Friday, Apr 29, 2022 • 13min

Ep.4: Massimo Polidoro e la parola #gioco

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Dalla comunicazione scientifica ci si aspettano verità. Ma cos'è la verità? E come si riconosce un inganno? Ne parliamo con il divulgatore scientifico Massimo Polidoro. Ci spiega che attraverso i meccanismi del #gioco si può coltivare la curiosità e comprendere anche i fenomeni più inspiegabili. Massimo è venuto a trovarci da Chora e ce lo ha dimostrato nella pratica, con un gioco di prestigio.
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Talking about
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Speakers
(2)
Massimo Polidoro
Natasha Lusenti
Transcript
Verified
00:06
Chora.
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Massimo Polidoro
00:12
«Prendiamo uno di questi, posso? Prendo questo fazzolettino, faccio una pallina, però mi devo alzare in piedi».
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Natasha Lusenti
00:24
Stiamo per assistere a una magia. Ci troviamo nella sala delle riunioni di Chora Media, da BASE a
Milano
. Con noi c'è
Massimo Polidoro
, divulgatore scientifico ed esperto di
illusionismo
.
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Massimo Polidoro
00:38
Conto fino a tre e poi lo metto in una delle due mani, non ti dico quale, tu devi indovinare in quale mano lo metto ok? Sembra facile, perché ora il movimento lo farò un po' velocemente, no? Quindi tu devi proprio stare attenta. Uno, due, tre... e quando? Quando? Quando è stato? Vedi? Questa tu dici? Sei sicura? Ti do la possibilità di cambiare idea. Questa qui! quindi? Non può che essere qui. No, non c'è proprio.
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Natasha Lusenti
01:10
La pallina di carta è sparita davanti ai miei occhi! Un vecchio trucco che non mi sono mai preoccupata di capire.
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Massimo Polidoro
01:16
Questa è una dimostrazione di come la nostra capacità di essere testimoni di qualcosa e poi di poter raccontare che cosa si è visto, cade in errore. Nel senso che tu, per esempio, dove diresti che è finita? Nella manica diresti? Ma non è finita in nessuna manica, no! Non c'è più, semplicemente è scomparsa. Ma perché è scomparsa?
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01:43
Non è scomparsa in realtà, ma tu eri così vicina all'azione, sai quando si dice; sei troppo vicino all'azione per riuscire a vedere quello che succede, e questo è quello che è successo. Se noi fossimo stati davanti a un pubblico, in questo momento, che guardava questa dimostrazione, tutti saprebbero che cosa è successo, tranne te che eri così vicina.
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Natasha Lusenti
02:02
Un angolo cieco. La pallina è finita per terra alle mie spalle, e adesso dovremmo capire come mai
Massimo Polidoro
, una persona autorevole in campo scientifico, sia anche così abile nei giochi di prestigio. Come si conciliano questi due aspetti?
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02:25
Io sono Natasha Lusenti e questo è Lessico Salutare, un podcast di Chora Media promosso da
Sanofi
.
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02:35
Parleremo di comunicazione scientifica e quindi di prevenzione.
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02:48
Come a tutti gli altri protagonisti del podcast, anche a
Massimo
abbiamo chiesto di scegliere una parola per il nostro glossario.
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Massimo Polidoro
02:55
Gioco! Ho scelto gioco perché, quando si parla di divulgazione, spesso si dimentica che, come dicevano i nostri antenati, ludendo docere! Cioè: si può insegnare, ed è più facile se vogliamo insegnare qualcosa o trasmettere qualcosa, quando c'è il divertimento, quando c'è il gioco, perché questo in qualche modo accende quelle che sono le nostre emozioni primordiali. Potremmo dire, cioè il piacere di fare qualcosa che ci incuriosisce, che ci diverte, che accende proprio le emozioni.
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03:41
Quando, nel mio caso, mi trovo a parlare di scienza e di come funziona soprattutto il metodo della scienza, il metodo scientifico, no? Che ci porta a capire le cose anziché a credere alle cose: perché ci piacciono, perché vogliamo credere o perché ci sembra verosimile, ma farci proprio delle domande per capire, come fa del resto la scienza, e usare il gioco anche inteso come per esempio il gioco di prestigio, no?
