Monday, Mar 21, 2022 • 23min

Puntata 2: La casa dei Guaglioni

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Antonella Lattanzi ci aspetta nella casa dei Guaglioni, la casa di Arturo Gerace. Da lì, comincia il racconto della sua Morante. Del segno del Leone, occhi bellissimi, di cui nessuno mai ha davvero capito il colore.
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Talking about
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Speakers
(1)
Antonella Lattanzi
Transcript
Verified
00:05
La nostra mappa dell'Isola di Arturo dice che
Antonella Lattanzi
ci aspetta lassù, nella casa dei Guaglioni, o almeno in quella che si pensa fosse la casa dei Guaglioni, la casa di Arturo Gerace in Via Principessa Margherita.
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00:18
Oggi è un hotel immerso in un vigneto, ci si arriva salendo e ancora salendo; da lì di notte le stelle che disegnano l'oroscopo sembrano vicinissime.
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00:32
Il Salone presenta:
Elsa Morante
è un podcast del Salone Internazionale del Libro di
Torino
, prodotto da Chora Media.
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Antonella Lattanzi
00:44
La mia stella è il Leone, che non è molto simpatica perché tutti i dittatori sono del Leone. Ma io non sono un dittatore, sono nata sotto il segno del Leone il diciotto agosto millenovecento dodici.
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00:58
Alle tre e mezza di un caldo pomeriggio d'estate in Via Anicia sette a
Roma
nasce
Elsa Morante
. La scrittrice, o meglio lo scrittore, come ci teneva a farsi definire lei, nasce in quello stesso pomeriggio; una specie di coinquilino amato e odiato, che rimarrà con lei per sempre.
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01:21
Sua madre, Irma Poggibonsi, è maestra elementare; il padre naturale si chiama
Francesco Lomonaco
, mentre quello anagrafico, il marito di Irma, è Augusto Morante. La vita di Elsa è già una specie di romanzo dal suo incipit perché Elsa ha due padri, quello con cui vive e quello che conosce come zio e a cui dedica una poesia da piccolissima.
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01:48
Lo zio ritornato, oh che gran piacere per me è rivedere lo zio tanto amato.
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01:53
In un certo senso però Elsa ha anche due madri: Irma, la donna che l'ha generata, e una madrina ricchissima che la accoglie in casa sua per un lungo periodo.
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02:04
Elsa racconta questa storia già con il suo stile, tra la favola e l'orrore. Questo mi toccò perché ero una bambina anemica, la mia faccia fra i riccioli color "ala di corvo" era pallida come quella di una bambola lavata, e i miei occhi celesti erano cerchiati di nero.
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02:22
Venne un giorno una lontana parente che aveva per sua sorte favolosa sposato un conte ricchissimo.
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02:30
Ella mi guardò con pietà e disse: "La porto a vivere con me nel mio giardino". Qui ci sono già il mondo e la lingua che Morante avrà per sempre e qui nascono i nodi della sua vita e della sua scrittura. Da un lato la consapevolezza di avere due padri e due madri, e quindi l'ambiguità che scivolerà e si trasformerà in tutti i suoi romanzi, dall'altro il suo dramma psicologico, sentirsi piccolo-borghese, cioè nata da una famiglia colta ma povera e aver frequentato sin da piccola sia poveri che ricchi.
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03:06
Fuori è una bambina bellissima, di cui tutti dicono che è molto intelligente, educata, carina, ma dentro di lei c'è l'inferno.
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03:16
L'anima mia era una cosa grossa e nera, piena di occhi curiosi e di tortuosi cupi vicoli.
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03:25
Come i vicoli di
Roma
sotto i bombardamenti, in mezzo alla guerra e alla miseria, che si scuotono e si sgretolano sotto ogni pagina del suo libro più controverso, La storia, fuori e dentro, che viene da chiedersi cos'è la realtà? E' una giornata di sole, è la pioggia che allarga le strade, il colore dei tuoi capelli o dei tuoi occhi?
