Tuesday, Jul 5, 2022 • 45min

Ep 01. Frigidaire esce in edicola

Play Episode
Il primo numero di Frigidaire esce il 28 ottobre 1980 e viene presentato nel corso del festival del fumetto di Lucca. In conferenza stampa ci sono tutti: Vincenzo Sparagna, Andrea Pazienza, Stefano Tamburini, Tanino Liberatore, Filippo Scozzari e Massimo Mattioli. Insieme a loro, tuttavia, c’è anche una vecchia amica: l’eroina. È con questo biglietto da visita che Frigidaire si presenta al mondo e alla città di Lucca. Il primo numero di Frigidaire nasce da un viaggio a New York -«alla ricerca del segno degli anni Ottanta»- e contiene gran parte degli immaginari e delle storie che continuerà a raccontare nei suoi primi anni di vita. Dalle tavole di Andrea Pazienza fino al Ranxerox di Tamburini e Liberatore, dall’interesse per le sessualità altre, fino alla cruda documentazione della marginalità e delle nuove culture metropolitane. Un racconto del mondo che anticipa il nostro presente e ha il sapore della profezia.
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Talking about
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Speakers
(11)
Nicolò Porcelluzzi
Vincenzo Sparagna
Andrea Pazienza
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Transcript
Verified
00:00
Ciao ragazzi siamo qua al
Lucca
Comics il primo novembre con i nostri personaggi di Warcraft.
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00:07
Ciao
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00:07
Ciao tu saresti?
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00:09
Io sono Silvanas Windrunner.
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00:11
Siamo il personaggio si chiama Lara Windrunner ed è un'elfa
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00:16
Io sono un set di armatura, il Tier cinque del Warlock.
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00:20
Sono Lì King, il re
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00:22
Sono Hunter, un cacciatore
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00:24
Anduin, il principe dell'alleanza
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00:28
L'albero, il nostro albero.
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00:32
Ciao.
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00:34
Ciao! quanto pesa?
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00:37
Non tantissimo, per fortuna. Quaranta chili, cinquanta chili minimo. no, scherzo scherzo..
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Nicolò Porcelluzzi
00:54
Queste sono alcune delle voci di chi ogni anno partecipa al
Lucca
Comics and Games.
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00:59
A ogni edizione le mura rinascimentali vengono attraversate da una folla di giovani adulti vestiti col cappello da Willy Wonka o il gonnellino di Sailor Moon.
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01:08
Quarant'anni fa gamers e cosplayers non esistevano.
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01:12
Il
Lucca
Comics era una cosa molto più piccola.
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01:15
Si chiamava ancora Salone Internazionale dei Comics e nell'autunno del millenovecento ottanta il cartellone presentava una rassegna sul cartone animato ungherese e una mostra sul fumetto argentino, mentre il francese Moebius, maestro del fumetto fantastico, riceveva per la seconda volta il premio Yellow Kid, sul palco del Teatro del Giglio veniva presentato un nuovo mensile di fumetto, arte e reportage.
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01:38
Si chiamava Frigidaire come un elettrodomestico.
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01:47
Sono Nicolò Porcelluzzi e questo è FRIGO!!!
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01:51
FRIGO!!! è una serie di Chora Media promossa da CP Company, un podcast scritto con Ivan Carozzi.
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02:06
L'idea del nome Frigidaire fu di uno dei fondatori, un fumettista romano di venticinque anni, Stefano Tamburini.
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02:13
Su come e dove nacque l'idea esistono più versioni.
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02:17
Qualcuno dice che una sera a
New York
, Tamburini si trovava nella cucina di un appartamento sulla quattordicesima strada, in cucina aprì il frigorifero e vide i ripiani in plastica, i cassettini trasparenti, la manopola del termostato e allora pensò che la rivista che aveva in mente deve essere così, un contenitore gelido dove trovare gli ingredienti per servire una cena fredda e sgradevole.
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02:43
Il ventotto ottobre millenovecento ottanta, Frigidaire arrivava per la prima volta in edicola e da lì a poco diventò la rivista più esplosiva e inclassificabile nella storia dell'editoria italiana.
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02:55
Il prezzo era di duemila lire e la redazione si trovava a
Trastevere
, a due passi da Regina Celi.
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03:05
Se le tavole di un designatore all'epoca idolatrato come Moebius, erano una rappresentazione di universi onirici e fiabeschi, nell'editoriale pubblicato a pagina cinque del primo numero di Frigidaire, si parlava invece di raffreddamento, di cuore del freddo, di zona di congelamento.
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03:22
Niente favole, insomma.
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03:23
Come se si volesse dichiarare che un tempo era finito ed era giunta l'ora di guardare la realtà umana e sociale per quello è, comprese le sue manifestazioni più perverse e brutali, anche se molti anni più tardi chi firmò quelle editoriale
, Vincenzo Sparagna
, il primo e unico direttore di Frigidaire, userà per Frigidaire parole che sembrano uscite dall'immaginazione di un mistico.
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03:46
Frigidaire è il respiro di un'orsa che allatta.
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03:49
Frigidaire è un cesto di frutta zuccherosi.
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03:53
Frigidaire è il volo del falco pellegrino.
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04:00
A
Lucca
è presente anche
Andrea Pazienza
, ventiquattro anni, fumettista, bravo tanto nel disegno quanto con le parole.
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04:08
É originario di un paesino pugliese a cui aveva dedicato un paio di versi: San Severo, la città del mio pensiero dove prospera la vite e l'inverno è alquanto mite.
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04:23
Pazienza è uno dei fondatori di Frigidaire insieme al giornalista
Vincenzo Sparagna
e ad altri quattro fumettisti:
Stefano Tamburini
, che aveva dato il nome alla testata e poi il romano
Massimo Mattioli
, il bolognese Filippo Scozzari e l'abruzzese
Tanino Liberatore
.
