Wednesday, Jul 27, 2022 • 17min

Ep.2 - La prima acqua nei campi

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Arrivato in pianura, il Po attraversa Torino e poi disegna il confine tra Piemonte e Lombardia, nelle zone famose per la coltivazione del riso. Fino a qualche anno fa, le risaie venivano chiamate “il mare a quadretti”, perché viste dall’alto formavano un reticolato d’acqua. Poi i cambiamenti climatici hanno spinto i risicoltori a sperimentare la semina in asciutta. Con Cristiano Carturan, il più giovane agricoltore della zona, assistiamo a un momento speciale: la prima bagnatura del riso, con l’acqua che entra nei campi attraverso un canale artificiale. L’area della Lomellina ha un fortissimo legame con l’acqua del Po e dei suoi affluenti, ma qui non c’è solo l’acqua che scorre negli alvei: c’è anche una falda molto ricca, ed è anche su questo che si gioca la partita contro la siccità.
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Talking about
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Speakers
(4)
Francesca Milano
Cristiano Carturan
Elisa Palazzi
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Transcript
Verified
00:06
Chora.
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Francesca Milano
00:20
Eccolo! Questo è il primo tratto in cui sembra effettivamente molto grande cioè sembra-
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00:26
Si
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Francesca Milano
00:27
Un grosso fiume.
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00:30
Stiamo entrando a
Torino
, andiamo a incontrare Elisa Palazzi.
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00:37
A
Torino
il termometro segna trentotto gradi, di gente in giro ce n'è poca, sono tutti scappati, chi al mare, chi in montagna.
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00:45
Elisa Palazzi invece è rimasta in città, insegna fisica del clima e la sessione estiva di esami all'università non è ancora finita.
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00:58
Ciao Elisa come stai?
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Elisa Palazzi
00:59
Bene tu?
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Francesca Milano
00:59
Bene grazie.
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01:04
Io sono Francesca Milano e questo è L'ultima goccia - Viaggio lungo il
Po
, un podcast di Chora Media promosso dal Gruppo Hera.
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01:24
Ci siamo dati appuntamento su una panchina del parco del Valentino e qui, davanti al fiume che scorre, Elisa mi spiega che cosa sta succedendo.
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Elisa Palazzi
01:32
La temperatura in montagna è aumentata più di quanto non abbia fatto a livello medio globale o nelle regioni circostanti ma alle quote più basse, e gli effetti di questo surriscaldamento, che si attesta a circa il doppio rispetto a quello medio globale, sono molto chiari.
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01:48
Quindi abbiamo meno neve, quest'anno ne abbiamo avuto un chiaro esempio, la precipitazione nevosa ha scarseggiato tantissimo fino al sessanta percento, anzi più del sessanta percento in molte regioni delle
Alpi Italiane
, soprattutto quelle nord-occidentali, la precipitazione in questo caso é anche scarseggiata.
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02:07
I ghiacciai si ritirano quindi abbiamo un ritiro generalizzato delle masse glaciali, una frammentazione dei grandi ghiacciai per dare spazio ai ghiacciai più piccoli, e quindi molto più vulnerabili rispetto al riscaldamento globale; abbiamo occorrenza di eventi estremi che in montagna si estremizzano ancora di più.
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02:25
Quindi le siccità anche in montagna sono estremamente rilevanti perché rendendo un suolo secco, facilitano ad esempio la propagazione degli incendi.
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Francesca Milano
02:36
Se tutto è collegato però, e se i ghiacciai stanno fondendo, mi aspetterei un maggiore afflusso di acqua nei fiumi; e invece i torrenti visti fin qui sono tutti molto a secco, uno tra tutti il Pellice che visto da un ponte che lo attraversa è un letto triste come solo i letti mezzi vuoti sanno essere.
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Elisa Palazzi
02:52
Se un ghiacciaio si ritira in fretta e perde ghiaccio perché fonde c'è una prima fase di alimentazione dei fiumi e dei torrenti che anche impulsiva, che garantisce un grande apporto di acqua, ma tutta nello stesso momento.
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03:05
E questo genere di disponibilità idrica non è sempre quella che è utile no, cioè quella a lento rilascio, per cui accanto a questo c'è invece il vero problema di riduzione di quella disponibilità di acqua per gli anni a venire, che è quella che preoccupa di più, proprio la carenza di risorsa idrica nei decenni a venire.
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03:28
La neve è un altro tassello di questo puzzle perché ovviamente la neve che cade nella stagione fredda, d'inverno, è quella che poi fondendo in estate a noi garantisce l'approvvigionamento per uso civile, per l'agricoltura e anche per la produzione di energia e quando viene a mancare come quest'anno abbiamo anche quel pezzo in meno, oltre a quello più lungo termine diciamo dei ghiacciai.
