Thursday, Dec 24, 2020 • 24min

Pink, il ragazzo che buttò giù il muro

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Il sesto episodio ci porta nella vita di Pink, un bimbo di 8 anni sensibile e talentuoso ma rimasto senza papà. Grazie al suo esempio, tutti i suoi compagni si ribellano alle rigide regole della scuola: buttando giù il grande muro dell'aula magna, scoprono un bellissimo giardino e un nuovo mondo di giochi, ma per poterne godere dovranno affrontare un' avventura fantastica insieme al Dott. Ummagumma, Syd Diamante Pazzo e la piccola Emily. Liberamente ispirato a Another brick in the wall e all'epopea dei Pink Floyd. Scritto e letto da Mimmi Maselli. Regia di Alessio Albano. Una produzione 7:31 LAB. Copertina di Fabio Consoli.
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Talking about
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Speakers
(3)
Il Signor Rockteller
Maestro Floyd
Preside
Transcript
Verified
Il Signor Rockteller
00:02
Venite con me in un mondo fantastico pieno di avventure e di canzoni. Dove c'è sempre musica, gente simpatica che usa la chitarra come una bacchetta magica, sulle sue corde salteremo, oltre le nuvole noi voleremo... Zio Elvis e i suoi amici, che storie incredibili, alieni, biciclette, uccellini e sommergibili... che storie pazzerelle, non sto più nella pelle, ne sentirete delle belle sono signor il signor Rockteller.
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01:12
Buongiorno amici! Questa mattina avevo voglia di farmi fare il solletico da un po' di arietta fresca e di ascoltare il canto degli uccellini, di sentire il fruscio delle loro armi ora che in questo periodo si muovono in grandi stormi disegnando nel cielo bellissime e gigante forme nere. Ecco allora ho spalancato la finestra e mi sono appoggiato ad avanzare ad occhi chiusi per respirare forte il profumo dell'autunno. Tra una folata di vento e uno sbattere di ali in lontananza ho sentito una campanella solare subito dopo cento anzi mille voci di bambini urlanti felici, impazziti di gioia li ho ascoltati uscire di corsa nel cortile della schiava per giocare durante l'intervallo. Ah, gli anni della scuola che ricordi belli che giorni magici!
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02:02
Ma pure che ramanzine mi beccavo ogni tanto dai miei maestri dovete sapere che da ragazzino non ero proprio uno studente perfetto, cioè mi piaceva la scuola, ma mi distraevo facilmente perché avevo la testa sempre per aria. Capita anche a voi qualche volta? Io mi portava in classe sempre qualche quaderno dello zio Elvis per ricopiare i suoi disegni, per leggere ai miei amici, qualcuna delle sue storie assurde o sfogliare sotto il banco qualche copertina dei dischi, imparando a memoria i testi delle mie canzoni preferite. Insomma, tra i ricordi di quei giorni a scuola, il suono della campanella che mi fischiava le orecchie mi è tornata in mente una bella storia che ora vi voglio proprio raccontare. Mettetevi comodi in ascolto.
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02:53
Questa è la storia di Pink, un bambino di otto anni o poco più, un ragazzino dagli occhi azzurri, vispi ed accesi, statura media, con il corpo esile ma nodoso e il passo sempre leggermente dinoccolato. Pink andava a scuola tutti i giorni, come gli altri. In quasi tutto ciò che faceva. Si poteva considerarlo un bambino perfettamente normale. Ma ecco c'era nel suo sguardo una sottile vena di malinconia, anche se poi in giro amava farsi vedere sempre bello, sorridente. Se lo conoscevi, sapevi che aveva motivo di essere arrabbiato con la vita, molto arrabbiato... Perché quando era piccolo, purtroppo aveva perso il suo papà. Pink cercava di distrarre la sua testa dal pensiero del padre e ogni giorno si presentava in classe vestito in modo molto appariscente, con grandi camicie colorate a fiori o giacche di pelle e i pantaloni larghi in fondo. Fuori all'apparenza lo vedevano tutti circondato da un turbine di colore. Un vortice di brillantezza e mistero che lo avvolgeva come una giostra che gira e frulla tutte le tonalità dell'arcobaleno e lei sputa fuori in un flusso di mille colori, assurdi e scintillanti.
