Thursday, Jul 28, 2022 • 18min

Ep.3 - Il “grande fiume” non è più grande

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Ogni fiume, per arrivare al mare, compie un percorso tre volte più lungo della distanza in linea retta tra la sorgente e la foce. Per essere precisi, circa 3,14 volte, ossia la costante matematica pi greco. È affascinante pensare che la natura - apparentemente così disordinata - abbia regole matematiche. In realtà niente in natura è casuale: le vacche rosse reggiane ne sono un esempio. Resistono al caldo e sono a loro agio in questa pianura. Nelle campagne emiliane l’allevatore Marco Prandi ci racconta come sta scommettendo su un mix di tradizione e innovazione per portare avanti l’attività di famiglia, producendo energia e risparmiando acqua. Il risparmio idrico è fondamentale in un’area dove la siccità si vede a occhio nudo: quello che Giovannino Guareschi aveva soprannominato il “grande fiume”, oggi appare in alcuni tratti quasi un rigagnolo. Nei suoi racconti, le terre di don Camillo e Peppone erano perennemente minacciate dalle esondazioni del Po, oggi sono aride e sabbiose.
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Talking about
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Speakers
(8)
Francesca Milano
Marco Prandi
Enrico
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Transcript
Verified
00:06
Chora
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Francesca Milano
00:07
Oh oggi è nuvoloso, magari piove!
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00:25
Non credo.
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Francesca Milano
00:28
In realtà non pioverà nemmeno oggi qui in Pianura Padana e in nessun altro luogo in
Italia
.
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00:32
E soprattutto temperature in ulteriore aumento. Aumenterà insomma il caldo che toccherà l'apice nella parte centrale della settimana, quando le massime quasi dappertutto saranno comprese tra trentuno e quaranta gradi, tra l'altro l'associazione-
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Francesca Milano
00:51
Io sono Francesca Milano e questo è L'ultima goccia - Viaggio lungo il
Po
, un podcast di Chora Media promosso dal
Gruppo Hera
.
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01:12
Un cartello ci avvisa che stiamo attraversando il
Ponte della Becca
, costruito proprio nel punto in cui il
Ticino
finisce il suo corso, smette di avere un nome e si butta nel Po.
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01:23
In un racconto del millenovecento settantanove
Gianni Brera
aveva descritto alla perfezione quel che succede da qui in poi.
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01:31
"Dopo l'amplesso con il
Ticino
" scriveva "padre Po rincoglionisce letteralmente e assume l'aspetto di un inquieto serpentone dalle larghe inutili spire".
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01:43
In verità quelle che Brera chiama inutili spire sono il frutto della matematica e questa faccenda ha secondo me qualcosa di molto affascinante, l'avevo letta tempo fa in un libro di Alessandro Baricco e poi ho trovato conferma in alcuni articoli scientifici.
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01:58
Studiando il percorso dei fiumi, i matematici hanno scoperto che la media di sinuosità di tutti i fiumi del mondo è di circa tre virgola quattordici, il pi greco.
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02:08
Significa in pratica che il percorso dalla sorgente alla foce è tre volte più lungo rispetto alla distanza in linea retta tra il punto in cui il fiume nasce e quello in cui sfocia nel mare.
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02:25
Qualche chilometro dopo aver passato il Ponte della
Becca
, un altro cartello ci dà il benvenuto in
Emilia Romagna
e seguendo il fiume arriviamo, in ritardo, all'allevamento di Stefano Benatti a Guastalla.
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02:37
Fino al millenovecento settantatre qui si allevavano vacche di razza frisona e vacche rosse reggiane.
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02:43
Poi la famiglia ha deciso di puntare tutto solo sulle seconde e ha fatto bene, perché le rosse reggiane producono il parmigiano migliore ma soprattutto sono più resistenti, il che significa anche che soffrono meno il caldo e con i cambiamenti climatici in atto questo non è un elemento secondario.
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Stefano Benatti
03:00
Sono più tranquille, poi sono più resistenti, perché anche il caldo si adesso si vede quella che comincia a sentirlo un po', però la produzione non è calata.
