Tuesday, Aug 23, 2022 • 23min

Episodio 6: Massimiliano Piffaretti

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Esperimento 36 è un viaggio unico ed esclusivo nella mente di 12 campioni dello sport italiano. Intervistati dall'astrofisico Luca Perri, i protagonisti di ogni episodio prenderanno parte all'esperimento di Red Bull e CHORA, dimostrando se sia realmente possibile conoscere per davvero qualcuno dopo aver risposto a 36 domande. Ogni mese un nuovo racconto unico. Il sesto atleta a sottoporsi all’Esperimento 36 è Massimiliano Piffaretti, campione del mondo di wakeboard nel 2015. Il comasco, classe 1995, ci parla del fortissimo legame con la sua famiglia, della forte volontà di creare uno stile e dei trick riconoscibili e inconfondibili, dei suoi primi allenamenti e della sua grande esperienza… al karaoke e sui tappeti elastici. Perri riuscirà a spingere Piffaretti verso una maggiore conoscenza di sé?
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Talking about
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Speakers
(2)
Luca Perri
Massimiliano Piffaretti
Transcript
Verified
Massimiliano Piffaretti
00:04
Se dovessi rinascere sicuramente cambierei qualche episodio, qualche decisione non intelligente che ho preso, però sicuramente avrei intrapreso questa carriera. Il wakeboard è uno dei miei sport preferiti, come mi esprimo.
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Luca Perri
00:20
Siccome non voglio dare per scontato che tutte le persone in ascolto sappiano esattamente cos'è il wakeboard, ecco a voi la spiegazione dell'astrofisico. Ehm ehm, allora tanto per cominciare è una disciplina acquatica e fin qui direte voi, ma magari qualcuno non lo sapeva.
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00:39
Comunque il wakeboard è un po' un mix fra lo sci nautico e lo snowboard, bisogna stare in piedi su una tavola tenendosi a una corda mentre si viene trascinati da una piccola imbarcazione o, nel caso del cable wakeboard, da un impianto simile a uno skilift, facile no?
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00:58
In principio sì, se non fosse che si raggiungono anche velocità prossime ai quaranta chilometri orari, è praticato soprattutto nei laghi dove non c'è il moto ondoso a creare scompiglio, ma si può fare anche in mare se avete il coraggio, perché ovviamente non è che vi fate trascinare e basta, si presuppone che mentre schivate le onde cercando di stare in piedi attaccati a una corda, lanciati a quelle velocità, facciate anche dei trick o come piace dire a noi giovani della seconda metà del milleottocento delle acrobazie, acrobazie che a Massimiliano Piffaretti, detto "Piffa", vengono benino.
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Massimiliano Piffaretti
01:35
Mi da questa sensazione di libertà quindi sicuramente avrei preso questa strada, e già ad essere arrivato fino a qua è un sogno che avevo sin da piccolo. Il più grande risultato della mia vita penso sia stata la scelta di andare fino in fondo con il wakeboard e al giorno d'oggi ho la fortuna di chiamare questo sport: "è il mio lavoro", viaggiare e fare quello che mi piace fare. Ho ancora tanti sogni che voglio realizzare, quindi testa bassa e si va avanti, bisogna sempre solo rimanere positivi.
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Luca Perri
02:15
Sono Luca Perri, sono un astrofisico che in questa serie non vi parla di spazio, stelle e pianeti, ma di persone. Dopo una vita passata con il naso all'insù ad osservare e a farmi affascinare dall'universo provo ora ad addentrarmi nelle profondità della mente, della storia e dei sogni di dodici atleti e atlete che hanno accettato di raccontarsi rispondendo alle mie domande. Questo è il mio esperimento trentasei, un podcast di Red Bull con Chora Media.
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Massimiliano Piffaretti
02:57
Allora sono nato il due Aprile millenovecentonovantacinque a
Como
, subito influenzato dai miei cugini a fare action sports tipo Skate, Snow, Wake, anche se le mie passioni più grandi si sono rivelate lo snowboard e il Wakeboard. Fino a quindici anni vedevo soltanto lo snowboard, infatti mi prendevo anche delle settimane durante la stagione estiva per andare sul ghiacciaio ad allenarmi in snowboard e tutti i miei coach di Wake si incazzano di brutto.
