Sunday, Jun 13, 2021 • 24min

Episodio 4: Sapevamo che sarebbe finita

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24 giugno. Isner e Mahut tornano in campo per la terza volta. Oggi a Wimbledon c’è la Regina, ma non si ha il coraggio di spostare la partita sul Centrale per lei, si teme che non finisca nemmeno oggi. Mentre Isner e Mahut ricominciano a prendersi a catenate, gli azzurri in Sudafrica perdono dalla Slovacchia e sono eliminati. Poi, di colpo, anche la partita infinita finisce. Vince Isner, 70-68 al quinto set. Era un primo turno, tutto il Torneo si era fermato ad aspettare: ora può ricominciare, ma senza la partita che non finiva mai sembrerà poca cosa.
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Talking about
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Speakers
(5)
Sandro Veronesi
Giorgio Di Palermo
Stefano Meloccaro
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Stefano Meloccaro
00:06
Isner-Mahut batte di gran lunga tutte le partite più lunghe di sempre. Poi possiamo parlare dell'opportunità, della necessità, della godibilità delle partite molto lunghe, e quello è un argomento che va affrontato a parte.
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Sandro Veronesi
00:25
Ventiquattro Giugno, giovedì, le cronache riportano un altro incidente ferroviario, questa volta vicino a
Barcellona
, con dodici morti e decine di feriti. La
Nazionale Italiana
campione del mondo si gioca tutto in una partita contro la
Slovacchia,
deve vincere altrimenti è fuori. Buffon, nonostante patisca le pene dell'inferno per via di quel l'ernia che gli è uscita prima della partita col
Paraguay
, è il capitano, non può rimanere bocconi sul letto nella sua camera d'albergo.
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Gianluigi Buffon
01:09
Succede però che nell'ultima partita, vedendo che era diventata ormai il match clou per il passaggio del turno, visto che nel frattempo avevamo pareggiato con la Nuova Zelanda, riesco a farmi fare la millesima puntura di, di cortisone e dico, io almeno allo stadio voglio venire, tant'è che riesco ad andare in panchina chiaramente in in borghese.
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Sandro Veronesi
01:36
L'evento del giorno però è fuori di ogni dubbio, il rientro in campo di Isner-Mahut per proseguire la partita infinita.
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Giuseppe Lavazza
01:45
Quella partita lì in fondo ci ha battezzato ecco, quindi una partita di tre giorni si è portata dietro una partnership, tra
Lavazza
e il tennis, che dura da più di dieci anni e che si gioca ormai diciamo su quattro continenti.
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Sandro Veronesi
02:00
Giuseppe Lavazza, vicepresidente e direttore marketing strategico dell'azienda di famiglia, si trova per la prima volta a
Wimbledon
, invitato da un amico che lavora per una famosa agenzia pubblicitaria londinese. In primo piano c'è il privilegio di compiere una visita completa dell'All England Lawn Tennis And Croquet Club mentre vi si disputa il torneo. Sullo sfondo L'idea ancora vaga di un ingresso dell'azienda come sponsor stabile nel mondo del grande tennis.
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Giuseppe Lavazza
02:31
E incredibilmente, durante questa visita, che insomma mi ispirò tantissime cose molto interessanti per il mio business. Si stava giocando questa, questa straordinaria partita non l'avevo, mai più pensavo che una partita di tennis poteva durare addirittura dei giorni insomma, era una cosa veramente fuori dal comune, ma anche dal pensiero, questa partita pazzesca che ha segnato anche un po' la nostra decisione di diventare dei player importanti nel mondo del tennis.
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Sandro Veronesi
03:01
Prima del rientro in campo dei due giocatori, però, si genera un caso, e il caso: in quale campo farli rientrare?
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03:11
Molti addetti ai lavori, giornalisti commentatori, compreso
John McEnroe
, chiedono che il match venga spostato sul campo centrale, è già abbondantemente l'incontro più lungo della storia e le misere tribunette del campo numero diciotto non possono certo ospitare le migliaia di persone che vorrebbero assistere a questa sua ripresa.
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03:33
Stefano Meloccaro, inviato di Sky Sport a seguire il torneo, non era tra quelli che si aspettassero un cambio di campo.
