Tuesday, Jun 7, 2022 • 21min

Episodio 4: Riccardo "Reynor" Romiti

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Il quarto atleta a sottoporsi all’Esperimento 36 è Riccardo “Reynor” Romiti, giovanissimo campione mondiale di Starcraft II. Dal primo contatto con i videogiochi a soli 8 anni, ai successi (personali e sul campo), Perri e Riccardo ci raccontano cosa significhi essere un atleta di gaming competitivo.
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Talking about
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Speakers
(2)
Riccardo Romiti
Luca Perri
Transcript
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Riccardo Romiti
00:04
Beh direi che sono un ragazzo normale ecco, mi chiamo Riccardo Romiti. La prima volta che ho giocato a StarCraft è stato nel duemila dieci, avevo ancora otto anni e mi ricordo che io e il mio babbo dovevamo scegliere un gioco per il mio compleanno o per Natale non mi ricordo bene cos'era.
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Luca Perri
00:22
Drizzate le antenne terrestri in ascolto. La carriera del ragazzo normale, Riccardo Romiti, inizia con una scelta apparentemente insignificante che però ha innegabilmente cambiato il corso della sua vita.
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Riccardo Romiti
00:36
Siamo andati da
GameStop
, abbiamo visto, cioè io ho visto StarCraft e mi piaceva la copertina perché io non ne avevo mai sentito parlare, non avevo mai visto come funzionava e ho detto "boh mi piace quello", e il mi babbo mi aveva detto: "no questo è troppo difficile per te", e allora competitivo come sono fin da piccolo gli ho detto: "Perfetto, allora prendo questo"! per comunque dimostrare che, che ne sarei stato capace ecco. Son contento di aver scelto il gioco ecco, questo è poco ma sicuro, diciamo pian piano sono migliorato, sono migliorato fino ad arrivare dove sono ora.
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Luca Perri
01:12
Sì, avete capito bene. Stiamo parlando proprio di un videogioco, StarCraft, una pietra miliare della categoria peraltro. Ma cosa c'entra, direte voi, un videogioco ambientato nello spazio con specie aliene manipolate artificialmente ed altre cose scientificamente discutibili, con un podcast che indaga la vita, i sogni e i pensieri di atleti e atlete qui sulla Terra?
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01:36
La verità è che basta aggiungere una piccola "e" davanti alla parola sport per entrare in un mondo solo all'apparenza astratto e fantasioso, ma più che mai concreto e riconosciuto, quello degli esports o, anche se in italiano suona abbastanza male per la verità, degli sport elettronici, competizioni di videogiochi a livello agonistico e professionistico.
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02:02
Un universo che può sembrare parallelo ma che in realtà ha moltissimi punti di contatto con lo sport comunemente inteso; anche negli esports ci sono allenamenti, competizioni e ovviamente anche campionesse e campioni. Riccardo Romiti è uno di questi e con una serie non indifferente di premi e primati è riuscito a trasformare la passione per le lunghe partite a un videogioco in una carriera vera e propria, in una professione.
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02:30
Insomma, per molti gamer e nerd vari questo è il sogno e oggi, sotto la mia lente scrutatrice, c'è proprio lui. Riccardo ha infatti accettato di partecipare al mio esperimento per scoprire se, dopo aver risposto con dei messaggi vocali alla mia lista di domande, sentirà di conoscere meglio se stesso.
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02:56
Sono Luca Perri, sono un astrofisico che in questa serie non vi parla di spazio, stelle e pianeti, ma di persone. Dopo una vita passata con il naso all'insù ad osservare e a farmi affascinare dall'Universo, provo ora ad addentrarmi nelle profondità della mente, della storia e dei sogni di dodici atleti e atlete che hanno accettato di raccontarsi rispondendo alle mie domande. Questo è il mio Esperimento trentasei, un podcast di Red Bull con Chora Media.
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Riccardo Romiti
03:39
La cosa di cui sono più grato nella vita è sicuramente di essere riuscito a trasformare una passione in un lavoro, ecco da esser passato a giocare ai videogiochi per divertimento a trasformarlo in un lavoro, ovviamente mi diverto ancora però riesco anche a guadagnarci, riesco a viaggiare, ho fatto tante amicizie. Sono molto fiero di quello che sono riuscito a fare finora.
