Thursday, Feb 11, 2021 • 41min

Ronaldo - O Fenômeno

Play Episode
Per tanti il più forte. Per i suoi avversari immarcabile. Luis Nazario da Lima, o semplicemente Ronaldo, o ancora più semplicemente Il Fenomeno è il nostro nuovo Trequartista. Una vita, molte vite dalla favela alla vetta del mondo, attraverso tante luci e molti momenti bui fatti di infortuni, tanta responsabilità, ginocchia troppo fragili, un corpo che prima gli ha dato tutto e poi gli ha provato a togliere qualcosa. Ma Ronaldo rimane, oggi, negli occhi e nei cuori di tanti tifosi e sportivi grazie anche a quel sorriso che non ha mai perso, nonostante tutto. Il sorriso di un bambino a cui piaceva giocare a calcio. Semplicemente. Voci: Giorgio Terruzzi e Carlo Pastore Regia e sound design: Alessio Albano Una produzione: 731 LAB Questo episodio è realizzato in collaborazione con Xiaomi.
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Talking about
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Speakers
(4)
Giorgio Terruzzi
Carlo Pastore
Gianni Cerqueti
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Transcript
Verified
Break
Carlo Pastore
00:34
Il Trequartista è un atleta speciale, dotato di visione e fantasia, difficile da imbrigliare, Attacca muovendosi fra le linee. Sta in una posizione fluida, liquida un po' come la società moderna. Il Trequartista non è un'esclusiva del calcio, ma una forma dell'anima trequartista. Per noi è
Ronaldo
il fenomeno. Io sono
Carlo Pastore
e lui e
Giorgio Terruzzi.
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Giorgio Terruzzi
01:12
Le braccia spalancate sulla cima del
Corcovado
come un Cristo al posto di Cristo con la maglia nerazzurra, il numero dieci sulla schiena. L'immagine memorabile, sfrontata, non è parsa irrispettosa nessuno.
Ronaldo
, il dio del pallone celebrato nel luogo più consono
Rio de Janeiro
, dove è nato il 18 settembre 1976. O Fenomeno fenomenale sin dai primi anni primi calci a Bento Ribeiro, un sobborgo carioca come tanti, povero popoloso. I bambini alla caccia di un destino decente rincorrendo un pallone
Ronaldo Nazario
da
Lima
, il nome scelto in omaggio al medico che aveva accudito al parto mamma Sonia. Qui è nato il fenomeno è la scritta dipinta ancora oggi sulla recinzione del piccolo stadio di Sao Cristoval. Il teatrino per cominciare a stupire una leggenda del calcio brasiliano
Jairzinho
, come mentore dalla vista lunga.
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02:06
Ronaldo
meglio, molto meglio di
Cristiano Ronaldo
. Di
Messi
di chiunque, secondo
Mourinho
, secondo chi lo vide spalancare le difese avversarie, sfondare le porte degli stadi del destino, festeggiare come un Cristo nel gesto sintomatico della crocifissione. Un ragazzo irresistibile in
Brasile
, in
Olanda
, in
Spagna
, in
Italia
, a
Barcellona
e Inter, Real Madrid e Milan passaggi, fronti opposti, potenza e sofferenze per farsi amare al di là di ogni cambio di maglia, di ogni tradimento. Gol, trofei, due palloni d'oro e due mondiali vinti col fragile. Una esuberanza straordinaria, un inno alla felicità dilatate dal suo viso, dal sorriso. Questo resta. Rimarrà una corsa troppo breve, dunque magnifica. Una statua enorme, illuminata da adorare per sempre, non soltanto sotto il cielo di
Rio
.
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Carlo Pastore
03:06
Ciao Giorgio, allora qui per me è difficile chiederti delle cose su
Ronaldo
, perché non mi sa che non sto parlando di un atleta caso parliamo di un atleta che tu hai conosciuto molto bene, che arriva da un paese che conosci altrettanto bene sì l'ho incontrato molte volte la prima volta per Mediaset Barcellona ancora prima che venisse in
Italia
, poi a
Milano
per un'intervista per GQ in uno studio fotografico, poi in
Brasile
dopo l'infortunio in una notte lui si allenava Barra è un inseguimento in macchina. Perché sempre con questi Quali da sempre per pazienza. E poi una lunga intervista quando aveva smesso a
San Paolo
nel suo studio che è legata a un aneddoto molto divertente perché io ero a San Paolo, San Paolo è la città più incasinata del mondo, il traffico è pazzesco e io ero lì per il gran premio, il circuito Interlagos e dalla parte opposta rispetto al suo ufficio
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04:05
Perché lui sta San Paolo adesso?
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Giorgio Terruzzi
04:06
Lui stava lì perché aveva l'ufficio a insomma la sua attività Nine.... e l'appuntamento, ma tipo le undici e mezza a mezzogiorno e io ero il circuito chiamare un taxi per andare li'. E lui disse ma che ora deve arrivare da a mezzogiorno. Più o meno
Mezzogiorno
meno un quarto. Non ce la faremo mai.
