Thursday, Jun 10, 2021 • 24min

Episodio 1: Due ragazzi sul 18

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È il 22 giugno del 2010, sono le due di pomeriggio appena passate. Mentre nel mondo succedono cose che sembrano molto più importanti, John Isner e Nicolas Mahut entrano sul campo numero 18 dell’All England Lawn Tennis and Croquet Club per disputare il primo turno del torneo di Wimbledon. Nessuno può immaginare che quella che stanno per cominciare diventerà la partita di tennis più lunga e leggendaria di tutti i tempi. I due ragazzi giocano, e per quel pomeriggio si equivalgono: due set pari, la partita viene interrotta alle nove di sera per sopraggiunta oscurità. Ancora le vicende che hanno luogo nel frattempo (sciagure ferroviarie, scelte militari di Obama, i Mondiali di calcio in Sudafrica) sembrano più importanti. Ma è un’illusione…
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Talking about
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Speakers
(4)
Sandro Veronesi
Stefano Meloccaro
Paolo Mastrolilli
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Transcript
Verified
00:07
Chora.
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Stefano Meloccaro
00:10
La leggenda, Isner-Mahut, non può essere raccontata senza chiedersi anche cosa accadde dopo quella partita. Ovviamente mettono una targa ricordo sul campo diciotto, perché gli inglesi, nel senso più anglosassone del termine, sono capaci di creare la storia anche dove la storia non c'è, perché non è esattamente un monumento dell'epoca romana.
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Sandro Veronesi
00:33
Sulla targa apposta al muro, vicino al campo numero diciotto dell'All England Lawn Tennis and Croquet Club di
Wimbledon,
c'è scritto: twenty second-twenty fourth June two thousand and ten, ventidue-ventiquattro giugno duemila e dieci, perché tanto è durata la partita di tennis più lunga di tutti i tempi.
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00:58
Tanto lunga è stata questa partita, da arrivare a contenere tutti gli altri eventi che nel mondo si sono prodotti in quei tre giorni. È come se avesse ingoiato, quella partita, tutte le cose di tutti i giorni che sono toccate a noi, e anche le cose eccezionali che sono capitate in quei tre giorni alle figure chiave della nostra storia contemporanea.
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01:19
Per cui, oltre ai due ragazzi che l'hanno giocata questa partita, noi racconteremo una storia i cui protagonisti saranno Barack Obama e il suo generale in
Afghanistan
,
Stanley McChrystal
, la prima donna australiana a diventare primo ministro Julia Gillard,
Gianluigi Buffon
, capitano della
Nazionale Italiana
di calcio e la
Nazionale Italiana
di calcio tutta impegnata ai Mondiali del Sudafrica e poi giornalisti, ex campioni, ristoratori, monarchi, scrittori, arbitri, elettricisti,
Joe Biden
, Salman Rushdie, Keyser Soze.
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01:52
Tutti contenuti in questo abbraccio che dura tre giorni e che non verrà mai più, perché le regole sono cambiate, superato! Quindi resterà l'abbraccio più lungo che il tennis abbia saputo dare al mondo in un solo incontro, abbraccio che comincia per l'appunto il ventidue giugno duemila e dieci.
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02:23
Sono Sandro Veronesi, questo è un podcast di Chora Media e si chiama Gravity.
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02:38
È un martedì, il sole entra nella costellazione del Cancro, nel mondo si sente parlare di alcune cose che destano interesse: un treno in Congo esce dai binari, si schianta in una gola producendo almeno sessanta morti. Ai Mondiali di calcio del Sudafrica la nazionale padrona di casa batte per due a uno la
Francia
, producendo due tragedie perché entrambe le squadre risultano eliminate. Tragedia per il
Sudafrica,
perché è la prima formazione del Paese organizzatore che non riesce a qualificarsi per gli ottavi di finale.
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03:14
Tragedia per la Francia, che quattro anni prima è arrivata seconda dietro
L'Italia
in Germania e che era tra le favorite, già
l'Italia
. Anche gli azzurri sono in difficoltà, sorteggiati in un girone apparentemente semplice, i due pareggi con Paraguay e Nuova Zelanda le hanno complicato e non poco le cose.