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03:27
Poi mi sono rotto la tibia facendo Snowboard e ho iniziato la stagione di Wake un po' tardi e quell'anno sono arrivati anche i primi risultati a livello mondiale ed europeo, e i miei mi hanno messo davanti a una scelta o snowboard, o Wake, o la scuola, o andare in
America
.
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Luca Perri
03:48
E secondo voi che cosa avrà scelto il giovane Massimiliano tra queste opzioni? Cioè è un po' come se ad Alan Shepard, l'astronauta che ha giocato a golf sulla luna vi ricordate? Oh! Mica vi butto lì delle chicche sulla storia dell'esplorazione spaziale a caso io, comunque dicevamo, è come se a Shepard avessero chiesto se preferisse andare nello spazio o stare a casa a potare la siepe.
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Massimiliano Piffaretti
04:11
E io ovviamente non essendo molto portato per la scuola, faccio fatica a concentrarmi e non sto mai fermo, ho deciso di andare in
America
. In
America
mi sono iniziato ad allenare con questo coach fortissimo, ho conosciuto un sacco di ragazzi, di più o meno la metà, che erano dei fenomeni, abbiamo fatto subito gruppo e abbiamo iniziato ad allenarci assieme e mi sono innamorato subito di questo vibe americano.
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Luca Perri
04:38
Da persona che abita in zona
Lecco
, sullo stesso lago su cui è cresciuto Massimiliano, mi sento di insinuare che anche il clima della
Florida
, in cui magari non piove ogni venti minuti, avrà aiutato ad amare la vibe americana.
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Massimiliano Piffaretti
04:50
Sempre meno tempo passato in
Italia
e più negli
States
, mi sono spinto a dare il massimo e a cercare di portare questa passione e a diventare un lavoro. Sono arrivati i primi sponsor tipo
Red Bull
, da lì ho iniziato a spingere.
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Luca Perri
05:07
Spingere immagino sia inteso come mettercela tutta, non ché ha iniziato ad attaccare briga con la gente, e quindi "Piffa" a forza di spingere e di essere trascinato sulla sua tavola, ha fatto un bel po' di strada.
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Massimiliano Piffaretti
05:21
Se potessi rivivere un momento della mia vita senza cambiare nulla probabilmente sceglierei quando ho vinto i Mondiali in
Messico
, è stata la mia prima vittoria grossa in carriera e forse anche una delle prime gare dove ci sono stati a vedermi anche mamma e papà, veramente è stata una settimana epica e poi anche perché c'erano i miei nonni e sono riuscito a fargli vivere un'emozione fantastica anche a loro, prima che purtroppo se ne andassero.
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05:53
Un ricordo di quando ero piccolo a cui sono particolarmente legato è quando mio nonno Angelo, per la prima volta, è venuto a vedermi sciare, era uno dei miei fan numeri uno, praticamente è venuto a vedermi in barca per la prima volta. Stavo provando il mio primo sette e venti, già da una settimana non riuscivo ancora a chiuderlo ma c'ero vicinissimo. Quando è salito lui mi è partita una carica incredibile, fatto sta che in due tentativi l'ho chiuso ed è stato speciale per me, perché penso sia stata la prima e ultima volta che mio nonno è salito in barca a vedermi e quindi me la ricordo benissimo. Ho sempre voluto essere un po' diverso e cercare di fare trick in una maniera diversa dagli altri, mi dicevano tutti che avevo un po' uno stile particolare e quindi ho sempre, diciamo, puntato su quello.
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Luca Perri
06:50
In discipline come il Wakeboard, in cui c'è anche una componente quasi artistica nello sviluppare trick, quella di puntare sulle proprie peculiarità naturali invece di inseguire o riprodurre quelle degli altri, è un'ottima strategia, permette all'atleta di distinguersi senza obbligarlo a inventare o forzare qualcosa che non gli appartiene.