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03:48
Peraltro Elsa, che non era poi una gran bellezza, aveva occhi bellissimi lo dicono tutti, ma nessuno sa dire con precisione di che colore fossero. Cos'è la realtà, un groviglio di fatti e sensazioni, morti e vivi, sovrannaturale e reale.
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04:03
Elsa Morante
è una scrittrice realista o non lo è? Lo è, assolutamente; perché riesce a raccontare di cosa è fatta davvero la realtà.
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04:18
Elsa Morante
è un serpente, è una specie di pesce che appena lo prendi si agita, ti sguscia dalle mani e si rituffa nell'acqua, non prima di averti lanciato un ultimo sguardo severo, potresti non vederlo mai più.
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04:34
Ha vissuto anni cruciali per la storia e la letteratura tra le guerre, il neorealismo, le contestazioni, il Sessantotto mentre la società letteraria decretava la morte del romanzo, lei se ne stava tutta concentrata nel suo mondo.
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04:50
Sfuggiva a tutte le definizioni, le regole, le correnti letterarie, i diktat e in qualche bellissimo modo anche alla ragionevolezza. È stata una ragazza indipendente che lascia famiglia e scuola e si mette a scrivere tesi di laurea, articoli e racconti per vivere. Ha freddo e come dice lei indossa dei brutti guanti e non ha niente da mangiare.
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05:13
È stata la moglie di Alberto Moravia, il grande scrittore, tutta dedicata alla scrittura dei suoi romanzi, finalmente senza più bisogno di procacciarsi il cibo, immersa nel cuore della società intellettuale del suo tempo.
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05:29
E' stata la moglie di un altro Moravia, dilaniata da quest'uomo che amava e che la sfuggiva sempre, la tradiva e con cui esplodevano liti furiose e furiose riappacificazioni.
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05:41
"Devo fingere di non badargli troppo" dice "perché egli poi mi cerchi, mi insegua. Disperata fuga, disperato giocare a nascondersi. Perché dobbiamo essere così".
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05:56
Quell'amore testardo da cui continuamente scappano entrambi e a cui entrambi continuamente ritornano; anche poco prima di morire Morante teme un'altra morte, quella di Moravia
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Antonella Lattanzi
06:09
È stata una donna indipendente e orgogliosa dopo la separazione da Moravia, a cui non ha mai concesso il divorzio; è stata grande amica di Pasolini, che seguiva sempre sul set fino a quando hanno poi litigato furiosamente.
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06:23
È stata amica di Saba, Bertolucci, Bassani, Penna. Ha amato di un amore impossibile
Luchino Visconti
ed è stata amante del giovane pittore
Bill Marro
, morto precipitando o suicidandosi da un grattacielo. Da questo tragico evento Elsa non si riprenderà mai più.
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06:43
È stata all'apice del successo di pubblico e critica, è stata stroncata da quasi tutti gli scrittori suoi contemporanei, è stata generosa, piena di amici, ma molto più spesso è stata scontrosa, cupa, solissima negli ultimi anni, fuori di sé nella vecchiaia, e come dice chi l'ha vista negli ultimi giorni, quasi un'altra persona subito prima di morire.
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07:09
Ha sempre odiato la vecchiaia, "la decadenza della giovinezza e della grazia" dice "mi rattrista più della morte. Vorrei finire prima di vedere troppo offesa questa poca grazia naturale di cui la natura mi ha fornito, sebbene essa non sia servita a farmi amare da nessuno".
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07:25
Si è sempre dibattuta nell'eterna questione dell'essere scrittore ed essere donna in un mondo che lei stessa definiva razzista. È stata una scrittrice di tante, tantissime cose, ma soprattutto di madri e figli. Non è mai stata madre.
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07:43
Mia madre raccontava traboccante di legittima baldanza che all'età di due anni e mezzo, girando intorno alla tavola, avevo composto il mio primo poema in versi sciolti ed io covavo un empio rancore verso di lei che aveva partorito un simile prodigio.
