Saturday, Sep 3, 2022 • 33min

Ep.8 - Meloni e Letta: La solitudine dei numeri due

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Giorgia Meloni ed Enrico Letta sono gli opposti che si attraggono. Lei, la ragazza cresciuta a Garbatella, nel cuore della Roma popolare. Lui, uomo dell’establishment. Lei, che rivendica il primato nazionale. Lui, che guarda all’Europa. Lei, che potrebbe essere la prima donna a entrare a palazzo Chigi da premier. Lui, che da premier a palazzo Chigi c’è già stato. Così lontani, Giorgia ed Enrico. Eppure così vicini. Con una storia politica simile alle spalle e obiettivi comuni per il futuro: rifondare identità forti, ridefinire in Italia un’alternativa tra la destra e la sinistra. Oggi si ritrovano alla guida dei rispettivi partiti senza più fratelli maggiori né padri ingombranti: la solitudine dei numeri due, diventati numeri uno. I contributi audio di questa puntata sono tratti da "Democrazy", video-installazione di Francesco Vezzoli, pubblicata sulla pagina Youtube del Museum of Contemporary Art il 26 maggio 2014; dal messaggio di Giorgia Meloni alla stampa estera, pubblicato sulla pagina Youtube del Corriere della Sera il 10 agosto 2022; dal messaggio di Enrico Letta alla stampa estera, pubblicato sulla pagina Youtube del Corriere della Sera il 13 agosto 2022; dal secondo congresso nazionale di Alleanza Nazionale a Bologna del 6 aprile 2002, disponibile su Radio Radicale; dal Convegno di Destra Protagonista a Roma del 16 ottobre 2000, disponibile su Radio Radicale; dall’Assemblea Costituente della Democrazia Cristiana del 24 luglio 1993 a Roma, disponibile su Radio Radicale; dal terzo congresso nazionale del Partito Popolare italiano tenutosi a Roma dal 9 al 12 gennaio 1997, disponibile su Radio Radicale; dalla registrazione della manifestazione Senza Paura – Le primarie delle idee, tenutasi a Roma il 16 dicembre 2012, disponibile su Radio Radicale; dal discorso di Enrico Letta alla Camera per la fiducia del 29 aprile 2013; dalla puntata del 17 gennaio 2014 delle Invasioni Barbariche, trasmessa da La7 e disponibile sul canale Youtube di La7; dal video della cerimonia della Campanella del 22 febbraio 2014 pubblicato sulla pagina Youtube del Fatto Quotidiano; dalla registrazione del dibattito “Fare politica in un mondo in frantumi”, tenutosi all’università Luiss di Roma il 18 maggio 2022, disponibile su Radio Radicale.
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Speakers
(7)
Marco Damilano
Giorgia Meloni
Enrico Letta
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Transcript
Verified
00:06
Chora.
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00:07
---
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Marco Damilano
00:21
Nel duemila e sette l'artista
Francesco Vezzoli
presenta alla Biennale di Venezia una video installazione, è composta da due spot elettorali di due candidati alla presidenza degli Stati Uniti, mandati in sincrono uno a fianco all'altro.
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00:41
I protagonisti sono un uomo e una donna che hanno lo stesso nome Patrick Hill e Patricia Hill. Lui è interpretato dal fascinoso filosofo superstar Bernard_Henri-Lévy, lei è attrice Sharon Stone, autorevole come Hilary Clinton.
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01:02
Scorrono le foto di lui col Papa e in mezzo ai militari. Lei sorride, stringe mani ai comizi, prende in braccio i bambini, le voci si mescolano, si sovrappongono, rimbalzano da uno slogan all'altro, gli stessi slogan, che vanno bene con tutto e per tutti.
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01:26
Make
America
Strong, Strong
America
, Free America, the American Dream.
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01:33
Prima di Barack Obama e di Donald Trump, Vezzoli mette in scena il prototipo della campagna elettorale in cui tutto è interscambiabile, la democrazia occidentale che si è trasformata in una demo crazy. demo pazzia.
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01:51
Giorgia Meloni
e
Enrico Letta
, i due principali protagonisti di questa campagna elettorale duemila e ventidue, non corrono il rischio di ripetere gli stessi messaggi.
