Saturday, Sep 10, 2022 • 24min

Ep.9 - Renzi e Calenda: La Ruota del Cuore

Play Episode
Matteo Renzi e Carlo Calenda formano la coppia più strana della campagna elettorale 2022. Tutto sembra unirli: l’età, la collocazione di centro, il carattere irruente. E il rapporto complicatissimo con lo stesso partito, il PD, che entrambi hanno lasciato. Alle politiche del 25 settembre corrono insieme. Eppure, raggiungere l’accordo per i due è stata un’impresa. Perché Carlo e Matteo sono gli uguali contrapposti che si respingono. Sono simili, ma diversissimi, come nei loro precoci esordi televisivi, quando ancora non erano il manager con la passione per Winston Churchill prestato alla politica e l’outsider di Rignano sull’Arno destinato a conquistare l’Italia. I contributi audio di questa puntata sono tratti dalla miniserie Cuore, prodotta nel 1984 da Rai 2 con Difilm, Antenne 2 e RTSI, disponibile su Raiplay; da stralci disponibili su virgilio.it del programma La ruota della fortuna, condotto da Mike Bongiorno e trasmesso da Canale 5 nel 1994; dalla registrazione della manifestazione “Europee 2019, Calenda e Renzi a Milano”di lunedì 20 maggio 2019, disponibile su radio radicale; dalla registrazione del dibattito organizzato dal Partito Democratico durante la Festa nazionale dell’Unità 2019 di Ravenna,, disponibile su radio radicale; dalla registrazione del Convegno “Leopolda 10” -Italiaventinove- tenutosi il 19 ottobre 2019 a Firenze, disponibile su radio radicale; dalla registrazione del Convegno “Leopolda 5” – il futuro è solo l’inizio- tenutosi il 24 ottobre 2014 a Firenze, disponibile su radio radicale; dalla puntata del 9 gennaio 2015 di Otto e mezzo condotto da Lilli Gruber e trasmesso da La7, disponibile sul canale Youtube di La7; dalla registrazione del Convegno “Leopolda 6”, tenutosi dall’11 al 13 dicembre 2015 a Firenze, disponibile sul canale Youtube di Matteo Renzi; dal video del giuramento di Carlo Calenda come ministro dello sviluppo economico del 10 maggio 2016, disponibile sul canale Youtube della Presidenza della Repubblica; dalla puntata del 23 novembre 2021 de l’Aria Che Tira condotto da Myrta Merlino e trasmesso di La 7, disponibile sul canale Youtube di La7; dall’edizione del Tgcom24 del 7 agosto 2022, disponibile sul canale Youtube del Tgcom 24.
Read more
Talking about
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Speakers
(5)
Marco Damilano
Carlo Calenda
Matteo Renzi
Show more
Transcript
Verified
00:06
Chora.
Share
Marco Damilano
00:13
Nel millenovecento ottantaquattro, la
RAI
manda in onda la serie tratta dal
libro "Cuore"
di
Edmondo De Amicis
. La regia è affidata a uno dei più popolari registi italiani, il maestro
Luigi Comencini
. La serie vanta un grande cast
Giuliana De Sio
,
Bernard Blier
e nel ruolo del maestro Perboni,
Johnny Dorelli.
Share
00:37
E poi ci sono i bambini. Gli alunni della terza elementare più famosa del paese, i protagonisti del libro che da un secolo e mezzo fa commuovere gli italiani: Garrone il buono, lo sfortunato Nelli, De Rossi, il primo della classe e poi lui, il terribile Franti, il bullo debole con i forti e forte coi deboli.
Share
01:01
Nella parte di Enrico, figlio dell'ingegner Bottini e voce narrante della storia, c'è un interprete di dieci anni, è il nipote del regista, si chiama
Carlo Calenda
.
Share
01:15
Tu da grande vuoi sempre fare il cavaliere?
Share
Carlo Calenda
01:18
No, il cavaliere non serve più a niente. Voglio fare il ferroviere come te.
Share
01:24
Tu farai l'ingegnere come tuo padre.
Share
Carlo Calenda
01:26
No, farò il ferroviere.
Share
01:29
Vedrai che cambierai idea.