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04:10
A dispetto di questa appariscenza, poi si sedeva al suo banco tranquillo e pacifico, parlava poco e teneva lo sguardo sempre rivolto altrove. I suoi occhi aperti non guardavano la lavagna davanti a sé, ma erano persi nel suo mondo di sogni e di ricordi. In queste immagini che gli scorrevano davanti agli occhi come uno schermo del televisore è sempre acceso, si vedeva il parco spinto alle sue spalle dal suo papà. Si ricordava di tutte le corse fatte nei prati, inseguendo un pallone o un aquilone. E poi i bagni gelidi nel lago d'estate, le lunghe gite in bicicletta col sole in faccia. Quanti? Troppi ricordi. Certo. Queste distrazioni non aiutavano il suo rendimento a scuola.
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Maestro Floyd
04:57
Insomma, non stai mai attento.
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Il Signor Rockteller
04:60
Gli diceva sempre il maestro.
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Maestro Floyd
05:03
Si può sapere a cosa stai pensando? Sei qui con noi o stai vagando? Ha sparso sulle tue nuvole.
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Il Signor Rockteller
05:09
Il signor Floyd era un vecchio maestro coi baffetti neri neri di un nero scuro come le piume del corpo. Tutte le è, un po' spelacchiato. Portava un paio di occhiali con le lenti, piccole, piccole, sempre appannate e in viso aveva stampato un grugno severo e serio, serissimo. Non sorrideva a nessuno, per nessun motivo, mai. Il maestro Floyd sgridava ogni giorno anche più volte durante la stessa lezione, davanti a tutti i suoi compagni. Bisogna dire che non riservava questo trattamento solo per lui. In classe, infatti, era sempre un'aria di terrore. Chi osava prendere parola senza essere interpellato, chi lasciava qualche oggetto fuori posto, chi vestiva in modo non adeguato veniva sgridato dal maestro messo dietro la lavagna. Addirittura a volte i più indisciplinati venivano puniti con dolorose bacchettate sulle mani.
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06:09
Pink era silenzioso ma molto sensibile. Il suo papà, prima di morire, gli aveva lasciato in dono, oltre a tanti bellissimi ricordi, quattro cose di cui non si separava mai e poi mai. Una chitarra elettrica rossa, un grande amore per la piccola quaderno rosa e uno spirito davvero libero. Pink infatti ragionava sempre con la sua testa. Non si faceva condizionare dagli altri e amava suonare e comporre sia canzoni e poesie. Il talento per queste cose non gli mancava. Aveva sempre con sé il suo quadernetto rosa dove custodiva gelosamente tutto quello che scriveva.
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06:52
Un giorno, durante la lezione di storia, il quaderno gli scivolò dalla tasca cadendo proprio tra i piedi del maestro. Che questo paese è scoprire questo soggetto personale.
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Maestro Floyd
07:03
Vediamo un po' cosa abbiamo? Non mi sembra il quaderno della lezione di matematica... Ah, ma guarda! Poesie, testi, disegni o meglio strani scarabocchi fanciulleschi. Addirittura canzoni con le note musicali segnate a matita. Il nostro Pink che si crede dunque un poeta, un cantautore, un artista, un genio.
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Il Signor Rockteller
07:33
Aprendo una pagina a caso. Il maestro iniziò a leggere.
