Saturday, Feb 27, 2021 • 34min

Episodio 3: Amici è meglio

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Perché tutto quello che in amicizia ci viene facile in amore il più delle volte ci pare complicatissimo, se non impossibile? E dunque chi dobbiamo considerare davvero i nostri congiunti? Si chiede in quest’episodio Chiara Gamberale. E la storia di Valentina prova a rispondere.
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Talking about
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Speakers
(2)
Chiara Gamberale
Valentina
Transcript
Verified
00:07
Chora
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Chiara Gamberale
00:10
Che freddo!
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Valentina
00:13
Stiamo facendo un caffè?
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Chiara Gamberale
00:16
Facciamo un caffè, dai.
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Valentina
00:18
Qual è la tua canzone preferita del momento?
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Chiara Gamberale
00:22
A me piace Tutto l'universo obbedisce all'amore... La conosci?
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Valentina
00:30
Si, quella versione di
Battiato
e
Carmen Consoli
.
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Chiara Gamberale
00:39
Ma vabbè, no mi piace quella in questo periodo. Quando dice, come facciamo? No come dice? Però cantamela tu!
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Valentina
00:56
Sono stonata però poi dice tutto l'universo obbedisce all'amore. Sta uscendo il caffè.
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Chiara Gamberale
01:08
Chi sono gli slegati? Chi siamo?
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01:12
Fondamentalmente siamo persone che hanno una voglia pazza dell'altro e però anche una pazza paura.
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01:20
Siamo persone che all'amore, chiedono troppo, troppo poco. E chi lo sa. Bisognerebbe conoscere le nostre emozioni e le nostre ragioni, soprattutto quando mancano. E magari capiresti che da qualche parte nel tuo fondo magico e tremendo, slegato lo sei anche tu. Slegati, lo siamo proprio tutti, nessuno escluso.
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01:52
Sono
Chiara Gamberale
e questo è un podcast di Chora Media, si chiama Gli Slegati.
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02:04
Oggi qui in camera mia non sono da sola e però presto saprete perché. Però prima di raccontarvi ho bisogno di una premessa. Perché se c'è una cosa che proprio mi manda ai pazzi è essere un'amica io me lo devo dire pressoché perfetta, io proprio ci so giocare all'amicizia.
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02:25
E invece in amore non arrivo mai alla sufficienza. Faccio scelte sbagliate, investimenti assurdi. Chiedo troppo. Parlo più di quanto ascolto, sento più di quanto bisognerebbe sentire. Insomma un disastro. Perché?
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02:38
Perché abbiamo già cominciato a dire fra le righe dei nostri discorsi l'amore inevitabilmente chiama in causa il bambino che siamo stati. E quel bambino quasi sempre è un disturbato è un traumatizzato, quantomeno ferito, quantomeno piuttosto ferito.
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02:59
Tanto che se ci pensate, quando un amore comincia, sembra finalmente sempre arrivato un risarcimento per quel bambino. L'abbraccio dato proprio come chiedeva lui che aspettava e che che non è arrivato.
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03:13
Questo lo dice molto bene
Bruno Bettelheim
in quella Bibbia imprescindibile che è L'amore non basta, dice ecco, l'unica maniera per riparare gli strappi della nostra infanzia è instaurare nel corso della nostra vita relazioni nutritive profonde.
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03:31
E però se quando l'amore comincia e sembra funzionare, è il premio di quel bambino che siamo stati.
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03:40
Quando l'amore finisce o va a scatafascio è sempre la sconfitta di quel bambino. E l'amicizia invece, forse proprio perché non lo chiama direttamente in causa, quel bambino magari non lo salva da se stesso, ma lo può consolare.
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03:57
Chissà, io me la sono spiegata un po' così, fatto sta che io me lo ricordo come fosse ora, come fosse oggi era il novantasette.
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04:06
Avevo vent'anni precisi, studiavo a
Padova
e mi ricordo esattamente che sono tornata nel mio monolocale, che era fra l'altro pieno di scarafaggi. Questo proprio ricordo molto, molto forte perché c'era una moquette vecchissima. Però vabbè, questo è un altro discorso.
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04:20
Quella sera accendo la televisione mentre stavo cenando e dico ma è questo che cos'è, era Friends. Era tipo la seconda puntata. Io sono entrata subito dentro Friends, subito ho detto ma questo è il paradiso.
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04:33
Cioè a venti, già vent'anni oggi ne ho quarantatré, più che una serie televisiva dove si celebrava la possibilità dell'amore del del del eh a me ispirava in maniera assoluta quella dimensione lì, cioè sei amici che di fatto vivevano insieme.