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03:10
Andiamo a prendere delle frisone e se non hai i ventilatori, le doccette, i piedi nel ghiaccio! Domani, per dire, addirittura muoiono. Ci ricordiamo l'estate duemila tre che stanno paragonando a questa, agli altri morivano le vacche, morivano le vacche in stalla.
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Francesca Milano
03:31
Adeguarsi ai cambiamenti climatici da queste parti significa anche scegliere che animali allevare.
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03:37
Stefano ci tiene però che a parlare della storia dell'azienda sia suo figlio Christian, che ha venticinque anni e due occhi di un verde chiarissimo.
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Christian Benatti
03:46
Allora la nostra azienda è partita effettivamente con solo la razza reggiana negli anni novanta circa, e abbiamo iniziato a lavorare, hanno iniziato a lavorare perché io ero ancora piccolino, anzi negli anni novanta non c'ero ancora.
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03:60
Hanno iniziato nel novantanove a lavorare il latte solo di reggiana separato rispetto a quello di frisona e nel duemila uno abbiamo aperto il negozio aziendale, poi nel duemila e sedici, quando ho finito la scuola io, abbiamo deciso di aprire il mini caseificio aziendale con la produzione di latticini freschi, yogurt, panna cotta, caciotte, ricotta.
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Francesca Milano
04:22
Che sono sempre con questo latte
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Christian Benatti
04:23
Sempre col latte di vacca rossa, sì noi lavoriamo solo latte di vacca rossa.
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Francesca Milano
04:29
Christian è tra i più giovani allevatori della Bassa Padana, ha studiato all'Istituto Agrario e poi ha iniziato a lavorare con suo padre a tempo pieno.
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04:37
Nel duemila diciotto si è unita anche la sua ragazza, che intanto poi è diventata sua moglie, che qui non c'è tanto tempo da perdere.
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04:44
Le giornate iniziano alle cinque di mattina nella stalla, le vacche vengono munte due volte al giorno a distanza di dodici ore, e tra una mungitura e l'altra si va nei campi a irrigare, perché la siccità mette a rischio il foraggio che poi servirà le duecento vacche che vivono qui.
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04:60
Christian le conosce una per una e loro conoscono lui.
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Stefano Benatti
05:07
Come gli diamo da mangiare arrivano!
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Francesca Milano
05:13
In effetti basta avvicinarsi e loro arrivano, abbassano la testa e si fanno accarezzare.
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05:18
Hanno voglia di un contatto umano e un buffo ciuffo sulla fronte.
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05:24
Stefano mi racconta che le sue vacche ogni giorno si mettono ordinatamente in fila da sole per entrare nella sala mungitura.
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05:31
Una di loro si accoda alle altre, anche se in questo periodo non dev'essere munta.
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05:35
È curiosa, mi spiega, e deve sempre controllare che cosa succede.
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Christian Benatti
05:40
La razza è una razza molto più rustica, con meno problemi, un latte molto più grasso e proteico che alla caseificazione rende molto di più, c'è circa un chilo, un chilo o due di formaggio in più ogni quintale di latte.
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Francesca Milano
05:54
Mentre chiacchieriamo succede una cosa che per la famiglia Benatti è evidentemente normale, mentre per noi è eccezionale e straordinaria, quasi incredibile.
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06:03
A un paio di metri di distanza dal punto in cui siamo, una vacca partorisce un vitello. Se ne sta lì per terra, tutto bagnato, grande come un cane di grossa taglia.
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06:13
Il tutto dura pochi secondi, poi Stefano prende una carriola che chiama "l'ambulanza del reparto maternità" e trasporta il nuovo nato nella zona dell'allevamento riservata ai vitellini.
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06:27
Noi salutiamo e proseguiamo il viaggio, direzione il mondo piccolo di
Giovannino Guareschi
, lo scrittore che ha creato i personaggi di Don Camillo e Peppone e che ha anche coniato la definizione di "grande fiume" per il Po.
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Don Camillo
06:42
Se le poche case oneste di questo porco paese potessero galleggiare come l'arca di Noè, io vi direi fate gonfiare il fiume che strabocchi, che spacchi l'argine e sommerga tutto il paese.
