già alzato l'attenzione su questo gas che ha una particolarità diciamo un po' interessante ma in negativo, l'ammoniaca è in grado di contribuire alla generazione del cosiddetto particolato secondario.
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11:13
Per un fatto molto semplice, l'ammoniaca esala dai campi oppure dagli allevamenti e sotto forma di gas interagisce in atmosfera con altri gas che vengono emessi dai tubi di scappamento, pensiamo ad esempio agli ossidi di azoto, e nel momento in cui questi due gas si incontrano in aria, ahimè, si forma un solido, un solido che rimane galleggiante in atmosfera, un solido con diciamo il diametro aerodinamico estremamente piccolo, diciamo pm inferiore al due mezzo, anche uno, la frazione più sottile è capace dunque di penetrare più profondamente negli alveoli respiratori e crea dei problemi.
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11:50
Dunque l'agricoltura è indirettamente responsabile di una grossa fetta del pm che ad esempio aleggia in
Pianura Padana
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Guido Brera
11:59
In
Pianura Padana
non solo abbiamo l'agricoltura più intensiva
d'Italia
, ma abbiamo anche un'enorme quantità di allevamenti.
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12:05
Il cinquanta per cento di tutti i maiali allevati in
Italia
si trova qui, assieme al venticinque percento di tutti i bovini.
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12:13
Immaginate milioni e milioni di animali stipati negli allevamenti intensivi.
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12:17
Immaginate le tonnellate di letame e liquame prodotti ogni giorno, immaginate le esalazioni di quel letame e di quei liquami.
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12:25
In
Lombardia
dove gli allevamenti producono l'ottantacinque percento dell'ammoniaca, che finisce in aria e si trasforma in particolato, siamo arrivati a situazioni tragicomiche.
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Giacomo Gerosa
12:34
Siamo abituati a non considerare gli allevamenti perché gli allevamenti non li vediamo, tipicamente se ne stanno nelle cascine, lontano dai nostri occhi.
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12:43
Però ci sono province in
Lombardia
come la
Provincia di Brescia
di
Mantova
e il
Cremonese
, dove diciamo la popolazione animale supera di gran lunga la popolazione umana.
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12:54
Mi piace scherzare con i miei amici bresciani quando diciamo che in
Provincia di Brescia
ci sono più maiali che uomini, tipicamente un milione e trecentomila capi di suini contro un milione e duecento cinquantamila abitanti.
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13:11
La situazione è anche peggiore in provincia, come quella di
Mantova
e quella di
Cremona
, dove ad esempio suini sono tre volte la popolazione umana.
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Guido Brera
13:23
Dobbiamo però fare una precisazione, l'agricoltura l'allevamento sono assi portanti, fondamentali per l'economia del nostro Paese.
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13:33
Il problema non sono le aziende agricole piccole, il piccolo allevatore che lavora in modo sostenibile, sono i grandi stabilimenti industriali.
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13:42
È una questione di numeri.
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13:44
Secondo
Eurispes,
in
Italia
l'otto percento degli allevamenti produce da solo il settanta per cento dell'ammoniaca dell'intero comparto.
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13:52
Si deve agire su quell'otto percento, adottando normative che pongano dei limiti alla concentrazione di bestiame.
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13:59
E bisogna anche premiare chi si comporta bene; chi ricambia più spesso le lettiere, chi utilizza sistemi di stoccaggio dei liquami all'avanguardia, misure che riducono di molto l'immissione di ammoniaca nell'aria.
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14:12
E poi ci siamo noi, i consumatori, che in questa storia giochiamo un ruolo fondamentale.
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Giacomo Gerosa
14:17
Ad esempio possiamo ridurre il consumo di carne, perché ridurre il consumo di carne e ve lo dice un carnivoro, la riduzione del consumo di carne permette uno di ridurre l'uso di suolo da destinare all'agricoltura e due di ridurre le emissioni complessive di ammoniaca e di gas serra causati dall'agricoltura soltanto perché noi cittadini, noi consumatori, riduciamo la domanda di carne.
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14:48
Ovviamente non c'è bisogno di diventare né vegetariani né vegani, basterebbe dimezzare il consumo settimanale di carne, soltanto dimezzando il consumo settimanale di carne si è dimostrato che vengono dimezzate le emissioni di ammoniaca e le emissioni di gas serra in atmosfera, quindi molto spetta a noi.
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Guido Brera
15:06
Ci viene chiesto davvero poco, pochissimo.
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15:09
Se ognuno di noi dimezzasse il proprio consumo di carne, come ci spiega il professor
Gerosa
, gli effetti benefici per l'ambiente sarebbero esponenziali.
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Giacomo Gerosa
15:18
Per produrre mille chilocalorie di carne, cioè di bistecca di manzo, servono centoventi metri quadrati di suolo.
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15:26
Mentre per per produrre mille chilocalorie, lo stesso numero di chilocalorie, di mais cioè come farina di mais, servono soltanto zero virgola sette metri quadrati di suolo.
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15:39
Questo vi dà l'idea sul grado di impatto che l'allevamento ha sia sull'uso di suolo che chiaramente sulle emissioni ad esso correlate.
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15:49
Bene, sappiate che più dell'ottanta percento del territorio dell'aria agricola coltivata è destinata all'alimentazione animale, più dell'ottanta percento.
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16:01
Bene, dobbiamo incidere su questa quota e per incidere su questa quota tanto può fare la domanda.
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16:07
E se tutti, se tutti gli abitanti del pianeta, pretendesse o esigessero la loro bistecca quotidiana, e per fare una bistecca servono centoventi metri quadrati di suolo, è evidente che non ci basta un pianeta, ce ne servono due o tre per garantire esigenze alimentari di tutti.
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16:25
Se invece riducessimo in qualche modo le nostre esigenze in ordine alle proteine animali, ma ad esempio mixassimo un po' di più tra l'utilizzo di una dieta vegetariana ed una dieta animale, ad esempio, incidendo di meno come consumo di suolo, magari non solo un metro quadrato, ma quattro o cinque metri quadrati per un miliardo di chilocalorie, bene, a questo punto ci sarebbe più posto per altre persone sul nostro pianeta.
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16:54
Un pianeta che sta arrivando ai dieci miliardi di abitanti, è chiaro che ridurre il consumo di proteine animali è anche una questione etica.
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17:05
È una questione etica ed è un modo per lasciare il posto anche ad altri che sul pianeta in qualche modo hanno diritto di vivere.
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Guido Brera
17:22
Metallaria è un podcast promosso dalla Fondazione Imation.
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17:25
La cura redazionale, le musiche, il sound design, la post-produzione sono de I Diavoli.
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17:30
La finalizzazione è di Guido Bertolotti.
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Francesco Forastiere
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