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Francesca Milano
03:56
Mentre lungo il
Po
si rincorrono le imbarcazioni dei canottieri racconto a Elisa che sul
Monviso
non c'è traccia di neve, e lei mi spiega che in realtà è già successo anche nel duemila diciassette che un'ondata di calore prosciugasse tutti i nevai della zona.
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04:09
Quello che però ha di straordinario la situazione di quest'anno è che all'attuale ondata di calore si somma una siccità che dura da mesi.
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Elisa Palazzi
04:17
I primi cinque mesi sono stati classificati come i più secchi dal millenovecento cinquanta, per cui questo elemento si è unito alla fortissima ondata di calore che per settimane ha insistito sul nostro territorio, favorita dalla presenza dell'anticiclone africano; ne sentiamo parlare ormai quasi con una frequenza che in passato era inimmaginabile, e che ci porta a situazioni che sono molto più tipiche di quello che è il clima subtropicale. Ed è proprio così.
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04:44
E questo accade da noi, perché noi abitiamo in una zona che è un hotspot climatico, quella del
Mediterraneo
.
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04:51
Il Mediterraneo
si trova tra
l'Europa Continentale
e l'Africa
, si trova proprio in una zona di confine tra fasce climatiche diverse, per cui noi viviamo davvero in questa zona di transizione e sentiamo tutti questi cambiamenti che dalle nostre parti si traducono proprio con ondate di calore più frequenti e intense, ma anche siccità.
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Francesca Milano
05:14
A proposito di ondate di calore, su whatsapp mi arriva un messaggio di mia mamma che dice: "Sei bollita? La televisione dice che la pianura padana ha superato i quaranta gradi".
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05:24
Le rispondo che io sto bene.
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05:26
Carlotto invece boccheggia e tira il guinzaglio come un dannato, cerca l'ombra.
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05:31
Prima di ripartire lo facciamo bere a una fontana, poi salutiamo Elisa, impostiamo sul navigatore la prossima tappa, la
Lomellina
.
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05:39
Ci arriveremo percorrendo la strada provinciale che costeggia il
Corso Del Po,
ma prima ci aspetta un'ora e mezza di macchina in mezzo ai campi coltivati a mais.
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05:47
Non avrai così tanti problemi, se fai parte della seconda hai due strade: vivere una vita triste o fare finta di essere una persona-
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Francesca Milano
05:58
Stiamo andando a trovare Cristiano Carturan, il risicoltore più giovane della zona.
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06:03
Ha ventotto anni e da dieci fa questo lavoro con una passione che traspare da come guarda i suoi campi.
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06:10
Se non è amore ci manca davvero poco.
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Cristiano Carturan
06:13
È una cosa che mi è sempre piaciuta sin da quando ero piccolo, io andavo sempre in cascina con i nonni e mi piaceva un sacco vedere il raccolto che é un po' ancora adesso, secondo me la è la parte più bella, perché avviene in situazioni particolari.
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06:30
La fine dell'estate ha avuto un po' romantica diciamo, e poi vedi il frutto del tuo lavoro a venire a casa, ed è questo che mi ha dato il primo input a continuare l'attività di famiglia.
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06:44
In questo modo ormai sono già dieci anni che svolgo questo lavoro, prima con il nonno, ora sono da solo.
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Francesca Milano
06:52
Senza saperlo siamo arrivati in un giorno importante.
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06:55
Dopo sette mesi di siccità, il suo campo oggi riceve acqua per la prima volta.
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Cristiano Carturan
07:01
La prima bagnatura è sempre quella più difficile, però piano piano ci va pazienza, ci va tempo e soprattutto quest'anno che è il sedici luglio, è assurdo e a pensare di iniziare a bagnare un campo il sedici di luglio, questa è la prima acqua che vede.
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07:17
Poi praticamente dall'otto di dicembre ha piovuto qualche volta, ma mai da bagnare.
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07:22
Ha fatto un temporale all'inizio di maggio, un temporale a fine giugno, ma pochissima roba, da bagnare mai.
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07:31
E non è mai successa una cosa del genere.
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Francesca Milano
07:34
Fino a qualche anno fa le risaie di questa zona venivano chiamate "il mare a quadretti", perché viste dall'alto erano uno straordinario reticolato di campi allagati.
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07:43
Poi l'acqua ha iniziato a scarseggiare, la manodopera pure e gli agricoltori hanno iniziato a praticare la semina in asciutta, che oggi è diffusa nel novantanove percento dei campi della
Lomellina
.
