Saturday, Aug 6, 2022 • 43min

Irma Testa, rosa e cuoio.

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Pungi come un’ape, vola come una farfalla diceva Mohammed Alì. Irma è proprio così, naturalmente. Rosa e cuoio, dolcezza e forza, determinazione e coraggio. Una storia straordinaria che passa attraverso la vita in periferia, la povertà, il riscatto sociale, la vittoria, il coraggio di manifestarsi, l’educazione e una lucidità invidiabili. Questa è Irma Testa. Con Giorgio Terruzzi, Carlo Pastore Regia: Alessio Albano Una produzione 7:31 LAB
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Talking about
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Speakers
(3)
Irma Testa
Carlo Pastore
Giorgio Terruzzi
Transcript
Verified
Carlo Pastore
00:04
Il Trequartista è un'atleta speciale, dotato di visione e fantasia, difficile da imbrigliare. Attacca muovendosi fra le linee, sta in una posizione fluida, liquida un po' come la società moderna. Il Trequartista non è un'esclusiva del calcio, ma una forma dell'anima. Trequartista per noi è
Irma Testa
, oggi eccezionalmente con noi. Io sono
Carlo Pastore
e lui è
Giorgio Terruzzi
.
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Giorgio Terruzzi
00:40
Fa impressione, fa tenerezza
Irma Testa
. Combatte da una vita contro le pieghe storte del destino, contro la fatica come regola quotidiana contro avversarie daring per i libri di sport ci sono le vittorie, le medaglie, compreso il bronzo olimpico di
Tokyo
.
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00:57
Per chiunque, cioè il coraggio di affrontare ciò che di fronte sta come uno sgarbo, come uno stimolo, come una sfida. In questo una bellissima ragazza, una figlia ideale, una per intenderci, che non si arrende, non rinuncia, non perde di vista ciò che ha di fronte attorno, cresciuta come senza una sola poltrona comoda, senza un divano di gran marca.
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01:24
Per questo è un percorso umanissimo, con dentro la forza che serve per tirarsi su i dubbi, gli scarti dell'anima del cuore, del carattere per masticare amaro che pure ci riguarda. Salite, del resto, più che discese, pugni chiusi dentro una città e poi uno sport che non fanno sconti, nemmeno uno al pari della vita sua e nostra.
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01:49
Quelle vite fatte così crude e vere, sprovviste di vantaggi di una spinta. Ciò che permette di crescere, di imparare, di raccontare senza nemmeno volerlo, un modo lindo, onesto e complicato di stare al mondo come accade a chi un po' le somiglia. Un po' dovrebbe somigliarle Irma. Proprio così una compagna, una sorella, una figlia prediletta. E guai. Guai a toccarla.
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Carlo Pastore
02:35
Questo episodio de Il Trequartista è realizzato in collaborazione con
Xiaomi
.
Xiaomi
presenta la nuova
Xiaomi
12 series, la nuova serie di smartphone flagship
Xiaomi
con modulo di fotocamere professionali da cinquanta megapixel, ricarica rapida
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Iper Charge, processore Qualcomm Snapdragon di ultima generazione e audio firmato Harman Kardon.
Xiaomi
12 Series e Il Trequartista insieme per dominare la scena.
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03:03
Ciao Giorgio.
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Giorgio Terruzzi
03:04
Buongiorno.
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Carlo Pastore
03:05
Io credo che qualche trequartista abbia ascoltato il tuo editoriale di intro, ma è la prima volta che leggi il tuo testo di introduzione alla puntata del trequartista con la trequartista dall'altra parte del telefono.
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Giorgio Terruzzi
03:19
Esatto, è un privilegio, è un'emozione anche perché insomma, magari c'è qualcosa che non quadra e quindi benvenuta
Irma Testa
qui nella nostra casa del trequartista.
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Carlo Pastore
03:32
Ciao Irma, ciao a tutti, grazie com'è stato ascoltare questo testo come è stato?
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Irma Testa
03:38
Molto bello, molto bello.
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Carlo Pastore
03:40
Ti ci ritrovi?
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Irma Testa
03:40
Parole profonde ovviamente mi ci ritrovo. E' esattamente così che sta andando la mia vita e come è andata la mia vita fino ad ora.
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Carlo Pastore
03:52
Questo è molto bello, io ripartirei dall'inizio, forse dalla tua prima medaglia a 14 anni, bronzo in Polonia nel 2012. Sono passati dieci anni. Hai avuto tempo, hai avuto voglia di fare una sorta di come dire un rewind, visto che ha citato
Vasco Rossi
, Giorgio nel testo di apertura, di questi dieci anni di boxe ad altissimi livelli?