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Stefano Meloccaro
03:42
Erano senz'altro cose di chi non sa come vanno queste faccende, perché la partita, già il regolamento del tennis dice che: ovunque il match va sempre e comunque ripreso nel campo dove si è giocato e dove è stato interrotto, figuriamoci a
Wimbledon
, dove ovviamente ogni tipo di regolamento e ogni tipo di tradizione viene seguito fino al parossismo assoluto, per cui non c'è, non c'è mai stato neanche un, un uno per un milione di possibilità che quella partita potesse riprendere in un luogo diverso dal campo diciotto.
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Sandro Veronesi
04:15
Ma c'è anche un altro problema, a
Wimbledon
oggi, fatalità, è prevista la visita della Regina Elisabetta, evento che non si verifica dal millenovecentosettantasette, perché a
Wimbledon
la Regina non ci va, ci va sempre la sua sorella, che poi va anche per premiare il vincitore, ma la Regina Elisabetta ci va veramente molto di rado e oggi è previsto che dopo trentatré anni torni a
Wimbledon
, sicuramente nel Royal Box al centro della tribuna del campo centrale.
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04:46
Su questo non ci piove, quindi la Regina assisterà all'incontro che verrà disputato lì e che, da programma, dovrebbe essere il secondo turno tra l'idolo di casa
Andy Murray
e il placido finlandese Nieminen, numero sessantasette della classifica mondiale. Un incontro decisamente poco interessante, dall'esito già scritto. Che fare?
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05:10
Davvero non si può spostare la partita più lunga del mondo, la partita del secolo, sul centrale per la Regina? Giorgio Di Palermo, membro dell'ATP, è uno di quelli che devono decidere.
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Giorgio Di Palermo
05:23
Quel giorno era il giorno di Murray! Che avrebbe dovuto essere il principale showcase in onore della Regina, e così era. Ma effettivamente ci, stava succedendo qualcosa di storico sui campi da tennis e su quel campo diciotto, Isner e Mahut, stavano producendo un, una partita che probabilmente noi non rivedremo. E quella partita, molti pensavano, doveva essere il principale piatto da servire alla Regina.
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05:57
La discussione fu effettivamente abbastanza pressante, da una parte perché il regolamento dice, senza imporlo effettivamente, perché in caso di pioggia ci sono stati molti casi di partite che sono cominciate su un campo e finite su un altro, però spostare quell'incontro dal campo diciotto, tecnicamente a norma di regolamento, poteva presentare criticità.
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06:27
Però dicevano noi abbiamo il potere di mettere quell'incontro sul centrale e di spostarlo. Però la paura era tanta, perché già avevano giocato un secondo giorno senza terminare, che giocassero un terzo giorno ancora nove ore e zerocinque e la Regina fosse costretta a vedere uno spettacolo in qualche modo zoppo, perché una partita di tennis senza un vincitore non è, non è effettivamente conclusa.
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06:56
Quindi alla fine molti dicevano: ma possiamo correre il rischio di far vedere alla Regina, di esporre alla Regina e al mondo se vogliamo, la debolezza, più bella del gioco del tennis che sia davvero infinito, vogliamo davvero esporla a questo? Forse forse è meglio, meglio rimanere con Murray e Nieminen, e questa è la soluzione che prevalse.
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Stefano Meloccaro
07:23
Mi ricordo molto bene la Regina, perché siccome non, non accade esattamente tutti i giorni, io andai e feci una corsa in mezzo al pubblico tra nazionale inglese, Isner-Mahut,
Wimbledon
che è comunque in corso, i mondiali di calcio,
l'Italia
che va malissimo e tutto il resto, feci in tempo da lontano e insomma questo ricordo molto, molto gentile e molto dolce di questa signora vestita di lillà me la ricordo da lontano, me la ricordo di schiena, me la ricordo col suo cappellino in tinta col vestito.
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Sandro Veronesi
07:55
Alla Regina viene dunque fatto vedere quel match insulso, risultato sei-tre sei-quattro sei-due per Murray, mentre la partita infinita alle quattordici e quarantadue sul punteggio di cinquantanove pari, regolarmente segnalato adesso dal tabellone elettronico riparato nella notte da
Cip
e Ciop, sotto gli occhi del resto del mondo, dopo cinque minuti di palleggio previsti dal regolamento, creando enormi problemi per la gestione del flusso degli spettatori, riprende come da regolamento sul campo numero diciotto! Dal quale campo numero diciotto viene fatto passare, a fatica, anche Giuseppe Lavazza nel tour che sta compiendo dell'impianto.