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Massimiliano Piffaretti
07:11
Infatti diciamo che è rimasto il mio forte. Sono contento di questa scelta veramente e senza i miei genitori non sarei mai riuscito a far niente. Se potessi scegliere di andare a cena con qualunque persona al mondo sceglierei mia madre o mio padre, non li vedo abbastanza, le cene nostre gasano sempre, mi mettono su di morale. Quindi sì sceglierei uno di loro.
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Luca Perri
07:40
Il fatto che, potendo scegliere chiunque compresi gli idoli dell'infanzia, abbia scelto i suoi genitori, indica quanto Massimiliano sia davvero attaccato alla sua famiglia.
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Massimiliano Piffaretti
07:51
La cosa di cui sono più grata nella vita è la mia famiglia. Siamo in tanti, ci sosteniamo tutti a vicenda, sia ai momenti belli, brutti ci siamo sempre l'uno con l'altro ed è una gran cosa. Una cosa che mi serve tantissimo, anche quando non sono in
Italia
, sono molto lontano da loro, però ci sono sempre con me ed è una cosa che mi fa sentire vivo e mi dà la carica per raggiungere sempre lo step successivo.
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Luca Perri
08:21
Come aveva capito bene anche
Arthur Aron
, lo psicologo che ha ideato l'esperimento che ha ispirato questo podcast, nell'esplorare la mente di una persona è fondamentale comprendere quali siano le sue priorità, e un modo per farlo é metterla davanti a un foglio bianco e chiedergli di riempirlo con quello che preferisce. In questo caso il nostro foglio bianco è una giornata libera.
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Massimiliano Piffaretti
08:44
Allora la mia giornata ideale deve sicuramente includere del riding con degli amici, perché quando giri con gli amici e hai una crew che spacca si riesce sempre a dare il meglio di se stessi, e poi devo fare almeno un trick o uno spot, qualcosa che non avevo mai fatto ed è quello che mi fa sentire a complisht alla fine giornata, cioè mi fa sentire che veramente ho dato il massimo.
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Luca Perri
09:14
Piffa
si sente a complisht quando fa i trick con la crew in un pomeriggio di riding. No scusa Massimiliano, non ti sto prendendo in giro! In realtà ti capisco, anche io quando passo anche solo un paio di settimane all'estero parlando solo inglese poi mi scordo i termini italiano, solo che invece di essere cool come te, finisco a comunicare con una serie di: "prendi quel coso, che sta sul coso, vicino al coso".
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Massimiliano Piffaretti
09:39
Poi deve essere conclusa con una bella scena ignorante come piace a me, dove ci divertiamo tutti, non necessariamente fino a tardi, ma in compagnia diciamo.
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Luca Perri
09:49
Insomma, mancano solo un falò sulla spiaggia e una chitarra, ma Massimiliano canta?
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Massimiliano Piffaretti
09:56
Allora l'ultima volta che ho cantato sicuramente ieri nella doccia, sarò stato dietro a provare qualche freestyle o qualche cosa e per chi mi conosce lo sa sicuramente, l'ultima volta che avevo cantato per qualcun altro, al cento per cento, è stato: "con te partirò" al karaoke, che è il mio cavallo di battaglia.
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Luca Perri
10:17
Ok, questa non me l'aspettavo e secondo me nemmeno chi era quella sera al karaoke. La scelta del cavallo di battaglia soprattutto mi ha colpito, ma d'altra parte non sta a me questionare sulle passioni della gente.
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Massimiliano Piffaretti
10:31
La roba che mi divertiva di più quando ero bambino era saltare sui tappeti elastici, veramente ci passavo le ore, giornate intere, sai quanti teli di tappeti elastici consumati?
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Luca Perri
10:45
Ma a un certo punto è successo qualcosa che ha fatto dire a Massimiliano: "Basta consumare tappeti elastici, andiamo a consumare tavole sull'acqua!" Ma visti i risultati direi che ne è valsa la pena, no?
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Massimiliano Piffaretti
10:59
La prima volta che ho fatto Wakeboard penso di aver avuto otto anni, quindi quasi diciannove anni fa, era con mio cugino al Crotto del Misto a Lezzeno, che è il posto dove mi sono sempre allenato, da Enzo e ho iniziato forse la sbarra con gli sci e poi sono partito subito con la tavola, mi sono innamorato e, e da lì non l'ho più mollata.