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Irma Testa
04:17
Ma sì per quanto è cambiata la boxe, è cambiato il mio percorso in questi dieci anni è rimasto tutto uguale dal punto di vista delle emozioni che provo ogni volta che conquista una medaglia, ma anche quando non la conquisto, quando non riesco a vincere ed arrivare su un podio. E' cambiato il pugilato femminile. In questi dieci anni. sono cambiati i numeri sono cambiate le ragazze eh iscritte al pugilato e ed è un lavoro che è stato faticoso ma che dà tanta soddisfazione perché era quello che mancava. Mancavano i numeri. Ad oggi i numeri ci sono e anche se in piccolo è grazie a me ma è grazie a tutto il movimento e anche alla mentalità che sta cambiando di una società nei riguardi di uno sport che era definito maschile fino a pochi anni fa.
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Giorgio Terruzzi
05:13
E poi a me pare che sei cambiata tu. Io faccio sempre testo con quel bel documentario che è stato fatto sulla tua vita, ma e poi su interviste, altri momenti che ho visto negli anni. E' come aver avuto la sensazione di una donna, di una ragazzina che diventa una donna, cioè che impara in qualche modo, che ha imparato a gestire un'inquietudine che nei primi anni forse era più marcata e quindi che ha dato una stabilità e una convinzione non a caso abbinata a dei risultati cercati. Insomma, mi sembra che ci sia stato anche un percorso intimo individuale, tuo molto rilevante, no?
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Irma Testa
06:05
Diciamo che sono stata molto fortunata perché sono cresciuta e sto crescendo ancora nello sport, nell'ambiente sportivo che è uno degli ambienti più belli al mondo, perché è un mondo pulito, fatto di regole, di disciplina e di sogni. É veramente possibile raggiungere i sogni, ovviamente con il duro lavoro.
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06:28
Questo duro lavoro prevede non solo tanto allenamento dal punto di vista fisico, ma anche mentale e quindi inconsapevolmente ogni volta, ogni gara, ogni competizione che preparavo cresceva anche la Irma donna. Mi ritrovo ad oggi ad essere una donna migliore grazie allo sport, perché tutta la mia vita si sta concentrando sullo sport.
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Carlo Pastore
06:58
Facciamo quello che facciamo sempre con Il Trequartista, Giorgio, a un certo punto elenchiamo, diciamo così, quelli che sono i meriti sportivi perché attraverso i meriti sportivi poi riusciamo a parlare d'altro, ecco Irma. Ti volevamo un attimo introdurre questo nostro modo di raccontare i trequartisti, il trequartista.
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07:16
Ammetto che non è facile con la trequartista dall'altra parte, quindi sentiti libera di correggerci ogni volta che faremo un'affermazione che tu non ritieni adatta a quello che sei o che ti senti di essere.
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07:27
2013 argento agli Europei di
Ungheria
e ora al Mondiale in
Bulgaria
nella categoria juniores a 52 chilogrammi. 2014 argento mondiale nella categoria Youth oro agli Europei nella categoria 54 chilogrammi, argento alle
Olimpiadi
giovanili. 2015, invece ora i Mondiali, sei campionati europei. In entrambe queste competizioni sei eletta miglior pugile del torneo e ti laurei campionessa europea nella categoria 57 chilogrammi nel 2019.
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07:55
E poi insomma, quello che ti ha comunque reso un fatto nel nei lì libri di storia, ovvero sei la prima pugile a disputare un'olimpiade in occasione dei Giochi di
Rio de Janeiro
nel 2016. E poi se la prima a conquistare una medaglia olimpica ai Giochi di
Tokyo
nel 2021. Qui parliamo di una ragazza che racconta, ci dice sono cambiate le ragazze, ci parla di disciplina e sogni. Questi sogni però li mette anche a terra.
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Giorgio Terruzzi
08:21
Mi pare evidente dal curriculum sportivo. In più io ho una parola che circola sempre quando penso a
Irma Testa
che è responsabilità. In qualche modo, e adesso mi dirà lei se dico una stupidaggine, però è come è come aver avuto l'immagine di una ragazza che aveva addosso una responsabilità persino sul non soltanto su se stessa, ma sulla famiglia, su, su tutto un mondo circostante, il cui peso si è in qualche modo affievolito a suon di vittorie. Cioè è come se nel tempo, ogni traguardo avesse dato serenità da una parte e incrementato una gioia puramente sportiva, riducendo i pesi che attorno alla sua vita stanno. Questa è un'immagine che ho io ma magari sbaglio?
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Irma Testa
09:23
No, non è così. Effettivamente per molti anni ho sentito questa responsabilità che mi portavo addosso, che mi mettevano addosso. Però è stata una responsabilità bella, in un certo senso, perché era la responsabilità di essere la donna del pugilato che grazie ai suoi risultati, grazie ai suoi traguardi poteva dar lustro al pugilato femminile.
