Sunday, Mar 31, 2019 • 23min

Ayrton Senna - L'ombra e la luce

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Il primo protagonista della nostra serie è Ayrton Senna. A 25 anni dalla sua morte, un ritratto toccante e inedito da parte di chi lo ha conosciuto personalmente e ne ha scritto a più riprese. Scopriremo perché Ayrton può essere a ragione considerato un Trequartista. Buon ascolto!
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Talking about
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Speakers
(3)
Giorgio Terruzzi
Carlo Pastore
Ayrton Senna
Transcript
Verified
Carlo Pastore
00:00
Questo episodio de Il Trequartista è prodotto in collaborazione con
Xiaomi
. Quest'anno al fianco de Il Trequartista,
Xiaomi
mette in campo un nuovo top player:
Mi11
, il nuovo flagship smartphone di
Xiaomi
per l'era 5G. Con processore
Qualcomm Snapdragon
888, audio firmato
Harman Kardon
e tripla fotocamera da 108 megapixel,
Mi11
è pronto a portare la Movie Magic nella tua vita per immortalare i tuoi magic moments in modalità cinematografica. Le storie dei trequartisti te le raccontiamo noi, ma con
Mi11
il regista sei tu.
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00:40
Il trequartista è un atleta speciale, dotato di visione e fantasia, difficile da imbrigliare. Attacca muovendosi fra le linee, sta in una posizione fluida, liquida un po' come la società moderna. Il trequartista non è un'esclusiva del calcio, ma una forma dell'anima. Trequartista per noi è
Ayrton Senna
. Io sono
Carlo Pastore
e lui è
Giorgio Terruzzi.
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Giorgio Terruzzi
01:01
È il giorno del Gran Premio del
Giappone
, penultima prova in calendario Campionato mondiale Formula 1, 21 ottobre 1990. A Suzuka è una bella giornata di sole. Il luna park attorno al circuito è stracolmo di tifosi. Tifosi di
Ayrton Senna
soprattutto, che parte dalla pole position con la
McLaren
motorizzata
Honda
. Al suo fianco si schiera Alain
Prost
, il rivale di sempre.
Prost
guida una
Ferrari
. Deve vincere e fare punti, altrimenti
Ayrton
diventerà in
Giappone
campione del mondo per la seconda volta. Una gara carica di adrenalina e di memorie scomode. Un anno fa
Prost
e
Senna
, si agganciarono da compagni di squadra in una situazione esattamente opposta a quella di oggi:
Senna
squalificato,
Prost
campione. Per
Ayrton
fu un complotto mai digerito. Il semaforo è verde.
Prost
scatta bene. Scatta meglio di
Senna
. Il rosso della Ferrari è una macchia che taglia verso la prima curva, una curva a destra veloce e sempre insidiosa.
Senna
è all'interno, è indietro di mezza lunghezza. Non molla, tiene la corda.
Prost
chiude per prendere il cordolo. E' un attimo ed è una collisione inevitabile. Entrambe le macchine escono di pista in una nuvola di polvere l'incidente clamoroso, persino previsto, data la misura della ruggine che lega e divide questi due campioni.
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02:23
Senna
ottiene il titolo mondiale. Ma non è finita. Lo si capisce osservando i volti dei piloti che rientrano a piedi verso i box. Lo si respira ovunque. Suzuka è coperta da una cappa di tensione.
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Carlo Pastore
02:47
Ciao Giorgio.
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Giorgio Terruzzi
02:55
Buongiorno.
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Carlo Pastore
02:56
Io ripartirei da quella camminata di Suzuka, una camminata in cui
Prost
e
Senna
,
Senna
e
Prost
non si guardano mai.
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Giorgio Terruzzi
03:03
Non si guardano mai perché ognuno è alle prese con il nodo con quanto è successo. Intanto c'era una scarica di adrenalina perché fu un incidente ad alta velocità e gli incidenti anche per questi qua, sono uno spavento.