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08:01
Già qui è lampante il rapporto di Elsa con sua madre, una donna ebrea che sotto traccia scivolerà dentro tutti i suoi romanzi e soprattutto nel suo capolavoro, La storia. Elsa ha avuto un'infanzia molto diversa dalle altre bambine del suo tempo, per tanti motivi, ma anche perché pure sua madre era una donna diversa.
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08:20
Era piena di interessi, scriveva, leggeva, aveva pubblicato degli articoli, ma poi si era dovuta arrendere al ruolo di madre e della sua vita non aveva potuto fare granché. Vuole che lo faccia Elsa al posto suo, Elsa è il suo diamante, il suo fiore all'occhiello, Elsa che già ama e odia quella madre che la porta in giro per le redazioni per far leggere i suoi scritti, orgogliosissima di avere una figlia così brava.
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08:48
Un povero galletto che stava alla finestra, gli casca giù la testa e va e va e va.
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08:55
Questa è la prima poesia di
Elsa Morante
, composta a due anni e mezzo, prima di imparare a leggere e scrivere, cosa che comunque farà prestissimo, a quattro anni.
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09:05
Chi l'ha trascritta questa poesia se non sua madre? Irma la sprona, la vuole prodigiosa. Infatti Elsa comincia a pubblicare prestissimo, orgogliosa di se stessa, ma va via di casa subito, vuole staccarsi da quella madre.
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09:20
Vuole dire io, non vorrà la madre al suo matrimonio con Moravia, non la vorrà al Ninfeo di Villa Giulia, quando vincerà il premio Strega, sul letto di morte sognerà mille volte sua madre.
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09:37
È il millenovecento trentasei, la città è
Roma
, Elsa ha ventiquattro anni.
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09:43
Il pittore Giuseppe Capogrossi la aspetta alla birreria
Dreher
di
Piazza Santi Apostoli
per cena, vuole farle conoscere Moravia. Comincia così una lunghissima relazione dilaniata dalla competizione, dall'amore e dal dolore, da questa sensazione che non la abbandonerà mai: la frustrazione per le sue origini umili e l'orgoglio di essersi fatta da sé.
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10:05
Come sempre, in ogni aspetto della vita e della scrittura, Elsa prova ogni sentimento estremo dall'auto esaltazione, all'auto denigrazione e scrive: "A è infatti una snob, e io vorrei soddisfare quella mia persona e il suo snobbismo, avendo per esempio un'alta posizione sociale o essendo illustre. Niente di tutto questo è".
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10:29
Inferno e paradiso, orgoglio e disperazione, desiderio di sovrastare gli altri e un bisogno piccolo piccolo, anche ingenuo a modo suo, essere amata, litigi e riappacificazioni. E poi in una nota datata
Roma
, ventisei marzo trentotto "Madonna dammi un po' di pace".
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10:52
Il quattordici aprile millenovecento quarantuno Morante e Moravia si sposano.
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10:59
Adesso Elsa lascia tutti gli altri lavori e si concentra sui romanzi. Nel quarantatre comincia a scrivere su una serie di quaderni la prima versione del suo romanzo Menzogna e sortilegio, che avrà tanti altri titoli prima di trovare quello definitivo. Ma arriva la guerra e poi le leggi razziali.
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11:18
E qui ascoltiamo Moravia.
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11:21
Una mattina dopo l'otto settembre ero in Piazza di
Spagna
, incontrai un tale, mi disse: "Guardi che lei è nelle liste delle persone da arrestare".
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11:31
Morente e Moravia chiedono aiuto a tutti, tutto ciò che possono offrire è una valigia piena di scatole di sardine. Non li aiuta nessuno.
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11:40
Devono scappare in fretta e furia, Elsa lascia a casa di un amico i quaderni su cui sta scrivendo; chissà quanto coraggio per lasciare il cuore del suo romanzo a
Roma.
Prendono il treno per
Formia
ma la linea è interrotta dai bombardamenti, con i bagagli due valigie in tutto scendono a Fondi.