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09:52
Si, io penso a tutte le donne che vent'anni fa si sono battute affinché il pugilato femminile potesse diventare realtà, perché non era legale e a loro non è stato dato nessun merito ed è grazie a loro se oggi è faccio questo, ed è grazie a loro che oggi siamo quasi alla pari degli uomini. Io ho avuto la fortuna di essere la donna che ha avuto un po' di visibilità e quindi grazie a quella visibilità il pugilato femminile ha avuto uno spazio
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Carlo Pastore
10:28
E poi diciamolo, sei anche illuminata da questo suono di uccellini che ti accompagna ogni volta che tu parli. In questo momento sarebbe bello sentirti collocata in qualche parte del mondo se possiamo chiedere un po' dove sei. Sotto un albero sicuramente, immagino. Sono comunque vicino, vicino alla natura.
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Irma Testa
10:45
Esatto. Io sono ad
Assisi
e sono fuori la palestra perché in palestra si stanno allenando.
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Carlo Pastore
10:52
Quindi si è presa un attimo. Stiamo rovinando il tuo allenamento. Ti sei presa una pausa. Appunto in Butterfly si vede quanto, è che il documentario che ti è stato dedicato, si vede quanto lavoro c'è dietro una vittoria, quel momento in cui appunto sei pronta per andare ai giochi di
Rio
e il tuo allenatore ti dice adesso è il momento di mettere a terra, di portare a casa questi quattro anni di duro lavoro in cui hai sacrificato le amicizie e tutto quanto. Sono passati ormai un po' di anni da quel momento lì. Credo che tu sia poi anche cresciuta e ti sei anche portata a casa alla fine quella maledetta, benedetta medaglia e quindi quel peso, un po' oggi è più leggero da portare.
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11:37
Nel frattempo hai anche detto certe cose, certe cose che sono sono rimaste a terra in maniera importante anche per la società italiana. Si può permettersi di dire certe cose soltanto perché si vince? Questa è la domanda che ti faccio. Faccio l'esempio del coming out, tu l'hai fatto soltanto perché insomma avevi finalmente ottenuto quella medaglia che tanto sognavi?
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Irma Testa
12:00
Assolutamente sì, è brutto da dire, ma è così. Con una vittoria importante è più facile dire certe cose, perché vincere dimostra che ti sei meritata quel posto, quello spazio e nessuno può toccare i tuoi traguardi sportivi, i tuoi successi. E io l'ho fatto dopo una medaglia importante, perché avevo sempre paura che qualcuno potesse additare l'Irma atleta e quello che mi piace.
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12:35
Ho lavorato tanto e ho veramente sacrificato tutta la mia adolescenza per costruire una un'atleta matura, un atleta che potesse essere in grado di poter arrivare un giorno a dire quello che pensa. Oggi quel giorno è arrivato, è arrivato dopo quella medaglia olimpica.
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Giorgio Terruzzi
12:56
Ma io poi ho una ho una sorta di fascinazione rispetto al tuo allenatore, alla Vesuviana, perché è come se fosse veramente, come qualche volta succede nello sport, un padre allenatore. Sono quelle figure che in qualche modo hanno una comprensione così completa e profonda di un atleta da trasformare ogni insegnamento veramente in un ascolto totale, in una fiducia totale.
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13:36
Credo che anche questo elemento sia stato importante anche per darti quel coraggio lì, perché noi stiamo parlando di uno sport... A me non fa specie il fatto che tu abbia parlato della tua vita personale perché stiamo parlando di un mondo dove il coraggio è un elemento proprio è il sale, il sale quotidiano. Non so se sei d'accordo.
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Irma Testa
14:03
Intanto io ho avuto due padri, quindi non una e questa è una grande fortuna perché ha quattordici anni. Sono andata via da da casa e sono venuta qui ad
Assisi
, dove vivo tuttora, anche l'altro allenatore della Nazionale è stato molto importante e tutti e due insieme hanno fatto un lavoro eccezionale dal punto di vista paterno. C'erano nei momenti brutti, nei momenti bui, non erano interessati soltanto ai miei risultati, ai miei successi, come a volte succede quando si è allenatori si tende a puntare solo al traguardo e me li sono ritrovati sempre, anche in tante sconfitte, non parlo solo sportive, anche nella vita, nei miei momenti bui, nelle mie incertezze.
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14:49
Sono stati i primi a cui ho detto che mi piacevano le donne, ho sempre trovato una grande comprensione. Poi nel caso del maestro Lucio, la persona ha 87 anni, è super aperta, sempre pronta ad ascoltare o a dare conforto in qualsiasi cosa.
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15:13
Quando hai delle persone che ti accompagnano nella vita come loro mi accompagnano sul ring, penso sia una cosa bellissima perché ti dà la tranquillità per poter essere serena a 360 gradi.
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Carlo Pastore
15:27
Come sta il maestro Lucio Zurlo visto che l'abbiamo citato, lo senti ogni tanto?
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Irma Testa
15:33
Ma assolutamente sì l'ho sempre lo vedo quando vado a casa mi alleno con con lui e anche se ormai ha 87 anni e va poco in palestra. Ma quando sono in palestra vuole esserci. Vuole essere lui ad allenarmi come è giusto che sia. Ho anch'io bisogno di quei momenti insieme a lui.