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04:39
Eccetto Pazienza e Liberatore che si erano incontrati da ragazzini, tutti gli altri si erano conosciuti tra settantasette settantotto, due anni molto turbolenti.
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04:56
Pazienza, anche detto Paz, è alto un metro e ottantasei centimetri, è bello, carismatico, gli piace curare il corpo e l'aspetto esteriore.
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05:06
Insomma, è un Apollo pugliese scanzonato, che ama stare al centro dell'attenzione ed è ben voluto da tutti.
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05:14
Di fronte al pubblico del salone internazionale dei comics quel giorno dell'ottobre millenovecento ottanta, Pazienza si esibisce in un numero estremo.
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05:23
Accanto a lui c'è la redazione al completo Tamburini, Sparagna, Mattioli, Scozzari e Liberatore.
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05:30
Purtroppo non sono rimasti né video né fotografie, ma la scena è ancora viva nella memoria di
Vincenzo Sparagna
.
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Vincenzo Sparagna
05:36
Insomma, pensiamo di fare questa conferenza, a un certo punto arriva Andrea, si siede sul bordo, diciamo, del palco del teatro, si slaccia lui tranquillamente la camicia e si comincia a fare una pera che piazzando preparandosi la siringa, un po' imitando questa questa vignetta che stava dentro il primo numero che c'era uno che cercava di farsi una siringa e dice "Non vuò entrà sta bucchina mannaggia" capito? e in realtà mi pare che si fa una pera effettivamente, mi pare.
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06:09
Adesso non mi ricordo se era finta o vera, ma probabilmente è vera, purtroppo.
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06:13
Io ho conosciuto sia Tamburini che Pazienza dopo che loro già in qualche modo praticavano l'eroina.
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Nicolò Porcelluzzi
06:20
Vincenzo Sparagna
all'epoca non era molto familiare con le droghe, così come oggi non è sicuro dei suoi ricordi sulla trovata di Pazienza al Teatro Giglio.
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06:29
Vera o simulata la pena di Pazienza fu un modo per scioccare e in un certo senso per sparare sul pubblico.
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06:37
Come Sid Vicious dei Sex Pistols, che nella scena di un film "The Great Rock And Roll Swindle", aveva puntato la rivoltella verso la platea cantando My Way di Sinatra e il verso And Now di Andy Snear.
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06:53
A
Lucca
quel giorno c'era anche Emi Fontana, futura moglie di
Stefano Tamburini
.
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Emi Fontana
07:01
Io praticamente facevo boh la hostess, non so che cosa, cioè distribuivo alla conferenza stampa queste copie incellophanate di Frigidaire, mi ero comprata un vestito pazzesco di Fiorucci, tutto leopardato, scollatissimo così e distribuivo queste copie.
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07:18
Tra l'altro conoscemmo Moebius, il fumettista francese, che iniziò anche un po' a corteggiarmi e Stefano si infastidì moltissimo, devo dire.
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07:30
E comunque mi ricordo mi ricordo molto bene quella presentazione di Frigidaire, mi ricordo anche una sensazione un po' che qualcosa iniziava, però anche qualcosa finiva, si entrava completamente in un'altra fase.
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07:44
Io credo che Andrea si fece una pera sul palco.
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07:49
Non ci ricordiamo né Spagna né io esattamente che cosa avvenne perché era c'è anche una forma di rimozione diciamo c'è stata rispetto a quel gesto che era così stato così estremo.
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08:02
Diciamo che io vidi quel giorno un po' l'inizio della fine, cioè nel senso che Frigidaire ed era solo il primo numero, però si aprì con un po' questa questo senso un po' mortifero.
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Nicolò Porcelluzzi
08:19
La prima storia di Pazienza su Frigidaire si intitola "Se vuoi sangue lo avrai".
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08:25
Due tizi chiusi in un appartamento, un un po' piu tosto, l'altro fifone, alle prese con bustine e bilancini vengono sorpresi dall'arrivo di due gangster.
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08:36
Andrea Pazienza
riesce a riprodurre nel contesto ingenuo dei piccoli tossici di provincia certe dinamiche da commedia all'italiana, senza che gli elementi costitutivi del quadro, e cioè siringhe, lacci emostatici, cucchiaini vengano edulcorati o nascosti sotto il tappeto.
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08:54
Gli eroinomani sono imbroglioni tragicomici e la realtà viene esposta senza finzioni.
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08:60
Pazienza era divertito da questo genere di circostanze da cui ricavava scenette fulminanti che si aprivano e chiudevano nell'arco di una pagina.
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09:09
La sua sincerità è totale.
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09:17
Un giorno del giugno millenovecento ottantuno arriva in casa di Andrea un nagra quattro s cioè un prezioso registratore a bobine grande come una valigia e pieno di manopole.
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09:27
Insieme a un paio di complici Andrea schiaccia il tasto rec e si diverte a registrare degli sketch comici.
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09:34
Si tratta di esperimenti radiofonici casalinghi i cui spunti sono di nuovo la roba, il fumo, la coca, come dire il tentativo di svoltare la giornata.
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09:46
Per chi non lo sapesse, Pazienza è quello con la erre moscia che suona il campanello.
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09:50
Non lo sopporto più. Speriamo che ha trovato la roba!
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09:55
Quello lì la roba non la trova mai, dai.
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09:57
Sì, ma non può andare in Piazza Maggiore perché c'è troppa polizia.
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09:60
Eh va beh, quello lì la roba lo trova mai, è sempre così cioè gli dai i soldi e poi.
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10:04
Sì ma io non capisco Andrea.
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10:05
Poi ritorna e ha sempre qualcos'altro sempre qualcos'altro.
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10:08
Ma no ma speriamo che non lo inculano, ti ricordi l'ultima volta l'hanno inculato.
