Sunday, Aug 14, 2022 • 17min

Ep.5 - Il dilemma delle liste elettorali

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La caccia a un seggio in parlamento è un’arte antica della Repubblica. Cambiano le leggi elettorali, cambiano i partiti, ma non cambia il rebus di sempre: decidere chi sarà candidato e chi, invece, verrà escluso dalla corsa. Ed ecco che lo spettacolo si ripete in queste elezioni politiche che sono una prima assoluta. Mai si era votato in autunno: il prossimo 25 settembre. Mai si era votato per così pochi parlamentari: solo 600 dopo la riforma del 2020. E mai si era affrontato il dilemma delle liste nel cuore di un’estate rovente. Complicate alchimie, furiosi litigi e confronti anche fisici, malori, ricatti e compravendite, bruschi colpi di mano e incredibili colpi di scena sono gli ingredienti del Romanzo elettorale. E tutto può succedere. I contributi audio di questa puntata sono tratti dal programma tv Matrix del marzo 2006, condotto da Enrico Mentana e trasmesso da Canale 5, e dai video di presentazione per le parlamentarie 2013 di Alessandro Di Battista, Lorenzo Andraghetti, Manlio Di Stefano, Arianna Spessotto e Silvia Benedetti, tutti disponibili su Youtube.
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Talking about
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Speakers
(7)
Marco Damilano
Roberto Calderoli
Enrico Mentana
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Transcript
Verified
00:06
Chora
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Marco Damilano
00:12
Al largo del Nazareno, la sede del
Partito Democratico
, la chiamano ancora la notte delle liste.
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00:20
La lunga notte in cui il segretario del
Pd
Matteo Renzi si chiuse in una stanza con due fedelissimi, Maria Elena Boschi e Luca Lotti, e scrisse da solo le liste del
Pd
per le elezioni del duemila diciotto.
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00:37
Pochi posti per le minoranze interne, tutti gli altri disegnati a immagine e somiglianza del leader, rinchiuso nel suo ufficio bunker.
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00:51
È una scena che si ripete in questi giorni nel centro di
Roma
, sotto il sole di agosto.
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00:56
Per le strade della capitale deserta si avvistano solo due gruppi di transumanti, i turisti e i potenziali candidati a caccia di una merce rara, un collegio sicuro.
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01:09
È uno spettacolo senza precedenti in questa stagione, non si è mai votato in autunno, il voto politico di domenica venticinque settembre duemila ventidue è una prima assoluta e mai nella storia della
Repubblica
i posti a disposizione sono stati così pochi.
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01:29
La riforma della Costituzione approvata dagli italiani con un referendum popolare nel duemila venti, ha ridotto il numero dei seggi in
Parlamento
.
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01:38
I deputati erano sei centotrenta, adesso sono quattrocento, i senatori erano tre centoquindici adesso sono duecento, esclusi i senatori a vita.
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01:49
I nuovi parlamentari saranno in tutto soltanto seicento e saranno scelti, si fa per dire, con il Rosatellum.
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01:58
La legge elettorale che prende il nome dal suo firmatario, il deputato Ettore Rosato.
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02:06
Ieri era del
Pd
, oggi è nel partito di Renzi, Italia Viva.
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02:11
Col Rosatellum una parte dei seggi viene attribuita sulla base dei voti presi da ogni lista, mentre un'altra viene assegnata ai vincitori degli scontri diretti nei collegi uninominali dove passa il candidato che prende un voto in più.
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02:27
Insomma, è uno strano mix di liste proporzionali e sistema maggioritario.
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02:32
Una sola cosa è certa, l'elettore non può decidere.
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02:37
I nomi sono quelli prestabiliti dai partiti.
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02:41
Prendere o lasciare.
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02:46
Non è una novità, le liste bloccate, quelle in cui non è possibile esprimere la preferenza per uno o più candidati, sono state introdotte nel duemila e sei con la legge elettorale ribattezzata Porcellum dal suo ideatore, il senatore della
Lega
Roberto Calderoli.
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03:07
L'origine del nome Porcellum la spiega lo stesso Calderoli durante una puntata di Matrix, il programma di approfondimento condotto da Enrico Mentana su Canale Cinque.
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Roberto Calderoli
03:18
Questa legge qua innanzi prima è una porcata neh, glielo dico francamente eheheh
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Enrico Mentana
03:22
Ho sentito bene, l'ha scritta lei ed è una porcata?!
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Roberto Calderoli
03:27
Si si si
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Marco Damilano
03:28
Il Porcellum in pratica si basa su un meccanismo che affida ai capi partito un potere assoluto.