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Carlo Pastore
15:54
Certo. Senti hai citato
Assisi
sentiamo ancora gli uccellini di
Assisi
. Io volevo chiederti un po' come come vivere da adolescente adesso anche da giovane adulta, la vita che forse qualcuno ha definito monastica da pugilato
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Giorgio Terruzzi
16:07
Ad
Assisi
è impossibile non fare una vita monastica.
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Carlo Pastore
16:11
Esatto, proprio per definizione, per status della città. Come è la tua vita? Raccontaci un attimo la vita della trequartista giorno dopo giorno.
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Irma Testa
16:23
Io qui sto benissimo, ho trovato la mia dimensione. È una città che comunque dà molta tranquillità perché non c'è molto per divertirsi o per svagarsi. E quindi per un atleta in una preparazione importante... noi siamo sempre in preparazione per quattro anni, perché poi l'obiettivo è sempre alle
Olimpiadi
, questa è una città che da tanto a un atleta, la serenità che serve.
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16:49
La mia giornata si svolge in palestra. Io mi alleno due volte al giorno e anche quando non mi alleno comunque in palestra è sto con altri atleti. Magari vedo gli allenamenti dei maschi, è siamo lì per studiare e studiamo un po' di pugilato, un po' di tecnica, quello che non facciamo mentre ci alleniamo la parte teorica. E quindi io vivo in palestra.
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Carlo Pastore
17:13
Praticamente certo è visto che li vedi spesso chi è il prossimo pugile o la pugile trequartista? Così dacci un un'informazione. Secondo te chi è che fra quelli che vedi quello che è più forte?
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Irma Testa
17:25
Beh c'è
Abbes Aziz Mouhiidine
, che sarà un nome molto importante per Parigi e noi non lo non le diciamo queste cose perché siamo scaramantici che però è il nuovo volto del pugilato maschile attualmente.
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Giorgio Terruzzi
17:41
Volevo sapere, secondo me un buon esempio non ha bisogno di dire di essere un buon esempio. Lo è o non lo è. Volevo sapere se ti sei resa conto sei successo, che attorno al tuo percorso sia accaduto qualcosa in casa di altri, nella testa di altre ragazze che in qualche modo, grazie a te, magari senza conoscerti direttamente, hanno scelto una strada simile alla tua.
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Irma Testa
18:13
Beh, sì, è successo. Racconto un piccolo episodio. Quest'anno sono venute ad
Assisi
, al centro della Nazionale le schoolgirl, che le abbiamo da pochi anni. Le ha inserite la federazione. Sono le ragazzine dai 12 ai 14 anni e iniziano a fare europei e mondiali. La maggior parte di loro e venivano da me dopo avermi chiesto delle foto e mi raccontavano che hanno iniziato il pugilato perché hanno visto il mio film o hanno letto il libro o perché mi hanno visto in televisione e questa è una cosa bellissima, perché magari quelle ragazzine o la loro famiglia prima non sapevano nemmeno che ci fosse una squadra di pugili donne che andava in giro per il mondo a combattere per mondiali per europei. E questa è stata una cosa bellissima.
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Giorgio Terruzzi
19:07
Ma Irma io volevo sapere questo attorno al mondo del pugilato da sempre c'è un contesto persino retoricamente ripetuto di fatica o emarginazione. E' ancora così? Cioè è la fame, il duro, la difficoltà del vivere che porta al pugilato?
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Irma Testa
19:33
Ma in realtà non posso negare che ci sono sport per ricchi e sport per poveri. Il pugilato è uno sport per poveri, ci sono anche tante persone, non ricche, ma persone che stanno bene, che comunque si avvicinano al pugilato. Ma il pugilato per entrare in una palestra ti serve poco. La maggior parte dei maestri non fanno pagare la quota mensile ai pugili che combattono.
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20:01
E questo quasi in tutta
Italia
. I guantoni li regalano i maestri. Ti serve veramente poco per poter iniziare il pugilato. E poi le palestre di pugilato, se ci facciamo caso, almeno in
Campania,
sono collocate in zone molto è complicate molto difficili e allora lì si tende a portare i ragazzi dalla strada nella palestra. È una via di fuga.
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20:28
É questo il lavoro che fanno i maestri. Lo ha fatto il mio maestro, lo ha fatto il maestro Brillantino e tutti i maestri di
Marcianise
, la terra dei pugili. E quindi è normale che quei ragazzini hanno tanta fame, hanno voglia di emergere, voglia di farcela e soprattutto quando si rendono conto che grazie al pugilato possono cambiare in meglio la loro vita.
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Giorgio Terruzzi
20:53
Ma, vado avanti su questa cosa, perché a me interessa moltissimo a proposito di umanità. Ma la rabbia in qualche modo è un ingrediente indispensabile per fare la boxe?