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02:16
---
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Marco Damilano
02:59
Sono leader distanti, anzi opposti, come dimostrano i loro video registrati in tre lingue per l'opinione pubblica europea.
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03:09
Ha cominciato lei, ha inseguito lui e anche nei sondaggi, ai blocchi di partenza della campagna elettorale, è così: primo partito
Fratelli d’Italia,
segue il
Pd
al secondo posto. Eppure Meloni e Letta sono più simili e complementari di quanto sembri, si giocano la loro partita su questo confine, non hanno in comune niente, se non un obiettivo: rifondare in
Italia
un'alternativa tra la destra e la sinistra.
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03:42
Per questo, nel viaggio di Ex voto sulle elezioni del venticinque settembre, per raccontare le coppie chiave della competizione, dobbiamo partire da loro
: Giorgia Meloni
,
Enrico Letta.
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03:57
Sono Marco Damilano, e questo è un podcast di Chora Media, si chiama Ex voto.
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04:04
Sabato sei aprile duemila e due alla Fiera di
Bologna
c'è una fila di auto blu e una platea eccitata, ricordo la bolgia e le code lunghissime per entrare in sala stampa e in platea, è il periodo degli attentati post undici settembre, ci sono controlli severissimi.
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04:22
L'occasione è il Congresso di Alleanza Nazionale, il partito guidato da Gianfranco Fini, che nel mille e novecento novantacinque, a Fiuggi, ha preso il posto del Movimento Sociale Italiano, il partito con la fiamma nel simbolo, rappresentante per decenni dei neofascisti.
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04:41
Fini, da un anno, è il vicepresidente del
Governo
presieduto da Silvio Berlusconi.
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04:47
Nel duemila e uno il centrodestra ha stravinto le elezioni, ma AN è a disagio, nell'alleanza comanda l'asse del Nord, fondato su
Forza Italia
e sulla Lega di Umberto Bossi.
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Francesco Storace
05:00
E allora avanti, a partire da lunedì, in questa grande avventura con te, per Alleanza Nazionale, per l'Italia.
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Marco Damilano
05:10
Dal palco si alternano gli interventi dei capi correnti, tutti applauditissimi, come questo del presidente della Regione Lazio, Francesco Storace.
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05:19
Finché, poco prima del capogruppo Ignazio La Russa, il senatore Domenico Fisichella dà la parola a una giovane delegata.
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Domenico Fisichella
05:28
Adesso la delegata
Giorgia Meloni,
dov'é
Giorgia Meloni
?
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Marco Damilano
05:34
La parola all'oratore sconosciuto è un classico dei congressi, è l'intervallo che serve ai delegati, e anche ai giornalisti, per fare una pausa al bar, un caffè, una sigaretta, una sosta alla toilette.
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Domenico Fisichella
05:46
Eccola la giovane coordinatrice di
Azione Giovani
.
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Marco Damilano
05:50
Ma la sconosciuta riesce ad attirare l'attenzione della sala e anche la mia.
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05:55
La seguo seduto per terra, taccuino sulle ginocchia.
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Giorgia Meloni
05:59
Nel documento di Azione Giovani al Congresso, abbiamo voluto definire l'organizzazione giovanile una comunità di ribelli, noi consideriamo ribelli coloro che contribuiscono con le proprie azioni alla costruzione di un nuovo domani, coloro che si impegnano in prima persona per modificare una realtà che non li soddisfa.
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Marco Damilano
06:24
È un discorso di vent'anni fa, ma ci sono già alcuni temi destinati a diventare i cavalli di battaglia della prima donna che potrebbe entrare a
Palazzo Chigi
da presidente del Consiglio.
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06:35
C'è l'attenzione ai giovani e la difesa del cosiddetto diritto alla vita.
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Giorgia Meloni
06:41
Chiediamo al
Governo
,
all'Alleanza Nazionale,
di impegnarsi concretamente per la soluzione del disagio giovanile, sulla mancanza di luoghi di aggregazione, sulla partecipazione degli studenti alla vita delle scuole e delle università, sulle droghe e sui problemi di... legati alle devianze giovanili, sulla tutela del diritto alla vita.