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Giuseppe Lavazza
08:34
Passavamo accanto a questo campo, dove c'erano questi due gladiatori, che continuavano a menare stangate pazzesche su sta palla e nessuno riusciva a prevalere e si sentiva la folla che era impazzita. No, veramente, perché questo campo era diventato molto più del centrale, poi naturalmente io avevo un programma diverso, non potevo fare, non ero lì per vedere il tennis purtroppo, come invece poi sarebbe successo l'anno successivo, quando poi decidemmo appunto di diventare sponsor e quindi ci fu anche la possibilità diciamo di seguire le partite, quindi di seguire il gioco e non seguire il business.
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Sandro Veronesi
09:11
I due ragazzi ripartono da dove avevano lasciato, sbriciolando in anticipo ogni futuro tentativo di battere i record che la loro partita sta facendo registrare. Col punto che gli vale il sessanta a cinquantanove, Isner mette a segno l'ace numero cento dell'incontro, quindici minuti dopo, sul sessantadue a sessantuno, Mahut raggiunge la stessa cifra. Intanto in
Sudafrica
la
Nazionale Italiana
, al venticinquesimo del primo tempo, è già sotto di un gol.
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Gianluigi Buffon
09:43
La percezione che, almeno avevo io dalla panchina, è che la
Slovacchia
non fosse una grande squadra e che noi, in qualsiasi momento, se ci fossimo ritrovati per miracolo o per magia, avremmo potuto serenamente fare almeno il gol del pareggio che ci avrebbe permesso di di superare il turno.
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Sandro Veronesi
10:12
Ma l'occhio di Sauron oggi è rivolto verso l'emisfero opposto, su quel campo numero diciotto di
Wimbledon
dove Isner e Mahut continuano a prendersi a catenate con il servizio. Sul sessantotto pari Mahut si issa sullo zero trenta, ma i successivi quattro punti sono senza storia, ace, servizio vincente, servizio vincente di seconda, errore gratuito di Mahut nella risposta, sessantanove a sessantotto per Isner. A Johannesburg, secondo gol della
Slovacchia
, sembrava impossibile, sta succedendo!
L'Italia
sta per essere buttata fuori dal mondiale.
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Gianluigi Buffon
10:50
Mi ricordo, c'ero io poi mi ricordo Gattuso, perché c'era anche Rino che era fuori, c'era Andrea Pirlo che per cinquanta minuti è stato in panchina perché era indisponibile per infortunio e quindi stavi vivendo questa situazione come se fosse un sogno, un incubo, cioè nel senso, tu stavi diventando conscio del fatto che si stava materializzando una debacle, un qualcosa di clamoroso, però dentro di te avevi la speranza di chi, con del fatalismo, stava pensando: ma non può andare così, adesso succederà un qualcosa che ci farà ribaltare la partita e passeremo il turno com'è normale che sia no?
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Sandro Veronesi
11:38
Cambio di campo, sessantanove a sessantotto per Isner, Mahut al servizio. Primo punto, Mahut ora attacca con un rovescio lungolinea, Isner tira un bellissimo passante di dritto che finisce in corridoio per pochi centimetri, quindici-zero. Secondo punto, sulla risposta di Isner, Mahut sbaglia la misura del dritto che finisce lungo di mezzo metro, quindici pari. Terzo punto, Mahut gioca una palla corta che Isner, senza fare un passo, guarda spegnersi in rete, quindici-trenta. Quarto punto, serve and volley vincente di Mahut, trenta pari.
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12:16
L'autore di questo scoop, che in sostanza mette fine alla carriera del generale McCrhystal e che cambia la strategia americana in Afghanistan, si chiama Michael Hastings, è un trentenne che lavora per Rolling Stones, anche lui con un passato un po' complicato: ha avuto problemi di droga, è un giornalista molto aggressivo. Dopo questo scoop passa a coprire la campagna presidenziale del duemiladodici, ma tre anni dopo lo scoop, cioè il diciotto Giugno del duemilatredici, muore in un incidente stradale. L'incidente avviene alle quattro e venti del mattino a
Los Angeles,
lui sta viaggiando su una Mercedes coupé a grande velocità, va a sbattere contro una palma e la macchina esplode.
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Sandro Veronesi
13:03
Quinto punto, Isner risponde bene al serve and volley di Mahut, costringendolo a una demi volée molto difficile e poi lo passa con un dritto all'incrocio delle righe di rettangolo di battuta, trenta-quaranta, match point. Va beh! Che sarà mai? Ormai l'abbiamo capito, un match point sulla battuta di Mahut, soprattutto di questo Mahut, non è un problema, ne abbiamo già visti quattro cancellati, senza pietà, d'altronde è per questo che stiamo assistendo alla partita infinita che sta facendo registrare tutti i record della storia del tennis. Si sta giocando da undici ore e cinque minuti, distribuiti su tre diversi pomeriggi.
