Monday, Jun 27, 2022 • 19min

Ep.5: Infin che 'l mar

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Sull’Andrea Doria, tragicamente piegata su un fianco, sono ore di puro terrore. Nessuno può dire quanto tempo le rimane prima di venire inghiottita dall’Atlantico e bisogna riuscire ad evacuare il più rapidamente possibile tutti i passeggeri e l’equipaggio, inventando qualsiasi modo per consentire alle persone di calarsi sulle scialuppe. Durante le operazioni di salvataggio dei naufraghi dell’Andrea Doria, sul ponte della Ile de France un fotoreporter come Loomis Dean sa quel che deve fare: scattare e documentare l’agonia della nave italiana, sempre più piegata su un fianco. Loomis sa però che non sarà l’unico e, anzi, sente il rumore di pale di elicottero e si immagina che là sopra ci sarà qualcuno inviato da New York con una visuale migliore, e magari anche cineprese per filmare l’intera sequenza. E infatti così è. La fine dell’Andrea Doria è uno dei primi grandi eventi mediatici raccontati in diretta. I filmati e le foto che ne documentano gli ultimi istanti sono numerosi. Così come le immagini dell’arrivo dei superstiti a New York. Le scene di gioia e di disperazione si intrecciano, e comincia a crescere la richiesta di spiegazioni su chi sia il responsabile della catastrofe. PROTAGONISTI: Il Comandante Eugenio Giannini, all’epoca Terzo Ufficiale sull’Andrea Doria; lo Storico navale Maurizio Eliseo, tra i massimi esperti di transatlantici; il musicista Mike Stoller, passeggero dell’Andrea Doria.
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Talking about
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Speakers
(6)
Luca Bizzarri
Eugenio Giannini
Guido Notari
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Transcript
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Luca Bizzarri
00:02
Sono le sette e trenta del mattino del ventisei luglio 1956 a
Genova
, quando alla società di navigazione Italia arriva il seguente radiotelegramma: "Investiti in foschia, venti miglia isola di
Nantucket
da piroscafo svedese Stockholm, nave in pericolo" firmato comandante
Calamai
.
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00:24
Genova, giovedì ventisei luglio, la prima notizia è giunta alla sede della società Italia.
L'Andrea Doria
e la Stockholm sono entrati in collisione alle ore quattro e venti di stamane, a circa duecento miglia dal porto di
New York.
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Luca Bizzarri
00:37
Per la differenza di fuso orario, mentre
Genova
si sveglia e resta incredula davanti alla notizia che si propaga a tutta la città, su quella nave in pericolo sempre più piegata su un fianco sono le prime ore del giorno e ci sono millesettecento persone che stanno cercando di salvarsi.
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00:56
Intanto sull'oceano tragicamente calmo l'agonia
dell'Andrea Doria
è cominciata.
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Speaker 3
01:02
Sono
Luca Bizzarri
e questo podcast di archivio luce realizzato da Chora Media si chiama La Ballata dell'Andrea
Doria
. Quinto episodio: Infin che'l mar.
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Luca Bizzarri
01:13
Sono passate tre ore dal momento della collisione tra
l'Andrea Doria
e la Stockholm.
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01:19
Tre ore vissute con il terrore di non riuscire a salvarsi, di non trovare spazio nelle poche lance che faticosamente vengono messe in mare, nel buio e nella nebbia, in attesa che le navi soccorritrici possano arrivare. Ce lo racconta il terzo ufficiale della
Doria
, Eugenio Giannini.
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Eugenio Giannini
01:34
Non avevamo idea di quanto avrebbe resistito la nave, e poi arrivarono le prime navi da carico.
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Luca Bizzarri
01:43
La prima di queste a raggiungere le coordinate trasmesse via radio, è stata una piccola unità frigorifera, la Cape Ann, che ha sole due scialuppe. Dopo circa un'ora è arrivata un'unità militare, la
William Thomas,
anch'essa con poche lance di salvataggio.
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01:60
Anche la Stockholm, immobilizzata suo malgrado perché entrambe le catene delle ancore sono scese in mare quando la sua prora si è schiantata nel fianco della
Doria
, ha cominciato a calare le sue scialuppe. Ascoltiamo il nostro storico navale Maurizio Eliseo.