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10:13
Dai, ha suonato
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10:17
Forse ha trovato qualcosa.
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10:20
Ciao, Andrea.
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10:21
Ciao Andrea com'è andata?
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10:22
Allora, hai trovato la roba?
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Andrea Pazienza
10:24
Fantastico! ho trovato!
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10:25
Too much
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10:26
Too much
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10:26
Too much
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10:27
Too much
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10:28
Too much
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Andrea Pazienza
10:28
E allora cosa
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10:31
Too much na sega ndo sta a roba?
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10:32
Dov'é?
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Andrea Pazienza
10:33
Che roba?
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10:35
Lo sapevo! Lo sapevo! Lo sapevo!
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Nicolò Porcelluzzi
10:40
Quello che segue è un altro sketch, il titolo è "Garantisco io" e anche stavolta Pazienza interpreta il ruolo del tira pacchi.
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10:50
Ultimamente c'è della bianca, buonissima.
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10:52
E io c'ho il fegato che mi sta scoppiando, perché non arriva questo stronzo? Questa roba che era?
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10:58
È la bianca sì, vien da Verona, credo, non so è buonissima senti
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11:02
c'è un casino di roba a Verona poi mi sono fatto la coca lì a fine gennaio, era eccezionale, fregn quanto era bona!
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Andrea Pazienza
11:11
Ragazzi
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11:11
E finalmente eh cazz
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Andrea Pazienza
11:14
No no cioè
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11:15
Ti abbiamo messo i soldi in mano
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Andrea Pazienza
11:16
No è successo un casino.
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11:18
Eeeh c'è sempre un casino
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Andrea Pazienza
11:18
No no è successo un casino comunque la roba c'è, la roba c'è, è buona è buona
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11:26
Ma tu ti si fatto?
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Andrea Pazienza
11:26
Si io mi sono fatto.
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11:28
E brav!
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Andrea Pazienza
11:29
Si io mi sono fatto però però non è questione cioè fra un po' adesso intanto ve la faccio provare, intanto ve la faccio provare
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11:38
Ma t'abbiamo dato centocinquantamila lire
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Andrea Pazienza
11:41
Qua ce ne sono, intanto ce ne sono.. qua ce ne sono, momento, qua ce ne sono venti,
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11:47
Venti?
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Andrea Pazienza
11:48
Venti.
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11:49
Ma è un assaggio, è un assaggio, andò sta sta roba?
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Nicolò Porcelluzzi
11:54
Il registratore diventa un giocattolo nelle mani di Andrea e dei due complici che vanno avanti a registrare fino all'alba nella casa in Via Emilia Ponente a
Bologna
.
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12:03
Lì Pazienza ha vissuto per diversi anni a partire da settantaquattro insieme ad altri amici, tutti originari del paese di San Severo.
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Nicola De Mattia
12:11
Si saliva al secondo piano e dall'ingresso c'era praticamente un corridoio che dava su un'altra porta finestra che dava su un terrazzino e sul lato sinistro di questo corridoio c'era il tinello cucina, bagno, c'era l'area comune e dopo la stanza dove stavo io e Andrea.
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Nicolò Porcelluzzi
12:48
La voce è quella di un vecchio amico e coinquilino di Pazienza, Nicola De Mattia, definito testimone garante e socio nella prima storia pubblicata di Paz.
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Nicola De Mattia
12:58
La stanza era arredata con mobili anche bruttarelli, vecchi, c'era un comò c'è un comò, un armadio e due letti.
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13:13
In più era stato aggiunto un tavolo da disegno sotto la finestra che veniva usato più di tutto da Andrea per disegnare e il tinello cucina era abbastanza sempre colmo di piatti e di tegami sporchi.
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13:39
Di solito quando volevi mangiare, lavavi prima e lasciavi sporco.
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13:47
Questo più o meno era l'abitudine che c'era, il tinello cucina era impraticabile.
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Nicolò Porcelluzzi
13:56
De Mattia però non era presente la sera del registratore a bobine.
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14:01
In un'ultima registrazione Andrea si diverte a prendere in giro il leader di Autonomia Operaia
Toni Negri
che all'epoca si trovava in carcere.
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14:10
Lo immagini mentre è intento a scrivere una lettera a una star della disco music.
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Andrea Pazienza
14:15
La posta del cuore, sensazionale, pubblichiamo una qui una lettera intima di
Toni Negri
a Donna Summer, cara Donna so che sei una compagna e ti conosco per televisione, ti scrivo perché mi ha fatto impressione una volta che hai alzato una gamba e si è visto sotto.
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Nicolò Porcelluzzi
14:35
Sul conto di
Andrea Pazienza
esistono fiumi di aneddoti e racconti che probabilmente si sono moltiplicati anche a causa del fatto che Pazienza a
Bologna
, a
Milano
, a
Roma
, è stato amato e circondato da decine di amici a conferma di un carattere aperto, espansivo, sempre alla ricerca dell'altro.
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14:54
Ivan Carozzi, insieme a me è l'autore di questo audio documentario, mi ha raccontato un aneddoto sul conto di Pazienza
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15:01
Siamo a
Massa
, comune a nord della Toscana.
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Ivan Carozzi
15:05
Molti anni fa qualcuno, non ricordo esattamente chi, mi disse di aver saputo che un giorno
Andrea Pazienza
era comparso a
Massa
nella città dove sono nato ed era arrivato o negli anni ottanta o negli anni settanta e si era presentato in questa piazza dove si spacciava evidentemente per fare acquisti.
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15:29
Ho ripensato molte volte a questa leggenda e a un certo punto ho smesso di crederci.
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15:34
Fino a quando poi, parecchi anni dopo, sono a
Milano
e sto rileggendo "Le Straordinarie Avventure Di Pentothal", l'albo di
Andrea Pazienza
.
