Wednesday, Feb 16, 2022 • 17min

Ep.2: “Differenziare non serve. Alla fine va tutto insieme”

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Alcune persone pensano che sia inutile fare la differenziata, ma quanto c’è di vero? Poco: l’Italia è infatti il Paese europeo con la più alta percentuale di riciclo, al 79%. In questo episodio parliamo di economia circolare: un concetto spesso sovrapposto al solo riciclo ma in verità molto più ampio e che riguarda, oltre ai rifiuti, anche acqua ed energia. Dobbiamo ripensare i sistemi produttivi e i modelli di consumo, impegnarci per tutelare tutte le risorse, promuoverne il riuso e ridurre gli sprechi. Parliamo di tutto questo con Emanuele Bompan, giornalista ambientale e geografo.
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Talking about
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Speakers
(2)
Emanuele Bompan
Giampiero Kesten
Transcript
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Giampiero Kesten
00:06
Aah le scuse, quanto le amiamo noi umani! Quella cosa di evitare una fatica, anche piccola, perché hai un alibi per evitare di farla, "prendi la differenziata!" Ok, se sei giovane magari la fai da tutta la vita, ma chi ha qualche anno in più si ricorda quando il sacco della spazzatura era uno, quello della spazzatura appunto: plastica, umido, lattine, rinoceronti, carri armati, tutto nell'unico bidone, era più comodo? Certo, te lo immagini? Tutto in un sacco solo che buttavi giù in cortile e dove? Nella spazzatura.
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00:43
Oggi invece beh, non proprio da oggi ecco, in
Italia
sono un po' di annetti diciamo, è diverso. Ci siamo abituati a trovare soluzioni per mettere tre, quattro bidoni diversi sfruttando gli spazi in cucina per farci stare tutto, abbiamo imparato a riconoscere i rifiuti al volo per sapere dove buttarli. Sì, anche il famigerato cartone del latte, ma che tu lo faccia perché hai un minimo di coscienza o solo perché se no ti danno una multa beh, comunque lo fai appunto.
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01:09
Nel secondo caso volevo dirti un segreto, "pss avvicinati! Ci sono mille altre ragioni che alla fine sono un vantaggio anche per te, fidati!"
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01:22
Economia circolare, decarbonizzazione, mobilità sostenibile. Sono parole che sentiamo ogni giorno ormai, ma ti sei mai fermato un secondo a chiederti; "ma io so davvero cosa significano e cosa c'entrano con la mia vita di tutti i giorni? Io sono Giampiero Kesten e questo è dicono che, un podcast di Chora Media promosso dal gruppo Hera in cui rispondiamo ad alcune domande sul futuro del pianeta, sfatiamo i falsi miti e ti diamo gli argomenti giusti per fare bella figura durante le conversazioni in ufficio, alle feste comandate o anche al bar sotto casa. No aspetta, non è solo questione di fare bella figura, ma di capirci davvero qualcosa per fare ciascuno la propria parte.
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02:04
Abbiamo iniziato dalle scuse ecco, per tornare su quell'argomento dicevo, chi è contro la differenziata in genere si gioca la carta del: "tanto poi mischiano tutto" e invece la sai una cosa? Non è vero per niente, ma questo ovviamente lo sapevi già, no! La cosa bella è che
L'Italia
è uno dei paesi europei dove la differenziata si fa di più, forte eh? E lo dice un rapporto della Fondazione Symbola con Comieco, mica mio cugino, quindi non solo la differenziata non la mischiano ma se non la fai sei uno dei pochi, per cui vergognati ancora un po' di più! L'altra cosa bella di questa storia è che farla serve davvero, non solo perché non la mischiano appunto, te l'ho già detto! Ma perché è uno degli strumenti più potenti che abbiamo, anche come singoli individui intendo, per fare il nostro contro lo spreco di risorse e l'inquinamento.
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02:47
Questo è un aspetto ovviamente, nel senso che se tutti facciamo la differenziata è già tanta roba, ma c'è anche un altro pezzo del puzzle che è fondamentale ovvero la cosiddetta economia circolare, perché con l'economia circolare gli oggetti, ma più in generale le risorse, possono avere una o più vite e questo riguarda tutte le risorse, non solo quelle più ovvie tipo, che so? Il vetro usato per produrre una bottiglia, prendete l'acqua ad esempio, anche le acque di scarico, una volta depurate, possono tornare utili in altri ambiti come l'agricoltura, e la rigenerazione delle risorse è ancora più importante quando queste sono scarse.
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03:22
Il discorso è un po' più complesso di così, ma non stiamo parlando di una cosa impossibile anzi, chi ce lo può spiegare meglio è sicuramente Emanuele Bompan, giornalista ambientale e geografo, magari partiamo proprio dalla famosa scusa così la facciamo fuori subito. Spesso le persone pensano che sia inutile riciclare, è vero che finisce tutto insieme?
