Wednesday, Jun 15, 2022 • 25min

Ep.3: Rimandata in matematica a settembre

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Come andava a scuola Margherita Hack, una donna diventata una delle astrofisiche più importanti al mondo? Non molto bene all'inizio: il suo spirito ribelle la portava a cercare altrove le sue passioni, era svagata, si impegnava poco e fu anche rimandata in matematica. Il suo principale interesse all'epoca erano i gatti, la Fiorentina e il Giro d'Italia. La fisica arriva dopo. Anzi Marga nella fisica ci inciampa, per caso, per contrarietà e per… i pesci rossi: quando deve scegliere la facoltà universitaria Marga si iscrive a Lettere ma dopo una lezione di un'ora su “Pesci rossi”, una raccolta di elzeviri di Emilio Cecchi, decide che Lettere non fa per lei. E allora prende una decisione fondamentale per il suo futuro: si iscrive a Fisica.
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Talking about
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Speakers
(5)
Margherita Hack
Federico Taddia
Amalia Ercoli-Finzi
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00:06
Chora.
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Margherita Hack
00:11
Dalla prima ginnasio, fino al terzo anno di università, c'ho avuto per compagno, il gatto Cicino, un gattone Soriano che stava sempre sulle mie ginocchia a studiare, studiare con me.
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00:27
E che poi il babbo, alle dieci e mezzo mi portava un pezzettino di reggiano per darmi energia, sai, c'era guerra il reggiano nella tessera e allora lo dividevo con il gatto.
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00:40
Beh, ho avuto la mamma, la sciompa, che la trovai per strada a Poggio Imperiale la portai a casa e lasciò tre gattini e poi la presero dei vicini e dei tre gattini, due si detterà a dei vicini e uno è rimasto a noi era cicino.
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01:02
E poi è scomparso a febbraio del quarantatré, mi pare, che dovevo dare l'esame di meccanica nazionale.
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01:14
Stavo preparando questo esame, mi ricordo, egli scomparve perché a febbraio i gatti fanno l'amore, no, e perdono ogni prudenza.
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Federico Taddia
01:25
Se chiedevi a
Margherita Hack
di che segno fosse, ti diceva che era del gatto.
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01:30
Era un modo per dire che secondo lei l'astrologia era una truffa bella e buona, pura superstizione, lo ripeteva sempre, ma anche voleva rimarcare il suo amore incondizionato per i felini.
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01:41
I gatti hanno accompagnato tutta la sua vita fin da bambina.
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01:46
Ognuno rappresentava un periodo ciompa, cirilla, smeraldina, fiocchino, melchiorre, trappola, jenny, checca, Cicciolina, Geppetta, di ognuno ricordava i gusti, il carattere, i segni particolari, erano proprio dei membri della famiglia.
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02:04
Se l'impegno di Margherita per gli animali e il suo essere vegetariana nascono nell'infanzia dall'insegnamento di due genitori molto attenti alla natura e agli esseri viventi.
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02:15
La sua passione per la fisica e per lo studio invece, nasce col tempo non arriva subito, anzi, Margherita non va matta per la scuola fa il minimo indispensabile, tanto che un anno viene persino rimandata, in matematica.
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02:34
Io sono
Federico Taddia
e questo è Marga, vita rigorosa e spettinata di
Margherita Hack
.
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02:46
Un podcast prodotto da ChoraMedia e presentato da Ducati.
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02:57
Dopo i primi anni delle elementari trascorsi da privatista a casa, sotto la guida dei genitori, Margherita comincia a frequentare la scuola, trova molti amici, ha molti interessi e molte passioni, tra cui la
Fiorentina
, i cui risultati segue assiduamente sul quotidiano la nazione.
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03:18
Ma lo studio in sé non l'appassiona, prende sempre la sufficienza, ma non ha mai voti altissimi, fa il minimo indispensabile è allegra, è curiosa, ma non per quello che lei viene raccontato in classe, preferisce di gran lunga fare scherzi a compagni e professori, anche se non sempre vanno a finire come avrebbe sperato.