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Maestro Floyd
07:37
Sentite, sentite, ascoltate tutti i bambini. Desidero ora deliziare voi con la preziosa arte del vostro compagno. Sentite bene a cosa leggo qui? Non abbiamo bisogno di istruzione, non abbiamo bisogno di controllo del pensiero. A noi non piace il tetro sarcasmo dei professori in classe. Abbiamo bisogno di essere ascoltati e capiti, di essere educati con parole buone insegnanti. Vi prego, lasciate in pace noi ragazzi, ah questa è bella.
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Il Signor Rockteller
08:13
Sbottò al Maestro Floyd
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Maestro Floyd
08:15
Che razza di insolenza avete sentito? Ma questo è un chiaro oltraggio alla mia figura. Ma non solo a quella del signor Presidente. Ma che dico a quella del nostro venerato provveditore illustrissimo ministro della nostra nobilissima pubblica istruzione. Un insulto sfacciato a tutta la scuola intera a tutti gli studenti seri e dirigenti che siedono a questi pacchi. Ora, caro Pink, verrai punito pesantemente come uno sì e poi voltandosi verso il resto della classe. Io spero davvero, per il vostro bene, che nessuno di voi la pensi come lui, vero. Anzi, non ho dubbi che sia così. Altrimenti...
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Il Signor Rockteller
09:02
La classe restò muta in un primo momento. Ma poi successe qualcosa dal fondo dell'aula non accompagna dipingo una bimba di nome Moon si alzò in piedi, sali sul bancone e iniziò ad urlare. Insegnanti, lasciate in pace i ragazzi, lasciate in pace i ragazzi... Teachers leave the kids alone... e dopo di lei, con coraggio e altri ancora. E poi tutta la classe, tutti in piedi gridando in coro il testo di Pink. Lasciateci in pace, lasciateci in pace non ne possiamo più, non ne possiamo più. Senza smettere di urlare e cantare, si diressero verso l'uscita della classe per andare in aula magna, dove c'era il grande muro, quello davanti al quale facevano tutte le foto di fine anno per creare una adunanza generale non organizzata.
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09:53
Il maestro era su tutte le furie, ma non riuscì più a metterli a tacere nel goffo tentativo di fermarli, anzi cadde a terra alzandosi, rimase impigliata in una rete arrugginita della cattedra, strappandosi tutti restando immutato, vergognandosi, nascosta nell'armadio delle scope e secchi per pulire. Nel frattempo gli studenti delle altre classi, incuriositi da quel brusio, si affacciarono dalle porte e capirono subito quel che stava accadendo. In pochi minuti si è animata una protesta in tutta la scuola. Qualcuno riuscì a entrare nel laboratorio degli utensili per prendere martelli, cacciaviti e altri arnesi.
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10:30
Tutti, senza che ci fosse alcuna comunicazione, si trovarono contemporaneamente davanti al grande muro. Si guardarono negli occhi e insieme iniziarono a colpirlo dando colpi così forti e così decisi che questo si in mille pezzi e cadde velocemente, che una volta ha fatto a pezzi il muro. Davanti ai loro occhi si palesa una cosa mai immaginato.
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11:05
Dietro a quelle pareti si celava infatti un mistero bellissimo, una cosa fantastica che sorprese tutti gli studenti della scuola. Il preside aveva costruito quel muro con uno scopo ben preciso nascondere un grande, prezioso, stupendo giardino. Il polverone alzato da quella distruzione del muro non permetteva di vedere bene davanti a tutti e fece il primo passo nel giardino, seguito dagli altri. Scopri che c'era un immenso prato verde, pure un laghetto con anatre, rane e tartarughe.
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11:37
Poco più avanti si ergeva una collinetta dove era stato costruito un vero parco giochi, altalene, giostre, scivoli, tunnel e poi poco più in là indegna un galeone dei piani, piccole casette sugli altri, una pista per le bici, una per i tricicli e una per i go-kart a pedale. E poi ancora un recinto con i cavalli e porta da calcio, canestri da basket, reti da pallavolo. Era un sogno ad occhi aperti, ma stava succedendo davvero.