Share
Carlo Calenda
01:31
No, non cambierò.
Share
01:32
Enrico. Chi è?
Share
Carlo Calenda
01:33
Niente, niente, è un mio amico che è venuto a portarmi un libro.
Share
Marco Damilano
01:37
Dieci anni dopo, nel millenovecento novantaquattro, un altro futuro leader fa il suo esordio davanti alle telecamere.
Share
01:56
Questa non è la
RAI
del servizio pubblico che vuole educare e formare gli italiani. Questa è una televisione diversa, è la televisione commerciale lanciata in
Italia
dall'imprenditore milanese
Silvio Berlusconi
.
Share
02:11
"La
Ruota Della Fortuna
". Così scrive nel novantadue il deputato socialista
Sergio Moroni,
coinvolto nelle inchieste di
Mani Pulite,
in una lettera indirizzata al presidente della Camera
Giorgio Napolitano,
scrive così prima di spararsi. La
Ruota Della Fortuna
a cui si riferisce Moroni è la lotteria degli avvisi di garanzia che colpivano gli uomini e i partiti della Prima Repubblica.
Share
02:40
La
Ruota Della Fortuna
, così si chiama anche il programma condotto da
Mike Bongiorno
prima del tg di Canale Cinque, la rete ammiraglia di
Berlusconi
, l'uomo che sta preparando la sostituzione della classe dirigente travolta da Tangentopoli.
Share
02:58
Nel febbraio del novantaquattro
Berlusconi
gira il paese a caccia di voti per
Forza Italia
, il partito che ha appena fondato. Intanto alla
Ruota Della Fortuna
partecipa come concorrente un ragazzo dall'accento toscano.
Share
Mike Buongiorno
03:15
Quest'oggi però dobbiamo fare i conti anche con Matteo.
Share
Matteo Renzi
03:18
Buonasera.
Share
Mike Buongiorno
03:19
Matteo Renzi
!
Share
Matteo Renzi
03:20
Buonasera.
Share
Mike Buongiorno
03:21
Matteo. Da dove viene?
Share
Matteo Renzi
03:23
Vengo da un piccolo paese in provincia di Firenze,
Rignano Sull'Arno
.
Share
Mike Buongiorno
03:26
Rignano Sull'Arno.
Sì, però sono quei paesini tanto belli veramente.
Share
03:32
Seicento.
Share
Matteo Renzi
03:34
La ‘v’ di Venezia.
Share
Mike Buongiorno
03:35
Ce l’ho, due. Eh, oramai.
Share
Matteo Renzi
03:41
Vorrei dare la soluzione.
Share
Mike Buongiorno
03:43
Eh, sì, allora, Indice
Share
Matteo Renzi
03:46
Spostando l'accento è voce di verbo.
Share
Mike Buongiorno
03:50
Bravo Matteo, eh, ma lui è toscano, conosce bene l'italiano e quindi non sbaglia.
Share
Marco Damilano
03:57
Nel millenovecento novantaquattro, la classe dirigente del futuro già predestinata al comando, si allena nei quiz televisivi per trovare le soluzioni o almeno per trasmettere la sensazione di saperlo fare.
Share
04:12
Perché la fortuna è donna, ha scritto con cinismo nel capitolo venticinquesimo del Principe, il fiorentino
Niccolò Machiavelli
, uno dei fondatori della politica moderna.
Share
04:24
E la fortuna, sempre secondo
Machiavelli
, è amica dei giovani perché "sono meno rispettivi, più feroci e con più audacia la comandano".
Share
04:37
Sono
Marco Damilano
e questo è un podcast di Chora Media. Si chiama Ex voto.
Share
Carlo Calenda
04:51
Grazie. Vedete, noi non portiamo la gente nei posti con le foto degli avversari. Noi portiamo la gente nei posti con
l'Italia
che ci fa grandi e che ci fa sentire orgogliosi di essere italiani.
Share
Marco Damilano
05:07
È il venti maggio, duemila e diciannove,
Matteo Renzi
e
Carlo Calenda
tengono insieme un comizio a
Milano
. Il primo a parlare dal palco è
Calenda
Share
Carlo Calenda
05:19
Per un anno, e ve lo dice uno che si è iscritto al
PD
dopo la sconfitta, un anno, ci siamo presi ceffoni da chiunque passasse in questo Paese. È arrivato il momento di levarsi i guantoni e darne due indietro.