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04:54
Ecco, per me quello istintivamente era il migliore dei mondi possibili tant'è che devo dire che se naturalmente, come tutti, tifavo per Ross e Rachel, perché appunto, mi sembrava che la situazione rimanesse in famiglia, rimanesse lì o comunque niente togliesse a quel tipo di equilibrio.
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05:11
Sarà che appunto sono legatissimi, Ross e Rachel, perché davvero mentre si legano qualcosa si slega mentre si slegano però è evidente la potenza del loro legame.
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05:22
Ecco quando invece è cominciata la storia fra Chandler e Monica io ci sono rimasta male, e ho detto ma non è che adesso si mette tutto a rischio? Non è che adesso questi due che stanno insieme invece sono legati e basta, rovinano tutto.
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05:35
Parlo appunto, naturalmente, non di ideologie, questo è bene, è bene dirlo. Perché quello che è mi ha molto colpito, chiacchierando con Marco e con Francesca nei primi due podcast degli slegati, e forse ha colpito anche a voi.
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05:52
Ci pensavo proprio stanotte voi direte dormi la notte? No, non ci riesco.
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05:56
Quindi penso in questo momento penso a noi slegati. Mi ha colpito molto che entrambi hanno proprio avevano bisogno di dire la nostra storia, è la nostra storia. Noi non vogliamo dettare regole a nessuno. Per carità, questo è quello che abbiamo saputo fare col miscuglio di desideri e paure che che ci portiamo dentro.
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06:19
E mi piacerebbe che lo stesso rispetto fosse dato da dai nuclei più tradizionali verso i modelli più alternativi.
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06:30
Ecco, questo è proprio un desiderio che ho perché stiamo andando a parlare di un altro modello slegato, un altro modo slegato e però profondissimo di volersi bene, di dire noi, di uscire dall'io e di fare noi.
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06:48
Chi vi parla è una persona che vanta due convivenze davvero felici nella sua vita con tale Carlo e tale Michele, che però sono miei amici con cui non c'era niente di sentimentale, di di sessuale proprio amici fraterni con cui in due diversi momenti della mia vita io ho diviso questa casa, proprio questa da cui vi sto parlando.
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07:11
Una casa che prima della primavera del duemila venti era proprio un porto di mare, nel senso che è appunto la mia, la mia famiglia sono sono i miei amici e io li chiamo gli animali dell'arca senza Noè, perché appunto non c'è nessun principio se non quello del del volersi bene. Io ne ho scritto diverse volte in diversi miei libri.
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07:35
E per esempio, ecco c’è una pagina che racconta molto bene chi chi sono, chi siamo il nostro modo di volerci bene.
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07:48
Così Lidia, che sarebbe il mio alter ego, si era imbarcata su quella barca senza Noè, è bloccata da un'eterna tempesta nel mare che separa la vita immaginata dalla vita, quella vera. Un'arca, dove si era sorpresa di trovare altri animali della sua stessa razza, passeggeri in fuga da un sogno che li aveva traditi e alla ricerca di una promessa che non sapevano nemmeno loro quale fosse.
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08:15
Persone ferite confuse, convinte, sotto sotto di non avere fatto le vaccinazioni giuste per resistere una volta che l'arca fosse attraccata definitivamente al porto della vita. Quella vera.
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08:28
E se stare sempre insieme fosse sbagliato, si domandavano a turno. Se ci desse la sensazione di avere già una famiglia e dunque l'ennesima scusa per non provare davvero a costruirne una, se la complicità che ci lega non fosse una salvezza ma una sciagura. Magari era così, magari condividendo fatiche in realtà autorizzavano timori.
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08:53
Però come faremmo a sopportare questa traversata altrimenti? Si diceva Lidia, ci butteremo in mare e torneremo a nuoto verso la vita immaginata, se ognuno di noi fosse l'unico animale della sua razza.
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09:05
E invece di animali ce ne sono parecchi. Non parecchi, però, insomma, ognuno poi trova, trova quelli con cui si sente a casa, sulla stessa arca.
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09:17
E oggi, appunto, dato l'argomento, non potevo che chiedere di venire qui a uno dei miei animali dell'arca preferiti che ci mette il nome. Non solo, ma anche il cognome Valentina Farinaccio, dico il cognome perché una bravissima scrittrice. Ciao Vale!
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Valentina
09:29
Ciao Cara, ciao
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Chiara Gamberale
09:31
Io e Valentina siamo sulla stessa arca. Cominciamo a dire questo.
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Valentina
09:34
Decisamente si!
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Chiara Gamberale
09:36
Ci siamo incontrate in questa traversata.
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09:41
Valentina, tu per quanti anni hai convissuto felicemente?