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Margherita Hack
03:39
Dunque in seconda ginnasio c'avevo sto professore di matematica che l'era un tipo sospettoso, sìcche mi divertivo a far finta di eleggere sotto il banco, stavo gli occhi bassi, quello arrivò come un falco a vedere non c'avevo nulla.
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04:01
Allora non era persuaso tirò fuori la cartella chiusa, aprì la cartella, dentro la cartella c'avevo Giornala, la nazione, aperta alla pagina della partita della
Fiorentina
, perché l'era lunedì si vede, é però come faceva a leggere se l'era chiusa nella la cartella, nella cartella ci metto quello che voglio.
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04:25
Insomma mi sequestrò il giornale, però il risultato fu che mi bocciò, mi mandò a settembre, la matematica.
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Federico Taddia
04:37
Siamo in pieno ventennio fascista in un periodo in cui il
Regime
non ha ancora messo in discussione dalla maggioranza dei cittadini e tanto meno dai bambini e dai ragazzi che a scuola nei circoli sportivi, vengono indottrinati quotidianamente sulla fedeltà al
Regime
e alle sue regole.
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04:58
In questo Margarita non fa eccezione, lo ha raccontato mille volte, almeno finché non si accorge di cosa stia davvero succedendo attorno a lei e lo scopre nel modo più atroce, quando una sua insegnante, una delle sue preferite, poco dopo l'entrata in vigore delle leggi razziali, viene mandata via da scuola.
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Margherita Hack
05:19
Prima sono stata fascista fine ai trentotto fino a che non c'è stata le leggi razziali, perché il fascismo per noi l'era anche il nazionalismo.
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05:29
Si faceva tifo per
l'Italia
come si fa la la squadra di calcio,
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05:34
Nel trentotto c'è stata le leggi razziali e io ci avevo intanto ci avevo una professoressa ebrea di scienze, che si chamava Enrica Calabresi, che l'ho vista cacciare da un giorno all'altro.
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05:48
Poi c'avevo due compagni non in classe mia, ma che eran stati in classe mia, in prima ginnasio, ebrei, cacciati da scuola.
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05:57
Poi i miei avevano tanti amici teosofi che erano ebrei e tutti erano e questi ebrei ci avevano dei negozi.
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06:07
Sai, la maggior parte dei commercianti, eh, perdevano ogni diritto, non avevano più diritto alla loro proprietà, nulla, da cittadini diventava al sudditi senza nessun diritto.
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06:21
E questo mi fece aprire la vergogna del fascismo e così sono diventata allora antifascista proprio perché non ho accettato le leggi razziali.
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Federico Taddia
06:34
Margherita rivide solo una volta ancora la professoressa Enrica Calabresi.
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06:38
Qualche mese dopo un pomeriggio, camminando per strada, la professoressa camminava, rasenta e alle pareti era spaventata, era pallida.
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06:48
Margherita la salutò timidamente, avrebbe voluto abbracciarla avrebbe voluto parlare con lei, ma qualcosa la bloccò e di questo se ne pentì per per tutta la vita.
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06:59
Quando poi si informò su cosa le fosse accaduto, scoprì che era stata rinchiusa a Santa Veridiana, il carcere femminile di
Firenze
, e venti giorni dopo si era tolta la vita, avvelenandosi.
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07:12
Dopo quell'evento i suoi ideali antifascisti si rinforzano, tanto che non li tiene più nascosti e le daranno, come vedremo altri problemi a scuola.
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07:24
Abbiamo chiesto a
Carlo Greppi
, storico scrittore, di spiegarci quali fossero le condizioni degli antifascisti negli anni del
Regime
e quali rischi corresse una persona che si opponesse anche nella semplice quotidianità al
Regime
.
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Carlo Greppi
07:41
Il Regime fascista gode nel tempo di un crescente consenso, così lo chiamano gli storici, spesso lo mettono tra virgolette però perché è chiaramente il consenso, dovrebbe essere volontario, un
Regime
che si vuole totalitario, un
Regime
autoritario, un Regime dittatoriale ovviamente non non concede appunto la libera scelta.
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08:02
C'è anche da dire che è il Tribunale Speciale Per La Difesa Dello Stato, tra il ventisei quando viene istituito e quarantatré e deferisce quasi duecentomila persone oppure invia al confine, o le ammonisce o le sottopone a vigilanza speciale, appunto abbiamo un nucleo di quasi duecentomila antifascisti che vengono in qualche modo fotografati dalle dalle fonti dell'epoca.