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Irma Testa
21:07
Beh, diciamo che la rabbia ti aiuta a dare quel 10% in più che ti manca quando stai soffrendo al sacco in un allenamento. Io ricordo i primi anni che era la rabbia che mi faceva andare avanti negli allenamenti duri ed era la rabbia che mi permetteva di avere davanti a me l'obiettivo fisso.
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21:27
Io ricordo che quando mi allenavo mettevo le facce degli avversari sul sacco o il nome del campionato, il logo del mondiale, perché io volevo arrivarci, volevo farcela perché ero arrabbiata. Io non so da dove nasce la rabbia che abbiamo dentro, ma sicuramente aiuta.
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Carlo Pastore
21:49
La rabbia è un'energia, la rabbia è un motore. E' uno dei miei pezzi preferiti dei Pil, una band inglese. Ma questo c'entra poco. Volevo chiederti a proposito di visualizzazione è qualcosa che mi ronza in testa da un po' di minuti mentre stai parlando mi sto chiedendo ma come si fa a tenere dritta la barra della concentrazione per quattro anni? Ecco adesso hai detto che grazie alla rabbia che sei riuscita a fissare l'obiettivo no, visualizzando il target sul sacco come si fa a visualizzarlo per quattro anni? Quattro anni sono tanti. Difficile mantenere la concentrazione così alta a prepararsi per così tanto tempo. Che tecniche usi? Che cosa vai a cercare dentro per trovare la forza per arrivarci in forma?
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Irma Testa
22:38
Ma in realtà sì sono quattro anni che ci dividono dalle
Olimpiadi
, ma ogni anno abbiamo dei campionati europei o mondiali e secondo me sono questi obiettivi che ci permettono di stare concentrati per quattro anni, perché ogni anno abbiamo un obiettivo diverso e quindi noi vogliamo raggiungere quell'obiettivo l'anno dopo uguale l'anno dopo uguale e tenendoti in allenamento per tre anni di seguito rimani concentrata. Ovviamente abbiamo anche noi dei momenti di scarico.
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23:11
È impossibile per quattro anni non andare in vacanza o non stare un po' con la famiglia e quindi ci aggrappiamo anche all'idea che staccheremo all'idea che poi è magari tra due mesi e andiamo a vedere la famiglia. Stiamo con loro. E' anche il nostro lavoro questo.
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Carlo Pastore
23:32
Certo.
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Giorgio Terruzzi
23:33
Ma volevo sapere se esiste un un sogno parallelo è se a fianco della dominante dedizione alla tua carriera, alla carriera di atleta c'è come dire un, non dico un hobby o ma come dire un sì, un desiderio altrettanto forte che non riguarda il pugilato, semplicemente il ring. Se hai un come dire, un fronte che ti dà o comunque una rincorsa, un piacere, un sogno.
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Irma Testa
24:14
Beh, diciamo che i sogni si raggiungono una alla volta e quindi il mio sogno più grande adesso è vincere le
Olimpiadi
. Ovviamente un desiderio forte, ecco un desiderio è avere una famiglia e farmi una famiglia tutta mia e quindi quell'idea la cosa che secondo me, non appena smetterò mi farà trovare la forza di costruire una vita al di fuori del pugilato.
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24:45
Perché poi lasciare lo sport è sempre molto difficile, secondo me, perché vivi tanti anni in una palestra, in giro per il mondo, in grandi eventi deve essere difficile poi lasciare. Ma quello secondo me sarà la cosa che mi farà avere spero una vita felice.
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Giorgio Terruzzi
25:05
Insomma, vuol dire che mi stai dicendo che se il tuo piano B diciamo post finita la carriera non non prevede di restare nel mondo del pugilato ma preferiresti fare altro?
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Irma Testa
25:22
Ma assolutamente, assolutamente. Io voglio restare nel pugilato e fare qualcosa per il pugilato femminile. Non il pugilato in generale io voglio fare qualcosa per le donne nel pugilato. Però ora non posso farlo perché sono un atleta, ma il mio desiderio è avere dei figli, quindi sarà il mio obiettivo. Non dimentichiamoci che io sono una poliziotta e quindi comunque il mio lavoro sarà fare la poliziotta. Se posso fare qualcosa per il pugilato femminile con domani, ne sarei molto felice.
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Carlo Pastore
25:57
È molto bello sentirti parlare. Sei veramente una persona piacevole anche da ascoltare così radiofonicamente. Possiamo dirlo. La tua voce suona bene come gli uccellini. Mentre ti ascoltavo mi veniva in mente che tu sei una una ragazza che espone le tue fragilità in maniera enorme e in maniera molto manifesta, ma che in realtà si prende anche la gioia della responsabilità in maniera altrettanto serena.