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Luca Perri
11:25
Quindi l'acqua per Massimiliano è sempre stato il suo elemento naturale fin da piccolo.
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Massimiliano Piffaretti
11:30
Da bambino sognavo di diventare professionista assolutamente, noi abbiamo questa camera dove ci andiamo a cambiare prima di sciare, alla nostra scuola di
Wake
, dove c'è una televisione che aveva tutti i video di Wake lì di fianco in cassetta, quindi noi dopo pranzo andavamo sempre in questa stanza a vedere tutti i video di Wake e io mi gasavo, dicevo ai miei amici: "oh ma voi cosa volete fare da grandi?" E tutti dicevano: "eh, io vorrei fare questo e questo, portare avanti il business dei miei, di qui", e gli dicevo: "ma ragazzi, non volete fare Wake come lavoro? cioè potremmo essere noi i ragazzi del video un domani!" E io me lo ricordo benissimo che ho sempre voluto arrivare a far parte di questi video e diventare professionista, l'ho sempre sognato e mi arrabbiavo sempre quando non avevano la mia stessa visione i miei amici, però è normale.
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Luca Perri
12:26
Però almeno un amico che ha sempre avuto la sua identica "Piffa" visione lo ha trovato.
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Massimiliano Piffaretti
12:32
Ho un sacco di amici in giro per tutto il mondo però sì! Ho un migliore amico, si chiama Nico, quello che ci lega è che abbiamo sempre fatto lo stesso sport, ci siamo sempre spinti l'uno con l'altro anche se gareggiamo contro, però la nostra amicizia non cambiava mai e sono contento di aver fatto fruttare un'amicizia così vera fino ad ora e non la cambierei mai, per niente.
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Luca Perri
13:01
E alla fine, spingendo venendo spinto, Massimiliano è riuscito a raggiungere in pieno quelli che erano i suoi obiettivi, primo fra i quali diventare un campione.
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Massimiliano Piffaretti
13:11
Ho capito che sarei potuto diventare un campione quando ho fatto il secondo viaggio in Australia, ero appena tornata dalla mia prima stagione in
America
, andata alla grande, e tra l'altro primo viaggio dopo essere entrato nel team Red Bull che mi ha dato una motivazione incredibile. In quel viaggio ho imparato un sacco di trick che facevano solo nella Pro Division, lì mi sono sentito molto vicino al livello dei Top Riders, quello mi ha spinto tantissimo per cercare di andare allo sterzo superiore e lì ho iniziato a motivarmi veramente tanto, quindi è stato in quel momento che ho iniziato a crederci.
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Luca Perri
13:53
Crederci spesso è l'elemento fondamentale per farcela. Sembra scontato e soprattutto sembra retorica, ma l'assenza di fiducia in noi stessi ci porta a non uscire mai dalla nostra comfort zone, costringendoci a restare in un limbo pieno: "di avrei voluto e avrei potuto".
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Massimiliano Piffaretti
14:12
Se potessi tornare indietro nel tempo mi confronterei con Parks Bonifay, "la leggenda", è sempre stato il mio idolo da quando avevo sei anni, mi hai insegnato moltissimo durante la mia carriera, continua a insegnarmi molto e penso che un duello face to face con lui agli anni d'oro non avrebbe prezzo, ne varrebbe proprio la pena tornare indietro nel tempo.
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Luca Perri
14:35
Beh, questa sì che sarebbe una storia da raccontare, potrebbe trovare anche posto in un documentario visto che su Parks ne sono stati girati diversi, d'altronde è uno che ha vinto al primo tentativo gli X Games, una competizione per sport estremi a soli quattordici anni che sembrano pochi se pensi che, la maggior parte dei quattordicenni a quella età ha vinto al massimo la fiera delle scienze della scuola con un orologio alimentato a patate, d'altra parte però al tempo Parks era già un veterano con più di tredici anni di carriera alle spalle. No, non ho sbagliato i conti, pare che il padre lo abbia messo su una wakeboard la prima volta a sei mesi e ventinove giorni, un genio lungimirante o un criminale, più probabilmente un criminale. Comunque torniamo al buon Piffa.