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Carlo Pastore
04:28
Come si dice, non ce la faremo mai?
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Giorgio Terruzzi
04:30
Nunca nunca eh? Va bene, partiamo. Siamo abbiamo cominciato questo attraversamento metropolitano devastante al tassista di che sono spesso come tutti i brasiliani chiacchieroni, simpatici e insomma è venuto fuori. Cosa vai a fare? Vado li a fare un'intervista... ma a chi... a...
Ronaldo.
Al nome questo che era un impallinato, Un tipo che abbiamo messo un venti minuti perché ha cominciato a fare dei numeri col taxi pazzeschi, spiegandomi che lui aveva delle domande da fare a
Ronaldo
, per cui mi voleva dare a lui le domande sulle cose... ha perso la testa.
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05:13
Arriviamo lì e le dico pago io no che paga. Io aspetto aspetto che mi racconta cosa dice che va bene, aspetti. Faccio l'intervista finisca interviste
Ronaldo
che chiamo un taxi con una guardia fuori l'uomo, anzi e
Ronaldo
uscì dall'ufficio per salutare questo qui. Questo ha perso la testa completamente. Perché da allora io non posso prendere un altro taxi in
Brasile
. No, perché lui è come se gli avessi come fosse suo parente stretto, ha perso la testa. Ho dovuto spiega tutte le domande, anche quelle che non avevo fatto e mi sono inventato... Strepitosa avventura con questo tassista.
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Carlo Pastore
06:00
Però, questo rende bene l'idea di una statua. Innanzitutto una statua che riempie di gioia i tifosi ancora dopo aver appeso gli scarpini al chiodo. Che cosa significa per il
Brasile
questo calciatore qua? Perché il
Brasile
è un Paese che è pieno di calciatori speciali che hanno come dire fatto del bene al proprio popolo. Ma
Ronaldo
ha qualcosa in più, cioè il dolore ci e ci ha una potenza unica e irripetibile. Questi sono i tre dati che lo contraddistinguono.
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Giorgio Terruzzi
06:32
Sì Intanto poi è un il
Brasile
conta perché il
Brasile
sta nella nostra fantasia, comunque abbinato al calcio.
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06:43
Io un po' di anni fa ho fatto un documentario su proprio solo i giovani sul
Brasile
e ho incontrato
Jairzinho
che ha una scuola di calcio,
Jairzinho
che fu il talent scout di
Ronaldo
, però haancora una squadra di calcio nell'estrema, periferia, favela brasiliana e i ragazzini a distanza di molti anni per questo l'ho fatto tre o quattro anni fa. I ragazzini che sono come lui sono le repliche di oggi di
Ronaldo
come era allora hanno moltissimi, hanno ancora la maglia sua. Cioè sto parlando di una figura che è presente nella memoria dei bambini di oggi, anche se non l'hanno vista giocare. Non è un po' come
Senna
, cioè una sorta di affezione profonda, ed è peraltro una fonte di attenzione per noi.
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07:34
È un campione che viene dal
Brasile
perché portatore di una cultura che abbina la gioia e il divertimento al calcio. E lui era proprio il prototipo di questo. Cioè era un ragazzo con un viso, un sorriso così gradevole, così giocoso, gioioso, per cui c'è dentro proprio anche una cultura che è quella cultura lì, la cultura nera brasiliana che è la vera anima maltrattata... il Paese è ancora un Paese ancora razzista, profondamente razzista.
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08:07
Brasile
però che soprattutto a
Rio
dove c'è il mare, che è uno sfogo che è un terminale fondamentale perché fatica e patisce, soprattutto in questi tempi difficili soprattutto in un città come quella lì.
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Carlo Pastore
08:31
Hai citato due cose il
Brasile
e
Ayrton Senna
. Io rimarrei ancora un po' sul
Brasile
. Ti cito una una frase di
Ronaldo
è bellissima. Mi piacciono le persone a cui piace questo cielo qui, ha detto una volta guardando il cielo del
Brasile
che secondo me è una frase di una semplicità, ma di una poesia straordinaria
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Giorgio Terruzzi
08:48
Sì sì è parte no, lui è sempre rimasto vicino. Poi ha vinto due mondiali, ha vinto due mondiali con anche lì un'immagine con quella capigliatura triangolare ridicola. Poi ci fu quella che
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Carlo Pastore
09:04
Non lo ricordiamo, anche cosa veniva paragonata...
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Giorgio Terruzzi
09:06
Ma no, va bene...
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Carlo Pastore
09:08
Quelli con la memoria più di ferro la ricorderanno...
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Giorgio Terruzzi
09:10
Fu fu un colpo di scena, un colpo di testa feroce dentro, come tutta la storia di
Ronaldo
, anche nella storia dei Mondiali.