Share
05:36
E lo dico con grande affetto verso noi stessi. A me il venti per cento non basta neanche per iniziarla questa partita. Discutendo, figurati, io e Matteo discutiamo da una vita su qualunque cosa, pure sul colore delle scarpe.
Share
Marco Damilano
05:52
Entrambi sono nel
PD
. Il segretario in quel momento è
Nicola Zingaretti
. Entrambi fanno campagna elettorale per le elezioni europee. Sul palco a prendere la parola sale anche
Matteo Renzi
.
Share
Matteo Renzi
06:05
Ho trovato un
Carlo Calenda
in grandissima forma, fategli un applauso perché secondo me si sta iniziando a divertire!
Share
06:14
Lui dice che litigavamo anche sulle scarpe, a parte che c'hai delle polacchine marroni che ti stanno malissimo. A parte... Caspita! Questa campagna elettorale lo sta esaltando come un matto, e io credo che il
PD
abbia molto bisogno del suo entusiasmo, della sua passione, della sua grinta, della sua tenacia, per cui vorrei che tutti insieme gli dicessimo grazie.
Share
Marco Damilano
06:43
Renzi
è stato per cinque anni segretario del partito e Presidente del Consiglio fino alla fine del duemila e sedici, quando si è dimesso dopo che un referendum aveva bocciato la sua riforma della Costituzione.
Share
06:56
Calenda
si è iscritto al
PD
dopo la sconfitta alle elezioni politiche del duemila e diciotto e alle Europee dell'anno successivo è il capolista per i democratici nella circoscrizione del Nord est.
Share
07:10
Sul palco i due si chiamano per nome e alla fine si abbracciano. Entrambi nel giro di tre mesi lasciano il partito. Il primo a farlo è
Calenda
. Ad agosto cade il primo
Governo
di
Giuseppe Conte
, che si regge sulla maggioranza giallo-verde composta dal
Movimento
Cinque Stelle
e dalla Lega di
Matteo Salvini
. Dopo una fase convulsa, il
PD
cambia rotta e accetta l'alleanza con i
Cinque Stelle
Share
07:39
Cade il
Conte
uno nasce il
Conte
due. Per
Calenda
é troppo, sdegnato, se ne va dal
PD
.
Share
07:47
Ma io vorrei chiedere a
Carlo Calenda
che molti di voi, immagino avranno anche votato.
Share
07:55
In quelle ore sono la festa dell'unità nazionale di
Ravenna
, l'appuntamento con
Calenda
fissato da tempo. Gli chiedo i motivi dell'addio davanti a una platea di militanti che esplode di passioni.
Share
Carlo Calenda
08:08
Io non ho mai mentito a uno degli elettori che mi ha dato la preferenza dal primo giorno insieme a due terzi di questo partito. Ho detto che con quelli che erano contro la scuola, contro lo studio, contro il lavoro, contro l'impresa, contro
l'Italia
seria, insieme a
Salvini
, noi un
Governo
non l'avremmo mai fatto e sono rimasto esattamente dove stavo lì.
Share
08:35
E non è una questione di coerenza neanche per un secondo. Il tema non è la coerenza. Il tema è la ragione politica di non fare questo
Governo
.
Share
Marco Damilano
08:44
Una ragione, chissà se politica o meno
, Renzi
invece la trova è stato lui il grande regista dell'operazione Conte due. Ha convinto anche il segretario
Zingaretti
che avrebbe preferito le elezioni anticipate.
Share
08:58
Ma appena il
Governo
decolla, anche
Renzi
si sgancia. Annuncia una scissione nei gruppi parlamentari e la nascita di un nuovo partito. Lo presenta come sempre all'ex Stazione
Leopolda
di
Firenze
, il luogo dove si tengono le convention programmatiche del renzismo.
Share
Matteo Renzi
09:18
E allora adesso è il momento che abbiamo atteso da molto tempo. Io non so se c'è un leader, io so che c'è una squadra, e questa squadra è una squadra che farà dell'Italia un posto più bello. È il momento di conoscere il simbolo, il logo l'emblema della nostra grande famiglia.