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08:26
E al casellario politico centrale è i fascicoli dei sovversivi sono centodiecimila, per cui il grande tema durante il ventennio fascista e quello che non ci si può fidare di nessuno, che basta, appunto a volte una barzelletta in tempo di guerra, basta una frase particolarmente infelice, particolarmente esplicita per essere accusato di disfattismo per farsi anche qualche settimana o qualche mese di galera.
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08:54
Per per fare in qualche modo propaganda contraria a quella a quella del
Regime
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Margherita Hack
08:59
Dunque in terza liceo, alla vigilia degli esami di maturità a maggio.
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09:06
Mi ricordo che ebbi una discussione in classe una delle mie compagne fasciste, perché
l'Italia
ancora non era entrata in guerra nel quaranta, era maggio quranta.
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09:20
Però si parlava appunto di sta grande amicizia con la
Germania
, l'asse Roma Berlino e si prevedeva che
l'Italia
sarebbe entrata in guerra.
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09:30
Infatti ne entrò poco dopo la
Germania
aveva invaso l'olanda e il
Belgio
e io dicevo che era una vergogna le leggi razziali e l'invasione dell'olanda del
Belgio
, sti paesi così piccoli invasi da una potenza come la
Germania
, lo vedevo anche dal punto di vista della vigliaccheria, Insomma del potente contro il piccolo.
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09:54
E sì litigò perché loro eran fasciste.
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09:57
E arrivò il professore di matematica Mancinelli, che era un bravissimo professore, anzi me l'ha fatta amare lui la fisica e la matematica, ma quello era fascista sfegatato e ci porto tutti in presidenza e il preside riunì con il consiglio dei professori perché allora io per antifascismo avrei dovuto essere espulsa da tutte le scuole del regno.
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10:28
E invece, a quanto pare molti dei professori, erano antifascisti e mi sospesero per trenta giorni.
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10:36
Quindi a fine maggio arrivai alla fine della scuola sospesa e sette in condotta, per cui avrei dovuto dare l'esame di maturità tutti a ottobre e gli esami di maturità allora erano pesanti, erano un po' spaventosi, perchè si doveva portare tutte le materie dei tre anni.
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10:60
E però
l'Italia
entra in guerra il dieci giugno del quarata e allora non ci furono gli esami di maturità.
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11:08
E si fu bocciati o promossi con voti dello scrutinio e io c'avevo la media di sette, compreso la della condotta e così non ho fatto l'esame di maturità e sono stata una dei pochi fortunati.
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Federico Taddia
11:26
Se domandavi a Margherita di spiegarti cosa fosse la fisica, lei ti rispondeva con un'altra domanda, la mattina quando ti vesti indossi prima i calzini o i pantaloni, poi ti spiegava che se metti i primi pantaloni è tutto più facile perché la stoffa scorre facilmente sulla pelle.
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11:45
Se invece indossi calzini, i pantaloni trovano resistenza, scivolano, ma con più difficoltà vengono frenati.
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11:53
Era il suo modo per spiegare la attrito e all'attrito fa parte della fisica quell'insieme di leggi che regolano le forze e i movimenti in natura.
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12:02
Da questo esempio, concludeva Margherita si capisce benissimo a cosa serve la fisica, a vestirsi facendo meno fatica.
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12:13
Ecco, la scelta del proprio destino funziona in modo simile ai calzini con i pantaloni si fanno dei tentativi anche casuali, si fa fatica.
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12:24
Se se ne fa troppa, si capisce che forse è meglio cambiare metodo, cambiare strada, ma quando poi si trova la soluzione più facile, si capisce subito che è quella giusta.
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12:36
Margherita inciampa nella fisica, un po' per caso e un po' per contrarietà un po' per colpa dei pesci rossi.
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Margherita Hack
12:47
Quando sono arrivata in terza liceo non avevo idea di cosa fosse l'universitario.
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12:54
Non sapevo nemmeno quante facoltà c'erano.