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Marco Damilano
07:10
Devianze è una parola che Meloni ha utilizzato anche qualche settimana fa, scatenando grandi polemiche.
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07:16
Poi le politiche per sostenere la crescita demografica.
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Giorgia Meloni
07:21
Chiediamo l'istituzione di un Fondo Nazionale per gli aiuti economici alla Gravidanza, che possa sostenere le madri e le famiglie in difficoltà economiche, fin dal momento del concepimento, perché che lo chiamino embrione o feto, per noi rimarrà sempre un bambino, e ha dei diritti che devono essere riconosciuti e garantiti.
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Marco Damilano
07:42
Il primato nazionale e l'esaltazione della patria.
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Giorgia Meloni
07:47
Noi siamo i custodi di quel patrimonio valoriale, di quello slancio, di quella passione, senza i quali tutto si ridurrebbe a mera gestione del quotidiano. Allora ribadire il primato della politica sull'economia, rivendicare la questione morale e la tutela del diritto alla vita, la difesa delle identità e delle patrie, l'amore per il proprio popolo e per la propria terra.
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08:15
Sulle magliette di
Azione Giovani
in questo Congresso c'è scritto: "Amo solo ciò che difendo". Sono questi valori che stiamo difendendo, sono queste idee.
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Marco Damilano
08:26
Tra le righe si sente risuonare la vecchia triade: Dio, patria e famiglia. Il finale invece è tutto per uno dei miti della nuova destra europea degli anni settanta, lo scrittore inglese J. R. R. Tolkien, autore del Signore degli Anelli.
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Giorgia Meloni
08:44
E vorrei concludere con una citazione di Tolkien, immancabile, e che recita: "Non tocca a noi dominare tutte le maree del mondo, il nostro compito è di fare il possibile per la salvezza degli anni nei quali viviamo, sradicando il male dai campi che conosciamo, al fine di lasciare a coloro che verranno dopo, terra sana e pulita da coltivare. Grazie".
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Marco Damilano
09:12
L'intervento dell'oratrice sconosciuta si conclude tra gli applausi.
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Domenico Fisichella
09:17
Grazie alla giovane delegata
Giorgia Meloni
.
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Marco Damilano
09:22
Giorgia ha conquistato la platea.
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09:27
Giorgia Meloni
in quel momento ha compiuto da poco venticinque anni, è romana, ha vissuto alla
Garbatella
con la mamma e la sorella, nel novantotto viene eletta consigliera provinciale a
Roma.
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09:39
Nel duemila e uno è tra i coordinatori di
Azione Giovani,
l'organizzazione giovanile di AN, di cui nel duemila e quattro diventerà presidente.
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09:50
Si fa notare nei primi anni duemila, quando è già la voce e il volto di quella destra giovanile e movimentista, erede del post fascismo italiano.
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Giorgia Meloni
09:59
È importante e non bisogna dimenticare che gran parte del radicamento di cui noi oggi disponiamo, viene proprio da quella realtà movimentista, che ha visto una destra dinamica, capace di inserirsi nel tessuto della società ed egemonizzato in molti casi e se noi riteniamo che il movimentismo debba continuare a rappresentare il nostro stile, anche nel fare politica, la nostra capacità di rapportarci alle esigenze del territorio, non bisogna dimenticare, che esiste una realtà, che è la realtà giovanile di
Alleanza Nazionale
, che è una realtà movimentista per eccellente.
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Marco Damilano
10:37
Il discorso di esordio di
Enrico Letta
in un appuntamento politico nazionale, arriva in un momento molto tormentato per il paese, un momento di cui abbiamo già parlato nella quarta puntata di Ex voto.
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10:54
È il venticinque luglio del novantatré e a
Roma
, nel quartiere dell'Eur, c'è
l'Assemblea Costituente
della
Democrazia Cristiana
di Mino Martinazzoli.
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11:04
Sono i giorni di Tangentopoli e delle bombe di mafia, dei suicidi del finanziere Raul Gardini e dell'ex presidente dell'Eni Gabriele Cagliari, i giorni della messa a punto di un nuovo soggetto politico, il partito azienda
Forza Italia
.