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Valentina
09:45
Allora io ho convissuto felicemente, cioè posso dire che la più riuscita convivenza della mia vita è stata quella con Emanuele è stato il mio coinquilino per sei anni, quasi sei anni.
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Chiara Gamberale
09:59
In che in che età?
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Valentina
10:00
Dai ventisei ai trentuno. Sì, dai ventisei ai trentuno.
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Chiara Gamberale
10:05
Ecco perché questo dobbiamo dirlo. Di solito vivere con gli amici è qualcosa che si fa nel periodo dell'università no? Di solito é questo quello è il periodo. Io poi l'ho fatto finché non è nata mia figlia. Quindi fino ai quarant'anni e tu eri ben, eri ben laureata. Hai fatto il tuo percorso
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Valentina
10:21
Ho convissuto anche durante l'università, però questa è stata proprio la convivenza a due. Quella in cui si sperimenta proprio una relazione familiare. Quindi
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Chiara Gamberale
10:29
Quello che di solito si fa ecco diciamo che nel momento in cui si finisce il proprio percorso di studio si comincia a lavorare. Ci adesso si, ora sono pronta per andare a vivere col fidanzato. E invece,
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Valentina
10:37
E invece, abbiamo trovato un degno sostituto.
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Chiara Gamberale
10:41
E dove l'hai conosciuto tu Emanuele?
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Valentina
10:43
Emanuele è un musicista e quindi io dato che in quel periodo scrivevo di musica, mi occupavo di musica l'ho intervistato dopo un concerto siamo diventati amici insieme anche ad altre persone.
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10:53
A un certo punto ci siamo trovati che entrambi cercavamo una casa a
Roma
.
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Chiara Gamberale
10:57
Perché tu diciamolo, sei andata a
Campobasso
.
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Valentina
10:59
Sono andata a
Campobasso
, ho fatto l'università a
Perugia
.
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11:02
Una volta che ho finito l'università mi sono trasferita a
Roma
per frequentare l'accademia di giornalismo specializzata in critica musicale. E nel corso di questo primo anno di accademia non è andata bene la sistemazione che avevo trovato quindi c'era il bisogno di trovare un'altra casa.
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11:18
Mentre cercavo quest'altra casa si è stretta l'amicizia con Emanuele che mi ha detto ma perché non la cerchiamo insieme questa casa? Io devo dire che
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Chiara Gamberale
11:26
Una frase se ti dicesse qualcuno con cui stai insieme
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Valentina
11:27
I film subito
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Chiara Gamberale
11:29
Ti trema la vita, ti trema il cuore, ti trema tutto e invece c'è solo entusiasmo. Già qui c'è una prima differenza nel dire: eh si, che bello, no?
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Valentina
11:37
Entusiasmo e praticità, è una scelta pratica, una scelta subito efficace. Quindi io non ci ho pensato neanche un momento e abbiamo anche ci siamo anche trovati d'accordo immediatamente sulla casa, nel senso che ne abbiamo viste due tre, alla quarta, insieme, abbiamo detto è questa
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Chiara Gamberale
11:57
E l'affittuario ti ricordi? Avrà detto: "Ma che bella coppia! Una coppia meravigliosa!"
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Valentina
12:02
Una signora a cui abbiamo dovuto far capire nel corso dei sei anni, per lei noi siamo ancora una coppia.
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12:08
Secondo me lei non ha mai capito questa cosa.
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Chiara Gamberale
12:11
Però c'erano due camere da letto?
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Valentina
12:12
Due camere a letto distanti, proprio ai lati opposti del corridoio. Una casa molto grande, devo dire questa è una prerogativa importante.
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12:19
Camere appunto da un lato all'altro del corridoio
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Chiara Gamberale
12:23
E quindi poi dividendovi l'affitto era pure possibile permettervela, una casa così grande.
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Valentina
12:26
Esatto si. Poi era una casa leggermente fuori
Roma
, quartiere di
Roma
che si chiama Quarto Miglio.
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12:34
Guarda, io la tuttora un po' mi emoziono quando ne parlo perché hai presente quando ti viene proprio in mente il periodo felice della tua vita?
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12:42
E soprattutto quella è stata a casa mia perché quando si vive fuori no, è difficile trovare un posto da chiamare casa veramente. Un appartamento in cui uno si si riesca a sentire a proprio agio davvero.
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12:57
E quella casa è stata proprio la nostra casa.
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Chiara Gamberale
13:01
Da che cosa era data secondo te questa specie di pace?
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Valentina
13:04
Dall'intimità che siamo riusciti a costruire, che però non aveva dall'intimità e dalla libertà. Noi abbiamo vissuto quella casa...