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Gianluigi Buffon
03:37
Il mondiale duemila e dieci penso che sia il ricordo personale peggiore per quel che riguarda un'esperienza calcistica, perché anche se non, anche in altre esperienze che magari non non ho terminato, diciamo da, da vincitore e magari non sono stati esaltanti, però mi ha sempre regalato un qualcosa di positivo da portare a casa. Del
Sudafrica
veramente non ho, non ho nulla di di buono da riportare a casa.
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Sandro Veronesi
04:11
Gianluigi Buffon
sarebbe il capitano, ma si è infortunato la prima partita e dunque vive quei giorni in maniera molto strana.
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Gianluigi Buffon
04:19
Io alla fine del primo tempo, con il
Paraguay
, esco di scena perché mi esce un'ernia nel riscaldamento col
Paraguay,
riesco a fare quarantacinque minuti ma non so nemmeno io come ho fatto a non accasciarmi al suolo, e poi praticamente esco di scena e passo a quel punto una dozzina di giorni nella mia camera.
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04:48
Io mondiale l'ho vissuto in camera mia, in ginocchio, con il busto rivoltato diciamo sul letto, perché quella era l'unica posizione nella quale non sentivo dolore. Quindi tu puoi immaginare a livello mentale, a livello psicologico che tipo di disagio provassi.
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Sandro Veronesi
05:09
Un'altra cosa che accade, il ventidue giugno duemila e dieci, riguarda la guerra in
Afghanistan
. Anche questa è la guerra più lunga che ci sia stata in questi decenni a cavallo dei due secoli.
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05:21
È un incidente mediatico, diciamo così, ma avrà ripercussioni enormi. Succede che a
Washington
si svegliano con una sorpresa piuttosto imbarazzante. La rivista Rolling Stone è uscita con un articolo intitolato: Un generale fuori controllo! Nel quale il generale americano Stanley McChrystal, comandante delle forze alleate di stanza a
Kabul
, si lascia andare a caustiche confidenze nei confronti di alleati, funzionari eletti, membri dell'Amministrazione.
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05:50
Il presidente Obama è in difficoltà, anche perché ha appena deciso di appoggiare la strategia, suggerita da lui, in alternativa a quella sostenuta dal vice
Joe Biden
e lo richiama immediatamente a
Washington
:
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06:02
Whatever decision there i make will respect to General McChrystal.
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Sandro Veronesi
06:09
Per farci spiegare bene questa faccenda mi sono rivolto a un esperto di politica americana Paolo Mastrolilli, ex corrispondente dagli Stati Uniti per l'Avvenire, per La Stampa e attualmente capo della redazione di New York della Stampa.
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Paolo Mastrolilli
06:23
Stanley McChrystal
è un personaggio molto particolare, per certi versi un predestinato. Era nipote di un colonnello delle
Forze Armate
, figlio di un generale che aveva combattuto in Vietnam, nato in una delle più grandi basi militari degli
Stati Uniti: Fort Leavenworth
. Sembrava naturalmente destinato alla vita militare e infatti va a West Point per diventare ufficiale, però è uno scavezzacollo, è un ribelle. A West Point accumula circa cento ore di punizione perché ne combina di tutti i colori, viene trovato ubriaco nei bagni dell'accademia, rischia di perdere il corso, nonostante tutti quanti lo considerano un militare molto preparato, una persona molto intelligente.
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Sandro Veronesi
07:06
Alle ore diciotto e diciotto, due ragazzi entrano sul campo numero diciotto dell'All England Lawn Tennis and Croquet Club, a Londra, per disputare il primo turno del torneo di
Wimbledon
. Sono John Isner, venticinquenne americano testa di serie numero ventitré, e Nicolas Mahut, ventottenne francese già numero quaranta del mondo e scivolato oltre il centesimo posto dopo due stagioni tormentate dagli infortuni. Che giocatori sono? Ce lo facciamo dire da Stefano Meloccaro, che oltre a essere un maestro di tennis, da vent'anni coordina le cronache televisive del torneo di
Wimbledon
, prima per TELE + e stream e oggi per SKY. Chi è Johnny Smith?