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04:04
I giochi di magia, quelli catturano moltissimo l'attenzione, perché subito ti fanno vedere qualcosa di impossibile, scompare qualcosa oppure compare, oppure indovini qualcosa che è stato scelto di nascosto e ti chiedi immediatamente: ma com'è possibile? Non è possibile, ci deve essere una spiegazione. Nascono le domande, vuoi saperne di più, con i ragazzi, in particolare, è una modalità che funziona benissimo, perché poi iniziano le ipotesi e poi si capisce che alcune ipotesi sono troppo esagerate, non potrebbero funzionare nella realtà.
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04:36
Insomma, a furia di fare domande, fare ipotesi e magari provare, ci si avvicina, ci si può avvicinare alla realtà e in questo modo si capisce, anche, come funziona un po' il metodo scientifico, ed è appunto grazie al fatto che le persone giocano e se lo ricorderanno.
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Natasha Lusenti
04:50
Questo processo, che
Massimo
descrive, l'ha seguito lui stesso più volte. Qualche anno fa avvistò, sui cieli di
Pordenone,
un oggetto non identificato, un
UFO
, ma non identificato non significa per forza di cose: alieno. E così ha scoperto che si trattava di uno speciale aereo dell'aeronautica americana, un velivolo invisibile ai radar e che, osservato contro luce, aveva la forma di una scaletta.
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05:18
Ma perché un aereo del genere volava su
Pordenone
? Perché non lontano da lì c’è la base
NATO
di
Aviano
. La ricerca di informazioni per spiegare eventi apparentemente misteriosi è proprio alla base del lavoro di
Massimo
.
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Massimo Polidoro
05:34
Beh, come in ogni gioco, ci deve essere anche un aspetto di divertimento e nel mio caso in cui mi occupo, se vuoi in maniera all'apparenza di indagare i misteri come si dice, ma più a fondo, in realtà, mi occupo proprio di trasmettere informazioni, trasmettere una mentalità scientifica e critica, facendolo attraverso qualcosa di molto divertente o di molto affascinante o che incuriosisce, come possono essere i misteri della storia, vicende piene di interrogativi. Qualche volta è chiaro che sarebbe più bello scoprire che:
Re Artù
è esistito per davvero, che c'è il mostro di Loch Ness o lo yeti che scorrazza nelle foreste.
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06:16
Però insomma, anche se non troviamo queste realtà, il processo che ci ha accompagnato a capire come stanno le cose, ci può dare una mano anche nella vita di tutti i giorni, perché è un po' questo lo scopo, l'obiettivo, quello di abituarci a pensare in maniera critica anche quando leggiamo le notizie, anche quando navighiamo sui social, dov'è molto facile credere a qualcosa, perché tocca le nostre corde, ma che noi non abbiamo avuto la possibilità di approfondire.
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Natasha Lusenti
06:44
E quindi come possiamo fare per non cascare nell'illusione? Quali sono le regole del gioco della conoscenza?
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Massimo Polidoro
06:52
Sono proprio le regole, no? Quelle che in effetti ci mancano in generale, perché molti pensano che sia sufficiente dubitare di tutto per essere già pensatori critici. Non è così! Purtroppo si è, in quel modo, pensatori selettivi dove si dubita di tutto, ma si accolgono tutte le risposte che ci confortano nei nostri pregiudizi, per esempio nelle nostre convinzioni.
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07:19
Questo non è pensare criticamente! Pensare criticamente significa porsi delle domande, sì sulle informazioni che è giusto, è un atteggiamento giusto, a questo punto però, le domande che ci poniamo devono riguardare anche le fonti. Da dove arrivano queste informazioni? Quanto è credibile la fonte che ce le sta trasmettendo? E come facciamo a sapere quanto è credibile? Beh, guardiamo in passato se è stata credibile, le informazioni che ci ha condiviso si sono rivelate vere oppure, invece, ha condiviso informazioni che poi si sono rivelate false?
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07:49
Poi facciamo un lavoro di confronto, di messa proprio a confronto di quella stessa notizia raccontata da diverse fonti, come la affrontano gli altri? Dicono esattamente la stessa cosa o in che cosa differiscono? Oppure dicono radicalmente qualcosa di completamente opposto? Quanto sono credibili queste altre fonti?