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26:31
Io sento spesso ragazzi della tua età o ragazze e ragazzi della tua età
Generazione Z
che si lamentano, diciamo così, dello stato di stress a cui sono sottoposti, della grande quantità di pressione che si sentono addosso a partire dalla scuola fino poi alla competitività nella società. E tu invece hai detto no, a me piace essere, mi piace essere stata la ragazza che ha cambiato la storia della boxe italiana.
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26:56
Mi piace prendermi la responsabilità di dover trascinare non solo una parte di uno sport, ma uno sport e un genere nello sport avanti e di esserne in qualche maniera la testimonial. Questa roba qua lo so che può sembrare assurdo, ma mi ricorda quelle persone che fanno successo e non si lamentano del successo, se lo godono che è una cosa oggi veramente molto rara, perché io ne leggo tante interviste anche ad atlete e atleti, artisti, giovani e quasi sempre il tema del successo diventa un peso anche qualcosa da come dire discutere con gli altri di cui farsi un attimo croce. Invece no, tu te la godi. Mi sembra di capire quella cosa lì l'hai voluta, l'hai cercata, l'hai ottenuta.
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Irma Testa
27:36
Beh, sì, è semplice perché io penso da dove sono partita da dov'ero dodici anni fa e dove sono arrivata oggi e quindi devo ritenermi fortunata e sono grata a Dio per tutti i sacrifici. Sono grata per tutte le responsabilità. E' stato il prezzo che ho dovuto pagare. Ma è stato un prezzo bassissimo perché è servito non solo a me, ma anche a tante altre ragazze.
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28:07
Non posso lamentarmi perché veramente io sono grata a tutto quello che mi è successo e che mi sta succedendo perché veramente dieci anni fa, dodici anni fa non avrei mai immaginato.
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Carlo Pastore
28:20
Giorgio, mi viene in mente una cosa forse è un po' come ci sono sport per poveri, sport per ricchi anche la salute mentale è un tema, un po' per ricchi talvolta.
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Giorgio Terruzzi
28:29
Ma non è mica detto perché il problema è che tipo di di rapporto con l'esistenza e psicologicamente parlando quindi non è un fatto necessariamente legata alla classe sociale. Ci sono delle persone, anche benestanti che hanno un rapporto sereno con la propria vita, consapevoli delle opportunità che hanno avuto. Ma allo stesso tempo ci sono delle persone molto semplici che invece fanno fatica. Non è mica detto, non penso sia un fatto in questo caso di connessione con la classe sociale.
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29:05
Invece ho una curiosità, perché a me interessa moltissimo la vita mentale intima degli atleti. Volevo chiedere a Irma se fa un lavoro... perché l'emotività spesso per gli atleti è un tema centrale, l'emotività più o meno gestita comporta un rendimento più o meno felice tecnicamente sul ring o sul campo. Volevo sapere se l'emotività per te è stato, è un tema importante e cosa succede, cosa si fa per gestirla appunto sotto incontro, sotto stress, sotto tensione.
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Irma Testa
29:45
In realtà noi abbiamo comunque a disposizione dei mental coach. Io non sono mai andata da un mental coach personalmente, ma l'emotività è un fattore molto importante che può compromettere una gara, un campionato. Io personalmente, come ci lavoro? Con i miei maestri. Ho bisogno delle loro parole, del loro sostegno morale. Oppure chiamo mia madre e mia sorella nei momenti in cui ho paura perché capita di avere paura prima di una gara.
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30:21
Non è la paura dei cazzotti, è la paura del fallimento, la paura di perdere. Io chiamo loro, è con le loro parole, con la loro voce capisco che magari stanno aspettando questo momento da tanto tempo, perché per loro è una gioia, una gioia sapermi sul ring, una gioia è sapermi una vincente e quindi so che serve anche a loro. E' quello è il mio lavoro.
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Carlo Pastore
30:48
Senti, ma se al maestro Lucio Zurlo lo chiami dici Ciao Maestro, oggi sei il mio mental coach. Lui cosa ti risponde? Sono un po' curioso di sapere che rapporto ha con le terminologie inglesi il maestro Zurlo.
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Irma Testa
31:04
Ma in realtà non credo capirebbe. Lo chiamo e gli dico che ho bisogno del vostro aiuto, questo sì. Una cosa che mi dice sempre divertiti, ma ricordati quello che facevi quando eri una bambina fai lo stesso. Non pensare che il tuo lavoro non pensare che tanta gente ti guarda che tanta gente vuole la tua vittoria. Vai lì e divertiti. Io con queste parole ricordo il divertimento che provavo le prime volte che salivo sul ring. Era un divertimento diverso.
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Giorgio Terruzzi
31:38
Irma volevo sapere se ci sono stati dei momenti, delle vittorie e delle sconfitte, dei momenti di paura, dei pugni, non lo so, dei piccoli avvenimenti che nella tua testa hanno segnato un capitolo di svolta, di crescita, in qualche modo.