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Cristiano Carturan
07:55
La semina in asciutta, soprattutto per aziende magari di non grandi dimensioni come la mia, che lavorando da solo diciamo che mi facilita molto nelle lavorazioni, negli spostamenti tra i campi ed è anche un modo per contenere i costi, un modo per lavorare meglio.
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08:12
Consiste nel seminare il seme come si fa col grano, come si fa con l'orzo, come tutte le altre colture in campo asciutto e il seme poi si bagna, la risaia si allaga quando ormai ha raggiunto una altezza di circa una spanna, dopo aver fatto tutte le lavorazioni di diserbo, di concime.
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08:31
La tecnica giusta sarebbe mantenere l'acqua nella risaia, dopo la fine dei diserbi delle concimazioni, fino alla fine del ciclo colturale.
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Francesca Milano
08:44
Camminiamo tra le piante di riso, Cristiano le accarezza come se quel gesto potesse alleviare la siccità di cui soffrono.
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08:51
Mi spiega che questa varietà si chiama selenio, che questo campo è stato seminato il diciassette maggio e che ad oggi le piante avrebbero dovuto essere in una fase molto più sviluppata.
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09:02
Il raccolto è previsto per metà ottobre, ma quale sarà la resa è impossibile prevederlo con certezza.
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09:08
Nei momenti di massimo sconforto Cristiano si prepara a un meno cinquanta percento, ma è giovane e ottimista e vuol bene a questi campi.
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09:17
E poi oggi è arrivata l'acqua dal fiume e il futuro è un po' più rosa, anzi un po' più verde, come sono verdi queste foglie che brillano al sole.
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09:27
Senti invece una cosa che ti volevo chiedere ancora è appunto, al di là del fatto che da piccolo tu sei cresciuto con questa tradizione di famiglia e quindi te la sei un po' portata dentro, qual è la cosa che più ti piace di questo lavoro?
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Cristiano Carturan
09:39
È il raccolto.
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09:40
Sicuramente il fatto che si, comunque sì, è un lavoro difficile, però alla fine lo stare sul trattore a lavorare è anche rilassante; nel senso a me piace, perché mi trovo proprio in una dimensione in cui riesco, mi trovo molto bene.
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09:58
E poi per me il periodo più bello è il periodo del raccolto, perché mi ricorda proprio quando ero piccolo e quando andavo col badilino a far finta di spalare riso.
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Francesca Milano
10:08
E tu cosa provi quando mangi riso no, pensando che comunque magari ok, non è proprio il tuo, ma insomma-
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Cristiano Carturan
10:13
Beh allora innanzitutto questo è riso da sushi, quindi ci sono molte probabilità che questo riso l'abbia mangiato una volta in vita mia, sicuramente.
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10:23
Quindi vabbè, io sono chiedere a lei per conferma, come faccio i risotti io, nessuno li fa.
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10:31
È bravo
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Cristiano Carturan
10:31
Adesso non per vantarmi eh però..
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10:32
È molto più bravo di me
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Cristiano Carturan
10:33
Però come cucino io i risotti, eh. Cintura nera di radicchio e gorgonzola.
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10:42
Però anche ai funghi mi viene bene.. una volta come l'avevo fatto?
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Francesca Milano
10:56
Prima di salutarci, Cristiano e la sua ragazza ci portano a vedere questo piccolo miracolo che sta avvenendo oggi, l'acqua che entra nel campo attraverso un canale artificiale che è la diramazione più meridionale del
Sesia
.
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Cristiano Carturan
11:09
Quest'acqua viene dall'ingresso del campo, adesso se vogliamo possiamo anche andare a vedere, insomma una bocchetta di entrata di acqua e l'acqua è sempre del roggione che viene canalizzata, occhio qui è bagnato, ci conviene passare sulla strada.
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11:24
L'acqua viene canalizzata dal roggione attraverso una complicatissima rete di fossi che si diramano per tutto il paese.
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11:32
Ed è una cosa molto complessa, ma anche molto affascinante perché si vede proprio il lavoro che è stato fatto nel corso degli anni per garantire l'irrigazione ai campi.
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11:41
E tutto questo sistema di invasi garantisce in anni normali la presenza di acqua per irrigare le risaie.
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Francesca Milano
11:51
Sembra incredibile che queste piantine, seppur piccole, siano riuscite a nascere e crescere senza una goccia d'acqua in questa terra bianca per quanto è secca.
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12:00
Cristiano mi conferma che la pianta del riso è stupefacente per la sua forza, e ancora una volta nelle sue parole c'è molta passione per questo mestiere imparato da suo nonno.
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12:10
Senti, ho un'ultima curiosità, quegli uccelli bianchi che ogni tanto si vedono passare cosa sono?
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Cristiano Carturan
12:14
Aironi. Si sono tipici della zona.