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11:59
Si nascondono per mesi al freddo, con quasi niente da mangiare. Si sono portati pochi vestiti leggeri, la Bibbia e i Fratelli Karamazov. Poi a un certo punto dice Moravia questi fratelli Karamazov ci servirono per pulirci il sedere, perché non c'era più carta e nemmeno foglie d'albero in pieno inverno.
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12:19
Fa così freddo che l'acqua è sempre ghiacciata, ma Elsa é coraggiosa, non ha paura di niente. Torna perfino a
Roma
per prendere abiti più pesanti per sé e per il marito. A Fondi è una specie di rinni, tutta impegnata a difendere il suo uomo dai fascisti e dalla fame e dalla morte.
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12:37
Moravia dirà che forse quello è il momento in cui l'ha vista più felice. A
Sant'Agata
, dice, si era trovata nel suo elemento: pericolo, dedizione, sacrificio, sprezzo della vita; l'unica volta in cui Elsa non deve dimostrare niente, non deve combattere contro il suo senso di inadeguatezza, col fatto di essere una donna in un mondo di uomini e non deve combattere contro quest'uomo che le sfugge sempre.
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13:04
Non qui, a Fondi Moravia non può scappare da nessuna parte.
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13:10
Tornata a
Roma
riprende a scrivere i quaderni, e poi a dattilo scrivere il suo primo romanzo, scritto in assoluta autonomia rispetto alla politica culturale dominante, cosa che sarà il grande pregio di tutti i suoi romanzi, ma che la porterà all'apice e alla disperazione perché sarà a volte osannata e a volte distrutta da tutti i letterati del suo tempo.
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13:33
Natalia Ginzburg ricorderà che quando fu pronto Elsa non mandò il manoscritto a Calvino, ma a lei. Ginzburg se ne stupì molto. Non so perché a me dice, comunque Natalia si innamora immediatamente di questa scrittrice coraggiosa e spaventosa.
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13:50
Menzogna e sortilegio esce nel quarantotto. É la storia di tre generazioni di una famiglia siciliana raccontata da Elisa, l'ultima rimasta viva, anche lei come Elsa ha avuto due madri. Tutti i personaggi raccontati retrospettivamente sono straniti e stranianti.
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14:06
Per esempio una di loro, rifiutata dall'uomo amato, si manda delle lettere fingendo che sia lui l'amato a scriverle e in fondo quasi ci crede. E poi c'è questo silenzio nella casa vuota in cui Elisa, l'unica sopravvissuta, è rimasta.
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14:21
Qui si sente l'eco delle generazioni che hanno vissuto in questa casa e in qualche modo sono rimaste intrappolate come se fossero dei fantasmi.
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14:29
In questa casa in cui adesso Elisa è rimasta sola e capita di incontrarsi allo specchio, è l'unica presenza che incontra e dice: "Il mio riflesso mi si fa incontro a tradimento, io sussulto a vedere una forma muoversi in queste funebri acque solitarie. E poi quando mi riconosco resto immobile a fissare me stessa, come mirassi una medusa".
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14:51
Menzogna e sortilegio vince il premio
Viareggio
e, seppur con alterne critiche, la consacra come una vera scrittrice o un vero scrittore.
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15:02
In questi anni il legame con Moravia diventa sempre più tumultuoso, più difficile, fatto sempre più di litigi, allontanamenti, riavvicinamenti, fino a diventare impossibile. Elsa stringe una fortissima amicizia con Pasolini. Nel cinquantasette esce L'isola di Arturo, un romanzo sensuale, visionario, spietato.
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15:20
Un romanzo ancora sui padri e sulle madri, di sua madre morta dandolo alla luce il protagonista io narrante Arturo, non ha che un ritratto su cartolina, figurina stinta mediocre e quasi larvale, la madre nuova che Arturo non chiamerà mai mamma e nemmeno col suo nome Nunziata, é ancora una fanciulletta di un paio d'anni più grande di lui.