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31:55
Se puoi raccontare, se ci sono proprio dei... è come ricordare delle frasi di un padre, di una madre. Io io ce l'ho un piccolo, un piccolo vocabolario, un piccolo dizionario di frasi memorabili. Volevo sapere se ci sono stati o se hai un piccolo archivio di momenti chiave.
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Irma Testa
32:13
Ci sono, hai voglia se ci sono. Il più importante è sicuramente la sconfitta alle
Olimpiadi
di
Rio
. Lì ero una ragazzina di diciotto anni che affrontava per la prima volta una competizione super importante e combatto con la campionessa olimpica, la pugile che ha vinto le
Olimpiadi
quell'anno. Io l'avevo battuta due mesi prima.
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32:41
In quegli anni erano gli anni in cui io mi basavo molto sul talento. Ero talentuosa, sapevo di avere talento dalla mia parte e pensavo bastasse quello, quindi l'avevo già battuta e sono andata molto tranquilla, prendendo sottogamba l'incontro che stavo per affrontare.
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33:00
Ho perso, perso brutalmente perché mi sono ritrovata una donna agguerrita che mi ha fatto capire che ero soltanto una ragazzina che aveva avuto fortuna una volta e mi ha picchiato. Mi ha picchiato di brutto.
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33:16
Allora lì ho capito che dovevo cambiare qualcosa, che il talento non bastava, che dovevo allenarmi duramente e che se volevo continuare ad essere un atleta di alti livelli dovevo allenarmi anch'io e così è stato dimenticato il talento e mi sono concentrata soltanto sul duro lavoro e quello è stato un capitolo importante che ho chiuso. Ho detto da oggi devi essere per una donna per forza.
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Carlo Pastore
33:46
Ma lei poi lei più incrociata la campionessa francese?
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Irma Testa
33:49
No, in realtà lei è passata professionista e quindi ha smesso, vinto le
Olimpiadi
, ha iniziato un nuovo percorso nel professionismo, quindi non l'ho più incontrata.
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Carlo Pastore
33:58
Ma spiegaci un attimo per chi non ha esattamente chiaro la differenza che c'è tra dilettanti e professionisti, dilettanti e professioniste, insomma, nella boxe i
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Irma Testa
34:08
Il professionismo è punta al titolo mondiale. Il titolo mondiale dei professionisti che si svolge su dieci riprese é da due minuti. Invece il dilettante fa soltanto tre riprese e fa più incontri in un campionato del mondo. Per esempio io agli ultimi mondiali ho fatto sei incontri per arrivare in finale e il dilettante punta alle
Olimpiadi
.
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34:34
Il professionismo. No. Punta al titolo mondiale. E' un passaggio che farei con un contratto importante con delle condizioni importanti. In
Italia
purtroppo la maggior parte dei professionisti non possono vivere di pugilato e non possono allenarsi nel mio caso due volte al giorno perché hanno il loro lavoro di giorno e magari la sera tardi si allenano. E io so che per vincere a certi livelli e per preparare bene dei campionati, devi allenarti tutto il giorno e quindi devi avere delle condizioni importanti dietro, come nel caso del dilettantismo. Noi il nostro unico pensiero allenarci.
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Carlo Pastore
35:19
Certo, senti questa componente molto razionale del tuo pensiero, anche strategica, però fa da controcanto ad una scena molto, come dire, che mi interessa molto a che fare più con lato irrazionale se vuoi o forse spirituale. Non lo so. Insomma, ti ho visto farti fare i tarocchi.
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35:38
Questa parte della dimensione della tua ricerca sciamanica. C'è ancora come abbiamo visto in qualche scena è oppure non c'è più nel senso non hai più dovuto chiedere a qualcuno di farti leggere il destino, perché il destino te lo sei impresa in mano e ha iniziato a lavorarlo personalmente?
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Irma Testa
35:55
In realtà sono anni che non vado da a una persona a farmi leggere il destino nelle carte. Però io sono napoletana
Napoli
crediamo molto in queste cose, nelle carte, ci facciamo togliere le paure, i malocchi e quindi sono cresciuta comunque in una casa con mia nonna, con mia madre che a queste cose credono.
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36:23
Però ho smesso e ho iniziato a lavorare io sul mio destino. Se voglio una cosa devo lavorare per ottenerla. Non posso sperare che piova dal cielo.
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Giorgio Terruzzi
36:36
Ma tu hai mai avuto un modello, un mito intimo, un ispiratore? Non necessariamente nello sport, ma insomma, non so se sei credente o insomma qualche totem sacro, qualche riferimento sacro, intendendo anche pagano ma insomma per te sacro, per te.
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Irma Testa
37:01
No, forse no, non così nel profondo. Ovviamente, a delle persone a cui mi sono ispirata è che ho letto la storia che ho sentito le loro interviste ad esempio
Federica Pellegrini
, che per me è un esempio di donna che ha fatto di uno sport, lo sport della Pellegrini quindi è stato l'esempio del nuoto e lo è tuttora.