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Luca Perri
03:60
Nel caso in cui vi stiate chiedendo cosa ha fatto finora Riccardo, beh giusto due cosette tipo-
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Riccardo Romiti
04:07
Il più grande risultato che ho ottenuto nella vita finora direi che è stato vincere il Mondiale dell'anno scorso di StarCraft. Quello è al primo posto, si può dire tranquillamente, oppure sennò il fatto anche che recentemente mi sono comprato la mia prima casa, anche quello è un bel, è una bella soddisfazione quindi non saprei dire, probabilmente comunque il Mondiale dell'anno scorso, perché tutti aspirano a vincere il Mondiale.
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Luca Perri
04:37
In effetti anche io vorrei vincere dei mondiali, Campione del mondo di procrastinazione. Potrei vincere subito se ci fossero i campionati o meglio, potrei vincere domani.
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Riccardo Romiti
04:49
Comunque è un sogno che alla fine hanno un po' tutti, quindi è un sogno comune solo che veramente pochi riescono a realizzarlo. Quindi diciamo che non è che l'ho capito, è successo! Perché sapevo che avevo la stoffa per diventarlo, però ci sono tante persone che hanno la stoffa per diventarlo e non lo diventeranno mai. Quindi non è proprio una cosa che puoi predire, ci sono talmente tanti fattori che è impossibile indovinare una roba del genere, specialmente prima quando ancora avevo meno esperienza, quindi diciamo che è successo e basta.
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Luca Perri
05:22
Se parliamo di stoffa da gamer nel mio caso è presto detto, i videogiochi sono un qualcosa che mi piace molto guardare e commentare. Li considero una forma di aggregazione e anche una forma d'arte, almeno quelli belli, ma quando si tratta di giocarci in prima persona sono scarsissimo. Evidentemente la mia coordinazione occhio-mano è fortemente deficitaria. Riccardo dice che lui non poteva prevedere il fatto di diventare campione di esports, io invece posso tranquillamente prevedere di non poterlo diventare mai, ma neanche nei sogni.
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05:56
Fatto sta che l'imprevedibilità è un fattore con cui, in un esperimento, bisogna inevitabilmente fare i conti, certe cose infatti proprio non le puoi sapere prima. Questo però non toglie importanza alle nostre scelte che restano centrali e ci dicono qualcosa di noi. Ad esempio Riccardo, quali oggetti vorrebbe salvare se la sua casa andasse a fuoco?
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Riccardo Romiti
06:19
Se parliamo di oggetti proverei a salvare camera mia in generale, perché comunque-
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Luca Perri
06:24
Ecco a proposito di quella cosa che dicevamo sull'impossibilità di prevedere certe cose, beh io quello che sta per dire Riccardo non l'ho proprio visto arrivare. E mi sono anche sentito un po' tanto in colpa.
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Riccardo Romiti
06:40
È un po' divertente sta domanda perché in casa mia davvero è scoppiato un incendio quando avevo sei anni e quindi mi si é bruciata tutta la camera, quindi vorrei evitare un incendio parte due, quindi non so proverei a spengerlo da solo ecco.
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06:57
Poi vabbè, sicuramente la prima cosa che proverai a salvare sono la mia famiglia e i miei animali, perché io ho due cani e tre gatti, quindi proverei a salvare un po' tutto. Evito di pensarci perché vorrei evitare un incendio parte due ecco.
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Luca Perri
07:11
Questa doveva essere una domanda per mettere la nostra cavia, il nostro atleta, di fronte a una scelta in una situazione ipotetica che però si è rivelata essere meno ipotetica del previsto. Ops! Proviamo con un'altra.
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Riccardo Romiti
07:27
Se potessi vivere fino a novant'anni e dover scegliere tra il corpo o la mente di un trentenne sicuramente sceglierei la mente. Sono quasi sicuro anche se è una domanda molto difficile, però molto probabilmente sceglierei la mente, perché una delle cose che mi fa più paura, a me, è perdere il controllo mentale, perché finché una persona rimane lucida io cioè, la mia opinione è che diciamo può andare avanti, dal momento che una persona non si ricorda più della propria famiglia, dei propri amici è molto difficile andare avanti, quindi io probabilmente sceglierei la mente.
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Luca Perri
08:01
Già che siamo in tema di mente e di ricordi.
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Riccardo Romiti
08:04
Allora un ricordo di quando ero piccolo a cui sono particolarmente legato potrebbe essere, ce ne sono tanti sinceramente, però uno dei più belli secondo me potrebbe essere quando ho fatto il mio primo torneo all'estero, era duemila dodici Dreamhack
Bucarest,
ho fatto un viaggio con i miei genitori, sono venuti tutti e due e nulla, è stato bellissimo perché comunque ho avuto un po' un'introduzione al mondo del gaming serio ecco diciamo.