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06:52
Ma siccome la gente onesta vive in case uguali a quelle dei farabutti e sarebbe ingiusto punire i buoni per la colpa di questo Peppone e della sua ciurma di senza Dio e senza legge, così vi prego di salvare il paese delle acque e di dargli prosperità. Amen.
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07:08
Amen
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Francesca Milano
07:09
Per la verità è improprio dire che Brescello è il paese di Don Camillo e Peppone.
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07:14
Più corretto è definirlo come il luogo in cui sono stati ambientati i film con Don Camillo e Peppone.
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07:20
Perché invece nei libri di Guareschi, il prete e il sindaco comunista abitano nell'immaginario comune di Ponteratto.
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07:28
Sulla piazza del paese le statue dei due eterni rivali si salutano da lontano.
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07:33
Una è posizionata davanti al municipio e l'altra davanti alla chiesa.
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07:37
A un chilometro da qui scorre il
Po
, che è la scenografia che caratterizza la fettaccia di terra di Peppone e Don Camillo tanto che al funerale di Guareschi, durante la sepoltura, fu gettata anche terra scavata dal greto del grande fiume.
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07:53
Nei libri e nei film ambientati in questo mondo piccolo, il Po è spesso protagonista di esondazioni.
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07:59
Oggi invece l'allarme è quello opposto, il fiume ha poca acqua e nel tratto della
Provincia di Reggio Emilia
il livello scende di circa cinque centimetri al giorno.
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08:11
Proprio alle porte di
Reggio
ci aspettano Marco Prandi e le sue duecento vacche rosse.
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Marco Prandi
08:17
Eccoci qua.
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08:20
Noi siamo quattro fratelli, papà, nonno, bisnonno, adesso io sono arrivato fino lì insomma; voglio dire quindi dopo non ho risalito. Però sì, loro allevavano qui e hanno fatto tutta la trafila, abbiamo fatto tutta l'evoluzione che è stata la classica degli allevamenti delle aziende agricole, cioè essendo che è un'azienda agricola familiare, le mucche erano nella stalla che oggi è diventata la taverna.
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08:44
E quindi c'erano dodici mucche, no? Dove si viveva nella stalla, luogo dove si viveva perché era il luogo più caldo no, se andiamo dagli anni all'inizio del secolo del novecento no, era il luogo più caldo e quindi ci si trovava li'.
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08:59
Si trovavano lì perché poi io sono nato dopo.
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Francesca Milano
09:02
Fino a qualche decennio fa le vacche rosse rischiavano l'estinzione, ce n'erano in tutto solo seicento esemplari.
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09:10
Oggi, grazie agli allevatori che hanno scelto di puntare su questa razza sono quattromila e dal loro latte si produce il parmigiano più pregiato.
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09:19
È un formaggio che adoro, ma di cui ignoravo l'origine fino a questo incontro con Marco Prandi che me ne racconta la storia, una storia che risale ai monaci benedettini e a mille anni fa.
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Marco Prandi
09:31
Questo dice la modernità no, se noi pensiamo che mille anni fa no, i benedettini hanno inventato una roba no, fantastica che oggi è di una modernità e se pensiamo che loro l'hanno inventata perché, siamo nell'anno mille no, qual'era la necessità dei benedettini di avere un formaggio a pasta dura, di fare una roba che prima non c'era?
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09:51
Di conservare il prodotto.
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09:53
Perché non c'avevi i frigoriferi, non c'era elettricità, non c'era niente.
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09:56
Il latte si deteriora velocemente, un formaggio molle si deteriora velocemente, dovevano trovare come conservare a lungo una roba, no?
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10:04
Prova che ti riprova, eccetera, nasce questa cosa che è il Parmigiano Reggiano, nasce con questa razza perché allora c'era questa, tant'è che lo trovi ad esempio tu guardi anche nell'arte no, tu vai a vedere le natività che siano di Giotto, che siano dopo di Botticelli eccetera, del
Perugino
eh tu trovi sempre il bue rosso no?
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10:23
Badaci, vai a vedere, fai una ricerca no eh?
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Francesca Milano
10:27
C'è questa razza qua?
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Marco Prandi
10:27
Novanta percento erano loro, sì erano loro.
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10:30
Perché?