Frida Kahlo
. La sua storia è sconvolgente, quindi il modo in cui ha affrontato la vita e come ha superato i dolori e i suoi problemi. Ci sono storie che mi toccano e quando le leggo le ascolto, dico cavolo se ce l'ha fatta lei io non posso né lamentarmi, né essere pessimista. Però nel profondo non ho mai avuto una persona a cui mi sono ispirata profondamente.
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38:09
Xiaomi
12 series, domina la scena.
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Carlo Pastore
38:17
Senti, vorrei che ci raccontassi il momento invece che può ispirare magari tante altre piccole pugili o pugilesse come si fa qui rientriamo nel classico dibattito di questi tempi pugili o pugilesse facciamocelo dire dalla numero uno in Italia.
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Irma Testa
38:30
Ma in realtà forse molti non sono d'accordo, ma a me piace essere chiamata pugile. Pugilessa forse suona male.
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Giorgio Terruzzi
38:41
Sono d'accordo è più bello pugile.
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Carlo Pastore
38:44
Sentiamo raccontata proprio dalla nostra pugile il momento in cui
Irma Testa
ha dominato la scena. Ti chiederei di raccontarci il 28 di luglio 2021 a
Tokyo
. Che cosa è successo? Che cosa hai sentito dentro dal tuo punto di vista, quindi come se fosse un tic toc no, un POV di
Irma Testa
che ci racconta quel momento lì, il momento della sicurezza della medaglia.
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Irma Testa
39:19
Il 28 luglio non potevo fallire perché già nell'Olimpiade del 2016 ho provato brutte sensazioni in quella sconfitta e non volevo ritrovarle, volevo dare un significato a tutti i miei sacrifici e quindi quel giorno ho detto no, oggi non fallisci, sali sul ring, la picchi anche malamente. Non avevo lasciato aperto la porta della sconfitta e non l'avevo mai presa in considerazione, perché volevo quella medaglia a tutti i costi. E così è stato. Sono salita determinata, concentrata e ho fatto di tutto affinché non potessi sbagliare nulla. Cosa che non è stata in semifinale perché poi in semifinale avevo già una medaglia in tasca e sono salito e mi sono divertita allo stesso modo. Ma forse avrei dovuto avere la stessa cattiveria dei quarti di finale.
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Giorgio Terruzzi
40:26
Volevo sapere se pensando a Parigi ti preoccupa di più magari qualche giovane, come dire, emergente, di chissà quale nazione non lo so o ti rassicura di più il fatto che tu ormai hai una consapevolezza, credo e una tecnica acquisita, insomma un bagaglio di esperienza più rilevante.
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Irma Testa
40:48
Ma in realtà avere tanta esperienza è molto importante perché riesci a vedere tante cose che magari una ragazzina, una giovane che entra nel mondo delle grandi per le prime volte non ha, non ha una visione completa di quello che succede nel ring. Però è anche vero che ora tutti mi conoscono. Tanti maestri sanno come combatto e quindi portano le loro atlete già preparati ad affrontarlo. Studiano e questo lo so per certo che studiano i miei incontri e cercano di capire quali sono i miei punti deboli. Forse questo mi spaventa però il mio caso io devo lavorare per far sì che quei punti deboli devono sparire, devono sparire.
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Carlo Pastore
41:38
Senti, a proposito di sparire ci sono cose che non possono sparire dalla pelle, anzi la pelle, forse a livello di esperienza, quella che mostrando le ferite mostra anche quanto è dura. Hai dei tatuaggi incredibili ne hai fatti... ci racconti quello che ti piace di più è quello che vorresti fare.
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Irma Testa
41:54
Sicuramente mi piace di più quello di Rio. Ho tatuato il logo di Rio sulla caviglia e lo guardo sempre perché è stato uno dei momenti più importanti della mia vita. Per ora non ho in mente nessun tatuaggio.
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Carlo Pastore
42:10
Vedi? Sei cresciuta. Sei una donna...
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Irma Testa
42:14
No, non disprezzo i tatuaggi, ma per ora non ho in mente nessuno, nessuno ancora.
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Carlo Pastore
42:21
Io a questo punto ti ringrazio. In bocca al lupo per Parigi e per quello che c'è in mezzo per tutto il percorso che stai facendo. È stato molto bello parlarti e conoscerti.
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Giorgio Terruzzi
42:32
Grazie cara. È stato un privilegio e un piacere veramente complimenti per come sei. Grazie.
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Irma Testa
42:39
Grazie a voi è stata una bella chiacchierata.
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Carlo Pastore
42:45
Questo episodio de Il Trequartista è stato realizzato in collaborazione con
Xiaomi
.
Xiaomi
presenta la nuova
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12 Series, la nuova serie di smartphone flagship
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12 Series e Il Trequartista insieme per dominare la scena.
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43:18
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. Il Trequartista è un progetto 7:31 LAB da un'idea di Alessio Albano.
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