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15:45
L'occhio casca sulla nuca di un personaggio ritratto di spalle e mi sembra di vedere che c'è qualcosa scritto su quella nuca però per leggerlo devo rovesciare la tavola di centottanta gradi e a quel punto leggo la frase "La delegazione infortunata arrivò a
Massa
senza troppi casini."
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16:06
Too much too much too much
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Nicolò Porcelluzzi
16:09
La vita di Frigidaire è stata avventurosa, inclassificabile, estranea all'establishment editoriale e culturale italiano e forse, come certe poesie, Frigidaire ha sempre aspirato all'immortalità.
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16:23
La prima serie della rivista prosegue ininterrottamente per cento trentadue numeri fino al millenovecento novantacinque.
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16:30
In questi quindici anni, come una dea della fertilità editoriale, Frigidaire partorisce una quantità di inserti, allegati, invenzioni para giornalistiche e riviste di fumetto collaterali: Freezer, Vomito, Iris, Casting, La Piccola Unità, Tempi Supplementari, Il Lunedì Della
Repubblica
, i Metroposter.
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16:52
Nel millenovecento novantacinque c'è un'interruzione.
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16:57
Poi Frigidaire torna in edicola, ma in modo altalenante, con fatica, inseguita dai creditori, a volte in bianco e nero in formato tabloid.
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17:06
Per un periodo esce perfino in allegato con il quotidiano Liberazione.
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17:15
Torniamo al millenovecento ottanta e a quel primo numero.
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17:18
Il primo editoriale del direttore Sparagna, illustrato da quattro polaroid del pittore Mario Schifano, è una sorta di manifesto e di presa di coscienza del tempo nuovo che si apre negli anni ottanta.
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17:28
Si intitola "Viaggiare tra le merci" e si rivolge direttamente al lettore.
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Vincenzo Sparagna
17:34
Hai aperto la rivista, dato uno sguardo al sommario e ti aspetti la solita strizzatina d'occhio.
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Nicolò Porcelluzzi
17:41
È tutto girato al tu, in seconda persona.
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17:44
Una scelta ispirata a Sparagna da un romanzo sperimentale, "La Modificazione" scritto dal francese Michel Butor.
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17:52
L'editoriale poi si chiude con queste parole.
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Vincenzo Sparagna
17:56
Le edicole sono piene di pubblicazioni fondate per ragioni ideali, dirette da scrittori e giornalisti carichi di buoni sentimenti e di progetti.
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18:05
Frigidaire no, noi viaggiamo consapevolmente nel mondo delle merci e siamo una merce noi stessi.
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18:14
Come avrai notato, la rivista costa duemila lire.
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Nicolò Porcelluzzi
18:18
Questo accento sulla rivista come merce, come prodotto, affiora anche in un punto del racconto di Emi Fontana a proposito della pellicola di cellophane che avvolgeva quel primo numero.
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Emi Fontana
18:29
Poi gli anni ottanta sono un po' plasticosi no, gli anni dell'incellophanato, io mi ricordo c'era questo feticismo intorno al fatto che la prima copertina di Frigidaire sarebbe stata cellophanata no, c'era proprio questo gusto nel dire la parola cellophnata da parte di loro
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Nicolò Porcelluzzi
18:43
Il cellophane, chissà come mai ci piace così tanto.
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18:49
In rete ci sono dei video con gente che stropiccia il cellophane per mezzora di fila.
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18:56
Il cellophane è il simbolo di un mondo che a partire dagli anni ottanta diventa sempre più artificiale, confezionato, sintetico.
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19:05
È un mondo illuminato dai neon e accompagnato dal suono rarefatto e metallico delle panche e dei bilancieri in palestra.
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19:16
Panche e bilancieri servono a modificare il corpo, a potenziare i muscoli, magari con l'aiuto di steroidi e anabolizzanti.
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19:28
Se consideriamo che tutto il gruppo di
Frigidaire
negli anni settanta partecipò ai movimenti della nuova sinistra chi in Lotta Continua chi in Autonomia Operaia, questa identificazione tra lavoro culturale e merce, cellophane, potrebbe apparire come un tradimento, una bestemmia ma in realtà va inteso come un gesto di spietata trasparenza nei confronti dei lettori e come una profezia sul futuro delle nostre società.
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19:57
La prima redazione di Frigidaire si trovava in vicolo della Penitenza ventiquattro, telefono zero sei sei cinque sei sei quattro cinque quattro.
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20:08
Quella parola, penitenza, a posteriori appare come un'ombra, un segno.
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20:14
Il rapporto tra la redazione e la zona di
Trastevere
era molto fitto e quotidiano.
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20:20
Forse è passeggiando per i vicoli di
Trastevere
che Sparagna e gli altri entrarono in contatto con un pittore tedesco, Franz Ecke a cui capitò di diventare uno dei tanti collaboratori della rivista.
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20:31
I collaboratori di
Frigidaire
furono molti e costituirono una vera e propria fauna umana e fauna d'arte, per usare due espressioni coniate dallo scrittore Pier Vittorio Tondelli per raccontare certi pezzi di società italiana degli anni ottanta.
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20:47
Il pittore Franz Ecke fu uno di loro e merita una digressione.
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20:52
Di lui conserva un ricordo, un giornalista unico, irripetibile come Filippo Ceccarelli di
Repubblica
.
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Filippo Ceccarelli
20:59
C'era un pittore, un artista che si chiamava Franz Ecke.
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21:04
Era un tedesco innamorato di
Roma
.
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21:07
Ora, io sono convinto che tutto è già successo, quindi vedevo in lui l'emulo di una grandissima tradizione culturale di tedeschi innamorati di
Roma
e quindi alla fine siamo diventati amici sia io che mia moglie di questo Franz Ecke e leggi gli compravamo un sacco di quadri.