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15:44
Arturo la considera brutta e bella, non riesce a capire cosa sta provando per lei. Da un lato invidioso perché Nunziata gli toglie l'affetto del padre, dall'altro è quasi stordito dalla vicinanza con questa ragazza. Con lei prova i primi turbamenti sessuali, ma non vuole che sia così e quindi la odia, la maltratta e poi la ama, ma non può amarla e l'abbandona.
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16:05
La odia poi la ama come Elsa quando manda a sua madre, facendoglielo scivolare sotto la porta, un biglietto. Hanno appena litigato c'è scritto "Maledetta!" col punto esclamativo. Subito dopo, però, sotto la porta di sua madre, Elsa ne infila un altro di biglietto, questa volta dice "Benedetta".
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Antonella Lattanzi
16:26
Calvino che era stato tiepido con Menzogna e sortilegio, scrive in proposito a Morante una nota ambigua: "Tu credi nel genere umano, ne hai ammirazione, senso della bellezza ed eccezionalità umana, un modo raro oggi di guardare il mondo".
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16:43
Con questo secondo romanzo che si guadagna gran successo di pubblico e col tempo anche di critica, Morante è la prima donna a vincere il premio Strega, diventa una scrittrice amata e rispettata.
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16:56
Invidio Alberto che è così metodico, lui non crede all'ispirazione, ma alla perseveranza e qualsiasi cosa avvenga si mette a scrivere ogni mattina, poi è libero e soddisfatto e la giornata gli si stende davanti placata.
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17:09
Io invece riesco a scrivere soltanto di pomeriggio, e soltanto quando i miei personaggi mi chiamano, ma il lavoro pomeridiano incide su tutta la giornata, proietta la sua ombra come un rimorso, anche sul profilo innocente dei mattini.
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17:25
Giugno settantaquattro, esce il terzo romanzo di Morante, La storia; un libro libero a cui non importa niente di tutto ciò che il mondo intellettuale vuole in quegli anni dai romanzi.
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17:36
Il capolavoro di una grandissima scrittrice; il pubblico la acclama, la critica la stronca.
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17:44
"Cuore l'analfabeto che ne scrivo" è la dedica della storia; uno scandalo che dura da diecimila anni, il sottotitolo dell'edizione originale, uscita per volere dell'autrice già in edizione economica.
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17:57
Costa duemila lire, la tiratura è di centomila copie; vanno esaurite in un mese.
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18:03
Calvino è indignato, scrive che non è il momento di romanzi così; troppo classico, troppo lacrimoso. E dice "Oggi sentiamo che far ridere il lettore o fargli paura sono procedimenti letterari onesti, farlo piangere no. Perché nel far piangere ci sono pretese che il far ridere e vuol far paura non hanno. Cosa fare allora? Guardarsi bene dall'essere umani nello scrivere. Siamo in molti ormai a pensarla così, ma non è chi aggirare l'ostacolo".
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18:32
E' il settantaquattro e il mondo letterario e il pubblico non fanno che parlare di questo romanzo; tutto l'odio, l'amore, l'invidia è tutto lì, tutto concentrato sulla Storia, su questo romanzo fiume che racconta la realtà, la guerra, i bombardamenti, le leggi razziali, ma non è un romanzo realista.
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18:49
O meglio, lo è nel modo di
Elsa Morante
, perché anche qui la pagina si strappa e vengono fuori i sogni, crisi epilettiche, pensieri oscuri.
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19:00
E anche qui c'è una madre, una madre che fugge di continuo, fugge e pensa ai suoi figli, una madre che sa fare tutto e non sa fare niente, capisce tutto e non capisce niente.
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19:17
Più di un milione di copie vendute, seicentomila in pochi mesi. Il mondo intellettuale si abbatte furibondo contro di lei. E' un libro popolare, dicono che si è venduto al pubblico, che non tiene conto degli anni in cui è scritto, gli anni di piombo.
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19:32
Barilli, Balestrini,
Rossana Rossanda.
Mi si lasci dire "Grazie no" scrive Rossanda "vender patate è meglio che vendere disperazione".
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19:41
Pasolini e molti altri la stroncano; Pasolini con rabbia crescente. Nel sessantaquattro, dedicandole Poesie in forma di rosa le aveva scritto "A Elsa, terrificante magnifica attrice".