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Emanuele Bompan
03:45
Noi facciamo innanzitutto una raccolta che è differenziata, quindi separiamo differenti tipologie di materiali: vetro, carta, alluminio e via dicendo, questo deve dopodiché essere avviato al riciclo e mentre alcuni materiali hanno dei tassi di riciclo molto elevati, perché sono raccolti in maniera corretta, la qualità del rifiuto è molto buona, ma soprattutto ci sono a disposizione impianti attrezzati per trattare, riciclare correttamente il rifiuto, per alcuni, in particolar modo ad esempio la plastica ma non solo, possono essere anche i vestiti di cui ancora non c'è una filiera del riciclo del vestito, non tutti vengono riciclati.
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04:19
Se prendiamo i tassi del vetro siamo sull'ottanta percento quindi penso sopra la media europea o la carta anche quattro, settanta, ottanta per cento. Gli oli dei motori, quasi l'intera totalità degli oli recuperati vengono inviati a rigenerazione nei consorzi virtuosi, quindi il cittadino da un lato ha ragione quando dice che non tutto viene riciclato, perché effettivamente mancano ancora tanti impianti, ragione per cui il piano nazionale di ripresa e resilienza ha investito importanti risorse economiche per realizzare gli impianti di riciclo dei materiali, dall'altro, però
L'Italia
vede ogni anno aumentare i tassi di riciclato sul totale del raccolto differenziato, secondo poi quelli che sono gli obiettivi europei. Sicuramente c'è ancora strada da fare e non solo nel riciclo, ma anche della riduzione della produzione stessa dei rifiuti.
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Giampiero Kesten
05:11
Quanto siamo migliorati in
Italia
negli ultimi anni da questo punto di vista? La differenziata sta finalmente diventando un'abitudine di tutti?
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Emanuele Bompan
05:18
Beh! In tante regioni è un'abitudine consolidata, abbiamo tassi di raccolta differenziata che arrivano quasi all'ottanta percento in varie città e province del nord-est, del nord-ovest, ma vediamo anche un miglioramento in alcune regioni del sud che invece fino a qualche anno fa avevano dei tassi molto bassi.
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05:35
Ci aiutano le tecnologie che migliorano i comportamenti, i meccanismi di raccolta, quindi efficientando i costi delle aziende che devono raccogliere rifiuti, migliora la formazione e l'informazione dei cittadini, soprattutto i più giovani, questo ce lo dicono i sondaggi che fanno la differenziata media dei genitori o addirittura dei nonni.
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Giampiero Kesten
05:56
Beh, una buona notizia e senti: cosa possiamo fare ogni giorno per promuovere il riciclo secondo te?
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Emanuele Bompan
06:04
Serve sicuramente fare buona formazione per spiegare bene ai cittadini dove devono conferire correttamente i vari prodotti del consumo domestico, perché poi il riciclo ovviamente parte principalmente dalla frazione del rifiuto urbano, ma serve anche delle indicazioni chiare sul packaging che a volte confonde i cittadini, pensiamo al tetrapak che in alcuni casi si conferisce nel cartone, qualcuno invece lo conferisce nella plastica. Quindi serve sicuramente una migliore informazione sul packaging.
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Giampiero Kesten
06:36
Mi sono sempre chiesto qual è il nesso tra riciclo ed economia circolare, me lo spieghi?
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Emanuele Bompan
06:42
Sicuramente nell'economia circolare il riciclo ha una centralità fondamentale, che però deve andare a pari passo anche con la riduzione di consumo di materia in generale, quindi oggetti più leggeri, oggetti più duraturi, oggetti che non servono neanche più, pensiamo ad esempio l'acqua in bottiglia in paesi dove la qualità dell'acqua è soddisfacente, l'acqua viene erogata da tutti i rubinetti in tutte le case, in tutti gli edifici e sprecare plastica per contenere una materia che, dovrebbe essere consegnata di alta qualità nelle nostre case, sicuramente è uno spreco.
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07:14
Pensate a tutti i negozi dello sfuso che sempre più vendono prodotti alimentari secchi, senza doverli impacchettare, micro packaging di carta, plastica, vetro e via dicendo e che invece possono essere messi in contenitori portati da casa, riducendo così il consumo di materia prima vergine e anche di materia riciclata, perché ovviamente a riciclare è bello ma se si evita anche di immettere energia nel sistema per trasformare materia, e quindi si usa quello che a disposizione, è anche meglio.
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Giampiero Kesten
07:40
Gli imballaggi sicuramente rappresentano uno dei principali problemi al giorno d'oggi ma non solo i micro packaging di cui ci parli, pensiamo ad esempio all'acqua minerale: dalla singola bottiglia al packaging della confezione sino a numerosi imballaggi necessari per trasportarla, se tutto questo viene riciclato i risparmi di materia ed energia diventano impagabili. Ma tornando a noi, che cos'è esattamente l'economia circolare, ce lo spieghi semplice semplice?