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Chiara Gamberale
13:15
Che sono due dimensioni che a volte poi quando convivi con qualcuno con cui invece stai insieme perdi.
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Valentina
13:25
Eh sì, sì, perché ti senti sempre un po'.
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Chiara Gamberale
13:30
O forse una va a discapito dell'altra addirittura no?
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Valentina
13:33
Secondo me quando si vive con un compagno io poi subito dopo sono andata a vivere con un compagno. Però diciamo
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Chiara Gamberale
13:39
Quanto è durata la convivenza col tuo compagno?
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Valentina
13:43
Diciamo effettiva tre anni.
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Chiara Gamberale
13:47
La metà?
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Valentina
13:48
Si la metà.
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Chiara Gamberale
13:49
Quindi l'esatta metà
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Valentina
13:49
Però stavamo già insieme mentre io vivevo con Emanuele. Io l'ho conosciuto il mio il compagno con cui sono stata per otto anni, io l'ho conosciuto un mese dopo aver preso casa con Emanuele.
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Chiara Gamberale
13:60
Era geloso?
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Valentina
14:01
No, per niente. Ma in questa in questo ménage nessuno era geloso dell'altro anche lui ha avuto delle fidanzate. Mentre noi abbiamo convissuto, riuscivamo sempre. Guarda lo so, sembra sembra assurdo, no? Perché non ci può essere tanta perfetta felicità in una in una vicenda reale.
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14:19
Invece c'era non ci non ci sono mai stati spigoli da dover smussare è sempre stato.
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Chiara Gamberale
14:24
Quando hai capito Vale che proprio fra voi non sarebbe potuto succedere niente?
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Valentina
14:27
Il primo giorno.
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Chiara Gamberale
14:29
Di convivenza?
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Valentina
14:29
Si la mattina guarda, tra l'altro noi ci ridiamo tuttora perché siamo comunque ancora molto amici.
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Chiara Gamberale
14:38
Ecco cosa che purtroppo capita raramente tra persone che sono state davvero insieme.
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Valentina
14:42
È vero! No, invece con con Emanuele restiamo molto amici, molto in contatto. E la mattina che ci siamo svegliati per la prima volta in casa insieme io mi ricordo che lui adesso magari si arrabbierà se ascolterà.
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14:56
Vabbè, comunque lui si è svegliato, è venuto a bussare alla porta della mia camera e io ho detto entra entra. Ero ero sveglia già lui è entrato ed era così vestito.
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15:08
Aveva dei calzettoni di spugna fino al ginocchio, no? Quelli con la scritta sport infilati nelle Champ, avete presente le scarpe, quelle da piscina, diciamo. La maglietta bianca infilata nelle mutande, dentro. Quindi con queste due alette che uscivano e basta e non non aveva pantaloni. E io l'ho guardato e ho detto ecco, la nostra sarà una relazione perfetta perché tra di noi non ci sarà mai, mai niente.
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Chiara Gamberale
15:38
Eh ma Valentina però, perché? Mettiamolo subito, allora affrontiamo subito la questione. Che cosa succede alle vite se i corpi invece se arriva un elemento sessuale perché poi si impazzisce? Perché? Cerchiamo di capirlo insieme
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15:55
Perché ha un amico che vive con noi, non direbbero mai eh per oggi la spazzatura la butti tu eh, con quel tono lì! L'abitudine di vedere nuda una persona perché ci toglie tanto rispetto nei confronti di quella persona alla lunga, perché attenzione, inizialmente invece il mistero del corpo la butto io la spazzatura. Ma che davvero? Ma che esiste la spazzatura?
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Valentina
16:19
No amore, ma faccio io! Ma ti prego.
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Chiara Gamberale
16:20
No!
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Valentina
16:20
Volgarità! Che volgarità!
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Chiara Gamberale
16:22
Ma tu figurati se devi pensare a queste cose, che cosa succede?
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Valentina
16:27
Ma guarda, non so esattamente cosa succede. Però io penso che il rapporto d'amicizia si protegge rispetto al rapporto amoroso perché non include la paura.
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16:45
Cioè l'amore quasi sempre noi lo viviamo con quel sentimento di paura che è la paura di essere lasciati essere abbandonati, la paura di non saper lasciare o abbandonare qualora le cose non andassero come noi immaginiamo no?
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Chiara Gamberale
17:02
Ecco allora torna in gioco quel bambino ferito di cui parlavo.
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Valentina
17:05
Esatto, infatti ti ascoltavo e pensavo di essere profondamente d'accordo con quella riflessione.