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13:45
Questo che si sta giocando è il centottantatreesimo gioco, fino a due giorni fa il record risaliva a quel doppio del millenovecentosettantatre. Ricordate Fillol? Centoventidue giochi, record di ace totali, duecentosedici, record di ace un singolo giocatore, centotredici, record del set più lungo della storia, siamo a otto ore e undici minuti. Record del set col punteggio più alto siamo a centotrentotto game, record di servizi tenuti consecutivamente centosessantotto, ottantaquattro per uno, record di punti messi a segno da un giocatore in un match, cinquecentodue da Mahut, record di punti complessivi giocati in un match novecentosettantanove fin qui.
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14:25
Record di cambi di campo, novantacinque contando anche i tre interni ai Tie-break e siccome è un campo da tennis lungo circa ventitré metri e ventitré, moltiplicato per novantacinque fa duemilacentoottantacinque, significa che i giocatori, solo per cambiare campo, hanno percorso più di due chilometri. Record di palline impiegate per un singolo incontro, con quelle utilizzate in questo momento sono centotrentadue, perché le palline a sei alla volta si cambiano dopo i palleggi di riscaldamento, i primi sette game del primo set, da lì in poi ogni nove game.
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15:01
E a proposito di palline, l'ultimo cambio è avvenuto cinque giochi fa, sul punteggio di sessantasette a sessantasei con Mahut al servizio, e dunque questo è il sesto game che si gioca con queste palline, è importante! Perché appena estratte dal tubo le palline sono più gonfie e viaggiano più veloci, tant'è vero che i turni di battuta, giocate a ridosso dei cambi di palla, sono sempre stati vinti a zero o a quindici da chi serve, mentre man mano che vengono colpite si sgonfiano e dunque vanno meno veloci, aprendo lo spiraglio per sperare almeno di combattere giocando un turno di risposta.
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15:37
Dunque Mahut sta per servire il match point a Isner con palline meno gonfie e questo non lo aiuta, ma del resto, durante gli ultimi sette turni di battuta, gonfie o non gonfie, a Isner ha lasciato solo tre punti, per cui. Intanto in
Sudafrica
la partita è finita tre a due per la
Slovacchia
, l'Italia va a casa.
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Gianluigi Buffon
16:01
E sicuramente credo che la nostra eliminazione prematura sia stato il, il punto più basso, forse il punto anche più umiliante secondo me, della, della nostra storia, almeno della mia storia con, con la nazionale.
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16:21
E per i paradossi della storia sarà poi l'Amministrazione Trump a ridurre il numero di truppe americane in
Afghanistan
e, in sostanza, applicare la strategia che avrebbe voluto il vicepresidente Biden, cioè lasciare un limitato numero di soldati americani, in questo momento ce ne sono duemilacinquecento, impegnati esclusivamente in operazioni antiterrorismo e non invece impegnati nel tentativo di ricostruire il paese.
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Sandro Veronesi
16:48
Sesto punto, Mahut serve e va rete, Isner lo passa con un rovescio lungolinea, fine della partita, fine della partita che non finiva mai. "Ma chi vince poi la partita scusa?" Isner si butta per terra, Mahut si copre la testa con l'asciugamano, mentre la voce di Mohamed Lahyani recita l'incredibile punteggio finale: six-four, three-six, seven-six, six-seven, seventy-sixtyeight, sei-quattro, tre-sei, sei-sette, sette-sei pausa, settanta a sessantotto. Il risultato a favore di John Isner.
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Giorgio Di Palermo
17:39
Quando si consuma il match point sul sessantanove a sessantotto e la partita finisce, evidentemente io sono preso da una, da una curiosità, perché il fascino dello sport è proprio quello! Vedere chi vince ma vedere anche chi perde, e quindi non riesco a trattenere il bisogno di vedere in faccia Mahut, quando esce e arriva negli spogliatoi. Quindi lo precedo e arrivo negli spogliatoi in attesa che arrivi.