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09:22
Ci dentro quel malore misterioso ma gravissimo prima della finale persa..
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Carlo Pastore
09:28
Quello del '98 certo che non si sa mai capitoli cosa abbiamo o non sia meglio declina come un piccolo malore.
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Giorgio Terruzzi
09:34
Ma in realtà ci furono voci molto contraddittorie che davano pesi molto diverse a quel malore prima, ma insomma anche li'. Come dire una sorta di metafora rispetto a tutto il resto, cioè la gioia e il trionfo e anche il divertimento. Metto dentro anche la il taglio di capelli, ma abbinato sempre a un'immagine di sofferenza e di fatica. Insomma, che che è la fotografia del
Brasile
, No,
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Carlo Pastore
10:04
Anche perché
Ronaldo
poi prototipo anche nell'essere, un ragazzo povero di un quartiere povero Bento Ribeiro descrivici tu ci sei stato? Che tipo è? Un quartiere, il classico quartiere favelas di sempre.
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Giorgio Terruzzi
10:16
Perché tutti i noi e sarà molto personale inventario e hanno in mente la parte di
Rio
più bella, più vendibile, più famosa che la parte del
Corcovado
. Pan di Zucchero di
Ipanema
,
Copacabana
, zona Sul dominata sei la parte dove dove vanno, dove andiamo quando andiamo lì.
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10:37
Poi in realtà la città è uno sterminio di terra occupata da una quantità di persone che sono venute a
Rio
in cerca di di lavoro, perché in altre zone del
Brasile
non hai niente.
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10:54
Quindi tenti la sorte e sono zone molto popolose, molto urbanisticamente complesse, non dove convivono per malavitosi e persone comuni. Normali lavoratori con alcune addirittura comunità che ha autosufficienti, si aiutano, ma sono comunque delle condizioni di fatica, di disagio e di difficoltà.
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11:23
In epoca
Covid
il problema del
Brasile
che la gente non può fermarsi, non può, non è tutelata al lavoratore brasiliano come siamo la tutela di qui quando va a casa la sera in una stanza per noi una camera da letto sono in diciotto, quindi insomma, è una situazione comunque faticosa.
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Carlo Pastore
11:41
Certo.
Ronaldo
viene da un quartiere del genere, appunto, a chi nasce o Fenomeno, ho detto bene?
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Giorgio Terruzzi
11:47
Nasceu...
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Carlo Pastore
11:48
Nasceu più o meno dai, ecco ed il fenomeno quel quartiere li gioca a calcio a cinque all'inizio. Ma la cosa interessante il calcio a cinque esprime la tecnica, la porta sempre a livello sopraffino. Poi appunto, viene scoperto e inizia a giocare più ad alto livello.
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12:06
E quando arriva il smette di essere Dadado, il nome che gli ha dato dal fratellino che non riusciva a pronunciare
Ronaldo
. Quindi le consonanti soprattutto e diventa
Ronaldo
, quel
Ronaldo
inizia a diventare nel mondo una cartolina della velocità.
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12:46
Hai citato
Senna
. Uno degli idoli di
Ronaldo
che era proprio ai come peso di quasi tutti i brasiliani.
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Giorgio Terruzzi
12:53
Ci sono delle affinità elettive che ti portano, anche perché è stata una sorta di quasi un passaggio di consegne temporale. E poi ci fu addirittura quello maggiore. Il
Brasile
dedico a Senna poco dopo la morte di
Ayrton
.
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13:07
Insomma, cioè che per forza un'identificazione di tutti sti ragazzini, di tutte queste persone che hanno poco o niente in un sogno e in un interprete felice del sogno che è stato prima senza per un verso è poi stato
Ronaldo
. Per un altro, tutti e due consapevoli e coscienti di quello del
Brasile
, cioè di avere a che fare con una popolazione che aveva loro come come riferimento, perché non aveva nient'altro.
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Carlo Pastore
13:41
Certo, la caratteristica di
Ronaldo
è molto importante per arrivare adesso alla seconda parte. Diciamo così la sua evoluzione e che il verrà chiuso. In questa frase si diventa bravi non tanto per talento, per denaro, quanto per fame o amore di quel che si fa.
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13:58
Lui l'ha detto quando ormai aveva raggiunto il successo del che è, infatti poi commenta Io di fame ora non ne ho più, ma di amore per quel che faccio ancora tantissimo. Quindi questo amore per il calcio, questa allegria che prova giocando a calcio si applica su un corpo che un corpo stratosferico si
Ronaldo
convivono velocità, tecnica, esplosività, pragmatismo, perché era uno che davanti alla porta non è che faceva.