Share
Marco Damilano
09:41
Le luci scendono, i renziani raggiungono il leader sul palco, i faretti illuminano il soffitto della
Leopolda
, parte la colonna sonora motivazionale. E dall'alto scende sul pubblico il nuovo logo, campo bianco e una scritta in azzurro e rosa:
Italia Viva
.
Share
10:19
Nel duemila e diciannove
Calenda
e Renzi
hanno lasciato il
PD
, hanno fatto la stessa scelta, ma abbiamo dovuto aspettare la campagna elettorale dell'estate duemila e ventidue per ritrovarli insieme nella stessa lista. Nelle vite parallele dei leader che stiamo raccontando in questo podcast in vista del voto del venticinque settembre le vicende umane e politiche di
Renzi
e di
Calenda
sono le più singolari.
Share
10:45
Sono molto simili. Corrono insieme nel Terzo Polo con Azione, il partito di
Calenda
, sotto lo stesso simbolo di
Italia Viva:
il partito di
Renzi
.
Share
10:57
Tutto sembra unirli: l'età (meno di due anni di differenza), la visione politica (centro liberale), il carattere deciso, quasi irruente. E invece, forse proprio per questo, sono distanti, molto distanti. Se
Enrico Letta
,
Giorgia Meloni
sono i diversi che si avvicinano
Renzi
e
Calenda
sono gli uguali contrapposti che si respingono.
Share
11:25
Alla
Leopolda
nel duemila e quattordici
Renzi
è presidente del
Consiglio
e racconta del momento in cui ha capito che la sua corsa sarebbe riuscita. Era il duemila e undici, appena tre anni prima, lui era ancora un semplice sindaco, il primo cittadino di
Firenze
, ma già coltivava grandi ambizioni.
Share
Matteo Renzi
11:45
Cosa vuol dire? Vuol dire che per anni ci hanno raccontato che
l'Italia
era un paese chiuso. Noi stessi lo dicevamo. Eppure, giorno dopo giorno, momento dopo momento, ci rendevamo conto che invece la possibilità di cambiare le cose sul serio c'era. In quella
Leopolda
lí, io ebbi l'impressione che davvero
l'Italia
fosse un paese aperto, disponibile, pronto, scalabile.
Share
Marco Damilano
12:13
L'Italia
è un paese scalabile. Nel duemila e quattordici la scalata è avvenuta. All'ex giovane concorrente della
Ruota Della Fortuna
sono bastati poco più di cinquecento giorni per prendersi tutto, precisamente cinquecento ventisette giorni: da giovedì tredici settembre duemila e dodici, la mattina in cui
Matteo Renzi
annuncia ufficialmente di correre alle primarie del centrosinistra, a sabato ventidue febbraio duemila e quattordici, quando, vestito di blu, entra al
Quirinale
per giurare da presidente del
Consiglio
nelle mani di
Giorgio Napolitano
.
Share
12:56
Ha appena compiuto trentanove anni, è il più giovane premier dell'intera storia unitaria, da
Cavour
in poi,
Benito Mussolini
compreso. Da sindaco di
Firenze
a segretario del
PD
a capo del
Governo
, passando per tre votazioni,: due elezioni primarie, una persa e l'altra vinta e le politiche del venticinque febbraio duemila e tredici, non vinte da Bersani, non perse da
Berlusconi,
indimenticabili per il boom di
Beppe Grillo.
cinquecento ventisette giorni per diventare il padrone
d'Italia:
una scalata senza precedenti.
Share
13:36
La generazione di
Renzi
ha conquistato il potere. In quegli anni per demonizzarla la chiamano antipolitica, ma sarebbe più corretto chiamarla politica della crisi. Il
Movimento
Cinque Stelle
si nutre della scomparsa della politica, eclissata dall'ascesa dei tecnici, mentre la democrazia viene percepita sempre più come un ostacolo, un incidente. Il
Movimento Cinque Stelle
partito della crisi in
Italia
e in Europa.