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21:29
Casa nostra è piena, cioè tipo che ce ne abbiamo sette otto, o forse anche qualcuno in più, bellissimi. Lui andava in giro e cercava di vendere questi squarci trasteverini, soprattutto di negozi e insegne, pezzi di strada.
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21:50
Dormiva su un tavolo Franz Ecke c'è anche questa caratteristica di dormire sopra a un tavolo.
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21:57
In più la sua grande passione erano le biciclette, quindi il ciclismo.
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22:07
Ha fatto delle cose di una bellezza e anche particolari, per esempio dei tombini.
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22:14
Io c'ho in casa splendido un interno di autobus e anche uno scudo S P Q R che è poi il segno, diciamo, del Comune di Roma, ma un quadro grosso che di un autobus, insomma molto moderno, uno sguardo molto fumettaro, eccetera eccetera.
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22:33
Io ho cercato anche di fargli di fargli delle cose su commissione, mi sono fatto fare un bel ingresso del Senato con le macchine, con gli autisti, eccetera. Bello, direi bello, non tanto grande ma bello.
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22:50
E poi un Montecitorio, un ingresso di Montecitorio non bello, perché lui aveva cominciato a farsi e quindi si vedeva il il calo del del del del lavoro insomma, sì lui è morto di overdose, è un altro..
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23:09
Too much too much andò sta la roba
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Filippo Ceccarelli
23:10
Cioè lui è morto di overdose.
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Nicolò Porcelluzzi
23:15
Nel duemila e ventuno, ci racconta Ceccarelli, il calendario del San Calisto, un bar mitico di
Trastevere
, è stato realizzato proprio con i vecchi quadri di Franz Ecke.
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23:26
Frigidaire insomma, è un luogo straordinario, una rivista altra dove si incrociano vite marginali e fuori dal comune.
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23:33
Sul primo numero appare la sbobinatura di una testimonianza raccolta da Sparagna "Vita di Roberto T" è il crudo vissuto di un ragazzo che si è prostituito, ha cotto salsicce alla festa dell'unità e ha vissuto in una comune.
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23:47
Ivan Carozzi rilegge l'attacco del pezzo di fronte a Sparagna, cioè il giornalista che più di quarant'anni fa aveva raccolto la testimonianza.
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Ivan Carozzi
23:55
Vivevo facendo marchette, stavo a Piazza Navona parcheggiato finché mi chiamava qualcuno che mi pagava, percui non avevo neanche il tempo o la possibilità di avere rapporti normali né con ragazze né con ragazzi.
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24:11
Avevo rapporti che mi rendevano una cena a un ristorante, un letto per una notte e dieci o quindici mila lire, un viaggio a
Milano
.
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Vincenzo Sparagna
24:21
Questo ragazzo dell'epoca diventato cinquantenne, insomma più o meno, mi è venuto a trovare un po' di anni fa a Frigolandia e devo dire che l'ho trovato come un placido cinquantenne.
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24:32
La cosa che mi colpì fu che aveva con sé un piccolo cagnolino.
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24:36
Se lo portava sempre appresso.
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24:38
Questo col cagnetto sempre un braccio, pure a tavola, poi je dava da magnà dal piatto suo.
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Nicolò Porcelluzzi
24:42
A pagina quindici dopo la storia a fumetti di
Andrea Pazienza
, troviamo un reportage dal titolo "La Città Invisibile, Il Rimorchio a
Roma
, Luoghi e Specialità"
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24:57
È una sorta di mappa dedicata ai luoghi di ritrovo gay nella
Roma
dell'ottanta.
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25:03
Dall'area di Monte Caprino, il piccolo colle che circonda il
Campidoglio
, fino alle banchine del lungotevere e i Vespasiani di Piazza Esedra.
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25:12
Una regola dei posti di rimorchio, si legge nel pezzo, è che non bisogna mai essere i primi a far capire il proprio interesse nell'altro, altrimenti si precipita in basso nella graduatoria.
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25:24
Appoggiati contro il muro si aspetta perfettamente immobili che l'altro o gli altri manifestino un cenno d'interesse.
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25:37
L'autore dell'inchiesta è
Giovanni Forti,
ex collega di Sparagna al quotidiano Il Manifesto, dove entrambi avevano lavorato.
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25:45
Se si cerca il nome su Google, si scopre che
Giovanni Forti
è stato sposato con una giornalista.
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25:51
In realtà Giovanni era gay e la sua storia merita davvero di essere raccontata.
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25:55
Quello pubblicato sul primo numero fu l'unico articolo di Giovanni per la rivista di Sparagna, Pazienza e Tamburini.
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26:02
Alla fine degli anni ottanta Giovanni era diventato corrispondente da
New York
per l'Espresso e a
New York
aveva contratto l'aids, malattia della quale fu proprio Frigidaire a parlare per la prima volta in
Italia
nel millenovecento ottantatré.
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26:16
A New York Forti aveva conosciuto un cittadino americano,
Brett Shapiro
.
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26:21
I due si erano sposati, poi ci siamo trasferiti a
Roma
e per un periodo avevano cresciuto insieme i rispettivi figli.
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26:28
Poi la salute di Giovanni era peggiorata e Giovanni era morto nel millenovecento novantatré.
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26:34
Su questo matrimonio segnato dal dolore dalla malattia,
Brett Shapiro
scrisse un libro straordinario, "L'Intruso".
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26:41
Oggi Brett vive in Florida.
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26:44
Un giorno ci siamo sentiti su Zoom.
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26:46
Non sapeva nulla di quel vecchio articolo su Frigidaire e mi ha chiesto di mandargli una scansione.
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26:51
Poi, durante lo Zoom, ci ha letto l'annuncio di giornale grazie al quale lui e Giovanni si erano conosciuti.