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14:23
Non voleva fare il gol incredibile. Di piattone la metteva laddove portiere non poteva arrivare. Ecco, tutto questo convive in una maniera esplosiva, e cioè un uno studio che è molto interessante, che fa ridere dell'università di Stanford in California nel '97 quando Ronaldo era al Barcellona era il momento in cui è esploso, diciamo così, dopo il passaggio in
Olanda
e l'anno dopo poi sarebbe andato all'Inter in cui praticamente con misurano quanto fa va veloce il doppio passo: 28 km/h. Questo era stato reso possibile dice lo studio solo grazie alla sua struttura fisica. Anche larghe piedi in fuori, esplosività muscolare. Comunque un quel fisico lì non lo trovi dappertutto?
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Giorgio Terruzzi
15:05
No, ma credo che questo sia stato l'ingrediente decisivo per abbinare all'eccezionalità del suo fare una semplicità apparente perché poteva permetterselo. Io credo, non sono un esperto tecnico di calcio, ci mancherebbe altro, però credo di capire quando Mourinho dice è meglio di tutti perché non ha quella quei barocchi atteggiamenti, quei gesti barocchi che ha
Cristiano Ronaldo,
le finte non ha niente di questo e ha il fisico molto diverso da
Messi
.
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15:42
Quindi lui era un gigante che non aveva bisogno di nessun tipo di di orpello, tirava dritto, sapeva quello che voleva fare poteva permetterselo quindi la sua azione, vista la tele ancora adesso è uno spettacolo veramente perché sembra che riesca a fare delle cose proprio immediatamente, senza semplicemente che sono a noi precluse.
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Carlo Pastore
16:08
Insomma, si accende da zero a cento, si accendeva da zero a cento in in in in un attimo. E poi ci sono delle frasi bellissime, tipo Candela una volta disse "per fermarlo ci volevano i carabinieri", cioè era l'idea che nessuno potesse fermarlo. Quando partiva andava dove sparargli per abbatterlo, disse invece un altro allenatore.
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16:27
Hai citato CR7 e Messi, sicuramente è interessante parlare di CR7 e Messi perché CR7 e Messi sono forse i suoi più evidenti discepoli, perché
Cristiano Ronaldo
e
Messi
hanno una media altissima oppure aveva una media altissima, però
Ronaldo
e
Messi
sembrano due esseri non inumani, come veniva definito
Ronaldo
, ma bensì quasi robotici, nel senso
Cristiano Ronaldo
quasi robotico.
Messi
addirittura con una sorta di diciamo autismo addirittura
Maradona
disse nei confronti del calcio i due, che non sembra appartenere alla sfera dei terrestri perlomeno sul campo. Mentre
Ronaldo
era campione era il prototipo del campione moderno sì, ma anche umano. Perché uno si faceva male e tanto, due alla sera gli piaceva anche vivere, divertirsi. Queste sono due caratteristiche che invece sembrano appartenere ai figli, diciamo così, putativi di
Ronaldo
, ovvero CR7 e Messi.
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Giorgio Terruzzi
17:31
Sì c'è da dire che era figlio di un tempo diverso da questo, cioè meno filtrato o dilatato dai social, da tutta quella modalità di comunicare. Lui era uno che faceva la sua vita e che entrava in un anche in un gossip che appartiene a quel tempo lì no. Però era anche uno che in qualche modo se ne fregava. Io mi ricordo che avevo un amico del Rugby Milano che era fisioterapista all'Inter in quegli anni e
Ronaldo
era un compagno di avventure, di serate di vita per i propri compagni, ma anche per le persone che lavoravano. Era un goliardone simpatico, era un ragazzo, un ragazzo giovane che per sua fortuna faceva il campione assoluto, però che aveva un rapporto con lo stare al mondo più simile a quello che aveva imparato lì a
Rio
quando era ragazzino. Non l'ha mai persa quella roba lì. Facendo anche delle stupidaggini. Nottate lunghe, lunghe e trasgressive qua e la'.
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18:42
Credo che le abbia fatte anche a
Milano
, ma insomma, in qualche modo faceva, era come un ragazzo che all'improvviso, si ritrova con in mano gli strumenti per fare l'ira di Dio, il denaro per potersi permettere e quindi, insomma però non aveva gli quegli sfarzi da
Cristiano Ronaldo
. E non aveva quelle ombre, anche gestuali, quella sorta di involuzione gestuale che determina peraltro delle cose straordinarie di Messi, no? Era proprio solare, solare, nel modo di fare nel sorriso. Lui ha una faccia da bimbo che si diverte ancora...
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Carlo Pastore
19:21
Sì, bravo ragazzo che si diverte a tal proposito. Infatti, quando quando diciamo nella sua esperienza milanese era diventato grande amico del bomber per eccellenza
Bobo Vieri
che racconta le sue nottate nel suo libro e diceva che quando giocava all'Inter era il giocatore che si allenava di meno, perché era il più forte del mondo ed è vero che tornavamo di notte alle cinque, sei del mattino perché andavamo per locali.