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03:38
Se sei in lista nel posto giusto, sei sicuro di essere eletto anche senza chiedere il voto.
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03:44
In caso contrario non ci sarà nulla da fare.
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03:48
All'elettorato è stato rubato il potere di scegliere gli eletti.
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03:52
Da anni tutti giurano di voler cambiare questa vergogna, ma poi non fanno nulla.
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03:58
A tutti va bene così.
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04:00
La campagna elettorale si sposta dalle urne alle stanze in cui si compilano le liste e per finirci, nella lista, devi trovare un leader che ti inserisce, una corrente, un amico, un parente.
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04:15
La lista è tutto.
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04:17
La lista è vita.
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04:20
Sono Marco Damilano e questo è un podcast di Chora Media, si chiama Ex Voto.
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04:31
Per i potenziali candidati entrare in lista o rimanere fuori è questione di vita o di morte, politica.
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04:41
Succedeva anche nella prima
Repubblica
, nella Dc il partito stato, il partito più strutturato in correnti, la direzione approvava le liste elettorali dopo giorni di battaglia.
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04:54
Si votava con la legge proporzionale e con le preferenze multiple.
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04:59
Al seggio ogni elettore sceglieva una lista e poteva esprimere fino a quattro preferenze nella rosa dei candidati elencati.
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05:09
Era la formula magica per un posto in
Parlamento
e poi chissà, nel
Governo
.
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05:14
La carriera dei capi corrente più illustri si faceva così, bisognava conquistarsi il primato in una circoscrizione elettorale e tirarsi dietro tutti gli altri compagni di cordata.
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05:27
Faccio un esempio, nel millenovecento ottantasette l'emiliano Renzo Lusetti, leader del Movimento dei Giovani Democristiani, fu accolto a braccia aperte nella lista del segretario nazionale Ciriaco De Mita che dominava in Irpinia.
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05:42
Lusetti era il quarto voto indicato dalla corrente nella Circoscrizione Benevento Avellino Salerno.
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05:50
I primi tre erano
De Mita
,
Clemente Mastella
e
Giuseppe Gargani
.
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05:55
Lusetti era il quarto della cordata.
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05:58
Raccolse settantadue mila quattrocento quarantotto voti di preferenza, anche se in Irpinia non lo conosceva nessuno, un trionfo.
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06:12
Un tempo per preparare le liste si andava a vedere quanti voti portavano i candidati.
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06:18
Con la Seconda Repubblica cambiano le regole del gioco.
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06:21
Nel millenovecento novantatré arrivano i collegi uninominali in cui viene eletto solo e soltanto un candidato, quello che prende più voti.
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06:31
La regola è dentro o fuori.
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06:35
Nelle intenzioni migliori i collegi uninominali dovevano portare alla democrazia anglosassone, dove con un solo voto si sceglie sia un parlamentare, sia la forza politica o la coalizione che si vuole al
Governo
.
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06:50
E invece qui da noi, qui in Italia, hanno prodotto i paracadutati, i candidati piazzati nei territori dove la vittoria è certa.
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06:59
Faccio un altro esempio, un caso come quello del romano Ferdinando Adornato.
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07:05
Nel millenovecento novantaquattro viene candidato a Todi nell'Umbria rossa nelle liste della sinistra.
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07:12
Nel duemila e uno Adornato passa a Forza Italia che lo candida a Portogruaro, in Veneto, nelle liste della destra.
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07:21
Piazzato di qua o di là, ma sempre nel collegio vincente.
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07:29
Fare le liste in epoca berlusconiana assomiglia sempre di più a un casting.
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07:35
Prima mettere a punto la lista era un delicato esercizio aritmetico, bisognava sommare voto su voto, pacchetto su pacchetto, i commercianti aggiunti ai coltivatori diretti aggregati ai sindacalisti del pubblico impiego, la lista veniva fuori così.
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07:53
Poi l'operazione si è ribaltata.
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07:56
Adesso bisogna sottrarre, rimuovere nomi per fare spazio ad altri.
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08:02
Si dice che nel duemila e uno a
Palazzo Grazioli
, la residenza romana di
Silvio Berlusconi
, durante le trattative per le candidature, Bobo Craxi, il figlio di Bettino, sia finito chiuso a chiave in una stanzetta al buio, mentre fuori si decidevano i nomi da inserire nelle liste.
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08:21
A volte capita anche di finire alle mani, letteralmente.