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08:31
Come si comportavano i professionisti, come era un torneo vero e proprio, quanto erano forti in realtà, quindi è stato, è stata veramente una bella esperienza, una delle prime e quindi sono molto legato a questo ricordo.
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Luca Perri
08:44
I tornei sono il punto da dove Riccardo, nella sua veste di professionista del gaming, è partito e anche dove ritornerebbe. Non è un caso che questi riemergano quando si parla di un momento della sua vita che vorrebbe rivivere.
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Riccardo Romiti
08:58
Se potessi tornare indietro e rivivere un solo momento della mia vita sceglierei di rivivere probabilmente il torneo, il Blizzcon del duemila diciannove in
California
, anche se ho perso al secondo posto comunque è stato uno dei più bei tornei di sempre.
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09:15
C'era un arena enorme con tantissime persone nel pubblico, è veramente stato una sensazione unica. Mi piacerebbe, specialmente ora visto che è da tanto che non facciamo eventi in presenza, mi piacerebbe molto rivivere quella sensazione ecco! Perché un po' sinceramente mi sono scordato di cosa si prova ad affrontare un torneo così grande, con così tanto pubblico. Quindi mi piacerebbe solo un po' rivivere quella sensazione.
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Luca Perri
09:42
L'interazione con gli altri, conosciuti o sconosciuti, ha quindi su di noi un effetto fondamentale. Proprio recentemente è stata pubblicata una ricerca, secondo la quale il bisogno di socialità attiverebbe nel nostro cervello le stesse aree che utilizziamo quando abbiamo bisogno di cibo. Insomma, la condivisione è una parte imprescindibile dell'esperienza umana. In fondo siamo parte di un universo in cui tutto è collegato, in cui ogni elemento partecipa all'esistenza degli altri. Una frase un po' forte scientificamente ma che ci stava in questo contesto
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Riccardo Romiti
10:18
Vorrei aver avuto qualcuno con cui condividere la mia passione per il gaming da piccolo, che non era nella mia famiglia, perché comunque mi sarebbe piaciuto avere qualche amico a scuola che riusciva a capire quello che facevo, fino a tardi, fino a ora qualche anno fa non ho mai avuto nessuno a scuola che condivideva le mie passioni ecco.
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10:39
Quindi mi sono sempre ritrovato con amici più grandi io, perché me li facevo tramite il gaming e sono sempre stato quello piccolo del gruppo no? Perché fin da quando avevo dieci anni, più o meno, avevo tutti amici sui trenta, venticinque, trenta quindi sono sempre stato circondato da persone più grandi e sono convinto che questa cosa mi abbia aiutato.
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10:59
Però mi sarebbe anche piaciuto avere qualcuno della mia età con cui crescere insieme, da questo aspetto di gaming. Però ora ho qualcuno con cui condividere le passioni e sto benissimo ora come ora, quindi non mi lamento ecco.
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Luca Perri
11:14
Ogni esperimento deve considerare oltre all'oggetto o al soggetto, in questo caso, al centro dell'analisi, anche il contesto in cui questo è cresciuto e si è sviluppato, perché questo contesto ci fornisce informazioni utili per capire la natura di ciò che stiamo studiando.
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Riccardo Romiti
11:32
Il mio punto di riferimento più importante direi che sono stati i miei genitori, tutti e due perché comunque io ora non sarei qui se non fosse per loro. Quindi li ringrazio, li ringrazierò fino all'infinito ecco, perché comunque i miei genitori mi hanno sempre supportato, mi sono sempre stati vicini nei momenti più difficili, sono sempre stati lì con me nei momenti più belli e sono sempre stati di massimo supporto. Quindi loro sono stati definitivamente il punto di riferimento più importante per me. Entrambi hanno sempre giocato un ruolo fondamentale nella mia vita quindi li ringrazio.
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Luca Perri
12:10
Ora che abbiamo parlato di tutte le cose che Riccardo è felice di avere, parliamo anche di quelle cose che invece sente di non avere.
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Riccardo Romiti
12:18
Una qualità che mi manca sicuramente è riuscire a concentrarmi al cento per cento su quello che voglio fare.
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Luca Perri
12:24
Aaaa Riccardo mio, come ti capisco!
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Riccardo Romiti
12:27
Perché ci sono dei momenti in cui dico "Ok devo far questo", però non riesco a concentrarmi al cento per cento e portarlo alla conclusione subito, quindi questo mi piacerebbe migliorare in me ecco.