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Chiara Gamberale
17:13
Beh, tu hai scritto un libro straordinario al proposito la strada del ritorno è sempre più corta.
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17:20
E dove proprio di questo di questo si parla no, di come l'abbandono, come siamo stati abbandonati da piccoli, forse ancora di più, di come siamo stati amati da piccoli. Condiziona poi le nostre relazioni.
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Valentina
17:33
Esatto,
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Chiara Gamberale
17:34
Come abbiamo percepito di essere stati abbandonati da piccoli.
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Valentina
17:37
Io dico sempre che la relazione più importante della mia vita io l'ho avuta con con una assenza pesantissima che è quella di mio padre, ovviamente, che è morto quando io avevo un anno.
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17:51
Quindi ovviamente crescere col rumore che fa quella mancanza è proprio una, anche quella una relazione.
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18:00
E quindi succede che poi, appunto, come dicevi tu in apertura, quando magari parte una relazione amorosa si, il cuore festeggia, no, perché sente che quel vuoto...
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Chiara Gamberale
18:13
Adesso allora verrò risarcito
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Valentina
18:14
Poi però subentra sempre, quasi sempre la paura, la paura che quella cosa si interrompa, che quella cosa fallisca e in amicizia invece no. Non so perché, però io
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Chiara Gamberale
18:26
Ma forse, appunto per quello che dicevo poco fa, perché l'amico non è che non c'entra niente col bambino che siamo stati. Anzi lo è il lo consola, però non lo fa sentire messo a rischio.
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Valentina
18:40
Si mai in pericolo!
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Chiara Gamberale
18:42
In tutti quegli anni di convivenza tanti sei anni di convivenza felice, poi in pochissimi possono vantarlì con con Emanuele tu ti sentivi libera, hai detto prima, quindi eri sicura di te, quei gesti non avevi insicurezza. Non mentre invece nel momento in cui ma tu sei andata subito perché è finita fra l'altro, scusami. Con Emanuele?
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Valentina
18:59
Con Emanuele? Ma è finita nel dramma, nel senso che ci hanno aumentato l'affitto e io e io non potevo più permettermi quella casa.
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19:09
Quindi sono prima andata via io ed è stato terribile perché lasciare quella casa era proprio lasciare una parte di vita. Era proprio uscire da una fase della della mia vita molto importante e molto piena. Molto, appunto felice.
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19:26
Mi ricordo questi messaggi struggenti che mandavo a Emanuele. Mi mancherai. Se è stato la mia famiglia, lo sarai sempre. È stato veramente un gesto molto pesante da smaltire, quello di andarmene da quella casa.
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19:41
E soprattutto quello, poi questo momento ha incrociato un altro momento cruciale della mia vita, perché era il momento in cui stavo con un ragazzo da cinque anni che viveva da solo e quindi aspettavo la famosa domanda. Vabbè, vieni a stare qui! Cioè se non ti vuoi più. Beh, è ovvio, no? Tanto...
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Chiara Gamberale
19:59
Noi siamo noi.
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Valentina
20:00
Noi siamo noi. Invece in quel momento in cui io aspettavo questa domanda e stavo lì a capire cosa fare della mia vita, il mio fidanzato di allora mi ha detto, guarda, ti ho trovato una sistemazione.
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20:15
E sono passata ad un'altra convivenza la sistemazione che lui mi ha trovato era in una mansarda di una signora di ottantaquattro anni. Signora Annamaria, che praticamente affittava questo piccolissimo appartamento indipendente, diciamo rispetto a casa sua. Era una villetta. E io non ci potevo credere. Perché io mi aspettavo
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Chiara Gamberale
20:39
Tu però hai detto si?
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Valentina
20:39
Eh certo, io ho detto sì, perché ero completamente smarrita, cioè ero completamente inconsapevole. Non mi sentivo soprattutto senza una casa. Per la prima volta mi sentivo
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Chiara Gamberale
20:53
Dopo che ce l'avevi avuta davvero.
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Valentina
20:54
Si! mi mancava un pavimento, mi mancavano un pavimento e un tetto. Quindi ho accettato quella sistemazione. Ho avuto
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Chiara Gamberale
21:02
Poi per come sei fatta tu avrai voluto bene pure ad Annamaria?
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Valentina
21:05
Esatto, è stata un'altra, mia grande amica Annamaria. Siamo diventate molto amiche. Abbiamo avuto dei problemi perché a un certo punto il rapporto si era fatto un po' troppo di confidenza, nel senso che Annamaria mi rimproverava quando rientravo tardi.
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21:21
Mi aspettava per pranzo e magari io insomma non mi sentivo in dovere di doverla avvertire ogni volta. Torno, non torno. Quindi il rapporto era decisamente più faticoso rispetto a quello con Emanuele.