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12:57
È siccome i miei conoscevano tutti laureati in lettere e io avevo facilità per scrivere, quella l'ho sempre avuta, fin dalle fin dalle elementari, diciamo, facevo temi in quattro e quattro otto mi ricorda il liceo ci davano tre ore, mi pare per fare un tema e io lo facevo in mezz'ora e poi me ne andava al cesso, a spasso.
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13:24
Era il luogo dove si poteva riposare.
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13:27
E scelsi lettere perché non conoscevo altro, avevo sempre sentito parlare di lettere, avevo facilità per scrivere, facevo temi abbastanza bene che la mamma, li leggeva gli amici, sai, mi vergognavo comunque come un cane come quando ti dicono di la poesia.
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13:49
E così loro pensavano che avrei fatto, insegnato o fatto giornalismo che ne so insomma.
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14:00
E così mi iscrissi a lettere, però la prima lezione me la e la tenne
Giuseppe De Robertis
, che scriveva sempre sul corriere, faceva le elzeviro non la terza pagina, e parlò per un'ora di pesci rossi e di Emilio Cecchi, non mi interessava nulla.
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14:21
Mi sembrano tutte chiacchiere, proprio una barba tremenda per cui dissi ma no ho sbagliato strada.
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14:28
E allora mi ricordai la materia mi piaceva di più al liceo l'era matematica e fisica.
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14:34
Mica me lo ricordavo perché in realtà mi piaceva tutto poco al liceo, ma insomma matematica e fisica mi piacevano di più.
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14:43
E allora mi iscrissi a fisica.
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Federico Taddia
14:46
Amalia Ercoli Finzi, classe millenovecentotrentasette, è stata la prima donna a laurearsi in ingegneria aeronautica in
Italia
e consulente della NASA The Lesa, conosceva bene Margherita, che era più grande di quindici anni.
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14:60
Erano colleghe, gli abbiamo chiesto di raccontarci cosa volesse dire per una donna in quegli anni frequentare una facoltà scientifica.
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Amalia Ercoli-Finzi
15:09
Quando mi sono iscritta io al Politecnico, in realtà questa era considerata una facoltà assolutamente maschile e eravamo cinque ragazze su seicentocinquanta maschi.
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15:21
C'era un corso solo uno no per esempio un corso di analisi, un corso di geometria così via e devo dire che il problema più grosso era il fatto che non c'erano gabinetti per le ragazze.
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15:31
Le toilette erano solo maschili e quindi noi non potevamo frequentarli.
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15:36
Ovvio, mettevo fuori a guardia qualcuno dei miei compagni, questo dà l'idea di come fosse l'ambiente, che in realtà non era un ambiente ostile, anche se qualche pregiudizio c'era anche durante gli studi, durante il corso degli studi.
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15:51
Noi in realtà io in realtà ho trovato molti pregiudizi poi nel corso della carriera, perché non c'erano donne in posizione apicale.
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15:59
Io sono stata la prima donna che ha vinto una cattedra al dipartimento di ingegneria aerospaziale e per esempio a meccanica non era neanche una donna.
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16:08
Questo perché, perché il pregiudizio era le donne devono stare a casa.
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16:13
Il posto delle donne è la casa sono gli angeli del focolare.
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16:18
Non solo nell'ipotesi però che avessero voluto studiare, le facoltà giusta erano le facoltà letterarie, le facoltà della cura, quindi la medicina e così via, ma non certamente una facoltà come quella di ingegneria.
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16:32
Se penso ai miei tempi, che penso ancora di più la situazione era ancora peggiore all'epoca di Margherita perché io avevo ho quindici anni in meno di Margherita, no, allora ai suoi tempi certamente la presenza di una donna, che poi voleva studiare le stelle, come lei ha fatto e ci è riuscita grandiosamente ecco questa deve essere una cosa assolutamente eccezionale.
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Federico Taddia
16:57
A questo punto nella vita di Margherita succede qualcosa di fondamentale.
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17:01
È uno di quei momenti in cui una persona si trova di fronte a un bivio un professore le propone una tesi compilativa in elettrostatica, ma lei sa già di non voler essere una mera esecutrice.
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17:13
Senza contare che l'argomento le pare superato.