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Carlo Pastore
03:18
Quanti chilometri orari?
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Giorgio Terruzzi
03:20
Ma insomma 180-190 all'ora, credo poi
Senna
aveva a che fare con il senso di colpa perché fu un incidente volontario. Quindi anche uno così che aveva a che fare con Dio e la propria anima con frequenza la responsabilità dell'atto stava nella sua testa. in quel momento lì.
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Ayrton Senna
03:45
You fight, you break your balls to be on pole, and then they put on the wrong side of the circuit..
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Carlo Pastore
03:50
Diciamo che in questo incidente che poi porta
Senna
a vincere il titolo mondiale, c'è un po', la sintesi del pilota, dell'uomo, ma anche della competizione enorme che c'era fra i due, no? In qualche maniera
Prost
per
Senna
era il nemico perfetto e ogni grande, diciamo così, trequartista, ogni grande atleta, soprattutto in sport individuali come la Formula 1 ha bisogno di un suo specchio che riflette qualcos'altro.
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Giorgio Terruzzi
04:18
Una vera scena madre, perché dentro la rivalità c'è sempre qualcosa di molto rilevante cioè c'è qualcosa che appartiene all'altro e che tu vorresti avere in esclusiva. Quindi c'è qualcosa di te che si riflette nell'altro e questo determina un astio, una competizione particolare. Poi c'è l'antefatto, c'è l'incidente che era accaduto l'anno prima sempre tra i due, che aveva dato un titolo a
Prost
che
Senna
ha sempre vissuto come un atto scorretto, a torto, devo dire, come un atto scorretto, poi c'è la velocità e il rumore, cioè il rischio che sono gli ingredienti della corsa, del mito delle corse e poi c'è, in tutta la sua complicanza, l'oro e il carbone di
Senna
, il furore e la grandezza di
Senna
, il suo rapporto con Dio che gli permetteva di chiudere i conti, ma con qualche contraddizione. Quindi, insomma, c'è un'umanità, molto svelata dentro una competizione di altissimo livello. Cioè c'è tutto.
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Carlo Pastore
05:35
Suzuka 89, Suzuka 90, i due, diciamo così, fatti sulla bocca di tutti e la cronaca sportiva. Due eventi del motorismo. Però ci sono anche è come dire dei fatti precedenti a queste due date, come per esempio la prima volta in cui i due animali si annusano, quella volta in cui
Prost
portò, verso il
Nurburgring
,
Senna
in macchina e non aveva capito che quel pilota giovane in realtà era un pilota affamato.
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Giorgio Terruzzi
06:02
Questo succede sempre quando un fuoriclasse incontra uno che gli somiglia e che trova, rileva nell'altro qualcosa che è convinto di appartenere in esclusiva. Questo succede nella vita di tutti i giorni. Sarà successo anche a te nel lavoro, no?
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Carlo Pastore
06:22
Certamente sì.
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Giorgio Terruzzi
06:23
Poi scatta quella ferocia lì da bestie no, perché persino
Senna
che aveva una bella anima bianca, quell'anima lì diventava nera nel momento in cui doveva cominciare a correre... è successo con
Schumacher
allo stesso modo, quando arrivò Schumacher
Senna
immediatamente capì che era lui l'uomo nuovo, il pericolo e quindi mirò, gli fece un mazzo... ogni volta che poteva trovare uno spunto per criticarlo, arrivava.
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Carlo Pastore
06:52
Prost
per
Senna
che in qualche maniera poi senza diventò per
Schumacher
. Tra l'altro però in quell'occasione,
Senna
buttò fuori di pista
Prost
, cioè questa cosa di buttarsi fuori fra di loro...