Share
14:06
Renzi
è il leader della crisi: lui è il partito. Non ha avuto bisogno, come
Berlusconi
nel millenovecento novantaquattro di fondarne uno nuovo, gli è bastato occupare e svuotare il guscio di uno che già esisteva: il
PD.
Si è proposto come l'uomo dell'anno zero, che arriva dopo il pasticcio dopo il disastro che non ha passato ed è soltanto futuro.
Share
14:34
Lo slogan dell'edizione
Leopolda
duemila e quattordici, infatti, recita "il futuro è solo l'inizio". La parola d'ordine è "rottamazione", l'idea di dover procedere a una completa liquidazione dei vecchi dirigenti del partito.
Share
14:54
Nel gennaio del duemila e quattordici, l'outsider
Renzi
, diventato da appena un mese segretario del
PD
, arriva alla curva finale della corsa per il potere, non con un voto popolare, ma con una manovra di palazzo: il tradimento del compagno di partito
Enrico Letta
, che in quel momento presiede il
Governo
. Il brutale assassinio politico di
Letta
viene preceduto da un tweet che dovrebbe suonare rassicurante con quell'hashtag che dice: "Enrico stai sereno".
Share
15:29
Durante la sua permanenza a
Palazzo Chigi
il potere di
Renzi
è personalizzato. Matteo è Matteo amichevole, accattivante, magnetico e ha un'ossessione: il tempo.
Share
Matteo Renzi
15:42
Quello che le dico è che siccome ormai sto entrando negli "anta" anch'io, non posso più fare il giovinetto, e dagli "anta" non se ne esce vivi, come diceva quello, bhè, si può arrivare a cent'anni; ma insomma, e dagli "anta" non se ne esce vivi...
Share
Marco Damilano
15:53
E il duemila e quindici e
Renzi
é ospite a
Otto E Mezzo,
la trasmissione condotta dalla giornalista
Lilli Gruber.
Share
Lilli Gruber
15:60
Da domenica lei non sarà più under quaranta, si prepara ad essere rottamato tra un po' anche lei.
Share
Matteo Renzi
16:05
Prima o poi tocca a me, sa, io, per me questo, lei sa che il presidente del
Consiglio
è l'ultima cosa che farò a livello politico, perché è evidente che quando uno ha fatto il presente
Consiglio
poi lascia. Nel modello anglosassone quando arrivi a fare il capo dell'esecutivo dopo vai a fare altro, fai le conferenze. Vai...
Share
Lilli Gruber
16:20
Ecco nel modello anglosassone mi viene in mente
Tony Blair
. Dopo va a fare il ricco conferenziere.
Share
Matteo Renzi
16:24
Va bene, Blair ha fatto anche altro, diciamo. Ma vale per tutti i grandi leader degli esecutivi che dopo che hanno finito il loro impegno vanno a casa.
Share
Marco Damilano
16:32
Nel duemila e sedici
Renzi
annuncia che in caso di sconfitta al referendum costituzionale lascerà la politica. I "no" vincono nettamente. L'ex rottamatore lascia
Palazzo Chigi
ma continua a fare politica: è in quel momento che la sua strada incrocia quella di
Carlo Calenda
.
Share
Carlo Calenda
16:52
Io dieci anni fa in un altro ruolo ero in
Confindustria
, quindi il lato oscuro della forza, diciamo, portavo in giro per il mondo missioni imprenditoriali. E quando andavamo in India e in Cina, molto spesso...
Share
Marco Damilano
17:06
Calenda
é un manager, a
Roma
la sua è una famiglia importante nel mondo dello spettacolo e della cultura. per sottolineare la sua origine altolocata lo chiamano "il pariolino", anche se lui non vive ai
Parioli
.
Share
17:20
Renzi
è l'outsider che viene da
Rignano Sull'Arno
, ha dovuto combattere per emergere.
Calenda
invece si muove nell'establishment fin dalla nascita. Ha cominciato a interessarsi di politica frequentando la sezione ex PC Mazzini nel Quartiere Prati, la stessa di
Massimo D'Alema
.
Share
17:41
Poi ha seguito il suo ex capo
Luca Cordero di Montezemolo
, il presidente di
Confindustria
, della
Fiat
e della
Ferrari
nella creazione del think tank
Italia Futura
. Quando il premier
Mario Monti
fonda Scelta Civica
Calenda
si candida ma non viene eletto. Viene ricompensato con un posto da viceministro dello Sviluppo Economico prima nel
Governo
di
Letta
, poi in quello di
Renzi
.