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19:46
Poi però io dormivo due ore, andavo in campo a correre mentre lui si metteva sul lettino a mangiare brioche e cappuccino. È bella questa immagine di Ronaldo che si mangia brioches cappuccino, mentre gli altri sudano che è stato un po'. È anche uno dei motivi per cui insomma litigò poi successivamente con
Cuper
.
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Giorgio Terruzzi
20:03
C'è sempre qualche allenatore che ha una credo è una pretesa di omologare tutti per giustizia, per disciplina. In realtà non può omologare mai questi questi qui che sono fuori fuoriclasse fuori media.
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20:19
Comunque però lui secondo me non ha mai lasciato, pur avendo avuto dei problemi con più volte con allenatori. Non ha mai lasciato un'impronta di antipatia. No, io mi pare di poter dire che nonostante abbia addirittura giocato per squadre di fronti opposti della stessa città o della stessa nazione.
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20:43
Perché
Barcellona
e
Real Madrid
il
Real Madrid
è un po' come dire
Milan
e Inter sono le opposizioni più classiche, più però queste scelte poi alla fine venivano perdonate perché era così rilevante il piacere di averlo, di vederlo, per cui andavi oltre in qualche modo.
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21:03
E credo che non sia rimasta poi questo timbro. Non so per
Baggio
, per altri calciatori le conflittualità del vivere sono rimaste proprio presenti nella memoria, esposte per lui come passa in cavalleria, travolte anche loro da quel suo incedere lì più potente e formidabile.
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Carlo Pastore
21:29
Andiamo adesso alla Magic Moment, l'immagine indimenticabile di questa puntata del Trequartista. Allora facciamo che tu sei il regista, deve scegliere un'immagine particolare di
Ronaldo
, visto che siamo arrivati a parlare di conflittualità, Cuper era allenatore dell'Inter. Non abbiamo ancora affrontato un momento importante della carriera di
Ronaldo
che la sua lunga parentesi nella squadra nerazzurra di
Milano
. Quindi che immagine useresti per iniziare il tuo film, appunto con
Ronaldo
qual è il Magic Moment di Ronaldo all'Inter?
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Giorgio Terruzzi
22:03
Abbiamo già citato l'immagine della come dire, del
Corcovado
, delle della, donando al posto del Cristo a
Rio
c'è un'immagine eterna. Però l'immagine secondo me è più forte e l'immagine di lui, distrutto dal dolore a
Roma
all'Olimpico quando il suo legamento saltò in mezzo proprio davanti all'area da solo, senza nemmeno un contatto con un avversario. Credo che quella immagine paralizzò, oltre ai suoi compagni, e agli avversari che si fermarono tutti immediatamente, ma paralizzò. Un po' tutti perché è come vedere all'improvviso l'inizio di una fine no all'inizio di una fine, di una bella storia, di una bella avventura, no, quella così poi con così marcata. E' come la foto di
Muhammad Ali
e Liston è un'immagine che sta nella storia del calcio, dello sport, ma anche nella memoria di chi ha vissuto quegli anni lì perché ci è dentro con il controcampo, cioè all'improvviso la morte di un sogno, la fine di un'avventura alla fine di un di un percorso in modo proprio inequivocabile. Perché non fu un infortunio e uno che esce dal campo infortunato.
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Carlo Pastore
23:28
Fu una tragedia.
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Giorgio Terruzzi
23:31
Si, fu un dramma esposto.
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Gianni Cerqueti
23:35
Le finte voi fate però attenzione, attenzione ginocchio, ginocchio. Brutta caduta di Ronaldo, dolorante, su una finta, evidentemente una torsione del ginocchio rimasto giù Ronaldo.... incredibile.
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Carlo Pastore
23:53
Ricordo che è giocatori addirittura forse anche l'arbitro c'era qualche metro di distanza, sentilo schiocco di quel tendine che saltava. Ed è stata anche dal punto di vista esperienziale per chi era a fianco a lui. È stato un dolore molto evidente. Non è stato un dolore impercettibile. Era lì, proprio in mezzo al campo. Tutti la potevano vedere tutti l'avevano, sentito quelli che erano a fianco a lui.
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24:18
Perché Ronaldo ha avuto diversi infortuni. Il primo è stato nel '96, poi nel '99-2000 questo ripetersi gli infortuni successivamente alla finale di Coppa del Mondo che molti dicono abbia influito per l'avvio delle infiltrazioni che di cui veniva, delle delle che gli facevano per andare in campo, per giocare, fondamentalmente, per riuscire a farlo scendere in campo.
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24:40
Alla fine il fisico ha ceduto, non l'han fermato i carabinieri, non gli avevano sparato, è stato il suo fisico a dire: enough. Forse così a questo livello non riusciamo a tenere, diciamo, a tenere botta.