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10:30
Perché loro raffiguravano ciò che vedevano no, e c'erano queste, vedevano queste.
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10:35
Tu non la trovi nei fiamminghi.
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10:37
Se tu vai a vedere un fiammingo, una natività di un fiammingo, non vai a trovare le mucche; ne vedi di mille tipi no, le vedi soprattutto maculate no, tu vai a vedere invece vedi a tinta unita e rossa.
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Francesca Milano
10:51
Oggi l'azienda di Marco è tra le più innovative della zona e applicando la tecnologia al consumo di acqua, riesce a irrigare con meno spreco i campi che servono per produrre il foraggio.
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11:02
Questa è l'estate più secca degli ultimi anni, quindi c'è molta siccità.
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11:08
Che tipo di impatto ha la siccità sulla vostra attività?
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Marco Prandi
11:13
Eh beh l'impatto che sicuramente ti riduce la produzione, ti riduce la quantità, ma anche la qualità del foraggio, sulla qualità forse un po' meno nel senso che comunque ti aumenta i costi perché devi irrigare, poi le aziende si sono evolute, hanno tutte oggi si cerca di, non si fanno più le irrigazioni per scorrimento che necessitavano una grande quantità d'acqua, si fanno le irrigazioni o col gettò e poi cerchi di farle di notte perché se lo fai di giorno ovviamente il caldo e no è una contraddizione nel senso che gli arriva l'acqua sopra e c'è caldo-
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Francesca Milano
11:48
Evapora subito
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Marco Prandi
11:49
Evapora subito, cuoce la vegetazione.
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11:52
Quindi l'impatto è sicuramente di natura economica, di lavoro e quindi è un impatto che assolutamente c'è.
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11:58
Poi l'acqua fino adesso un pochino c'è stata insomma ecco fino adesso un pochino, però ovvio che è un problema, anche se le aziende tutte si stanno evolvendo con la tecnologia, grazie a Dio lo consente, cerchi appunto le coltivazioni di farle con minore utilizzo di acqua.
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Francesca Milano
12:18
Pensiamo sempre all'agricoltura e all'allevamento come a un mondo rurale, arretrato.
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12:23
Camminare tra le stalle di Marco e parlare con lui, invece, mi fa capire quanto sia importante la tecnologia anche qui, nel bel mezzo di un campo di erba medica.
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Marco Prandi
12:32
Nel fare il giro dell'azienda vedrai l'impianto fotovoltaico, oggi ok tutti si investe nelle rinnovabili, noi lo abbiamo fatto il primo nel duemila e nove quindi già dodici anni fa, tredici anni fa no.
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12:43
L'azienda è autosufficiente dal punto di vista, anzi immette in rete energia da fotovoltaico.
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12:49
Poi nel duemila tredici abbiamo realizzato anche l'impianto a biogas, quindi dal letame no, quindi dalla cacca e la pipi delle mucche recupera la frazione, il biogas, quindi il biometano e viene utilizzato per produrre energia elettrica e questo è stato fatto nel duemila e tredici, cioè quindi nove anni fa.
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13:08
Insomma, quindi si cerca di capire le cose e poi la vera sfida é cercare di anticipare no cioè, di capire i cambiamenti e cercare di essere lì prima, anche aprendo delle strade.
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Francesca Milano
13:20
Aprire nuove strade.
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13:22
Ripenso al fiume che cerca la sua via per arrivare al mare.
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13:25
Ripenso a quelle che Brera definiva inutili spire e alla regola del pi greco.
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13:30
Non sempre il percorso è lineare ma chi vuole trovare una soluzione alla fine ci riesce anche a costo di fare un giro tre volte più lungo.
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13:43
Nel pomeriggio sulle sponde del fiume arrivano gli abitanti della zona.
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Enrico
13:48
La situazione qua proprio cioè è quasi tragica praticamente perché io vivo qua da sempre e d'estate negli anni sessanta c'era l'acqua praticamente a un metro dalla sponda, e non c'era tutto quel bosco lì che vedete perché è un'isola che si è formata con le piene.
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14:07
Quindi sabbia di riporto quella, si vedeva dall'altra parte.