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Luca Perri
12:41
Davvero. Su questa cosa sfondi un portone spalancato, finché accade nella mia vita privata in cui finisco col distrarmi ottocento volte mentre dovrei fare un compito, anche semplice, può essere fastidioso, ma quando invece si parla di lavoro con delle scadenze la cosa si fa tragica.
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12:60
Perché poi, come dicevo prima, finisco col procrastinare ciò che dovrei fare e mi ritrovo a lavorare col panico da deadline, sognando una macchina del tempo per tornare indietro e rimediare alle mie imperdonabili distrazioni.
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13:15
È che purtroppo a questa cosa del viaggio temporale ci sto lavorando eh, ma al momento non a tempo pieno, magari domani avrò più ispirazione. Ma nel caso in cui un giorno riuscissi a portare a compimento questo mio progetto e prestassi la macchina a Riccardo, cosa farebbe lui potendo tornare indietro nel tempo?
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Riccardo Romiti
13:37
Se potessi tornare indietro nel tempo mi piacerebbe confrontarmi con, allora se, io lo dico sempre perché se tornassi indietro nel tempo mi basterebbe tornare indietro di dieci anni più o meno, quando StarCraft è uscito! Perché tutti i giocatori di StarCraft prima erano abbastanza terribili, cioè se te ora guardi le partite e vai indietro a vedere cosa facevano, nessuno aveva una minima idea di come funzionava il gioco fino a tre e quattro anni fa, e tuttora ci stiamo ancora evolvendo.
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Luca Perri
14:05
In effetti anche io ho sempre sognato di tornare agli albori della scienza per poter fare lo splendido e svelare a tutti, nel giro di pochi anni, tutte le scoperte degli ultimi secoli e passare per un luminare, un nuovo Leonardo, un Darwin o un Einstein.
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Riccardo Romiti
14:21
Quindi se tornassi indietro di dieci anni probabilmente vincerei cioè, avrei la possibilità di vincere tutto per dieci anni di fila, sarei milionario e sarebbe tanta roba, quindi mi basterebbe tornare indietro di poco ecco.
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Luca Perri
14:35
Sì! Sarebbe proprio un bello scherzo, anche se forse i tuoi sfidanti del passato non lo troverebbero molto divertente ma si sa, a volte gli scherzi ci fanno ridere, altre no e altre ancora ci svoltano la giornata.
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Riccardo Romiti
14:50
Mi ricordo che da piccolo un giorno i miei genitori mi hanno svegliato, mi hanno fatto: "Vieni, vestiti, stamani ti si accompagna noi a scuola", ero ancora alle elementari quindi ero piccolo e mi fanno: "Ti si accompagna noi oggi a scuola, quindi vestiti, prendi uno zaino e si va", quindi salgo in macchina, si inizia ad andare verso scuola, vedo la mia maestra, la saluto perché credevo comunque che stavamo andando a scuola, in verità poi i miei genitori, quando siamo andati lì davanti mi hanno fatto: "No abbiamo cambiato idea, andiamo a
Mirabilandia"
.
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15:22
Quello è stato uno degli scherzi più belli diciamo, che non so se è proprio uno scherzo però comunque è stato uno di quelli che mi ricordo ancora. Nulla è stata una sensazione bellissima, poi è stato anche divertente perché ho salutato la maestra come dire "tra un po' arrivo" e poi no, nulla e lì gli siamo andati via in faccia praticamente e quindi quello è stato un bello scherzo.
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Luca Perri
15:42
Allora qui lo dico ma non lo nego, se qualcuno vorrà farmi uno scherzo così anche solo per portarmi in pasticceria e dare libero sfogo al mio talento coi bignè, sappiate che io non mi opporrò. A proposito di talenti però vediamo quanto Riccardo sa fare autoanalisi.
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Riccardo Romiti
16:00
Mi conoscono tutti per StarCraft però il mio talento più inutile è-
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Luca Perri
16:06
Non ti buttare giù Riccardo, nell'economia del cosmo nulla è inutile tranne l'ultima trilogia di Star Wars. Quella poteva tranquillamente non esistere, comunque.
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Riccardo Romiti
16:18
Eee non so se è proprio inutile però mi ricordo bene i dettagli, i dettagli della mia vita me li ricordo bene, magari ci son cose ovvie che non mi ricordo, però ci sono alcuni dettagli completamente inutili che mi rimangono in mente cioè, è veramente terribile questa cosa, anche cose che vorrei dimenticare, no? Magari fai una roba imbarazzante dieci anni fa e ti ricordi benissimo com'è andata e tutto, però i dettagli della mia vita mi rimangono molti impressi. Non sono uno da tanti talenti, però mi considero uno con una memoria buona.