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Giorgio Terruzzi
07:05
Questo è un picco assoluto. Ma poi
Senna
ci mise un anno per ammettere pubblicamente di averlo fatto apposta, che fu a sua volta un altro modo di manifestare la propria mentalità clamoroso. Perché nessuno, anche quando succede che due macchine si scrociano e entrano in una collisione con un'intenzione nessuno mai dice l'ho fatto apposta,
Senna,
che era iper credente, aveva un sistema tutto suo per per trattare l'etica, cioè lui parlava con il suo Dio e con il suo Dio metteva a posto le cose come gli andava bene a lui un po'. Quindi la sua etica era un misto tra presunzione di ragione e un conto per uno così che era abituato a fare i conti, che era molto onesto con se stesso in partenza però nel momento in cui aveva a che fare con uno come
Prost
, cioè con l'altro, quei conti li faceva un po' tornare
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Ayrton Senna
08:09
Abbiate come meta sempre molta forza, molta determinazione, e fate sempre tutto con molto amore e molta fede in Dio.
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Carlo Pastore
08:17
Praticamente dell'89 era stato la vittima e l'anno successivo, con la benedizione di Dio, aveva restituito il favore, diciamo.
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Giorgio Terruzzi
08:25
Lui si sentiva vittima.
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Carlo Pastore
08:28
La competizione che anche col padre, in un certo senso.
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Giorgio Terruzzi
08:30
Per tutti noi, così no. Quanti quanti ragazzi hai conosciuto uomini in competizione col proprio padre.
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Carlo Pastore
08:39
Ah la mia tara l'ho fatta tutta su Gualtiero.
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Giorgio Terruzzi
08:41
Quindi in questo caso ci sono più elementi, c'è un padre che si pente, un padre che avvia alle corse, un bambino introverso che ho preso in mano un go-kart sboccia, diventa un un angelo di quella roba lì e si pente per quella cosa lì. È un rischio, una complicazione. Primo. C'è un bambino che è cresciuto in un paese, in un luogo circondato dalla povertà, che si sente un privilegiato perché può fare quella scelta lì, questo è stato il problema di
Senna
tutta la vita. Cioè il problema di dover restituire e'.
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Carlo Pastore
09:25
Interessante raccontare questa cosa. Il padre la via Hai carta, diventa un fenomeno di carta. Dopodiché decide di andare in
Inghilterra
.
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Giorgio Terruzzi
09:32
Senna
ha cominciato a vincere
Inghilterra
, si è sposato giovanissimo e il padre ha detto no. Troppa roba. Torna a casa, fai il lavoro. Nell'azienda di famiglia. Lo è tornato, è stato lì un po'. Poi ha mollato la moglie, ha mollato la famiglia, è tornata in
Inghilterra
. A quel punto lui non poteva più sbagliare. Questa questo è un tipico caso, no? Cioè, il padre vuole che tu faccia l'ingegnere e tu fai il giornalista. E allora? Non puoi farlo a cazzo il giornalista. Devi fare il giornalista bene. Viene tuo papà e diventa un problema per la tua vita se non fai il giornalista bene, Gualtiero cosa voleva che facessi te?
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Carlo Pastore
10:12
Gualtiero avrebbe preferito tutt'altro, ma in ottica di come dire, di affermazione del sé, se posso usare questo.
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Giorgio Terruzzi
10:18
Ma questo c'è sempre.
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Carlo Pastore
10:21
Hai visto, pa'?. Sto facendo quello che voglio io adesso che lo faccio bene.
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Giorgio Terruzzi
10:24
Certo, è esattamente questo, però per lui, per lui era fissato in questo senso che non doveva soltanto restituire al proprio padre una qualità rispetto alla propria scelta diversa da quella del padre, lui doveva restituire al mondo, composto da persone meno fortunate di lui, un'alta qualità permanente, una perfezione permanente.
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Ayrton Senna
10:51
I believe if you're doing something like competing, like motor racing you either do well or forget it.