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Maurizio Eliseo
02:15
L'altra attività fondamentale per i marinai svedesi è quella di recidere con le fiamme ossidriche le catene delle ancore e liberare la loro nave.
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Luca Bizzarri
02:26
È solo alle due del mattino del ventisei luglio millenovecento cinquantasei che sulla scena compare il transatlantico Île de France.
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Eugenio Giannini
02:35
Ebbene vicinissima, accese tutte le luci e calò le scialuppe. Fu un grande sollievo per noi vederla lì vicina.
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Luca Bizzarri
02:49
Ad assistere alla scena dal ponte dell'Île de France c'è anche il fotografo di Life,
Loomis Dean
, impugna la sua macchina fotografica, maledicendo la nebbia e cercando un settaggio che gli permetta di fare degli scatti decenti nell'oscurità.
Loomis
sa bene che per le foto quelle sono condizioni critiche, e sa bene che le sue non saranno di certo le uniche a venire scattate, ma conosce altrettanto bene il suo mestiere e sa che per il momento l'unica cosa che deve fare è questa, cercare di scattare la foto migliore.
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03:21
Si calcola che lo squarcio aperto sul fianco
dell'Andrea Doria
abbia un diametro di quindici metri. Una proporzione facilmente intuibile osservando le condizioni della prua d'acciaio della Stockholm dopo la collisione.
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Luca Bizzarri
03:32
In
Italia
quando arriva la notizia del naufragio, i giornali del ventisei luglio sono già stampati e in distribuzione nelle edicole. A
Genova
però la notizia è arrivata, e ha fatto il giro della città. Una folla va ingrossandosi sotto il palazzo della società di navigazione Italia in
Piazza De Ferrari.
Ci sono i parenti dei passeggeri e dell'equipaggio, ma anche tanti cittadini ed operai di cantieri portuali, marittimi. Vogliono sapere cosa sta succedendo alla loro nave. Nessuno può e vuole credere che
l'Andrea Doria
rischi di affondare.
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Guido Notari
04:11
Un transatlantico moderno non affonda, e soprattutto non può affondare
l'Andrea Doria
,
con undici paratie stagne, con le pompe più efficienti del mondo e con dispositivi di sicurezza pari a quelli di un incrociatore.
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Luca Bizzarri
04:21
Sull'Andrea Doria
, invece, in quello stesso momento sono pochi che ancora credono che la nave si possa salvare. L'inclinazione è sempre più drammatica. Gli uomini della sala macchine stanno facendo il possibile, ma uno dopo l'altro motori e generatori vengono sommersi.
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Maurizio Eliseo
04:38
Nella sala macchine
dell'Andrea Doria
si vivono momenti davvero drammatici. È praticamente impossibile reggersi in piedi. Non c'è più la ventilazione, i pagliolati su cui gli ufficiali camminano scottano, tutti le ringhiere tienti bene nella sala macchine sono anch'essi roventi.
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Eugenio Giannini
05:00
Pensi un po' se si fosse ribaltata la nave, facevano la morte come dei topi. Non c'era scampo, in sala macchine non c'era scampo. Invece fino all'ultimo ci dettero luce, fino all'ultimo. La nave è affondata con i motori di emergenza in moto.
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Luca Bizzarri
05:24
Il comandante
Calamai
in plancia dirige le operazioni dando ordini in sequenza agli ufficiali impegnati nell'evacuazione, a quelli che cercano di liberare le persone ancora imprigionate nelle cabine e ai tecnici che stanno provando l'impossibile, ovvero raddrizzare la nave.
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Maurizio Eliseo
05:42
Sappiamo, con il senno di poi, che il tentativo di raddrizzare la nave non sarebbe stato possibile perché l'inclinazione era eccessiva per poter riuscire a compiere questo miracolo di bilanciamento.
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Luca Bizzarri
05:56
Calamai
ha fatto anche richiedere via radio l'intervento dei rimorchiatori. Probabilmente, in cuor suo, il comandante sa che la
Doria
è condannata, ma non può accettarlo. Deve salvare tutti i passeggeri, ma deve provare anche a salvare la nave.