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Chiara Gamberale
21:33
Emanuele. Quindi immagino orari pure diversi dai tuoi
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Valentina
21:37
Orari diversi. Però poi durante questa convivenza con Annamaria, diciamo la questione con il mio compagno si è sbrogliata e quindi lui a un certo punto ha detto: massi dai e andiamo a vivere insieme.
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21:51
Siamo andati a vivere insieme e quindi ho lasciato anche casa di Annamaria. Mi sono trasferita in quella casa, in quel quartiere che tu conosci bene.
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Chiara Gamberale
21:58
Sì dove anch'io infatti sì, quella è una delle tante coincidenze che legano, che legano davvero e basta, senza bisogno di slegare le nostre vite. E Vale ecco in che senso sentivi casa tua, quella che hai condiviso con Emanuele e invece non hai sentito pienamente come casa tua, quella che hai condiviso col tuo fidanzato?
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Valentina
22:16
Guarda.
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Chiara Gamberale
22:17
Perché casa è il posto dove?
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Valentina
22:20
Si è pienamente se stessi, nel bene e nel male. Quindi si può essere, si può essere brutti, si può essere stanchi, può essere un po' scemi. Si può essere disordinati, si può essere ordinati.
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Chiara Gamberale
22:38
Ordinati.
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22:39
A me spesso è stato rimproverato il mio ordine, quindi anche quello
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Valentina
22:42
Eh si, quindi, e comunque non non rinnego nulla della di quel tipo di convivenza. Però oggettivamente mi ponevo il problema dell'altro molto di più rispetto a quando c'era Emanuele con me.
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22:60
Sai che facevo una cosa molto divertente. Questa cosa è proprio la misura di la misura di quella mia convivenza. Magari la sera ogni tanto davo un'occhiatina a Un posto al sole, no? Perché sai perché da quando sei piccolo guardi una cosa, allora
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Chiara Gamberale
23:15
Ma questo, questo con chi?
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Valentina
23:16
Questo con il mio fidanzato di allora. Quando ero da sola a casa io davo un'occhiatina a Un posto al sole, No?
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Chiara Gamberale
23:24
Beh una delle poche perversioni che noi non condividiamo perché tante altre invece le condividiamo
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Valentina
23:27
Esatto, ma vabbè, quella cosa lì io la faccio un po' da sempre è proprio una
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Chiara Gamberale
23:34
Annamaria, con Annamaria figurati.
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Valentina
23:34
Con Annamaria figurati. Grandi serate. Fatto sta che cosa facevo?
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23:38
Che quando capitava che lui, il mio fidanzato, entrava in casa nel momento in cui stavo guardando diciamo Un posto al sole cambiavo e mettevo su
Rai Storia
.
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Chiara Gamberale
23:50
Però ti rendi conto?
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Valentina
23:50
Capito? Però io glielo dicevo anche.
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Chiara Gamberale
23:51
È un problema. Poi per Emanuele non c'era nessun problema.
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Valentina
23:54
Ma no! Esatto
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Chiara Gamberale
23:54
Qui magari Emanuele entrava In quel momento tu gli avresti detto dai, per favore shhh
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Valentina
23:58
Oppure siediti e aspettiamo che finisca la puntata e poi parliamo. No? Invece lì mi ponevo il problema.
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Chiara Gamberale
24:03
Che fatica Vale però, no?
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Valentina
24:05
Poi però glielo dicevo anche glielo dicevo, mi sento che comunque ma forse non lo so, mi sentivo in imbarazzo,
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Chiara Gamberale
24:14
Però lui a quel punto diceva allora torni da Annamaria.
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Valentina
24:16
Avevo anche paura che appunto poi magari guarda non lo so, è stranissimo perché adesso sorrido adesso sono sono completamente diversa da quella persona che cambiava canale però.
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Chiara Gamberale
24:27
Ma chi lo sa?
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Valentina
24:28
Però ci si passa in quella cosa
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Chiara Gamberale
24:29
Ma chi lo sa se siamo completamente diversi? Perché adesso poi Vale invece tu sono tanti anni che vivi da sola. Tanti anni
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Valentina
24:35
Si sono sette anni che vivo sola.
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Chiara Gamberale
24:36
Però io ad esempio penso che fin, mi sono fatta questa idea, se tu ci pensi fin dalle medie, secondo me si capisce l'andazzo si capisce chi chi è slegato e chi no.