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12:07
Esisteva questo luogo stupendo per giocare in libertà e nessuno lo aveva mai saputo. Perché chiesero i ragazzi voltandosi subito verso il presidente perché ci avete privati di questo luogo. Per tutto questo tempo il preside, completamente spiazzato dalla situazione, balbettando, disse
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Preside
12:26
Questa è una scuola. Qui, qui, qui, Qui si deve studiare e basta... non non c'è tempo per giocare. La fantasia è dannosa e pericolosa. Dovevate stare alla larga da cui. Stare all'aria aperta può confondervi le idee e di distrarvi. Ecco, per questo abbiamo costruito il grande muro.
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Il Signor Rockteller
12:49
Il preside non ebbe tempo di finire la frase che dalla casa sull'albero si udirono rumori e voci di persone. Pink si mise ad urlare E lassù c'è qualcuno. Is there anybody out there?
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13:02
Dalla prima casetta scesero tre persone. Il primo si presentò. Buongiorno a tutti. Io sono il dottor Amma Gamma. Questo è il mio amico Sid, pazzo diamante. E lei è una bambina.
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13:15
Ehi, ma io ti riconosco Urlo rivolto a quella bambina Tu sei Sei Emily, vero? Io ti ho vista nei miei sogni giocare a palla in un grande giardino Ora capisco tutto. È questo il posto che sognavo. La bambina senza dire nulla a noi leggermente con il capo. Allora prese la parola il dottore Amma Gamma. Ragazzi, grazie per averci liberati. Il preside ci ha chiuso qui con la forza. Ci ha nascosti in questo giardino per anni.
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13:45
Murati vivi in questo luogo. Io dovete sapere era uno stimato professore di liceo, ma le mie idee non sono mai piaciute al ministro e così sono stato messo a tacere. Stessa sorte è capitata al mio amico Sid, che tutti credono strano e pazzo solo perché è sempre sembrato un po' diverso dalla gente comune, o forse solo perché si è sempre vestito in maniera non consona al gusto considerato normale.
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14:13
A quelle parole il preside provò a controbattere, ma ormai aveva perso ogni autorità e nessuno voleva più ascoltare. Venne legato come un salame e buttato nella grande piscina delle palline di divertiti. Ora gli urlarono i bambini, vediamo se riesci a liberarti. Dai, dai, nuota! Forza, nuota!
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14:32
Nel frattempo, però il maestro Floyd, uscito dall'armadio rivestito con un camice da bidello, riuscì ad arrivare in segreteria per avvisare le autorità.
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14:41
Posto urlo nella cornetta del telefono Accorrete, siamo in ostaggio degli alunni. Una rivolta bambino esca in atto, furibondo di collera, che le sue orecchie si fecero fosse come peperoncini. Gli occhiali gli si ancora di più.
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15:11
In pochi minuti centoventi sette volanti della polizia partirono a sirene spiegate, seguite da due mezzi anfibi della
Guardia costiera
. Un carro armato blindato cingolato più cinquantadue squadre
dell'esercito
in tenuta antisommossa studentesca.
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15:26
Nel giro di mezz'ora i militari avevano accerchiato tutta la scuola sentendo le sirene e vedendo quel dispiegamento di mezzi ci fu un'ondata di panico tra i bambini. A quel punto si fece largo il dottore magari prese la parola e li tranquillizzo. Amici, i bambini, i nostri salvatori. Non abbiate paura, noi abbiamo un piano di fuga in fondo al giardino.
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15:49
Vedete, lascia un piccolo bar che abbiamo chiamato un e andiamo a nasconderci la forza volta stipati tutti dentro come sardine impaurite, i ragazzi si resero conto che lo in realtà non era solo un locale dove andare a bere o mangiare Hai più svegli.