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Stefano Meloccaro
07:53
Beh, è un giocatore che, che nessuno vorrebbe mai incontrare! Perché è un giocatore che sull'erba trova il massimo dal suo servizio, sa giocare bene le partite importanti, è uno che sa giocare bene i momenti importanti delle partite.
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08:08
È uno che nella sua storia è andato avanti due set a zero contro Rafa Nadal sul centrale di
Parigi
, per cui capito non, non è uno soltanto da erba o soltanto da campi veloci, è uno che probabilmente, dal suo tennis, è stato molto bravo a tirar fuori tutto quello che aveva e poi quel giorno lì insomma, ha tirato fuori anche una partita leggendaria.
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08:30
Però è uno che insomma su, ha battuto tutti i big della sua epoca, Federer compreso, ha avuto una carriera molto lunga, non è un, non è un fesso qualsiasi perché ha fatto l'università, è uno di quei giocatori americani che prima hanno finito il college e poi hanno tentato la strada del professionismo con successo. Insomma, tanto di cappello a John Isner
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08:58
---
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Stefano Meloccaro
09:03
È uno che da David Letterman, quando gli hanno chiesto della partita, Letterman gli chiese: quali sono le dieci cose che hai pensato durante il match? e una di queste lui ha messo: "Ma non potevo capitare contro
Roger Federer
? Così finiva in tre quarti d'ora e andavamo tutti a casa".
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09:18
Cioè, è uno sveglio, è uno un po' alla Andy Roddick, sembra un po' gnucco quando lo vedi giocare perché gioca un tennis molto semplice, molto essenziale, ma invece poi fuori dal campo scopri un uomo, è un giocatore molto simpatico, molto arguto e molto sveglio.
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Sandro Veronesi
09:34
Dall'altra parte della rete c'è un francese elegante e classico della stirpe dei Renè Lacoste e dei Guy Forget, con un po' meno classe. Di nuovo Stefano Meloccaro, Chi è Nicolas Mahut?
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Stefano Meloccaro
09:47
Beh, intanto dobbiamo dire che Nicolas Mahut è un giocatore che gioca a tennis benissimo cioè, è uno di quelli che negli anni, chi occupa di tennis, ha chiamato uno dei panda, uno degli ultimi a giocare veramente il tennis classico.
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09:59
Adesso lo so che può suonare a mò di bestemmia, ma insomma è un po' un
Roger Federer,
è uno che gioca dritto e rovescio con movenza classica, è uno che non fa della potenza e dello spaccare la palla il suo, il suo credo tennistico, è uno che gioca molto bene la volèe, è uno che gioca serve & volley, più di Federer! è uno che un po' al pari di Federer.
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10:22
Ripeto, è scomodo un paragone molto imponente, avrebbe giocato bene anche con le racchette di legno, cosa che non sarebbe capitato a Isner! Perché Isner è uno che probabilmente con le racchette di legno avrebbe fatto tanta fatica a centrare la palla, mentre invece Mahut ha un tennis talmente preciso, talmente perfettino, talmente classicheggiante, che molto probabilmente avrebbe giocato bene anche con gli antichi attrezzi che sono stati usati fino agli anni settanta.
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Sandro Veronesi
10:51
Prima di dar conto della scelleratezza che ha commesso con quell'intervista, che sta mettendo in subbuglio la
Casa Bianca
, continuiamo a seguire il ritratto che Paolo Mastrolilli fa del generale McChrystal.