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Giorgio Terruzzi
24:55
Sì come come questo genera sempre affezione. Non è come quando un campione o muore precocemente o quando un destino mettergli un'ombra immediata sulla luce. No, questo rende immortale chiunque per non non fossero questo, perché poi lui trattato come uno grasso più avanti in realtà aveva un'altra malattia che il che le portava un aumento del peso che è sempre stato a un certo punto ci è sempre stata questa questa sorta di zavorra o di prezzo da pagare rispetto al tanto che aveva avuto, aveva dato no.
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25:43
E questa cosa secondo me genera affezione. Che ripeto, ne è uno di quei campioni che non ha odio, non ha anche da parte degli avversari, anche da parte non mi ricordo una cattiveria detta su di lui.
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26:02
Non mi ricordo una scena aggressiva, una lite da campo, una un insulto. Non mi ricordo niente di tutto questo e non ricordo nemmeno delle cattiverie o delle ho dei giudizi negativi espressi da chi giocava con lui o contro di lui. Poi normale quando incontravi che bisognava fare il segno della croce per dare risalto.
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Carlo Pastore
26:25
No, non riuscivano a tenerlo. Ricorda invece la finale, quella di coppa Uefa, vinta dall'Inter con un
Ronaldo
stratosferico marcato da
Nesta
che all'epoca giocava nella lazio e questa è impazzito non riuscivano a tenerlo. Era un giocatore evidentemente più forte di tutti. Ai livelli di Maradona e di Pelè. A quel livello le partite si vincono da soli.
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26:45
C'era quest'idea qua, non a caso l'Inter è una squadra costruita proprio attorno a lui, nel senso che ce l'ha lui che trainava tutto il resto erano dei comprimari. Quasi oggi non ci ricordiamo, non ce l'ha neanche bene. Colonnese, Moriero sono buoni giocatori, ma certamente non è il
Real Madrid
dei Galacticos in cui avrebbe poi giocato dopo.
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27:06
Forse tutta questa responsabilità che gli era stata messa addosso simbolicamente dandogli insignendolo del ruolo di capitano e lui l'ha un po' sofferta. Doveva far vincere il
Brasile
dovrà far vincere l'Inter, spesso da farlo da solo. Non è che forse il fisico ha ceduto anche per questo?
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Giorgio Terruzzi
27:22
È difficile dirlo, ma in qualche modo non poteva essere altrimenti, no? Noi col Trequartista abbiamo raccontato tante storie. Io la storia che più simile secondo me a quella di Ronaldo, quella di
Lomu
, io continuo sempre a pensare vedo
Ronaldo
e mi viene in mente
Lomu
un po' per la struttura fisica ed è un po', perché anche in quel caso lì tutto era finalizzato a lui. E anche lì abbiamo avuto un controcampo precoce, straordinariamente negativo, dopo la luce. No, certa sta ogni tanto quando hai a che fare, quando compare un un essere toccato dalla grazia, così ci sta che tutto a lui venga finalizzato. Tutto attorno a lui si armonizzi in funzione di successo. Con
Maradona
è successo con lui, succede ogni tanto, perché è così che deve succedere, quindi in qualche modo di tocca.
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28:17
E poi il prezzo, come abbiamo detto tante volte, molto elevato, soprattutto per sé, a delle delle contrazioni, dei contraccolpi fisici come è stato per per per Ronaldo, ma anche per
Lomu
.
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28:35
Effetti
Lomu
era... ricordiamo il giocatore degli
All Blacks
, forse l'icona del diciamo moderno esplosivo che come
Ronaldo
era anche uno molto pubblico. No, grandi pubblicità, ricordiamo.
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28:48
Molto carino, molto disponeva il mondo. Ne avevo raccontato, è venuta anche da noi al Rugby Milano, è stato con i bambini tutto il giorno, lo incontravi ai mondiali di Rugby e sembrava una un tuo compagno di squadra. Si metteva lì a chiacchierare, gradevolissima umanità
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Carlo Pastore
29:04
E poi aveva fatto uno spot famosissimo anche ha fatto lo spot televisivo famosissimo e anche Ronaldo aveva fatto uno spot televisivo... che era diventato, io ero bambino. Me lo ricordo, era proprio il riferimento, no?
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Giorgio Terruzzi
29:22
Sì, anche perché poi, a differenza dell'uomo questo qui il calcio ed era
Brasile
, è qui con un giocatore che giocava in Europa. Tutto capito e vinceva tutto. È molto più rilevante l'impronta di
Ronaldo
rispetto a quella di un rugbista.
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Carlo Pastore
29:36
Comunque sia, anche anche considerando la forza dell'uomo e la popolarità di il passaggio poi da fu un passaggio che
Ronaldo
visse in maniera un po' polemica, così come ha vissuto il passaggio da
Barcellona
all'Inter proprio perché, promette, si era rotto il legame di fiducia con Cuper, che era l'allenatore dell'Inter e anche gli sviluppi e poi invece il legame di amicizia con
Moratti
, che invece lo aveva voluto, lo aveva portato in città
Ronaldo
.