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Giorgio Terruzzi
10:58
Quindi
Senna
nell'approcciare il suo lavoro come un monaco, come uno che aveva una dedizione, aveva questo problema. Infatti è una persona che ha goduto pochissimo rispetto alla vita che uno immaginava facesse i soldi che immaginavi avesse.
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Carlo Pastore
11:15
E' questo che me lo rende incredibilmente affascinante. Cioè in un mondo che io fondamentalmente associo allo champagne, alle donne, alla goduria. Lui è tutt'altro
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Giorgio Terruzzi
11:27
Ma devi fare... allora io non prendo mai la caramellina che mi danno con il caffè, ho preso un caffè lo pago, la caramellina eventualmente se ho fatto il bravo tutta settimana, forse la prendo. Il regalo una volta Natale, cioè lui doveva meritarsi la sua vacanza invernale quando tornava in
Brasile
, doveva meritarsela, ma poi non era in vacanza, non era in giro a broccolare. Lui era in pista perennemente per dare alta qualità, comunicava i controluce, le grandezze e i nodi della propria anima. È questo che ha tenuto
Senna
nella memoria di tanti, in un firmamento
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Carlo Pastore
12:10
È una narrazione che me lo rende estremamente vicino. A proposito di vicinanza e io so il perché è scritto all'interno del tuo libro che è capitato una volta questa situazione, diciamo così incredibile questa sorta di allineamento degli astri che per una serie di che ti ha permesso di condividere un volo verso il
Brasile
proprio seduti a fianco in prima classe, tra l'altro tu eri in seconda classe, c'è scritto nel libro. Poi sei stato diciamo...
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Giorgio Terruzzi
12:36
Overbooking.
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Carlo Pastore
12:37
Fantastico. Grazie overbooking. Hai fatto un viaggio con le quali siete aperti già Vi conoscevate? No, lì hai spiegato perché lo sentivi così vicino. Siccome anch'io in qualche maniera più entro il personaggio così contorto, così pieno di contraddizioni, come dire le cose contorte e piena di contraddizioni forse mi sono molto simili. Che cosa gli hai detto? In che maniera lo sentivi così vicino?
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Giorgio Terruzzi
13:03
Io, in aereo non ho mai dormito un minuto. Nella mia vita ne ho presi 73 mila. Io ero interessato a
Senna
sin dall'inizio, perché il suo modo di stare nel mondo di comunicare, di svelarsi aveva a che fare con qualcosa che riguardava la mia vita. Cioè io sono figlio di una famiglia agiata, però quando andava a scuola, alle elementari regalavo tutto. Cioè andavo con la bici e la regalavo, cappotto lo regalavo, davo via tutto. Poi mi resi conto che era un po' troppo mi sembrava un eccesso di... e mi sono dato una regolata, dice lui mi ha preso un braccio e mi ha detto: "No. Parlami di questa cosa. Perché il problema della mia vita".
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13:42
Abbiamo fatto sto viaggio notturno lungo e parlando delle nostre cose e questo ha determinato una sorta di doppio livello. Io poi lo vedevo in pista, dove lui faceva il pilota, facevo il giornalista, non c'era una commistione. Però sapevamo e ogni tanto cerca un ambito un parcheggio, un retro albergo dove tenere in piedi quella, quella parte qui.
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Carlo Pastore
14:09
Pazzesco, comunque. Un viaggio casuale con
Ayrton Senna
che era probabilmente il soggetto di molti dei tuoi articoli dell'epoca in cui ci si conosce come amici. Oggi promette molto più complicato
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Giorgio Terruzzi
14:22
Il volere che il fatto di trovarsi in un aereo ad un viaggio dura 12 ore di fianco. È una sorta di eccezionalità assoluta.
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Carlo Pastore
14:31
E' come condividere un'alba assieme, casualmente.