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Paolo Mastrolilli
11:03
Riesce ad arrivare alla fine del corso, a diventare ufficiale, anche se non ottiene i risultati che il padre si sarebbe aspettato da lui e comincia una carriera militare, anche questa un po' singolare, perché invece di seguire la strada che altri colleghi hanno fatto per arrivare poi ai vertici militari, lui comincia con le forze speciali, quindi fa effettivamente la guerra con i reparti più specializzati. Diventa comandante delle truppe americane in
Iraq
e ottiene dei successi significativi, fra cui tra l'altro riesce a trovare e uccidere Zarqawi, il principale terrorista che minacciava le truppe americane in
Iraq
, quindi viene promosso alla guida delle truppe americane in
Afghanistan
.
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11:45
Assume questo compito con un obiettivo molto specifico, lui è il fautore di una teoria di, contro l'insorgenza, che definisce Coin, che consiste in sostanza nel cercare di fare tutto il possibile chiaramente per vincere sul campo di battaglia e quindi aumentare le forze americane presenti, ma nello stesso tempo utilizzare queste truppe per cambiare il paese, per ricostruirlo, per convincere la popolazione ad accettare la presenza dei soldati americani e soprattutto la transizione del paese verso la democrazia, verso quindi l'integrazione con i paesi alleati degli
Stati Uniti
.
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12:20
Per fare questa cosa chiede al presidente Obama di aumentare le truppe americane in
Afghanistan
di quarantamila uomini. Il presidente Obama lo ascolta, mentre invece il vice presidente Biden è contraria a questa idea, lui ritiene che questa sia una una teoria sbagliata, ritiene che
l'Afghanistan
non diventerà mai un paese normale, che il compito delle Forze Armate americane e combattere le guerre, vincere le guerre, ma non ricostruire i paesi. Ritiene quindi che sia più utile una strategia completamente diversa.
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Sandro Veronesi
12:53
Sulle tribune del campo numero diciotto ci sono pochi spettatori quando Isner e Mahut cominciano a prendersi a pallate. Sull'erba ancora alta della prima settimana la pallina rimbalza poco, again, filano via veloci, vinti dal servizio a quindici o a zero.
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13:09
Qualche doppio fallo che non cambia le cose fino al nono gioco, quando Isner si conquista la palla break con una serie di bellissime risposte, a quel punto il doppio fallo di Mahut fa la differenza. Cinque-quattro per Isner che dopo il cambio di campo va a servire per vincere il set, cosa che fa sei-quattro per lui.
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13:32
Il secondo set si decide al secondo gioco, quando è Mahut a trasformare la prima palla break che si sia procurato. Da lì in poi ricominciano gli ace a duecento all'ora e i game brevissimi vinti senza patemi da chi è al servizio, fino al sei-tre finale a favore di Mahut un set pari.
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Gianluigi Buffon
13:52
Per quel che riguarda invece la partita storica fra Isner e Mahut, quello che ricordo è che l'ho potuta seguire con grande serenità e grande calma perché io praticamente per i due giorni, i primi due giorni della partita sono rimasto inchiodato in camera, sempre in ginocchio e col busto sul letto e quindi seguivo
Wimbledon
come, come passatempo.
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Sandro Veronesi
14:17
Il campo numero diciotto è ormai completamente in ombra, il sole è ancora su e i duellanti continuano a bombardarsi. È molto raro che un punto duri più di cinque secondi anzi, è molto raro che un punto duri! Si arriva dritti filati Tie-break e qui, in questo Tie-break, al terzo set, si cominciano a vedere due cose: la prima il bel tennis! tanto l'americano quanto il francese mettono a segno proprio in questo Tie-break i loro colpi migliori, tanto in attacco quanto in difesa.
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14:46
La seconda cosa, visto che anche il bel tennis li vede equivalersi, si comincia a intravedere il germe di ciò che scolpirà questa partita nella storia del tennis. l'insolita, viene da dire entropica tendenza all'equilibrio, ma siamo in un Tie-break e siamo solo al terzo set, perciò questo assaggio di leggenda finisce sull'otto a sette per Mahut, quando il francese risponde al servizio di Isner con un rovescio fulminante e si aggiudica punto e set, sette-sei, due set a uno, sono le venti. Gli altri incontri sono tutti finiti e all' All England Law Tennis and Croquet Club il terreno si inclina verso il campo numero diciotto. Tutti gli spettatori che stavano per andarsene ruzzolano lì.