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19:55
Adesso nella storia vede un diligente e geniale ron ron della sua scrittura di manierista onnisciente, vede un giudizio sui personaggi, dice che l'autrice incapace di amarli, di creare per loro una psicologia e che Morante abusa di un umorismo maldestro.
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20:11
La loro amicizia non si recupererà mai piu'. Pasolini sarà ucciso un anno dopo. Nessuno sa con precisione se Elsa sia andata o meno al suo funerale. Alcuni dicono che c'era solissima, lontana, altri che inveiva contro il morto che era stato uno dei suoi più grandi amici.
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20:30
Natalia Ginsburg, Goffredo Fofi,
Anna Maria Ortese
invece sono tra i pochi ad amare La storia. Non ho letto prima e scrive Ortese, perché volevo essere sola col mio giudizio, non le do il mio indirizzo perché spero che non mi ringrazi.
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20:45
Siamo già tanto umiliati da immagini false, e scambi di grazia e inchini, il mio omaggio a lei almeno sia libero. Tutti i semi sono falliti, eccettuato uno, che non so cosa sia, ma che probabilmente è un fiore e non un'erbaccia; è l'ultima epigrafe della storia prima della parola fine.
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21:07
Ora Morante si ritira in un silenzio, in una solitudine da cui non uscirà mai più. Elsa dagli occhi bellissimi che ha sempre avuto orrore della vecchiaia, viene presa da quest'ultimo fantasma; poco dopo la pubblicazione del suo ultimo romanzo Aracoeli scopre di essere malata, apre il gas e tenta il suicidio. La salvano, la malattia la consuma, lei non parla quasi più con nessuno, sogna di continuo a sua madre.
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21:35
"Ho sognato" scrive "tutta la notte mia madre alta alta, vestita di marrone e non aveva simpatia per me". E ancora "Mia madre stanotte aveva più compassione di me, è sempre alta, alta".
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21:51
Muore nel millenovecento ottantacinque, la vestono con un abito semplice in stile messicano, bianco con dei ricami colorati. Moravia: "E poi l'ho accompagnata al cimitero dove aveva scelto di essere cremata, e allora penso che sia svanita nell'aria così".
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22:11
Hanno gettato, me lo hanno detto, le sue ceneri nel mare di
Procida,
l'isola di Arturo, dove lei ha tinto l'ispirazione, però il romanzo non l'ha scritto sull'isola, ma a
Roma
sotto i miei occhi.
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22:26
A
Procida
il bel vedere
Elsa Morante
affaccia proprio su quella curva di mare, la Chiaia, in cui furono disperse furtivamente le ceneri della scrittrice. Nel millenovecento ottantotto
Anna Maria Ortese
riceve il premio intitolato a Morante e alla sua isola.
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22:42
Non può ritirarlo, invia un messaggio: "Non dispiacerti più Elsa di tutte le cose passate, ora non danno più male, ora non accadranno più. Resta per favore con noi stasera, fai festa alla tua fanciullezza e alla tua gioventù spaventata, sei in patria; tristezza e paura non ci sono più, molti amici anche questo mare ora ti difendono, ora per sempre ti vegliano e ti amano".
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23:12
Il salone presenta:
Elsa Morante
è un podcast del Salone internazionale del Libro di
Torino
, prodotto da Chora Media, scritto da Valentina Farinaccio con la cura editoriale di Michele Rossi.
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23:23
Per il Salone del libro si ringraziano Francesca Mancini e Maria Giulia Brizio. Il producer è Matteo Perkins, post-produzione di
Pietro Paletti
, supervisione del suono e delle musiche di
Luca Micheli
, il fonico di studio è Paolo Ocone.
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23:37
Hanno partecipato
Valeria Parrella
,
Giulia Caminito
e Giulia Nazagra,
Antonella Lattanzi
,
Vittorio Lingiardi
,
Angela Bubba
e Telmo Pievani.
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Antonella Lattanzi
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