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11:19
E proprio in quei giorni la Dc decide di tornare all'antico nome prima del fascismo, prima della guerra e prima della
Repubblica
: Partito Popolare Italiano.
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11:42
Dopo cinquant'anni di potere ininterrotto, la
Democrazia Cristiana
muore, mentre nella sala congressi risuonano le note del concerto per pianoforte e orchestra in do maggiore cappa quattro sei sette di Mozart.
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12:05
Ed è in quella occasione che prende la parola un giovane delegato.
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Enrico Letta
12:09
Noi, non possiamo, noi che siamo qui nella nostra Costituente, cadere nel peccato di omissione, di lasciare a una destra o a una sinistra, che non hanno il passaporto della decenza nella politica internazionale, la gestione del futuro dei rapporti del nostro Paese.
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Marco Damilano
12:32
Enrico Letta
sta per compiere ventisette anni, è laureato in diritto internazionale a Pisa, è stato presidente dei giovani del Partito Popolare europeo e, come
Giorgia Meloni,
è cresciuto nelle organizzazioni giovanili del suo partito, la Dc.
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12:50
Nel novantatré è il capo della segreteria del ministro degli esteri Beniamino Andreatta, il suo maestro politico, e diventa segretario generale dell'Arel, l'agenzia di ricerche e legislazione fondata da Andreatta.
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13:06
La sua prima prova da aspirante leader arriva nel novantasette, quando parla al Congresso dei Popolari.
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Enrico Letta
13:13
E allora su questo voglio terminare con un riferimento alla questione dei giovani nel partito, ci sono state fatte due critiche contemporaneamente: la critica di essere troppo giacobini, quando si pensava a una candidatura di un giovane alla segreteria e allora si diceva: "Ma cosa vogliono questi giovani? È presto, dovete crescere"; e la critica di essere buoni soltanto a essere cooptati, a essere dei delfini.
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Marco Damilano
13:47
Letta è legato all'idea dell'Ulivo del premier Romano Prodi: unire gli eredi del Partito Comunista e i cattolici progressisti per battere le destre.
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13:57
Quel Congresso lo vince Franco Marini e Letta finisce nella minoranza interna, il suo discorso però è molto applaudito e gli vale l'elezione a vice segretario del Partito Popolare.
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Enrico Letta
14:10
Ebbene, io voglio rivendicare, con orgoglio, il fatto che la contemporanea critica di giacobinismo e di delfinato dimostra invece, che la nostra generazione è una generazione che, con equilibrio, sta cercando di maturare per il bene del partito, sta cercando di maturare per essere una risorsa vera del partito, una risorsa per tutto il partito, non soltanto per una parte.
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14:39
Io credo che questo aspetto dei giovani abbia un senso, anche perché, dentro di noi viviamo con difficoltà, e io credo che tutti quelli che hanno trent'anni come me se ne rendono conto, la difficoltà di una politica che non è più tutto, com'era prima, una politica che nelle nostre vite quotidiane facciamo coesistere, insieme all'attività professionale, insieme a altre cose, una politica che è difficile da vivere, facendola coesistere con tutto quest'altro, ma noi abbiamo scelto di definirla come l'ideale per cui vale la pena, ancora a trent'anni, di dedicare le energie migliori.
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Marco Damilano
15:22
Anche per Letta, come per Meloni, ci sono già tutti i temi che accompagneranno la sua ascesa politica: l'Europa, la rivendicazione del coraggio, le citazioni: a Giorgia piace Tolkien, Enrico ama i cantautori.
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Enrico Letta
15:38
E allora vorrei dire a Gerardo, che quella canzone che tu citavi, finisce così, ed è il senso dell'ideale del nostro impegno, quella canzone finisce: "L'isola che non c'è, e ti prendono in giro se continui a cercarla, ma non darti per vinto, perché, chi ci ha già rinunciato e ti ride alle spalle, forse è ancora più pazzo di te!" Noi non ci abbiamo ancora rinunciato.