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24:48
Io ricordo che dalle medie al liceo c'erano quelli e quelle sempre fidanzati che era sempre lo stesso, erano sempre in giro e poi si lasciavano e si metteva con un altro che prima era basta con quella e poi c'erano questo branco a cui io facevo capo di persone che erano amici, non si fidanzano mai con nessuno, si, magari sottobanco qualcosa però insomma poche cose aspetta, si cresceva.
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25:09
Io sono cresciuta con il gruppo di amici e da sola più che io credo che proprio quegli anni siano preziosi per capire se sei più predisposto a stare in due o a stare in gruppo e quindi a fare affidamento poi di fatto su di su di te.
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25:27
E poi credo anche che la vita sia una bella sfida, perché chi è più predisposto al due forse è bene che che nutra il la possibilità di stare da solo e viceversa. Perché di solito io faccio a questo punto questa domanda Vale secondo te slegati si nasce o si diventa?
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Valentina
25:45
Allora, secondo me, e ritorniamo sempre al tuo spunto iniziale. Secondo me slegati si diventa, ma si diventa prestissimo nella vita.
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Chiara Gamberale
25:56
Nei primi anni.
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Valentina
25:57
Nei primissimi anni.
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25:59
Quindi quello è il momento in cui, come dire impariamo le relazioni e a seconda di quello che osserviamo e conosciamo, secondo me tendiamo a replicare.
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Chiara Gamberale
26:13
Però poi si può lavorare, su questo
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Valentina
26:14
Ma certo, ma certo.
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Chiara Gamberale
26:14
Per esempio io, pensate che uno dei miei coinquilini storici, uno dei due Michele, a un certo punto è andato via da
Roma
e da questa casa che condivideva con me proprio si è trasferito a
Milano
, che lui lavorava già in smart working già il anni anni fa.
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26:32
Quindi poteva vivere di fatto, insomma, dove dove, dove preferiva perché proprio era, tra
Roma
e
Milano
, la sua attività andò a
Milano
proprio per dire adesso basta io adesso basta essere un animale dell'arca senza nome, basta essere una slegato, voglio legarmi e basta.
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26:45
Ha trovato quasi scientificamente la persona giusta perché non ne poteva più. Quindi, come dire si può fare.
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26:53
Certo, è molto difficile perché a volte le situazioni si mascherano e quindi noi crediamo davvero di aver superato quel trauma infantile dicendo questa volta è proprio tutto diverso e poi però insidiosamente da qualche parte si nasconde la stessa dinamica che è molto difficile superare.
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27:18
Anche se Valentina tu pensando adesso a questi anni che grazie per esserci andata di nuovo a frugare in quei in quei cassetti. Ti senti più vittima di te stessa o padrona delle tue scelte?
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Valentina
27:35
Io mi sento molto fortunata e mi sento anche molto coraggiosa perché mi rendo conto che poi, alla fine delle scelte che inizialmente credevo di aver subito sono state poi la mia grande vittoria.
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27:49
Cioè questi ultimi anni per me sono stati veramente di costruzione, ricostruzione. E io benedico, sai, io ho vissuto un grande amore, ho avuto la fortuna di vivere un grande amore che è l'amore appunto con con il compagno con cui poi ho diviso la la vita, la casa e tutto quanto.
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28:08
Però allo stesso modo spesso mi trovo a ringraziare la fine di quella amore perché a partire da lì io ho potuto anche appunto, andare a sbirciare nei difetti di quell'amore e capire che cosa poi lo ha fatto finire. Ed è stata anche colpa mia, appunto perché c'erano delle dinamiche che io avevo bisogno di interrompere, di rivedere, se non altro.
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28:32
Quindi adesso sicuramente l'amore che sarà, se sarà, sarà diverso da quello, perché io sono profondamente diversa e soprattutto perché ho imparato a stare da sola, cosa che forse al tempo non sapevo fare bene, mentre adesso la so fare bene.
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Chiara Gamberale
28:50
Forse pure troppo!
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Valentina
28:52
Forse. Brava, questo è l'altro grande problema. Forse poi uno si muove con troppa disinvoltura in quella solitudine così comoda, no? Così anche rassicurante.
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Chiara Gamberale
29:04
Come anche gli altri poi rischiano di diventare idee, pensieri, sogni e non persone, perché sempre lì. Idee, sogni li possiamo nutrire noi, li possiamo controllare noi, le persone no. Com'è passato il lockdown, quello più pesante?
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Valentina
29:19
Quello più pesante l'ho passato, mi sono ritrovata a casa con mia madre, a
Campobasso
, perché ero scesa per fare delle cose. Una visita, e in quel momento è scattato il lockdown.
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29:31
Io ho la residenza giù in
Molise
e quindi non sono potuta ripartire, quindi mi sono trovata paradossalmente nell'anno dei miei quarant'anni giorno proprio io ho festeggiato quarant'anni in pieno lockdown nella cameretta dell'adolescenza con mia madre.