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Emanuele Bompan
08:07
L'economia circa molto spesso viene semplicemente ridotta a un'equazione col concetto di riciclo dei rifiuti. L'economia circolare in realtà è molto di più e detto molto semplicemente è un'economia che riduce la quantità di input, in termini di materia ma anche di energia e di acqua che vengono immessi nel sistema produttivo, fanno durare più a lungo gli oggetti, ne garantiscono un maggiore valore d'uso, ci sono alcuni oggetti che molto spesso compriamo o usiamo solo per qualche minuto durante l'intero ciclo di vita del soggetto, quindi abbiamo visto riduzione dell'input, allungamento della vita e poi alla fine, naturalmente, il trarre valore da tutto ciò che è scarto della nostra economia.
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08:44
Quindi recuperare l'acqua e i suoi prodotti reflui per ripulire l'acqua e invece recuperare materia organica che può diventare fertilizzante, recuperare tutti i rifiuti quindi sia riciclarli ma anche di utilizzare le componenti dove possibile o eventualmente trarre energia, creare delle strategie possono riportare gli elementi nutrienti di tutta la filiera organica di nuovo dentro il suolo, cosa significa? Prendere lo scarto alimentare che ovviamente va ridotto e quindi va anche gestito in maniera corretta affinché non diventi scarto, di fare ad esempio semplicemente compost, oppure se si vuole un'azienda oggi può fare biogas quindi un gas di origine, da un certo punto di vista rinnovabile, derivato proprio dalla fermentazione degli scarti di origine alimentare o agricola.
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Giampiero Kesten
09:28
Ogni tanto si sente parlare dell'Overshoot Day, mi spieghi bene che cos'è e da quando abbiamo iniziato a calcolarlo?
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Emanuele Bompan
09:35
Il pianeta ci offre appunto materie prime ma ci offre anche servizi naturali, pensate all'ossigeno delle foreste, l'acqua pulita, tutti i servizi naturali che di fatto hanno un impatto positivo sull'economia del mondo.
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09:47
L'Overshoot Day va a misurare il momento in cui l'uomo finisce il credito offerto dal nostro pianeta e comincia ad andare a debito cioè, consuma tutto il capitale che avrebbe a disposizione per un anno e inizia invece a prendere in prestito dalle generazioni successive, dalle persone che potrebbero sfruttare quelle risorse in futuro.
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10:11
L'Overshoot Day si è iniziato a calcolare nel millenovecentottantasette grazie appunto al lavoro del Global Footprint Network, voluto da Mathis Wackernagel, e ha addirittura fatto dei conti per risalire addirittura all'Overshoot Day del millenovecentosettanta, quindi è andato addirittura a ritroso per capire a quando avevano, si, si finivano le risorse in passato. Ecco se guardiamo le tabelle vediamo che nel settantadue, ad esempio, si anticipava di solo ventun giorni la, l'esaurimento del budget di risorse.
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10:47
Ebbene se arriviamo al duemilaventuno questo, questo gap sale a ben centocinquantacinque giorni, che è veramente un dato spaventoso se ci pensiamo bene, vuol dire che noi esauriranno le risorse dopo solo duecentonove giorni quindi un fatto estremamente, estremamente preoccupante.
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Giampiero Kesten
11:05
Oggi siamo abituati che quando qualcosa si rompe ne compriamo subito un'altra, che è anche un po' il motivo per cui le risorse annuali della terra le finiamo sempre prima. Come siamo arrivati a queste dinamiche?
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Emanuele Bompan
11:15
Noi oggi ripariamo molto poco per varie ragioni, da un lato sicuramente c'è un impigrimento da parte del cittadino che dice: "no, non c'ho voglia di aspettare, di andare a riparare", poi c'è su questo mantra per cui "a volte costa di meno comprarlo che andarlo a riparare nonostante sia cento volte più sostenibile.
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11:33
Dall'altro c'è anche un'operazione intenzionale da parte del mondo industriale che ha sempre di più progettato oggetti di difficile riparabilità, perché magari non mette a disposizione delle istruzioni, perché usa delle strutture di design del prodotto che sono difficili da aprire, da sezionare, da separare.
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11:55
Quindi diventa molto complicato anche per una persona competente andare veramente a metterci le mani per per sistemare l'apparecchio, soprattutto questo è valido in elettronica. In termini tecnici questa si chiama obsolescenza programmata: un prodotto viene fatto durare meno di quanto potrebbe effettivamente durare affinché il consumatore, il cliente ne vada a comprare uno nuovo e quindi questa obsolescenza programmata viene realizzata di fatto attraverso o una soluzione di componenti non eccessivamente durevoli che durino in qualche modo il giusto, oppure semplicemente con aggiornamenti tecnologici o banalmente anche con la moda, la moda di fatto è un costrutto culturale, ha inventato per altro più centocinquant'anni fa anzi, quasi duecento oramai, furono i francesi i primi a lanciare questo concetto di dover cambiare ogni stagione un cappello, un vestito perché andava fuori moda e quindi per essere "à la page", si comprava un nuovo vestito e questo è una dinamica che funziona ancora oggi.