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18:14
Entra, visibilmente non soltanto scosso, ma anche in preda quasi a un, a uno stato di shock, si siede, lascia cadere la borsa, si mette un asciugamano sul viso, lo tiene sulla testa e rimane lì. Io lo vedo, evidentemente sto lontano, l guardo e lo vedo che trema, lo vedo che trema e, è una, è una maschera, si tira su l'asciugamano e vedo che è quasi, quasi in preda a uno stato catatonico. Lui mi vede, io sono lì davanti, gli dico; hai fatto qualcosa di importante, avete fatto qualcosa di storico! Lui mi guarda e riesce solo a dire: ho perso, perso, tutti ricorderanno che io ho perso, ho perso questa partita era la partita più importante.
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19:14
Io davvero non so cosa dirgli, ma mi, l'unica cosa che mi viene da dirgli era la cosa che davvero pensavo, che alla fine si è rivelata vera e gli dico: ma Nicola, avete fatto una partita incredibile, siete passati alla storia, fra poco nessuno si ricorderà chi ha vinto e chi ha perso. Questa sarà la partita! Non devi aver timore di, di considerarti perdente per averla persa. Questa è stata la partita! E lui mi guarda e mi dice: ma tu davvero lo pensi? Davvero credi che, che succederà così? Sì! Io sono convinto che questa sarà una partita che passerà alla storia e tutti e due sarete ricordati.
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Gianluigi Buffon
20:02
E poi è stato molto simpatico perché nel tempo ho avuto la fortuna di collaborare con lo stesso osteopata che, col quale collaborava Mahut e ci siamo fatto uno scambio di strumenti, di doni cioè, lui mi ha chiesto la maglia e gliel'ho mandata e in cambio però ho voluto una sua, una sua racchetta da gioco che, che mi è pervenuto e la tengo gelosamente qui in casa.
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Stefano Meloccaro
20:28
La leggenda Isner-Mouth non può essere raccontata senza chiedersi anche cosa accadde dopo quella partita.
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20:36
Ovviamente mettono una targa ricordo sul campo diciotto perché gli inglesi, nel senso più anglosassone del termine, sono capaci di creare la storia anche dove la storia non c'è, perché non è esattamente un monumento dell'epoca romana, è un campo di tennis dove è stata giocata una partita molto lunga, però la gente si va a fare i selfie sotto la targa del campo numero diciotto adesso. Ma adesso, la cosa pazzesca, è che l'anno dopo al primo turno nel duemilaundici si ritrovano contro Isner e Mauth.
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21:11
Quando il destino dice che deve decidere lui cioè finisce, ringraziando il cielo, tre set a zero per, per John Isner, il quale John Isner raggiungerà il suo miglior risultato di sempre in uno slam, nove anni dopo, proprio a
Wimbledon
e non andando troppo lontano da quel giorno, perché finì ventisei-ventiquattro al quinto sconfitto da
Kevin Anderson
, che poi finirà per perdere la finale perché chiaramente sarà spompato da quella partita lì e ovviamente non, non riuscirà a raccontare nulla durante, durante la finale successiva.
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Sandro Veronesi
21:49
Dicono che il tennis l'abbia inventato il diavolo e probabilmente è vero, ma è proprio grazie al diavolo che ha prodotto così tanti incontri memorabili. Incontri che sono romanzi nei quali la storia cambia diverso per tre, quattro, cinque volte, facendo soffrire tutti.
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22:08
Mai però, fino a oggi, il diavolo si era scomodato per un incontro di primo turno, per renderlo indimenticabile, interminabile, insuperabile, naturalmente ingiusto, altrimenti non sarebbe il diavolo e alla fine scontentare tutti, anche il vincitore, considerando che domani, venticinque Giugno duemiladieci, Isner verrà spazzato via da Thiemo De Bakker, numero quarantanove del ranking, in soli settantaquattro minuti, cioè un decimo del tempo che lui ha impiegato per superare Mahut, il quale Mahut, per non farsi mancare nulla, fra un'ora, tornerà di nuovo su questo stesso campo numero diciotto insieme ad Arnaud Clement, per farsi eliminare anche dal torneo di doppio a opera degli inglesi Fleming e Skupski, non propriamente dei fuoriclasse.
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22:60
Invano nei giorni successivi il diavolo è stato atteso e cercato e addirittura evocato, perché tornasse a toccare una partita di questa edizione del torneo, la centoventiquattresima, ma niente, perché è capriccioso oltretutto, il diavolo, é incostante, un giorno sembra appassionato e si impegna, ma il giorno dopo si è già annoiato e si distrae, si disinteressa, si allontana, finché sul più bello, come dice Keyser Soze che di diavolo se ne intende, e come niente sparisce.
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Stefano Meloccaro
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Giuseppe Lavazza
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