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Guido Notari
06:16
Una vedetta costiera trasmette: "Sta affondando rapidamente".
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Maurizio Eliseo
06:20
Gli ufficiali della
Andrea Doria
si rendono conto che il destino della loro nave è segnato, e in quel frangente, in quella disperazione, hanno comunque la prontezza d'animo, la prontezza di spirito di organizzare un sistema di evacuazione molto intelligente; tirarono lungo i ponti le manichette antincendio in modo che i passeggeri potessero avere una fune, qualcosa a cui aggrapparsi, e poi le reti che coprivano le tre piscine furono fissate al fianco della nave, in modo da poter calare i passeggeri in maniera più rapida e sicura all'interno delle loro lance.
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Eugenio Giannini
07:04
È stata una mia trovata. La nave essendo sbandata, le lance rimanevano distanti ed era difficile scendere per della gente inesperta con le biscagline, che sono quelle piccole scale con delle corde con dei scalini di legno, e allora mi vennero in mente le reti che si chiamano le giapponesi. Pensai che quelle potevano tornarci utili se messo fuori bordo. Prendemmo quelle che coprivano le piscine, le calammo giù e risolsero un gran numero di problemi, perché tutta la gente agile più giovane si calava nelle lance attraverso queste reti. Fu una bella pensata.
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Luca Bizzarri
08:01
Mentre i passeggeri che si trovano sul fianco più inclinato vengono imbarcati sulle scialuppe, per tutti coloro che si trovano sull'altro lato, dove non è stato possibile liberare le lance, comincia un complicatissimo tentativo di raggiungere la parte opposta creando una catena umana, e strisciando lentamente. Tra questi c'è
Mike Stoller
.
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Mike Stoller
08:27
Abbiamo cercato di dirigerci verso il lato inferiore e la gente ha cominciato a scivolare e cadere, a rompersi gli occhiali, e anche peggio non so, e a un certo punto ho pensato che sarei morto.
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Luca Bizzarri
08:45
E poi ci sono le vittime, quelle rimaste uccise nello scontro, quarantatre, e quelle uccise dalla paura come una piccolissima bambina italiana che il padre, in preda al panico, ha gettato dal ponte in una scialuppa, provocandole una letale frattura cranica.
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09:04
O come un passeggero americano stroncato da un infarto mentre cercava di salvarsi. E infine ci sono due donne incastrate tra le lamiere delle cabine sventrate, Marta Peterson e Jane Cianfarra. La prima morirà tra le braccia del marito senza che i marinai della
Doria
, nonostante abbiano provato con qualsiasi mezzo, possano estrarla. La seconda invece viene salvata. Suo marito e una delle sue figlie sono morte nello scontro. Dell'altra figlia, Linda, avuta dal suo primo matrimonio col giornalista Edward P. Morgan, non ci sono tracce.
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09:41
Nessuno ancora, infatti, sa che Linda Morgan è incredibilmente viva sulla Stockholm, depositata incolume dalla stessa prora della nave dopo la collisione. A
New York
, suo padre Edward ancora non sa nulla della sorte della sua ex moglie e di sua figlia, eppure sta conducendo con professionalità la cronaca del naufragio. E dalla sua voce non trapela alcuna emozione.
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Edward P. Morgan
10:05
But the main story, the story around the world tonight, is the story of the sinking of the Italian liner, the
Andrea Doria
.
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Luca Bizzarri
10:15
La macchina mediatica americana si è messa in moto. Radio e tv statunitensi cominciano a preparare collegamenti.
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10:27
We are covering the collision between the Italian liner
Andrea Doria
and the Swedish Stockholm...
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Luca Bizzarri
10:34
Alle prime luci del giorno aerei ed elicotteri vengono inviati a sorvolare l'area, pronti a scattare foto da trasmettere via etere. Si chiamano "telefoto", ed allora erano un'eccezionale novità.
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10:47
Una novità che conosce bene anche il fotografo di
Life
,
Loomis Dean
, che a bordo dell'Île de France segue le operazioni di salvataggio con la sua macchina fotografica.