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17:16
Sceglie invece una strada mai battuta, ha capito che vuole lavorare a un progetto di ricerca, fare qualcosa di innovativo.
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17:23
Ed è così che incontra i primi due mentori della sua vita, destinati a diventare negli anni anche i suoi amici Giorgio Abetti, famoso fisico solare e direttore dell'osservatorio di
Arcetri
, e il suo assistente Mario Girolamo Fracastoro.
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17:39
Fu proprio quest'ultimo, che all'epoca era un giovane di una trentina d'anni, che non aveva mai seguito tesisti, a proporle una tesi sulle cefeidi, mettendo il primo mattone di quello che sarà uno dei principali campi di ricerca di Margherita.
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Margherita Hack
17:54
Ma con Fracastoro è stato il mio maestro, nel senso che essendo l'assistente di Abetti, l'argomento di tesi l'ha scelto Fracastoro.
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18:06
E chi mi ha insegnato a osservare al telescopio è stato Fracastoro, chi mi ha insegnato a usare il misuratore di lastre è stato Fracastoro, quindi ho imparato da Fracastoro tutta la tecnica e i libri da leggere.
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18:24
La tesi, l'ha seguita lui, il correlatore era luim quello era un tipo allegro, gioviale, buffo che si divertiva a fare gli scherzi.
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18:36
E poi raccontava barzellette o dava esempi molto che si ricordavano, per esempio mi insegnava a sviluppare le lastre.
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18:46
Che ci voleva e lo sviluppo, il fissaggio, tutte ste cose qua che ora non si usano più.
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18:52
Ma allora c'era solo la fotografia come rivelatore.
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18:58
E mi diceva mi raccomando, che ci sia il fissaggio perchè se uno si trova in camera oscura a sviluppare e non c'è fissaggio, é come quando vai al cesso e non c'è la cartigenica.
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19:11
Allora uno se lo ricordava, e poi sperava diventassi sua collaboratrice dopo perchè Colacevic c'aveva da ballare un'altra persona che lavorava con lui.
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19:26
Sa, di solito uno si fa il laureando, poi si fa lo schiavetto, invce io non avevo nessuna voglia di lavorare, volevo lavorare per conto mio e appunto mi ricordo che mi porto su a puntare il telescopio.
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19:45
Mi insegnò che c'erano da fa certe manovre, oggi sono tutti automatizzati, ma allora soprattutto questi piccoli telescopi bisognava fa tutto a mano e c'era da fa tante manovre.
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Federico Taddia
20:01
Se da Fracastoro Margherita impara le tecniche per la ricerca pratica, è Giorgio Abetti a fornirle invece l'esempio del direttore dell'osservatorio da seguire.
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20:10
Un esempio che ancora non lo sa, ma le sarà molto utile in futuro quando prenderà la direzione dell'osservatorio di
Trieste
Abetti è un direttore illuminato e liberale, una mosca bianca in un periodo in cui le università e i centri di ricerca sono guidati dai cosiddetti baroni, interessati più al potere e al prestigio del loro ruolo, che all'amore per il sapere.
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20:33
Lui, al contrario, è un uomo molto aperto, uno che parla con tutti, ascolta con attenzione il parere di ogni assistente, di ogni tesista a prescindere dal livello di carriera.
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20:43
Inoltre spinge tutti i suoi collaboratori ad andare all'estero, ad ampliare il più possibile gli scambi con gli altri scienziati e li aiuta a ottenere borse di studio né prestigiose università straniere.
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20:55
La tesi di laurea di Margherita, come dicevamo, si concentra sulle Cefeidi durante il lavoro di ricerca in lei si radica la consapevolezza di aver trovato la propria strada.
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21:05
Ma cosa sono le Cefeidi?
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21:08
Lo abbiamo chiesto ad Amedeo Balbi, astrofisico e professore associato di Astronomia e astrofisica al Dipartimento Di Fisica Dell'università di Roma Torvergata.
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Amedeo Balbi
21:18
Le cefeidi sono un tipo di stella variabile cioè un tipo di stella che cambia di luminosità col passare del tempo, tutte le stelle più o meno cambiano di luminosità ma le stelle variabili lo fanno in modo regolare, in molti casi appunto abbastanza prevedibile e nel caso delle Cefeidi, c'è proprio un andamento della luminosità.