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Marco Damilano
16:12
Tra Letta e Meloni ci sono undici anni di differenza, li divide tutto, l'età, la cultura politica, l'attenzione internazionale.
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16:22
Meloni ama presentarsi come una figlia delle periferie, l'outsider che si è fatta da sola.
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16:29
Letta è nato e cresciuto nell'establishment, il papà Giorgio è stato professore universitario di matematica a Pisa, lo zio Gianni è stato giornalista, direttore e braccio destro di Berlusconi, è l'uomo che a
Roma
conosce tutti e con tutti è in buoni rapporti.
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16:50
Letta e Meloni, però, hanno molti punti in comune, entrambi si sono formati nelle organizzazioni giovanili, che un tempo erano il vivaio delle classi dirigenti, entrambi maturano politicamente in mezzo al terremoto, che ha investito i loro partiti, entrambi, Meloni e Letta, sono dei cooptati, perché la regola di quella politica è la cooptazione, non la competizione, e per farti strada devi trovarti uno più grande che ti sceglie, ti protegge e ti aiuta.
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17:24
Per
Giorgia Meloni
, il mentore è Gianfranco Fini, è lui a volerla vicepresidente della
Camera
appena eletta deputata, a ventinove anni.
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17:34
Per
Enrico Letta
sono prima Andreatta e poi Prodi, ma i rapporti sono ottimi anche con Massimo D'Alema e Giuliano Amato.
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17:43
Enrico Letta
diventa ministro nel novantotto, va alle politiche comunitarie nel
Governo
D'Alema, ha trentadue anni ed è il più giovane ministro della storia repubblicana, un record battuto dieci anni dopo da
Giorgia Meloni
, che nel due mila e otto, quando ha compiuto da poco trentun'anni, giura da ministra della Gioventù nel quarto
Governo
Berlusconi.
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18:10
L'anno chiave per Meloni e Letta è il duemila e tredici.
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18:14
Enrico si è già candidato per la leadership del
Pd
contro Walter Veltroni, senza successo.
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18:20
Giorgia ha già rotto con Fini, quando il suo leader ha aperto uno scontro violento con Berlusconi.
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18:26
Ora sono diventati grandi e la loro vita svolta, in modo imprevedibile.
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18:33
Signore e signori, buongiorno.
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Giorgia Meloni
18:35
Buongiorno.
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18:35
Grazie, grazie di essere qui.
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Marco Damilano
18:39
Il sedici dicembre duemila e dodici Meloni convoca i suoi amici di sempre all'auditorium della Conciliazione a
Roma
.
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18:47
La convention si apre con la stessa citazione di Tolkien di dieci anni prima a
Bologna
, poi arriva il momento del pantheon della destra meloniana.
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18:57
Allora c'è un primo video che vorremmo farvi vedere, che racconta un po' la storia che questa questo ambiente ha comunque attraversato nel corso del tempo e quello che sta, in qualche modo, succedendo in questi ultimi giorni.
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19:13
Penso che adesso scompariranno le luci e magicamente arriveranno le immagini.
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Marco Damilano
19:17
Sul palco ci sono tre violoncellisti.
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19:25
Scorrono le foto di Falcone e di Borsellino, di Fini con il capo del movimento sociale Giorgio Almirante. Passano Federico secondo e Napoleone, D'Annunzio e Don Sturzo, Evita Peron e Madre Teresa di Calcutta.
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19:41
Sul palco Meloni è affiancata da un deputato in uscita dal Popolo Della Libertà, un omone dalla stazza gigantesca e dalla lucida intelligenza, Guido Crosetto.
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19:54
Poi interviene la nuova leader.
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Giorgia Meloni
19:57
Sogniamo
un'Italia
che riconosca i poteri forti, che non li faccia comandare, e lo dico ragazzi lo dico, sogniamo anche
un'Italia
nella quale la massoneria, che ormai è ovunque, conceda almeno la par condicio a chi non è massone, perché non ne possiamo più di essere discriminati per il fatto che non siamo massoni anche noi, sogniamo
un'Italia
che sconfigga l'evasione fiscale delle grandi realtà economiche, il lavoro sommerso, l'economia criminale, nella quale si possa chiedere che le banche paghino le tasse come tutti, e che se non le pagano, vengano punite in modo appropriato.