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Guido Notari
10:56
Un'agonia di molte ore, seguita istante per istante attraverso le immagini delle telefoto, le onde della radio, l'arido linguaggio dei dispacci, il muro degli aerei, il febbrile ticchettio delle telescriventi che sembrano scandire in tutto il mondo il battito di milioni di cuori.
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Luca Bizzarri
11:11
La nebbia si è diradata e comincia a rischiarare.
Loomis
immortala la nave adagiata su un fianco, agonizzante come un cetaceo ferito a morte. È una foto bellissima, tragica. Ma lui storce la bocca, sente il rumore delle pale di elicottero e delle eliche degli aerei in cielo, e sa benissimo che ci saranno molte altre foto con prospettive migliori della sua.
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11:38
E sa anche che lui non potrà seguire tutta l'agonia dell'Andrea
Doria
fino alla sua scomparsa, sotto la superficie
dell'Atlantico
. Perché non appena sarà concluso l'imbarco dei superstiti, l'Île de France ripartirà per raggiungere
New York
col suo carico di disperati.
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Guido Notari
11:54
La gioia di sentire ancora sotto i piedi il ponte di una nave ha cancellato l'angoscia dal loro viso. L'improvviso ritorno alla vita, la certezza o la speranza di abbracciare ancora sulla vicina terraferma i loro cari trasforma questa alba dopo la tragedia nel risveglio dopo un sogno angoscioso.
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Luca Bizzarri
12:17
Gente sotto choc, ferita, infreddolita, ma anche gente più tranquilla, sorridente, che sembra già essersi lasciata alle spalle la brutta avventura e mentre osserva i naufraghi salire sulla nave, ricevere una coperta asciutta e trovare un angolo dove adagiarsi,
Loomis
nota qualcosa e il suo volto si illumina.
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Mike Stoller
12:41
Alla fine siamo riusciti a strisciare fino al lato opposto, e c'erano dei membri dell'equipaggio che avevano calato delle reti giapponesi che scendevano sul fianco verso una scialuppa. Era una scialuppa rotta. L'abbiamo scoperto quando ci siamo arrivati, potevamo muoverci, ma non riuscivamo a dirigere la banca. E c'era una nave enorme, vicinissima, tutta illuminata. Volevamo arrivare lì, ma non ci riuscivamo. E alla fine siamo quasi finiti contro un'altra nave cargo che ci ha raccolti, la Cape Ann. E quando sono salito, credo di essere scoppiato a piangere. Eravamo salvi.
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Luca Bizzarri
13:39
Da quando l'Île de France è arrivata le operazioni di soccorso si sono svolte in modo rapido. Alle quattro del mattino
l'Andrea Doria
resiste ancora al richiamo degli abissi. Tutti i passeggeri sono stati evacuati ed ora comincia lo sbarco degli uomini dell'equipaggio ancora a bordo.
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Eugenio Giannini
14:03
Spostarsi dal punto dove ero io, per calare in mare i passeggeri eccetera, portarmi sotto il ponte di comando fu un problema. Perché con quella nave sbandata così arrivare fin sotto il ponte di comando sono centocinquanta metri, un'impresa, ma un'impresa ardua.
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Luca Bizzarri
14:29
Alle cinque e trenta restano a bordo solo il comandante
Calamai
e una dozzina di ufficiali.
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Eugenio Giannini
14:36
Eravamo rimasti undici o dodici persone sotto l'aletta del ponte di comando, era talmente sbandata la nave che praticamente rispetto alla superficie del mare eravamo in piedi.
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Luca Bizzarri
14:53
Viene deciso l'abbandono della nave e gli ufficiali sbarcano sulla scialuppa numero undici per ordine di grado.
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Eugenio Giannini
15:01
Siamo scesi tutti giù. Il comandante Magagnini, che era il comandante in seconda, con la mano teneva la biscaglina. "Comandante scenda" e lui dice "No, no allontanatevi".
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Luca Bizzarri
15:17
Calamai
è l'ultimo e non scende, ordinando alla lancia di ripartire.
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Eugenio Giannini
15:23
Il comandante voleva restare a bordo perché? Perché se l'abbandona, la nave è proprietà del primo scagnozzo che sale a bordo, questa è la legge del mare.