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08:28
Le elezioni sono alle porte e una notte di febbraio, sempre a
Palazzo Grazioli
, e sempre nel duemila e uno si accapigliano due pesi massimi di Forza Italia, il coordinatore nazionale
Denis Verdini
e
Guido Crosetto
, che oggi tutti conosciamo come volto di Fratelli D'Italia, molto vicino a Giorgia Meloni ma allora era il coordinatore regionale dei berlusconiani in
Piemonte
.
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08:56
Verdini, toscano, vuole imporre in
Piemonte
i suoi uomini facendo fuori i protetti di Crosetto.
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09:04
Volano parole grosse e spintoni, finché Crosetto, un armadio alto quasi due metri, stramazza al suolo colto da malore.
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09:13
Suo onore estenuanti, trattative, nomi cancellati e poi recuperati, sigarette, pizze di cartone, telefonate, lacrime e sangue.
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09:24
A pochi metri da
Palazzo Grazioli
, nella Piazza Santi Apostoli, c'è la spartizione dei collegi nella coalizione di centrosinistra guidata da Francesco Rutelli.
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09:36
Qui un deputato, Pino Pisicchio, tiene un diario che sarà pubblicato con il titolo "La sera andavamo ai Santi Apostoli".
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09:47
La piazza è piena di postulanti, e il nome più ricercato è il fino a quel momento sconosciuto Rino Piscitello, deputato di Siracusa, è uno dei compilatori delle liste per conto dei partiti.
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10:02
Gigantesco, una volta lo trovano al tavolo delle trattative con un tovagliolo a quadri e un piatto di bucatini davanti.
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10:10
Accomodatevi, favorite! dice.
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10:14
Se non hai un angelo custode che ti piazza in lista il posto te lo devi guadagnare col conto in banca.
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10:21
Insomma, l'inserimento te lo devi pagare di tasca tua.
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10:27
I tesorieri dei partiti sostengono che alla fine si tratta di una misura ragionevole, con i fondi che il singolo candidato avrebbe usato per la sua campagna elettorale, adesso si finanziano i costi di tutta la lista che ti porta in
Parlamento
.
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10:45
Nel duemila e otto, per un posto garantito nel Popolo Delle Libertà, il partito di Berlusconi, bisognava mettere sul tavolo tra i trenta e i quarantamila euro.
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10:57
In cambio ti davano il kit del candidato con dentro tutto il necessario per mettere su il gazebo, i manifestini, i depliant pieghevoli, i cappellini, il cofanetto di venti discorsi venti di Silvio contro la sinistra, lo striscione cinque metri per dodici con la scritta "Rialzati Italia".
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11:15
Nel
Pd
per una collocazione alta in lista chiedevano cinquantamila euro da pagare anche in comode rate o in doppia tranche.
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11:24
Nella
Lega
tra i venticinque e i trentamila euro da sborsare una volta eletti.
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11:32
Nel duemila e otto con il Porcellum, il sistema per nominare i candidati si affina.
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11:39
I parlamentari sono tutti nominati dall'alto, tutti con le liste bloccate e i banchi del
Parlamento
si infittiscono di addetti stampa, segretarie, figli di, compagni di vacanza, di scuola e perfino di immersione.
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11:57
Al largo del Nazareno, sede del
Partito Democratico
, vengono distribuiti ai giornalisti i nomi dei candidati.
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12:04
Tra i tanti colleghi ci sono anch'io e ricordo lo scorrere dei nomi.
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12:09
A un certo punto spunta una casella, Cardinale donna, una donna senza nome che di cognome fa Cardinale, sembra un rebus.
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12:18
Sapremo dopo che è
Daniela Cardinale
, la figlia di un ex ministro che si è fatto da parte per favorire la sua creatura, nella lista non hanno messo neanche il nome.
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12:33
Quando sono arrivati i nuovi, i rappresentanti del
Movimento Cinque Stelle
, doveva cambiare tutto.
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12:41
Finalmente i cittadini in
Parlamento
e invece la modalità di selezione dei parlamentari online per scegliere i candidati, organizzate sul blog del fondatore
Beppe Grillo
, ha peggiorato la situazione.
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12:57
Se ci vediamo in
Parlamento
? Sarete voi a deciderlo.
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Arianna Spessotto
13:01
Ciao a tutti, mi chiamo
Arianna Spessotto
,
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Lorenzo Andraghetti
13:03
Lorenzo Andraghetti
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Manlio Di Stefano
13:04
Sono
Manlio Di Stefano
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Alessandro Di Battista
13:05
Sono Alessandro di Battista
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13:07
Personalmente mi ha preso molto il metodo nuovo di fare politica che il
Movimento Cinque Stelle
propone c'è molta democrazia diretta.