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30:03
Poi a un certo punto, Ronaldo nelle sue interviste, quelle successive. Ricordo per esempio un'intervista che fece nel 2013-2014 quand'era testimonial di una nota diciamo così, società che si occupava di scommesse, ripercorre le sue varie vicissitudini, le sue varie epoche storiche e parla di tutti bene lui non ricordo brutto di nessuno.
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30:26
Ci sta che forse perché era ovviamente intervistato, non poteva permettersi di parlar male. Ma io penso nel momento in cui lo guardavo, pensavo che fosse molto sincero. Ma io credo che lui abbia bei ricordi ovunque.
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Giorgio Terruzzi
30:37
Lui ha una una gratitudine implicita, fortissima nel momento in cui parla della sua vita, della sua carriera, delle persone che l'hanno gli hanno permesso di fare quello che ha fatto. Non per cui come lui, uno era uno in pace, nonostante tutto, in pace con se stesso e con il mondo che l'ha accolto e gli ha permesso di fare quel viaggio straordinario che ha fatto incidenti e e sofferenze incluse.
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31:05
Io quando l'ho incontrato a
San Paolo
, che era alla fine finito tutto. Lui era era una persona assolutamente equilibrata, risolta. Penso che sia una buona risolta, sostanzialmente uno che se si è divertito ha fatto divertire e non ha motivo di complicare o di annodare i propri figli ricordando uno sgarbo.
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31:30
Una lite. No, questo significa essere risolte oggi è vero, trovare sempre un elemento positivo per star bene. E poi e poi stai bene tu, Bryce, e pensi alle cose che ti hanno fatto male tutti i giorni vivi, vivi, peggio, mi sembra una che invece ha risolto, ha risolto, vero?
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Carlo Pastore
31:44
E tra l'altro ha risolto ed è lanciato oggi in una nuova carriera. È un po' un imprenditore, è un presidente di una squadra di calcio. Lui ha acquistato la quota di maggioranza di una squadra spagnola, Valladolid e tra l'altro sempre nelle la attraverso il suo, quello che appare forse il suo narratore più quotidiano in
Italia
Bobo Vieri
.
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32:04
Sempre lui ha raccontato che è molto nervoso da questa cosa che non era mai stato così nervoso nella vita perché oggi quella responsabilità lì che aveva da capitano dell'Inter la punta del
Brasile
, oggi ce l'ha come presidente ed è un altro tipo di responsabilità.
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32:19
Quindi comunque uno che non sfugge, la voglia di alzare la posta, di continuare a essere presente nel mondo del calcio.
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Giorgio Terruzzi
32:25
Si, credo che li tocchi fare anche questo, che ha la fortuna di poterlo fare. Credo anche che abbia qualche problema, perché il suo mondo calcistico e la sua relazione con il pallone era talmente lontana da quella di molti giocatori che vedrà che assumerà anche, che pagherà. Per cui qualche fatica, la fa di sicuro. Anche perché poi non è il tuo, cioè non è non è un mestiere che ti trovi a fare per passione, ma non è il tuo. In qualche modo, ecco, io mi ricordo nella mia testa il passaggio
Real Madrid
, del ritorno al
Milan
... erano già in una parabola discendente c'era un preludio al finale. E poi ci fu il
Brasile
negli ultimi anni, con i problemi di peso molto sempre sempre più evidenti, no, sto dicendo che in qualche modo sei così legato al piacere che ti è stato dato, per cui...
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33:27
Altro paragone mi venne in mente. Valentino, cioè hai avuto talmente tanto, no? Poi continua a correre continua a giocare romanzo non è più quella quello che era prima. Riesce comunque a stupirti ogni tanto, ma la gratitudine lo salva comunque non è quello che restano, diventa più da tifoso diventi un po', un fratello, un papà, un compagno di viaggio.
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33:54
Si riducono le distanze tra l'eccelso fuoriclasse e la tua la tua condizione. Ma ma in questa riduzione, cioè un affetto, un riconoscimento più forte.
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34:06
Quindi sono quelle figure che hanno accompagnato così tante importanti momenti della tua vita, gioiosamente per cui perdoni tutto perché, proteggi la parte della tua vita che ha convissuto con con la loro gioia a questa cosa e ternana valentino può correre, altri vent'anni no anche senza vincere.
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34:30
Ma non importa. Come se fosse il tuo amico che continua a correre e si diverte a correre come
Ronaldo
che continua a giocare a occuparsi di calcio e il suo mondo.
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34:40
Ma non hai più una una pretesa non hai più crediti, non le hai già hai già smaltiti. Judith ha già dato abbastanza.
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Carlo Pastore
34:46
È Vero. È vero, poi è vero che era al Madrid, per esempio ha vinto il pallone. D'oro ha vinto la Champions League, ha vinto tutto quello che poteva vincere in
Spagna
e anche a livello internazionale. Nel 2002 era
Real Madrid
e vinse la Coppa del Mondo in Corea, da leader.