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Massimiliano Piffaretti
15:24
Sono sempre stato da solo, i miei allenatori non hanno mai potuto viaggiare con me, seguirmi a tutte le gare e penso che sarebbe stato veramente bello se certe volte avessi avuto una persona di fianco a me, che riusciva a tranquillizzarmi o con cui parlare dei problemi quotidiani o che sia nella vita.
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15:48
Però sono anche contento di aver fatto quasi tutto più o meno da solo, perché so che un domani non dovrò dipendere da nessuno, se qualcosa succede devo arrangiarmi e andare avanti per conto mio.
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Luca Perri
16:04
Per fortuna, anche se in quei momenti non ha avuto al suo fianco le persone che desiderava avere, potrà sempre conservare nella sua memoria le avventure vissute e raccontarle a posteriori, magari in una delle cene che tanto gli piacciono anche perché mi pare di capire che la memoria è il passato per Massimiliano siano un qualcosa di molto prezioso
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Massimiliano Piffaretti
16:24
Se scoppiasse un incendio a casa mia l'oggetto che proverei a salvare è la scatola con tutte le foto di famiglia, prima di tutto perché sono stati i momenti che non hanno prezzo e poi per poter raccontare alla mia famiglia, un domani, tutte le storie guardando quelle foto e trasmettere ai miei figli quello che mi hanno trasmesso i miei genitori e la mia famiglia.
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Luca Perri
16:48
Da che possiamo scattarle, le fotografie sono state il modo più efficace che ha trovato l'umanità per immortalare i momenti e consegnarli alla storia, per arricchire la narrazione degli eventi pubblici o privati. Tutti noi abbiamo in mente le immagini dell'allunaggio dell'Apollo undici, quelle che ritraggono Buzz Aldrin, chi? L'altro, cioè quello meno famoso della coppia che ha messo piede sulla Luna.
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17:16
Sì! Perché all'epoca vennero scattate trecentoquaranta fotografie, di cui duecentodiciassette da dentro il modulo lunare e centoventitré fuori sulla superficie del nostro satellite. Di queste, che in teoria i due astronauti dovevano scattarsi a vicenda, solo una col soggetto
Neil Armstrong
è venuta bene, le altre sono tutte storte, con i piedi o la testa tagliati, o mentre Armstrong di spalle, c'è chi maligna che
Buzz Aldrin
si sia voluto vendicare così del suo secondo posto nella discesa sul suolo lunare, facendo sì che le foto più iconiche ritraggano lui e non Armstrong, così che lui stesso possa ricordarsi solo delle cose piacevoli di quel giorno e non di quelle spiacevoli.
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Massimiliano Piffaretti
17:60
Un momento brutto della mia vita che vorrei dimenticare è quando mi sono spaccato l'omero a metà, stavo filmando per un video, sono andato contro questo pezzo di metallo e mi sono veramente accartocciato, braccio a penzoloni, anche se avevo chiuso il trick che volevo fare alla prima e poi stavo cercando di veramente dare ancora di più ed è finita così, è stata una lezione imparata, mi ha tenuto indietro per un po' mentalmente questa cosa però ce l'ho fatta a superarla e siamo "back on tra".
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Luca Perri
18:37
E io che pensavo che i pericoli peggiori fossero rappresentati dall'acqua. Eh sì, siamo abituati a pensare che cadere sull'acqua sia sempre meno doloroso che cadere su una superficie solida, ma a determinate velocità o da determinate altezze l'acqua beh, è praticamente una superficie solida, cadendo a trenta chilometri orari sull'acqua, ad esempio, questa risulta dura come il cemento.
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19:01
Questo lo so perché ho studiato fisica, ma anche perché da piccolo ho preso tante di quelle spanciate tuffandomi dagli scogli ma d'altronde, cosa sarebbe la scienza senza un po' di sano empirismo?