Share
18:09
Nel gennaio duemila e sedici proprio
Renzi
lo nomina capo della rappresentanza italiana a
Bruxelles
presso l'Unione Europea, un posto che in genere spetta un ambasciatore di ruolo. E infatti si scatena la reazione dei diplomatici. Dura pochissimo, però, perché già a maggio torna a
Roma
come ministro dello Sviluppo Economico.
Share
Carlo Calenda
18:32
Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione, le leggi e di esercitare la discussione nell'interesse esclusivo della nazione.
Share
Marco Damilano
18:42
La sua scalata comincia da qui. Il Ministero, la candidatura nel
PD
alle elezioni europee del duemila e diciannove, la candidatura a sindaco di
Roma
nel duemila e venti, la fondazione del suo partito:
Azione.
Share
18:58
E oggi?! La campagna elettorale per le politiche del venticinque settembre. La costruzione del Polo è stata faticosissima. I rapporti tra
Renzi
e
Calenda
, interrotti da tempo, erano pessimi.
Share
Carlo Calenda
19:14
Del centro
di Renzi
non me ne frega nulla, non faccio politica in questo modo. È uno che dice non sto coi
Cinque Stelle
, si é alleato alle ultime amministrative con venti, in ventidue comuni con i
Cinque Stelle
dice "A" e fa "B" non me ne importa niente.
Renzi
faccia quello che gli pare, vada in Arabia Saudita, faccia il centro con Toti, Brugnaro, suo zio, suo cugino e suo papà. Noi facciamo un lavoro diverso.
Share
Marco Damilano
19:38
Renzi
è appena appena più gentile in un'intervista al Corriere Della Sera dice, "Carlo non è cattivo, quando è tranquillo è un piacere parlarci, quando invece si lancia in previsioni è come il divino Otelma, non ne azzecca una". Il pezzo del due luglio scorso alla crisi del
Governo
Draghi
allo scioglimento delle Camere mancano ormai pochi giorni.
Share
20:02
Correre da solo alle prossime elezioni per
Renzi
sarebbe un rischio mortale.
Italia Viva
nei sondaggi, è sotto lo sbarramento del tre percento. Ma l'ex premier è un animale politico a sangue freddo. Assiste ai tentativi di accordo di
Calenda
con il
PD
. Aspetta la conclusione delle trattative punta sulla rottura. E ha ragione.
Share
20:24
Carlo Calenda
Come spiegate ai vostri elettori la rottura con il
PD
?
Share
Carlo Calenda
20:29
Ma nel modo più facile del mondo. Il
PD
ha fatto prima un patto con noi e poi fatto un patto con contenuti contrari con chi dice di no a tutto, al termovalorizzatore, con chi, con chi in fondo è comunista. Perché poi alla fine della fiera è questo.
Share
Marco Damilano
20:40
Calenda
lascia la coalizione con il
Partito Democratico
in extremis, quando la presentazione delle liste mancano poche ore e con una svolta a sorpresa fa quello che aveva sempre negato di voler fare: una lista con
Renzi
.
Share
20:57
Aspettativa: superare il dieci per cento, essere determinanti nel prossimo Parlamento.
Share
21:04
Obiettivo: condizionare il
PD
, ereditare il ruolo che è stato per decenni di
Silvio Berlusconi
in nome dell'unità dei riformisti e dei liberali. Un sogno per
Calenda
che in casa conserva una sagoma ad altezza naturale di
Winston Churchill
.
Share
21:23
Le grandi ambizioni uniscono i due capi del Polo, ma li dividono.
Renzi
aspetta il venticinque settembre. Intanto manda avanti
Calenda
.
Enrico Bottini
ha trovato il suo Franti.
Share
Add podcast
🇮🇹 Made with love & passion in Italy. 🌎 Enjoyed everywhere
Build n. 1.38.0
Marco Damilano
Carlo Calenda
Mike Buongiorno
Matteo Renzi
Lilli Gruber
BETA
Sign in
🌎