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20:41
Sogniamo
un'Italia
che riesca finalmente a offrire alternative a chi vede nell'aborto, l'unica l'unica soluzione alla propria gravidanza, nella quale la scienza sia al servizio dell'uomo e non il contrario, nella quale la fine di una vita non sia stabilita dalla sentenza di un tribunale, nella quale due giovani che fanno la scelta ribelle, rivoluzionaria, di sposarsi e di mettere al mondo dei figli, abbiano una mano dallo Stato, nella quale la maternità non sia un lusso per pochi, ma l'architrave di una nazione che ha ancora un lungo percorso di fronte a sé.
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Marco Damilano
21:15
C'è anche una stoccata a Silvio Berlusconi, che aveva affidato la guida del Pdl al giovane ministro della Giustizia Angelino Alfano, a risentirla oggi, più che una stoccata, suona come una profezia.
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Giorgia Meloni
21:29
A differenza di altri a noi non serve Monti, per dire a Berlusconi, che ringraziamo per il lavoro straordinario che ha fatto per noi e per
l'Italia,
che sarebbe un errore decisivo la sua ricandidatura alla presidenza del Consiglio. Perché noi, perché ci ricordiamo di come spiazzò tutti, quando oltre un anno fa, decise di passare il testimone a un segretario quarantenne, e noi crediamo che su quella scelta bisogna continuare a insistere, su quel passaggio di testimone a un'altra generazione, non dico di più.
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Marco Damilano
22:05
E così due settimane prima di Capodanno, Meloni battezza il suo nuovo partito:
Fratelli d’Italia
.
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22:24
Il ventinove aprile duemila e tredici, due mesi dopo le elezioni politiche, il nuovo
Governo
si presenta nell'aula di Montecitorio.
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22:33
Dalle urne non è uscita nessuna maggioranza, per la prima volta in Parlamento è entrato il Movimento Cinque Stelle con oltre otto milioni di voti.
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22:43
Il presidente della
Repubblica
appena rieletto, Giorgio Napolitano, invita i due principali partiti, il
Pd
e il Pdl, a dare vita a un
Governo
delle larghe intese. Per la prima volta dal millenovecento quarantasette sono Ministri nello stesso
Governo,
gli esponenti di partiti tra loro alternativi, il presidente del Consiglio, a quarantasei anni, è
Enrico Letta
.
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Enrico Letta
23:15
Onorevoli deputati, vorrei che questo
Governo
inaugurasse una fase nuova nella vita della
Repubblica
, non il canto del cigno di un sistema imploso sulle sue troppe degenerazioni, vent'anni di attacchi e delegittimazione reciproche hanno eroso ogni capitale di fiducia nei rapporti tra partiti e opinione pubblica, che è esausta, sempre più usaste esausta delle risse inconcludenti.
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23:45
Ho imparato da Nino Andreatta la fondamentale distinzione tra politica, intesa come dialettica tra diverse fazioni, e politiche, intese come soluzioni concrete ai problemi comuni, se in questo momento ci concentriamo sulla politica, le nostre differenze ci immobilizzerranno, se invece ci concentriamo sulle politiche, allora potremo svolgere un servizio al Paese, migliorando la vita dei cittadini.
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Marco Damilano
24:20
La politica, però, si prende subito la rivincita, il quindici dicembre del duemila e tredici, Matteo Renzi viene eletto segretario del
Pd
e dopo sessanta giorni manda a casa il
Governo
e sostituisce Letta a
Palazzo Chigi
. Lo fa dopo mesi di attacchi continui all'esecutivo guidato dal suo compagno di partito.
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Matteo Renzi
24:42
Ho domandato: "Se qualcuno di voi chiude gli occhi e pensa a cos'ha fatto il
Governo
, cosa gli viene in mente?" A me viene in mente l'Imu. Non so cosa viene in mente a lei, magari a lei viene in mente una rivoluzione, che a me non viene in mente, bene.
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Marco Damilano
24:53
Qui è ospite di Daria Bignardi alle Invasioni Barbariche ed è qui che Renzi conia un hashtag che Letta non si scorderà mai più.