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Massimiliano Piffaretti
19:13
Ecco uno sport che sono completamente negato è sciare con gli sci sulla neve, veramente faccio una fatica clamorosa, con la tavola no problem, con gli sci volo per terra ogni curva.
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Luca Perri
19:26
Non so quanto ti possa consolare "Piffa" ma siamo in due
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Massimiliano Piffaretti
19:30
Mi conoscono per il Wakeboard ma poche persone sanno che sono un cecchino a ping-pong, arrivano tutti gasati: "eh guarda, io sono forte di qua", poi "poom!", pelo e contro pelo, "snipe snipe hahah"
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Luca Perri
19:44
ok, su snipe snipe non so davvero aiutarvi, la mia breve carriera di linguista dello slang giovanile angloitalico finisce qui. Comunque, per quanto il suo modo di parlare sia diversamente italiano, è innegabile che la comunicazione e il linguaggio siano per Massimiliano dei temi importanti.
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Massimiliano Piffaretti
20:01
Al genio della lampada chiederei di riuscire a parlare e capire tutte le lingue del mondo, perché mi affascina riuscire a parlare e a conversare nella maniera in cui sono con tutti. Sai, ogni tanto magari viaggi e trovi persone che fanno fatica a parlare in inglese e non riescono magari a chiederti quello che vogliono chiederti veramente, e quindi secondo me sarebbe una qualità stupenda riuscire ad essere se stessi e a esprimersi sempre ed essere sempre capiti.
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Luca Perri
20:37
Ed essere se stessi vuol dire mostrare anche il proprio lato all'apparenza più vulnerabile che spesso, nonostante i preconcetti di molti, può finire con l'essere il nostro punto di forza
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Massimiliano Piffaretti
20:49
L'ultima volta che ho pianto davanti a qualcuno probabilmente è stata l'anno scorso durante una stagione abbastanza difficile, dove comunque stavo andando alla grande però non riuscivo a concretizzare in finale e dicevo: "ma non è possibile che su cinque finali non me ne va bene una", poi sono diciamo riuscito a uscire da quei pensieri negativi e focalizzarmi solo sul mio riding e dopo è cambiato tutto, la stagione è finita alla grande, quindi ci sta che ci sono anche dei momenti no eh! Bisogna imparare solo a gestirli.
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Luca Perri
21:24
Imparare a gestirli e andare avanti, nonostante le acrobazie che è abituato a fare su una superficie fluida, sembra che Massimiliano rimanga in piedi grazie ad una ferma e solida filosofia di vita.
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21:37
Questa gli permette di sfoggiare una sicurezza che invece, in quanto ricercatore, non mi è concessa quando si avvicina il momento di scoprire l'esito di un altro capitolo del mio esperimento, con la temutissima domanda finale.
Massimiliano
Piffaretti sente di conoscere meglio se stesso dopo aver risposto alle mie domande?
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Massimiliano Piffaretti
21:57
Sì questo esperimento mi ha fatto riflettere su tante cose a cui magari non avevo quasi mai pensato e mi ha fatto tirare fuori sicuramente dei bellissimi momenti passati durante la mia vita, carriera, è stato molto interessante.
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Luca Perri
22:14
Questo signore e signori è inconfondibilmente e indiscutibilmente un successo. Vado a casa contento e vi dirò di più sull'onda dell'entusiasmo nel mio caso, forse sto anche iniziando a sentire questo mondo dello sport un po' più vicino a me di quanto non avrei mai pensato all'inizio di questa avventura.
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22:34
Grazie Massimiliano, sono molto emozionato da questo risultato.
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Massimiliano Piffaretti
22:37
"Pizzaboy in L. A."
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Luca Perri
22:39
Ah ecco, "Pizzaboy", è l'altro soprannome di "Piffa", mi ero dimenticato di dirvelo. Siccome non voglio essere da meno, ho deciso che il qui presente Spaceboy andrà a festeggiare con una pizza, "Mike drop Spaceboy out".
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🇮🇹 Made with love & passion in Italy. 🌎 Enjoyed everywhere
Build n. 1.38.1
Massimiliano Piffaretti
Luca Perri
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