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Brett Shapiro
26:57
Maschio, gay, trentaquattrenne, single, affettuoso, saggio e di buone letture, malamente camuffato da executive di giorno, politicamente attivo nel tempo libero, padre di adorabile unenne, cerca uomo analoghi interessi per amicizia plus. Sai cambiare un pannolino?
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Nicolò Porcelluzzi
27:22
Risposero ottanta persone a quell'annuncio, tra cui Giovanni.
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27:27
Brett ci ha letto la pagina del suo libro in cui racconta il giorno del matrimonio e il ricevimento.
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27:33
Giovanni era già molto malato.
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27:35
Vale la pena di ascoltare.
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Brett Shapiro
27:37
Durante il ricevimento la nostra tensione si dissolse gioiosamente fra le braccia e gli auguri di circa settanta tra amici e parenti.
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27:47
A un certo punto Giovanni scomparve in camera da letto per schiacciare un altro pisolino.
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27:54
Finalmente alle sei e mezzo ci infilammo in un taxi diretto in centro per trascorrere la nostra luna di miele in una notte all'Hotel Carlyle.
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28:05
Con mia sorpresa appena arrivati, Giovanni si addormentò di nuovo.
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28:10
Allora scesi al bar all'albergo, bevvi un paio di drink, poi uscii e andai a sedermi sui gradini del Marcia Palace Museum.
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28:20
La cerimonia e il ricevimento, la tregua momentanea, mi avevano trasportato fuori dalla mia angoscia continua.
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28:27
Adesso, mentre spaziavo con lo sguardo giù per la Fifth Avenue mi sentivo di nuovo a
New York
, di nuovo dentro la mia vita, di nuovo solo.
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Nicolò Porcelluzzi
28:41
Anche il giornalista Maurizio Torrealta vive a
New York
, dove si è trasferito nel millenovecento ottanta, dopo aver fatto parte a
Bologna
della redazione di Radio Alice, la più celebre creativa militante tra le radio libere italiane.
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Maurizio Torrealta
28:54
Radio Alice per servirla, cento megahertz tondi tondi con Garibaldi a violoncello e Rintintin allo scacciapensieri, una specie di costante sperdimento del livello normale della realtà perduta nei tribunali sonori cui rispondiamo zut!
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Nicolò Porcelluzzi
29:06
A
New York
vive nell'appartamento dove
Stefano Tamburini
avrebbe trovato ispirazione per il nome Frigidaire.
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29:13
Torrealta diventa un collaboratore della rivista.
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29:15
Sul primo numero racconta l'esplosione della criminalità a
New York
e le gesta di un giovane rapinatore noto come Dillinger.
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29:22
Le sue cronache dei bassifondi caratterizzano i primi numeri.
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29:25
Del resto era l'epoca del film "I Guerrieri Della Notte", dei vagoni della metropolitana tempestati di graffiti, delle gang di strada e della nascita del re.
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29:37
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Nicolò Porcelluzzi
29:41
le prime annate di Frigidaire raccontano il dissenso nei paesi del blocco comunista, le stragi in America Latina, le lotte ambientaliste di una tribù cannibale filippina che si oppone alla costruzione di una diga e in mezzo ancora
New York
, che torna in diversi reportage di Maurizio Torrealta.
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29:59
Questa centralità di
New York
fu anche conseguenza di un viaggio che Sparagna e Tamburini fecero prima del debutto di Frigidaire nel settantanove, per capire quale sarebbe stato il segno degli anni ottanta, lo chiamavano così, all'epoca in cui molti loro coetanei a
New York
preferivano l'India o la Turchia.
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Vincenzo Sparagna
30:18
Se a me interessava tanto, molto, moltissimo questa durezza sociale di
New York
che vedevo, come posso dire, pienamente associata al suo scenario dal punto di vista dell'estetica perché l'estetica di
New York
in qualche modo è il trionfo del pop nel senso più esteso del termine.
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30:39
Stefano era molto interessato a quell'altro lato, insomma, per me relativamente più segreto magari sentiva in musica ma chi si ricorda i gruppi musicali
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30:59
E d'altra parte io penso che anche lui sia rimasto, come posso dire, da da romano della periferia figlio di un ferroviere, impressionato da questa dimensione americana che è effettivamente proprio spiritualmente sconfinata, come posso dire, gli Stati Uniti sembrano più grandi di come sono, gli Stati Uniti sembrano sempre immensi i grattacieli, la città Manhattan quell'altro quello e questa sensazione secondo me ha moltiplicato l'immaginazione di Tamburini, cioè se per me mi ha dato come tante nozioni o se vogliamo riflessioni e pensieri sul mondo contemporaneo in più per lui gli ha dato certamente uno scatto di immaginazione cioè si è sentito come sul confine di questa comunicazione universale e quindi doveva dare il meglio di sé perché stava parlando a tutto il pianeta capito, era anche interessante
New York
come agglomerato in cui esisteva nello stesso tempo il grattacielo dove abitava Martin Scorsese e la Suburra del South Bronx dove appunto mi accompagnò sto compagno di cui non mi ricordo il nome.
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Nicolò Porcelluzzi
32:17
Il nome poi non è venuto fuori, ma in realtà nel Bronx Sparagna aveva anche delle parenti, Vincenza e Titina, che più precisamente vivevano da tempo nel North Bronx.