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08:10
Se sono più credibili forse, quella che abbiamo sentito per prima, dovremmo prenderla ancora di più con cautela e poi, se vogliamo un campanello d'allarme che ci deve subito suonare nella testa ogni volta che capita questa cosa, è che se noi vediamo un titolo, un post, una notizia, un video con parole che ci accendono un'emozione, ci fanno arrabbiare, ci indignano, ci spaventano, ci esaltano perché confermano le nostre idee, ecco che dobbiamo stare attenti!
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08:45
Perché chi ha usato quelle parole, magari usa parole con punti esclamativi, in maiuscolo, questi sono indizi che rivelano un tentativo abbastanza esplicito di voler influenzare la nostra attenzione e di volerla condurre da qualche parte.
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Natasha Lusenti
09:05
Imparare a giocare e conoscere le regole del gioco fino a capirne i trucchi può davvero diventare uno strumento utile alla scienza.
Massimo
lo ha imparato bene dai suoi maestri: da una parte
Piero Angela
, il divulgatore scientifico che tutti conosciamo e dall'altra il celebre illusionista americano
James Randi
.
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Massimo Polidoro
09:26
Al di là del fatto che le neuroscienze, per esempio, studiano proprio come i prestigiatori riescono a ingannare i nostri sensi, la nostra attenzione, come riescono a manipolare l'attenzione, la concentrazione e questo viene studiato in ambito scientifico, ma è anche utile la capacità di, non solo di creare illusioni, ma di riconoscerle quando ci si trova in situazioni dove potrebbe esserci qualche inganno in corso.
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09:50
Perché è utile? Perché lo scienziato ricercatore sia un fisico, un biologo, qualunque altro ambito non è attrezzato per difendersi, per riconoscere l'inganno, perché tratta con elementi, con fattori che non imbrogliano, protoni ed elettroni non dicono bugie, no? Gli elementi chimici non ci dicono delle menzogne, le persone sì! E allora quando si ha a che fare con delle persone che fanno delle affermazioni, a volte in certe situazioni, certo può essere necessario avere un esperto di inganni, di illusioni come è l'illusionista, ci sono stati diversi esempi:
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10:26
Il mio maestro, per esempio
James Randi
, è stato cruciale nello smascheramento di una famosa teoria, che poi si è rivelata pseudoscientifica, quella dell'acqua con la memoria. La rivista Nature aveva fatto uscire questa notizia clamorosa, che l'acqua ricordava le sostanze con cui era venuto in contatto e che quindi sembrava dare credito all'omeopatia.
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10:48
Però, siccome qui c'era l'indizio che metteva in guardia, siccome solo in quel laboratorio si riusciva a ottenere quel tipo di risultati, il direttore di Nature ha chiesto a
Randi
di andare a vedere che cosa stava succedendo e
Randi
, che a parte essere stato un grande illusionista, aveva grande competenza scientifica, vero e proprio filosofo della scienza, si può dire, sapeva come costruire un protocollo che escludesse il trucco ma non solo, lui ha anche escogitato un paio di trappole, chiamiamole così, che avrebbero rivelato tentativi di falsificazione, e proprio quelle trappole hanno permesso di capire che c'era una ricercatrice in quel laboratorio che alterava i dati. In questo modo, diciamo proprio che l'aiuto dell'illusionista ha permesso di sventare una bufala scientifica.
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Natasha Lusenti
11:40
Concludere questa serie raccontando l'inganno può sembrare un po' paradossale, ma non lo è. Il nostro glossario, in quanto tale, è stato creato per svelare e chiarire nuovi significati della comunicazione scientifica, anche per non cascare in varie forme di illusione, pregiudizio o paralisi del pensiero critico.
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12:03
Altro, contaminazioni, dubbio e gioco sono le parole che abbiamo scelto e raccontato e che pronunciate insieme mi fanno pensare a un'altra parola che poi, immaginando questo podcast, é anche quella da cui siamo partiti. Il fine ultimo della comunicazione scientifica. Prevenzione!
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12:29
Lessico Salutare è un podcast di Chora Media per
Sanofi
.
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12:33
È stato scritto da Francesca Berardi. La producer è Anna Nenna, l'editing e il sound design sono di Cristiano Lo Mele. La registrazione in studio è di Francesco Ferrari per Frigo Studio. La cura editoriale è di Graziano Nani.
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