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Paolo Mastrolilli
15:35
A quel punto McChrystal commette l'errore che gli costa la carriera. Evidentemente convinto di aver vinto la battaglia politica fondamentale della sua carriera, ad aver ottenuto dal presidente quello che voleva, si sente forse un po' troppo sicuro, un po' troppo forte, diventa un po' troppo spavaldo ed invita questo giovane giornalista, Michael Hastings, a stare con lui con i suoi uomini.
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15:57
Si tratta di un giovane giornalista trentenne molto aggressivo, che segue McChrystal e la sua delegazione quando vanno a
Parigi,
per discutere questa strategia con gli alleati francesi e si ritrova con loro in un bar, in un pub irlandese, nel quale queste persone si lasciano andare a dei giudizi che non avrebbero mai dovuto esprimere.
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16:19
Esce questo articolo su Rolling Stones, Obama se lo trova davanti e naturalmente esplode una bomba, lo stesso McChrystal quando si rende conto delle dichiarazioni che sono state pubblicate nell'articolo, contatta la Casa Bianca. Cerca Biden per scusarsi personalmente perché sa di aver sbagliato, sa di aver esagerato, sa di aver detto delle cose che non avrebbe mai dovuto pronunciare. Questo però naturalmente non basta a convincere Biden, che però resta defilato da questa questione e la palla, naturalmente, passa nelle mani di Obama che deve decidere che cosa fare.
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Sandro Veronesi
16:54
Inizia il quarto set sul punteggio di quattro-sei, sei-tre, sette-sei per Mahut e già questa è una sorpresa. C'è un primo cambio di raccattapalle dei giudici di linea e questo forse è il momento di ricapitolare o di raccontare, a chi non le conoscesse o non se le ricordasse, le contorte, antichissime regole del gioco del tennis, alcune delle quali risalenti a cinque o sei secoli prima e integrate progressivamente, ma sempre molto poco, dalle modifiche che si sono rese necessarie per le esigenze del gioco moderno.
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17:25
Innanzitutto il punteggio quindici-trenta, quaranta e non quarantacinque, perché? Non si sa, roba francese pari a medievale, ma una cosa resta sempre fissa nel tempo, una specie di ossessione, nulla può essere vinto con la differenza di un solo punto, né un game né un set, il che comporta automaticamente il rischio teorico che una partita possa durare tantissimo o addirittura non finire mai.
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17:56
Per ovviare almeno parzialmente a questo potenziale inconveniente, nessuno si è sognato di dire ok! il game lo vince quello che per primo fa quattro punti e chi per primo vince sei game ha vinto il set, no! non sarebbe stato accettato, la soluzione aveva da essere complicata e cervellotica, almeno quanto la regola che andava a modificare ed è stata strologata, nel millenovecento sessantacinque, da un giudice arbitro americano, Jimmy Van Halen, il Tie-break per l'appunto. Si aggiudica il Tie-break e quindi il set, il giocatore che per primo totalizza almeno sette punti ma sempre con due punti di vantaggio sull'avversario, Altrimenti si prosegue a oltranza finché uno dei due giocatori non abbia, per l'appunto, i famosi due punti di vantaggio.
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18:42
Dunque la possibilità teorica che la partita non finisca mai rimane, ma viene drasticamente abbassata e comunque almeno per tre dei quattro tornei del grande slam a Melbourne e
Parigi
e per l'appunto Wimbledon, almeno fino a due anni fa e quindi di sicuro nel duemila e dieci sì, il ricorso al Tie-break non era previsto per il quinto set, che quindi avrebbe potuto protrarsi quanto voleva.