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Luca Perri
16:54
Vi sarà capitato di sentir pronunciare il principio di conservazione della massa: nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. Una frase che può essere quasi presa come una massima di vita, perché anche quelle che viviamo come delle rinunce possono essere viste come dei passaggi obbligati per arrivare a un qualcosa di diverso, di più grande.
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Riccardo Romiti
17:17
Per portare avanti la mia carriera ho dovuto rinunciare a un po' di cose sì. Quella più grande sicuramente è la scuola, non è che ho rinunciato alla scuola in sé, praticamente andava così, i tornei avevano una regola che sotto i sedici anni non potevi partecipare, quindi dai quattordici ai sedici non ho avuto nessun problema, quindi ho fatto la scuola superiore, la prima e la seconda normalmente. Solo che quando ho compiuto sedici anni potevo partecipare a tutti i tornei che volevo, quindi ho fatto un po' di conti e non mi sarebbero bastati i giorni per l'assenza, quindi mi avrebbero bocciato e nulla, ho provato a chiedere un permesso per le assenze ingiustificate però non mi è stato dato, perché comunque il mondo dei videogiochi è un po' indietro rispetto a tutti gli altri settori in
Italia
, quindi non me l'hanno dato e ho dovuto per forza rinunciare ad andare a scuola in presenza.
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18:10
Questa è un po' uno dei miei punti deboli ecco, perché mi piacerebbe aver finito la scuola in presenza, di essere stato con i miei amici un po' mi manca, però so che comunque non è un rimpianto, perché non è che puoi cambiare una cosa del genere, cioè sono convinto di aver fatto la scelta giusta e non mi è stata data scelta e quindi è un po' un dispiacere più che un rimpianto.
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Luca Perri
18:33
Tornando a parlare di prevedibilità delle cose, ciò di cui ero certo sin dall'inizio di questo esperimento era che mi sarei imbattuto tantissime volte in parole quali allenamento, preparazione, gare. Sì lo so, non serviva chissà quale genio per arrivarci, ma ciò denota comunque una capacità previsionale ben superiore a quella reale di Nostradamus.
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Riccardo Romiti
18:54
Prepararmi a una gara importante diciamo di sì, che ho qualche rito, faccio più o meno sempre le stesse cose, subito prima di una partita importante mi piace farmi la doccia, mi piace stare un po' al computer senza allenarmi magari, mi piace fare una camminata, mi piace uscire, nulla di speciale.
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19:11
Poi vabbè c'è tutta la parte di allenamento che mi metto lì, mi preparo, guardo cosa fa l'avversario eccetera eccetera. Quindi sì, ho un po' di cose che faccio sempre. La notte prima di un torneo sicuramente la cosa più importante che ho scoperto, per esperienza, è dormire perché se non dormi giochi male, se giochi male perdi il torneo, quindi è la cosa veramente più importante dormire.
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Luca Perri
19:34
Riccardo andrebbe d'accordo con mia moglie.
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Riccardo Romiti
19:36
Ti puoi allenare per due mesi di fila tutti i giorni, otto ore al giorno ed essere un Dio, però se il giorno prima del torneo non dormi un cavolo, dormi due ore, buona fortuna! E' impossibile, quindi sicuramente la cosa più importante è riuscire a dormire, otto ore cerco di farle sempre.
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Luca Perri
19:52
Anche mia moglie dormirebbe sempre almeno un terzo della giornata, della giornata di Mercurio però, che dura mille quattrocento sette ore e mezzo. Ma tornando sulla Terra, tornando a noi, siamo giunti al momento della verifica dei risultati. La domanda finale dunque è, Riccardo Romiti sente di conoscere meglio se stesso dopo aver risposto a queste domande?
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Riccardo Romiti
20:16
Eh sì un po' ho imparato, perché ci sono alcune cose su cui non riflettevo più di tanto cioè, ci ho messo un po' di pensiero ma non ci ho mai riflettuto più di tanto. Quindi sì mi sono messo lì, ho iniziato a ragionare un po' più sul profondo alcune cose, mi ha aiutato abbastanza ecco.
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Luca Perri
20:33
Oh dai! Rispetto a come avevamo finito la prima puntata. "mi ha aiutato abbastanza" è grasso che cola. Un incoraggiamento riguardo al fatto che la direzione potrebbe essere quella giusta. Un piccolo passo per Riccardo Romiti un grande passo per il mio esperimento trentasei.
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Riccardo Romiti
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