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35:02
Però è pur vero che quel
Ronaldo
del 96-98 è il
Ronaldo
che tutti noi ricordiamo nella memoria c'è scritto nella storia, quello di
Barcellona
del primo anno dell'Inter
Ronaldo
superiore,
Ronaldo
che in pochissimi tocchi con una velocità stratosferica andava in porta e segnava.
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35:20
E mi viene in mente, ripensando come sono stati oggi vuoti con questa narrativa del calcio che è tornata a incentrarsi sui labiali dei giocatori. Oggi sentiamo addirittura cosa si dicono, che cosa dice nella narrazione ormai è, quasi più interessante sentire la spiegazione dei cronisti delle regole del fuorigioco piuttosto che le azioni vere e proprie. Eccoli c'era un atleta in mezzo al campo che dava spettacolo come Maradona... si andava, si andava a vedere che qualcosa succedesse perché c'era
Ronaldo
questa differenza,
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Giorgio Terruzzi
35:51
Certo, ma questo non ha prezzo. Quando succede non apprezzo cioè, quando tu vedi un umano che fa qualcosa che è così presente nei tuoi sogni, ma lontano dal tuo fare è un piacere straordinario, no? Ma non vedo l'ora che qualcuno passi la palla gol che vorrei vedere le partite perché ci è quello lì non è un è un uno squarcio di perfezione celeste che non pensavi di poter vedere.
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36:27
Invece la vedi, succede ogni tanto succede ogni tanto, soprattutto negli sport. Dove il corpo umano eh, esposto? No, non nel motorismo Antonio. Più difficile vedere queste cose qui. Invece il gesto del fuoriclasse che fa? Non so, mi viene in mente Carl in mente due famosi su quattrocento ostacoli. Quando vedi fare quelle cose lì da un umano dice intanto si può.
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36:58
Qualcuno lo fa e lo fa lui. Se non c'è nessun artificio, non cioè dopo il monte. Non ci penso neanche. C'è un uomo che fa una cosa che oh nella mia fantasia, provando a correre, provando a calciare. Ci ho anche pensato, ma non mi non mi non mi riesce mai. Ma non sono mi dice non ho mai, mai potrò farlo. Invece questo qui lo fa senza prezzo, senza prezzo per sempre.
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Carlo Pastore
37:22
È vero, chiuderei con anche una frase di
Ronaldo
che secondo me racconta bene nel rapporto che alcuni inumani riescono a creare col pubblico che un rapporto appunto, che ha a che fare col corpo col desiderio e che
Ronaldo
ha ben descritto. Una frase che questa semplicissima però che va proprio non riesce a parlare il gol?
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Giorgio Terruzzi
37:42
Fare gol è come fare l'amore: semplice.
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37:49
Ma è vero, secondo me è proprio così, cioè è il completamento felice, finalizzato del desiderio. E quindi questa cosa nella sua semplicità, è comprensibile, corretta come tutto il resto alla fine della fiera.
Ronaldo
è sempre stato comprensibile, semplice nella anomalia assoluta del suo fare.
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Carlo Pastore
38:19
È vero. Grazie Giorgio.
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Giorgio Terruzzi
38:28
Il controcampo offre il pianto, le grida di dolore, di stupore di fronte ai tendini fragili, ginocchia variabili sotto il peso, la potenza di un campione travolgente, così forte da frantumare se stesso, talento punito dai propri eccessi. Un fisico che si gonfia per l'ennesima malattia, il tramonto precoce di un sogno condiviso con chiunque stava lì in tribuna, la tele ad aspettare solo lui.
Ronaldo
è uscito dal campo in anticipo sul desiderio, su un godimento universale. Ha conservato quel sorriso da gol fatto l'espressione di un viso impresso nella memoria di ciascuno di noi tifosi trasformati in appassionati senza bandiera, disposti comunque ad una gratitudine, ad un rimpianto che insieme a
Ronaldo
avvolge l'intero
Brasile
. Sogni svaniti rilasciano comunque ancora il fascino che sta in una innocenza, in una purezza, nel significato primo del gioco del pallone. In questo un'eccezione assoluta
Ronaldo
anche adesso che è padre e dirigente, un altro uomo, genera allegria, affetto e perdono di fronte ad un regalo il cui prezzo rimane ininfluente. Un bambino che fa miracoli con i bambini prodigiosi e siamo stati correndo e calciando ritrovando la nostra infantile emozione guardando lui che corre, che calcia, fa gol.
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Francesco Totti
39:59
El sogno mio è sempre stato
Ronaldo
il fenomeno, cioè per me lui è più forte di tutti. Ai tempi di Barcellona e Inter, in quei momenti era devastante. C'aveva'na capoccia diversa da tutti quanti, eh.
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Carlo Pastore
40:14
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Gianni Cerqueti
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