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Giorgio Terruzzi
14:33
Ma poi devi considerare una cosa che
Senna
era il capo, che non era una un pilota famoso. Era il capo per quello quando è morto è stato uno shock perché non era previsto, cioè non è previsto che muoia il capo dei Sioux nel mezzo del film, il capo dei Sioux schiva le pallottole, raduna i guerrieri dietro la rupe e riattacca se no finisce il film infatti è finito il film. Cioè
Senna
non era semplicemente uno bravo, era fuori dalla norma, in più aveva questa integrità. Cioè era uno che ti diceva, io ricordo un'intervista in cui ha detto insomma... "Sai che c'è gente che non piange mai, non li capisco questi qua perché le lacrime sono la benzina della vita".
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Ayrton Senna
15:30
Io sono una persona che vivo di emozione, tante emozioni, anche se ci sono delle volte che non dimostra. Correre per me è un modo di vita correre per me, un modo di ridere, un modo di piangere, un modo di esprimere i miei sentimenti.
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Giorgio Terruzzi
15:52
Capisci? Non è che gli ho chiesto parlami delle lacrime. E una che ti sparava lì una roba così, uno che è abituato a "ringrazio il mister", amore, quanti ne hai sentiti nel calcio, negli altri sport che ti dicono così? Una cosa così? Lui ti toccava su un altro punto del tuo corpo, non ti toccava sul divertimento, ti toccava dove c'è un'ombra e ti diceva: "Cosa fai per quello che hai ricevuto cosa sei capace di fare? ".
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Carlo Pastore
16:20
Questa cosa, di dover restituire alla gente, diciamo così. Ciò che lui aveva avuto è stata la sua condanna. Poi in qualche maniera, oggi la sua eredità in qualche maniera mi ricorda altri personaggi completamente diversi rispetto a lui. Però in qualche maniera simile, se vogliamo definirle appunto sotto un cartello, il cartello che metterei quel trequartista, cioè persone in qualche maniera che scompaginano quello che è l'ordine del gioco, così come avevamo conosciuto. Molto amati dal pubblico ma anche molto odiati dal pubblico. Personaggi che di cui il sistema ha bisogno ma che sistema in qualche maniera cerca di arginare. Penso ad
Agassi
,
Cristiano Ronaldo
,
Roberto Baggio
ce ne sono poche ed è per questo che si chiamano trequartisti. In che maniera, come dire collocava all'interno di un sistema di per sé contraddittorio?
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Giorgio Terruzzi
17:06
Senna
aveva un suo rigore, peraltro con Dio di mezzo, e questa era la sua linea che lo portava ad essere contro il potere sportivo, in questo caso contro... gli consentiva di essere così feroce in pista, ma c'è una differenza se ne è morto,
Senna
è morto in pista. Trentaquattro anni, bello. Poi è luminoso e così è rimasto. Quindi chi ha odiato
Senna
, poi dopo fatti ha fatto la pace perché la sua memoria, la sua fine lo consentono.
Maradona
rompe i coglioni ancora adesso e quindi odiato, amato ancora adesso.
Mohammed Alì
ha avuto una lunghissima vita per per pacificare la sua parte conflittuale rispetto all'America che condannò contro la quale creando contro a mamma a manetta.
Baggio
ha Il tempo della del silenzio oggi per tacitare chi l'ha odiato prima... se tu muori in pista a trentaquattro anni con quell'immagine lì che resta... allora li la pace viene fatta in qualche modo la parte odiosa di
Senna
del trequartista
Senna
viene bonificata, è questa la differenza.
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Carlo Pastore
18:27
Nel calcio poi succede questa cosa, no? Quando una squadra non sa bene come come risolvere la partita dalla palla al trequartista e ci pensa lui. Non vorrei parafrasare è una famosa citazione di un famoso film però è vero che da un grande talento spesso derivano grandi responsabilità. In qualche maniera forse
Ayrton Senna
, questa cosa l'aveva somatizzata in una certa maniera. Se no altrimenti non si spiegherebbe questa volontà, anche con la sua estetica ma intensa personale sentita ideologica di voler in certe vittorie rimarcare la sua appartenenza, far sapere alla gente brasiliana, ai brasiliani che lui c'era.