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16:05
Infatti non era sfuggita una cosa il bar era rialzato da terra su una piattaforma sorretta da quattro piloni di metallo, molto simile a quelli su cui appoggiano gli sciatto, il che mandarono nello spazio dietro il bancone, non c'. Erano macchine del caffè e bottiglie e belli, ma solo una plancia di comando che assomigliava a quella di una navicella spaziale, pigiando due grandi bottoni rossi.
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16:27
Azionando una manopola con scritto Start, il dottore azionò il piccolo reattore di idrogeno e fece decollare il globo con tutti i bambini dentro
L'esercito
. Proprio in quel momento fece irruzione nel giardino, ma non riuscì a fermarli. Fu allertata la
Marina militare
.
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16:44
La pratica perché subito i fuggitivi, cinque cacciabombardieri e tre elicotteri armati di missili aria-terra scuola si alzarono in volo all'inseguimento supersonico dell'ufo club in versione volanti.
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16:57
I mezzi
dell'esercito
fecero il giro della Via Lattea sei o sette volte, ma nulla sembrava non esserci più traccia Dell'ufo club con a bordo i bambini dove era sparito grazie ad uno speciale congegno chiamato interstellari, inventato dal dottore. Ma gamma, il bar navicella era riuscito a scomparire dai radar e si era reso invisibile.
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17:18
Gli Who a è così che tutti i ragazzi della scuola si erano nascosti dietro la luna esattamente sul suo lato oscuro, quello che nessuno osava mai andare a vedere. Il famigerato dark Side of the Moon Pink a quel punto chiese al dottore Magari e ora come facciamo a tornare sulla terra? Dovremmo restare qui per sempre. Qualcuno l'idea non sembra tanto matta.
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17:47
Io quasi quasi scendo. Mi piacerebbe stare qui, disse la piccola mondo potrei aprire la mia scuola di danza spaziale oppure un piccolo ospedale per curare le stelle cadenti che ne dite? Ora non c'e' tempo. Disse Dai, Prima dobbiamo occuparci della scuola. Andiamo. Creiamo un diversivo! Esclamò Sid Pazzo Diamanti!
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18:10
Emily, prendi aggi gonfiamo, le spediamo sulla terra. Chi è? Ad oggi si chiesero tutti in coro i ragazzi al giro. Un piccolo maiale di gomma che si è gonfiato ad poteva diventare un palloncino un'enorme mongolfiera rosa funziona!
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18:26
Cosa festa il naso da porcellina con l'aiuto di tutti spinsero ad oggi e facendolo fluttuare tra le nubi, lo spedirono dritto dritto giù sulla terra. Una volta avvistato al di sopra la scuola, i radar militari andarono in tilt perché non riuscivano a riconoscere quella forma di strano mezzo nemico. La contraerea iniziò a fare fuoco a casaccio verso quel pallone rosa.
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18:49
Abbattetelo ordinò al generale in comando e così, sparando a raffica con fucili, i soldati fecero un buco proprio dietro.
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18:59
E da quel grosso sederone iniziò ad uscire un gas gas rosa che non puzzava, ma che era soporifero e psiche quella numerosa avvolse militari di insegnanti, presidi, provveditore che si cadendo in un sonno profondo e durante questo super pisolino sognano di tornare bambini, immaginando di correre e giocare in un grande giardino, proprio come quello della scuola.
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19:24
Nel frattempo, dalla bocca di al veicolo un fluido denso, sempre di colore rosa, appiccicoso come gomma da masticare alla fragola che all'interno delle canne, dei fucili e dei cannoni otturato, infilandosi tra i cingoli dei carri armati le ruote delle auto della polizia che rimasero bloccati. A quel punto tutti i ragazzi insieme a Emily, il dottore alla gamma, i comandi poterono tornare giù dalla lupara.
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19:52
Ma al risveglio maestri soldati sembravano trasformati completamente diversi da come tutti lo conoscevano sorridevano i loro visi, erano rilassati, le loro fronti non erano bruciate, le mani non avevano rughe e i capelli non erano più grigi e divise verdi. Gli abiti di ieri erano diventati rosa, giallo e arancione. Piantala, non sparavano più.