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12:58
Lo vediamo sia nei vestiti ma anche negli oggetti di design o addirittura nell'elettronica di consumo o cellulari, dove ogni anno lasciano un nuovo modello quando si potrebbe semplicemente disegnare l'oggetto per essere modulare e sostituire le componenti di interesse in base alle necessità.
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Giampiero Kesten
13:15
Ah, tra l'altro questa cosa dell'obsolescenza programmata era una domanda della nostra community, quindi diciamo ci confermi che non è una leggenda e come possiamo invertire invece la tendenza?
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Emanuele Bompan
13:25
Oggi si sta lavorando moltissimo sul tema della riparazione, c'è un movimento internazionale che si chiama Right to Repair, il diritto alla riparazione, dove i cittadini e associazioni dei consumatori chiedono ai policy maker, ma anche alle aziende, di rendere più facilmente riparabili i prodotti, da un lato per creare anche una filiera, una nuova filiera che è sempre esistita, quella dei sarti, dei cabattini, anche di tutti gli esperti di riparazione di oggetti di elettronica, di consumo domestico e che questo venga quindi agevolato dal legislatore, che quindi obblighi il produttore a rendere più disponibili le parti di sostituzione o le istruzioni per capire poi come andare a montare correttamente le parti da sostituire e che questo venga poi di fatto recepito dagli ordinamenti nazionali, e recepito in ultima istanza naturalmente dalle imprese che devono quindi ripensare il design degli oggetti.
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Giampiero Kesten
14:22
Ok e diciamo questo è quello che si può fare a livello di società, ma sul piano individuale?
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Emanuele Bompan
14:27
Noi consumiamo moltissimo e da un lato è anche bello consumare, sono gli oggetti che molto spesso ci garantiscono una buona qualità della vita. Ovviamente il marketing e la produzione industriale hanno spinto il cittadino a consumare a volte molto di più di quello che è necessario e in alcuni casi questo è anche dannoso, ma addirittura per la persona stessa, penso al sovraconsumo alimentare.
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14:50
Sicuramente l'economia circolare va in una direzione per cui non serve un pauperismo dei consumi, sicuramente serve un filo di sobrietà. A volte sprechiamo e consumiamo troppo, ma l'economia circolare vuole da un lato continuare a garantire la soddisfazione che ne deriva dagli oggetti, ma farlo in una maniera che sia sostenibile da un punto di vista economico e ovviamente anche da un punto di vista ambientale.
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15:16
Quindi, come dicevo prima: consumare qualcosa di meno, comprare oggetti che sono più durevoli, magari più cari ma che durano più a lungo, scegliere oggetti che sono senza tempo quindi che non rispondono a una logica di moda, scegliere oggetti riparabili, scegliere oggetti che possono essere riutilizzati o riciclati, condividere gli oggetti. Il prodotto come servizio è una delle grandi tendenze dell'economia circolare, ovvero di non possedere qualcosa ma semplicemente di beneficiarne dell'uso, noi non abbiamo bisogno della macchina, noi abbiamo bisogno di spostarci. Noi non abbiamo bisogno di un trapano, noi abbiamo bisogno di fare buchi, ovviamente il trapano non serve sempre a chi lo fa come lavoro, quello di costruire, ma tutti quegli oggetti che noi oggi usiamo per poche ore, se non addirittura per pochi minuti all'anno, non ha senso il possesso, ha senso l'uso.
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Giampiero Kesten
16:07
Quindi l'economia circolare è un concetto niente male eh, ampio senza dubbio, che va abbastanza oltre il semplice riciclo per esempio, abbraccia tutti i settori, non solo i rifiuti ma anche l'acqua e l'energia e riguarda l'intero sistema produttivo e i nostri stessi modelli di consumo.
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16:24
È quindi fondamentale anche il modo in cui si pensano e si producono gli oggetti, ripararli quando possibile e addirittura farne a meno quando non indispensabile. Lo stesso vale per le risorse che vanno tutelate riducendo al minimo gli sprechi e quando possibile riutilizzate o riciclate. Fare la differenziata è solo un piccolo, quanto necessario ovviamente, tassello e per quanto riguarda i tre o più bidoni della spazzatura, beh! Sappiate che sì, vanno usati! Ma almeno non ci sono dubbi, non è una fatica inutile anzi, che poi "fatica", un gesto via, un gesto importantissimo del nostro quotidiano.
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