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12:17
Ce ne sono tanti, ma anche questi sto notando che forse ce ne sono sempre un po' meno, perché anche qua l'ecosistema sta un po' cambiando e il cambiamento climatico ci sta iniziando a far pensare di cambiare un po' il modo di coltivare.
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12:35
L'ipotesi peggiore è l'abbandono del riso, non su tutte le superfici, ma su una buona parte delle superfici aziendali.
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12:44
Esempio, io penso, ma tranquillamente metà della mia azienda, abbandonare il riso, abbandonarlo perché invece che fare ricreare situazioni di difficoltà nel bagnare che poi si tramutano in difficoltà nel crescere, quindi minor resa, difficoltà nel controllare le infestanti, poi costi perché alla fine ci sono soprattutto poi quelli, si pensa anche di abbandonare il riso in tante zone a favore di colture invernali che possono essere il grano, che può essere l'orzo.
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Francesca Milano
13:22
Abbandonare il riso da queste parti un'ipotesi impensabile fino a qualche anno fa.
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Alberto Lasagna
13:31
Non serve una rivoluzione, serve riordinare, perché se la rivoluzioniamo troppo rischiamo di perdere mille ottocento anni di storia.
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Francesca Milano
13:42
Alberto Lasagna ha quarantotto anni, è il direttore di Confagricoltura Pavia, ma è soprattutto un profondo conoscitore del riso.
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Alberto Lasagna
13:50
Non lo coltivo più, però fino a qualche anno fa avevamo un'azienda con mio cugino che poi è andato in pensione. Però mio zio era risicoltore da parte di papà, abbiamo poi terreni da parte di mia povera mamma risaia, quindi insomma è nel dna, poi qua é normale, qua quasi tutti hanno a che fare col riso, non è che siamo degli unicum rari.
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14:12
E poi qua c'è anche tutta quella presenza nobiliare storica, i Savoia-Aosta, i Borromeo, i Visconti, i Melzi D'Eril, gli Scotti, tutti legati al riso, con tutta questa storia dove univi elitè e popolo in uno scambio che adesso si è molto mescolato; e c'è davvero questa cultura sconosciuta, questo angolo un po' dimenticato da tutti, dove probabilmente c'è anche la chiave per salvare l'acqua della pianura padana.
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14:46
La pianura padana salvi l'acqua se salvi questo pezzo di mondo, è qua.
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14:53
Se dobbiamo usare termini apocalittici di guerra, la vinci o la perdi qua, la prima linea è qua.
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Francesca Milano
15:01
Salvare l'acqua della pianura padana; è di questo che parla Alberto Lasagna, scarabocchiando prova a spiegare il suo piano, gestire meglio la falda che lui definisce un'enorme spugna, invasare i laghi più che si può, usando tutta l'elettronica e l'informatica e i modelli predittivi di cui disponiamo.
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15:19
Selezionare geneticamente una varietà di riso che resista al freddo per poterlo seminare prima, ma che resista anche alla siccità in periodi come questo.
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Alberto Lasagna
15:29
Devi avere la capacità di adattarti al nemico, che poi il nemico lo abbiamo creato anche noi, perché il cambiamento climatico la mano dell'uomo è imponente ma dobbiamo adattarci alle regole di ingaggio che fa il soggetto più forte che è il clima.
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15:44
Se ci adattiamo mettendo a fattor comune tutto dighe, laghi, falda, programmazione culturale, regia unica, dmw.
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15:53
Se mettiamo a fattor comune tutto cambia tutto, altrimenti siamo travolti dagli eventi e diventerà la regola.
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16:02
Preferirei di no.
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Francesca Milano
16:07
Prima di proseguire il viaggio ci fermiamo nel bar del paese.
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16:11
Ci sono sette uomini che giocano a biliardo e moltissime foto e citazioni dei Nomadi appesi alle pareti.
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16:18
Il gestore, capelli bianchi raccolti in un codino, ha tutta l'aria di essere un grande fan.
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16:24
In sottofondo la voce di
Augusto Daolio
canta "per grandi pianure il vento domanda, ma può morire un fiume?"
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17:05
L'ultima goccia - Viaggio lungo il
Po
è un podcast di Chora Media promosso dal gruppo
Hera.
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17:11
È scritto da Francesca Milano, Alex Peverengo è il producer, Daniele Marinello si è occupato delle registrazioni in presa diretta, della post-produzione e del sound design, Luca Micheli ha supervisionato il suono e la musica, Aurora Ricci ha registrato in studio.
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🇮🇹 Made with love & passion in Italy. 🌎 Enjoyed everywhere
Build n. 1.38.1
Francesca Milano
Elisa Palazzi
Cristiano Carturan
Alberto Lasagna
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