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Vincenzo Sparagna
32:30
A un certo punto arrivo col taxi che pure per farlo arrivare a North Bronx non ti dico guarda, nessuno vuole andarci bah comunque finalmente abbiamo uno che ci accompagna con un extra insomma a me e Barbara, era una fidanzata con cui viaggiavo, e arriviamo a casa, scendo dalla macchina e mi vedo venire incontro Vicenzo piangente, aaaah Vincenzo che hanno fatto? Che c'hanno fatto? Che è successo? dissi a Vincenzo che che è successo? Dice hanno accis a Ugo a Ugo l'hanno acciso con una coltellata con una coltellata sti nir e merda l'hanno acciso! Ma quando è successo? Cazzo di momento su.. quando è successo? eeeeh sett'anni fa è successo! Ahaha
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33:15
Dice noi c'abbiamo pure una television, ma pure noi c'abbiamo la television qua in
Italia
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33:20
Ah pure voi tenete a television?
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33:22
Ah noi tenemmo pure u frigorifero
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Speaker 11
33:24
Pure voi tenete u frigorifero?
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Nicolò Porcelluzzi
33:27
Di quel viaggio esiste una foto, Sparagna e Tamburini seduti da qualche parte a Washington Square.
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33:32
Tamburini sembra sul punto di aprire bocca e pronunciare qualcosa di importante, di definitivo.
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33:38
Sparagna con la mascella un po' rigida lo guarda in attesa del verdetto.
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33:44
Frigidaire in quel momento non era ancora nato, era un puro desiderio, una parola non detta sulle labbra di Tamburini.
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33:57
Tra i lettori di
Frigidaire
, qualche anno più tardi, ci sarà uno dei più importanti scrittori italiani di oggi,
Emanuele Trevi
.
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34:04
Gli telefoniamo un paio di giorni dopo la vittoria del premio Strega.
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34:08
Allora sono qua Ivan, siamo in un bar sotto la pioggia, ma
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34:13
Cosa dobbiamo fare?
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34:14
In realtà volevamo chiederle, la teniamo pochissimo, guardi che ricordi ha di Frigidaire? lo leggeva negli anni ottanta?
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Emanuele Trevi
34:24
Beh sì Frigidaire è stata proprio una cosa importantissima per le persone che scrivevano per la mia generazione, è stata una novità assoluta e aveva qualcosa di insostituibile anche diciamo mettendo insieme campi diversi del e che tutto sommato si incontravano poco perché c'erano le riviste letterarie delle belle riviste di fumetti e di reportage.
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35:01
E queste cose venivano unite, insomma, era proprio uno stile e infatti le cose che poi sono venute fuori da lì hanno avuto una durata enorme.
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35:15
Io mi è capitato di curare le storie di Zanardi, di Pazienza con una nuova colorazione per per Fandango e quelle erano le tavole in bianco e nero che erano uscite su Frigidaire che avevano una circolazione un quello che poi oggi nella cultura social sono i commenti, tutto questo mondo che era orale praticamente, era di contatti diretti, non passava per i social, però era straordinariamente vivo, attivo, ramificato nella nel mondo di allora.
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35:53
Quella libertà di espressione che poteva essere una libertà di espressione blasfema sullo stile di Charlie Hebdo, un una libertà di espressione letteraria profondamente minacciata, nessuno si sobbarcherebbe oggi in edicola quel tipo di di libertà.
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Nicolò Porcelluzzi
36:26
Stefano Tamburini
, romano di Centocelle, porta sul primo numero di Frigidaire il personaggio del cyborg RanXerox.
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36:34
In realtà, occorre precisare, era nato sulla rivista di fumetto Cannibale di cui parleremo in un'altra puntata.
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36:41
Tamburini è consapevole di non avere una grande mano e perciò stavolta il disegno di RanXerox è affidato a
Tanino Liberatore
.
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36:48
Dalle matite di Liberatore prende forma una creatura mitologica, un robot dotato di una muscolatura michelangiolesca capace di esplodere in scoppi d'ira barbarici ancestrali, la cui tenuta psicologica dipende dal rapporto con Lubna, una ragazzina infernale di tredici anni.
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37:06
L'ultima tavola del primo episodio di RanXerox è una visione del futuro e un omaggio l'eternità di
Roma.
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37:15
RanXerox è supino a terra, circuiti e pezzi di metallo spuntano dal cranio scoperchiato, mentre sullo sfondo si stagliano le rovine perenni del Colosseo.
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37:33
Stefano Tamburini
non è soltanto il creatore di RanXerox, ma l'art director autodidatta che concepisce il progetto grafico della rivista a partire dalla testatina in corpo settantadue compactable d'italic.
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37:46
Frigidaire è una profezia costante, un laser, un razzo bengala che consente di vedere squarci di futuro.
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37:52
Sulla cover del primo numero infatti, appare in primo piano la figura di un dandy umanoide artificiale che per clima, posa e taglio dell'inquadratura sembra anticipare le nozioni di foto profilo e di avatar.
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38:05
Il più grande conoscitore e studioso del padre di
RanXerox
, è Michele Mordente, fondatore di Muscles Edizioni e curatore del lascito artistico di Tamburini.
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Michele Mordente
38:15
Il primo numero di Frigidaire comincia con una copertina esplosiva, anche in edicola c'ha dei colori delle tonalità, un'impostazione assolutamente visibilissima, c'ha questi toni di queste campiture ampie, gialle rosse in una gabbia di bianchi e di neri che richiamano Mondrian con questo volto, con questo profilo molto asciugato, in realtà che invece rimanda alle papiers decoupè di Matisse, è una rivista che è una copertina che in qualche modo si differenzia nettamente da tutta la produzione grafica del precedente di controinformazione di controcultura.
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38:60
Per Frigidaire Tamburini non crea una vera e propria impostazione grafica, se non una gabbia per la copertina e l'idea della doppia pagina di apertura dei dati editoriali e dei contenuti che diventano un vero e proprio una vera e propria palestra di sperimentazione grafica da parte dell'autore utilizzando materiali propri e non solo, anche quelli di altri disegnatori di altri collaboratori della rivista.
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39:28
Poi all'interno, lui sperimenta qualsiasi soluzione grafica.