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21:39
Quanto brilla la stella che varia col tempo e sono molto importanti sono state molto importanti in astrofisica, perché a un certo punto, agli inizi del ventesimo secolo, un'altra astronoma si chiamava Henrietta Leavitt capì che questa variazione di luminosità delle Cefeidi era collegata proprio alla luminosità stessa.
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22:01
In altre parole, quanto la stella è brillante e quindi misurando questa variazione di luminosità si poteva capire quanto era potente la stella, quanto era brillante la stella.
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22:11
E perché è utile questo? è utile perché in astronomia una delle cose più difficili è misurare le distanze degli oggetti celesti noi non possiamo mettere un metro e misurare quanto sono lontani e non possiamo andare lì a toccarli.
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22:23
Quindi dobbiamo farlo indirettamente, dobbiamo capirlo attraverso la luce che riceviamo e in generale è molto difficile.
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22:28
Ma se sappiamo quanto un oggetto è brillante cioè quanto è potente, quanta, quanta luce emette, osservandone la luce che arriva fino a noi, riusciamo a capire quanto è distante.
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22:41
Un po', come avere una lampadina di cui conosciamo quanti watt, da quanti watt è la lampadina.
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22:47
E poi se la mettiamo a diverse distanze ci apparirà più debole o meno debole e da questa variazione della luce che possiamo capire quant'è distante.
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22:57
Quindi l'importanza delle Cefeidi in astronomia è stata veramente straordinaria in tutto il ventesimo secolo e continua a esserlo ancora oggi.
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Margherita Hack
23:05
La tesi l'ho cominciata a giugno, aspetta comunque beh, a luglio avevo finito le osservazioni, per fortuna perché erano arrivati gli alleati siamo rimasti senza luce elettrica sicchè non avrei potuto seguitare a osservare.
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23:22
La tesi l'ho data, l'avrei dovuta andare a ottobre, poi l'ho data a gennaio perché a ottobre l'università era ancora chiusa.
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23:30
E cominciai forse comincia a maggio, non ricordo l'osservazione.
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23:34
Ecco ho cominciato a capire cosa vuol dire fare ricerca, mentre facevo la tesi.
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23:41
E a capire mi sarebbe piaciuto fare ricerca, perché prima pensavo mi laureo e poi andrò a insegnare.
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23:49
Ma è li che si capisce cosa vuol dire fare ricerca, che prima sono parole un po' vuote.
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Federico Taddia
23:59
Il primo settembre, millenovecentoquarantaquattro i partigiani liberano
Firenze
dell'invasore nazifascista.
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24:05
Piano piano la città torna alla vita.
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24:08
E finalmente il quindici gennaio del quarantacinque, con grande gioia
Margherita Hack
si laurea, il venticinque aprile, decreterà la fine della guerra su tutto il territorio italiano.
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24:19
Il fascismo è finalmente caduto, nel paese sono tornate la pace, la speranza nel futuro, è ora di mettersi al lavoro per la ricostruzione.
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24:28
Il desiderio più grande di Margherita, a questo punto, è quello di continuare a fare ricerca al fianco di Fracastoro o di Abetti nell'osservatorio astronomico di
Arcetri
.
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24:38
Come spesso accade, però, la vita non va come l'avevamo pensata, come l'avevamo sperata, Margherita non riesce a restare nel mondo della ricerca, non subito almeno, ed è costretta a trasferirsi a
Milano
per un lavoro apparentemente bizzarro, scrivere un libretto delle istruzioni.
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24:56
Ma di questo parleremo nel prossimo episodio.
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25:02
Marga è un podcast prodotto da Cora Media e realizzato in collaborazione con Ducati. È scritto da Silvia Righini e
Federico Taddia
. La cura editoriale di
Francesca Milano
, La Post-produzione e di Daniele Cocchi, la supervisione del suono e della musica e di Luca Micheli. I producer sono
Monica De Benedictis
, Matteo Miavaldi,
Anna Nenna
e Alex Reverendo, la fonica di Studio Euro Ora Ricci.
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Carlo Greppi
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