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Daria Bignardi
25:01
Il presidente Letta ha detto: "Non è vero, le cose sono più complesse, ci troviamo in un momento straordinario"
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Matteo Renzi
25:07
Allora diamo un hashtag: Enrico stai sereno, nessuno ti vuole prendere il posto, vai avanti, fai quello che devi fare, fallo!
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Marco Damilano
25:17
Il ventidue febbraio duemila e quattordici, a
Palazzo Chigi,
il premier uscente Letta consegna la campanella del Consiglio dei Ministri al suo successore, che l'ha tradito, Renzi.
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25:32
È un gesto rituale di cortesia, ma il solitamente educatissimo Letta è gelido, passa la campanella a Renzi e se ne va.
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25:41
Gelida campanella a Palazzo Chigi.
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Marco Damilano
25:45
No, Enrico non sta sereno.
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25:51
Per Meloni e Letta comincia in quel momento il lungo cammino che li porta fin qui, al confronto decisivo del venticinque settembre.
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25:59
Nel duemila e ventuno si sono ritrovati senza più fratelli maggiori, senza padri ingombranti, la solitudine dei numeri due, diventati numeri uno.
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26:10
Letta è stato richiamato con urgenza da Parigi, dove aveva cominciato una nuova vita da professore universitario, ed è stato eletto segretario del
Pd,
per salvare il partito sconvolto dalle dimissioni incomprensibili, e mai spiegate, di Nicola Zingaretti.
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26:27
Meloni, con
Fratelli d’Italia,
si ritrova da sola all'opposizione.
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26:33
Le altre forze del centrodestra, la Lega e
Forza Italia,
sono entrate nel
Governo
di Mario Draghi.
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26:40
In quel momento
Fratelli d’Italia
è quotato dai sondaggi al quindici per cento, è il quarto partito, lontano dalla Lega di Salvini, che è sopra il ventitré per cento.
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26:53
Oggi quei rapporti di forza si sono invertiti, nell'ultimo anno, mentre si avvicinava il voto, Meloni e Letta hanno fatto coppia fissa nei dibattiti, nei convegni, nelle presentazioni dei libri, al punto che i giornalisti li hanno ribattezzati Sandra e Raimondo, come la coppia della più celebre sit-com italiana degli anni novanta, Casa Vianello.
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Giorgia Meloni
27:16
Quello che io ho capito è che la violenza è sempre un'implicita ammissione di inferiorità, e che tu hai bisogno di attivare campagne d'odio, quando le tue tesi non sono abbastanza credibili, quando devi scappare dal confronto.
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27:30
Chi non ha il problema di mettere in piedi questa tecnica di comunicazione, perché ha delle proprie idee, ha una propria identità, le identità forti non hanno mai paura di confrontarsi, non ha neanche bisogno di delegittimare l'avversario.
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Marco Damilano
27:43
Qui erano a un dibattito all'Università Luiss con lo storico Giovanni Orsina.
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Giorgia Meloni
27:48
Io non dirò mai guardate che se vince
Enrico Letta
l'Italia
sprofonderà in un burrone, posso dire il
Pd
l'abbiamo visto, ha già governato negli ultimi dieci anni e non ha mai vinto le elezioni, e i risultati sono stati quelli che erano, ma questo è dibattito politico. Ecco quello che io chiedo, in questo caso non a a, diciamo,
Enrico Letta
, che quasi sempre, diciamo, in questo è stato così, insomma, all'altezza del ruolo... mettiamo così.
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Marco Damilano
28:15
Risponde Letta.
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Enrico Letta
28:16
Io penso che debba esserci, in
Italia
ci sia fortemente bisogno, in
Italia
, un confronto politico per i prossimi anni, per questa nuova democrazia che dobbiamo costruire, che si deve fare in un confronto tra identità forti. Io penso che il nostro Paese debba affrontare una fase nella quale ci sia una discussione serena, ora è un aggettivo che io devo usare poco, questo qua normalmente, però.
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28:53
Che però onestamente è l'aggettivo che ci sta bene in questa situazione, quindi lo devono usare per forza.