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Giorgio Terruzzi
19:10
Certo, uno che è capo, uno che si sente responsabilizzato intimamente lo fa. Lo fece la prima vittoria che nell'85, coincidente con la morte del primo presidente brasiliano post dittatura. Lo fece quando il Brasile venne eliminato dalla Coppa del Mondo dalla
Francia
, lui correva con il motore Renault, agitando la bandiera. Non riusciva a farlo in
Brasile
, cioè vincendo in
Brasile
perché era la sua città, addirittura è capitato. E quando è capitato è stata una scena tragica, in perfetta sintonia,
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Carlo Pastore
19:47
Racconta.
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Giorgio Terruzzi
19:48
Insomma, cambio bloccato in seconda, crampi e pioggia. Una situazione da me, memoria definitiva. Ha aspettato tanto in
Brasile
quando l'ha fatto l'ha fatto con tutti gli ingredienti per essere ricordato come eroe, faceva fatica a muoversi, faceva fatica alzare la coppa alla fine. Insomma, un delirio di gioia. I brasiliani, quando si divertono, si divertono. Però con dentro l'eroe ferito che ce la fa pur ferito, che è
Ettore
, che vince qui non è
Achille
.
Achille
infatti è quasi invulnerabile
Ettore
muore prima. Ma
Ettore
è quello che è simpatico a tutti, perché ha dentro qualcosa che ci riguarda, ha dentro una sofferenza, l'abbiamo detto, ma anche in quel momento la mostra... io vinco, a differenza vostra, ma piango ma soffro, beh... memorabile.
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21:00
Come dice Lucio Dalla
Senna
emanava una rifrazione delle stelle. La sua vita perfetta, un film indimenticabile in cui il protagonista muore e per questo vive per sempre senza una ruga di troppo, senza un accenno di vecchiaia. Il suo nome pare un marchio indelebile. Motivo? Le ombre della sua anima valgono quanto la luce del talento. Sono gli affanni a rendere luminosa un'impresa. Sono i patimenti a scatenare un affetto profondo. Anche chi l'ha odiato ha finito per adottare
Ayrton
, il suo destino perché un uomo così semplicemente ci assomiglia, ci ricorda come siano come possiamo essere. Fallaci e anche per questo migliori.
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Carlo Pastore
21:44
Era la voce di
Giorgio Terruzzi
che chiudeva questa prima puntata de Il Trequartista dedicata
Ayrton Senna
. Abbiamo deciso di dedicare una serie di podcast al trequartista perché è una figura che rappresenta tutto ciò che non siamo, tutto ciò che vorremmo essere. Allora continuate a seguirci, iscrivetevi al podcast e soprattutto non perdete il prossimo appuntamento con il trequartista per eccellenza nel calcio
Diego Armando Maradona
. Avete sentito la voce di...
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Giorgio Terruzzi
22:12
Giorgio Terruzzi
Share
Carlo Pastore
22:13
E
Carlo Pastore
Share
22:14
Il Trequartista è un progetto di Alessio Albano, Sound Design, Audio Jacklag Studio, Grazie mille e alla prossima.
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22:26
Questo episodio de Il Trequartista è stato prodotto in collaborazione con
Xiaomi
. Quest'anno al fianco de Il Trequartista
Xiaomi
mette in campo un nuovo top player
Mi11
, il nuovo flagship smartphone di per l'era 5G, con processore
Qualcomm Snapdragon
888 audio firmato
Harman Kardon
e tripla fotocamera da 108 megapixel
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è pronto a portare la Movie Magic nella tua vita per immortalare i tuoi mezzi Modalità cinematografica Le storie dei trequartisti te le raccontiamo noi, ma con
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Build n. 1.36.0
Carlo Pastore
Giorgio Terruzzi
Ayrton Senna
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