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19:08
Qui però siamo ancora al quattro set e malgrado Isner si procuri, nel quinto gioco, ben sette opportunità di strappare il servizio all'avversario, quelle opportunità non le concretizza e si riscivola con grande naturalezza e anche velocità al Tie-break. Sono le nove e un quarto di sera, il cielo è rosso di tramonto, le tribune gremite, Mahut si porta sul tre a uno grazie al doppio fallo di Isner e ora gli basta tenere i suoi servizi, sono quattro, per vincere set e match e invece con due doppi falli, un serve and volley sbagliato si pianta lì, da tre a uno perde il Tie-break sette-tre, quindi quattro-sette a Isner, due set pari non ci si vede più: play suspended do to darkness, per oscurità. L'incontro è sospeso, se ne riparla domani e si va a nanna. Intanto il generale McChrystal è partito, è in volo.
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Paolo Mastrolilli
20:23
Da quello che abbiamo capito lui era in
Afghanistan
nel momento in cui il presidente Obama legge l'articolo, lo convoca alla Casa Bianca. Avrebbero dovuto avere un colloquio a distanza in quei giorni ma invece, visto quello che era accaduto, Obama lo convoca la
Casa Bianca
per parlargli di persona. Inizialmente quindi lui convoca McChrystal per chiarire la questione, ma senza avere l'intenzione di cacciarlo, di licenziarlo.
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20:48
Obama sinceramente ammira questa la persona che è da una parte un ribelle da una parte un, un militare che fatica ad adeguarsi ai ritmi e le modalità della politica e della diplomazia, ma dall'altro una persona intelligente e capace, si fida di lui, ha accettato la sua strategia e quindi non ha intenzione di farlo fuori. Vuole chiarire la situazione e risolvere il problema
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Sandro Veronesi
21:15
A bordo del C centotrenta J delle Forze Armate americane, accompagnato dal suo attendente e dalla sua capo ufficio stampa, nell'uniforme mimetica da deserto che indossava quando ha ricevuto la convocazione del presidente, il generale
Stanley McChrystal
sta risalendo la notte infinita. Ora dopo ora, fuso orario dopo fuso orario, nel suo lungo volo verso ovest da
Kabul
a
Washington
, sta rileggendo sul computer il reportage pubblicato dal Rolling Stone e non può fare a meno di porsi delle domande. Era proprio necessario dire: Biden chi?
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21:54
Per quale autolesionistico motivo? Dinanzi alla prospettiva di una cena offerta da un ministro francese ha detto, in presenza di quel giornalista: preferirei che mi prendessero a calci in culo. Pensava forse che non l'avrebbe riportato?
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22:11
Non è che adesso gli arriva davvero un bel calcio in culo? Non è che inconsciamente lo voleva? Il generale sa qual è il suo dovere adesso, ha già inoltrato le sue scuse personali al vicepresidente e alle parecchie altre persone da lui insultate nel reportage, ma sa che non è abbastanza.
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22:34
Il suo dovere di militare adesso è scrivere una lettera di dimissioni asciutta, senza giustificazioni, da presentare al presidente alla fine di questa notte senza fine, quando il sole sarà già alto nel cielo americano e lui si sarà infilato nella sua uniforme da cerimonia e sarà finalmente atterrato Base Andrews, e da lì, in meno di un'ora, sarà arrivato alla
Casa Bianca
e sarà stato accolto dallo staff e fatto accomodare nell'anticamera, e lì avrà aspettato almeno un'altra mezz'ora prima di essere introdotto nello Studio Ovale, dove avrà trovato il presidente ad aspettarlo con tutto il suo codazzo e il presidente si sarà alzato, elastico, sorridente e lui gli avrà rivolto il saluto militare e appunto, senza dir nulla, gli avrà consegnato la lettera.
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23:22
Si tratta di un dovere, di un passaggio formale e obbligatorio e il generale McChrystal lo sa bene, ma sa anche che il presidente conosce il suo valore e lo stima, sa che nessuno può svolgere il ruolo di comandante delle truppe alleate meglio di lui e che di conseguenza anche considerando la prontezza e la correttezza con cui lui gliele presenta e il fatto che certamente quella lezione farà di lui, d'ora in avanti, quell'uomo irreprensibile, quell'uomo migliore! che fin qui non è mai riuscito a essere, il presidente quelle dimissioni le rifiuterà.
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Stefano Meloccaro
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