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28:57
Pacata.
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Giorgia Meloni
29:01
Pacata.
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Enrico Letta
29:01
Pacata alle volte è un po' noioso, no, serena.
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Marco Damilano
29:04
Ecco fino a qualche settimana fa Letta e Meloni in pubblico erano così: risate, battute e l'idea che li tiene uniti, ricostruire le identità di destra e di sinistra e giocarsi tra di loro la partita dei prossimi anni.
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29:21
Il
Governo
Draghi è caduto poche settimane dopo quell'incontro, il loro ultimo in pubblico prima della campagna elettorale.
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29:30
Perfezionisti, secchioni, lui è il leader che ha vinto molto senza muoversi, lei è la leader che ha conquistato il primato nei sondaggi, restando fuori dal
Governo
.
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29:43
La coalizione di Letta, il cosiddetto campo largo
Pd
, Movimento Cinque Stelle, si è dissolta, Enrico va alla battaglia solo o quasi.
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29:54
Meloni invece è alla testa di una coalizione in apparenza unita, ma Salvini e Berlusconi, in realtà, non sono per nulla felici di farsi guidare da un esponente così di destra, per di più donna.
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30:08
Per questo, almeno fino al venticinque settembre, Meloni e Letta sono costretti a combattersi in pubblico e a scommettere uno sulla tenuta dell'altra in privato, per costruire un sistema a due fondato su di loro: la post fascista e il post democristiano, la coppia più strana della politica italiana.
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30:31
Ci diranno i risultati, se ricostruendo la destra e la sinistra, la democrazia italiana può guarire o se è destinata a diventare ancora più pazza.
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30:45
Ex voto è un podcast di Marco Damilano, prodotto da Chora Media.
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30:49
Scritto con Tommaso De Lorenzis e Matteo Miavaldi. La cura editoriale è di Francesca Milano, la supervisione del suono e della musica è di Luca Micheli, la post-produzione e il sound design sono di Guido Bertolotti, il producer è Alex Peverego.
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31:13
I contributi audio di questa puntata sono tratti da Democrazy, video installazione di
Francesco Vezzoli
pubblicata sulla pagina YouTube del Museum of Contemporary Art il venti sei maggio duemila quattordici; dal messaggio di
Giorgia Meloni
alla stampa estera pubblicato sulla pagina YouTube del Corriere Della Sera il dieci agosto duemila ventidue; dal messaggio di
Enrico Letta
alla stampa estera pubblicato sulla pagina YouTube del Corriere Della Sera il tredici agosto duemila ventidue; dal secondo Congresso nazionale di
Alleanza Nazionale
a
Bologna
del sei aprile duemila due, disponibile su
Radio Radicale;
dal convegno di destra protagonista a
Roma
del sedici ottobre duemila, disponibile su
Radio Radicale
;
dall'Assemblea Costituente
della
Democrazia Cristiana
del venti quattro luglio millenovecento novantatré a
Roma
, disponibile su
Radio Radicale;
dal terzo Congresso nazionale del Partito Popolare Italiano, tenutosi a
Roma
dal nove al dodici gennaio mille nove cento novanta sette, disponibile su
Radio Radicale;
dalla registrazione della manifestazione "Senza paura le primarie delle idee', tenutasi a
Roma
il sedici dicembre due mila dodici, disponibile su
Radio Radicale;
dal discorso di
Enrico Letta
alla
Camera
per la fiducia del venti nove aprile due mila tredici; dalla puntata del diciassette gennaio due mila quattordici delle invasioni Barbariche, trasmessa da La sette e disponibile sul canale YouTube di La sette; dal video della cerimonia della campanella del venti due febbraio due mila quattordici pubblicato sulla pagina YouTube del Fatto Quotidiano; dalla registrazione del dibattito Fare politica in un mondo in frantumi, tenutosi all'Università Luiss di
Roma
il diciotto maggio. Duemila ventidue, disponibile su
Radio Radicale
.
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Marco Damilano
Francesco Storace
Domenico Fisichella
Giorgia Meloni
Enrico Letta
Matteo Renzi
Daria Bignardi
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