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Nicolò Porcelluzzi
39:33
Su quel primo numero, oltre a RanXerox e Joe Galaxy di
Massimo Mattioli
, troviamo anche due storie di Filippo Scozzari.
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39:39
Di Scozzari
Emanuele Trevi
ricorda un lavoro in particolare, l'adattamento di un racconto di Tommaso Landolfi.
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Emanuele Trevi
39:45
Coconino ha ripubblicato un racconto di Landolfi interpretato da Scozzari, "Il Mare Delle Blatte" no, non lo leggevo da quando ero ragazzino e mi ha dato un'emozione di dire ma io mi ricordo ogni singolo tavola.
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Nicolò Porcelluzzi
40:05
Se
Massimo Mattioli
è scomparso nel duemila e diciannove, Scozzari per fortuna è vivo e vegeto ma non ha voluto rilasciare interviste, fedele al motto che diede il titolo, la sua memorabile autobiografia "Prima pagare poi ricordare"
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40:24
Quello di Scozzari è un rifiuto degno di ascolto e che ci ha molto interrogato anche sulla condizione di chi per tutta la vita si trova a dover ricordare fatti e circostanze del passato, magari per alimentare quella macchina di contenuti permanente che spesso finisce per sovraccaricare e atrofizzate la memoria.
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40:43
Nella prima storia di Scozzari il protagonista si chiama Primo Carnera, come il pugile titolo mondiale degli anni trenta e come il nome della cooperativa con cui venne registrata la testata di Frigidaire.
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40:54
Carnera nel fumetto di Scozzari non è un pugile ma un ricco omosessuale imbrillantinato snob e capriccioso, in viaggio a San Paolo del Brasile, dove vive anche una certa Tamara dell'Impicca, pilota di automobilismo sportivo.
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41:08
Siamo in un mondo alternativo alla Scozzari, popolato di esteti decadenti e dove le architetture ricordano il film Metropolis di Fritz Lang.
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41:16
Tamara sfida Carnera.
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41:19
I due si inseguono a bordo dei rispettivi bolidi.
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41:21
La velocità della vettura di Tamara è sbalorditiva.
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41:31
Il segreto, come nei social network e nella carriera di molti influencer, è nello sfruttamento della propria immagine.
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41:41
Tamara infatti mentre guida contempla la propria figura riflessa nello specchietto.
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41:45
Da questa visione ricava contrazioni uterine che grazie a una scatola trasformatrice vagino-meccanica, producono un combustibile speciale e moltiplicano giri del motore.
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42:04
L'altra storia di Scozzari è ispirata a una sceneggiatura per il cinema dello scrittore noir Raymond Chandler, il titolo è "La Dalia Azzurra".
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42:14
Il fumetto è anticipato da un testo nel quale il produttore hollywoodiano del film rivela un retroscena su Chandler.
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42:20
Chandler era l'unica persona che poteva salvare le sorti del film ma gli aveva confessato di non essere in grado di terminare la sceneggiatura, a meno che non si fosse ubriacato.
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42:30
Il problema è che Chandler tempo prima si era molto faticosamente disintossicato dall'alcol, ecco pur di finire il lavoro per i soldi e per l'orgoglio, Chandler torna a bere.
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42:43
Questo spaccato della Hollywood anni quaranta anticipa la parabola di alcuni dei protagonisti di Frigidaire, un destino pesantemente influenzato dal consumo di sostanze.
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42:55
---
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Nicolò Porcelluzzi
43:01
Andrea Pazienza
, Filippo Scozzari,
Stefano Tamburini
,
Vincenzo Sparagna
,
Massimo Mattioli
e
Tanino Liberatore
, le loro matite e pennarelli, i loro desideri e le loro avventure saranno i protagonisti di questo podcast.
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43:20
Firenze
, Stazione di Santa Maria Novella, Io e Ivan Carozzi siamo partiti alle sette da
Milano
.
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43:27
È un venerdì mattina di metà maggio
Milano-Firenze
, poi
Firenze-Terontola
, poi Terontola-Foligno.
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43:34
Arrivati a Foligno, dove si dice che si trova il centro esatto
dell'Italia
e forse anche del mondo intero, prenderemo l'autobus per Giano dell'Umbria.
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43:43
A Giano dell'Umbria raggiungeremo a piedi, zaino in spalla, il luogo dove
Vincenzo Sparagna
vive da qualche anno insieme all'archivio della rivista che ha fondato.
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43:54
Quel luogo si chiama Frigolandia.
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44:04
FRIGO!!! è una serie podcast di Chora Media promosso da CP Company.
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44:09
È stata scritta da Nicolò Porcelluzzi e Ivan Carozzi.
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44:12
Ha collaborato Alessia Rafanelli, la cura editoriale è di Michele Rossi e Marco Villa.
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44:18
La post produzione è di Massimo Carozzi.
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44:21
I producer sono Matteo Perkins e Matteo Scelsa, coordinamento tecnico di Guido Bertolotti, il fonico di studio è Federico Slaviero per PM nove, musiche addizionali su licenza Machiavelli Music.
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44:38
Grazie a
Vincenzo Sparagna
, Emi Fontana, Nicola De Malattia,
Brett Shapiro
, Filippo Ceccarelli, Michele Mordente,
Emanuele Trevi
.
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44:47
Un ringraziamento per i materiali concessi a Guido Piccoli e Mondi Futuri Studio.
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Add podcast
🇮🇹 Made with love & passion in Italy. 🌎 Enjoyed everywhere
Build n. 1.36.0
Nicolò Porcelluzzi
Vincenzo Sparagna
Emi Fontana
Andrea Pazienza
Nicola De Mattia
Ivan Carozzi
Filippo Ceccarelli
Brett Shapiro
Maurizio Torrealta
Emanuele Trevi
BETA
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