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Francesca Milano
14:11
Mentre parliamo con il signor Enrico arriva anche il suo amico Enea
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Enrico
14:15
Fino agli anni ottanta, tutti i mesi di settembre l'acqua arrivava sopra a quella, c'era una piena praticamente, una mezza piena estiva.
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Enea
14:22
Nel settantasei l'acqua arrivò, era tre metri sopra questa strada perché aveva schiacciato tutte le canoe della canottieri contro il soffitto, in agosto.
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Enrico
14:33
Lì c'è una canottieri no.
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Francesca Milano
14:33
Si
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Enrico
14:34
L'acqua era andata dietro e aveva spinto le canoe sopra il soffitto, in settembre.
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Francesca Milano
14:40
Enea racconta della piena del millenovecento settantasei.
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14:44
Qui tutti hanno ricordi che sono in qualche modo legati al Po.
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14:48
I più anziani ricordano l'esondazione del millenovecento cinquantuno, i più giovani la grande piena del duemila, quando il fiume toccò quota nove metri e sei centimetri.
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14:58
Fu quella piena a travolgere il
Museo Del Po
di
Boretto
, che venne danneggiato e poi chiuso.
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15:04
Ha riaperto nel duemila sei e ha cambiato nome.
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15:09
Secondo il navigatore tra cento metri ci siamo al Museo Del Po, che poi in realtà non si chiama Museo del Po ma si chiama
"Po
quattrocento trentadue". Sai perché?
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15:21
Come mai?
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Francesca Milano
15:22
Perché siamo a quattrocento trentadue chilometri dalla sorgente sul Monviso.
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15:29
Ma questo?
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Francesca Milano
15:33
Sì, ma è chiuso direi.
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15:36
In tutti i viaggi bisogna mettere in conto imprevisti come questo.
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15:40
Ma senza saperlo questa deviazione fino al museo ci ha portato nel paese di colui che si è autoproclamato "Re del Po", Alberto Manotti.
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15:50
Proviamo a cercarlo, ma risponde sua moglie Pierina.
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Pierina Manotti
15:54
Pronto?
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Francesca Milano
15:55
Sì, buonasera salve, sono Francesca Milano, sono una giornalista.
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Pierina Manotti
15:59
Mi dica!
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Francesca Milano
15:59
Io volevo sapere se era possibile parlare con il signor Alberto.
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Pierina Manotti
16:03
No guardi è mio marito ma non è possibile perché ha avuto un incidente, è già un anno che è dentro.
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Francesca Milano
16:12
Pochi giorni dopo questa telefonata e dopo la nostra visita a
Boretto
, mentre montiamo il podcast nel nostro studio di
Milano
, arriva una brutta notizia.
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16:21
Alberto Manotti è morto e così il Po ha perso il suo re.
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16:26
Ma sulle sponde del fiume resta la sua creatura, la nave Jolanda, una struttura realizzata interamente con i legni e con altri materiali portati dal fiume.
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16:35
Più che una nave in realtà, assomiglia a un parco avventura per bambini con passerelle, torrette di avvistamento, scale.
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16:42
Il Re del Po aveva iniziato a costruirla nel duemila nove e non ha mai smesso.
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16:47
Fino a quando, nel maggio duemila ventuno, era stato ricoverato nell'ospedale in cui poi si è spento.
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16:53
Non ha fatto in tempo a dire addio al suo fiume e non ha visto la secca straordinaria di questa estate.
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16:59
Ma in fondo mi convinco che sia meglio così.
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17:29
L'ultima goccia - Viaggio lungo il
Po
è un podcast di Chora Media promosso dal
Gruppo Hera
.
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17:35
È scritto da Francesca Milano.
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17:37
Alex Peverengo è il producer.
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17:39
Daniele Marinello si è occupato delle registrazioni in presa diretta, della post-produzione e del sound design.
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17:45
Luca Micheli ha supervisionato il suono e la musica.
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17:48
Aurora Ricci ha registrato in studio.
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Add podcast
🇮🇹 Made with love & passion in Italy. 🌎 Enjoyed everywhere
Build n. 1.38.1
Francesca Milano
Stefano Benatti
Christian Benatti
Don Camillo
Marco Prandi
Enrico
Enea
Pierina Manotti
BETA
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