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Luca Bizzarri
15:38
Gli ufficiali rifiutano l'ordine e dicono che allora resteranno con lui.
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Eugenio Giannini
15:42
Torniamo a bordo anche noi. Ci siamo alzati tutti per salire a bordo anche noi. Quando ha visto la nostra ferma decisione ha detto: "Vabbè vabbè, restate lì, scendo anch'io".
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Guido Notari
15:57
"Procediamo verso
New York
a tutta forza", questo l'ultimo messaggio dell'Île de France dopo il generoso salvataggio di settecentosessanta naufraghi nelle acque del disastro.
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Luca Bizzarri
16:08
Tutte le navi che sono giunte in soccorso possono ripartire. L'Île de France riparte e fa rotta su
New York,
e così fanno anche la Stockholm che nel frattempo è riuscita a liberarsi dalle catene delle ancore che la bloccavano, e la Cape Ann con Mike e altri sopravvissuti.
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Mike Stoller
16:27
Ce ne siamo andati prima che
l'Andrea Doria
affondasse. Eravamo sulla Cape Ann, e da lì ho potuto inviare un messaggio via radio, una specie di telegramma, all'Atlantic Records in cui dicevo che stavo bene e di avvisare anche mio padre che stavo bene.
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Guido Notari
16:50
L'uomo, che tutto quello che l'uomo crea ha un destino, non di rado con il volto di una crudele ironia.
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Luca Bizzarri
16:56
Lentamente, ma inesorabilmente,
l'Andrea Doria
scompare.
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Guido Notari
17:02
L'Andrea Doria
alta come una fortezza, vasta quanto una città, muore in un gorgo di appena settanta metri.
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Luca Bizzarri
17:09
Un oceano ribollente si chiude sopra di lei, per sempre.
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Eugenio Giannini
17:15
L'abbiamo vista scomparire. All'ultimo il secondo ufficiale Badano disse: "Sembra di veder morire un amico". Ed era vero, sembra di veder morire un amico. Undici ore ha resistito. Una cosa impressionante, una cosa che ancora oggi mi commuove.
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Speaker 3
17:43
Alle dieci e dieci del ventisei luglio del millenovecento cinquantasei,
l'Andrea Doria
è affondata.
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Guido Notari
18:02
La marineria italiana non ha più
L'Andrea Doria
. Un pezzo di
Italia
se n'è andato con la terrificante rapidità delle catastrofi marine e ora giace nella profonda sepoltura dell'oceano.
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Luca Bizzarri
18:14
Esce di scena la protagonista della nostra storia, mentre le altre due, Stockholm e Île de France, tornano a
New York
. A bordo ci sono millesettecento persone spossate dalla fatica, dalla paura, sollevate per ciò che hanno scampato e disperate per ciò che hanno perso, incerte su quel che accadrà adesso; e mentre si intravede all'orizzonte la Statua della Libertà, c'è una domanda che si fa sempre più forte e pressante.
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18:45
Di chi è la colpa?
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18:49
Avete ascoltato il quinto episodio de La Ballata dell'Andrea Doria, una serie podcast di Archivio Luce realizzata da Chora Media, scritta da Davide Savelli. La post produzione e di Roberto Vallicelli, la produzione esecutiva è di Valentina Meli. Il fonico di studio è Filippo Mainardi. Per Archivio Luce: supervisione editoriale Chiara Sbarigia ed Enrico Bufalini; coordinamento ricerche e materiali d'archivio Cristiano Migliorelli e Nathalie Giacobino. Hanno partecipato Maurizio Eliseo, Eugenio Giannini e
Mike Stoller
.
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19:22
Io sono
Luca Bizzarri
e vi do appuntamento al prossimo episodio, invitandovi a visitare il sito di archivioluce.com, per compiere un eccezionale viaggio nel nostro passato. A presto!
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🇮🇹 Made with love & passion in Italy. 🌎 Enjoyed everywhere
Build n. 1.36.0
Luca Bizzarri
Eugenio Giannini
Maurizio Eliseo
Guido Notari
Mike Stoller
Edward P. Morgan
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