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20:21
Ognuno di loro si sentiva strano, cambiato non solo nel corpo, ma soprattutto avevano magicamente recuperato pazienza e voglia di giocare. Ma soprattutto il senso dell'umorismo e lo spirito di quando erano bamba. Ma che mi succede? Disse il preside Non mi sono mai sentito così leggero, così così sereno. Ho una gran voglia di giocare allo sparviero. Forza, facciamo le squadre e gli lumaconi. Chi gioca ce l'hai con me, urlo.
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20:56
Nel frattempo il generale ai suoi sottufficiali. Io ovviamente non prendo guardate qui ho trovato in tasca un lecca-lecca al lampone. Ora me lo pappo subito, disse il provveditore saltando felice come un grillo. Che situazione surreale. A quel punto non ci fu più bisogno di armi né di combattere a parole. Per poter convincere il prestito, Finch e i suoi compagni avevano ottenuto ciò che volevano.
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21:21
Il preside dichiarò spontaneamente che da quel giorno, in giardino sarebbe stato sempre aperto e usato con tutte le sue attrazioni per almeno due ore ogni giorno, con qualsiasi condizione meteorologica. Dalla scuola però, uscì di corsa il maestro Floyd e si diresse come una furia verso p. Aveva gli occhi fuori dalle orbite, i baffi sempre più all'insù. Il ragazzo spaventato si aspettava la solita ramanzina.
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Maestro Floyd
21:47
Invece non sono il lupo mangia frutta disse Maestro, Scappate, bambini che ho fame a tiro un sospiro di sollievo.
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Il Signor Rockteller
21:58
Tutti insieme si fecero una grossa risata e si misero a giocare come non avevano mai fatto fino ad allora per prima di giocare a ping. Si fermò un istante, seduto sul prato ad ammirare la scena che aveva davanti agli occhi è che sembrava essere uscita dai suoi sogni più belli. Finalmente tutti erano sereni. Professori e alunni parlavano la stessa lingua.
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22:33
I maestri capivano, i ragazzi li ascoltavano assecondando le loro necessità e ricordandosi di essere stati anche loro studenti, di essere stati un tempo giovani, spensierati, pieni di speranze positive. Un sorriso fece capolino sul suo era felice. Era di nuovo in pace con i suoi ricordi e con il suo passato doloroso.
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22:58
Un piccolo filo di lacrime scese e solco. La sua guardia, guardando in cielo, notò una nuvola rosa che aveva la forma di due occhi, due occhi grandi che lo guardavano dalla sua con un sospiro fisso. Intensamente quegli occhi disse sottovoce Se solo fossi qui anche tu, come vorrei che tu fossi qui, papà a per la ragazzi che finale commovente!
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23:35
Scusate, ho le lacrime anch'io e voi può ritenere in ascolto Ora avete capito che cosa significa abbattere i muri? Che cosa significa combattere i pregiudizi? Ecco, allora impariamo da questa storia riempiamo le nostre giornate dei pensieri buoni. Non giudichiamo il vicino di banco per come si veste e cerchiamo di pensare sempre liberamente.
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23:60
Non fatevi mai mettere in testa le idee di qualcun altro, ma solo le vostre.
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24:06
Ecco, ora fate un'altra Cosa mettete su un disco dei Pink Floyd? La benda prodigiosa che con le sue canzoni geniali ha ispirato questa storia e volate ovunque vogliate. Con la vostra immaginazione, io vi aspetterò qui, come sempre alla prossima storia.
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Speaker 4
24:25
La terra.
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Il Signor Rockteller
24:34
Avete ascoltato le storie fantastiche del signor una produzione sette, tre una landa, un format originale di minima E adesso il bagno.
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🇮🇹 Made with love & passion in Italy. 🌎 Enjoyed everywhere
Build n. 1.38.1
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Maestro Floyd
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