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13:13
Il mio sogno è una democrazia partecipata.
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13:15
Ho sempre pensato che la classe politica di questo Paese non volesse attuare questo e ne abbiamo le prove.
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13:20
Il mio vero avvicinamento all'attivismo é stato conoscere il blog il blog di
Beppe Grillo
perché ero totalmente disilluso
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13:29
In realtà viviamo in un sistema di oligarchia ben ben organizzato che che risponde solo agli interessi del grande capitale, di lobby industriali, finanziarie, politiche e credo che con il
Movimento Cinque Stelle
abbiamo la possibilità di mettere in
Parlamento
, riportare in Parlamento, fresche idee, proposte, onestà, insomma ci credo moltissimo.
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13:49
Lui dice sì il cambiamento che vuoi vedere nel mondo e io a questo credo
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13:53
Loro non molleranno mai, noi neppure
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13:55
È gente nuova, onesta, di solidi principi che per fortuna il
Movimento Cinque Stelle
ne è pieno.
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Marco Damilano
14:03
Un giovane destinato a farsi strada, Luigi Di Maio, nel duemila tredici finisce nelle liste bloccate dei grillini, avendo conquistato online ben centottanta nove voti di preferenza.
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14:18
Altri sono diventati i deputati e senatori con molto meno, una manciata di amici scelti da pochi intimi o anche piazzando in lista la sorella come Azzurra Cancelleri, portaborse e per l'appunto, sorella del capo siciliano dei Cinque Stelle, Giancarlo Cancelleri.
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14:36
Quando uno non vale uno.
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14:41
C'è chi prova a spiegare il fenomeno volando alto, dicendo che questa è una rivoluzione globale, che in tutto l'occidente i partiti organizzati sulle ideologie sono finiti, sono morti e che oggi al posto dei partiti ci sono i leader più o meno carismatici.
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14:58
All'ideologia hanno sostituito la biografia, si limitano a chiedere fiducia nella loro persona e costruiscono i partiti come una macchina personale al proprio servizio.
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15:15
Nel resto del mondo però, un candidato come Barack Obama, ha vinto nel Duemila e otto le primarie, combattendo palmo a palmo contro Hillary Clinton e la macchina del partito.
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15:26
Nessuno gli ha regalato la nomination alle presidenziali.
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15:30
Lo stesso è accaduto per
Donald Trump
nel duemila e sedici con i repubblicani.
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15:39
Qui da noi invece i rappresentanti del popolo hanno smesso da un bel pezzo di preoccuparsi degli umori dei loro elettori.
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15:47
Si accontentano di interessarsi dei desideri di una sola persona, il loro leader, il capo, a cui devono tutto, posizione, status sociale, stipendio, con un discredito che ricade sui politici onesti, seri, credibili, che lavorano ventiquattro ore su ventiquattro sui territori e si battono per le loro idee e faticano infatti a trovare un posto in lista.
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16:16
I gruppi parlamentari assomigliano a dei clan, lo abbiamo visto anche qualche settimana fa durante i dibattiti parlamentari sulla fiducia al
Governo
Draghi.
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16:26
All'interno dei partiti non c'è stata nessuna discussione collettiva sulle decisioni da prendere, salvo qualche eccezione, tutti uniti dietro al leader, al capo che deciderà chi sarà ricandidato e chi no, come puntualmente è avvenuto in questi giorni.
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16:45
Intanto gli elettori restano a guardare.
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16:51
Ex Voto è un podcast di Marco Damilano, prodotto da Chora Media, scritto con Tommaso De Lorenzis e Matteo Miavaldi, la cura editoriale è di Francesca Milano, la supervisione del suono della musica è di Luca Micheli, la post-produzione e sound design sono di Guido Bertolotti, il producer è Alex Peverengo.
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17:14
I contributi audio di questa puntata sono tratti dal programma tv "Matrix" del marzo duemila e sei condotto da Enrico Mentana. trasmesso da Canale Cinque e dai video di presentazione per le Parlamentarie duemila tredici di
Alessandro Di Battista
, Lorenzo Andraghetti,
Manlio Di Stefano
,
Arianna Spessotto
e Silvia Benedetti, tutti disponibili su YouTube.
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🇮🇹 Made with love & passion in Italy. 🌎 Enjoyed everywhere
Build n. 1.38.1
Marco Damilano
Roberto Calderoli
Enrico Mentana
Arianna Spessotto
Lorenzo Andraghetti
Manlio Di Stefano
Alessandro Di Battista
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