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29:47
In questa dinamica
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Chiara Gamberale
29:48
Tutto molto sano, bello
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Valentina
29:50
Si, si, no veramente tra l'altro è stato molto bello. Io non avrei mai creduto di stare così bene.
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Chiara Gamberale
29:56
Eh chissà perché?
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Valentina
29:57
Capito? Sono stata molto bene, però è stato assurdo. Perché proprio in quell'anno che tu immagini no, quando sei piccolo, dici quarant'anni vabbè, sarò adulta, no?
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30:06
Ero di nuovo in cameretta con mia mamma che preparava. Mi chiedeva la mattina cosa vuoi a pranzo? Cosa vuoi a cena? Insomma, è stato abbastanza surreale, però mi sono alla fine io sono stata bene, lo sai?
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30:16
Ne abbiamo anche parlato, certo, ma non sappiamo se quello essere stato bene poi è infatti ora non sto così bene come in quel periodo. Diciamo che in quel periodo lo gestito bene emotivamente. Poi il seguito è stato più pesante. Quindi...
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Chiara Gamberale
30:33
Sì, anche perché davvero per inizialmente le restrizioni a cui siamo stati chiamati non hanno tenuto conto molto di degli slegati. Questo va detto.
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30:44
Adesso si è cominciato a parlare o la possibilità di andare da un amico o amica anche nelle ultime feste le scorse feste a Natale e Capodanno ci sono state finalmente da lì in poi delle delle aperture.
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30:55
Però inizialmente non ci è stato molto rispetto per noi slegati. Io avevo fatto così, romanticamente dentro di me una proposta ho detto sarebbe bello che ognuno di noi scrivesse il nome di questo fin dall'inizio cinque persone che gli sono imprescindibili al di là dei vincoli di sangue. Poi un po' si è andati in quella direzione.
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31:14
Ma perché secondo te la società ha ancora non perché secondo te?
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Valentina
31:21
Eh perché non non si è ancora pronti per questo tipo di ovvietà. Cioè per me quando venne fuori la definizione di congiunto io non ci potevo credere.
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31:33
Quella cosa dei parenti non ricordo di secondo grado, terzo grado.
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Chiara Gamberale
31:36
Si che io avrei potuto vedere ad esempio, tipo mia cugina che non vedo credo da diciotto anni non lo so, però non avrei potuto vedere te
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Valentina
31:43
Esatto. Cioè è una cosa che è difficile da far passare come normalità eh vabbè, ma d'altronde siamo ancora in un ahimè in una società che ti chiedo io quando spesso ricevo la domanda ma ti sei fidanzata?
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31:59
Ma ma quando ti fanno la domanda sui figli così quella cosa viene ancora un po' vista come la regola da seguire. Poi chi schizza fuori da quella regola in qualche modo la deve spiegare quella cosa no? E invece no, non c'è bisogno.
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Chiara Gamberale
32:17
Invece pensa che il mio sogno sarebbe fare l'inverso di S. O. S Tata, cioè di andare, sai perché la tata che va lì e dice: adesso sistemo io.
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32:24
Andare nelle famiglie cosiddette le famiglie felici proprio bussare e sapere se mi vogliono ospitare una settimana, di vivere con loro per insegnarmi come si fa a stare bene a volersi bene senza farsi troppo del male.
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32:36
Vale grazie!
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Valentina
32:38
Ma grazie a te!
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Chiara Gamberale
32:39
Veramente grazie, e grazie, grazie a voi. L'idea che mi ascoltiate dalla mia camera, ecco è proprio il caso di dirlo, mi fa sentire meno sola e mi piace chiudere questa riflessione con un gigante,
Victor Hugo
che nel gobbo di
Notre Dame
sentite che cosa scrive
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33:01
Sapete che cos'è l'amicizia? Si essere fratello e sorella, cioè due anime che si toccano senza però confondersi. Le due dita della mano. E l'amore? Oh l'amore, l'amore essere due e non essere che una persona sola, un uomo e una donna che si fondono in un angelo, è il cielo.
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33:22
E come fa a non fare paura al cielo?
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33:31
Gli Slegati è una serie di
Chiara Gamberale
prodotta da Chora Media.
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33:35
La cura editoriale è di Sabrina Tinelli. Elisa Del Mese cerca storie e ci entra e sente assieme a me. La producer è
Valentina Melis
.
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33:46
Il sound design la sigla sono di
Luca Micheli
. La registrazione e la post-produzione è di Michele Boreggi, la finalizzazione è di Guido Bertolotti.
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